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Salvatore Vullo

allenatore di calcio e calciatore italiano (1953-)

Salvatore Vullo (Favara, 30 ottobre 1953) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

Salvatore Vullo
Vullo in azione al Bologna nella stagione 1980-1981
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza180 cm
Peso76 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1988 - giocatore
Carriera
Giovanili
1972-1973Ribera
Squadre di club1
1973-1975Palermo20 (0)
1975-1976Olbia36 (1)
1976-1978Palermo64 (1)
1978-1980Torino53 (2)
1980-1981Bologna27 (0)
1981-1983Sampdoria51 (5)
1983-1986Avellino68 (3)
1986-1987Catania30 (1)
1987-1988Favara31 (4)
Carriera da allenatore
1988-1990Termitana
1990-1991 Menfi
1993-1994Akragas
1994-1995Licata
1995-1996Sancataldese
1996-1998Sciacca
1998-1999Rutigliano
1999-2000SienaUnder-19
2000-2002Reggiana
2002-2003Avellino
2003-2004Sambenedettese
2005-2006Juve Stabia
2007-2008Real Marcianise
2009Olbia
2011-2012Avellino
2012-2013Campobasso
2015Campobasso
2019-2020Akragas
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ha giocato sette stagioni in Serie A, con le maglie di Torino, Bologna, Sampdoria, Avellino. Da allenatore, ha ottenuto una promozione in Serie B con l'Avellino.

Carriera

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Giocatore

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Vullo in azione al Torino nel 1978, nella trasferta di campionato a Perugia.

Iniziò l'attività nella Juve Club Favara e militò nelle giovanili di Agrigento e Ribera[1][2] prima di essere ingaggiato dal Palermo. Sotto la guida del tecnico Alvaro Biagini esordì in Serie B nel 1974 (in Avellino-Palermo 0-0 del 14 febbraio, ripetizione di una gara del 3 febbraio 1974, sospesa per impraticabilità), disputando 13 partite da terzino. Nella stagione successiva fu impiegato meno, solo sette incontri, e nel 1975 andò in prestito all'Olbia in Serie C. Nel 1976 tornò a Palermo e per due stagioni fu titolare nella difesa rosanero, con 64 incontri.

Nel 1978 fu acquistato dal Torino ed esordì in Serie A il 1º ottobre di quell'anno, contro la Fiorentina; in maglia granata disputò due stagioni quasi al completo; il 28 ottobre 1979 segnò nella vittoria 2-0 del Torino sul campo del Perugia, il quale proveniva da un'imbattibilità in campionato che durava da 37 giornate[3].

Si trasferì al Bologna, dove disputò la stagione 1980-1981 con 26 incontri; in estate 1981 fu acquistato da Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria, in Serie B: i genovesi ottennero la promozione a fine campionato successivo e Vullo disputò una stagione in Serie A.

 
Vullo all'Avellino

Nella stagione 1983-84 militò nell'Avellino, squadra con la quale rimase tre anni, nell'ultimo dei quali utilizzato saltuariamente; nel 1986 si trasferì in Serie B al Catania, dove terminò la carriera da professionista. Giocò una stagione da dilettante nel club del suo luogo d'origine, il Favara, prima di ritirarsi.

In carriera tra i professionisti ha totalizzato 173 presenze e 7 reti in Serie A, 140 presenze e 5 reti in Serie B, 36 presenze ed 1 rete in C. Inoltre vanta una presenza nella nazionale maggiore sperimentale, nella partita giocata a Bologna contro l'Unione Sovietica terminata 1-3 in favore degli ospiti.[4]

Allenatore

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Divenuto allenatore, allenò il Favara[senza fonte], per poi allenare altre squadre dilettantistiche siciliane: Menfi, Sciacca, Akragas, Termitana.

Nel 1998, a stagione in corso, va al Rutigliano, in Serie D. La stagione successiva allenò la Primavera del Siena e un anno dopo sedette sulla sua prima panchina professionistica, quella della Reggiana in Serie C1, nelle ultime 2 partite di campionato, raggiungendo la salvezza ai playout dopo il terz'ultimo posto in classifica, anche se, nel campionato seguente, fu esonerato a otto giornate dal termine dopo una vittoria contro il Lecco di Roberto Donadoni per 2 a 0 con la squadra a poche lunghezze dai play off venendo sostituito da Angelo Gregucci.[5]

Rimasto in Serie C1, guidò l'Avellino nel campionato 2002-03 alla promozione in serie B: la società irpina gli rinnovò il contratto per 3 anni ma nonostante questo venne esonerato pochi giorni dopo la vittoria del campionato e sostituito con l'ingaggio di Zdeněk Zeman[6]; durante la stagione 2003-04 subentrò all'esonerato Sauro Trillini in serie C1 alla Sambenedettese.

Ingaggiato dallo Juve Stabia in estate 2005, fu esonerato a ottobre dopo 8 partite e 8 punti, richiamato dopo 4 sconfitte consecutive si dimette dall'incarico pochi giorni dopo.[7].

Nel 2007 va a Marcianise in serie C2, raggiungendo play-off e promozione in serie C1; anche in questa occasione, dopo la promozione la dirigenza scelse un altro allenatore, Luca Fusi[8].

Il 20 aprile 2009 diventa allenatore dell'Olbia, in serie C2, subentrando all'esonerato Valerio Majo, porta la squadra agli spareggi promozione ma perde nel doppio confronto con l'Alessandria la quale ottiene il passaggio nella categoria superiore.[9]. Il 27 ottobre 2009, a causa di 11 punti ottenuti in 10 gare e il quart'ultimo posto in classifica, è esonerato da allenatore dell'Olbia[10].

Il 15 febbraio 2011 diventa allenatore dell'A.S. Avellino, in Lega Pro Seconda Divisione, tornando a otto anni di distanza nella città che lo vide tecnico dell'U.S. Avellino; come vice ha Natalino Orrù.[11] La squadra si piazza al 4º posto e perde i play off nella doppia finale col Trapani: l'Avellino, dopo la vittoria interna 2-1, perde 3-1 al ritorno. La squadra vine comunque ripescata in C1. Il 23 agosto 2011 [12] dopo la sconfitta 4-0 col Bari in Coppa Italia,e dopo aver eliminato a domicilio 2 compagini del campionato cadetto, 0-3 con il Portogruaro e 0-1 con il Varese che veniva da una striscia casalinga di oltre 60 partite, vine esonerato a pochi giorni da inizio campionato, al suo posto Giovanni Bucaro. Nel 2012-2013 torna ad allenare: l'8 novembre subentra sulla panchina del Nuovo Campobasso in Seconda Divisione[13], portando la squadra dall'ultima posizione alla salvezza arrivando a ridosso dei play off. Dall'estate 2014 lavora all'Akragas, società di Serie D, come dirigente[14].

L'8 gennaio 2015 diventa per la seconda volta allenatore del Campobasso, prendendo il posto di mister Farina, e conducendo la squadra ai play-off.

Palmarès

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Allenatore

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Avellino: 2002-2003 (girone B)
  1. ^ Ribera: a festa promozione anche il tecnico Vullo, in golsicilia.it, 27 aprile 2012. URL consultato il 4 maggio 2013.
  2. ^ Fabio Mangione, Mister Vullo torna ad Agrigento. Ma i tifosi dell’Avellino lo rivogliono, in agrigentooggi.it, 29 ottobre 2011. URL consultato il 4 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2013).
  3. ^ PERUGIA - TORINO 0-2 (0-0), su archiviotoro.it (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013). Archioviotoro.it
  4. ^ Bologna ’79: Italia Sperimentale-URSS 1-3, su troppoazzurro.com. URL consultato il 18 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2022).
  5. ^ Vullo esonerato [collegamento interrotto], su telereggio.it.
  6. ^ Il rammarico di Vullo 'Questa era la mia partita', in La Repubblica, 05 febbraio 2004, p. 13 sezione:Palermo. URL consultato il 5 giugno 2010.
  7. ^ Juve Stabia: via Vullo, arriva Raffaele, su calciocampano.com. URL consultato il 4 giugno 2009.
  8. ^ Real Marcianise: fatta per Luca Fusi [collegamento interrotto], in interno18.it, 19 giugno 2008. URL consultato il 5 giugno 2010.
  9. ^ Cambio in panchina: Vullo sostituisce Majo, in Olbia Calcio, 20 aprile 2009. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2012).
  10. ^ Giampaolo Cuccurru, Olbia, ora c'è Gautieri al posto di Vullo [collegamento interrotto], in L'Unione Sarda, 28 ottobre 2009. URL consultato il 5 giugno 2010.
  11. ^ Vullo è il nuovo allenatore dell'Avellino, su avellinocalcio12.com. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2020). Avellinocalcio12.com
  12. ^ L'Avellino e l'allenatore Vullo si separano, su avellinocalcio12.com. URL consultato il 23 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2020). Avellinocalcio12.com
  13. ^ Giuseppe Formato, Vullo nuovo allenatore del Campobasso: "Questa città non merita l’ultimo posto", in primonumero.it, 8 novembre 2012. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  14. ^ [1] Agrigentonotizie.it

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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