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   singolare   plurale 
 maschile    atro    atri 
 femminile    atra    atre 

atro m

  1. (letterario) di un colore scuro o nero che evoca un senso di bruttura o di spavento
    • È differente l’Atro dal color nero: percioche si come ogni colore Atro è nero: cosi allo’ncontro ogni nero non è Atro. Percioche questo è horribile, tristo, noioso a vedere, e acconcio a chi piange. Quello alle volte è gentile e grato: come sono nelle donne e ne gli huomini per lo piu gli occhi; i quali si dicono neri, e non Atri: ne però cosa veruna riguardiamo con tanta vaghezza e diletto (Lodovico Dolce, Dialogo dei colori)
    • li occhi ha vermigli, la barba unta e atra (Dante)
    • un velo atro m'ha ingombre / le luci (Alfieri)
  2. (letterario) (per estensione) di luogo cupo, immerso nell'ombra o nella tenebra; oscuro ma anche ostile o sinistro
    • Treman le spazïose, atre caverne (Tasso)
    • l'atro / Bosco mormorerà fra le alte mura (Giacomo Leopardi, Canti)
  3. (letterario) (senso figurato) funereo, luttuoso, orrido, funesto, crudele
    • il giorno / dell'atra morte incombe (Leopardi)
    • Come sinistra face / Che per vòti palagi atra s'aggiri, / Corre il baglior della funerea lava (Leopardi, Canti)
à | tro

dal latino ater (atra, atrum), scuro, funesto, maligno

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