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Salvatore Caroleo (compositore 1880)

Salvatore Caroleo Senior (Catanzaro, 11 settembre 1880Ascoli Piceno, 29 settembre 1958) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano.

Salvatore Caroleo Senior

Biografia

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Targa commemorativa a Gagliano (2016)
 
Salvatore Caroleo senior insieme ad alcuni membri della Banda nel centro storico di Gagliano, 1932

Salvatore Caroleo (senior)[1] è stato il fondatore, agli inizi degli 30, della ''Banda Musicale di Gagliano''[2], l'attuale ''Banda Musicale Città di Catanzaro'' [3], poi proseguita da suo nipote e allievo Salvatore Caroleo (junior). I repertori eseguiti erano sia riduzioni dei libretti d’opera, sia partiture delle sue composizioni. Tali repertori erano arrangiati e rielaborati, e adattati all’organico bandistico composto ordinariamente da 55 elementi. Avendo operato come esecutore e arrangiatore nella Banda della Marina Militare di Taranto, ha condotto parallelamente all’attività di direttore, quella di compositore di marce sinfoniche, musica sacra, musica di intrattenimento e musica da ballo. Nel 1920 parte per gli Stati Uniti per operare come direttore di diversi gruppi bandistici locali tra New York e Niagara Falls.[4] Nella seconda metà degli anni 30, già tornato in Italia, estende l’attività di direttore e concertatore tra Catanzaro e Cosenza. La sua formazione classica lo orienta verso uno stile compositivo improntato sui modelli del Gran Concerto, utilizzando un organico strumentale organizzato in cui gli ottoni ed i legni dialogavano valorizzando gli effetti timbrici e di colore delle singole categorie, mentre la batteria accompagnava l’impianto ritmico e contrappuntistico della composizione. Rimasto a Gagliano fino ai primi anni 50, ha continuato a produrre composizioni di vario genere, dedicandosi anche all’insegnamento. Successivamente si trasferisce ad Ascoli Piceno, dove muore nel settembre del 1958. Nel 2016 il Comune di Catanzaro autorizza l’apposizione di una lapide commemorativa all’esterno della sua vecchia abitazione di Gagliano. Nello stesso anno, l’edificio del Centro Servizi Sociale[5] di Gagliano è stato intitolato ai Maestri Salvatore Caroleo senior e junior con l’apposizione di un'altra lapide commemorativa. All’interno del Centro Sociale è presente la sala denominata “Maestri Salvatore Caroleo senior e junior”[6]. La sua opera più significativa è Grandinata col Sole[7], tipologia di musica a programma[8], composta al Niagara Falls, realizzata nel periodo in cui operava negli Stati Uniti.

Il repertorio musicale[9] di Salvatore Caroleo (senior) fu ampio e diversificato. A partire dal 1908, egli compose Marce (funebri, sinfoniche, militari), Valzer, Mazurka, Polka, Fox Trot e Musica sacra. L’elemento comune delle sue composizioni era l’elaborazione del linguaggio tematico, i salti contrappuntistici, la valorizzazione delle sonorità di ogni famiglia strumentale e le concatenazioni accordali, facendo riferimento ai metodi della Scuola Napoletana.

Marce sinfoniche

Tristi momenti (1910), Capriccio sinfonico (1912), Gina mia (1913), Funesti ricordi (1913), Grandinata col sole (1920), In partenza (1922), Popolarità (1923), Sempre avanti (1924)

Rosina (1925), Poco ti curo (1926), Bambolina (1926), Cielo azzurro (1926), Concettina (1926), Cuore gentile (1927), La vittoria (1934), Socialità (1936), Alda (1937), Imperiale (1945), La sentimentale (1946), Un saluto agli amici (1946)   

Mazurka             

Oleandra (1945), Paradisina (1946), La tradita (1947), Ideale (1949), Perché mi lasciasti? (1950), Amore segreto (1950)

Liturgie

Salutaris Hostia (1940), Al cuore del mio Gesù (1942), Sant’Elena (1943), Tantum Ergo (1944)

Valzer

Perché non mi ami? (1945), Scherzando (1948), Sorriso d’amore (1949)

Polka

Da Bianchi a Gagliano (1925) 

Fox Trot

Birichino (1934) 

Curiosità

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Salvatore Caroleo era dotato di orecchio assoluto[10], ciò gli permise di possedere una predisposizione naturale alla composizione musicale, riuscendo ad analizzare le altezze dei suoni, l’intensità del timbro e la fonte d’origine.

La marcia sinfonica Concettina[11] (1926) fu dedicata a sua moglie[12] Concetta.

I Maestri Salvatore Caroleo senior e junior sono citati nel libro[13] scritto da Antonio Caroleo intitolato I Rughi[14] (pag. 73), presentato nel novembre del 2023 al Comune di Catanzaro.

                       

  1. ^ La redazione, Il Maestro Musicista Salvatore Caroleo Senior (Gagliano 1880/Ascoli Piceno 1958), su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 7 luglio 2024.
  2. ^ - Le Origini -, su Banda Musicale Città di Catanzaro con sede a Gagliano Sito Ufficiale. URL consultato il 7 luglio 2024.
  3. ^ Nascita e origini della Banda Musicale Città di Catanzaro, su www.bandamusicale.it. URL consultato il 12 luglio 2024.
  4. ^ La redazione, Direzione bandistica negli Stati Uniti, su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 7 luglio 2024.
  5. ^ Approvata intitolazione Centro Servizi Sociali Salvatore Caroleo senior e jr, su CatanzaroInforma, 2 febbraio 2016. URL consultato il 12 settembre 2024.
  6. ^ Sala Maestri Salvatore Caroleo senior e junior, su CatanzaroInforma, 22 ottobre 2016. URL consultato il 12 settembre 2024.
  7. ^ La redazione, Opera più importante di S. Caroleo Senior, su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 7 luglio 2024.
  8. ^ La redazione, Musica a programma, su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 7 luglio 2024.
  9. ^ La redazione, Le opere di Salvatore Caroleo Senior (1880/1958), compositore di Catanzaro, su ilReventino.it, 29 agosto 2024. URL consultato il 30 agosto 2024.
  10. ^ La redazione, Salvatore Caroleo orecchio assoluto, su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 2 settembre 2024.
  11. ^ La redazione, Marcia sinfonica Concettina (1926), su ilReventino.it, 29 agosto 2024. URL consultato il 4 settembre 2024.
  12. ^ La redazione, Moglie del Maestro S. Caroleo senior, su ilReventino.it, 6 luglio 2024. URL consultato il 4 settembre 2024.
  13. ^ Salvatore Caroleo senior e junior citati nel libro I Rughi, su La Nuova Calabria. URL consultato il 18 settembre 2024.
  14. ^ Maestri S. Caroleo citati nel libro I Rughi, su La Nuova Calabria. URL consultato il 18 settembre 2024.

Voci correlate

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