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Valmadrera

comune italiano

Valmadrera (La Val in dialetto lecchese, pronuncia fonetica IPA: /valmaˈdrera/) è un comune italiano di 11 290 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.

Valmadrera
comune
Città di Valmadrera
Valmadrera – Stemma
Valmadrera – Bandiera
Valmadrera – Veduta
Valmadrera – Veduta
Valmadrera e il centro abitato in secondo piano sulla sinistra
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoCesare Colombo (lista civica - PD) dal 09-06-2024
Territorio
Coordinate45°50′46.61″N 9°21′29.66″E
Altitudine237[1] m s.l.m.
Superficie12,6 km²
Abitanti11 290[2] (31-10-2023)
Densità896,03 ab./km²
FrazioniBelvedere, Caserta, Ceppo, Concordia, Molinetto, Parè, Rocca di San Dionigi, Trebbia
Comuni confinantiCanzo (CO), Civate, Galbiate, Lecco, Malgrate, Mandello del Lario, Valbrona (CO)
Altre informazioni
Cod. postale23868
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097083
Cod. catastaleL634
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 402 GG[4]
Nome abitantivalmadreresi
PatronoSant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valmadrera
Valmadrera
Valmadrera – Mappa
Valmadrera – Mappa
Posizione del comune di Valmadrera nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Sorge sulle rive del Lago di Como, ramo orientale del Lario, sul quale si affaccia il porticciolo, ed è attorniato dalle montagne. Fa parte della Comunità montana Lario Orientale - Valle San Martino.

Geografia fisica

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Valmadrera si trova in una conca delimitata a sud-est dal Monte Barro e a nord-ovest da una serie di vette del Triangolo Lariano: il Monte Rai, il Corno Birone, il Moregallo e i Corni di Canzo.[5]

I primi insediamenti stabili si verificarono in epoca Celtica e successivamente in quella Romana della quale si ha solo una tomba con corredo funebre, per quel che concerne il Medioevo si sa che la Vallis Magrera faceva parte della pieve di Garlate ed era presidiata dal castello di San Dionigi, messo sotto assedio da parte dei lecchesi durante la guerra decennale.[5]

Nelle dispute per il controllo della Signoria di Milano, nel 1296 Valmadrera ospitò i profughi della città di Lecco, in fuga dalle devastazioni ordinate da Matteo I Visconti.[5]

Simboli

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Lo stemma comunale si può blasonare:

«D'oro, all'aquila di nero, poggiante sulla montagna di tre cime, di verde, nascente dalla punta; alla banda diminuita, di rosso, attraversante sul tutto. Ornamenti esteriori da Città.»

Le tre cime rappresentano i Corni di Canzo. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze

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«Decreto del presidente della Repubblica»
— 31 maggio 1999[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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  • Santuario di San Martino (XIII secolo[5][7]), detto anche della "Madonna del Latte"[8], ex avamposto militare di epoca medievale, contenente la custodia di una bomba inesplosa durante la seconda guerra mondiale. Il santuario fu sede di una parrocchia fino al XVI secolo, quando Carlo Borromeo la fece spostare alla vecchia chiesa di Sant'Antonio Abate.[5]
  • Santuario di San Tomaso[9], la cui collocazione in posizione elevata rispetto al paese ne fa un eccellente punto panoramico; è raggiungibile a piedi con una mulattiera lunga 3 km con 350 metri di dislivello.
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate[10], intitolata al santo patrono della città, costruita fra il 1791 ed il 1811 e restaurata a partire dal 2009; il nuovo campanile (costruito sul lato opposto rispetto al precedente[10]) con i suoi 87,5 metri è uno dei più alti d'Italia[11]. Il progetto strutturale fu curato da Simone Cantoni, mentre gli interni e l'altar maggiore dagli architetti Bovara e Pozzi.[5] Il complesso si affaccia sull'ampia piazza Mons. B. Citterio (già piazza Dante Alighieri), che comprende anche una fontana molto grande. Tra le opere conservate nella chiesa, una Crocifissione di Giovanni Paolo Lomazzo, un'altra opera sullo stesso tema realizzata da Mosè Bianchi (1879), un'Assunta di Giuseppe Bertini (1885) e due dipinti di Raffaele Casnedi (1886): Cristo e i bambini e Mosè riceve i dieci comandamenti.[5]
  • Chiesetta di Sant'Isidoro, costruita verso la fine dell'Ottocento[12] a fianco del Sasso di Preguda.[5]
  • Chiesa di San Rocco, già esistente nel XV secolo[13]
  • Chiesa e oratorio di San Giuseppe[14]
  • Chiesa di San Dionigi[15]
  • Chiesa della Beata Vergine (1971)[16]
  • Chiesa di Santo Spirito (1990)[17]

Architetture civili

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  • Centro Culturale Fatebenefratelli[18], collocato immediatamente ad est della chiesa di S. Antonio Abate, deve il suo nome ai frati dell'Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio che ne entrarono in possesso a fine '600; oggi è di proprietà del Comune e ospita la biblioteca e le sedi di molte associazioni.
  • Villa Gavazzi, un complesso architettonico monumentale seicentesco di circa 30.000 m², che comprende una ex filanda[19], alcuni corpi di fabbrica, due corti, la cappella di San Gaetano (1834[19]), un corpo rustico ed un grande giardino. Il complesso fu ristrutturato in stile neoclassico da Giuseppe Bovara, al quale si deve anche la realizzazione della cappella.[19]
  • Palazzo del Municipio (XIX secolo)[20]
  • Ex-palazzo Bovara (1686)[21]
  • Villa Eremo (1910)[22]
  • Orto botanico, adiacente al Fatebenefratelli, ospita circa 450 specie botaniche[23], ognuna identificata con una targhetta;
  • Monumento naturale regionale del Sasso di Preguda, un masso erratico di granito ghiandone di forma vagamente piramidale e alto 7 m;
  • Sentiero delle vasche, con la Cascata de la Scaleta. Itinerario attrezzato attraverso una gola scavata dal torrente Inferno, con giochi d'acqua e resti di piccole dighe che cui avevano convogliato le acque del torrente ad uso dell'ormai scomparsa filanda;
  • Sass Negher, situato sulle pendici del Corno Birone; si tratta di un masso erratico che deve il suo nome a un fenomeno di annerimento avvenuto nel corso del tempo.[5]

Lavatoi

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  • Lavatoio della frazione Caserta[24] e lavatoio di San Tommaso[25]

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[26]

Etnie e minoranze straniere

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Al 1º gennaio 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 980, ovvero l’8,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti.[27]

Istituzioni, enti e associazioni

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A Valmadrera sono molto radicati l'associazionismo ed il volontariato[28].

Oltre al Corpo Musicale di Santa Cecilia (un tempo localmente chiamato del Ranscett), agli inizi del Novecento esisteva la Banda del Paleari, scioltasi nel momento in cui i musicanti dovettero prender parte alla guerra di Libia.[5]

Geografia antropica

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Il centro abitato si ripartisce in tre zone principali - Parè, Valmadrera e Caserta - più alcune piccole località come il Ceppo e la frazione Belvedere. A esse si aggiunge la Rocca di San Dionigi (altra frazione) che, per quanto amministrativamente appartenente a Valmadrera, è contigua al comune di Malgrate.

Infrastrutture e trasporti

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La fermata ferroviaria di Valmadrera è servita da treni regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia;

Tra il 1928 e il 1955 di fronte alla fermata ferroviaria era presente una fermata della tranvia Como-Erba-Lecco[29].

Amministrazione

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Il primo consiglio comunale fu eletto nel 1821.[30]

Gemellaggi

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  1. ^ In piazza Mons. Citterio (dal sito ufficiale del comune).
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ a b c d e f g h i j Borghese, pp.426-427.
  6. ^ Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  7. ^ Santuario della Madonna di S. Martino - complesso, Via San Martino, 84 - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  8. ^ Itinerari culturali, su Ufficio Gestione Turismo di Valmadrera. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  9. ^ Chiesa di S. Tommaso - complesso, Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  10. ^ a b Chiesa di S. Antonio Abate - complesso, Piazza Monsignor Bernardino Citterio - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  11. ^ I campanili più alti d'Italia (PDF), su campanologia.org. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  12. ^ Chiesa di S. Isidoro di Preguda - complesso, Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  13. ^ Chiesa di S. Rocco - complesso, Via San Martino - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  14. ^ Chiesa e Oratorio di S. Giuseppe, Via Roma - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  15. ^ Chiesa di S. Dionigi, Via San Dionigi - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  16. ^ Chiesa della Beata Vergine - complesso, Via Parè - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  17. ^ Chiesa di S. Spirito - complesso, Via Monsignor Arturo Pozzi - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  18. ^ Centro Culturale Fatebenefratelli - complesso, Via Camillo Benso Cavour, 4 (P),6,8,10,12 - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  19. ^ a b c Belloni et al., p. 251.
  20. ^ Municipio, Via Roma, 31 - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  21. ^ Palazzo Bovara (ex) - complesso, Via Bovara, 36 - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  22. ^ Villa Eremo - complesso, Via alla Rocca, 12 - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  23. ^ Orto Botanico, su Comune di Valmadrera. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  24. ^ Lavatoio comunale di Caserta, Via San Martino - Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  25. ^ Lavatoio di San Tommaso, Valmadrera (LC), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'8 aprile 2021.
  26. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  27. ^ Cittadini stranieri Valmadrera 2022, su Tuttitalia.it. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  28. ^ Associazioni ed enti, su Comune di Valmadrera. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  29. ^ Francesco Ogliari, Como nella scienza e nei trasporti, Milano, TIBB, Edizione speciale fuori commercio, 1987.
  30. ^ Comune di Valmadrera, 1816 - 1859, su Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  31. ^ a b Scheda del comune, su Comune di Valmadrera. URL consultato il 17 gennaio 2020.

Bibliografia

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  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Annalisa Borghese, Valmadrera, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 426-427.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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