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isola nell'Oceano Pacifico
America del Sud > Cono sud > Cile > Isola di Pasqua

Isola di Pasqua
I giganti Moai a Rano Raraku sull'Isola di Pasqua - Rapa Nui
Localizzazione
Isola di Pasqua - Localizzazione
Bandiera
Isola di Pasqua - Bandiera
Isola di Pasqua - Bandiera
Stato
Regione
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Sito istituzionale

Isola di Pasqua (Rapa Nui o Isla de Pascua) è un'isola cilena situata nell'oceano Pacifico.

Da sapere

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Cenni geografici

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L'Isola di Pasqua è un'isola dell'Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile. Situata a 3.601 km a ovest delle coste del Cile e 2.075 km a est delle Isole Pitcairn, è una delle isole abitate più isolate del mondo.

L'Isola di Pasqua è situata sulla dorsale pacifica dalla quale prende origine. La costa si abissa quindi rapidamente nei dintorni dell'isola fino a profondità che possono raggiungere i 3000 metri. A causa delle sue origini vulcaniche l'isola si è formata su di una base basaltica tipica per le dorsali oceaniche e non vanta quindi molte spiagge ma è invece caratterizzata per la maggior parte da ripide scogliere.

La sua forma ricorda vagamente quella di un triangolo rettangolo, con una lunghezza massima di 24 chilometri e una larghezza massima di 13 chilometri. Le tre elevazioni principali sono date da tre coni di vulcani spenti, che sono il Rano Kau, il Maunga Puakatiki e il Maunga Terevaka. Quest'ultimo raggiunge un'altezza di 509 metri ed è pertanto il punto più elevato di tutta l'isola.

Nella zona meridionale dell'isola si trovano infine tre isole minori (Motu Iti, Motu Kau Kau e Motu Nui) che invece sono disabitate. L'arcipelago più vicino all'Isola di Pasqua è l'arcipelago delle isole Austral, con le isole di Tubuai e Rapa.

A causa della sua posizione l'Isola di Pasqua gode di un clima subtropicale con temperature medie che si aggirano intorno ai 21 °C e con uno sbalzo termico quasi nullo tra una stagione e l'altra. L'isola è quindi esposta per la maggior parte dell'anno all'aliseo, che soffia in direzione nord est.

L'Isola di Pasqua con le sue sole 48 specie vegetali native è una tra le isole più povere di specie vegetali in tutta l'area del Sud Pacifico. L'isola infatti è situata in una zona lontana dalla costa e in tutta la sua storia geologica non ha mai goduto di un collegamento con la terraferma, mentre la maggior parte delle correnti oceaniche che interessano l'isola provengono da occidente e non portano pertanto semi dalla terraferma. Anche il contributo da parte delle specie di uccelli migratori che popolano l'isola è stato modesto.

Si ritiene perciò che la maggior parte delle piante attualmente presenti sull'Isola di Pasqua sia stata importata dall'uomo. Tale teoria trova inoltre conferma sia nella leggenda locale di Hotu Matu'a (Grande Genitore), secondo la quale furono gli uomini a portare le piante, sia nei diari dei primi europei che visitarono tale isola, secondo i quali la popolazione locale disponeva al momento del loro arrivo già di proprie coltivazioni, che venivano usate per il sostentamento umano e come fonte di mangime animale.

Le specie di felci sull'isola sono quindici, di cui quattro endemiche.

Tra le piante indigene esistenti sull'Isola di Pasqua spicca anche la Triumfetta semitriloba, un arbusto dalle piccole dimensioni che appartiene alla famiglia delle Tiliaceae. Questa è probabilmente, in accordo con alcuni studi, una delle prime piante che circa 35.000 anni fa popolò l'isola. In passato questa pianta veniva utilizzata per tessere le reti dei pescatori.

Venendo al paesaggio odierno nel complesso, questo è prevalentemente occupato da ampie praterie, popolate perlopiù da Poaceae, Cyperaceae e da Asteraceae, alle quali si aggiungono alcune piante di eucalipto (di origine australiana) nella zona meridionale dell'isola, frutto di alcuni tentativi, condotti negli ultimi decenni, di impiantare foreste di eucalipto. Sull'isola e poi presente anche una specie di patata originaria dal centro america, che nei secoli passati si è espansa in tutta l'area del sud Pacifico.

Il forte vento che spira quasi tutto l'anno sull'isola rende pressoché impossibile la coltivazione di piante sensibili, e ha reso necessario attuare particolari accorgimenti affinché queste piante potessero essere coltivate. Come all'epoca, anche oggi alcune piante di banano vengono coltivate all'interno delle caldere che, essendo riparate dal vento, dispongono di un microclima favorevole alla crescita di questa pianta.

Come la flora anche la fauna dell'isola ha risentito notevolmente della presenza degli esseri umani e della sua posizione isolata. Secondo le ricerche condotte negli ultimi anni, l'Isola di Pasqua prima della colonizzazione umana era abitata da almeno 25 specie di uccelli marini e da 6 specie di uccelli terrestri. Nessuna specie terrestre è sopravvissuta all'estinzione, e delle specie marine ne rimane solo una sull'isola.

I mammiferi che vivono sull'isola quali cavalli, pecore, mucche e maiali sono tutti stati importati dagli uomini, come del resto è avvenuto anche per i ratti, importati in varie fasi della storia dell'isola. Si ritiene che il ratto polinesiano (Rattus exulans) sia stato importato sull'Isola di Pasqua come animale da macello dai primi coloni e che solo successivamente, con la scoperta da parte degli europei, sia stato importato il ratto marrone (Rattus norvegicus), che entrò in competizione con il ratto polinesiano causandone l'estinzione.

Per quanto riguarda invece la famiglia dei rettili. l'isola è abitata dalla lucertola Ablepharus boutonii, che sull'isola viene anche chiamata moco. L'animale misura all'incirca una lunghezza di 12 cm e ha un colore marrone chiaro.

Di particolare interesse è infine una curiosa specie di gasteropode (una lumaca) che esiste solamente sull'Isola di Pasqua e sull'isola di Sala y Gómez: la Cypraea englerti, così nominata in onore di Sebastian Englert.

Cenni storici

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La storia dell'Isola di Pasqua è difficile da ricostruire in quanto mancano completamente fonti certe e i primi coloni non hanno lasciato documenti scritti ai quali fare riferimento, dato che questi popoli all'epoca della prima colonizzazione dell'isola non disponevano ancora di una scrittura. Per quanto riguarda l'origine della popolazione anche qui sorgono diverse controversie. Secondo Thor Heyerdahl, un fautore della tesi della colonizzazione a più ondate, la popolazione indigena doveva essere originaria dell'America del Sud. Ciò nonostante va riconosciuto a Heyerdahl il merito di aver dimostrato che una colonizzazione dell'Isola di Pasqua sarebbe potuta avvenire anche dal Sud America.

L'isola si doveva presentare come una immensa foresta di palme. La popolazione rimase numericamente modesta e sostanzialmente in equilibrio con le risorse naturali presenti. In seguito, però, nacque da parte degli abitanti la necessità di costruire i moai, il cui sistema di trasporto richiedeva notevoli quantità di legname. Cominciò pertanto un importante lavoro di disboscamento dell’isola che fu ulteriormente intensificato dopo il sensibile aumento della popolazione dovuto a nuovi sbarchi. La riduzione della risorsa forestale provocò un inasprimento dei rapporti sociali interni che sfociarono talora in violente guerre civili. Le condizioni di vita sull'isola divennero pertanto proibitive per la poca popolazione rimasta, in gran parte decimata dagli scontri interni e dai flussi emigratori.

A spiegazione della precoce perdita di alberi dell’isola, oggi si sono portate avanti anche ipotesi riguardanti la possibile responsabilità dei ratti del tipo polinesiano che colonizzarono al seguito dei polinesiani attorno al 1500 oppure altri ratti che raggiunsero l’isola dopo il 1700 d.C., con gli sbarchi dei primi europei. L'assenza di predatori naturali, permise a questi piccoli mammiferi di moltiplicarsi a dismisura e, considerato che nella loro dieta alimentare entrarono immediatamente anche i semi di palma, si ritiene che abbiano potuto contribuire all’estinzione degli alberi dell’isola.

Lingue parlate

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Le lingue parlate nell'isola sono quella nativa, il Rapa Nui, e quella nazionale cilena, lo spagnolo.

Cultura e tradizioni

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Le enormi statue colossali che si trovano sull'isola vengono chiamate moai. Sull'isola esistono secondo le ricerche condotte da Sebastian Englert 638 moai, anche se non si può escludere che originariamente fossero oltre mille le statue presenti sull'isola. Nonostante le ricerche condotte negli ultimi anni il loro scopo non è tuttora noto con certezza. Secondo studi più recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti, e secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.

Territori e mete turistiche

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Mappa dell'Isola di Pasqua

Centri urbani

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  • -27.1492-109.4321 Hanga Roa Hanga Roa su Wikipedia La capitale, nonché unica città dell'Isola di Pasqua e si trova nella parte sud-occidentale dell'isola. Gli abitanti sono 3.304 e rappresentano più dell' 87% della popolazione dell'isola. La via principale, l'Avenida Policarpo Toro, dove si trovano negozi, alberghi, ristoranti e l'unica farmacia dell'isola. Nel centro di Hanga Roa sorgono il museo dell'isola e la chiesa cattolica, che funge sia da luogo di ritrovo spirituale che da sala riunioni per la cittadinanza. Con l'avvento di internet e il miglioramento dei servizi di comunicazione realizzato dal governo cileno, negli ultimi anni sono stati aperti diversi internet cafè ed è stato reso disponibile persino un bancomat.


Come arrivare

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In aereo

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L'aeroporto di Mataveri sull'Isola di Pasqua

Il turismo ha raggiunto l'isola di Pasqua solamente a partire dal 1967, quando il primo volo commerciale raggiunse quest'isola remota. Arrivare all'Isola di Pasqua dall'Italia è un viaggio lungo, sono due le alternative possibili, arrivare dal Cile oppure dalla Polinesia Francese in entrambi i casi la compagnia aerea che effettua i voli è la LAN Chile, si tratta di 6-7 collegamenti alla settimana da Santiago del Cile all'Isola di Pasqua oppure di due collegamenti alla settimana da Papeete (Tahiti) all'Isola di Pasqua. Il tempo di volo da Santiago del Cile o da Papeete è di circa 5 ore. L'aeroporto dell'isola di Pasqua è quello di Hanga Roa, il Mataveri International Airport.

Se partite dall'Isola di Pasqua per un paese straniero dovrete pagare in contanti una piccola tassa di uscita.

In nave

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Le possibilità di raggiungere l'isola via mare sono molto limitate: il piccolo porto di Hanga Roa non è in grado di ospitare grandi navi da crociera che devono quindi far scendere i propri passeggeri al largo per poi portarli sull'isola, tramite motoscafi. A ciò si aggiunge il fatto che il mare in quell'area è sovente molto mosso risultando quindi impossibile raggiungere l'isola.

Se siete arrivati in barca all'Isola di Pasqua la tappa successiva più logica sono le Isole Pitcairn, quelle degli "Ammutinati del Bounty". Sono una sorta di "vicini" dell'Isola di Pasqua e ne contendono lo scettro come posto più isolato, senza accesso via aerea e senza turismo.

Come spostarsi

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L'Isola di Pasqua è abbastanza piccola per cui spostarsi è facile sebbene non ci siano trasporti pubblici. L'opzione migliore è quella di visitare i siti archeologici con dei tour guidati. Ci vogliono 2 giorni per visitare tutte le aree archeologiche principali, per questo motivo il soggiorno minimo consigliato è di almeno 3 notti.

Ci sono molti cani randagi, ma non sono aggressivi. Basta il tono di voce e qualche gesto per allontanarli.

In auto

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Ci sono agenzie che affittano automobili, generalmente 4x4 con cambio manuale, ad Hanga Roa. Va ricordato che i veicoli sull'isola non sono coperti da assicurazione, dato che le compagnie assicurative sul continente non danno copertura per l'isola. Per questo non si può affittare una macchina senza una garanzia (la carta di credito).

Con una macchina ci vogliono 2 giorni per visitare tutti i siti archeologici. Ci sono inoltre diversi alloggi che offrono veicoli. Anche se le tariffe sono più basse spesso questi veicoli sono danneggiati: meglio controllarli bene, fare delle foto prima di accettare. Se avete dubbi meglio affidarsi alle agenzie di autonoleggio che si trovano sulla strada principale di Hanga Roa come Insular, Kia Koe Tour e Oceanic.

Fate molta attenzione se guidate di notte perché le mucche e i cavalli girano liberamente per l'isola e potrebbero trovarsi in mezzo alla strada.

I centri abitati di Mataveri e Hanga Roa sono infine collegati da una strada asfaltata che prosegue fino alla penisola di Poike passando anche per la spiaggia di Anachena.

Serve una patente valida per scooter e moto. Quella normale per auto permette di prendere anche i quad 4x4. Fuori da Hanga Roa le strade non sono illuminate.

In bicicletta

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Si possono prendere anche le biciclette, ma bisogna essere preparati specie d'estate dati il caldo e l'umidità. Tra giugno e agosto meglio avere anche delle protezioni contro pioggia e vento. la strada per Anakena è asfaltata, ma la maggior parte delle altre no (abbastanza sconnesse e con buche). U ciclista esperto comunque si troverà bene in ogni parte dell'isola.

Cosa vedere

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Moai
L'Isola di Pasqua al tramonto
Motu Nui

La più importante attrazione dell'Isola di Pasqua sono i Moai. I Moai si trovano su piattaforme cerimoniali chiamate Ahu.

I Moai e le piattaforme sono tutelati dalla legge e non ci si deve avvicinare. Non camminate sugli Ahu. Sarebbe un gesto di estrema mancanza di rispetto e nel caso il sito venisse danneggiato la pena sarebbe molto severa.

Rano Raraku e Orongo richiedono l'entrata nel parco nazionale che può essere acquistata all'arrivo in aeroporto oppure all'ufficio CONAF. La stessa entrata è valida in entrambi i posti, quindi assicuratevi di tenere il biglietto. Il resto dell'isola si può visitare liberamente.

Gli Ahu si trovano soprattutto lungo la costa. I siti archeologici sono numerosissimi e a seconda del periodo dell'anno e dell'orario può capitare di essere praticamente da soli.

Ogni clan aveva un ahu anche se non tutti avevano dei moai; guidando lungo la costa meridionale si trovano molti siti dove ammirare le rovine.

Due siti eccezionali sono i crateri vulcanici di Rano Kau e Rano Raraku. La cava nei pressi di "Rano Raraku" è su una collina ed è dove vennero creati la maggior parte dei moai. I resti di questo vulcano hanno fornito le pietre per le statue ed è dove si possono ammirare le diverse fasi degli scavi assieme ad alcune figure rimaste incompiute. Vale la pena salire sul versante orientale del cratere, arrivare in cima e poi scendere all'interno. Il percorso sull'altro versante del cratere, dove si trova la maggior parte dei moai, porta a uno dei punti più spettacolari dell'isola.

Rano Kau è quello che resta di un cono vulcanico e come Rano Raraku è pieno di acqua piovana e ha un aspetto soprannaturale e variegato davvero spettacolare.

L'Isola di Pasqua ha due spiagge. Anakena, a nord, è un posto eccellente per il bodysurf. Si può surfare anche al porto di Hanga Roa, lo fa molta gente del luogo. C'è un piccolo parcheggio, servizi igienici dove cambiarsi (costa $1 USD), diversi piccoli BBQ con bibite fresche e un'area picnic comune.

La seconda spiaggia è una gemma nascosta chiamata Ovahe, non lontana da Anakena. È una spiaggia splendida e deserta circondata da scogliere mozzafiato. Attenzione: il sentiero che porta giù alla spiaggia è instabile e un po' pericoloso, meglio farlo a piedi. Guidare fuori strada è illegale nell'isola (al contrario di quanto fanno molti turisti in modo avventato).

Una delle cose sorprendenti è che ogni tanto ci sono dei fenomeni naturali, come delle grandi onde, che portano via tutta la sabbia da Ovahe, sabbia che poi lentamente torna riportata dalle onde. L'ultima volta è capitata nel 2012.

Alcune fonti consigliano di dormire in una delle caverne vicino a Ovahe, ma queste informazioni sono superate: l'acqua entra da alcune crepe sopra la caverna. Inoltre entrare in queste zone al buio e senza una guida è una cattiva idea.

Alcune aree sono zone di recupero (la penisola di Poike e Terevaka) dove sono stati piantati degli alberi. A queste aree si può accedere solo a piedi o a cavallo. Entrare con un veicolo è severamente vietato.

La maggior parte della costa occidentale non può essere raggiunta con un veicolo, quindi le opzioni sono le stesse: a piedi o a cavallo (disponibilità limitata).

Immersioni e snorkelling sono popolari, anche se in alcune zone ci sono delle restrizioni (vicino alle isolette di Motu Nui e Motu Iti). Ci sono centri immersioni che noleggiano l'attrezzatura e organizzano escursioni in barca: Atariki Rapa Nui, Orca e Mike Rapu Diving. Vicino alle barche dei pescatori è facile vedere grosse testuggini di mare.

Un aspetto spesso tralasciato ma particolarmente affascinante dell'Isola di Pasqua è il suo esteso sistema di caverne. Sebbene ci siano un paio di caverne "ufficiali" già interessanti, la cosa più avventurosa è quella di esplorare le molte altre non ufficiali che si trovano sull'isola, la maggior parte delle quali sono nelle vicinanze di Ana Kakenga.

CONAF (la società che gestisce il parco nazionale) ha classificato le caverne come pericolose e i ranger del parco regolano l'accesso da marzo 2014. Secondo i ranger c'è pericolo di crolli, specie per quanto riguarda Ana Te Pahu che si trova sotto una strada. Di conseguenza i tour operator non portano più i clienti alle caverne (visite sostituite dai siti archeologici). Al momento non ci sono cancelli che bloccano l'accesso e le guide locali possono entrare con singoli clienti anche se possono esserci alcune limitazioni e precauzioni da prendere.

Sebbene l'entrata della maggior parte delle grotte sia piccola (alcune grandi appena da poter strisciare dentro) e nascosta (in mezzo a un paesaggio surreale di una colata lavica che sembra la superficie di Marte), molte si aprono in grandi e profondi sistemi di caverne. Attenzione: queste grotte possono essere pericolose e alcune sono molto profonde. Una persona che si perda senza una torcia, si troverebbe nell'oscurità totale senza la possibilità di trovare l'uscita tanto facilmente. Le grotte sono inoltre molto umide e scivolose (il soffitto di alcune è crollato a causa dell'erosione dell'acqua). Inoltre la pioggia subtropicale non va sottovalutata: il tempo cambia rapidamente e il rischio di essere sorpresi dall'acqua che cade dentro la caverna con poco spazio per muoversi deve essere preso in considerazione.

La vita notturna sull'isola è poco vivace e l'attrazione principale sono senza dubbio gli spettacoli di danza polinesiana. Kari Kari sulla via principale, Vai Te Mihi vicino al cimitero e il ristorante Te Ra'ai fuori Hanga Roa hanno i loro spettacoli durante l'anno (esclusi periodi di vacanza e Tapati quando partyecipano ai festival). Le discoteche Toroko e Piriti sono i posti dove unirsi alla gente del luogo.

  • Grotta Ana Kai Tangata.
  • Villaggio cerimoniale di Orongo.
  • Cava Rano Raraku.
  • Ahu Tongariki.
  • Spiaggia di Anakena.
  • Ahu Akivi.
  • Moai Ahu Tahai e dell'Ahu Akapu al tramonto.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Ika kaha

I tour sono il modo migliore per esplorare l'isola. In gruppo o con una guida locale si evita di stressare troppo l'ambiente.

Le guide locali, native dell'isola, possono anche farvi conoscere degli aspetti che altrimenti non riuscireste a vedere o scoprire.

Le agenzie di viaggio di solito vendono dei pacchetti che includono tour e alloggio.

Ci sono 4 tour operator locali molto conosciuti, ognuno con diversi anni di esperienza:

  • Aku Aku Turismo. Tour operator soprattutto per gruppi spagnoli. Il loro ufficio è vicino alla reception dell'Hotel Manutara.
  • Kia Koe Tour, Atamu Tekena s/n, Hanga Roa, +56 32 210-0852. Il piu grosso tour operator dell'Isola di Pasqua, ha l'ufficio sulla via principale. Tour disponibili in gruppo o con guida privata in inglese, spagnolo, francese, tedesco e giapponese. Fanno anche servizio charter e crociere. In attività dal 1984.
  • Mahinatur. Uno dei più vecchi tour operator, specializzati in tour in Francese.
  • Rapa Nui Travel. Tour operator soprattutto per gruppi in Tedesco.

L'ufficio di informazioni turistiche può anche mettervi in contatto con guide freelance, ma le guide lavorano soprattutto per i tour operator.

In alcune guide possono esserci riferimenti a operatori che non esistono più. Di solito ci sono degli stranieri che arrivano, aprono un proprio business come guide facendo un marketing notevole, lavorano per qualche anno e poi spariscono.

Con le piccole compagnie e i freelance è meglio avere una descrizione e un costo del servizio in forma scritta per essere più sicuri.

Trekking

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Cavalli selvaggi a Rano Raraku

Il trekking è semplice sull'Isola di Pasqua. Non è necessaria una guida, bastano una mappa e dei consigli dagli hotel o dai ranger dei parchi (specie riguardo alle normative locali).

Nella maggior parte dei casi il trekking si può considerare come un complemento per vedere l'isola dopo aver visitato i siti archeologici.

  • Terevaka, punto più alto dell'isola, percorso facile. Ci vogliono un'ora e mezza circa per raggiungere la cima della collina e un'ora per tornare (da/per Ahu Akivi). Un'altra opzione è partire da Vaitea (a circa metà strada dalla spiaggia di Anakena). Si può arrivare anche con una guida a cavallo (in genere i tour sono ogni mattina, a seconda delle condizioni meteo).
  • Rano Kau si arriva a piedi facilmente. Raggiunto il vulcano prendete il sentiero sul versante est del cratere per vedere scenari non raggiungibili con i veicoli. Dato che c'è anche una strada per Orongo, potete raggiungere Rano Kau in bicicletta oppure semplicemente unirvi a un tour.
  • Costa nord-est ci vogliono circa 5-7 ore e richiede una certa preparazione. Potete prendere un taxi fino alla spiaggia di Anakena e spostarvi lungo la costa fino ad Hanga Roa. Si può andare anche a cavallo anche se c'è minore disponibilità (il percorso non è molto conosciuto ed è anche più costoso).


Acquisti

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Dato che sull'isola c'è un solo centro abitato, Hanga Roa, i negozi e i laboratori degli artigiani sono tutti sulla strada principale.

I venditori di souvenir, che vendono più o meno tutti le stesse cose, si trovano anche all'entrata dei siti archeologici.

La valuta ufficiale è il Peso cileno ma, a differenza del continente, potreste pagare in contanti anche usando dollari americani.

Alcune guide dicono che si può pagare in euro, ma è falso. Alcune stazioni di servizio però li accettano a un buon tasso di cambio (più conveniente delle banche).

Quando comprate souvenir è meglio usare contanti. Se si usa la carta di credito spesso viene aggiunta una commissione (circa 10-20%). Questo solo se chi vende accetta la carta di credito, molti infatti vogliono solo contanti.

Ci sono 2 bancomat sull'isola. Uno di fronte al Banco Estado in Tu'u maheke, Hanga Roa, che accetta solo carte Cirrus, Maestro e Mastercard, no Visa. Il bancomat di Santander a Policarpo Toro accetta Visa, Cirrus, Maestro e Mastercard.

La banca locale può dare contanti se si presenta una carta Visa, ma gli orari di apertura sono limitati (Lun-Ven 08:00-13:00) e possono esserci lunghe code, specie a fine mese.

Come divertirsi

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Dove mangiare

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Cibo preparato su umu (forno in terra cruda)

I ristoranti ad Hanga Roa sono situati sulla via principale e vicino al porto, ma ce ne sono altri sparsi nelle zone vicine.

I piatti tradizionali sono il Curanto e il Tunu Ahi.

I menu sono limitati dato che la maggior parte del cibo viene importato, cosa che spiega anche i prezzi sull'isola. Anche nei ristoranti meno belli gli antipasti partono da $20 e vanno a salire. La varietà di pesce pero' è notevole, come in quasi tutto il Cile.

Ci sono 2 specie di aragosta. A quella più grande ci si riferisce come una normale aragosta, mentre a quella piccola, ugualmente deliziosa, ci si riferisce col nome locale "Rape Rape". Attualmente l'aragosta è sotto protezione e ci sono restrizioni quando non è stagione.

Il tonno locale si riconosce dalla carne bianca ed è consigliato. Piovre e altre specie di pesci sono tutte deliziose.

Ci sono inoltre diversi negozi di alimentari (pochi si possono considerare dei supermercati) dove poter acquistare snack, alcolici, eccetera.

Come molti altri venditori sull'isola, molti ristoranti non accettano carte di credito. Le mance sono apprezzate (10% è considerato giusto). Tuttavia meglio controllare la ricevuta prima di dare la mancia perché alcuni ristoranti aggiungono una commissione obbligatoria per il servizio al conto (in questo caso non dovete dare la mancia).

Bevande
Pisco sour

La specialità cilena, il pisco, fatto con uva fermentata è la bevanda non ufficiale dell'isola.

Tuttavia il pisco sour, cioe' pisco con succo di limone e albume è un'alternativa migliore se non siete abituati al whisky o al rum. Bere il pisco liscio è meno forte di una vodka, ma molti cileni non lo consigliano.

Sull'isola poi potete provare il papaya sour, il mango sour o il guave sour a seconda della stagione. Sono tutti succhi mescolati con il pisco.

Molto comune è anche la piscola - pisco e Coca Cola.

C'è anche un birrificio locale, Mahina, che produce pale ale e stout.

Prezzi modici

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Opzioni meno costose sono i sandwich e le empanadas. Inoltre potete trovare un panificio locale e farvi i panini da soli. Chi viaggia in economia può provare i seguenti:

  • Berta (Sulla via principale). Ha diverse empanadas già pronte o da fare al momento. Consigliate quelle col tonno.
  • Club Sandwich. Ha anch'esso delle ottime empanadas ma i sandwich sono la specialità. Provate il succo di banana e arancia se ce l'hanno. Non apre per colazione.
  • Donde el Gordo (Sulla strada della chiesa). Ottimo per chi cerca cose semplici anche se i sandwich sono un po' cari.
  • Mahina Tahai. Il menu classico è ottimo e include pane, burro, zuppa, pesce e riso, succo e dessert.
  • Miro (Vicino al cimitero). Ha buone pizze.

Prezzi medi

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  • Aringa Ora. Grosso ristorante all'estremità sud della via principale, con due repliche di moai all'entrata. Piatti semplici ma perfetti per chi vuole risparmiare.
  • Au Bout du Monde. Ristorante belga affacciato sul mare. Costoso ma si mangia bene.
  • Hetu'u, +56 32 2552163. Ottima cucina e staff sulla via principale, rinnovato nel 2014.
  • Kanahau. Buona cucina, sulla via principale.
  • Kotaro. Ottimo ristorante giapponese, piatti serviti dallo stesso chef.
  • Kuki Varua. Eccellente cibo e anche il servizio, cercate di sedervi nella terrazza del secondo piano.
  • La Kaleta. Splendida vista sull'oceano e ottima cucina. Ha la fama di essere il miglior ristorante dell'isola, quindi non è certo economico.
  • La Taverne du Pêcheur. Piccolo ristorante francese nella zona del porto. Ottima cucina, probabilmente il più caro dell'isola.
  • Mamma Nui. A conduzione familiare, cucina tradizionale. La specialità è il Tunu Ahi.
  • Tataku Vave. Dato che non è in posizione centrale farete fatica a trovarlo senza chiedere indicazioni. La cucina, il servizio e la vista sono pari a quelli dei ristoranti più costosi, ma i prezzi qui sono molto più ragionevoli. La specialità è l'aragosta.
  • Te Moana (Vicino alla costa). I sandwich al tonno sono molto buoni. Musica dal vivo il mercoledì e nei weekend.
  • Te Ra'ai. Offre un pacchetto che include transfer (hotel-ristorante-hotel), spettacolo di danza polinesiana e cena. Si trova fuori da Hanga Roa. Richiesta la prenotazione perché è molto conosciuto. Lo spettacolo ha influenze brasiliane dovute al proprietario.
  • Varua, Atamu Takena. Nuovo ristorante a buon prezzo, ha anche un menu del giorno (antipasto, piatto principale e succo di frutta). Servizio e cucina eccellenti.


Dove alloggiare

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Nonostante le dimensioni ridotte dell'isola e il numero di turisti inferiore rispetto alle altre isole polinesiane, l'isola di Pasqua può vantare un vasto numero di alberghi e resort che si offrono un'ampia fascia di prezzi. Il costo della vita sull'isola risulta comunque più elevato rispetto a quello sulla terra ferma in Cile, dal momento che tutti i beni presenti sull'isola devono essere importati.

Prezzi modici

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  • Petero Atamu, Petero Atamu s/n, Hanga Roa (A 5 minuti dalla via principale), +56 32-255 1823, +56 9-7648 8615 (mobile). Stanze di tutti i tipi e due cucine a disposizione degli ospiti. Accompagnamento da/per l'aeroporto e wifi gratis.
  • Inaki Uhi, Atamu Tekena, Hanga Roa (Sulla strada principale), +56 32 210-0231. Vicino a ristoranti, supermercato, pub. 15 stanze di vario tipo con bagno e due appartamenti. Cucine a disposizione degli ospiti. Prezzi ragionevoli e pulito.
Stelle sopra Ahu Tongariki
  • Tekarera Kainga Ora, +56 9 8134 5757. Eccellente alloggio in centro, ma non sulla via principale. è una capanna/casa con due camere, un bagno, cucina, lavatrice, TV e altro. Colazione (abbondante) inclusa. Perfetto per famiglie, coppie e amici. Prezzi ragionevoli a seconda del cambio.
  • Tauraa Hotel, Atamu Tekena, Hanga Roa (A meno di 5 minuti dall'aeroporto), +56 32-100 463. Bill e Edith sono molto gentili e fanno anche tour dell'isola della durata di 2 giorni. Un po' costoso.
  • Kona Tau, Avaraipau, Hanga Roa, +56 32-210 0321. Ostello carino ed economico, stanze semplici. Affittano scooter, trasporto gratis dall'aeroporto.
  • Tupa Hotel, Sebastian Englert, Hanga Roa, +56 32 210-0225, . Hotel con 30 stanze con vista sull'oceano, a due isolati dalla via principale. Colazione, trasporto e wifi gratis.

Cabanas

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Un'altra alternativa se si viaggia in gruppo sono le cabanas.

  • Cabanas Morerava, Vai Kia Kia SN, +56 2 2335 8978, +56 9 9319 6547. Pulito, acqua calda dai pannelli solari, ecologico. 4 capanne con area BBQ, wifi e biciclette per gli ospiti. Trasporto gratis all'arrivo in aeroporto. Prenotate in anticipo. Possono aiutare coi tour e per affittare una macchina.
  • Easter Island Hostel (Rosie's Hostel o Albergue), Atamu Tekena, +56 9 7565 1416, . 27$ a notte/persona. Check-in: 13:00, check-out: 10:00. Piccolo e semplice, gestito da Fatima, a 10 minuti dal centro. Camerate con letti IKEA, una cucina e bagno in comune (doccia con acqua calda). Colazione non inclusa. Trasporto all'arrivo in aeroporto a pagamento.

Prezzi medi

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Buoni hotel anche se abbastanza semplici. C'è una categoria media "superiore" che differisce solo nel prezzo. Una delle cose che confonde è che molti affermano di essere vicini alla spiaggia. Tuttavia questo non è vero perché la spiaggia di Anakena è a circa 20km da Hanga Roa e non ci sono hotel li vicino (l'area è protetta perché all'interno del parco nazionale). Questi hotel hanno ristorante che offrono colazione e cena.

  • Hotel Iorana. Uno dei più vecchi, al momento associato con Kia Koe Tour.
  • Hotel Gomero. Vicino alla via principale, associato con Kia Koe Tour.
  • Hotel O'Tai (Davanti all'uffcio postale di Rapa Nui), +56 32-210 0250. 40 stanze con balcone e bagno. Bel giardino e piscina. prezzi a seconda del tipo di stanza.
  • Hotel Manutara. In un posto tranquillo e una buona base per esplorare l'isola. Associati con Aku Aku Turismo.
  • Hotel Altiplanico (Appena fuori da Hanga Roa). Leggermente più costoso di altri della stessa categoria anche se mancano alcune delle comodità di altri.
  • Hotel Puku Vai, +56 32 255 1838. Associati con Kia Koe Tour e prezzi competitivi quando si prenota hotel e tour.

Prezzi elevati

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Questi hotel si descrivono come 5 stelle.

  • Explora. L'hotel più caro e fuori da Hanga Roa. Lato negatico è che è talmente isolato da tenervi fuori dall'atmosfera dell'isola senza poter fare altro tranne tour e andare al ristorante.
  • Hotel Hanga Roa. Uno degli hotel più vecchi, rinnovato qualche anno fa e il più vicino agli standard internazionali. Sfortunatamente lo rende un po' impersonale e da la sensazione di ottenere quello che si ottiene nel resto del mondo a un prezzo molto più alto data la posizione dell'isola.


Sicurezza

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Sull'isola sono presenti: un piccolo ospedale per le emergenze, un dentista e farmacie.

Come restare in contatto

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Telefonia

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Su tutta l'isola funzionano sia telefoni satellitari che cellulari.

Internet

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L'isola dispone anche di collegamenti internet.

Nei dintorni

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Altri progetti

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Regione nazionaleUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per dare un'idea generale sulla regione e offre una descrizione di possibili mete.