Eserciziario Di Analisi Matematica Ii: Michela Eleuteri
Eserciziario Di Analisi Matematica Ii: Michela Eleuteri
Eserciziario Di Analisi Matematica Ii: Michela Eleuteri
A Giulia
con la speranza che almeno nella matematica non assomigli al pap
Indice
1 Esercizi riguardanti equazioni dierenziali ordinarie
1.1 Equazioni dierenziali ordinarie del primo ordine 1.1.1 1.1.2 1.1.3 1.2 . . . . . . . . . . . . . . . . . Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esercizi proposti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5
5 5 7 9 10 10 14
17
17 17 20 22 22
Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
29
29 40 42 55 59 60 64 65 68 70 71 71
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Gradiente, derivate parziali e piano tangente: esercizi svolti . . . . . . . . . . . . Gradiente, derivate parziali e piano tangente: esercizi proposti . . . . . . . . . .
Dierenziabilit, dierenziale e approssimazione: esercizi svolti . . . . . . . . . . Dierenziabilit, dierenziale e approssimazione: esercizi proposti . . . . . . . .
INDICE
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
79
81
81 87
95
95 95
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
Ottimizzazione vincolata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122 5.2.1 5.2.2 5.2.3 Test a risposta multipla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
157
Esercizi proposti
6.4
195
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195
8 Esercizi riguardanti campi vettoriali 9 Esercizi riguardanti serie di potenze e serie di Fourier
9.1 9.2 Serie di Fourier
213 229
CAPITOLO 1
Esercizio 1.1.1.
Si determini la soluzione
y (t)
2 y = y t y2 + 4 y (0) = 2
Inoltre si determini il valore
>0
per cui
t +.
y (t) t
Si tratta di un'equazione non lineare del primo ordine a variabili separabili. ottiene subito
Integrando si
y2 + 4 y2
da cui
dy =
t dt + C
4 = y
1+
4 y2
dy =
5
y2 + 4 y2
dy =
t2 +C 2
C = 0.
Dunque si ha
y2 4 y
ha
t2 y 2
= 0. y.
Quindi risolvendo si
t2 /2 y (t) = 2
t4 4
+ 16 =
t2
t4 + 64 . 4 y (0) = 2)
Siccome il dato di Cauchy incompatibile con la scelta del segno meno (si avrebbe la soluzione richiesta del problema di Cauchy proposto
y (t) =
Ora, siccome
t2 +
t4 + 64 . 4 y (t)
x2 quindi il valore di 2
t4 + 64 t2
per
t +,
si ha che
richiesto
= 2.
Esercizio 1.1.2.
Si determini la soluzione
y (t)
e + 6e =
2y
(2e + 6e ) dy = C=7
3 y
2y
t3 t2 (t + t) dt = + + C. 3 2
2
da cui
Allora cercando di
(z + 3)2 = z 2 + 6z + 9 = 9 +
da cui
t3 t2 + + 7. 3 2
ey = z = 3
16 +
t3 t2 + . 3 2
Il segno meno della radice deve essere scartato a causa della positivit dell'esponenziale e anche della incompatibilit del dato di Cauchy. In conclusione dunque
y (t) = log 3 +
6
16 +
t3 t2 + 3 2
1.1
Esercizio 1.1.3.
Sia
y (t)
y = 3ex y 2 y (0) = 1
Allora il graco di
y (t)
concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza negativa; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza negativa
Si tratta di un problema di Cauchy in cui compare un'equazione dierenziale del primo ordine non lineare e non a variabili separabili. Quindi in linea di principio non sappiamo come ricavare la soluzione. Ma ai ni dell'esercizio importante soprattutto conoscere non tanto
la forma esatta dell'equazione quanto il comportamento della stessa localmente, in particolare vicino al punto
x0 = 1.
y (0) = 3 0 = 3 > 0
quindi ricordando il signicato geometrico della derivata prima, l'informazione che vicino a
x0 = 1
l'equazione si ottiene
y = 3ex 2y y
da cui
1.1.2.
Esercizi proposti
Esercizio 1.1.4.
Sia
y (t)
ex y + 1 y = ex + 1 y (0) = 1
R.
1 1 y = log(ex + 1) + 2 + log 2 2 2
2
1.
Esercizio 1.1.5.
Si determini la soluzione
y (t)
R.
y (t) = 1 2 log (1 + e3 )e3x 3x 1 . 3
Esercizio 1.1.6.
Si determini la soluzione
y (t)
R.
y (t) = 1 tan 3t e3t e3t 6t3 + 1 . 3
Esercizio 2xe3y .
1.1.7.
y =
1.1
1.1.3.
Esercizio 1.1.8.
Sia
y (t)
y t+1 y (0) = 1 y =
Allora
y (1) =
e;
2;
2; e.
Esercizio 1.1.9.
Sia
y (t)
y (t + 2) 1 + 1 y y (0) = 1
Allora il graco di
=0
y (t)
concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza negativa; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza negativa
R. Concavit verso il basso e retta tangente con pendenza positiva. Esercizio 1.1.10.
Sia
y (t)
y = 3 sin t + y 2 y (0) =
Allora il graco di
y (t)
vicino a
x0 = 0
ha:
concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza positiva; concavit verso l'alto e retta tangente con pendenza negativa; concavit verso il basso e retta tangente con pendenza negativa
Esercizio 1.2.1.
Si determini la soluzione
y (t)
y 6y + 9y = 3t + 2 y (0) = 1 y (0) = 2
Si tratta di una equazione dierenziale ordinaria lineare del secondo ordine, a coecienti costanti non omogenea. L'equazione caratteristica associata
r2 6r + 9 = 0
che d come soluzioni omogenea :
c1 , c2 R.
y (t) = At + B .
Quindi
y (t) = A
y (t) = 0.
0 6A + 9(At + B ) = 3t + 2
da cui si deduce (uguagliando tra loro i coecienti del termine di primo grado e uguagliando tra loro i termini noti)
1 A= , 3
4 B= . 9 1 4 t+ , 3 9
c1 , c2 R.
4 1 = y (0) = c1 + ; 9 1 3
(1.2.1)
1.2
si ha
1 2 = y (0) = 3c1 + c2 + . 3
Ricavando
(1.2.2)
A questo punto si deve risolvere il sistema lineare non omogeneo a coecienti costanti costituito da (1.2.1)(1.2.2). con semplici calcoli
c1 13 , 9
c1 =
c2 = 2
1 5 13 3c1 = + = 6. 3 3 3
y (t) =
1 4 13 3t e + 6 t e3t + t + . 9 3 9
Esercizio 1.2.2.
Sia
y (t)
y + 2y 3y = 0 y (0) = 0 y (0) = 1.
Allora
0; non esiste;
limt+ y (t) =
+;
L'equazione
y + 2y 3
e
r 2 + 2r 3 = 0
che d come
r=1
r = 3
y (t) = c1 et + c2 e3t ,
al variare di
c1 , c2 R.
0 = y (0) = c1 + c2
mentre osservando che
si deduce
1 = y (0) = c1 3c2
quindi
1 1 c1 = ; c2 = . 4 4
11
1 1 y (t) = et e3t . 4 4
A questo punto chiaramente
t+
quindi la risposta corretta la terza.
lim y (t) = +
Esercizio 1.2.3.
Si determini la soluzione
y (t)
y y 2y = cos(2t)
a coecienti costanti non omogenea. L'equazione caratteristica associata alla corrispondente equazione omogenea
r2 r 2 = 0
che d come soluzioni
r = 1
r = 2.
z (t) = c1 et + c2 e2t ,
al variare di
c1 , c2 R.
1 = 6 + 2 = 0 20 2 6 = 3 . 20
12
1.2
y (t) =
da cui la soluzione generale ha la forma
1 3 sin(2t) cos(2t). 20 20
y (t) = c1 et + c2 e2t
1 3 sin(2t) cos(2t). 20 20
Imponendo i dati di Cauchy, con semplici calcoli si ottiene la seguente soluzione del problema di Cauchy proposto
y (t) =
11 t 5 2t 1 3 e + e sin(2t) cos(2t). 15 12 20 20
Esercizio 1.2.4.
Si determini la soluzione
y (t)
2t y 4y + 8y = e y (0) = 1 y (0) = 0.
R.
Equazione dierenziale ordinaria lineare del secondo ordine non omogenea a coeci-
r2 4r + 8 = 0
da cui
r = 2 2i.
y (t) = A e2t
da cui
inserendo nell'equazione tale espressione assieme all'espressione delle sue derivate si ottiene facilmente
A = 1/20.
1 2t e . 20
Imponendo i dati di Cauchy si ottiene facilmente che la soluzione del problema di Cauchy proposto
y (t) =
11 2t 21 2t 1 2t e sin(2t) e cos(2t) + e . 10 20 20
13
1.2.2.
Esercizi proposti
Esercizio 1.2.5.
Si determini la soluzione
y (t)
R.
y (t) =
4y +
Esercizio 1.2.7.
2y + 3y + 4y = 0.
Esercizio 1.2.8.
y + 6y + 8y = e4t + t2 ,
y (1) = 2,
y (1) = 3.
Esercizio 1.2.9.
y + 2(tan t)y = t,
y (1) = 4.
Esercizio 1.2.10.
Si determini la soluzione
y (t)
x y + y 2y = e y (0) = 0 y (0) = 0.
14
1.2
R.
1 1 1 y (t) = et e2t t et 9 9 3
Esercizio 1.2.11.
y + 3(cot t)y = t,
y (1) = .
Esercizio 1.2.12.
y + 6y + 8y = e2t +
t2 ,
y (1) = 0,
y (1) = 2.
Esercizio 1.2.13.
y 6(cot t)y = t,
y (2) = .
Esercizio 1.2.14.
y (1) = 3.
Esercizio 1.2.15.
y (3) 2y + 5y = 0.
(i) Se ne determini l'integrale generale. (ii) Trovare, se esistono, tutte le soluzioni
y (t)
tali che
lim y (t) = .
y (3) 2y + 5y = 3tet .
15
Esercizio 1.2.16.
y 6y + 9y = 0.
(ii) Determinare l'integrale generale dell'equazione dierenziale
y 6y + 9y = cos( 2t).
Esercizio 1.2.17.
y 4y + 13y = 0.
(ii) Determinare l'integrale generale dell'equazione dierenziale
y 4y + 13y = 1 + e2t .
Esercizio 1.2.18.
y + y = 0.
(ii) Determinare l'integrale generale dell'equazione dierenziale
y + y = 1 + et .
Esercizio 1.2.19.
y 2y + 17y = 0.
(ii) Determinare l'integrale generale dell'equazione dierenziale
y 2y + 17y = sin(2t).
.
16
CAPITOLO 2
Esercizio 2.1.1. Sia la curva piana una cui parametrizzazione in coordinate polari () = 2 + 1, on 0 2. Dopo aver disegnato sommariamente il sostegno di , determinare i versori tangente e normale al sostegno di nel punto ( ) e scrivere un'equazione
della retta tangente nello stesso punto.
Si ha
T ( ) =
2 2 + 1 , 4 + 6 2 + 1 4 + 6 2 + 1
17
Versore normale:
N ( ) =
2 + 1 2 , 4 + 6 2 + 1 4 + 6 2 + 1
x = ( 2 + 1) 2t y = t( 2 + 1)
Retta tangente: equazione cartesiana
tR
y=
( 2 + 1)2 2 + 1 x+ . 2 2
che si ottiene 3/2 percorrendo prima da sinistra verso destra il graco di f (x) = (1/3)(2x 1) per 1/2 x 1 e poi da destra a sinistra il segmento congiungente gli estremi del graco di f stessa. Disegnare quindi il sostegno di e calcolarne la lunghezza.
Determinare una parametrizzazione della curva chiusa
Esercizio 2.1.2.
Si ha
1 =
x=t
1 2
y = 1 (2t 1)3/2 3 x = 3 1t 2 2 2 = y = 1 (2 t) 3
t 1;
1 t 2.
Si ha
Da cui
L( ) = L(1 ) + L(2 ) =
1/2 1
1 + (2t 1) dt +
1
1 2
=
1/2
2t dt +
2 3/2 13 = 2 t 6 3
13 13 2 2 1 + = + 6 3 3 6 1/2
1 3
Esercizio 2.1.3. Data la curva avente equazione in coordinate polari = 22 con , determinate la lughezza di ; determinate poi un versore tangente alla curva + nel punto corrispondente a = e calcolate il limite per 0 di questo versore.
18
2.1
Uno pu calcolare direttamente la lunghezza della curva con la formula che coinvolge le coordinate polari oppure passando per una rappresentazione parametrica della curva. In questo caso, posto
t ,
si ha
| (t)| =
4t2 (4 + t2 ) = 2|t| 4 + t2 ,
L=
2|t| 4 + t2 dt = 2
0
t2 + 4 2t dt =
4 2 (t + 4)3/2 3
4 32 = ( 2 + 4)3/2 . 3 3
> 0,
allora
() =
(1, 0)
Esercizio 2.1.4. Data la 2, determinate la lunghezza corrispondente a t = 0. (t) = (et cos t, et sin t) | (t)| = et
Allora
curva di
parametrizzata da
con
2 t
Se
allora
quindi
L( ) =
2
Poi per
et 2 dt = 2(e2 e2 ).
t = 0 si ha (0) = (1, 0) e (0) = (1, 1), e la tangente cercata ha equazione parametrica x=1+t y=t
19
o cartesiana
y = x 1.
Esercizio 2.1.5.
un vettore tangente alla curva nel punto che corrisponde a cartesiana della retta tangente nello stesso punto.
= 2
= 2, determinare
e scrivere l'equazione
dato
x y
= 2 = 2. 2
A questo punto, l'equazione cartesiana della retta tangente al punto corrispondente al generico
0 = , 2
si ha
2(x 0) = (y )
2x + y = 2 .
2.1.2.
Esercizi proposti
Esercizio 2.1.6.
(t) =
2 + 3t , 2t 1, ln(t) , 8t r
1 t 2. 2 (1)
e del piano
20
2.1
Esercizio 2.1.7.
Si consideri la curva in
R3
x = t e2t ,
y = 3 t e2t ,
z = 2 t e2t
t [0, 1].
Determinare la retta tangente alla curva nel punto corrispondente al valore del parametro
t = 1/2.
Esercizio 2.1.8.
5t3 5t2 , 1 , 3 2
t 0. AB
sia
un punto
B = (s),
nel punto
B.
Esercizio 2.1.9.
3),
t (, +).
t0 per il quale la distanza di (t0 ) dall'origine 2. b) Trovare il numero t1 per il quale la lunghezza dell'arco avente estremi (t0 ) e (t1 ) 2 5. c) Trovare l'equazione del piano normale e della retta tangente a (t) nel punto (t1 ).
Esercizio 2.1.10.
(t) =
Si consideri la curva
a) Determinare il punto
) (t
. 2
38 . 3
21
e
Esercizio 2.2.1. Parametrizzate il tratto del graco della funzione ex compreso tra x = 0
x = 1;
detta
di
f (x, y ) = yex ;
calcolate inne la
lunghezza di
Una parametrizzazione di
data da
x(t) = t y (t) = et ;
t [0, 1]
si ha inoltre
(t) = (1, et ).
A questo punto
f (x, y )ds =
Inne
e e
0
t t
1+
e2t
1 = 2
1
=
0
L( ) =
0
Troviamo Si ha
2t = log(z 2 1).
1 + e2 t dt =
z2
z dz = 1
1+
z2
1 1
dz = z +
1 log 2
z1 z+1
+ C.
Allora
L( ) =
0
1 = 1 + e2 + log 2
21 2+1
2.2
Esercizio 2.2.2.
Data la curva
parametrizzata da
nate la retta tangente alla curva nel punto che della funzione
f (x, y ) =
x2 + y 2
sulla parte di
(t) = (t cos 2t, t sin 2t), determicorrisponde a t = 0 e calcolate l'integrale curva con 1 t 1.
Si ha la
(t) = (cos 2t 2t sin 2t, sin 2t 2t cos 2t), dunque (0) = (1, 0); essendo (0) = (0, 0) retta tangente passa per (0, 0) con direzione (1, 0), ed pertanto l'asse x. Si ha poi
| (t)|2 = cos2 2t + 4t2 sin2 2t 4t sin 2t cos 2t + sin2 2t + 4t2 cos2 2t + 4t = 1 + 4t2
quindi
| (t)| =
1 + 4t2 .
t2 1 + 4t2 dt =
1 1
|t| 1 + 4t2 dt
=2
0
1 1 + 4t2 t dt = 4
5 1
s ds =
12 5 1 [s s]1 = (5 5 1). 43 6
(sin t, t, 1) con 0 t 2 ; determinare il vettore tangente a in ciascuno dei punti corrispondenti a t = 0, t = 2 , t = , disegnate accuratamente e calcolate l'integrale su della funzione xyz 1 + cos2 y.
Considerate la curva
Esercizio 2.2.3.
parametrizzata da
piano
z = 1.
Si ha
xyz
1 + cos2 y ds =
0
sin t t (1 + cos2 t) dt =
0
t sin t dt +
0
t sin t cos2 t dt
2 0
=[t cos t +
sin t]2 0
8 = . 3
Esercizio 2.2.4.
xy f (x, y ) = 4 + x2
lungo la curva
di
E=
(x, y ) : x 0, x2 + y 2 1, 0 y 1 3 4
x2 4
nel punto
1,
f (x, y ) =
1
f (x, y ) +
2
f (x, y ) +
3
f (x, y )
1 =
x=t y=0 1 t 2;
f (x, y ) = 0
1
2 =
/2
x = cos t y = sin t 0t ; 2
f (x, y ) =
2 0
3 =
0 t 2; 4 + t2 . 2
2
(x
2
)2
+ (y
2
)2
t2 1+ = 4
f (x, y ) =
3
Quindi
t(1 t4 ) 4 + t2
4 + t2 1 dt = 2 2 3 5 . 2
t
0
t3 4
1 dt = . 2
f (x, y ) =
24
2.2
Nel punto
1,
3 4
x=t
2 y =1 t 4
si ha
0 t 2;
x = 1, y =
t 2
3 1, 4
si trova per
t=1
x=1+t 3 1 y= t 4 2
forma cartesiana (anche dal graco)
t R;
f (x, y ) =
(x, y ) R2 :
x2 y 2 + =1 9 4
contenuta nel primo quadrante. [Sugerimento: nel corso del procedimento potrebbe venire utile un cambiamento di variabile del tipo
s = sin t . . . ]
() =
da cui
0,
() =
e
0,
| ()| =
Quindi
9 sin2 + 4 cos2 =
/2
5 sin2 + 4.
/2
f ds =
0
f ( ()) | ()| ds =
0 /2
6 sin cos
3 = 5
10 sin cos
0
3 5 sin + 4 d = 5
2
25
=
0
38 . 5
Esercizio 2.2.6.
z ds,
ove
(t) = (t cos t, t sin t, t), t [0, 2 ]. Si determini inoltre il piano normale ad nel punto (, 0, ) (ovvero il piano normale alla retta tangente
la curva di parametrizzazione in quel punto).
Poniamo
t [0, 2 ]
| (t)| =
t2 + 2.
si ha
z ds =
0
: R R3
nel punto
(x0 , y0 , z0 )
data
(x + ) 1 ( ) + (y 0) 2 ( ) + (z ) 3 ( ) = 0
da cui
z x y = 2 .
Esercizio 2.2.7.
x2 + y2 ds,
ove
Si
calcoli
l'integrale
curvilineo
(rispetto
all'ascissa
curvilinea)
la curva di parametrizzazione
nel
(t) = (t sin t, t cos t, 2 t), t [0, 2 ]. punto (/2, 0, ) (ovvero il piano normale
Poniamo
t [0, 2 ]
2.2
da cui
| (t)| =
t2 + 5.
si ha
x2 + y 2
x2
y2
ds =
0
t2
: R R3
nel punto
(x0 , y0 , z0 )
data
x
da cui
1 2
+ (y 0) 2 + (z ) 3 2 2 2 1 + (y 0) + 2 (z ) = 0 2
=0
x
e quindi
2x y + 4 z = 5 .
la curva di parametrizzazione
x ds,
ove
nel punto
(t) = (t2 , cos t, sin t), t [0, 2 ]. Si ( 2 , 1, 0) (ovvero il piano normale alla
Poniamo
t [0, 2 ]
| (t)| =
4t2 + 1.
f (x, y, z ) =
si ha
x ds =
0
1 (4 t2 + 1)3/2 t 4 t2 + 1 dt = 8 3/2
(x0 , y0 , z0 )
data
(x 2 ) 1 ( ) + (y + 1) 2 ( ) + (z 0) 3 ( ) = 0
da cui
(x 2 ) 2 z = 0
e quindi
z = 2 x 2 3.
28
CAPITOLO 3
Esercizio 3.1.1.
x y 2 4
3 1
ossia
x y =C 2 4
x y C + =1 2 4 3
che stanno nel primo quadrante. Per la seconda sono le curve di livello costituita in realt dalla coppia di rette di
x=y
le curve di livello sono iperboli equilatere aventi queste rette come asintoti. Per la terza
29
Esercizio 3.1.2.
arcsin x
denita per
x [1, 1]
quindi il dominio di
l'insieme
D = {(x, y ) R2 : 1 xy y 2x 1}.
Si verica direttamente che i punti della retta che
x=1
non stanno in
D.
Quindi se
x<1
si ha
(x, y ) D
se e solo se
2x 1 1 + 2x y x1 x1 (x, y ) D
se e solo se
mentre se
x>1
si ha che
2x + 1 2x 1 y x1 x1
In conclusione il dominio di
f.
30
3.1
Esercizio 3.1.3.
f (x, y ) =
(x2 2x y )(x2 2x + y ) x 3 2
2
+ y
1 2
+ ln
x+1 2x
Occorrono: non negativit del radicando, positivit dell'argomento del logaritmo e denominatore diverso da zero. Tutto ci equivalente al sistema
x2 + 2x y x2 2x 3 1 x = , y = 2 2 1 < x < 2.
Il dominio della funzione indicato in gura 3.2.
f.
31
Esercizio 3.1.4.
f (x, y ) =
1 + xy x2
denito come
Ricordiamo che l'insieme di livello l'insieme dei punti del piano in cui
c f
con ha
allora l'insieme
Ec
Ec
costituito da una o pi curve nel piano, che perci prendono il nome di curve di
1 + xy = c, x2
cR
1 y = cx , x
c R.
f.
32
3.1
f (x, y ) =
x 1+ln(y
Innanzitutto le due radici devono esistere e quindi i loro argomenti devono essere maggiori o uguali a 0; inoltre deve esistere la funzione logaritmo e quindi il suo argomento deve essere maggiore di 0. Quindi
xey yex 0 xey yex xex yey . f (x) = xex . Il dominio R, f (0) = 0, limx f (x) = mentre limx+ f (x) = 0; f (x) = ex [1 x] quindi f ammette un massimo in x = 1 che vale 1/e. In gura 3.4. riportato il graco di f.
Studiamo la funzione
2 y 1
2 x
f (x) = xex .
Quindi se
x1
si ha che
f (x)
decrescente, cio:
Il punto
(1, 1)
yx
y = 1.
4xy arcsin 2 x + y2
Esercizio 3.1.6.
Trovare
l'insieme
di
denizione
della
funzione
f (x, y ) =
La funzione
arcsin x
denita in
[1, 1]
D=
(x, y ) R2 : 1
x2
4xy 1 . + y2
x2
x2 + y 2 + 4xy 0
x2 + y 2 + 4xy 0
1 2 sin(2) 1 1
4 tan 1 1 + tan2
Quindi
D = R2 \ {(x, y ) R2 : (2 = R2 \ {(x, y ) R2 : (2
3)|y |} 3)|x|}.
Trovare
l'insieme
di
denizione
della
funzione
f (x, y )
La funzione
arccos
denita in
[1, 1],
D = (x, y ) R2 : 1 xyex
34
1 .
3.1
1 xyex
2 y 2
xy ex2 +y2
1. (, ) R2
tali che
2 cos sin 1. e2 x2 . Si ha che f pari e sempre non x2 e 2 x (2x)(1 x2 ) da cui x = 0 punto negativa, f (0) = 0, limx f (x) = 0 e f (x) = e di minimo locale (e assoluto) mentre i punti x = 1 sono di massimo locale (e assoluto) e f (1) = 1/e. In gura 3.5 mostrato il graco di f.
Studiamo la funzione
f : R R
denita da
f (x) =
1 x
f (x) = x2 ex
x 0
0.
D'altra parte,
2 cos sin 1 | f ( ) | 1. 2 e e
Dunque
D = R2 .
Esercizio 3.1.8.
f (x, y ) = sin(tan e
),
35
Le funzioni per
sin z
ez
kZ
reale. La funzione
tan z
denita per
z=
denita per
z 0.
+k 2
Quindi
= (x, y ) R2 : x y 0
xy
+k 2
con
kZ .
In realt se
k Z
di sicuro
e e
xy
= =
+k 2 +k 2
xy
con
k Z+ {0}.
xy = log
Quindi
+k 2
2
con
k Z+ {0}.
dom f
(x, y ) R2 : xy 0
xy = log
+k 2
2
con
k Z+ {0} .
+k 2
g,
z reale, la funzione tan z denita per funzione z denita per ogni z 0. Quindi
dom g
z = +k 2
al
ez
= (x, y ) R2 : sin(xy ) 0
+k 2
con
kZ .
Se
k Z =
allora di sicuro
+ k , 2
quindi
dom g
(x, y ) R2 : 2 h x y + 2 h
x = log
+ k 2
2
con
h, k Z+ {0} .
Si tratta dell'unione di innite regioni comprese tra due iperboli equilatere a cui sono stati tolti i punti che appartengono a innite rette parallele all'asse
y.
36
3.1
g.
Esercizio 3.1.9.
g (x, y ) =
tan x . 1 ey
Le funzioni inne la
sin z sono denite per ogni z R, la funzione log z denita per z > 0 e funzione z denita per z 0. D'altra parte, essendo log(a b) = log a + log b si ha
e
log(2 e
2+sin[(xy )]2
2 + sin[(xy )]2
ogni
z R,
2 + sin[(xy )]2 0. Essendo 1 sin z 1 per 2 2 vericata per ogni (x, y ) R . Quindi dom f = R . g
si ha che di nuovo la funzione
ez deni ta per ogni z reale, la funzione tan z denita per z = + k e inne la funzione z denita 2 per ogni z 0. Quindi
D'altra parte, per quanto riguarda la funzione dom g
(x, y ) R2 :
tan x 0 1 ey
con
x=
+k 2
al variare di
kZ .
37
kZ
x=
+ k 2
per
k Z,
quindi
dom g
= (x, y ) R2 : k x <
+k y < 0 2
per
+ k < x +k y > 0 2
kZ .
g.
Esercizio 3.1.10.
f (x, y ) = tan
1 |yx|, +k 2
g (x, y ) =
1 |yx| 1.
La funzione
tan z
denita per
z=
mentre la funzione
z 0.
38
3.1
Quindi si ha dom f
= (x, y ) R2 : 1 |y x| 0
1 |yx| =
+k 2
con
kZ .
f.
1 |y x| 0 |x y | 1 1 x y 1
inoltre, se
k Z
di sicuro si ha
1 |x y | = + k 2
+k 2
con
1 |x y | =
da cui
k Z+ {0}
|yx| = 1
|y x| = 1
Quindi dom f
+k 2
= {(x, y ) R2 : 1 x y 1}.
39
z 0,
quindi
= {(x, y ) R2 :
1 |y x| 1 0 1 |y x| 0}.
1 |y x| 0 |x y | 1 1 x y 1.
D'altra parte
1 |yx| 1 0
Quindi
1 |yx| 1 1 |y x| 1 |y x| 0 x = 0 y = 0.
dom g
= {(x, y ) R2 : x = 0 y = 0}.
Esercizio 3.1.11.
f (x, y ) = log
1 |yx|,
g (x, y ) =
| 1 |yx| 1|.
La funzione
z 0, mentre funzione f si ha
la funzione
log z
z > 0.
Esercizio 3.2.1.
1)f (x, y ) =
40
3.2
Esercizio 3.2.2. Si descrivano (senza rappresentarli) gli insiemi di livello delle funzioni:
xy y 2 2x2 + y 2 2)f (x, y ) = (x2 + y 2 ) log(1 + x2 + y 2 ) 3)f (x, y, z ) = ex
2 +2y 2 +3z 2
1)f (x, y ) =
Esercizio 3.2.3.
Esercizio 3.2.4.
Siano
funzioni:
e dica se
A = B, A B, B A. xy 2 x ln y
Esercizio 3.2.5.
f (x, y ) =
41
Esercizio 3.2.6. xy
f (x, y ) = sin
x+y + xy
f (x, y ) =
xy (xy 1)
f (x, y ) =
xy xy 1
f (x, y ) =
(xy 1)xy
Esercizio 3.3.1.
x arctan 2 x + y2 f (x, y ) = 2
Innanzitutto osserviamo che curamente continua per
arctan x una funzione continua e dunque la funzione data si(x, y ) = (0, 0) mentre per studiare il problema nell'origine suciente lim x + y2
otteniamo
(x,y )(0,0) x2
non esiste. Infatti se consideriamo la curva
y=x
(x,y )(0,0) x2
a seconda che
lim
x tenda a zero da sinistra o da destra. Dunque in corrispondenza di queste scelte, x lim arctan 2 = 2 (x,y )(0,0) x +y 2
42
3.3
a seconda che
(e in ogni caso non sempre uguale al valore della funzione nell'origine) quindi la funzione non continua nell'origine.
Esercizio 3.3.2.
x2 y 2 x2 + y 2 f (x, y ) = 0
La funzione data continua sicuramente per
(x, y ) = (0, 0). Per vedere se continua l'origine, suciente studiare il limite di f per (x, y ) (0, 0) per vedere se esso esiste coincide con il valore della funzione in (0, 0). Si ha 0 y2 1. x2 + y 2 x2 y 2 lim x2 = 0, (x,y )(0,0) (x,y )(0,0) x2 + y 2 lim
visto che
Esercizio 3.3.3.
x3 y 3 x3 + y 3 f (x, y ) = 0
In primo luogo occorre notare che per da studiare la continuit in
x = y (x, y ) = (0, 0)
la funzione data continua; resta dunque
x = y
(0, 0).
(0, 0);
in caso
x 1). 3 x + y3
y = x , > 0
si vede che il limite considerato esiste e fa 0. Anche lungo tutte le rette passanti per l'origine
43
il limite esiste e fa 0. Questo potrebbe erroneamente portare a concludere che il limite della funzione esista e faccia 0. Tale conclusione errata: infatti il limite dato non esiste. Come si pu arrivare a intuire questa conclusione? Innanzitutto si vede che se
y = x
il
denominatore si annulla mentre il numeratore tende a zero, questo potrebbe indurre a pensare che ci sia un modo per far andare a zero il denominatore pi velocemente del numeratore. Si esprime in termini rigorosi questo concetto considerando la successione
1 1 1 , + n n n > 0; questa successione di punti sta lungo una curva che risulta essere una perturbazione della curva y = x che annulla il denominatore della funzione data. L'idea cercare un in
dove modo che il limite lungo tale successione di punti venga diverso da 0. Dopo alcune ricerche si vede che ad esempio
=5
1 1 1 , + 5 n n n
si ha
(0, 0).
Esercizio 3.3.4.
x3 y x4 + y 2 f (x, y ) = 0
La funzione data continua sicuramente per
(x, y ) = (0, 0). Per vedere se continua l'origine, suciente studiare il limite di f per (x, y ) (0, 0) per vedere se esso esiste coincide con il valore della funzione in (0, 0). Si ha 0 | x3 | |y | x4 + y 2 |x| lim | x | = lim =0 (x,y )(0,0) x4 + y 2 (x,y )(0,0) 2(x4 + y 2 ) (x,y)(0,0) 2 lim 1 4 (x + y 2 ) 2
(questo deriva dal fatto che
visto che
x2 |y |
|f | 0 f 0
44
3.3
ci permettono di concludere che il limite cercato esiste e fa 0, dunque la funzione data continua anche nell'origine.
Esercizio 3.3.5.
xy 3 x4 + y 2 f (x, y ) = 0
La funzione data continua sicuramente per
(x, y ) = (0, 0). Per vedere se continua l'origine, suciente studiare il limite di f per (x, y ) (0, 0) per vedere se esso esiste coincide con il valore della funzione in (0, 0). Si ha 0
visto che
y2 1. x4 + y 2
|f | 0 f 0
ci permettono di concludere che il limite cercato esiste e fa 0, dunque la funzione data continua anche nell'origine.
Esercizio 3.3.6.
x2 y x4 + y 2 f (x, y ) = 0
La funzione data continua sicuramente per
(x, y ) = (0, 0). Per vedere se continua l'origine, suciente studiare il limite di f per (x, y ) (0, 0) per vedere se esso esiste coincide con il valore della funzione in (0, 0). Si ha che x2 y (x,y )(0,0) x4 + y 2 lim
y=x
otteniamo
y = x2 ,
si ha
y = x2 ).
Esercizio 3.3.7.
Calcolare
[+, ].
1 |x||y | (x2 + y 2 ), 2
si ha
f 0 |f | 0
si ottiene che
(x,y )(0,0)
lim
cos(x + 2y ) = 1;
46
3.3
| sin z | |z | z R
x2 x2 + y 2
si
2| sin(x2 y )| 2x2 |y | lim lim 2|y | = 0. (x,y )(0,0) (x,y )(0,0) x2 + y 2 (x,y )(0,0) x2 + y 2 lim
f 0 |f | 0
ci d
e dunque anche
Esercizio 3.3.8.
f (x, y ) =
(come sull'asse
identicamente 0. Quindi il limite, se esiste, deve essere 0. Tuttavia sulla bisettrice ottiene
y) y = x si
quindi
(x,y )(0,0)
non esiste.
Esercizio 3.3.9.
Si calcoli
f 0 |f | 0
a questo punto dunque, osservando che
y2 1 z2 + y2
per ogni
(y, z ) R2
y 2 | log x| y 2 | log(z + 1)| = lim lim | log(z + 1)| = 0. (x,y )(1,0) (x 1)2 + y 2 (z,y )(0,0) (z,y )(0,0) z2 + y2 lim
x = 1 + cos , y = sin .
Si ottiene
poich
sin2 cos
Esercizio 3.3.10.
f (x, y ) = xey/x f (x, y ) =
(x, y ) (0, 0) :
1) 2)
x3 + y 3 x2 + y 4 y=x
allora si ha
1) Se considero la curva
(x,y )0
D'altra parte se considero la curva
y = x,
si ottiene
1 x
(x,y )0
= +.
Avendo trovato due curve lungo le quali il limite di limite dato non esiste.
2) Se considero la curva
y=x lim
allora si ha
3.3
y=
x,
si ottiene
Esercizio 3.3.11.
continua in
x = 0
la funzione continua.
x = 0.
f (x, y )
y=
allora
f (x, y )
si ottiene
0 lim x D x 0.
y lim x = 0, x0 x x0
dove osserviamo che non abbiamo avuto bisogno di considerare i valori assoluti delle quantit in gioco dato che A questo punto il teorema dei carabinieri permette di
continua in
D.
Noti-
amo che questo esempio mostra che una funzione pu essere discontinua in un punto mentre una sua restrizione pu essere continua nello stesso punto. Ci non deve stupire, in quanto, restringendo una funzione ad un sottoinsieme del suo dominio, si pu escludere un insieme rilevante di curve lungo le quali calcolare i limiti.
Esercizio 3.3.12.
Data la funzione
f (x, y ) =
si verichi che:
x0
2x y 3x + 4y
lim
y 0
lim f (x, y )
= lim
y 0
x0
lim f (x, y )
x0
lim
y 0
lim f (x, y )
49
= lim
x 0
2 3
2 3
y 0
lim
x 0
lim f (x, y )
= lim
y 0
1 4
1 = . 4
1)
Esercizio 3.3.13.
(x,y )(0,0)
Si calcolino i limiti:
lim
1 exy
ez 1 = 1. z 0 z lim
Allora, dal teorema sul limite della composizione di funzioni (oppure passando a coordinate polari) otteniamo facilmente che
(x, y ) R2 lim
si ha
x4 + y 4 y 4 , lim
abbiamo anche
|x| y 2 x4 + y 4
(x,y )(0,0)
|x| y 2 y4
(x,y )(0,0)
(x,y )(0,0)
lim
|x| = 0.
f 0 |f | 0
si conclude che
(x,y )(0,0)
dunque
lim
xy 2 x4 + y 4
= 0;
2
(x,y )(0,0)
2) Vogliamo dimostrare che
lim
1 exy
xy 2 x4 + y 4
= 0.
z 0
lim
1 cos z 1 = ; 2 z 2
50
z 0
lim
log(1 + z ) = 1. z
3.3
Quindi, dal teorema sul limite della composizione di funzioni (oppure passando a coordinate polari), si ottiene
(x,y )(0,0)
lim
1 cos(xy ) 1 = 2 2 xy 2 y2 1, x2 + y 2 0 lim
si ottiene
x2 y 2 x2 + y 2 1 cos(xy ) 1 cos(xy ) = lim = 0. (x,y )(0,0) (x,y )(0,0) log(1 + x2 + y 2 ) x2 y 2 x2 + y 2 log(1 + x2 + y 2 ) lim
Esercizio 3.3.14.
Si consideri la funzione
f (x, y ) =
x2 (y x) , (x2 + y 2 )
(x,y )(0,0)
lim
f (x, y )
quando
=1
e quando
= 2.
Sia
= 1.
Allora
f (x, y ) =
Proviamo che il limite dato esiste e fa zero.
x2 (y x) . x2 + y 2
dimostrando che entrambi esistono e sono uguali a zero. Useremo la seguente maggiorazione
x2 x2 + y 2 .
51
Si ha
(x,y )(0,0)
lim
|y | = 0.
si ha che
|f | 0 f 0
0
da cui anche
|x| x2 |x3 | = lim (x,y )(0,0) x2 + y 2 (x,y )(0,0) x2 + y 2 lim x3 lim = 0. (x,y )(0,0) x2 + y 2 lim f (x, y ) = 0
(x,y )(0,0)
lim
|x| = 0
Allora
(x,y )(0,0)
Sia ora
= 2.
Dimostriamo invece che in questo caso il limite dato non esiste. Per fare questo
suciente considerare due curve passanti per l'origine lungo le quali la funzione ammetta limite diverso. Sia ad esempio
y = 2 x.
Allora
f (x, 2 x) =
e si ha
x3 1 x2 (2 x x) = = 2 2 2 4 (x + 4 x ) 25 x 25 x lim f (x, 2 x) = .
x0+
lim f (x, 2 x) = +
x0
Esercizio 3.3.15.
Innanzitutto la funzione
tan x
denita per
x =
della radice deve essere positivo o nullo. Inoltre il zero, dunque dom f
+ k 2
= (x, y ) R2 : k
< x arctan 1 + k , k Z x = 0 . 2
52
3.3
(x, y ) (0, 0), dimostriamo (x3 + y 2 ) cos 1 tan x lim (x,y )(0,0) x f
per
che il limite
non esiste. A tale scopo basta trovare due curve passanti per l'origine lungo le quali la funzione data ammetta limite diverso. Ad esempio, si ha
x 0
lim f (x,
(x3 + x) cos 1 tan x x) = lim = lim (x2 + 1) cos 1 tan x = cos 1. x0 x0 x 1 tan x
D'altra parte
1 tan x = 0.
Esercizio 3.3.16.
Innanzitutto la funzione
tan x
denita per
x =
della radice deve essere positivo o nullo. Inoltre il zero, dunque dom f
+ k 2
= (x, y ) R2 : k
(x, y ) (0, 0), dimostriamo (x3 + y 2 ) sin 1 tan x lim (x,y )(0,0) x2 + y 2
non esiste. A tale scopo basta trovare due curve passanti per l'origine lungo le quali la funzione data ammetta limite diverso. Ad esempio si ha
x 0
lim f (x,
x2 + 1 x+1
D'altra parte
x+1 2
Esercizio 3.3.17.
Innanzitutto la funzione
tan ex+y
denita per
con
Se
questo
ex+y =
Inoltre il denominatore di dom f
+k 2
con
k Z+ {0}.
= (x, y ) R2 : x + y = log
x0
D'altra parte
lim f (x,
= tan 1.
Esercizio 3.3.18.
Innanzitutto la funzione
tan ey
denita per
con
Se
questo
ey =
+ k , 2
54
k Z+ {0}.
3.4
= (x, y ) R2 : x = 0 y = log f
per
= tan 1.
x0
Si ha
fx (x, y ) = cos(x + y 2 ),
da cui
fx (0, ) = ,
La retta parallela a
parametriche
Tale retta giace sul piano tangente se, sostituendo piano si ottiene un'identit, cio se
x, y, z
in funzione di
nell'equazione di tale
t = 2t 4 t,
che implica
t R,
1 = 2 . 2
v = (fx (0, v, w
=0
da cui si ricava
), fy (0, ), 1) = (, 2 , 1);
2 + 4 + 1 = 0,
I vettori
v e w non sono mai paralleli quindi il piano tangente non perpendicolare alla retta
.
Esercizio 3.4.2. Sia f (x, y ) = log(1 + x2 + 2y ); calcolate il gradiente f nel (2, 0) e scrivete l'equazione del piano tangente al graco di f sopra lo stesso punto.
punto
(x, y ). 2x
Si ha
f (x, y ) =
dunque
f f (x, y ), (x, y ) x y
1 1+ x
x2 + 2 y 2 x2 + 2 y 1 + 1
x 2 + 2 y 2 x2 + 2 y
f (x, y ) =
e
x2 + 2 y + x2 + 2 y f (2, 0) =
x2 + 2 y + x2 + 2 y . (x0 , y0 )
2 1 , 3 3
z = f (x0 , y0 ) +
Nel nostro caso di
in
(2, 0)
3.4
o anche
2x + y 3z = 4 3 log 3.
Esercizio 3.4.3.
f (x, y ) =
xy x+y
Si ha
f y (x + y ) xy y2 = = ; x (x + y )2 (x + y )2
x(x + y ) xy f x2 = = . y (x + y )2 (x + y )2
Esercizio 3.4.4.
f (x, y ) = (x + y 2 ) log(x y )
Si ha
x + y2 f = log(x y ) + ; x xy
f x + y2 = 2y log(x y ) . y xy
Esercizio 3.4.5.
(x, y ) = (0, 0)
si ha
f y (y 2 x 2 ) = 2 ; x (x + y 2 )2
Invece se
f x(y 2 x2 ) = . y (x2 + y 2 )2
(x, y ) = (0, 0)
si ha
Esercizio 3.4.6.
y=0
si ha
f 1 1 y = = 2 ; 2 x x y + x2 1 + y2 y
Per
x f = 2 . y x + y2
y=0
si ha invece
x=0
a seconda che
rispettivamente); se
x>0
h0
h x<0
non
h 0+ .
dunque
f (x, 0) y
esiste.
Esercizio 3.4.7.
f (x, y ) = x + log
x2
y + y2
2x f x2 + y 2 2xy =1+ 2 =1 2 2 2 x y (x + y ) x + y2
f x2 + y 2 x2 + y 2 2y 2 x2 y 2 = = . y y (x2 + y 2 )2 y (x2 + y 2 )
58
3.5
Esercizio 3.5.1.
Esercizio 3.5.2.
f (x, y ) = xexy .
f (x, y ) = log(2x2 3y 2 )
Esercizio 3.5.3.
z = f (x/y )
Se
che
z z +y = 0. x y
Esercizio 3.5.4.
z = sin(xy )
x = /3
y = 1.
Esercizio 3.5.5.
59
Esercizio 3.6.1.
1 2 x+ x y y 0 2 f (x, y ) = xy e 1 y<0 y
Se si considerano i punti
(x, y )
con
y = 0
(x, 0)
con
x R.
Si ha
f (x + h, 0) f (x, 0) x+hx f (x, 0) = lim = lim =1 h0 h0 x h h f (x, h) f (x, 0) f (x, 0) = lim . h0 y h h>0
si ha
e anche
A questo punto, se
h<0
allora
exh 1 h
h0
Quindi in ogni caso
lim
exh 1 h
D'altra parte, se
y>0 f (x, y ) = 1 + xy x
60
3.6
y 0,
mentre se
y<0
si ha
y 0.
y>0
2
si ha
f x (x, y ) = y 2
e per
y<0
si ottiene
usando il teorema di de l'Hpital si vede immediatamente che anche questo termine tende a 2
Dunque le derivate parziali esistono e sono continue, allora la funzione dierenziabile in tutto
x . 2
R2 .
Esercizio 3.6.2.
dunque le derivate parziali esistono in tutti i punti del dominio della funzione e sono ivi continue, allora la funzione dierenziabile in tutti i punti del suo dominio.
Esercizio 3.6.3.
Studiamo la dierenzi-
(0, 0)
con la denizione. Si ha
h=k
allora si ottiene
(0, 0).
Esercizio 3.6.4.
(x, y )
con
(x, 0)
al variare di
y = 0. Studiamo x R. Si ha
prima di tutto
e poi
Esercizio 3.6.5.
Prima di tutto si ha
f (0, 0) = 0.
Inoltre
f (h, k ) |x| log(1 + y ) |x||y | 1 2 = lim lim lim h + k2; 2 2 2 2 2 2 (h,k)(0,0) ( h,k ) (0 , 0) ( h,k ) (0 , 0) ( h,k ) (0 , 0) 2 h +k h +k h +k lim
62
3.6
il teorema dei carabinieri ci permette di concludere che il limite dato esiste e fa zero e dunque dierenziabile in polari).
(0, 0).
Esercizio 3.6.6.
d f (1, 2)
2
f (x, y ) = xy
e si
scriva
Si ha
fx (x, y ) = yxy1 ,
e inoltre
fy (x, y ) = xy log x,
fxx (1, 2) = 2,
per cui
fxy (1, 2) = 1,
fyy (1, 2) = 0
Esercizio 3.6.7.
Per la funzione
f (x, y ) =
x y 1+x 1+y
fx (x, y ) =
e inoltre
y 1 1+y 2 1+x
x fy (x, y ) = (1 + y )3/2 1 + x 2
5 3 fyy (x, y ) = (1 + y ) 2 ; 4
fx (0, 0) = 1
e anche
fy (0, 0) = 1
fxx (0, 0) = 0
fxy (0, 0) = 1
63
fyy (0, 0) = 0
da cui
df (0, 0) = dx dy ;
soluzione 2. Poich
d2 f (0, 0) = 2dxdy.
y0
si ha
x0 1 1 + x = 1 + x + o(x) 2
da cui
|xy | 1 x2 + y 2 2
si ha
(x, y ) R2
|xo(y )| 1 o(y ) 0 2 2 x +y 2 y
per
(x, y ) (0, 0)
e dunque
xo(y )
x2 + y 2 .
Stesso ragiona-
yo(x).
Dalla
df (0, 0) = dx dy ;
d2 f (0, 0) = 2dxdy.
Esercizio 3.7.1.
xy 1 + x2 + y 2
64
3.8
Esercizio 3.7.2.
f (x, y ) =
1 e 1x2 y2 0
x2 + y 2 < 1 x2 + y 2 1
Esercizio 3.7.3.
n=3
con il
a) b) c)
Esercizio 3.7.4.
punto indicato:
Esercizio 3.7.5.
le funzioni:
a) b)
v,
Poich
dierenziabile in
65
fx (x, y ) = 3y 4 e3x ,
quindi
fy (x, y ) = 4y 3 e3x
fx (0, 1) = 3,
e dunque
fy (0, 1) = 4
v1 =
Dv f (0, 1)
4 3 , 5 5
v2 = v
4 3 , 5 5
D() = 0
per
(cos , sin ) =
e che
4 3 , 5 5 3 4 , 5 5
D () = 0
per
(cos , sin ) =
I versori
3 4 , 5 5
3 4 , 5 5
Esercizio 3.8.2.
Data la funzione
f (x, y ) =
x2 (y 1) + 1
Dv f (0, 1) (v
66
versore di
R2 )
3.8
a) Si ha
f (0, 1) = 1
e poich
f (x, 1) = 1
per ogni
x R
f (0, y ) = 1
per ogni
y R
si
deduce che
fx (0, 1) = fy (0, 1) = 0.
Occorre calcolare
h=k
e si ottiene
h0
e quindi
lim
h 2|h|
non dierenziabile in
b) Non essendo
dierenziabile in
lim
Esercizio 3.8.3.
Data la funzione
f (x, y ) =
si calcoli
1 |y | > x2 y = 0 0 altrove
Dv f (0, 0) v R2
Poich
f = 1 sull'asse x, si ha fx (0, 0). Si osserva poi che, per ogni versore v = (v1 , v2 ) diverso 2 da (1, 0) l'intersezione tra l'insieme {(x, y ) : |y | > x } e la retta per l'origine di direzione v un segmento centrato nell'origine. Poich su tale segmento f (x, y ) ha valore 1 si ha Dv f (0, 0) = lim t0 f (tv1 , tv2 ) f (0, 0) = 0. t
67
Perci
f (0, 0) = 0
La funzione non dierenziabile nell'origine in quanto non nemmeno continua in quel punto. Infatti ad esempio
x0
lim f (x, 0) = 1, +
x0
lim f (x, x3 ) = 0. +
Esercizio 3.8.4.
f (x, y ) = e2xy +
nel punto della
3 + x2 + 3 y 2
(1, 2, 5). Si calcoli poi Dv f (1, 2) essendo il versore retta y = 3x orientata nel verso delle x decrescenti.
Data la funzione
f (x, y ) =
a) Si calcoli
y 3 (sin x)2 .
Dv f (0, 0)
(0, 0).
Esercizio 3.9.2.
Data la funzione
f (x, y ) = xy 2y + 2x
si determini per quale direzione
68
3.9
Esercizio 3.9.3.
Data la funzione
f (x, y ) = ex (x y 3 )
si determini
R;
in modo che:
(0, 1)
y = (x + 1)2
x;
sia perpendicolare alla retta
(0, 1)
x y = = z. 2 3
Esercizio 3.9.4.
f (x, y ) = y 4 + 2xy 3 + x2 y 2
in
(0, 1)
a)i + 2j
b)j 2i
c)3i
d)i + j.
Esercizio 3.9.5.
Calcolare
f (a, b)
f (x, y )
conoscendo le
D(i+j)/2 f (a, b) = 3
D(3i4j)/5 f (a, b) = 5.
Esercizio 3.9.6.
(x, y )
xy
T (x, y ) = x2 ey .
In quale direzione aumenta pi rapidamente la temperatura nel punto rapidit aumenta
(2, 1)?
Con quale
in quella direzione?
69
Esercizio 3.10.1.
di classe
C 2? f C 2 (R2 )
tale che
Esercizio 3.10.2.
fx (x, y ) = x sin y
fy (x, y ) = y cos x
Esercizio 3.10.3.
2 2 xy x y x2 + y 2 f (x, y ) = 0
Vericare che sono diverse.
f C 1 (R2 ).
70
3.11
Esercizi di ricapitolazione
3.11. Esercizi di ricapitolazione riguardanti relazioni tra continuit, esistenza delle derivate parziali e dierenziabilit
3.11.1. Esercizi svolti
Esercizio 3.11.1.
Data la funzione
f (x, y ) =
x2 y arctan(x2 + y 2 ) x = 0 0 x=0
x = y 3/2 .
f (y 3/2 , y ) =
(b) Si ha
71
Esercizio 3.11.2.
Data la funzione
f (x, y ) = |y | sin(x2 + y 2 )
si stabilisca in quali punti di
R2
R2
(b) Se
y>0
si ha
f = 2xy cos(x2 + y 2 ) x
e anche
f = sin(x2 + y 2 ) + 2y 2 cos(x2 + y 2 ). y
Invece se
y<0
si ha
f = 2xy cos(x2 + y 2 ) x
e anche
f = sin(x2 + y 2 ) 2y 2 cos(x2 + y 2 ). y
Inne se
y=0
abbiamo
f f (x + h, 0) f (x, 0) = lim =0 x h0 h
mentre
h>0
mentre vale
sin x2
se
h < 0,
pertanto se
x = n
f y
Se
y = 0
x = n
dierenziabile per
y = 0.
Se
y=0
y=0
ma
x = n
non dierenziabile.
72
3.11
Esercizi di ricapitolazione
Esercizio 3.11.3.
Per le funzioni
f (x, y ) =
|y | 0
cos x x2 + y 2
(x,y )(0,0)
Si ha
lim
|y | cos x x2 + y 2
(x,y )(0,0)
dunque se
lim
|y | cos x x2 + y2
>1
y 0
1/2
per
=1
per
< 1.
lim
non
esiste esiste
0<<2 =2 >2
(pi precisamente, se
0<<2
il limite fa
a versore ).
tenda a
0 ,
mentre se
=2
Si conclude che le derivate direzionali esistono e sono nulle per ogni derivata direzionale esiste e pertanto, in questo caso, Se invece
> 2.
Se
nessuna
non dierenziabile.
> 2,
si calcola
f (h, k ) f (0, 0) hfx (0, 0) kfy (0, 0) = lim 2 | sin | cos( cos ) = 0. 0 (h,k)(0,0) h2 + k 2 lim
Si conclude che
dierenziabile per
> 2.
73
b) Essendo
f (x, 0, 0) = 0
si conclude che
x R,
f (0, y, 0) = 0
y R,
f (0, 0, z ) = 0
z R,
Posto poi
R3 :
si pone
h1 = sin cos ,
e si ottiene
h2 = sin sin ,
h3 = cos
f (h) f (0, 0, 0) f (0, 0, 0), h = lim 2+1 (cos )4 (sin )2 = 0 0 h(0,0,0) ||h|| lim
visto che
> 0
2+1 0 e |(cos )4 (sin )2 | 1. In conclusione f dierenziabile in (0, 0, 0) per ogni > 0; in particolare f continua e derivabile lungo ogni direzione con tutte le derivate direzionali nulle in (0, 0, 0).
Esercizio 3.11.4.
(x, y ) R2
0
dunque
(x,y )(0,0)
lim
x2 y 3 |y |(x2 y 2 ) 1 = lim lim |y | = 0; (x,y )(0,0) x4 + y 4 (x,y )(0,0) 2 x4 + y 4 x2 y 3 =0 (x,y )(0,0) x4 + y 4 lim
dal teorema dei due carabinieri e pertanto la funzione continua anche nell'origine. D'altra parte, per
(x, y ) = (0, 0)
si ha
3.11
Esercizi di ricapitolazione
f f (0, 0) = (0, 0) = 0. x y
Allora
f (h, k ) f (0, 0) h2 k 3 = lim (h,k)(0,0) (h,k)(0,0) (h4 + k 4 ) h2 + k 2 h2 + k 2 non esiste, basta considerare il limite lungo la curva h = k : lim h5 1 h lim = lim h0 2 2h4 |h| h0 2 2 |h|
in questo caso si
e dunque se
h>0
si ottiene
1 2 2
mentre se
h<0
si ottiene
1 . 2 2
Esercizio 3.11.5.
f : R2 R:
3 4 x + 3|x|xy + y f (x, y ) = x2 + y 2 0
i)
se
(x, y ) = (0, 0)
altrimenti.
continua in
(0, 0)? f
in
x3 + 3 |x| x y + y 4 3 cos3 + 3 3 | cos | cos sin + 4 sin4 = lim 0 (x,y )(0,0) x2 + y 2 2 = lim [ cos3 + 3 | cos | cos sin + 2 sin4 ]. lim
0
Osserviamo innanzitutto che
f 0 |f | 0
lim cos3 = 0
lim 2 sin4 = 0
da cui anche
0
Quindi
lim [ cos3 + 3 | cos | cos sin + 2 sin4 ] = 0. (0, 0). f f (h, 0) f (0, 0) h3 1 (0, 0) = lim = lim 2 = 1 h0 h0 h h x h
continua in
(ii) Si ha
(iii) La direzione della bisettrice del primo quadrante coincide con la direzione individuata dal versore
v = (v1 , v2 ) =
quindi
2 2 , 2 2
3 2
1 + 3 t2 |t| 2 + t4 2
1 4
t2
1 t
per
t 0+
mentre vale
1 2
per
t 0 .
Esercizio 3.11.6.
Data la funzione
f (x, y ) =
f f f
x = 0;
Per
0 lim
si ha
(x,y )(0,0)
|x| | sin y |
(x,y )(0,0)
lim
|x| |y | = 0 f
continua
dunque dal teorema dei carabinieri il limite esiste e fa zero; questo ci dice che anche nell'origine.
76
3.11
Esercizi di ricapitolazione
Sia ora
< 0;
allora ponendo
:=
si ottiene
f (x, y ) =
Dimostriamo che
sin y . |x|
Esercizio 3.11.7.
Data la funzione
0
D'altra parte
(x,y,z )(0,0,0)
lim
1 y2 + z2 lim |z | 2 lim |z | = 0. 2 (x,y,z)(0,0,0) x + y 2 + z 2 (x,y,z)(0,0,0) f (h, 0, 0) f (0, 0, 0) f (0, 0, 0) = lim =0 h 0 x h f f (0, h, 0) f (0, 0, 0) (0, 0, 0) = lim =0 h0 y h f f (0, 0, h) f (0, 0, 0) (0, 0, 0) = lim =0 h0 z h
da cui
1 h2 + k 2 + j 2
che ci porta a
k=h=j
1 3h2
per
cos 1 3 3
per
k 0+
mentre vale
cos 1 3 3
k 0 ,
dunque
non dierenziabile
77
Esercizio 3.11.8.
R2
3 2 4 x + 3xy + y x2 + y 2 f (x, y ) = 0
Dire se
i)
se
(x, y ) = (0, 0)
altrimenti.
continua in
(0, 0); f
in
(0, 0)
ed eventualmente calcolarle;
dierenziabile in
(0, 0).
3 cos3 + 3 3 cos sin2 + 4 sin4 x3 + 3 x y 2 + y 4 = lim 0 (x,y )(0,0) x2 + y 2 2 lim = lim [ cos3 + 3 cos sin2 + 2 sin4 ].
0
Osserviamo innanzitutto che
f 0 |f | 0
0
da cui anche
lim cos3 = 0
lim 2 sin4 = 0
0
Quindi
continua in
(ii) Si ha
3.11
Esercizi di ricapitolazione
dierenziabile in
0h0 h2 + k 2
g (h, k ) =
2hk 2 + k 4 (h2 + k 2 ) h2 + k 2 h = k.
Si ha
g (h, h) =
Quindi se
h 0+
allora
g (h, h) 1/ 2,
h 0
allora
g (h, h) 1/ 2
e questo
3.11.2.
Esercizi proposti
Esercizio 3.11.9.
f (x, y ) =
x2
xy + y2
se
(x, y ) = (0, 0)
altrimenti.
(0, 0).
79
Esercizio 3.11.10.
Data la funzione
f (x, y ) =
si verichi che in (0,0)
f b) f
a)
c) vale la formula
v Rn
||v || = 1
d)
non dierenziabile
Esercizio 3.11.11.
f (x, y, z ) =
Esercizio 3.11.12.
Dire se la funzione
f (x, y ) =
continua e/o dierenziabile in
x2 + y 2 x = 0 y x=0
(0, 0, 0).
80
CAPITOLO 4
Esercizi riguardanti funzioni denite implicitamente e applicazioni del teorema del Dini
4.1. Esercizi svolti
Esercizio 4.1.1.
2x3 + y 4 + z 3 xz 2x = 0
denisce implicitamente piano tangente in
intorno di equazione
L'idea quella di applicare il teorema del Dini. cabile nell'intorno del punto
P = (1, 0, 0). Si ha f (x, y, z ) := 2x3 + y 4 + z 3 xz 2x. Abbiamo f C (R3 ), f (1, 0, 0) = 0 e fz (x, y, z ) = 3z 2 x da cui fz (1, 0, 0) = 1 = 0. Dunque dal teorema del Dini ho che esiste un intorno I del punto (1, 0) e una funzione g : I R tale che f (x, y, g (x, y )) = 0 per ogni (x, y ) I. Si ha inoltre g (1, 0) = 0 e che f (1, 0, 0) g (1, 0) = x =4 f x (1, 0, 0) z
81
z = g (1, 0) +
cio
g g (1, 0) (x 1) + (1, 0) (y 0) x y
z = 4(x 1).
Esercizio 4.1.2.
mediante la equazione
x cos y = y 2 .
Si calcoli
h ( x)
(in termini di
y = h(x) x, h(x)).
implicitamente
Poniamo innanzitutto
f (x, y ) := x cos y y 2 . In quali punti tale equazione denisce implicitamente una funzione y = h(x) della sola variabile x? L'idea quella di applicare il teorema del 1 Dini. Occorre innanzitutto che f sia di classe C e questo vero. Poi occorre che i punti in cui f (x, y ) = 0 non soddisno l'equazione fy (x, y ) = x sin y 2 y = 0 cio possibile applicare il
teorema del Dini solo nell'intorno dei punti che non soddisfano il sistema
x cos y y 2 = 0 x sin y 2 y = 0.
La discussione richiesta dal testo dell'esercizio potrebbe fermarsi qui e a questo punto si pu direttamente passare a ricavare
h (x)
cos y = 0
y=0
cos y = 0
in funzione di
2 x= y cos y y [y tan y 2] = 0.
La seconda equazione ci d
y=0
oppure
(0, 0);
h(x).
che soddisfano
y tan y = 2
j (y ) :=
per
y tan y 2. Studiamo brevemente tale funzione. Essa pari, quindi posso studiarla solo y 0, ammette inniti asintoti verticali per y = /2 + k al variare di k Z. Inoltre j (y ) = tan y +
Si nota che se si ha che
x /2 allora sin y cos y 0 mentre per y > /2 allora j (y ) > /2 1 dunque j (y ) > 0 per ogni y, cio la funzione j sempre crescente. Vediamo se ci sono essi
82
4.1
Esercizi svolti
j (y ) = = =
[1 + cos2 y sin2 y ] cos2 y + 2 cos y sin y (x + sin y cos y ) cos4 y cos2 y + cos4 y sin2 y cos2 y + 2 x cos y sin y + 2 cos2 y sin2 y cos4 y 2 y cos y sin y + cos2 y sin2 y + cos4 y + cos2 y cos4 y
2 y cos y sin y + cos2 y [sin2 y + cos2 y ] + cos2 y = cos4 y = cos y [2 cos y + 2 y sin y ] = 0 cos y + y sin y = 0 cos4 y
j.
y;
nella prima equazione ci danno inniti punti che soddisfano il precedente sistema. Nell'intorno di questi punti non si pu applicare il teorema del Dini nel senso che l'equazione non descrive implicitamente alcuna funzione
f (x, y ) = 0
h(x). (x, y )
per cui possibile, si ha
h (x) =
fx (x, h(x)) cos h(x) cos h(x) = = . fy (x, h(x)) x sin h(x) 2 h(x) x sin h(x) + 2 h(x)
83
Esercizio 4.1.3.
(x 1) log(sin y ) + (y 1) tan(x2 ) = 0
permette di rappresentare
come funzione di
x,
ovvero
y = y (x),
(1, 1).
Si calcoli
y (1).
di classe
C1
in un intorno di
(1, 1).
Poi si ha
f (1, 1) = 0
e inne
fy (x, y ) = (x 1)
da cui
fy (1, 1) = tan 1 = 0. I
di
Si ha inoltre
x I
da cui
y (1) =
log(sin 1) . tan 1
Esercizio 4.1.4.
F (x, y ) := xey yex per ogni (x, y ) R2 , e la funzione G sia denita implicitamente dall'equazione F (x, G(x)) = 1 per ogni x R. Si rappresenti G (x) mediante d 2 il teorema di Dini. Posto poi H (u) := (sin u) per ogni u R, si calcoli [G(H (u))]. du
Sia
G (x)
mediante il teore-
ma del Dini senza preoccuparsi di vericare se eettivamente il teorema del Dini possa essere applicato. Poich il testo ambiguo, l'esercizio pu essere risolto limitandosi a questa prima parte.
84
4.1
Esercizi svolti
(x, y ) = F (x, y ) 1 = x ey y ex 1. Allora G denita implicitamente F (x, G(x)) = 0 e quindi il teorema del Dini si applica a F e non a F. Si ha poi F G (x) = x (x, G(x)) F y (x, G(x)) F
da cui
x (x, y ) = ey y ex F
e
y (x, y ) = x ey ex F
Quindi
dunque
2 2
eG(H (u)) G(H (u)) eH (u) eG(sin u) G(sin2 u) esin d G(H (u)) = H ( u ) = 2 2 du H (u) eG(H (u)) eH (u) sin2 u eG(sin u) esin u
che il teorema del Dini pu essere applicato in tutti i punti tali che Sia
(sin(2u)).
Qui termina la prima parte dell'esercizio. La parte complicata sembra essere quella di vericare
(x, y ) = 0. F
per ogni
(x, y ) = 0}. Si dovrebbe dimostrare che: A = {(x, y ) R2 : F C 1 (A) e questo vero perch F C 1 (R2 ) e che F y (x, y ) = 0 F x ey y ex 1 = 0 x ey ex = 0
non ha soluzioni. Proviamo a risolverlo. Sostituendo la seconda equazione nella prima si ha
(x, y ) A
quest'ultima richiesta la pi dicile da vericare. Infatti si dovrebbe far vedere che il sistema
ex (1 y ) 1 = 0.
Dovremmo far vedere che non esiste nessun
(4.1.1)
(x, y ) R2 tale che (4.1.1) sia vericata. Se y 1, allora non c' nessuna x tale che (x, y ) soddis (4.1.1). Infatti se y 1 allora 1 y 0 e allora ex (1 y ) 0 da cui ex (1 y ) 1 < 0. Rimane da studiare il caso y < 1. Si pu esplicitare x in funzione di y nella (4.1.1), quindi si
ha
x = log
85
1 1y
log
Dobbiamo mostrare che nessun
1 1y
ey
1 = 0. 1y y<0
allora
(4.1.2)
y<1 log
1 1y
da cui
ey
1 <0 1y
0<y<1 log
si ha
ey < e
1 1y
ey
1 < log 1y
1 1y
1 1y
quest'ultima funzione sempre negativa e si annulla in un solo punto (per vedere ci basta studiare la funzione
g (z ) := e log z z ); . F
stretto, allora questo basta a concludere che eettivamente possibile applicare il teorema del Dini alla nostra funzione
Esercizio 4.1.5.
Si consideri l'equazione
x2 + xy log 1 + x2 + y 2 + y = 0. 2 (0, 0) soddisfa l'equazione e che esiste una funzione : I J , con 2 + x(x) log (1 + x2 + 2 (x)) + I e J intorni di zero, tale che (0) = 0 e x 2 (x) = 0 per ogni x I .
Provare che
(0, 0)
f (x, y ) =
l'equazione data , ovviamente,
x2 + xy log 1 + x2 + y 2 + y 2
Tale
f (x, y ) = 0.
di classe
su
R2 .
f (0, 0) = 0 x f (0, 0) = 1. y
4.2
Esercizi proposti
in funzione di
in un intorno di
x0 = 0.
:IJ
osserviamo che
(0) =
Inoltre, dalla formula
f (0, 0) x f (0, 0) y
= 0.
(x) =
si ha
(x) =
Quindi
2f (x, (x)) x2
2f (x, (x)) xy
(x)
f (x, (x)) y
f (x, (x)) x 2
2f (x, (x)) xy
2f (x, (x)) x2
f (x, (x)) y
(0) =
Essendo
2f 2 (1 + x2 + y 2 ) 4x2 , ( x, y ) = 1 x2 (1 + x2 + y 2 )2
abbiamo che
quindi
Esercizio 4.2.1.
Utilizzando il teorema di Dini mostrare che, nei casi sotto riportati, derivabile
l'equazione intorno di
(a)
f (x, y ) = 0 denisce implicitamente una funzione x0 tale che (x0 ) = y0 . Calcolare poi (x0 ).
y = (x)
in un
f (x, y ) = x + 2y + x sin y, (x0 , y0 ) = (0, 0); y (b) f (x, y ) = xe + y + 2, (x0 , y0 ) = (0, 2); (c) f (x, y ) = xy + log(xy ) 1, (x0 , y0 ) = (1, 1); x + y 5 (d) f (x, y ) = y + log xy, (x0 , y0 ) = (1, 1). 2 Esercizio 4.2.2.
o all'altra variabile. Applicare il teorema di Dini all'equazione
f (x, y ) = x2 y 2 2x +2y = 0
e discutere nell'intorno di quali punti essa denisce una funzione implicita rispetto all'una
87
Esercizio 4.2.3.
Data la funzione
y = y ( x)
denita implicitamente da
x2 y 2 + y 3 + x + y = 0,
calcolare
x0
lim
y (x) + x . x2
Esercizio 4.2.4.
y log
denisce implicitamente una funzione
x y
+ y2 x = 0
in un intorno di
y = y (x) lim
(1, 1).
Calcolare
y (x) 1 . x1 (x 1)2
Esercizio 4.2.5.
x3 + y 3 3x + y = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x)
su tutto
R.
Studiarne il graco
Esercizio 4.2.6.
x2 + y ex
denisce implicitamente una funzione stazionari e la loro natura.
2 y
=0 R.
Determinare gli eventuali punti
y = y ( x)
su tutto
88
4.2
Esercizi proposti
Esercizio 4.2.7.
y 3 + y 2 + x2 + x + y = 0
denisce implicitamente
approssimativo di
Tracciare
un
graco
y ( x) + x . x0 x2 lim
Esercizio 4.2.8.
2x +
x
e(tx) dt = 0
in un intorno di
y = y (x)
x = 0.
Calcolare
Esercizio 4.2.9.
x cos(xy ) = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x)
in un intorno di
1,
. 2
Calcolare
Esercizio 4.2.10.
ex+y+cos(x+y) + ex+y+sin(x+y) e = 1
denisce implicitamente una funzione
y = y (x)
su tutto
e la si determini.
89
Esercizio 4.2.11.
xy 2 + z 3 xy + 2z = 0
denisce implicitamente una funzione e la loro natura.
z = g (x, y )
su tutto
R2 .
Esercizio 4.2.12.
Data la funzione
y = y (x)
denita implicitamente da
x2 + x(y 2 1) + y (y 2 + 1) = 0
calcolare
Esercizio 4.2.13.
x2 + x(y 2 1) + y (y 2 + 1) = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x) lim
in un intorno di
x = 0,
calcolare
y ( x) x . x0 x2
Esercizio 4.2.14.
x3 + y 3 + x2 xy + x + y = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x) lim
in un intorno di
x = 0,
calcolare
y (x) + x . x0 x2
90
4.2
Esercizi proposti
Esercizio 4.2.15.
(x + y )3 x + y = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x)
su tutto
R.
Tracciarne il graco.
Esercizio 4.2.16.
x2 y ex
denisce implicitamente una funzione stazionari e la loro natura.
2 +y
=0 R.
Determinare gli eventuali punti
y = y ( x)
su tutto
Esercizio 4.2.17.
x sin(xy ) = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x) lim
in un intorno di
(1, 0).
Calcolare
x1
y (x) . (x 1)2
Esercizio 4.2.18.
(x + y )3 3(x y ) + 2 = 0
denisce implicitamente una funzione stazionari e la loro natura.
y = y ( x)
su tutto
R.
Esercizio 4.2.19.
mediante la equazione
x sin y = y
. Si calcoli
h (x)
(in termini di
91
Esercizio 4.2.20.
Sia
f (x, y ) = x y ex+y
1) Si provi che l'equazione su tutto
(x, y ) R2 . y = y (x)
f (x, y ) = 0
R. y = y (x)
e la sua natura.
Esercizio 4.2.21.
f (x, y ) = 0
x (1, +).
Si calcoli inoltre
xe
lim
y ( x) x . 4(x e)2
Esercizio 4.2.22.
f (x, y ) = x 1 +
x
e(x+yt) dt = 0
in un intorno di
y = y (x)
x = 1.
Calcolare
Esercizio 4.2.23.
f (x, y, z ) = x + y +
x
e(tx) dt +
y
z = z (x, y )
per ogni
92
4.2
Esercizi proposti
Esercizio 4.2.24.
et dt = 0
denisce implicitamente una funzione
y = y (x)
su tutto
R.
Calcolare
1 y ( x) + x2 x + 2 lim . x 1 (x 1)2
Esercizio 4.2.25.
x4 + 2y 3 + z 3 yz 2y = 0
denisce implicitamente piano tangente in
intorno di equazione
x4 + 2y 3 + z 3 yz 2y = 1
denisce implicitamente piano tangente in
intorno di equazione
R. z = 1 +
1 y. 3
Esercizio 4.2.27.
2x2 + 2y 3 + z 3 yx 2y = 1
denisce implicitamente piano tangente in
intorno di equazione
R. z = 1 +
2 y. 3
93
Esercizio 4.2.28.
(x 1) log(cos y ) + (y 1) e(x ) = 0
permette di rappresentare
come funzione di
x,
ovvero
y = y (x),
(1, 1).
Si calcoli
y (1).
R.
y (1) =
log(cos 1) . e1
Esercizio 4.2.29.
come funzione di
x,
ovvero
y = y (x),
(1, 1).
Si calcoli
y (1).
R.
y (1) =
sin(sin 1) . sin 1
f (u, v ) := uev veu 1 per ogni (u, v ) R2 , e la funzione g sia denita implicitamente dall'equazioni f (u, g (u)) = 0 per ogni u R. Si rappresenti g (u) d 1 per ogni z R, si calcoli [g (h(z ))]. mediante il teorema di Dini. Posto poi h(z ) := 3 (z + 1) dz
Sia
Esercizio 4.2.30.
R.
e d eg(h(z)) g (h(z )) eh(z) g (h(z )) = h (z ) = g ( h ( z )) h ( z ) dz h(z ) e e
g
1 z 3 +1
g e
g
1 z 3 +1
1 z 3 +1
e z3 +1
1 z 3 +1
1 z 3 +1
3 z2 (z 3 + 1)2
94
CAPITOLO 5
Esercizio 5.1.1.
Studiare, al variare di
k,
le forme quadratiche
(a)q1 (x, y ) = k 2 x2 + (k + 1)y 2 + 12xy, (b)q2 (x, y, z ) = x2 + y 2 + 2z 2 + 2kxz + 2yz R. Hint: (a) Mi metto nel caso k = 0, dunque a = k 2 > 0k . Abbiamo det A = (k 3)(k 2 + 4k + 12). Quindi per k > 3 ho det A > 0, mentre per k < 3 ho det A < 0.
Di conseguenza:
k > 3: denita positiva b) k < 3: indenita c) k = 3: det A = 0, a > 0, quindi semidenita positiva d) k = 0: La matrice (per righe) (0, 6), (6, 1), dunque c = 1 > 0
a) indenita (vedi anche sopra). La f.q. non mai denita negativa. (b)
det A = 36 < 0,
quindi
det A = 1 k 2 < 0
per ogni
k.
95
Esercizio 5.1.2.
devono
f.
Si ha
f (x, y ) = 4y 3 + 4(x y ) y
x3 + y 3 = 0
che ci d
x = y.
4y 3 8y = 0 y [y 2 2] = 0 y = 0 y = 2.
Dunque i punti critici sono
(0, 0)
( 2, 2)
( 2, 2).
Per determinare la natura dei punti critici proviamo a calcolare la matrice Hessiana nei punti suddetti. Si ha
2f (x, y ) = 12x2 4 x2
Dunque
2f 2f (x, y ) = (x, y ) = 4 xy yx
2f (x, y ) = 12y 2 4. y 2
24 4 4 20 4 = Hf ( 2, 2) = Hf ( 2, 2) = 4 24 4 4 20
quindi Det punti
Hf ( 2, 2) = Det Hf ( 2, 2) = 400 16 > 0 e fxx > 0. ( 2, 2) e ( 2, 2) sono di minimo locale. D'altra parte 4 4 Hf (0, 0) = 4 4
96
5.1
Ottimizzazione libera
quindi Det
Hf (0, 0) = 0 e il test della matrice Hessiana si rivela inecace per il punto (0, 0). Per
determinare la natura di questo punto critico occorre cambiare metodo. Proviamo a studiare il segno dell'incremento della funzione, cio studiamo il segno di
x=y
allora
f = x4 + x4 = 2x4 0
mentre se consideriamo la curva
x R
y = x
si ha se|x|
f = 2x4 8x2 0
2.
f ha valori maggiori di 2 = f (0, 0) e sia punti in cui f ha valori minori di 2 e dunque il punto (0, 0) un punto di sella.
Questo ci dice che in ogni intorno dell'origine ci sono sia punti in cui
Esercizio 5.1.3.
f (x, y ) = sinh(x4 + y 3 4x2 3y 2 ). f (x, y ) C (R2 ) ed composta dalle funzioni sinh t e t = t(x, y ) = x4 + y 3 4x2 3y 2 . Poich la funzione sinh t strettamente crescente, i punti di estremo di f (x, y ) sono tutti e soli i punti di estremo di t(x, y ). (Notiamo che analoghe considerazioni possono essere fatte t(x,y ) per funzioni del tipo f (x, y ) = e , f (x, y ) = (t(x, y ))3 ecc...).
La funzione Si pu studiare pertanto la funzione
t(x, y ) = x4 + y 3 4x2 3y 2 .
La funzione di classe essere punti critici,
C (R2 ) e dunque gli eventuali punti di estremo libero di t devono anche cio punti che annullano il gradiente di t. Si ha t (x, y ) = 4x3 8x x t (x, y ) = 3y 2 6y y
4x3 8x = 4x[x2 2] = 0 3y 2 6y = 3y [y 2] = 0.
Dunque i punti critici sono
(0, 0)
(0, 2)
( 2, 0)
97
( 2, 2).
Per determinare la natura dei punti critici proviamo a calcolare la matrice Hessiana nei punti suddetti. Si ha
2t (x, y ) = 12x2 8 x2
Dunque
2t (x, y ) = 6y 6. y 2
8 0
0 6
quindi Det
Ht (0, 0) = 48 > 0
mentre
txx < 0.
(0, 0)
di massimo
Ht (0, 2) =
quindi Det
8 0 0 6
Ht (0, 2) = 48 < 0
e dunque
(0, 2)
Ht ( 2, 0) = Ht ( 2, 0) = 96 < 0
16 0
0 6
quindi Det
( 2, 0) 16 0 Ht ( 2, 2) = 0 6
e dunque anche
quindi Det
Ht ( 2, 2) = 96 > 0
mentre
txx ( 2, 2) = 16 > 0
e dunque
( 2, 2)
sono punti
di minimo locale.
Esercizio 5.1.4.
Si ha
f (x, y ) = sin(x + y ) cos(x + y ) = sin x cos y + cos x sin y cos x cos y sin x sin y = sin x[cos y sin y ] cos x[cos y sin y ] = [cos y sin y ] [sin x cos x] 2 2 =2 (cos y sin y ) (sin x cos x) = 2 sin x cos y + 2 2 4 4
98
5.1
Ottimizzazione libera
1 sin x
si vede subito che il massimo di
1 cos y +
f 2 ed assunto 3 x = + 2k 4 y = + 2h 4
kZ hZ
7 x = + 2k 4 3 y = + 2h 4
Invece il minimo di
kZ h Z.
3 x = + 2k 4 3 y = + 2h 4
oppure in corrispondenza dei punti
kZ hZ
7 x = + 2k 4 y = + 2h 4
Per vedere se il sistema
kZ h Z. f
risolvendo
x = + k 4 3 y = + h 4
99
kZ h Z.
In tali punti
si annulla ed facile vedere che cambia segno in ogni loro intorno. Questi punti
Esercizio 5.1.5.
2 +y 2 )
La funzione
r =
x2
rigine. In casi come questo si pu semplicare la ricerca degli estremi studiando la funzione di una sola variabile
g (r) = r2 er
Si ha
r 0. g (r ) > 0
per ogni
g (0) = 0
e anche
g (r) 0
per ogni
anzi pi precisamente
r = 0.
Inoltre
r+
e dunque
lim g (r) = 0
r=0
r = 1 punto di massimo globale. Per trasferire i risultati ottenuti per g a f basta osservare che r = 0 corrisponde all'origine (0, 0) mentre r = 1 corrisponde alla circonferenza unitaria centrata in (0, 0). Di conseguenza il valore minimo assunto in (0, 0) mentre il valore massimo assunto in tutti i punti della
se Perci se circonferenza unitaria.
g (r ) = 0
r = 1.
Esercizio 5.1.6.
f (x, y ) = x 3 (y x)2 . R2 .
La funzione
3 f f (x + h, x) f (x, x) (x + h) h2 3 (x, x) = lim = lim = lim xh1/3 + lim h2 . h 0 h 0 h 0 h 0 x h h Il limite del primo addendo, per x = 0 non esiste e quindi sicuramente f non dierenziabile nei punti (x, x) con x = 0. nell'origine invece si ha h 3 (h)2 f (h, 0) f (0, 0) f (0, 0) = lim = lim =0 h0 h0 x h h
100
continua in
l'origine si ha che
non dierenziabile. Si ha
5.1
Ottimizzazione libera
mentre
dunque
h 3 (k h)2 f (h, k ) f (0, 0) hfx (0, 0) kfy (0, 0) = lim (h,k)(0,0) (h,k)(0,0) h2 + k 2 h2 + k 2 lim
e questo limite esiste e fa 0, dunque in
(0, 0) f
cercati tra i punti critici e i punti della bisettrice del primo e terzo quadrante (origine esclusa). Allora
3y 5x fx (x, y ) = 3 yx f
diverso da zero in
e dunque il gradiente di
y = x (origine esclusa).
f (x, y ) = 0.
f (x, y ) x>0
e
di minimo locale mentre i punti della bisettrice del terzo quadrante sono di massimo locale. Infatti
f (x, y ) 0
per
f (x, y ) 0
per
x < 0.
Non ci sono estremi globali perch la funzione illimitata superiormente e inferiormente. Ad esempio:
(x,y )(+,0)
e
lim
f (x, y ) = + f (x, y ) = .
(x,y )(,0)
lim
Esercizio 5.1.7.
f (x, y ) = x2 log(1 + y ) + x2 y 2
nel suo dominio.
Il dominio di
l'insieme aperto
C (R2 ).
Si ha sicuramente
x = 0;
log(1 + y ) + y 2 = 0
e
1 + 2y = 0. 1+y
La prima equazione ci d come soluzione
y = 0
soluzioni reali. Quindi il sistema ammette come soluzioni gli Su tali punti si ha
f (x, y ) = 0.
1 (1 + y )2
Hf (0, k ) =
log(1 + k ) + k 2 0 0 0
log(1 + y ) + y 2 =: g (y ).
g (y ) y = 0,
g (y ) > 0 y > 0.
k > 0 allora i punti (0, k ) sono punti di minimo locale; se k = 0 allora l'origine un punto di sella; se 1 < k < 0 allora i punti (0, k ) sono punti di massimo locale. Osserviamo inne che f non ha punti di estremo globale in quanto + y0 > 0 lim f (x, y ) = (x,y )(+,y0 ) 1 < y0 < 0
e perci
sup f (x, y ) = +
102
inf f (x, y ) = .
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.8.
f (x, y ) = x2 (y 1)3 (z + 2)2 . C (R3 ). I punti critici sono le soluzioni 3 2 fx (x, y, z ) = 2x(y 1) (z + 2) = 0 fy (x, y, z ) = 3x2 (y 1)2 (z + 2)2 = 0 fz (x, y, z ) = 2x2 (y 1)3 (z + 2) = 0.
del sistema
x = 0, y = 1 e z = 2, cio rispettivamente si ottengono i punti (0, h, k ), (l, 1, k ), (l, h, 2) con l, h, k R. In tali punti f si annulla. Anzich ricorrere allo studio del dierenziale secondo, conveniente esaminare il segno di f in un intorno dei punti indicati. I punti (l, 1, k ) sono di sella in quanto attraversando il piano y = 1 f cambia segno. I punti (0, h, k ) e (l, h, 2) sono di massimo locale per h < 1 in quanto f negativa per h < 1 e di minimo locale per h > 1 in quanto f positiva per h > 1.
Esercizio 5.1.9.
f (x, y, z ) =
1 1 1 + + + xyz. x y z
x,
e sottraiamo. Si ottiene
1 1 =0 y x
x y = 0; y,
la terza equazione per
e sottra-
1 1 =0 y z
x = y = z.
103
2 x3
fyy (x, y, z ) =
2 y3
2 z3
Hf (1, 1, 1) = 1 2 1 1 1 2.
H1 = 2 > 0
quindi
H2 = 3 > 0
H3 = 4 > 0
(1, 1, 1)
f. Invece 2 1 1 Hf (1, 1, 1) = 1 2 1 1 1 2.
H1 = 2 < 0
quindi dato
H2 = 3 > 0
locale per
H3 = 4 < 0
Questo risultato poteva essere previsto
f.
Esercizio 5.1.10.
k,
quadratica:
associata la matrice
1 k
A= k 1 k 0 k 1.
104
5.1
Ottimizzazione libera
2kxy
a12 = k
a21
A1 = 1
A questo punto:
A2 = 1 k 2
A3 =
Det A
= 1 2k 2 .
1 |k | > 2 1 |k | < 2 1 |k | = 2
allora
A3 < 0
e siccome
A1 > 0
Ai
q (x, y, z ) =
e dunque semidenita positiva, cio punti
1 x+ y 2
1 y+z 2
q (x, y, z ) 0
per ogni
(x, y, z ) Rn
q (x, y, z ) = 0
nei
1 1 h, h, h . 2 2
Si determinino gli eventuali punti di estremo libero della funzione
Esercizio 5.1.11.
f (x, y ) = x3 y 2 x4 y 2 x3 y 3 . C (R2 )
La funzione di classe
devono
f.
Si ha
f (x, y ) = 2x3 y x4 2y x3 3y 2 y
x2 y 2 [3 4x 3y ] = 0 x3 y [2 2x 3y ] = 0.
Dunque tra i punti critici ci sono sicuramente
(k, 0)
(0, h)
con
k, h R.
3 4x 3y = 0 2 2x 3y = 0.
105
1 1 , 2 3
1 1 , 2 3
(k, 0)
(0, h)
con
k, h R.
Per determinare la natura dei punti critici proviamo a calcolare la matrice Hessiana nei punti suddetti. Si ha
2f (x, y ) = 6xy 2 12x2 y 2 6xy 3 2 x 2f 2t (x, y ) = (x, y ) = 6x2 y 8x3 y 9x2 y xy yx 2f (x, y ) = 2x3 2x4 6x3 y. y 2
Dunque
Hf (k, 0) =
quindi Det di questi
0
3
0
4
0 2k 2k
Hf (k, 0) = 0 e il test della matrice Hessiana si rivela inecace per studiare la natura punti. Siccome f (k, 0) = 0, possiamo provare a studiare il segno di f (x, y ) = f (x, y ) f (0, 0) = f (x, y ) = x3 y 2 x4 y 2 x3 y 3 = x3 y 2 [1 x y ].
(k, 0)
per
sono punti di massimo locale visto che sempre possibile trovare un intorno di questi punti in cui
0<k<1
i punti
di minimo locale in quanto si riesce a trovare un intorno di questi punti in cui Analogamente si vede che i punti ci sono sia punti in cui
negativa.
(0, h) e (1, 0) sono punti di sella visto che in ogni loro intorno 1 1 positiva che punti in cui f negativa. Inne per il punto , 2 3 1 7 9 12 = 7 1 12 72 1 1 , 2 3 >0
si ha che il punto
1 1 , 2 3 1 1 , 2 3
fxx
e Det
Hf
1 1 , 2 3
un punto di
106
5.1
Ottimizzazione libera
f.
Esercizio 5.1.12.
f non dierenziabile nei punti (0, h) e (k, 0) con h, k R (tranne che (0, 0), (0, 1) e (1, 0) in cui invece dierenziabile). Infatti se ci troviamo nel primo o
f (x, y ) = 2xy y 2 + y x
107
f (x, y ) = x2 2xy + x. y
D'altra parte
dunque se
negli altri casi il limite precedente non esiste e dunque la derivata parziale rispetto a esiste. Analogamente
non
k=0
oppure
k=1
si ha che
f (k, 0) = 0, y
negli altri casi il limite precedente non esiste e dunque la derivata parziale rispetto a esiste. Quindi di sicuro i punti per
non
(0, h)
(k, 0)
con
k, h = 0, 1
f.
Invece in
(0, 0)
si ha
f (h, k ) f (0, 0) hfx (0, 0) kfy (0, 0) |hk |(h + k 1) = lim = 0. (h,k)(0,0) (h,k)(0,0) h2 + k 2 h2 + k 2 lim
La stessa cosa avviene nei punti
(1, 0)
(0, 1)
f.
Dopo questa analisi passiamo a considerare i punti critici per o nel terzo quadrante (compresi i punti degli assi punti critici devono risolvere il sistema
2xy + y 2 y = 0 x2 + 2xy x = 0
che ci d come soluzioni i punti
e il punto
1 1 , 3 3
Se invece ci troviamo
nel secondo o nel quarto quadrante il sistema che dobbiamo risolvere lo stesso quindi non riusciamo a trovare ulteriori punti critici. Per l'ultimo punto si pu applicare il test della matrice Hessiana e si ha
fxx (x, y ) = 2y
dunque
fxy (x.y ) = 2x + 2y 1 2 = 3 1 3
108
fyy (x, y ) = 2x
Hf
1 1 , 3 3
1 3 2 3
5.1
Ottimizzazione libera
ed essendo
fx x
1 1 , 3 3
>0
e Det
Hf
1 1 , 3 3
1 >0 3
si ha che il punto
1 1 , 3 3
un punto
di minimo locale. Per i primi 3 punti non pu essere applicato il test della matrice Hessiana perch bisognerebbe avere almeno
di classe
C 2 (A) f,
con
vero. Allora per questi 3 punti e per gli altri punti degli assi cartesiani, che sono punti di non dierenziabilit per occorre studiarne la natura osservando il segno dell'incremento di
f,
o meglio il segno di
visto che
f.
h>1
(0, h)
che sta
(0, h) sono tutti punti di minimo locale. Ragionando in modo analogo si trova che i punti (0, h) con h < 1 sono tutti punti di massimo locale, i punti (1, 0) e (0, 1) sono punti di sella, i punti (k, 0) con k > 1 sono punti di minimo locale e inne i punti (0, k ) sono punti di massimo locale.
dove positiva. Quindi tutti i punti
y > x + 1
109
Esercizio 5.1.13.
funzione
f (x, y ) = 4y 2 4x2 y 2 y 4 . C (R2 ). I punti critici si ottengono fx (x, y ) = 8xy 2 = 0 f (x, y ) = 8y 8x2 y 4y 3 = 0 y
che ci d come soluzioni i punti matrice Hessiana. Si ha
risolvendo il sistema
(k, 0)
con
k R
e i punti
(0, 2).
fxx (x, y ) = 8y 2
ma per i punti
fxy = 16xy
(k, 0)
si ha Det
Hf (k, 0) = 0
ha segno negativo.
|k | > 1
i punti
(k, 0)
sono di
mentre se
|k | < 1
(k, 0)
(1, 0)
sono di sella.
(0, 2)
Hf (0, 2) =
e quindi i punti
16 0
0 16
(0, 2)
f.
(x, y ) R2
si ha
f (x, y ) 4 0
ma questo vero perch
(x,y )(,1)
lim
f (x, y ) =
110
5.1
Ottimizzazione libera
f.
quindi
f (x, y ) = . inf 2
R
Quindi non ci sono punti di minimo globale ed
Esercizio 5.1.14.
funzione
f (x, y ) = ex f C (R2 )
. ex g (x, y ) = x4
sono tutti e soli
La funzione
con
4x2 y + 3y 2 . Essendo la funzione esponenziale crescente, i punti quelli di g. Quindi occorre risolvere il sistema gx (x, y ) = 4x3 8xy = 0 g (x, y ) = 4x2 + 6y = 0 y
111
stazionari di
(0, 0).
Studiamo il segno di
y = 2x2
si ha
y=
x2 3
si ottiene
4 2 x4 x4 + x4 = x4 > 0 3 3
e dunque l'origine un punto di sella. D'altra parte non ci sono estremi globali per
(x,y )(+,0)
e
lim
f (x, y ) = +
x+
quindi
non un minimo.
5.1.2.
Esercizi proposti
Esercizio 5.1.15.
f (x, y ) =
nel punto
x 8 + y y x
(4, 2)
Esercizio 5.1.16.
f (x, y ) = x2 + 2y 2 4x + 4y
nel punto
(2, 1)
112
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.17.
f (x, y ) = x3 + y 3 3xy
nei punti
(0, 0)
(1, 1)
Esercizio 5.1.18.
R3
q1 (x, y, z ) = x2 + 2y 2 + 2z 2 + 2xy + 2xz, q2 (x, y, z ) = 2xz 2xy y 2 2yz q3 (x, y, z, t) = 2x2 + ky 2 z 2 t2 + 2xz + 4yt + 2kzt.
Esercizio 5.1.19.
R2
delle seguenti
funzioni:
1)f (x, y ) = 3x2 2y 2 2)f (x, y ) = (y 2) exy 3)f (x, y ) = (x + 1) exy 4)f (x, y ) = ey (x2 + 1) y 5)f (x, y ) = 3x2 y y 3 + x2 6)f (x, y ) = 3y 3 x2 y x2 7)f (x, y ) = 4xy + 4x 8)f (x, y ) = 4y + 4xy 9)f (x, y ) = log(1 + y 2 xy + 2x2 ) 10)f (x, y ) = log(1 + 4y 2 2xy + x2 ) 11)f (x, y ) = 2y 2 + x2 y 12)f (x, y ) = arctan(3x2 + y 2 ) 13)f (x, y ) = 8x2 2y 2 2xy + 2
113
R.
1)(0, 0) sella 2)(1/2, 0) sella 3)(0, 1) sella 4)(0, 0) minimo 5)(0, 0) sella, (1/3, 1/3) sella, (1/3, 1/3) 6)(0, 0) sella, (3, 1) sella, (3, 1) sella 7)(0, 1) sella 8)(1, 0) sella 9)(0, 0) minimo 10)(0, 0) minimo 11)(0, 4) minimo 12)(0, 0) minimo 13)(0, 0) massimo
minimo
Esercizio 5.1.20.
Si calcolino al variare di
n N \ {0}.
Esercizio 5.1.21.
f (x, y ) = log(1 + x2 ) x2 + xy 2 + y 3 + 2.
Esercizio 5.1.22.
et dt = 0
e che per tale funzione
denisce in un intorno di
(0, 0, 0)
un'unica funzione
z = z (x, y )
114
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.23.
x2 + xu2 + y 2 + exu z + y 2 ez = 0
determina un'unica funzione
z = z (x, y, u)
tale che
z (0, 0, 0) = 1
(0, 0, 0)
a) b)
Esercizio 5.1.24.
Si considerino le funzioni:
f2 (x, y, z ) = [sin(x z )]2 + y 2 + y 2 z ; si verichi che per entrambe (0, 0, 0) punto stazionario; secondo e terzo e si deduca la natura di (0, 0, 0).
Esercizio 5.1.25.
funzione
f (x, y ) = (x4 + y 4 )e
x2 +y 2 2
Esercizio 5.1.26.
f (x, y ) =
x2 + 2 y . x2 + y 2 + 1
Esercizio 5.1.27.
R
variare di
f (x, y ) =
(x2 + y 2 ) log(x2 + y 2 ) 0
115
Esercizio 5.1.28.
R3 :
x=y=0
e
x=3 z = 2y.
Esercizio 5.1.29. Si determini al variare del parametro reale k la natura dell'origine per
f (x, y ) = 2 + kx2 + 4xy + (k 3)y 2 + (2x + y )4 .
la funzione
Esercizio 5.1.30.
Esercizio 5.1.31.
z = z (x, y )
y = 1.
Si
y=1
Esercizio 5.1.32.
f (x, y, z ) = x2 2x + y 2 + log(1 + z 2 ).
Esercizio 5.1.33.
f (x, y, z ) = (x2 + y 2 )2 xy + z 2 .
116
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.34.
k,
forme quadratiche:
a) b)
Esercizio 5.1.35. Si determini al variare del parametro reale k la natura dell'origine per
f (x, y ) = 5 + kx2 + 2xy + 4kxz 6y 2 3z 2 .
la funzione
Esercizio 5.1.36.
a, b, c
(xi , yi )
per
i = 1, . . . , n.
Si
determinino
117
Esercizio 5.1.37. Trovare i punti stazionari delle funzioni che seguono e dire se si tratta
x3 + 3x2 + 4xy + y 2 y 2 x2 y x2 y 2 (1 x y ) x2 + y 2 + z 3 2x 3z x3 + xy + y 2 + yz + z 3 |x2 + y 2 4y | + x x y + y x x4 + ax2 y + y 2 x+y1 x2 + y 2 2 2 (2x + y )ex y x4 x3 + y 2 xy log(xy 2 ) + x2 y 1 1 x2 + y 2 + + y x xy (x + 3y )e xy 2 x + y2 x3 + 6xy + y 2 x2 yex+py x log(x + y ) x2 + y 2 + 2z 2 + xyz sin(x + y ) cos(x y ) xy 2 x2 y 2
118
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.38.
della funzione
f (x, y ) =
2(x + 2y ) x2 2y 2 1. f
in
E.
Esercizio 5.1.39.
La funzione
sin2 x + y 2 + 2axy
Esercizio 5.1.40.
f (x, y ) =
in
x3 y x4 + y 4
E = R2 \ {(0, 0)}.
119
Esercizio 5.1.41.
f (x, y ) = x2 + 2y 2 4x + 4y f (x, y ) = xy x + y f (x, y ) = x3 + y 3 3xy f (x, y ) = x4 + y 4 4xy x 8 f (x, y ) = + y y x f (x, y ) = cos(x + y ) f (x, y ) = x sin y f (x, y ) = cos x + cos y f (x, y ) = x2 ye(x +y ) xy f (x, y ) = 2 + x4 + y 4 3 3 f (x, y ) = xex +y 1 f (x, y ) = 1 x + y + x2 + y 2 1 1 1 1 + 1+ f (x, y ) = 1 + x y x y f (x, y, z ) = xyz x2 y 2 z 2 f (x, y, z ) = xy + x2 z x2 y z 2
2 2
Esercizio 5.1.42.
Mostrare che
f (x, y, z ) = 4xyz x4 y 4 z 4
ha un valore massimo
(1, 1, 1).
Esercizio 2 4 xyex y .
5.1.43.
f (x, y ) =
120
5.1
Ottimizzazione libera
Esercizio 5.1.44.
f (x, y ) =
1 1 + x2 + y 2
Esercizio 5.1.45. Determinare il valore massimo e il valore 2 2 2 xyzex y z . Come si pu essere certi che tali valori esistono?
minimo di
f (x, y, z ) =
Esercizio 5.1.46.
f (x, y ) = x + 8y +
nel primo quadrante
1 xy
x > 0, y > 0.
Esercizio 5.1.47. Determinare e classicare i punti critici della funzione z = g(x, y) che
e2zxx 3e2zy+y = 2.
2 2
soddisfano l'equazione
Esercizio 5.1.48.
Sia
e che la restrizione di
passante per l'origine ha un valore minimo locale nell'origine (mostrare cio che un valore minimo locale in
f (x, kx)
ha
x = 0
per ogni
e che
f (0, y )
y = 0.)
La funzione
f (x, y )
Esercizio 5.1.49.
f : R2 R
121
Esercizio 5.1.50.
scalare
Esercizio 5.1.51.
f (x, y, z ) = x3 + y 3 + 5xy z 2 + 2z
in tutto lo spazio. Determinare gli estremi superiore ed inferiore di
f.
Esercizio 5.1.52.
scalari
g (x, y ) = f (x2 , y ).
Esercizio 5.2.1.
D = {(x, y, z ) : (x 1)2 + (y 2)2 + (z + 1)2 = 4} f (x, y, z ) = (1, 1, 1) per ogni (x, y, z ), allora:
Se
f (x, y, z )
una
f f
ha un punto di massimo in
D D
f f
D in D
5.2
Ottimizzazione vincolata
Si vede che non ci sono punti singolari per il vincolo. La funzione Lagrangiana data da
L(x, y, z, ) = (0, 0, 0, 0)
che porta a
L(x, y, z, ) = (0, 0, 0, 0)
= 2(11 =0 x) 1 + (y2) = 0
(1x) (z +1) 1 + (1 =0 x) 3(x 1)2 = 4
2 2 2 1 , 2 , 1 3 3 3
2 2 2 1 + , 2 + , 1 + 3 3 3
siccome la funzione non pu essere costante (altrimenti avrebbe gradiente nullo) e non ci sono altri punti candidati, uno sar il punto di minimo assoluto, l'altro di massimo assoluto.
Esercizio 5.2.2.
il punto
(0, 0)
un punto di minimo
per la funzione
g (x, y ) = (x + 5y )(2x y )?
nessuno
10
in
(0, 0),
fx (x, y ) = 4x y + 10y
da cui
da cui chiaramente
fxx (0, 0) > 0, anch (0, 0) sia minimo Hessiana sia > 0. Quindi si ha che
detHf (0, 0)
per
f,
f.
Esercizio 5.2.3.
il punto
(0, 0, 0)
funzione
F (x, y, z ) = 2x2 + y 2 + ( 1) z 2 ?
<1
<2
in
(0, 0, 0).
fxx (x, y, z ) = 4
fyy (x, y, z ) = 2
fzz (x, y, z ) = 2( 1)
cio la matrice Hessiana corrispondente una matrice diagonale e quelli trovati sono i 3 auto-
(0, 0, 0) sia un punto di sella per f basta che i tre autovalori abbiano segni diversi, quindi in particolare non si pu avere > 0 e > 1. Se fosse > 1 allora si avrebbe per forza > 0 che abbiamo escluso, quindi deve essere < 1 (pu essere indierentemente < 0 o 0 < < 1). Se = 0 allora gli autovalori sono 4, 0, 2 e quindi (0, 0, 0) una sella, quindi = 0 va incluso; d'altra parte se = 1 allora gli autovalori sono 4, 2, 0 e quindi (0, 0, 0) non pi una sella.
valori della matrice. Quindi anch
Esercizio 5.2.4.
La funzione
f (x, y ) = (y 1)(y x2 )
in
R2
ha:
Si ha
fx (x, y ) = 2xy + 2x
124
fy = 2y x2 1
5.2
Ottimizzazione vincolata
da cui
fxx (x, y ) = 2y + 2
fyy (x, y ) = 2
f (x, y ) = (0, 0) 2x(1y ) = 0 2y = x2 +1 (x, y ) = (0, 1/2), (x, y ) = (1, 1), (x, y ) = (1, 1)
e perci:
Hf (0, 1/2) =
da cui
1 0 0 2
(0, 1/2)
Hf (1, 1) =
e
0 2 2 2 0 2 2 2
Hf (0, 1/2) =
e quindi i punti
(1, 1)
Esercizio 5.2.5.
il punto
(0, 0)
un punto di minimo
per la funzione
f (x, y ) = (x + 5y )(2x y )?
10
nessuno
in
(0, 0),
fx (x, y ) = 4x y + 10y
da cui
fxx (0, 0) > 0, anch (0, 0) sia minimo Hessiana sia > 0. Quindi si ha che
detHf (0, 0)
per
f,
= 10.
in
(0, 0)
Si ha
f (0, 0) = 0 = 10.
Esercizio 5.2.6.
La funzione
f (x, y ) = ex (x2 + y 2 )
sul dominio
ha
un minimo locale
un punto critico
un massimo locale
Esercizio 5.2.7.
f (x, y ) =
1 x2 +y 2
y + x = 1?
inniti
Esercizio 5.2.8.
fg
ha massimo
Se
f (x, y ) = xy
g (x, y ) = x + y , 2f + g 2
g 2 2f
ha minimo
ha massimo
2g + f 2
ha minimo
126
5.2
Ottimizzazione vincolata
5.2.2.
Esercizi svolti
Esercizio 5.2.9.
1 f (x, y ) = x2 + 3y 2 + 2 x.
R2 ,
e se ne studi la natura.
(ii) Si dica se essa ammette massimo assoluto e minimo assoluto nell'insieme (ellisse)
(x, y ) R2 : x2 + 4 y 2 4 ,
e in caso di risposta aermativa, determinare punti e valore di massimo assoluto e di minimo assoluto.
(i) I punti stazionari per una funzione sono quelli che annullano il gradiente della funzione stessa. Si ha
f (x, y ) =
da cui
1 2x + , 6y 2 1 ,0 . 4
1 4 ,0
f. fyy (x, y ) = 6
fxx (x, y ) = 2
da cui
Hf
1 4 ,0
un punto di minimo
si pu
(ii) La funzione data continua, l'insieme dato (che un'ellisse e che chiameremo d'ora in avanti
E)
es-
1 , 0 l'unico punto che annulla il gradiente di f come visto al punto (i), ed appartiene ad 4 E ; la funzione di classe C (R2 ) e dunque non ci sono punti singolari; resta quindi da studiare x2 il comportamento lungo il bordo dell'ellisse, che possiamo riscrivere come + y 2 1. 4
Per fare ci parametrizziamo il bordo:
x = 2 cos y = sin
127
f (x, y ) = 4 cos2 + 3 sin2 + cos = 4 cos2 + 3 3 cos2 + cos = cos2 + cos + 3 () = f () = 2 cos sin sin = sin (2 cos + 1), f annulla quando sin = 0 oppure cos = 1/2, dunque per
Allora dunque la derivata sul bordo si
=0, ,
2 4 , . 3 3 :
Resta perci da calcolare il valore della funzione nei punti corrispondenti a tali valori di
29 = =f 4 = 29 =f 4
1,
3 2
1,
3 2
1 f 1 , 0 = 16 . 4
29 Possiamo concludere che il massimo assoluto di f su E vale ed assunto nei punti 4 3 1 1 , mentre il punto di minimo assoluto, in cui f vale , , 0 . e 1, 2 16 4
1,
3 2
Esercizio 5.2.10.
f (x, y ) = x2 y + xy 2 xy
sull'insieme
T = {(x, y ) R2 : x 0, y 0, x + y 1}.
Prima di tutto osserviamo che la funzione data continua, il vincolo proposto un insieme chiuso e limitato quindi dal Teorema di Weierstrass esistono il massimo e il minimo assoluti di
su
T.
f C (R2 )
5.2
Ottimizzazione vincolata
quindi
f (x, y ) = (0, 0)
y (2x + y 1) = 0 . x(x + 2y 1) = 0
(0, 0), (0, 1), (1, 0) e 1 , 1 , e sono quindi i punti 3 3 critici della funzione. I primi tre sono sulla frontiera di T , mentre il quarto interno ad esso. In 1 1 1 questo punto la funzione vale f , = 27 . Invece, essendo f (x, y ) = xy (x + y 1), abbiamo 3 3 che f (x, y ) identicamente nulla sulla frontiera di T . 1 1 , , mentre il massimo assoluto della funzione zero Quindi il punto di minimo assoluto 3 3 e viene assunto sulla frontiera di T .
I punti che soddisfano questo sistema sono
5.2.3.
Esercizi proposti
Esercizio 5.2.11.
ti funzioni ammettono massimo assoluto e minimo assoluto negli insiemi chiusi e limitati rispettivamente indicati e, in caso di risposta aermativa, determinare punti e valore di massimo assoluto e di minimo assoluto.
1)f (x, y ) = 2x2 3xy + y 2 su Q = [1, 1] [1, 1] 2)f (x, y ) = x + y + xy su S = {(x, y ) : x 0, y 0, x2 + y 2 1} 3)f (x, y ) = 2x2 x4 2y 2 su S = {(x, y ) : x2 + y 2 1} 4)f (x, y ) = xy + y 2 y x su A = {(x, y ) R2 : 0 x 1, 0 y x} 5)f (x, y ) = (x 1)2 y + (y 2)2 4 su E = {(x, y ) : 0 y 9 (x 1)2 } 6)f (x, y ) = x2 + y 2 2x + 6y su E = {(x, y ) : 0 x 2, x 5 y 0} 7)g (x, y ) = x2 y 2 su Q = [1, 1] [1, 1] 8)f (x, y ) = (x 1) ex y su R = [0, 3] [1, 0] 9)f (x, y ) = 3 y 2 x x3 + y 2 su A = {(x, y ) R2 : 0 x 2, 0 y 1} 10)f (x, y ) = 4 x y + 4 x su E = {(x, y ) R2 : 5x2 + 5 y 2 6 x y 6 x + 10 y + 4 0}
129
R.
1) minQ f = 1 =f 8
3 ,1 4
maxQ f = 6 = f (1, 1)
2) min f = f (0, 0) = 0 3) max f = 1 = f (1, 0) 4) maxA f = 1 = f (1, 1) 5) minE f = 4 = f (1, 2), 6) minE f (x, y ) = f (1, 3) = 10 7) maxQ g = 1 = g (1, 0) = g (1, 0) 8) maxR f = 2 = f (3, 0) 9) minR f = 8 = f (2, 0) 1 3 1 1 , = f , 10) max f = 1 = f E 2 2 2 2
max f = f
2 2 , 2 2
1 2
2.
min f = 2 = f (0, 1) 1 1 1 minA f = 64 =f 4 ,8 maxE f = 45 = f (1, 9) maxE f (x, y ) = f (0, 0) = f (2, 0) = 0 minQ g = 1 = g (0, 1) = g (0, 1) minR f = 1 = f (0, y ), y [1, 0] maxR f = 3 = f (1, 1) 1 1 5 1 3 min f = = f , = f , E 4 4 4 4 4
Esercizio 5.2.12.
ti funzioni ammettono massimo assoluto e minimo assoluto negli insiemi chiusi e limitati rispettivamente indicati e, in caso di risposta aermativa, determinare punti e valore di massimo assoluto e di minimo assoluto.
11)f (x, y ) = log(1 + x2 xy + 2y 2 ) su triangolo chiuso di vertici (1, 1), (1, 1) e (2, 1) 12)f (x, y ) = 2x2 + y 2 + x su A = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 1} 2 13)f (x, y, z ) = ex+y +z su S = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 x z 1 = 0} 14)f (x, y ) = x ex (y 2 + 1) su R = [1, 1] [ e 1, e 1] 15)f (x, y ) = 8x2 + 2y 2 + 2xy 1 su quadrato chiuso di centro l'origine degli assi e lato 2 16)f (x, y ) = arctan(x2 + 2 y 2 ) su A = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 4, y 2 x} 17)f (x, y ) = ex y x y su A = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 1, y 0} 18)f (x, y ) = x4 + y 4 + x2 (y 2 5) + y 2 (x2 5) + 6
su
D=
5 , 2
5 2
5 , 2
5 . 2
130
5.2
Ottimizzazione vincolata
R.
11) maxT f (x, y ) = f (1, 1) = f (2, 1) = log 5 12) maxC f = 3 = f (1, 0) 13) maxS f = e3 = f (1, 1, 1) = f (1, 1, 1) 14) minR f (x, y ) = 1 e2 = f (1, e 1) 15) minQ f = 1 = f (0, 0) 16) minA f (x, y ) = arctan 8 =f 4 ,2 3 3 3
1 1/2 17) maxA f = 2 e =f 1 , 12 2
=f
1 3 1 3 , 0 , 2 2
maxR f (x, y ) = 1 = f (0, 0) maxQ f = 11 = f (1, 1) = f (1, 1) maxA f (x, y ) = arctan 8 = f (0, 2)
1 minA f = 1 , 12 e1/2 = f 2 2
18) minD f = 1/4 = f ( 5/2, 0) = f (0, 5/2), maxD f = 6 = f (0, 0) = f ( 5/2, 5/2) = f ( 5/2, 5/2)
Esercizio 5.2.13.
M = (x, y, z ) R3 : x2 xy + y 2 z = 1 , x2 + y 2 = 1
che hanno minima e massima distanza dall'origine
(0, 0, 0) R3 .
(Suggerimento: poich i
punti che rendono minima/massima la distanza sono anche punti di minimo/massimo per il quadrato della distanza, si tratta di ottimizzare la funzione ai vincoli che deniscono
f (x, y, z ) = x2 + y 2 + z 2
soggetta
M ...)
R. I punti che hanno massima distanza dall'origine (pari a 3/2) sono (1/ 2, 1/ 2, 1/ 2) e (1/ 2, 1/ 2, 1/ 2). I punti che hanno minima distanza dall'origine sono (1, 0, 0) e (0, 1, 0), e la distanza vale 1.
Esercizio 5.2.14. Dato l'insieme chiuso e limitato Q = [0, 1] [0, 1] := {(x, y ) : 0 x 1, 0 y 1} determinare il massimo e il minimo su Q delle seguenti funzioni:
131
Esercizio 5.2.15. Dato il triangolo chiuso T di vertici P1 = (1, 0), P2 = (0, 1), P3 = (1, 0) determinare il massimo e il minimo su T delle seguenti funzioni:
a)f (x, y ) = x2 + 3y 2 x b)f (x, y ) = x4 + 4xy 2y 2 c)f (x, y ) = x(x + y )eyx d)f (x, y ) = log(1 + x2 + y 2 )
Esercizio 5.2.16.
a)f (x, y ) = x + xy 2 x2 y b)f (x, y ) = x2 + y 2 ( R c)f (x, y ) = (y + 1)exy d)f (x, y ) = log(1 + x2 + y 2 )
ssato)
Esercizio 5.2.17.
massimo e minimo su
132
5.2
Ottimizzazione vincolata
+ y9 1} e Esercizio 5.2.18. Dato gli insiemi chiusi e limitati V1 = {(x, y ) : x 4 V2 = {(x, y ) : x2 xy + y 2 1} determinare massimo e minimo su V1 e V2 delle seguenti
2 2
funzioni:
Esercizio 5.2.19.
A = {(x, y, z ) : x2 + y 2 + z 2 1}
delle funzioni
Esercizio 5.2.20.
f (x, y, z ) = x2 y 2 z 2
nell'insieme chiuso e limitato
S = {(x, y, z ) : x2 + y 2 + z 2 = 1}.
Esercizio 5.2.21.
f (x, y, z ) = ex
nell'insieme chiuso e limitato
2 +y z 2
S = {(x, y, z ) : x2 /4 + y 2 + 3z 2 1}.
133
Esercizio 5.2.22.
1 f (x, y, z ) = x2 + 5y 2 xy 2
nell'insieme chiuso e limitato
x2 + 4y 2 4 0.
Esercizio 5.2.23.
f (x, y ) =
x2
xy + y2
Esercizio 5.2.24.
f (x, y, z ) = (x + y + z )2
sotto la condizione
x2 + 2y 2 + 3z 2 = 1.
Esercizio 5.2.25.
f (x, y, z ) = z 2 xy 1 = 0
pi vicini all'origine.
Esercizio 5.2.26.
f (x, y ) = (x2 + y 2 + xy )2
sotto la condizione
x2 + y 2 = 1.
134
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.27.
f (x, y ) =
Esercizio 5.2.28.
nell'ellisse di equazione
x2 y 2 + =1 16 9
Esercizio 5.2.29.
f (x, y ) =
nell'insieme chiuso e limitato
x2 + y 2 + y 2 1
{(x, y ) : x2 + y 2 9}.
Esercizio 5.2.30.
f (x, y ) = |y 1|(2 y x2 )
nell'insieme chiuso e limitato
Esercizio 5.2.31.
Siano
x2 y 2 x2 + y 2 = 4 f (x, y ) = 4 x2 y 2 1 x2 + y 2 = 4 2 e Da = {(x, y ) R : 0 x a, 0 y 2 a (0, 2)}. Si calcolino massimo di f in Da e poi si determini estremo superiore e inferiore di f in D2 .
e minimo
135
Esercizio 5.2.32.
f (x, y ) = log(1 + x + y +
nell'insieme chiuso e limitato
y 2 x)
Esercizio 5.2.33.
f (x, y ) = ex
nell'insieme chiuso e limitato
2 +y 2
1 x2 y 2 2
D = {(x, y ) R2 : 3x2 + 4y 2 4, y 1 }. 2
Esercizio 5.2.34.
Esercizio 5.2.35.
f (x, y ) = x2 (x2 + y 2 + z 2 1)
nella sfera
S = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 1}.
Esercizio 5.2.36.
1 x2 y 2 = . 4
136
5.2
Ottimizzazione vincolata
per
g (x, y ) = 0,
che verichi
l'uguaglianza
Esercizio 5.2.38.
f (x, y ) = (y x2 )3
nella regione
E = {(x, y ) R2 : x + 2 y
4 x2 } .
Esercizio 5.2.39.
x2 + y 2 z 2 = 1
interx + y + 2z = 0;
Esercizio 5.2.40.
f (x, y ) = (y x2 )(x y 2 ) e g (x, y ) = y x. Si determinino i f vincolati a g = 0. I punti trovati sono anche di estremo libero per f ?
Siano
Esercizio 5.2.41.
f (x, y ) = (1 x2 4y 2 )2
nel quadrato
Q = {(x, y ) R2 : 1 x 1, 1 y 1}.
137
Esercizio 5.2.42.
f (x, y ) = ex
nel dominio
D=
(x, y ) R2 :
1 | x| 3 x2 1 y 2
Esercizio 5.2.43.
f (x, y ) = x2 + y 2 + 2x
nel dominio
Esercizio 5.2.44.
Si determinino, al variare di
m R,
f (x, y ) = y mx
nel dominio
D = (x, y ) R2 : x 0, y 0, y 3 x, y 1
x . 4
Esercizio 5.2.45.
f (x, y ) =
dotata di estremi assoluti nella striscia
x2 y 2 (2 + x2 + y 2 )2
S = {(x, y ) R2 : 1 y 1}.
138
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.46.
f (x, y ) = ex
dotata di estremi assoluti nell'insieme
2 2y
e2x
2 y
E = {(x, y ) R2 : x 0, y 0}.
Si calcolino tali estremi.
Esercizio 5.2.47.
2y
Da = {(x, y ) R2 : 0 xy }.
Esercizio 5.2.48.
S = (x, y ) R2 : |x|
, |y | . 2 2
Esercizio 5.2.49.
8 1 f (x, y ) = 4x2 y 2 x3 + y 4 3 4
nel dominio
139
sul dominio
Esercizio 5.2.51.
f (x, y, z ) = e(x
sull'insieme
2 z 2 )
E=
(x, y, z ) R3 :
x2 + y 2 + 3z 2 1 . 2
Esercizio 5.2.52.
Si studi la funzione:
f (x, y ) = (1 x2 )(x2 + y 2 )
nel dominio
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 x + 2}.
Esercizio 5.2.53.
Studiare la funzione:
f (x, y ) = |x 1| x2 + y 2
nel dominio
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 2x 3}.
140
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.54.
Studiare la funzione:
f (x, y ) =
sulla striscia
x2 y 2 (2 + x2 )2
S = {(x, y ) R2 : |y | 1}.
Esercizio 5.2.55.
Sia
G : R3 R3
il campo vettoriale:
f : R2 (0, +) R
il campo scalare:
denito su tutto
R3
stazionario di
Esercizio 5.2.56.
Si studi la funzione
z = f (x, y ) = |2x2 4x + y 2 |
sul dominio
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 4}.
Esercizio 5.2.57.
8 1 f (x, y ) = 4x2 y 2 x3 + y 4 3 4
denita in
D = {(x, y ) R2 : 1 x 2, 1 y 1}.
141
Esercizio 5.2.58.
f (x, y ) = 3 x2 y 2 + 2x
denita in
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 + 2y 3 0}.
Esercizio 5.2.59.
Studiare la funzione:
f (x, y ) = |y + 1| x2 + y 2
denita in
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 + 2y 3}.
Esercizio 5.2.60.
Studiare la funzione:
142
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.61.
Sia
f : R2 R
la funzione
2 f (x, y ) = arctan
dove
S = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 = 1}.
Provare che: a) b)
f f
dierenziabile su tutto
R2 ; f (R2 ); f
e determinarne la natura (si lascino in funzione di
assoluto. Determinare
inf R2 f.
Esercizio 5.2.62.
f : R3 R |x| + y 2 + z 2 f; f
dierenziabile e gli eventuali punti critici;
f (x, y, z ) =
a) determinare il dominio e il codominio di b) determinare il massimo aperto c)
AR
dove
Inoltre denita
ammette
determinarli.
Esercizio 5.2.63.
a) il dominio di denizione
D;
supD f
inf D f.
143
Esercizio 5.2.64.
Sia
il campo scalare
f (x, y, z ) = 2xy + xz 2
e sia
D = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 3, x2 + z 2 y 2 1}.
Si provi che
e minimo assoluti su
D.
2 |x|y x2 + y 2 f (x, y ) = 0
dove
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 2}.
Esercizio 5.2.66.
D=
(x, y ) R2 :
x2 y 2 + 1 . 4 16
144
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.67.
Si studi la funzione
f (x, y ) =
nel dominio
2x + y 2x + yex2
x>0 x0
D = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 1}.
Esercizio 5.2.68.
f (x, y ) = x(y 2 1) + z 2 + 2
sul dominio
D=
(x, y ) R2 :
x2 y 2 + + z2 1 . 4 2
Esercizio 5.2.69.
f (x, y ) = cos(x2 + y 2 )
sul dominio
Esercizio 5.2.70.
5 4 5 4 f (x, y ) = x + y 6 12
secondo la direzione del vettore
+ y 2 = 1.
145
Esercizio 5.2.71.
f (x, y, z ) = yz
per i punti
(x, y, z )
x2 + y 2 + z 2 = 1 y+z =1
Esercizio 5.2.72.
f (x, y, z ) = x2 +
y2 z2 + 4 9
x2 y 2 + + z 2 = 1. 9 4
Esercizio 5.2.73.
(0, 0, 1)
dei punti
x2 + (y 1)2 + z = 0,
x2 + y 2 + z + 1 = 0. x [1, 1].
Esercizio 5.2.74.
g (x, y, z ) = x2 y 2 + z 2 + 2x 2y + z = 0.
146
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.75.
della funzione
f (x, y, z ) = x3 +
secondo la direzione del vettore
(2, 2, 1)
al variare
y3 + z3 2 di (x, y, z )
sulla supercie
x2 yz = 1.
Esercizio 5.2.76.
z
R3
x2 + y 2 + 7z 2 = 1,
x + y + z = 1.
Esercizio 5.2.77.
f (x, y ) = y
per punti
Esercizio 5.2.78.
f (x, y, z ) = x2 + y 4z
nell'insieme
2x2 + 2z 2 = y 2x + 4z = y.
147
Esercizio 5.2.79. Determinare i punti e i valori di massimo e minimo del campo scalare:
x+y 2
f (x, y ) =
0
et dt
quando il punto
P (x, y )
2x2 + y 2 = 1.
Esercizio 5.2.80.
f (x, y, z ) = arctan(x2 y 2 z )
sulla curva
x2 z = 0,
x2 + y 2 = 1.
Esercizio 5.2.81.
f (x, y ) = x
per punti
(x2 + y 2 1)2 4y 2 1 = 0.
Esercizio 5.2.82. Determinare i punti e i valori di massimo e minimo del campo scalare
f (x, y, z ) = xy 2
per i punti
P (x, y, z )
x2 + y 2 = 4,
z = x + 2.
148
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.83.
Sia
f : R3 R
il campo scalare
f (x, y, z ) = 2xy xz 2
a) si determinino il valore massimo e minimo che rispettivamente:
1 :
e
x2 + y 2 + z 2 = 3 y=1 x2 + y 2 + z 2 = 3 y = 1
2 :
b) si provi poi che le due curve
1 , 2
1 : x2 + y 2 + z 2 = 3,
2 : x2 + z 2 y 2 = 1.
Esercizio 5.2.84.
x2 +
y2 + z 2 = 1, 4
x2 + (y 2)2 + z 2 = 5.
149
Esercizio 5.2.85.
f (x, y, z ) = 1 4y 4x2
sulla variet unidimensionale denita dal sistema
x2 + z 2 = 2 y (1 + x2 ) = 4.
Esercizio 5.2.86.
f (x, y, z ) = z 2 x
sulla variet unidimensionale denita dal sistema
2y 2 + z 2 = 1 x(1 + z 2 ) = 4.
Esercizio 5.2.87.
f (x, y ) = x x2 + y 2
nel rettangolo
0 x 2,
0 y 1.
Esercizio 5.2.88.
f (x, y ) = xy 2x
nel rettangolo
1 x 1,
0 y 1.
150
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.89.
f (x, y ) = xy y 2
nel disco
x2 + y 2 1.
Esercizio 5.2.90.
f (x, y ) = x + 2y
nel disco
x2 + y 2 1.
Esercizio 5.2.91.
f (x, y ) = xy x3 y 2
nel quadrato
0 x 1,
0 y 1.
Esercizio 5.2.92.
f (x, y ) = xy (1 x y )
nel triangolo con vertici
Esercizio 5.2.93.
x + y = 2.
151
Esercizio 5.2.94.
x + y = .
Esercizio 5.2.95.
x2 + y 2 1
data da
T = (x + y )ex
2 y 2
Esercizio 5.2.96.
f (x, y ) =
nel semipiano superiore
xy 1 + x2 + y 2
y 0.
Esercizio 5.2.97.
f (x, y ) = xy 2 + yz 2
nella palla
x2 + y 2 + z 2 1.
Esercizio 5.2.98.
f (x, y ) = xz + yz
nella palla
x2 + y 2 + z 2 1.
Esercizio f (x, y ) = x3 y 5
5.2.99.
soggetta al vincolo
x + y = 8.
152
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.100.
riducendo il problema a un problema svincolato in una variabile e usando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange.
Esercizio 5.2.101.
x + 2y + 2z = 3
mediante un ragionamento puramente geometrico, riducendo il problema a un problema senza vincoli in due variabili e usando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange.
Esercizio 5.2.102.
f (x, y, z ) = x + y z
sulla supercie sferica
x2 + y 2 + z 2 = 1.
2
Esercizio 5.2.103.
2 2
(2, 1, 2)
x + y + z = 1.
2.
Esercizio 5.2.104.
xyz 2 =
Esercizio 5.2.105.
Determinare
(1, 2, 1)
153
Esercizio 5.2.106.
f (x, y, z ) = xyz
sulla sfera
x2 + y 2 + z 2 = 12.
Esercizio 5.2.107.
f (x, y, z ) = x + 2y 3z
sull'ellissoide
x2 + 4y 2 + 9z 2 108.
Esercizio 5.2.108.
f (x, y, z ) = x
sulla curva di intersezione del piano
z =x+y
con l'ellissoide
x2 + 2y 2 + 2z 2 = 8.
Esercizio 5.2.109.
f (x, y, z ) = x2 + y 2 + z 2
sull'ellisse che risulta dall'intersezione del cono
z 2 = x2 + y 2
con il piano
x 2z = 3.
Esercizio 5.2.110.
f (x, y, z ) = 4 z
sull'ellisse che risulta dall'intersezione del cilindro
x2 + y 2 = 8
con il piano
x + y + z = 1.
154
5.2
Ottimizzazione vincolata
Esercizio 5.2.111.
f (x, y, z ) = x + y 2 z
soggetta ai vincoli
y2 + z2 = 2
z = x.
Esercizio 5.2.112.
(x, y ) R2
E = {(x, y ) : 0 y 9 (x 1)2 }
e determinare i punti di minimo e di massimo assoluto di l'esistenza.
in
Esercizio 5.2.113.
(x, y ) R2
E = {(x, y ) : 0 y 9 (x 2)2 }
e determinare i punti di minimo e di massimo assoluto di l'esistenza.
in
Esercizio 5.2.114. Sia f (x, y ) = x2 + y 2 2x +6y. Scrivere l'equazione del piano tangente al graco di f sopra il punto (3, 1) e determinare gli eventuali punti di massimo e minimo assoluti di f sull'insieme E = {(x, y ) : 0 x 2, x 5 y 0}.
155
Esercizio 5.2.115. Sia f (x, y ) = x2 + y 2 +2x 6y. Scrivere l'equazione del piano tangente al graco di f sopra il punto (2, 4) e determinare gli eventuali punti di massimo e minimo assoluti di f sull'insieme E = {(x, y ) : 2 x 0, 0 y x + 5}.
156
CAPITOLO 6
Esercizio 6.1.1.
Calcolate l'integrale di
3xy 2 + x2 y
sul rettangolo
xsemplice
2
che
y semplice.
3
Si ha dunque
I=
1 0
(3x y + x y ) dy x2 x3 + 2 6
3
dx =
1
y2 y3 3 x + x2 3 2
dx =
0 1
x+
x2 2
dx
=
1
9 27 1 1 25 + = . 2 6 2 6 3
Esercizio 6.1.2.
f (x, y ) = x2 y
esteso al triangolo di
vertici
Sia
Il dominio
sia
xsemplice
che
y semplice.
Ad
T := {(x, y ) R2 : 0 x 0 y x}
157
allora
x2 y dx dy =
T 0
dx
0 2
dy x2 y =
0
x2
y2 2
0
=
0 4
1 2
x2 ( x)2 dx
0
2 = 2 =
x dx
0 0
1 x dx + 2
3
2 x dx = 2
x3 3
x4 4
1 x5 + 2 5
5 5 5 5 + = . 6 4 10 60
Esercizio 6.1.3.
f (x, y ) = x + y
Calcolare
f (x, y )dxdy,
E
dove
E = (x, y ) R2 : 1 x2 + y 2 4, y 0 (x, y ) R2 : 1 x2 + y 2 4, xy 0 .
Osserviamo che
regolare.
Inoltre,
E1 , E2
E3
f (x, y )dxdy =
E E1
f (x, y )dxdy +
E2
f (x, y )dxdy +
E3
f (x, y )dxdy.
f (x, y )dxdy =
E1
infatti,
f (x, y )dxdy :
E3
E1
ed
E3
dispari; ovvero:
6.1
Integrali doppi
f (x, y )dxdy =
E
Per calcolare l'integrale su dove
f (x, y )dxdy.
E2
E2
E2 = E2 E2 ,
E2 = (x, y ) R2 : 2 x 1, 0 y 4 x2 E2 = (x, y ) R2 : 1 x 0, 1 x2 y 4 x2 .
A loro volta questi due insiemi sono semplici e si intersecano solo sul bordo; quindi
f (x, y )dxdy =
E2
Ora,
f (x, y )dxdy +
E2 E2
f (x, y )dxdy.
4x2
f (x, y )dxdy =
E2 2 1 0
(x + y )dydx
=
2 1
y2 xy + 2
4x2
dx
0
=
2
4 x2 x 4 x2 + 2
dx
1 2
x3 1 (4 x2 )3/2 + 2x 3 6
5 = 3, 6
mentre
4x2
f (x, y )dxdy =
E2 1 0
(x + y )dydx
1x2 4x2
=
1 0
y2 xy + 2
dx
1x2
=
1
4 x2 1 + x2 x 4 x2 x 1 x2 + 2
0 1
dx
1 1 3 (4 x2 )3/2 + (1 x2 )3/2 + x 3 3 2
5 = 3 . 6
159
Quindi
f (x, y )dxdy =
E E2
f (x, y )dxdy =
E2
f (x, y )dxdy +
E2
f (x, y )dxdy = 0.
Esercizio 6.1.4.
(x2 + 1) dx dy,
D
ove
la parte dell'ellisse
{(x, y ) R2 : x2 + 4 y 2 1}
x = cos 1 y = sin 2
con le seguenti limitazioni per le variabili
0, . 2
01
x J = y
da cui det J Quindi
/2
(x2 + 1) dx dy =
D 1 /2 0
d
0
d
1
3 d
0 0 1 /2
cos2 d
1 + 2
d
0 0
1 4 = 2 4
1 2 + 2 2
0
=
0
5 + = . 32 8 32
cos2 .
cos2 d =
(1 cos2 ) d
6.1
Integrali doppi
da cui
2
secondo modo.
cos2 d =
1 + cos(2) 1 1 d = + 2 2 2
cos(2) d =
Esercizio 3
Calcolare il seguente integrale doppio
(2x2 + 8y 2 + 3x + 6y ) dx dy,
C
dove
1 x = cos 2 1 y = sin 2 2 1 . 4
[0, 2 ] 0 1.
Si verica facilmente che il determinante della matrice Jacobiana della trasformazione di coordinate vale Quindi
(2x2 + 8y 2 + 3x + 6y ) dx dy
C 2 1 0 2 0 1 0 1
=
0
d d 4
1 = 4 = 1 4
3 3 2 cos + sin d d 2 2
1 2
3 d
0 1 0 1
3 d + 4 2
2
2 d
0 0
(cos + sin ) d
4 = 4
3 3 + 2 4 2 3
[sin cos ]
0 0
=
161
1 + [0] = . 8 4 2 8
Calcolare
(|x|y 2 3|x|)dxdy,
ove
A = {(x, y ) R2 : 1 x2 + y 2
Parametrizziamo l'insieme
sin
cos
A = {(, ) : 1 3 /4 /4}.
Il determinante della matrice Jacobiana della trasformazione vale
.
/4
Dunque si ha
/4
(|x|y 2 3|x|) dx dy =
A 3 /4 /4
d
1
d 3 cos sin2
/4 3 /4 1
3 cos d d
=
1 3
4 d
/4 3 /4
cos sin2 d
3 3 /4
3
1
2 d
/4
cos d
3
= 5
243 1 2 = 5 5 3
sin 3
/4
3 3
sin
1
/4
2 2
1 2 269 3 9 = 2. 2 3 2 15
Esercizio 6.1.6.
dove
A = (x, y ) R2 : 1 x2 + y 2 4, |y | x, x 0 .
Parametrizziamo l'insieme Si ha
sin
cos
A = {(, ) : 1 2 /4 /4}.
162
6.1
Integrali doppi
Dunque si ha
/4
/4
(30xy 2 + 3x) dx dy =
A 2 /4 /4
d
1
d 30 3 cos sin2 +
/4 2 /4 1
3 cos d d
= 30
1 2
4 d
/4 3 /4
cos sin2 d
3 2 /4
+3
1
2 d
/4
cos d
3
= 30 5
32 1 2 = 30 5 5 3
sin 3
/4
+3 3
sin
1
/4
2 2
2 8 1 +3 2 = 24 2. 3 3 2
Esercizio 6.1.7.
Calcolare
x2 y 3 dx dy (x2 + y 2 )3 3 x 2
con
D=
(x, y ) : x + y 2, 0 x 2, 0 y
A = {(x, y ) : B = {(x, y ) :
3 x 2, 2
1 y 2
1 x} 3
1 3 x 2, 2 x2 y } 2 2 1 C = {(x, y ) : 2 x 2, 0 y } 2 f (x, y ) +
A 2 B
e si ha
f (x, y ) =
D
A questo punto
f (x, y ) +
C x
f (x, y )
1
3 2 2
f (x, y ) dx dy = x2 3 1
163
y3 = ... (x2 + y 2 )3
Esercizio 3
Si calcoli l'integrale della funzione
f (x, y ) = x3 y ex+y y
(0, 0),
T)
xsemplice
y semplice.
Si ha
Si ha
1 2 x
1 x+ 2
I=
0
dx
0 2
x3 y dy =
0 2
x3 dx
0
1 x 2
y dy =
0
y2 x3 dx 2
1 = 2 1 = 2 =
x
0 2 0
1 x 2
3 4
dx =
1 2
x3 2 x +
0 2
1 2 x dx 4
2
1 1 x4 ( x x + x5 ) dx = 2 4 2 4
2
x5 2 5
1 x6 + 8 6
2 11 16 4 2 6 16 4 32 5 + 64 6 = 6 2 + = . 8 10 86 5 3 15
D'altra parte
II =
T 2
x+ y
y dx dy =
0 1 x 2 0
1 x 2
ex ey y dy dx =
0
ex [y ey ]
1 x 2 0
[ey ]
1 2 x
=
0 2
ex [(y 1) ey ]
0
=
0
ex
1 1 x 1 e 2 x + 1 2
=
0
ex+ 2 x
2 0 2 0
1 + 2 x
1 x 1 + ex 2
2
dx = ( 1)
0
1
e+ 2 x dx
1 1 e [2(x 2) e 2 x ] 2
1 + 2
x dx
0
ex dx = ( 1) e 2 e 2 x
2 0
+
0
[ex ]
= 2 ( 1) e (e 1) + e [(2 2) e + 2] e2 + 1 = e2 + 2 e + 1.
164
6.1
Integrali doppi
II
xsemplice.
Si ha
2 ( y )
ex+y y dx dy =
0 0 0
ex ey y dx dy = e2
0
ey y dy + [(y 1) ey ]
= e2 [(y + 1) ey ] = e2 + 2 e + 1.
+ ( 1) e + 1 = e2 [( + 1) e 1] + ( 1) e + 1
Quindi riassumendo
(x3 y ex+y y ) dx dy =
T
2 6 e2 + 2 e + 1. 15
6.1.2.
Esercizi proposti
Esercizio 6.1.8.
1 (x + y )2
D = [3, 4] [1, 2]
x+y x+y10 2x y 2 x + y 1 < 0 D = [0, 1] [0, 1] x c)f (x, y ) = 2 D = {(x, y ) R2 : x2 /2 y x2 , 1 < x < 2} x + y2 sin y 2 d)f (x, y ) = D = {(x, y ) R2 : 0 x y 2 , 0 < y } y e)f (x, y ) = xy T = {(x, y ) R2 : 0 y 2x x2 } f )f (x, y ) = ex+y g )f (x, y ) = |y x| D = {(x, y ) R2 : |x| + |y | 1} D = {(x, y ) R2 : 1 x 1, x2 y 1}
165
Esercizio 6.1.9.
Si calcoli l'integrale di
f (x, y ) =
sulla regione
xy 2 x2 + y 2
Esercizio 6.1.10.
esteso al
triangolo di vertici
Esercizio 6.1.11.
f (x, y ) = x y 2
esteso al triangolo
di vertici
Calcolare
(xy 2 3|x|)dxdy,
ove
A = {(x, y ) R2 : 1 x2 + y 2
Esercizio 6.1.13.
(30x2 y + 3y ) dx dy,
A
dove
A = (x, y ) R2 : 1 x2 + y 2 4, |x| y, y 0 .
Esercizio 6.1.14.
A B.
166
6.1
Integrali doppi
Esercizio 6.1.15.
Dato l'insieme
E = {(x, y ) R2 : 0 x 1, 0 y
1 x2 }
si
a)
E
y arcsin xdxdy x
E
b) c)
E
1 y 2 dxdy
xey dxdy
Esercizio 6.1.16.
Dato il triangolo
di vertici
si calcolino gli
integrali:
Esercizio 6.1.17.
esteso al
triangolo di vertici
Esercizio 6.1.18.
A=
(x, y ) R2 :
(x 2)2 y 2 + 1 4 2
B = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 1}
determinare l'area di
A B.
167
Esercizio 6.1.19.
Sia
y = 3x, x 0.
il settore del cerchio di centro l'origine e raggio 1 delimitato Calcolare gli integrali:
a)
E
b)
Esercizio 6.1.20.
Sia
a)
E
b)
E
c)
x x arctan dxdy y E
Esercizio 6.1.21.
Si calcoli
xy sin(xy )dxdy
T
con
T = {(x, y ) R2 : x y 2x,
utilizzando un cambiamento di variabili che
Esercizio 6.1.22.
T = {(x, y ) R2 :
x2 y2 y x2 , x y2} 2 2
168
6.1
Integrali doppi
Esercizio 6.1.23.
x2 (y x3 )ey+x dxdy
T
dove
T = {(x, y ) R2 : x3 y 3, x 1}
Esercizio 6.1.24.
x2 y 2 + 2 =1 a2 b
Esercizio 6.1.25.
Dato l'insieme
a)
E
dxdy (x + y )dxdy
E
b)
Esercizio 6.1.26.
(y 2 + 1) dx dy,
D
ove
la parte dell'ellisse
{(x, y ) R2 : x2 /4 + y 2 1}
169
Esercizio 2, y + 2x = 2,
6.1.27.
Dato l'insieme
y = x, y = 2x, y + x =
a)
dxdy 2 E x y dxdy b) 2 2 2 E (x + y ) c)
E
dxdy
Esercizio 6.1.28.
Dato l'insieme
a)
E
dxdy ydxdy
E
b) c)
E
ex ydxdy
x2 +
170
6.3
Esercizi svolti
Si ha che
min{x 1, 1 x} = x 1 x 1.
Allora si ponga
A = {(x, y ) : x2 + y 2 4, x 1}
e
B = {(x, y ) : x2 + y 2 4, x 1}
Allora
1x
x1
V (C ) =
A x1
Prima di tutto si ha
dx dy +
B 1x
dx dy =
A
(2 2x) +
B
(2x 2) =: I + II.
I :=
A
Poniamo
(2 2x) = 2area
(A)
2
A
x dx dy
A2 = {(x, y ) : 0 x 1, 3x y 3x}
Allora chiaro che l'area di
A1 := A \ A2 .
A 2 3 1 1/2 = 3.
l'area di
A1
che
2/3 4
unita all'area di
A2
II :=
B
(2x 2) dx dy = 2
B
x 2area
(B). di 120
S)
che
B l'area del settore circolare sotteso a un angolo 1/3 4 a cui si toglie l'area del triangolo A2 cio 3.
V (C ) = 2
A
x+2
B
x + 2area x+2
A2
(A)
2area(B) x+2
A2
= 2
A1
x2 x4
A1 A2
x2
S
8 + 3 2 3
4 3 3
= 2
x+2 A1
e
8 x + + 4 3. 3 S
A1 = {(, ) : 0 2,
e
5 , } 3 3
5 5 S = {(, ) : 0 2, 0, , 2 } 3 3
171
si ha
5/3 /3
2
A1
Inoltre
x dx = 2
0
3 cos dd = 2 3
2
5/3
sin
0 /3
16 3. 3
/3
2
S
x dx = 2
0 0 2
2 cos dd + 2
0 /3 2 5/3
2 cos d d = 16 3. 3
= 2
Inne
3 3
sin
+ sin
0 5/3
3x
4
A2
x = 4
0
3x
x dx dy = 4
0
x3 2 3x2 dx = 8 3 3
=
0
8 3. 3
Quindi riassumendo
V (C ) =
Esercizio 6.3.2. 2
equazione
x + y2 = 1 4
ellittico di
Si ha che
min{1
quindi ponendo
1 3x 3y, 1} = 1 y x 3
x2 1 + y 2 1 y x} 4 3 2 1 x B = {(x, y ) R2 : + y 2 1 y x} 4 3 A = {(x, y ) R2 :
si ha
1 3x3y
V (C ) =
A 1
dz dx dy +
B
1 3x3y
dz dx dy
=
A
( 3x 3y ) dx dy +
B
( 3x + 3y ) dx dy.
e
x = 2 cos
y = sin
con
01
[0, 2 ],
A = {(, ) : 0 1,
172
5 11 , } 6 6
6.3
Esercizi svolti
B = {(, ) : 0 1,
0,
5 6
11 , 2 6
2, si ha
11 6 5 6
V (C ) =
0
5 6
2 ( 3 2 cos 3 sin ) d d
+
0 1 0 2
11 6
+
0
Ora,
11 6 5 6
I :=
0 1
2 ( 3 2 cos 3 sin ) d d
11 6 5 6
=
0
4 3 2 d
3 1
cos d
0
11 6
6 d
5 6
11 6
sin d
11 6 5 6
= 4 3 3 =
sin
(23 ) ( cos )
1 0
10 4 3 (1) + 2 3 = 3. 3 3
5 6
Inoltre
5 6
II :=
0 1 0
2 ( 3 2 cos + 3 sin ) d d
5 3+2 3
173
Inne
2
11 6
III :=
0 1
2 ( 3 2 cos + 3 sin ) d d
2 1 2
=
0
4 3 2 d
3 1
cos d +
11 6
6 d
0
11 6
sin d
2
11 6
= 4 3 3 =
Quindi riassumendo
sin
+ (23 ) ( cos )
1 0
5 32 3 V (C ) =
11 6
20 3. 3
ed il piano di equazione
Esercizio 6.3.3. Assegnati il paraboloide di equazione z = x2 + y 2 z = 4x 12y si calcoli il volume racchiuso dalle due superici.
Sia
4x12y
Vol(S )
=
A x2 + y 2
dz dx dy
dove
=
A
x 2 = cos y + 6 = sin
con le limitazioni trasformazione
0 40 , dunque si ha =
A
[0, 2 ].
40
Vol(S )
(4x 12y x2 y 2 ) dx dy =
0 40 0
(40 2 ) d d
= 2 20 2
4 4
6.3
Esercizi svolti
0, 0 z 4}
implica che
f (x, y, z ) dx dy dz = 0?
Si ha
ottante}
= C1 = {(x, y, z ) C ; x, y 0};
ottante}
= C2 = {(x, y, z ) C ; x, 0, y 0};
ottante}
C {quarto
Allora
ottante}
f dx dy dz =
C C1
f dx dy dz +
C2
f dx dy dz f dx dy dz.
C4
+
C3
Se
f dx dy dz +
f (x, y, z ) = f (x, y, z )
allora
f dx dy dz =
C1
e
f dx dy dz
C2
f dx dy dz =
C4
quindi
f dx dy dz
C3
f dx dy dz = 0.
C
Infatti, per esempio,
x) e f dispari rispetto a x e quindi cambia di segno, ma resta uguale in valore assoluto tra (x, y, z ) e il suo simmetrico rispetto all'asse y che (x, y, z ). Se ne deduce che ci che integro di f su C1 l'opposto di ci che integro su C2 . C1
e
C2
(ribaltamento da
: C2 C1
(x, y, z ) (x, y, z )
175
con
C2 = 1 (C1 ).
= 1.
Quindi
f (x, y, z ) dx dy dz =
C1 1 (C1 )
=
C2
N.B.: la terna
f (x, y, z ) dx dy dz = (x, y, z ) C2
(u, v, w),
(x, y, z )
Esercizio 6.3.5.
Sia
V =
Calcolate
(x, y, z ) : z 2
1 2
+ y2, 0 z 1
x 2
z dx dy dz
V
La condizione sulla
rimane
1 x 2
Inoltre
x + y2 z 1 . 2
1 x 2
Poniamo
+ y2 = z 1
x 3 3 y2 x2 + y 2 = x2 + 3 = 1. 2 4 4 4
2
A=
Osserviamo che dalla condizione su si ha
(x, y ) : x +
y2
3 4
1 x 2, che va bene in A.
Allora
1 x 2
z dx dy dz =
V A
1 2 x 2 +y 2
z dz dx dy =
1 2
3 3 2 x y2 4 4
dx dy.
x = cos
y=
3 2
0 1, [0, 2 )
sin
176
6.3
Esercizi svolti
Tenendo conto che il determinante della matrice Jacobiana della trasformazione deduce
3 2
si
1 33 z dx dy dz = 2 2 4
1 0 0
3 (1 2 ) d d = 3 8
2 4 2 4
=
0
3 3 . 32
Esercizio 6.3.6.
Sia
A = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 1, 0 z 3 x2 + y 2 };
a) disegnate l'insieme
A; A;
della funzione
z (1 + x2 + y 2 ) x2 + y 2
A.
a) L'insieme
A costituito da un cilindro (di equazione x2 + y 2 1) a cui stato tolto il dominio 3 di R occupato da un cono circolare retto di vertice nell'origine (e di equazione z = 3 x2 + y 2 ).
177
b) Si ha Vol
A=
A
1 dx dy dz.
Data la simmetria del problema operiamo un cambio di coordinate. Passiamo a considerare le coordinate cilindriche
x = cos y = sin z = z.
L'insieme
Si ha allora
1
Vol
2 0 1 0
A=
A 1
1 dx dy dz =
0 [z ]3 0 0
dz d d 3 2 d = 2 .
0
=2
d = 2
z
A 1
2 0 0
(1 +
x2
+ z2 2
y2)
3
x2
y2
dx dy dz =
0 1
z dz d d (1 + 2 ) 1 1 1 + 2 d
=2
0
1 1 + 2
d = 9
0 0
2 d = 9 1 + 2
1 0
Esercizio 6.3.7.
Sia
e sia
il solido
V; V;
della funzione
f (x) = ex x
z2 + y2 . x x
1 2 x
si ha
dunque
f+ (0) = +,
6.3
Esercizi svolti
0.8
0.6 y 0.4
0.2
0.2
0.4 x
0.6
0.8
A.
Volume di
V :
1
vol(V)
=
V
1 dx dy dz =
0 Sx
1 dy dz
dx,
ma cui
Sx = {(y, z ) :
y 2 + z 2 ex x}
un cerchio di raggio
ex x
quindi ha area
xe2x ,
da
1
vol(V)
=
0
xe
2x
dx = e
2x
x 1 + 2 4 y
e
=
0
3 2. 4 4e
Sx
z)
si ha
y2 + z2 dx dy dz = x x =
1 0 1 0 1
x x 1
z 2 + y 2 dy dz
Sx 2 0 0 xex ex x
dx
x x 1 2 x x
d d dx
1
=
0 1
d
0 1
dx =
0
1 3 2 3 x x
xex
dx
0
=
0
2 3x 2 e dx = e3x 3 9
=
0
2 (1 e3 ). 9
179
V.
Esercizio 6.3.8.
A;
Sia
A = {(x, y, z ) R2 : 0 x 1, 0 y x2 , 0 z (x 1)2 };
a) disegnate
A;
trovatene una
x = 0.
L'insieme
z = (x 1)2
1
e a sinistra di
y = x2 .
1
Vol(A)
x2 0 0
(x1)2
=
0
dz dy dx =
0
x2 (x 1)2 dx =
0
x4 2x3 + x2 dx =
1 . 30
(x, x2 , (x 1)2 ,
(1, 2x, 2x 2), che per x = 0 vale (1, 0, 2). (0, 0, 1) la retta (0, 0, 1) + t(1, 0, 2).
gente 180
x=0
6.3
Esercizi svolti
A.
centrata nell'origine (cio un ottavo di sfera). Il volume si calcola con facili integrali oppure semplicemente scrivendo
V = 23
1 8
4 3
=8
. 6
= {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 4, 0 z
x2 + y 2 } ,
x2 z 2 dx dy dz.
T
181
x2 + y 2 4
di
circolare
=
x2 +y 2 4
x2 (x2 + y 2 ) x2 + y 2 dx dy = 3
2
d
0 0 2
6 cos2 3
1 7 3 7
2 0 0
cos2 d =
=
0
128 . 21
Esercizio 6.3.11.
Sia
il sottoinsieme di
R3
denito da
E = {(x, y, z ) : 1 y 0, 0 z 4 x2 }.
Calcolate:
a) il volume di b) l'integrale
E; di f (x, y, z ) = x(1 y )
su
E.
2
Volume di
E=
area di base
altezza =
(4 x2 ) dx h =
2
32 . 3
182
6.3
Esercizi svolti
C.
f (x, y, z ) dx dy dz = 0.
E
Infatti
4x2
x(1 y ) dx dy
[2,2][1,0] 0
dz =
2
x(4 x2 ) dx
1 2
(1 y ) dy y2 y 2
0
x4 2x 4
2
=0
1
3 = 0. 2
Esercizio 6.3.12. Sia T il triangolo contenuto nel piano xy , con vertici (1, 3), (1, 3), (2, 0). Calcolare il volume del solido S interno al prisma retto di base T e compreso 2 tra le superci di equazioni z = 2 x e z = 1.
183
2 x2 1. Questo accade quando x2 1 cio 1 x 1. un dominio y -semplice che pu essere descritto come
T = {(x, y ) R2 : 1 x 2 x 2 y x + 2}
2x x 2 2 1 2
2x2
2x x 2
1 2x2
V (S ) =
1
1 dx dy dz =
S 2x x2 1 1 2x
dz dy dx +
1
=
1 1
(2 x2 ) dx dy +
x2
=
1 1
= =
x4 4 8x 2x2 x3 + 3 2
+
1
4 3 x4 x 8x + 2x2 3 2
4 1 4 1 32 4 1 = 82 + +8+2 + 8 16 + 8 + + 8 2 3 2 3 2 3 3 2 20 1 36 + 40 + 3 79 = 6+ + = = . 3 2 6 6
C = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 2z 2 0, 0 z 4}
implica che
f (x, y, z ) dx dy dz = 0?
C
Si ha che dispari in
C il cono con 0 z 4. Anch l'integrale di f x oppure in y , quindi l'unica risposta corretta la (c).
184
su
6.3
Esercizi svolti
6.3.1.
Esercizi proposti
Esercizio 6.3.13.
Si calcoli il volume del cilindroide a generatrici parallele all'asse e dalla porzione di supercie di equazione
z=0
z = (x + y )y
che si
T = {(x, y ) R2 : x2 + y 2 R2 , x2 + 4y 2 4R2 }
Esercizio 6.3.14.
Dato il tetraedro
di vertici
x(y + z )dxdydz
T
xyez dxdydz
T
dxdydz 1+x+y+z
Esercizio 6.3.15.
a)f (x, y, z ) =
x+y S = [0, 1] [0, 1] [1, 2] z b)f (x, y, z ) = y 2 z S = {(x, y, z ) R3 : 0 x 2, 0 y x, 0 z xy } 1 c)f (x, y, z ) = S = {(x, y, z ) R3 : 0 < x < 1, 0 < z < 1, 0 < y < x + z } (y + 1)3 d)f (x, y, z ) = xyz S = {(x, y, z ) R3 : 0 < x < 2, 0 < y < x, 0 < z < y } S = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 z 2 + 1 0, |y | 1 x2 } e)f (x, y, z ) = y (x + ex )
185
z =x +y 2
ed il piano
x + y + z = 4.
Esercizio 6.3.17.
a)
S
x2 + y 2 + z 2 dxdydz
Esercizio 6.3.18.
T = {(x, y ) R2 : x2 y 2, x 1/2}
e la parte di supercie di equazione
z = log(xy )
che si proietta su
T.
E = {(x, y, z ) R3 : 0 x 1, 0 y x, 0 z
a)
E
b)
186
6.4
Integrali superficiali
Esercizio 6.3.20.
Dato l'insieme
B = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 + z 2 1},
calcolare gli
integrali:
a)
B
b)
Esercizio 6.3.21.
x2 y 2 z 2 + 2 + 2 =1 a2 b c
Esercizio 6.3.22.
R3 :
E = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 < 4, x2 + y 2 + z 2 < 16} E = {(x, y, z ) R3 : x2 + y 2 < z 2 , x2 + y 2 + z 2 < 9} E = {(x, y, z ) R3 : 2(x2 + y 2 ) < z 2 < x2 + y 2 + 25}
x2 + y 2 + z 2 = 2
situata nella
187
amo
x = cos y = sin z = 2 2 .
Siccome la nostra supercie sta nella regione zazione per
{z
2/2},
2 2 ) R+ , [0, 2 ].
z 0,
2 2 0
Sia allora
2.
A := {(, ) R+ [0, 2 ] : 0
Si ha
2, [0, 2 ]}.
r =
e
cos , sin ,
2 2
r = ( sin , cos , 0)
quindi
r r =
Allora
i
cos
j
sin
2 cos 2 2 , 2 sin 2 2 , .
sin cos
= 2 2 0
|r r | =
Quindi
4 + 2 = 2 2
4 + 2 2 4 = 2 2 2
1 2 2
1 dS =
A
1 2 2
d d =
188
2 (
2 )
0
= 2 .
6.4
Integrali superficiali
Esercizio 6.4.2.
z d
dove
x2 + y 2 +
racchiusa dentro al cilindro
z2 = 1, 2
(x, y, z ) R3 : x2 + y 2
e situata nel semispazio
1 2
{z 0}.
siderata. Poniamo
{z 0}
2(1 2 )) R+ , [0, 2 ].
Imponendo che la supercie sia racchiusa dal cilindro, si ottiene la seguente restrizione su
2
Sia allora
1 1 0 . 2 2
Si ha
r =
e
cos , sin ,
1 2 1
1 2
r = ( sin , cos , 0)
189
quindi
r r =
Allora
i
cos
j
sin
sin cos
2 = 1 2 0
2 2 cos 1 2 , 2 2 sin 1 2 , .
|r r | =
Quindi
2 4 + 2 = 1 2
24 + 2 4 = 1 2
4 + 2 = 1 2
2 + 1 . 1 2
z dS =
A
2 + 1 d d = 1 2 2 = 2 3 3 2
1/ 2 0 3/2 0
2 + 1 d d
2 = 2 (2 + 1)3/2 3
1/ 2
1 .
Esercizio 6.4.3.
(z + 1)dS ,
dove
la porzione di
1 4
x2 + y 2 + 2 = 1 semispazio {z 0}.
(x, y, z ) R3 x2 + y 2
siderata.
della supercie.
primo modo. Poniamo
Imponendo che la supercie sia racchiusa dal cilindro, si ottiene la seguente restrizione su
1 1 0 . 4 2
190
6.4
Integrali superficiali
Sia allora
r =
e
cos , sin ,
1 2 1 2
1 2
r = ( sin , cos , 0)
quindi
r r =
Allora
i
cos
j
sin
sin cos
2 = 2 1 0
2 2 cos 1 2 , 2 2 sin 1 2 , .
|r r | =
Quindi
2 4 + 2 = 1 2
24 + 2 4 = 1 2
4 + 2 = 1 2
2 + 1 . 1 2
(z + 1) dS =
A 1/2
( 2
2 0
1 2 + 1)
2 + 1 d d 1 2
1/2 2
=
0
Osserviamo che si ha
+ 1 d d +
0 0
2 + 1 d d. 1 2
2
ora troviamo la seguente primitiva
2 + 1 d =
2 2 ( + 1)3/2 + C ; 3
2 + 1 d. 1 2
z=
da cui
2 + 1 1 2
z2 1 1 + z2
d =
2z 2 (z + 1)2
z2 + 1 z2 1
2 + 1 d = 1 2
z2 1 2z z 2 2 z + 1 (z + 1)2
191
z2 + 1 dz = z2 1
2z 2 dz. (z 2 + 1)2
2z 2 dz = (z 2 + 1)2
Quindi
(z 2
2z z + arctan z. z dz = 2 2 + 1) z +1
1/2
2 0
(z + 1) dS =
0
1/2
2 + 1 d d +
0 1/2 0
2 + 1 d d 1 2
5/3
2 = 2 (2 + 1)3/2 3 =2 2 3 5 4
+ 2
0
z 2 + arctan z z +1 53 + arctan 38
3/2
5 1 + arctan 1 3 2
x=s y=t z=
e visto che la supercie
2(1 s2 t2 ) z 0,
da cui
2(1 s2 t2 ))
s2 + t2
1 . 4
rs =
e
1, 0,
2s 2(1 s2 t2 ) 2t 2(1 s2 t2 )
rt =
quindi
0, 1,
i j
k
2s
2s 2(1 s2 t2 ) , 2t 2(1 s2 t2 ) ,1 .
rs rt = 1 0 0 1
Allora
= 2(1 s2 t2 ) 2t 2(1 s2 t2 )
|rs rt | =
2 + 2 s2 + 2 t 2 2(1 s2 t2 )
192
6.4
Integrali superficiali
da cui
(z + 1) dS =
s2 +t2
1 4
( 2(1 s2 t2 ) + 1)
1/2
2 0
(z + 1) dS =
0
1/2
2 + 1 d d +
0 0
2 + 1 d d 1 2
Esercizio 6.4.4. Calcolare l'area della supercie S intersezione della sella := {(x, y, z ) R3 | z = 2xy } con il solido cilindrico C := {(x, y, z ) R3 | x2 + y 2 9}.
soluzione.
Scegliamo ad esempio
r : A R2 R3
dove
r(, ) = (x(, ), y (, ), z (, ))
si ha infatti
Allora si ha
r(, ) = ( cos , sin , 2 2 sin cos ) r (, ) = (cos , sin , 4 sin cos ) r (, ) = ( sin , cos , 2 2 (cos2 sin2 )
e
i
r r = cos
j
sin
k
4 sin cos
r r =i 2 2 (cos2 sin sin3 2 sin cos2 ) + j (2 2 ) (2 sin2 cos + cos3 cos sin2 ) + k ( cos2 + sin2 ) = (2 2 sin ) i + (2 2 cos ) j + k.
193
|r r | =
Quindi
4 4 + 2 =
4 2 + 1 .
1 dS =
0 0
(4 2 + 1)3/2 4 2 + 1 d d = 4 3/2
=
0
21 [(16)3/2 1] = . 6 2
Esercizio 6.4.5.
Sia
C R3
la supercie cilindrica
C = {(x, y, z ) R3 : x2 + z 2 = 4}.
Si calcoli l'area della supercie
con
K = {(x, y, z ) R3 :
x2 + y 2 4, z 0}.
194
CAPITOLO 7
Esercizio 7.1.1.
Siano
F : R3 R2 , G : R2 R2
date da
(u, v, w) R3 , (x, y ) R2 .
GF
G F ha dominio di G.
H := G F : R3 R2
con
Poniamo
H1 (u, v, w) = 3 sin u
La funzione componenti.
H.
195
H1 u JH (u, v, w) = H2 u = e
H1 v H2 v 3 cos u
H1 w H2 w 0
(v w) sin u
0 w sin u e
(v w) sin u
v sin u
(v w) sin u
(v w) cos u e
G.
Poniamo
G1 (x, y ) = 3 x
Quindi si ha
G2 (x, y ) = e .
xy
F1 u JF (u, v, w) = F2 u G1 x JG (x, y ) = G2 x
A questo punto la matrice Jacobiana di ha dunque
F1 v F2 v
3
(v w) sin u
0 sin ue
(v w) sin u
3
(v w) sin u
0 sin ue 0
(v w) sin u
cos u 0 0 0 w v
0
(v w) sin u
. v sin u
(v w) cos u e
w sin u e
(v w) sin u
196
7.1
Matrice Jacobiana
Esercizio 7.1.2.
Siano
f (x, z ) = sin(x z )
(x, z ) R2 ,
g (x) = cos(x ex )
x R.
Si calcolino la matrice Jacobiana ed il determinante Jacobiano (quando possibile) delle seguenti funzioni:
(x, z ) R2 ,
(x, y ) R2 .
Le funzioni
bili. Inoltre la matrice Jacobiana in entrambi i casi una matrice quadrata; allora ha senso calcolare in entrambi i casi il determinante Jacobiano. Poniamo
F1 (x, z ) = sin z
da cui
G1 (x, y ) = 3 eyx
G2 (x, y ) = cos(x ex )
G1 x JG (x, y ) = G2 x
da cui det JG (x, y )
G1 y x y x 3 e 3 e y = G2 x x sin(x e ) e (x + 1) 0 y
Esercizio 7.1.3.
Siano
date da
G F, F G
la matrice Jacobiana.
197
La funzione composta
G F ha senso perch il codominio di F coincide (e quindi ha la stessa dimensione) del dominio di G. La funzione composta F G non ha senso perch il codominio di G ha dimensione 2 mentre il dominio di F ha dimensione 3. H := G F : R3 R2
con
Si ha
Poniamo
H1 (u, v, w) = ew u v
La funzione componenti.
H.
H1 u JH (u, v, w) = H2 u
H1 v H2 v
G
e
G.
Poniamo
G1 (x, y ) = y x
Quindi si ha
G2 (x, y ) = sin x.
F1 u JF (u, v, w) = F2 u G1 x JG (x, y ) = G2 x
A questo punto la matrice Jacobiana di ha dunque
F1 v F2 v
F1 1 1 0 w = F2 w 0 0 e w
G1 1 1 y = G2 cos x 0 y
va calcolata nel punto
F (u, v, w) = (u + v, ew )
e si
JG [F (u, v, w)] =
cos(u + v ) 0
quindi
198
7.1
Matrice Jacobiana
1 1
0
w
0 0 e
Esercizio 7.1.4.
Siano
H : R3 R2
L : R2 R4
date da
H L, L H
la matrice Jacobiana.
La funzione composta
L H ha senso perch il codominio di H coincide (e quindi ha la stessa dimensione) del dominio di L. La funzione composta H L non ha senso perch il codominio di L ha dimensione 4 mentre il dominio di H ha dimensione 3. F := L H : R3 R4
con
Si ha
Poniamo
F1 (u, v, w) = ew u v
La funzione
F2 (u, v, w) = sin(u + v ) R3
F3 (u, v, w) = ew
F4 (u, v, w) = ew .
quanto visto nella versione A del tema. Qui presentiamo per brevit solo uno dei due modi. Si ha
F 1 u F2 u JF (u, v, w) = F 3 u F4 u
F1 v F2 v F3 v F4 v
F1 w F2 w F3 w F4 w
1 1 ew cos(u + v ) cos(u + v ) 0 = w 0 0 e w 0 0 e
199
Esercizio 7.1.5.
Siano
F : R3 R2
G : R2 R2
date da
(u, v, w) R3 , (x, y ) R2 .
G F, F G
La funzione composta
G F ha senso perch il codominio di F coincide (e quindi ha la stessa dimensione) del dominio di G. La funzione composta F G non ha senso perch il codominio di G ha dimensione 2 mentre il dominio di F ha dimensione 3. H := G F : R3 R2
con
Si ha
Poniamo
H1 (u, v, w) = ev u w2
La funzione componenti. Primo modo per calcolare la matrice Jacobiana di Si ha
H.
H1 u JH (u, v, w) = H2 u
Le funzioni
H1 v H2 v
G
e
G.
Poniamo
G1 (x, y ) = y x
Quindi si ha
G2 (x, y ) = x.
F1 u JF (u, v, w) = F2 u
F1 F1 w2 0 u 2 w2 1 v w = F2 F2 v 0 e 0 v w G1 G1 1 1 x y JG (x, y ) = G2 G2 = 1 0 x y
200
7.1
Matrice Jacobiana
quindi
1 1 1 0
w2 0
0 e
v
u 2 w2 1 0
w2 ev u 2 w2 1 w
2
u2w
2 1
Esercizio 7.1.6.
Siano
f : A R3 R2
g : R2 R2
date da
(u, v, w) R3 , (x, y ) R2 .
g f, f g
mente la funzione composta, se ne indichi l'insieme di denizione, se ne calcoli la matrice Jacobiana, e si indichi l'insieme in cui la funzione composta dierenziabile.
gf
g.
La funzione composta
f g
ha dimensione
L'insieme di denizione
A = {(u, v, w) R3 : v 0}.
Poniamo
u u
h1 (u, v, w) = e(e ) w
Si ha
h2 (u, v, w) = 3 e(e ) w.
h1 (eu ) u (eu ) e e w 0 e w = h2 (eu ) u (eu ) 3e e w 0 3e w (eu ) Secondo modo per calcolare la matrice Jacobiana di h. Poniamo f1 (u, v, w ) = e w, f2 (u, v, w) = v, g1 (x, y ) = x e g2 (x, y ) = 3 x. Quindi si ha u u f1 f1 f1 e(e ) eu w 0 e(e ) u v w Jf (u, v, w) = f2 f2 f2 = 1 0 (1) 0 2 v u v w h1 u Jh (u, v, w) = h2 u h1 v h2 v
201
g1 x Jg (x, y ) = g2 x
quindi
g1 1 0 y = g2 3 0 y
(eu ) u (eu ) e e w 0 e 1 0 Jh (u, v, w) :=Jg [f (u, v, w)] Jf (u, v, w) = 1 0 (1) 0 3 0 2 v u u e(e ) eu w 0 e(e ) . = (eu ) u (eu ) 3e e w 0 3e
L'insieme in cui
dierenziabile
G e H le seguenti funzioni: G(u, v, w) = (u w, u v), H(x, y) = (y, x, x). Si dica se le composizioni G H e H G hanno senso. In caso aermativo si scriva
Esercizio 7.1.7.
Siano
2
esplicitamente la funzione composta e se ne indichi l'insieme di denizione, se ne calcoli la matrice jacobiana, e si indichi l'insieme in cui la funzione composta dierenziabile.
Entrambe le composizioni hanno senso perch il codominio della prima funzione ha la stessa dimensione del dominio della seconda. Prima di tutto si ha che
F := G H : A R2 R2
L'insieme di denizione
F(x, y) = (y2 x,
yx) (x, y ) A.
A = {(x, y ) R2 : xy 0}
che l'unione del secondo e del quarto quadrante, assi compresi. Posto
F1 (x, y) = y2 x
si ha inoltre
F2 (x, y) =
yx
F1 x JF (x, y ) = F2 x
F1 y2 2yx y = y x F2 2 yx 2 yx y
202
7.1
Matrice Jacobiana
F dierenziabile
= {(x, y ) R2 : xy < 0} A
che l'unione del secondo e quarto quadrante, assi esclusi. D'altra parte
L := H G : B R3 R3
L'insieme di denizione
B = {(u, v, w) R3 : uv 0}.
Posto
L1 (u, v, w) =
JL (u, v, w) =
uv L1 v L2 v L3 v
L2 (u, v, w) = u2 w
L1 w L2 w L3 w
L3 (u, v, w) = u2 w
si ha inoltre
L1 u L2 u L3 u
Esercizio 7.1.8.
Siano
F : R3 R2
G : R2 R2
date da
(u, v, w) R3 , (x, y ) R2 .
G F, F G
G F ha senso perch il codominio di F coincide (e quindi ha la stessa dimensione) del dominio di G. La funzione composta F G non ha senso perch il codominio di G ha dimensione 2 mentre il dominio di F ha dimensione 3. v 2e v 3 2 Si ha H := G F : R R con H (u, v, w ) = ( + uw , ).
La funzione composta Poniamo
H1 (u, v, w) = v + uw2e
La funzione componenti.
H2 (u, v, w) = v . R3
perch la stessa cosa vale per tutte le sue
203
H.
H1 u JH (u, v, w) = H2 u
Le funzioni
H1 v H2 v
G
e
G.
Poniamo
F1 (u, v, w) = u w2 e , F2 (u, v, w) = v ,
G1 (x, y ) = y + x
Quindi si ha
G2 (x, y ) = y.
F1 u JF (u, v, w) = F2 u
F1 w2 e 0 u 2 e w2 e1 w = F2 v 0 log 0 w G1 G1 1 1 x y JG (x, y ) = G2 G2 = 0 1 x y F1 v F2 v
quindi
1 1 0 1
w2 e 0
v
0 log
u 2 e w2 e1 0
w2 e v log u 2 e w2 e1 0 v log 0
Esercizio 7.1.9.
Siano
date da:
GH
HG
hanno senso.
La funzione composta
GH
ha la stessa dimensione
204
7.2
Rotore e divergenza
del dominio di
G.
La funzione composta
HG
ha
H
2
ha dimensione 3.
F := G H : A R R funzione composta F = G H
con
L'insieme di denizione
F1 (u, v, w) = log(u)
F2 (u, v, w) = 0.
F1 u JF (u, v, w) = F2 u
F1 v F2 v
F1 1 0 0 w u = F2 0 0 0 w
Esercizio 7.2.1.
Siano
F : R3 R
G : R R3
date da
(u, v, w) R3 , x R.
G F, F G
Entrambe le composizioni hanno senso perch il codominio della prima funzione coincide (e quindi in particolare ha la stessa dimensione) del dominio della seconda funzione. Esplicito
GF
F G.
Si ha
H := G F : R3 R3
e
(u, v, w) R3
L := F G : R R
L(x) = 2x x3 R3
x R.
in
R3 .
Quindi, posto
H1 (u, v, w) = 2(u w)
H2 (u, v, w) = w u
205
H3 (u, v, w) = (u w)3
si ha div H
Nel caso di funzioni scalari, l'opertore divergenza si riduce alla derivata prima. Dunque si ha
L (x) = 2 3 x2 .
Esercizio 7.2.2.
Siano
F : R3 R
G : R R3
date da
(u, v, w) R3 , x R.
G F, F G
GF
F G.
Si ha
H := G F : R3 R3
e
H (u, v, w) = (w v, v w, (w v )2 )
(u, v, w) R3
L := F G : R R
L(x) = x2 + x R3
in
x R.
Quindi ha senso calcolare rot H.
R3 .
H1 (u, v, w) = w v
si ha
H2 (u, v, w) = v w
H3 (u, v, w) = (w v )2
rot H
j
v
k
w
i
u
j
v
k
w
= u
H1 H2 H3
da cui
w v v w (w v )2
rot H
(w v )2 (v w) + j v w
(w v ) (w v )2 w u
+k
(v w) (w v ) u v
= i (2(w v ) + 1) + j (1 0) + k (0 + 1)
= (1 2 w + 2 v, 1, 1).
206
7.2
Rotore e divergenza
Esercizio 7.2.3. La funzione F (x, y, z ) sia denita implicitamente dall'equazione log[F (x, y, z )3 ] = y + x per ogni (x, y, z ) R3 ; inoltre sia G(u) = (u, 2u, 1) per ogni u R. Le composizioni G F , F G hanno senso? Si espliciti quella (o quelle) che lo
avessero, e se ne calcoli la divergenza (se ha senso).
Si pu facilmente esplicitare
F.
Si ha
F (x, y, z ) = e
Inoltre
y +x 3
F : R3 R
mentre
G : R R3
il codominio della prima funzione coincide (e quindi in particolare ha la stessa dimensione) del dominio della seconda funzione. Esplicito
GF
F G.
y +x 3
Si ha
y +x 3
H := G F : R3 R3
e
H (x, y, z ) = e
, 2 e
,1
(x, y, z ) R3
L := F G : R R
div H. Posto
L(u) = eu/3
H1 (x, y, z ) = e
si ha div H
y +x 3
H2 (x, y, z ) = 2 e
y +x 3
y +x 1 y +x 1 H1 H2 H3 1 y+x + + =e 3 2e 3 +0= e 3 . x y z 3 3 3
Nel caso di funzioni scalari, l'opertore divergenza si riduce alla derivata prima. Dunque si ha
1 L (u) = eu/3 . 3
Esercizio 7.2.4.
2 +z 2
).
Posto
v1 (x, y, z ) = cos(ey+x )
si ha
v2 (x, y, z ) = sin(y + z )
v3 (x, y, z ) = ex
2 +z 2
rot w
j
y
i
x
j
y
k
z
2 +z 2
= x
z =
w1 w2 w3
cos(ey+x ) sin(y + z ) ex
207
da cui rot w
x2 + z 2 e sin(y + z ) + j y z
x2 + z 2 cos(ey+x ) e z x
2 +z 2
+k
sin(y + z ) cos(ey+x ) x y
= i (0 cos(y + z )) + j (0 ex
2 +z 2
2 x)
, sin(ey+x ) ey+x ).
Esercizio 7.2.5. La funzione F (x, y, z ) sia denita implicitamente dall'equazione e2 F (x,y,z) = 1 + y 2 + z 2 per ogni (x, y, z ) R3 ; inoltre sia G(u) = (2u, 1, u) per ogni u R. Le composizioni G F , F G hanno senso? Si espliciti quella (o quelle) che lo avessero, e
se ne calcoli la divergenza (se ha senso).
Si pu facilmente esplicitare
F.
Si ha
F (x, y, z ) =
Inoltre
1 log(1 + y 2 + z 2 ). 2
F : R3 R
mentre
G : R R3
il codominio della prima funzione coincide (e quindi in particolare ha la stessa dimensione) del dominio della seconda funzione. Esplicito
GF
F G.
Si ha
H := G F : R3 R3 H (x, y, z ) =
e
log(1 + y 2 + z 2 ), 1,
1 log(1 + y 2 + z 2 ) 2
(x, y, z ) R3
1 log(2 + u2 ) u R. 2 3 3 L'operatore divergenza si pu applicare a campi vettoriali da R in R . Quindi ha senso calcolare div H. Posto L := F G : R R L(u) = H1 (x, y, z ) = log(1 + y 2 + z 2 )
si ha div H
H2 (x, y, z ) = 1
H3 (x, y, z ) =
1 log(1 + y 2 + z 2 ) 2
Nel caso di funzioni scalari, l'opertore divergenza si riduce alla derivata prima. Dunque si ha
L (u) =
7.2
Rotore e divergenza
Esercizio 7.2.6.
v (x, y, z ) = (sin(ez+x ), ey
2 +z 2
, cos(x + z )).
Posto
v1 (x, y, z ) = sin(ez+x )
si ha
v2 (x, y, z ) = ey
2 +z 2
v3 (x, y, z ) = cos(x + z )
rot v
j k
i
x sin(ez+x ) ey
j
y
2 +z 2
k
z cos(x + z )
= x y z = v1 v2 v3
da cui
rot v
2 2 cos(x + z ) ey +z y z
+j
sin(ez+x ) cos(x + z ) z x
2 +z 2
+k
y2 +z2 e sin(ez+x ) x y
2 +z 2
= i (0 2 z ey
+ k (0 0) = (2 z ey
Inoltre div v
Esercizio 7.2.7.
Siano
F : R3 R2
G : R2 R3
le funzioni
(x, y, z ) R3 , (u, v ) R2 .
G F.
Si ha
H := G F : R3 R3
Posto
H1 (x, y, z ) = ey
H2 (x, y, z ) = ey sin x
209
H3 (x, y, z ) = x
si ha
rot H
j
y
j
y
k
x
= x
z = x
H1 H2 H3
da cui
ey ey sin x
rot H
x ey sin x + j y z
y e x z x
+k
y y e sin x e x y
Esercizio 7.2.8. La funzione F (x, y, z ) sia denita implicitamente dall'equazione tan[4 F (x, y, z )] = 1 + y 2 + x2 per ogni (x, y, z ) R3 ; inoltre sia G(u) = (2, u, u) per ogni u R. Le composizioni G F , F G hanno senso? Si espliciti quella (o quelle) che lo
avessero, e se ne calcoli la divergenza (se ha senso).
Si pu facilmente esplicitare
F.
Si ha
F (x, y, z ) =
Inoltre
1 arctan(1 + y 2 + x2 ). 4
F : R3 R
mentre
G : R R3
il codominio della prima funzione coincide (e quindi in particolare ha la stessa dimensione) del dominio della seconda funzione. Esplicito
GF 2,
F G.
(x, y, z ) R3
H := G F : R3 R3
e
H (x, y, z ) =
L := F G : R R
L(u) =
u R.
H1 (x, y, z ) = 2 H2 (x, y, z ) =
si ha
div H
H1 H2 H3 1 2y 1 y + + =0 +0= . 2 2 2 2 x y z 4 1 + (y + x ) 2 1 + (y + x2 )2
210
7.2
Rotore e divergenza
Nel caso di funzioni scalari, l'opertore divergenza si riduce alla derivata prima. Dunque si ha
L (u) =
1 2u u . = 2 2 4 1 + (u + 5) 2 (1 + (u2 + 5)2 )
Esercizio 7.2.9.
u(x, y, z ) = (ex
2 +y 2
Posto
u1 (x, y, z ) = ex
si ha
2 +y 2
u2 (x, y, z ) = cos(y + z )
u3 (x, y, z ) = sin(ey+z )
rot u
i
x ex
2 +y 2
j
y
k
z
= x y z = u1 u2 u3
da cui rot u
sin(ey+z ) cos(y + z ) + j y z
+k
x2 +y2 cos(y + z ) e x y
2 +y 2
+ k (0 ex
Inoltre div u
).
Esercizio 7.2.10.
Siano
le funzioni
(x, y, z ) R3 , (u, v ) R2 .
h := g f : R3 R3
Posto
h1 (x, y, z ) = 2y
h3 (x, y, z ) = 2y
si ha
rot h
j
y
= x y z = x h1 h2 h3
2y exy cos(2y ) 2y
da cui rot h
(2y ) (2y ) z x
+k
xy e cos(2y ) (2y ) x y
= i (2 0) + j (0 0) + k (exy cos(2y ) 2)
Esercizio 7.2.11.
Siano
F : R3 R2
G : R2 R3
le funzioni
F(x, y, z ) = (ey , x) ,
Si ha
G F : R3 R3 i j
y
Poniamo
H := G F e H1 (x, y, z ) = ey , H2 (x, y, z ) = ey k
z = x H3 H2 y z
H3 (x, y, z ) = x. Si ha j+
H2 H1 x y
rot
H=
i+
H1 H3 z x
H1 H2 H3
=(0, 1, ey (cos x 1)).
Inoltre div
H=
H1 H2 H3 + + = ey sin x. x y z
212
CAPITOLO 8
Esercizio 8.0.12.
v(x, y, z) = (z e
xz
, 1 + z 2 cos y, x ex z + 2 z sin y ),
(i) si verichi, sulla base di risultati teorici, che esso ammette un potenziale scalare; (ii) si determini un potenziale scalare di
v.
(i) Condizione necessaria e suciente anch un campo vettoriale ammetta potenziale scalare
v : R3 R3 sia irrotazionale) e che il dominio di v sia semplicemente connesso. facile vedere 3 che il dominio di v R che semplicemente connesso. Vediamo se vale anche la condizione
delle derivate in croce. Poniamo
che valga la condizione delle derivate in croce (in questo caso, ci equivalente a chiedere che
v1 (x, y, z ) = z ex z
Si ha
v2 (x, y, z ) = 1 + z 2 cos y
v3 (x, y, z ) = x ex z + 2 z sin y.
y v3 = 2 z cos y = z v2
z v1 = ex z + x z ex z = x v3
x v2 = 0 = y v1 .
di
da cui
c3 (x, y ) = y.
F (x, y ) :=
x x2 + y 2
+ 5y 2 ,
y x2 + y 2
+ 10xy ,
i) dire se ammette un potenziale in tutto il dominio di denizione ed eventualmente calcolarlo; ii) calcolare l'integrale curvilineo
(i) Condizione necessaria e suciente anch un campo vettoriale ammetta potenziale scalare che valga la condizione delle derivate in croce e che il dominio di so. facile vedere che il dominio di
F d,
dove
: [0, 1] R2 , t (cos(t ) + t2 , 1 + t2 ).
R2 \ {0}
F1 (x, y, z ) =
Si ha
x x2 + y 2
+ 5 y2
F2 (x, y, z ) =
y x2 + y 2
+ 10 x y.
x F2 =
1 2xy + 10 y = y F1 . 2 2 (x + y 2 )3/2
Quindi il campo considerato potrebbe essere conservativo ma per stabilirlo devo provare a calcolare un potenziale con la denizione. Per determinare un potenziale scalare
di
Ux (x, y ) = Uy (x, y ) =
x x2 + y 2 y x2 + y 2
214
+ 5 y2 + 10 x y
da cui
U (x, y ) = U (x, y ) =
Possiamo scegliere
x x2 x2 + y + y2 y2
+ 5 y2 + 10 x y
dx = dy =
x2 + y 2 + 5 x y 2 + c1 (y ) x2 + y 2 + 5x y 2 + c2 (x)
c1 (y ) = c2 (x) = 0. F
Quindi il campo dato conservativo e un potenziale scalare per e tutti gli altri potenziali per
U (x, y ) =
x2 + y 2 +5 x y 2
dieriscono da
conservativo, si ha
F d = U ( (1)) U ( (0)).
Allora
(1) = (0, 2)
e
(0) = (1, 1) 2.
F d = U ( (1)) U ( (0)) = 3
Esercizio 8.0.14.
(0, 1),
percorsi in senso
1 (t) =
x=1t y=t
0t1
215
2 (t) =
x=0 y =2t
1t2
3 (t) =
x=t2 y=0
2t3
A questo punto
L=
2
v (x, y ) dS =
1
v+
2
v+
3
v=
0
+
1 3
+
2 2
{sin[t 2 + 0] 1 + cos(t 2 0) 0} dt =
0 3
+
1
cos(t 2) dt +
2 1
sin(t 2) dt
2 3
= sin 1
2
1 1 sin(1) + sin 1 2 2
secondo modo.
in
formula
(Qx Py ) dx dy =
D +D
P dx + Q dy,
dove
+D
il bordo di
P = sin(y + x),
216
Q = cos(x y ), D v dS =
D 1
il triangolo di vertici
(0, 1).
1x
Allora
sin(x y ) dx dy
1x 1 1x
+
0 1 0
cos(y + x) dy dx =
0
[ cos(x y )]
0 1
dx +
0
[ sin(y + x)]
0
dx
=
0
( cos(x 1 + x) + cos x) dx +
0 1 1
( sin 1 + sin x) dx
1 0
1 = sin(2x 1) 2 =
Esercizio 8.0.15.
Sia
la curva chiusa in
R3
nell'ordine, i punti
P1 = (1, 0, 0),
(i) Calcolare
P2 = (0, 3, 0),
P3 = (0, 0, 4).
z 2 ds.
(ii) Sia
V (x, y, z ) = x2 + y + z . V d
Calcolare
e commentare il risultato.
(i) Sia
1 il segmento che unisce nell'ordine P1 e P2 , 2 il segmento che unisce nell'ordine P2 e P3 e 3 il segmento che unisce nell'ordine P3 e P1 . Bisogna trovare una parametrizzazione di . Dopo di che si avr
dove
= 1 2 3 ,
z 2 ds =
ma
z 2 ds +
1 2
z 2 ds +
3
z 2 ds
tale che
z=0
quindi
z 2 ds = 0.
1
217
2 .
Si ha
0t4
2 (t) =
3 0, , 1 4
|2 (t)| =
5 4
z 2 ds =
2
Inne
5 5 t3 t2 dt = 4 4 3
=
0
80 3
x=t 3 (t) = y = 0 z = 4t + 4
quindi
0t1
3 (t) = (1, 0, 4)
|3 (t)| =
17
z ds =
3 0
(4 4t)
17 dt =
0
t3 17 16 (1 t) dt = 17 16 t t2 + 3
2
=
0
16 17. 3
Quindi riassumendo
z 2 ds =
16 [5 + 17]. 3 V
conservativo perch irrotazionale su
R3
R3 )
V d = 0.
0t3
1 (t) =
1 , 1, 0 . 3
218
Si ha
V d =
4 1
V d +
2
V d +
3 4
V d =
0 1 1
t 1 3
1 3
dt +
0
t dt
+
0
12 3t 4
3 0 3
3 4
dt +
0
t dt +
0 4 0 3
t2 dt +
0
(4) (4t + 4) dt t2 dt + 2
4
1 = 3 +
2 t2 1 t+ 3 9 1 t3 27 3
3
t2 dt + 2
3 4
4
3 3 t 4
t3 + 3
t2 + 16 2
16 = 1
0
2 t2 9 2
+
0
9 9 t2 9+ 2 16 2
+8+
0
1 1 9 9 1 + 8 16 = 1 + 1 + 9 + + = 0 3 3 2 2 3
Esercizio 8.0.16. Sia la curva (y, x) un campo vettoriale piano. Calcolate il lavoro L :=
P0 P1
piana denita da
(t) = (t sin t, 2 t)
e sia
W (x, y ) =
W d
del campo
congiungente
il segmento congiungente
P0
P1 .
conservativo. Posto
W1 (x, y ) = y
si ha che
W2 (x, y ) = x,
y W1 = 1 = 1 = x W2 .
Il campo il lavoro
W non soddisfa la condizione delle derivate in croce dunque non conservativo. l deve essere calcolato con la denizione.
Allora
Nel caso della curva congiungente P0 e P1 , si ha che P0 = (0, 0) raggiunto per t = 0 mentre P1 = (0, 2 ) raggiunto per t = . Dunque il tratto di curva considerata quella per cui 0 t . Si ha inoltre (t) = (sin t + t cos t, 2).
Allora (integrando due volte per parti)
l=
0
+
0
4 t sin t dt
=4
0
t sin t dt = 4 [t cos t]
0
+4
0
= 4 .
Parametrizziamo il segmento. Si ha
0 t 1.
(t) = (0, 2 )
da cui
l=
0
(2 t)0 + 0 (2 ) dt = 0.
Esercizio 8.0.17.
F (x, y ) =
si stabilisca se
f C (R)
tutto il suo dominio di denizione, e nel caso calcolarlo. (ii) Si calcoli l'integrale curvilineo
G d,
dove
: [0, 1] R2 ,
t (cos(t ) + t3 , 1 + t4 ).
f.
condizione delle derivate in croce. Imponiamo questa condizione e vediamo cosa implica su Si dovrebbe avere
f.
Dx (y cos x + 10xy ) = Dy
da cui
f ( x) y 2 + 5y 2 x
y sin x + 10y =
e questo implica allora che Con questa scelta di
f (x) 2 y + 10y x
f ( x) =
1 x sin x. 2
F (x, y ) =
da cui si vede immediatamente che
1 sin x y 2 + 5 y 2 , y cos x + 10 x y 2 F
denito su tutto
R2
connesso. Quindi la teoria ci assicura che il campo dato conservativo. Calcolo un potenziale
U.
Si deve avere
Ux =
1 sin x y 2 + 5 y 2 2
220
Uy = y cos x + 10 x y
da cui
U=
ma anche
1 sin x y 2 + 5 y 2 2
dx =
1 2 y ( cos x) + 5 x y 2 + C1 (y ) 2
U=
(y cos x + 10 x y ) dy =
y2 cos x + 5 x y 2 + C2 (x). 2 C 1 ( y ) = C 2 ( x) = 0 e
1 U (x, y ) = y 2 cos x + 5 x y 2 . 2
(ii) Si tratta di calcolare un integrale curvilineo di seconda specie, cio un integrale di un campo vettoriale. Vediamo se il campo
R2
che semplicemente connesso; vediamo se vale la condizione delle derivate in croce. Dovrebbe essere
sin x ey(cos x) + cos x ey(cos x) sin x y = ey(cos x) cos x y sin x + ey(cos x) sin x.
Quindi la teoria ci assicura che il campo essere
U.
Deve
Ux = y sin x ey(cos x)
da cui
Uy = cos x ey(cos x)
U=
e anche
U=
U (x, y ) = ey(cos x) .
G d = U ( (1)) U ( (0))
da cui
(1) = (0, 2)
e
(0) = (1, 1)
G d = e2 + ecos 1 .
Esercizio 8.0.18.
parametrizzata da
(t) = (t , t + arctan t)
con
F (x, y ) = (3y, 1 + x) 0 t 2.
sulla curva
221
Sia
F1 (x, y ) = 3y
F2 (x, y ) = 1 + x.
F =
dove
2t, 1 +
1 1 + t2
2
F =
da cui
6t +
0
6t 1 2t + 1 + 2t + + 2 2 1+t 1+t 1 + t2
dt =
0
1 + 8t +
8t 1 + 2 1+t 1 + t2
dt
2 0
= 18 + 4 log 5 + arctan 2.
Esercizio 8.0.19.
F (x, y ) =
3x2 +
2xy 2 1 + x2 y 2
, 3+
2x2 y 1 + x2 y 2
x2 +4y 2 = 4 percorsa
(a) Verichiamo che vale la condizione delle derivate in croce. Si deve avere
x
D'altra parte si ha
3+
2x2 y 1 + x2 y 2
3x2 +
2xy 2 1 + x2 y 2
x F
3+
2x2 y 1 + x2 y 2
4xy = 2 2 2 (1 + x y ) y
3x2 +
2xy 2 1 + x2 y 2
e quindi vale la condizione delle derivate in croce. (b) Si ha che conservativo perch vale la condizione delle derivate in croce e perch il suo
R2 )
F.
Se
Ux = 3x2 +
da cui
2xy 2 1 + x2 y 2
U (x, y ) = x3 + log(1 + x2 y 2 ) + c1 (y ).
222
Uy = 3 +
da cui
2x2 y 1 + x2 y 2
c1 (y ) = 3y
c2 (x) = x3 .
() =
[0, ].
Da cui
() = (2 sin , cos ).
Quindi, dette rispettivamente
F1 (x, y )
F2 (x, y )
F ds =
0
= 8 [cos3 ] 0 + 3 [sin ]0 + 0
Esercizio 8.0.20.
Considerate i campi
F1 (x, y ) = (2xy, x2 )
a) dite per quali campi vale la condizione delle derivate in croce; b) dite se i campi sono conservativi (o se almeno uno lo ) e in caso aermativo calcolate un potenziale; c) calcolate l'integrale di antiorario.
Per
F1 + F2
[0, 3] [0, 1]
percorso in verso
F1
si ha
2 (2xy ) = 2x = x, y x
quindi per
F1 F2
R2 ,
pertanto conservativo.
x y. (y ) = 1 = 1 = x, y x
223
quindi per
F2
Dato che il bordo del rettangolo una curva chiusa, l'integrale di calcolare quello di
F1
F2 .
l1 := 1 (t) = (t, 0), l2 := 2 (t) = (3, t), l3 := 3 (t) = (3 t, 1), l4 := 4 (t) = (0, 1 t),
da cui
0t3
l1
F2 =
0 1
0 dt = 0; 3 dt = 3;
0 3
0t1
l2
F2 = F2 =
l3
0t3 0t1
l4
1 dt = 3;
0 1
F2 =
0
0 dt = 0.
F2 = 6.
Esercizio 8.0.21.
F
a) dite se per
tale che
F (x, y ) c(x, y )
sia conservativo;
(4, 0)
curva che si ottiene percorrendo nell'ordine il segmento quarti della circonferenza centrata in
(2, 2)
no a
(2, 0),
(3, 0)
F = y dx + 3x dy
(y ) (3x) = 1 = 3 = , y x
quindi
F c(x dy y dx)
R2 ,
[(3 c)x] = 3 c, x
c 1 = 3 c 2c = 4 c = 2.
Chiamiamo ora
1 , 2 , 3
rispettivamente il segmento, i
3/4
di circonferenza e la semicircon-
1 : (4, t)
0 t 2;
224
F =
1 0
12 dt = 24
3/2
F =
2 0
12 cos t+12 cos2 t+4 sin t+4 sin2 t dt = [12 sin t4 cos t+8t+4 sin t cos t]02 = 12 8
=
3
e la somma vale
10 + 16.
Esercizio 8.0.22.
F (x, y, z ) = (z, x, y );
parametrizzata da
(cos t, sin t, t)
secondo estremo di
Per di
e arriva al primo
0 t 2 estremo di .
con
F non vale la condizione delle derivate in croce; infatti la derivata in x del d y 1, quella in y del coeciente di dx 0. Calcoliamo l'integrale sull'elica:
2 2
coeciente
(z dx + x dy + y dz ) dt =
0 2 2 0
=
0
= 3.
0
(1, 0, 2 )
e arriva a
(1, 0, 0)
ed quindi parametrizzato da
(1, 0, 2 t)
con
0 t 2
si ha
(z dx + x dy + y dz ) dt =
0
quindi il valore nale
(1 0 + 0 (1) + (2 t) 0) dt = 0,
0
3.
225
F (x, y ) = (2x sin y 3y, x2 cos y ) e sia la curva costituita dalla met inferiore della circonferenza di centro (, 0) e raggio , percorsa da (0, 0) a (2, 0), seguita dalla parte del graco della funzione sin x con x [0, 2 ], percorsa da (2, 0) a (0, 0);
Sia
Esercizio 8.0.23.
il campo vettoriale
F conservativo; c) scrivete F come somma F0 + F1 di due campi vettoriali con F0 conservativo; d) Calcolate F d. A B a) = 2x cos y 3 = = 2x cos y quindi per F non vale la condizione delle y x
in croce. b)
derivate
non conservativo perch non vale la condizione delle derivate in croce (che condizione
necessaria). c)
F = 2x sin y dx + x2 cos y dy 3y dx dove F0 := 2x sin y dx + x2 cos y dy e F1 := 3y dx. Si 2 ha che F0 conservativo perch vale la condizione delle derivate in croce su R semplicemente
connesso. d)
F =
F1
perch
F0
conservativo e
chiusa.
x = (1 + cos t) t 0,
0 t 2.
F =
1
F
2
F = 3 2
sin2 t dt +
0
3 3 3 sin t dt = 3 + 0 = 3 . 2 2
Esercizio 8.0.24.
Calcolare
yex dx + ex +
2 log y y
dy
per
ove
y = (1 e)x2 + e
0x1
percorsa nel
verso delle
crescenti.
226
Il campo
F = yex dx + ex +
tale che vale la condizione delle derivate in croce:
2 log y y
dy
N M = ex = . y x
Inoltre denito sull'insieme connesso. Allora Potenziale:
(0, e).
w = f (1, 1) f (0, e) = e [e + 1] = 1.
227
228
CAPITOLO 9
Esercizio 9.1.1. Trovare l'insieme di convergenza delle seguenti serie di potenze (quando
1)
n=0
2)
n=0
3)
n=0
xn n+1 (x 1)n 2n + 3
4)
n=0
5)
n=0
6)
n=1
7)
n=1
9)
n=1
x n+ n n x 2n2 n n3 x2n+1
n n
8)
n=1
10)
n=1
xn
11)
n=1
12)
n=1
x2n
13)
n=1
f (x) =
prolungata a una funzione
x [0, ) x [, 2 ) R
2 periodica
1 sin((2n + 1)x) 2n + 1
Esercizio 9.2.2. (variazioni dell'onda quadra) Determinare i coecienti di Fourier della funzione, per A > 0 0 A
su
f ( x) =
prolungata a una funzione
x [0, ) x [, 2 ) R
2 periodica A 2A + 2
R.
n=0
1 sin((2n + 1)x) 2n + 1
Esercizio 9.2.3. (variazioni dell'onda quadra) Determinare i coecienti di Fourier della funzione, per A > 0 A A x [0, ) x [, 2 )
Discutere la convergenza della serie di Fourier.
f ( x) =
prolungata a una funzione
2 periodica su R. 4A
R.
n=0
1 sin((2n + 1)x) 2n + 1
230
9.2
Serie di Fourier
Essa converge a
f ( x)
per
x (, 0) (0, )
x = , 0, .
Esercizio 9.2.4.
R. Si nota che f
8 an = 3 0 bn = 2 0
n=0 n=3
altrimenti
n=1
altrimenti
Ovviamente in questo caso non si pongono problemi di convergenza della serie di Fourier.
Esercizio 9.2.5.
quindi
n=0 n=2
altrimenti
n=1 n=3
altrimenti
Ovviamente anche in questo caso non si pongono problemi di convergenza della serie di Fourier.
Esercizio 9.2.6.
f (x) = x2
prolungata a una funzione 2-periodica su
x [1, 1)
R
che
pari, dunque
bn = 0
f (x) cos
0
2n x T
1
dx =
1
x2 cos(nx) dx 2 3
a0 =
1
mentre integrando due volte per parti
x2 dx =
an =
4 cos(n) 4 = (1)n 2 2 2 2 n n
2 -periodica
su
R.
n=0
1 2 = (2n + 1)2 8
4 n2
4 2
n=0
9.2
Serie di Fourier
n=0
1 (2n + 1)2
c' convergenza puntuale in ogni punto e c' anche convergenza in norma quadratica. Per il calcolo della somma richiesta, suciente calcolare lo sviluppo di Fourier in
x = 0.
su
Esercizio 9.2.8. Sviluppare in serie di Fourier la funzione f (x) = | sin x| denita [0, ] e prolungata a una funzione 2 -periodica su R. Discuterne la convergenza.
R. Si ha
Esercizio 9.2.9.
g (x) =
denita su
0 sin x
< x < 0 0x
Discuterne la convergenza.
Esercizio 9.2.10.
f ( x) = x
denita su
[0, 2 )
2 -periodica
su
R.
Discuterne la convergenza.
R.
k=1
Converge a
2 sin(kx) k
per
f ( x) = x
per
x (0, 2 )
mentre converge a
x = 0, x = 2 .
233
Esercizio 9.2.11.
[, ]
f ( x) = x2
g (x) = x4
denite su
e prolungate a funzioni
2 -periodiche
su
R.
Discuterne la convergenza.
n=1
1 n2
n=1
1 ? n4
R.
f (x) =
4 48 4 2 k k
cos(kx)
234