Giochi Di Una Volta
Giochi Di Una Volta
Giochi Di Una Volta
Metodologia:
L’ attività laboratoriale sarà basata sull’approccio ludico, valorizzando gli aspetti caratteristici di libertà, piacere, movimento, spirito di imitazione,
sperimentazione e manipolazione.
Le informazioni sui giochi di un tempo e la raccolta dei materiali, avverrà tramite la formulazione delle ipotesi necessarie e attraverso l’ analisi di fonti orali, (
i ricordi delle insegnanti e le interviste ai nonni) , attraverso i reperti ( vecchi giocattoli) attraverso documenti e immagini ricercati in Internet.
IL LEPROTTINO
l leprottino è un gioco di gruppo, che, un tempo, si
giocava nelle strade e nei vicoli della città.
..
Mosca cieca
Giochiamo a mosca cieca
Età dei partecipanti: dai 5 anni in su
Numero dei giocatori: tanti
Dove si gioca: ovunque
Cosa serve: un fazzoletto
Regole e svolgimento del gioco
Un bambino prescelto dalla conta viene bendato con il
fazzoletto e fatto giare su se stesso, dopo di che deve
cercare di prendere gli altri che gli corrono intorno.
Se riesce a prendere qualcuno, egli deve riconoscerlo al
tatto. Se indovina, chi è stato preso diventa la "mosca
cieca".
Nel passato si facevano molti giochi all'aperto e uno tra questi era la
corsa con i sacchi, che si giocava in due squadre.
Il gioco del tamburello è molto antico, infatti, veniva praticato anche dagli antichi Greci e Romani
.
La palla, di cuoio, veniva colpita con lo "scanno", sorta di pala con una striscia di cuoio intorno
all'impugnatura, utilizzata per rendere più salda la presa.
Nel tempo l'attrezzo si è modificato fino a divenire un telaio di legno su cui viene tesa una pelle
animale.
Oggi è un tuttoplastica molto resistente, la cui tela è in grado di sopportare le fortissime
sollecitazioni della palla, una sfera di gomma semipiena di 82 grammi con 61 mm di diametro.
Nel 1890 il gioco del tamburello viene riconosciuto come sport da parte della Federazione
Ginnastica d'Italia.
Quando io ero bambina, ero un’appassionata di questo gioco e le strade del mio paese
rimbombavano del toc-toc dei tamburelli, perché veniva praticato da tutti i ragazzi di quel tempo.
Si può giocare da soli o in coppia e il gioco consiste nel far rimbalzare la palla sul tamburello,
senza farla cadere a terra.
Il gioco del pugno
Il gioco del pugno consiste nel mettersi tutti in cerchio, un solo bambino
rimane fuori dal cerchio e deve correre intorno.
Ad un certo punto, quest’ultimo dà un pugno al bambino che preferisce.
Il bambino che ha preso il pugno nella schiena deve correre dalla parte
opposta cercando di arrivare per primo al posto vuoto. Se non ce la fa ad
arrivare al posto vuoto prima del compagno continua a restare fuori dal
cerchio e deve dare nuovamente un pugno ad un altro bambino.
La camicia del topo
Gioco a coppie:
due bambini, su un solo piede, uno di fronte all' altro;
si spinge il compagno in modo da fargli perdere l'equilibrio.
La danza del serpente
Si formano due squadre (ad esempio: squadra Rossa e squadra Blu) con
lo stesso numero di partecipanti in entrambe le squadre.
Le squadre, al via, devono tirare la fune verso la propria metà del campo,
contrassegnata da una linea.
Il gioco termina quando una squadra riesce a tirare la fune fino a che il
pezzo di stoffa è in modo evidente nella propria metà del campo.
Lo scopo del gioco è battere l'altra squadra e quindi tirare la fune nella
propria metà campo, oltrepassando la linea.
Il gioco del tiro alla fune è un gioco più di forza che di abilità.
La corsa dei barattoli
Numero giocatori: minimo 6
Gioco di gruppo
Alcuni bambini stanno accovacciati e fanno finta di essere le "pignate ".
Un bambino è il "Pignataro", il venditore delle pignate, un altro bambino
è il compratore.
Ogni "Pignata" sceglie un nome di un legume, o di una pianta, o di un
colore ....
Il compratore deve indovinare il nome della pignata e può prendersela se
ci riesce, perchè la pignata opporrà molta resistenza, ma se avrà
comprato altre pignate....queste lo aiuteranno a trasportare le pignate, che
sono PESANTISSIME!.
CINQUE SASSOLINI ( CINQU' PRET')
Al posto del dado un osso, quello breve del tarso di capre e montoni,
per un gioco, verrebbe di dire, vecchio come l'uomo, praticato con
regole diverse ed alle volte anche piuttosto complesse, sin
dall'antichità, in Grecia, ad esempio, menzionato da Omero, ma
pure in Persia, in Turchia, in Spagna, in molte e distanti contrade
dell'Impero romano. In Italia è stato ed è alle volte ancora
impiegato, soprattutto in area meridionale, in ambito rurale e
pastorale.
(Pit Val d' Agri)
GIOCATTOLI DEI NOSTRI NONNI
I nostri nonni e bisnonni si ingegnavano a costruirsi i loro giocattoli con materiali che
trovavano per strada, come pezzetti di metalli, di legno o di spago e si divertivano.