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Venzone

comune italiano

Venzone (Vençon in friulano[5], Peuscheldorf in tedesco, Pušja Vas in sloveno) è un comune italiano di 1 941 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Dal 1965 è monumento nazionale[N 1][6].

Venzone
comune
(IT) Vezone
(FUR) Vençon [1]
Venzone – Stemma
Venzone – Veduta
Venzone – Veduta
Il centro storico di Venzone, fatto erigere in epoca veneziana
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoMauro Valent (lista civica) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate46°19′49.12″N 13°08′17.7″E
Altitudine230 m s.l.m.
Superficie54,55 km²
Abitanti1 941[2] (30-9-2021)
Densità35,58 ab./km²
FrazioniCarnia, Pioverno, Portis
Comuni confinantiAmaro, Bordano, Cavazzo Carnico, Gemona del Friuli, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33010
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030131
Cod. catastaleL743
TargaUD
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona E, 2 596 GG[4]
Nome abitantivenzonesi
Patronosant'Andrea
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Venzone
Venzone
Venzone – Mappa
Venzone – Mappa
Posizione del comune di Venzone nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Geografia fisica

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La cittadina sorge a 230 m s.l.m., alla confluenza di due importanti valli: quella del Tagliamento, che porta in Carnia, e il Canal del Ferro. Parte del territorio comunale è compreso nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. La cittadina ha un legame molto profondo con le truppe alpine: questa infatti è una terra di tradizionale reclutamento alpino. Inoltre ancor oggi a Venzone, dopo lo scioglimento del 14º Reggimento nel 2005, ha sede l'8º Reggimento Alpini, nella caserma Feruglio. Venzone ha tre frazioni: Carnia, Pioverno e Portis.

Il nome di Venzone viene citato per la prima volta nel 923 come Clausas de Albiciones; in seguito Albiciones diventerà Aventinone, Avenzon, Avenzone e quindi Venzone. Il toponimo deriva certamente da av-au, flusslauf (sorgente, corso d'acqua) e il nome deriva quindi sicuramente dal torrente Venzonassa. È comunque del 1001 il primo documento ufficiale nel quale viene menzionata la città di Venzone. Si tratta di un diploma dell'imperatore Ottone III con il quale si concedeva al Patriarca d'Aquileia l'erbatico del Canal del Ferro intendendo con ciò un'ampia zona, di grande valore, coperta di erba, contrariamente alla pianura friulana che in quei tempi contava quasi esclusivamente boschi e paludi. Nel 1258 Glizoio di Mels, diventato signore del luogo, fece iniziare la costruzione delle fortificazioni: fece in modo di avere una doppia cinta muraria circondata da un profondo fossato in cui scorresse l'acqua del torrente; la pianta è di forma esagonale con lati ineguali. Le mura, alte 8 metri e larghe 1,5 erano robustamente ancorate ad un sistema di 15 torri.

Nel 1335 il feudo di Venzone venne ceduto a Giovanni Enrico di Gorizia al quale subentrò il Patriarca di Aquileia Bertrando di San Genesio, che l'anno successivo espugnò la cittadina annettendola al Patriarcato. Nel 1351 Venzone passò nuovamente come feudo al duca d'Austria Alberto II e nel 1381 divenne finalmente libera comunità avente voce nel parlamento friulano. Nel 1391 con bolla pontificia di papa Bonifacio IX venne nominata parrocchia. Nel 1420 sotto il doge Tommaso di Mocenigo passò a far parte, come tutto il Friuli (escluso il Goriziano e Pordenone con il suo circondario), della Repubblica di Venezia. In quel periodo Venzone raggiunse il suo massimo splendore e i suoi abitanti superavano il numero di 2000.

Nel contesto della guerra della lega di Cambrai, nel 1509 l'esercito di Massimiliano I d'Asburgo attacca il Friuli da due direttrici, il 5 luglio il capitano Antonio Bidernuccio da Venzone alla testa di 40 uomini tra cittadini di Venzone e militari veneziani insieme al castellano Iacopo Sagredo riuscirono a respingere l'assalto delle truppe di Enrico IV di Brunswick-Lüneburg.

Nel 1797 Venzone venne occupata dalle truppe francesi ma, in seguito al Trattato di Campoformio, subentrarono gli austriaci. Nel 1866, in seguito alla terza guerra di indipendenza e al successivo voto plebiscitario, la cittadina fu unita all'Italia. Nel 1965 il Ministero della pubblica istruzione ha proclamato la cittadina monumento nazionale riconoscendone così l'importanza storico-artistica. Anche a causa dell'età avanzata della maggior parte degli edifici, che non avevano subito danni nel corso dei due conflitti mondiali, venne quasi completamente rasa al suolo dal sisma che nel 1976 ha sconvolto il Friuli, ma grazie agli aiuti giunti da tutto il mondo e alla tenacia dei suoi abitanti il paese è risorto ed è oggi un modello della ricostruzione avvenuta in Friuli a seguito del terremoto. Il paese è stato ricostruito il più fedelmente possibile al suo stato pre sisma, ciò è stato possibile grazie alla dedizione del sindaco durante la ricostruzione Fiorenzo Valent[senza fonte].

  Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto del Friuli del 1976.

È iscritto al club privato borghi più belli d'Italia, e nel 2017 è stato eletto "Borgo dei borghi 2017" durante la trasmissione di Rai 3 Alle falde del Kilimangiaro.[7]

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 21 luglio 1941.[8]

«Di rosso, al ponte arcuato di tre archi d'argento, fondato sulla riviera d'azzurro, merlato di nove pezzi alla ghibellina, murato di nero, cimato da una croce latina d'oro, sostenuta dal merlo centrale più grosso e accompagnata da un cane rivolto e al naturale, seduto sul primo merlo a destra della croce. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.[9]

Onorificenze

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«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. Eventi sismici 1976»
— 12 dicembre 2002[10]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Monumenti civili

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  • Porta di Sotto
  • Porta di San Genesio
  • Palazzo Comunale
  • Palazzo Orgnani-Martina
  • Palazzo Scaligeri
  • Palazzo Zinutti
  • Le mummie di Venzone appartenenti ad un'epoca compresa tra il XIV ed il XIX secolo, attualmente conservate in un edificio vicino al duomo, tra cui il nobile uomo di Venzone Paolo Marpillero. Il processo di mummificazione non è dovuto all'intervento dell'uomo, ma a cause naturali (temperatura ed umidità adatte, alta presenza di solfato di calcio nel terreno). La popolarità di queste mummie era altissima già nei secoli passati, lo stesso Napoleone volle farne visita nel 1807.
 
Palazzo del municipio

Monumenti religiosi

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Duomo di Venzone, dedicato a Sant'Andrea Apostolo

Aree naturali

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I boschi e le montagne attorno Venzone sono ricche di fauna selvatica, sono infatti presenti ben 3 linci e 2 orsi, oltre che a ungulati vari, tra cui 70 stambecchi, 1000 caprioli e 50 camosci.

L'area protetta (10000 ha) attorno a Venzone (parte del Parco naturale delle Prealpi Giulie), è una delle pochissime zone d'Italia in cui convivono i grandi carnivori (ad eccezione del lupo tuttora assente) un tempo diffusi su tutte le Alpi.

Nella frazione Borgo San Giacomo si trova il Laghetto Pelas.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti

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A Venzone, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[12].
La lingua friulana che si parla a Venzone rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[13].

Cultura

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  • Festa della zucca. Questa kermesse si svolge dal 1991 il quarto fine settimana di ottobre. Si tratta di una rievocazione storica dove per due giorni all'interno delle mura si torna indietro di qualche secolo, e si possono gustare prodotti a base di zucca nelle varie taverne e bancarelle. Nel 2013 la festa non si è svolta e nel 2014 è stata organizzata una edizione ridimensionata chiamata VenzonEvo. Informazioni sul sito della Proloco Venzone.

A Venzone e dintorni sono state girate molte scene dei film Addio alle armi di John Huston e Charles Vidor (1957) e La grande guerra di Mario Monicelli (1959). Nel 2018, la piazza dove sorge il municipio, e dintorni, è stata parte del set della trasferta friulana della serie tv Il commissario Montalbano.

Amministrazione

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Sindaci dal 1995

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Sergio Cescutti Centro Sindaco
13 giugno 1999 13 giugno 2004 Amedeo Pascolo Lista civica Sindaco
13 giugno 2004 7 giugno 2009 Amedeo Pascolo Lista civica Sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Amedeo Pascolo Lista civica Sindaco
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Fabio Di Bernardo Lista civica Sindaco
26 maggio 2019 10 giugno 2024 Amedeo Pascolo Lista civica Sindaco
10 giugno 2024 in carica Mauro Valent Lista civica Sindaco

Gemellaggi

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Galleria d'immagini

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Annotazioni
  1. ^ D.m. 7 maggio 1965, nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 9 settembre 1965.
Fonti
  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  6. ^ Venzone, su Turismo FVG. URL consultato il 2 novembre 2022.
  7. ^ Borghi d'Italia, il più bello è Venzone: vince il Friuli Venezia Giulia, su la Repubblica, 17 aprile 2017. URL consultato il 2 novembre 2022.
  8. ^ Venzone, decreto 1941-07-21 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  9. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Venzone, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 25 settembre 2024.
  10. ^ Comune di Venzone, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  12. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  13. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.

Bibliografia

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  • VENÇON, XCVIII Congrès, Vençon, ai 17 di Otubar dal 2021, par cure di Aldo Di Bernardo, Paola Fontanini, Fausto Stefanutti, Udine, Società filologica friulana, 2021, ISBN 978-88-7636-360-3

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN167854892 · LCCN (ENn80084372 · BNF (FRcb15511629j (data) · J9U (ENHE987007552500005171