Toni Servillo
attore e regista teatrale italiano (1959-)
Toni Servillo, all'anagrafe Marco Antonio Servillo (1959 – vivente), attore e regista teatrale italiano.
Citazioni di Toni Servillo
Citazioni in ordine temporale.
- Sono contrario a trasformare i prigionieri del Fidelio nei relitti di Auschwitz o nei desaparecidos argentini, non bisogna confondere i simulacri della modernità con i segni dell'arte. All'arte si risponde con l'arte, non con la cronaca.[1]
- Non sono un creativo, mi ritengo un interprete: uno che cerca di trasmettere al pubblico quello che c'è di creativo in un testo, come una pila che si carica e si scarica.[2]
- Una storia vecchia, la relazione tra potere e cinema. Il potere sguazza nei film che creano consenso, chi va in una direzione contraria, Ladri di biciclette, Il caso Mattei, Le mani sulla città, dà fastidio. [...] I manovratori delle coscienze sanno che il cinema può orientare il consenso.[3]
- La vita quotidiana a Roma è ormai inquinata. Chiesa, televisione e politica l'hanno occupata nelle sfere più intime e hanno finito per trasformarla in un paesone dove questi mondi la fanno da padrone. Invece Milano e Napoli hanno ancora uno spleen, una solitudine malinconica, sono città con forti valori simbolici. Viverci è nutriente sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti, per questo voglio assolvere Napoli nonostante tutto. Nonostante una realtà dove l'inferno e il paradiso si toccano; dove l'ironia altro non è che la passione quando sa prendere le distanze; dove si lotta continuamente contro la cultura della morte, mentre le altre città hanno la morte in casa e, nella loro quiete apparente, fanno finta di non accorgersene. Tutto questo è sempre foriero di una condizione felice artisticamente parlando. E vale per musica, cinema, arte, letteratura. Napoli è una città che crea continuamente anche nella difficoltà del suo quotidiano.[4]
- L'unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l'altra grande metropoli italiana.[4]
- Questa società il dubbio vuol metterlo da parte, perché preferisce la certezza e il fare; mentre il dubbio è riflessione, ricerca di autenticità.[5]
- Fellini con La dolce vita che doveva intitolarsi La grande confusione, guardò Roma dolcemente appoggiato a una balaustra e vide un'Italia che viveva sulla spinta del rilancio dopo la guerra.[6]
- La cultura resta il nostro miglior biglietto da visita all'estero. Un credito illimitato pari solo all'incredulità degli stranieri per la nostra incapacità di valorizzare tale patrimonio.[7]
Note
- ↑ Citato in Valerio Cappelli, Servillo: un dramma in nero che va alla ricerca della luce, Corriere della Sera, 3 dicembre 2005, p. 61.
- ↑ Citato in Severino Colombo, Toni Servillo: «Sono come una pila che carica e scarica energia», Corriere della Sera, 17 ottobre 2008, p. 15.
- ↑ Citato in Valerio Cappelli, Servillo: mai dimenticarsi della camorra, Corriere della Sera, 7 febbraio 2010, p. 41.
- ↑ a b Dall'intervista di Alessandro Mammì, Napoli è meglio di Hollywood, Espresso.it, 9 settembre 2010.
- ↑ Citato in Sandra Cesarale, Servillo: «Frac e bacchetta», Corriere della Sera, 13 settembre 2010, p. 11.
- ↑ Citato in Sorrentino: «non è la Dolce Vita, il mio film è un romanzo vivente», Corriere.it, 21 maggio 2013.
- ↑ Dall'intervista di Giuseppina Manin, Servillo: «L'Italia, popolo di fratricidi. Non perdo la testa per l'Oscar», Corriere.it, 16 marzo 2014.
Film
- Morte di un matematico napoletano (1992)
- L'uomo in più (2001)
- Le conseguenze dell'amore (2004)
- Il divo (2008)
- Noi credevamo (2010)
- La grande bellezza (2013)
Altri progetti
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