Simia
Simia è uno dei quattro generi in cui Linneo divise l'ordine dei Primates nel suo Systema Naturae, nel 1758: i restanti tre erano Homo, Lemur e Vespertilio[1].
Il genere era un grande contenitore a cui il naturalista svedese ed i suoi accoliti ascrissero tutte le scimmie esistenti, esclusi l'uomo (Homo sapiens) e lo scimpanzé (Homo troglodytes): inizialmente Linneo era più propenso a classificare l'uomo come Simia, ma infine optò per una ridefinizione e l'ascrizione ad un proprio ordine al fine di evitare conflitti con le autorità religiose.
Considerando quindi la classificazione iniziale del genere secondo Linneo (Homo incluso in Simia), il genere era grossomodo l'equivalente all'attuale sottordine degli Haplorrhini.
Mentre i generi Homo, Lemur e Vespertilio sono sopravvissuti anche dopo le varie opere di riclassificazione tassonomica, Simia è invece stato soppresso ufficialmente nel 1929 dalla Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica: rimane il genere Simias, contenente un'unica specie (rinopiteco di Pagai, Simias concolor).
Note
modifica- ^ The Paleobiology Database, su paleodb.org. URL consultato il 26 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
Collegamenti esterni
modificaNomenclatura utilizzata da Linneo per i Primati Archiviato il 17 dicembre 2008 in Internet Archive.