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Il sellaio è il professionista che prepara artigianalmente finimenti per cavalli, curando spesso anche la consegna diretta ai contadini. Il mestiere è andato scomparendo con la urbanizzazione delle campagne e il disuso dei cavalli come mezzo di locomozione. I materiali usati erano il cuoio, la paglia e il legno. Il pagamento avveniva di frequente per mezzo del baratto, con uova, pollame e frutta.

Questa attività era svolta da artigiani che lavoravano soprattutto nei paesini dove più immediato era il contatto con le popolazioni rurali. Malgrado le modeste dimensioni si è attuata una selezione lasciando solo quelli più esperti che si tramandavano di generazione in generazione.

Il lavoro principale consisteva nel fare le cosiddette "collane" per i cavalli. Materie prime: cuoio, tessuto di sacco e fieno. Era prodotto una sorta di vestito cucendo il cuoio con il sacco e riempiendolo di paglia. Veniva poi data la forma e attaccati dei legni della misura del collo del cavallo. La parte con la tela costituiva l'interno della sella, a contatto con il collo per assorbire il sudore dell'animale. Il cuoio invece era all'esterno sia per motivi estetici, ma soprattutto perché era un elemento duraturo a contatto con le intemperie.

Bibliografia

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  • Amedeo Benedetti, "Cuoio, calzature, pelletteria", in Bibliografia Artigianato. La manualistica artigiana del Novecento: pubblicazioni su arti e mestieri in Italia dall'Unità ad oggi, Genova, Erga, 2004, pp. 148-151. ISBN 88-8163-358-2

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