Keller - (J S Bach) Il Clavicembalo Ben Temperato
Keller - (J S Bach) Il Clavicembalo Ben Temperato
Keller - (J S Bach) Il Clavicembalo Ben Temperato
IL CLAVICEMBALO
BEN TEMPERATO
RICORDI
Con il patrocinio della
Società Italiana di Analisi Musicale
Printed in Italy
135441
ISBN 88-7592-096-6
RISTAMPA 2001
PREMESSA
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
II titolo 13
La genesi dell'opera 14
Accordatura naturale e accordatura temperata 16
II carattere delle tonalità nel Clavicembalo ben temperato 18
Lo strumento 19
Elementi stilistici del Clavicembalo ben temperato 21
I preludi
IL tempo 34
La dinamica 35
Il fraseggio e l'articolazione
L'ornamentazione 37
PRIMO LIBRO
Introduzione 127
- La genesi 127
- L'autografo londinese 127
- Lo stile 128
-1 preludi 128
- Le fughe 129
- Il rapporto fra preludio e fuga 129
N.l in Do magg. II BWV 870 130
N.2 in Do min. II BWV 871 132
N.3 in Do diesis magg. II BWV 872 134
N.4 in Do diesis min. II BWV 873 137
N.5 in Re magg. II BWV 874 140
N.6 in Re min. II BWV 875 143
N.7 in Mi beni. magg. II BWV 876 146
N.8 in Re diesis min. II BWV 877 148
N.9 in Mi magg. II BWV 878 150
N.l O in Mi min. II BWV 879 153
N. 11 in Fa magg. II BWV 880 156
N. 12 in Fa min. II BWV 881 159
N.13 in Fa diesis magg. II BWV 882 162
N. 14 in Fa diesis min. II BWV 883 165
N.15 in Sol magg. II BWV 884 169
N.16 in Sol min. II BWV 885 171
N.17 in La beni. magg. II BWV 886 173
N. 18 in Sol diesis min. II BWV 887 176
N.19 in La magg. II BWV 888 179
N.20 in La min. II BWV 889 180
N.21 in Si beni. magg. II BWV 890 183
N.22 in Si beni. min. II BWV 891 185
N.23 in Si magg. II BWV 892 190
N.24 in Si min. II BWV 893 193
APPENDICE
PREFAZIONE
Hermann Keller
INTRODUZIONE
Frontespizio dell'autografo del Clavicembalo ben temperato
BWV 846-869
Riproduzione dell'originale in possesso della
Deutsche Staatsbibliothek di Berlino
Introduzione
IL TITOLO
LA GENESI DELL'OPERA
Alla fine del 1717 Bach, "dopo aver richiesto a lungo e con
insistenza il congedo", lasciava con animo maldisposto Weimar,
dov'era stato attivo per dieci anni come violinista, dal 1714
come Konzertmeister e al tempo stesso come organista della
cappella del castello, e si recava a Còthen, alla corte del prin-
cipe Leopold von Anhalt-Còthen, giovane e appassionato di
musica. Qui Bach non era più equiparato a un cameriere
ducale, in obbligo di prestare i suoi servigi indossando la
livrea; ricopriva invece la carica di Kapellmeister di corte non-
ché "Direttore delle musiche di camera". Non era tenuto a
2.Nel 1989 sono stati pubblicati, a cura di Alfred Dùrr, l'edizione critica del
Primo Libro (Neue Bach-Ausgabe V/6.1) e un volume di apparato critico (cfr.
Appendice); l'edizione del Secondo Libro è in preparazione. [N.d.T.]
Introduzione
Lo STRUMENTO
i PRELUDI
LE FUGHE
IL SOGGETTO
IL CQNTROSOGGETTO
I DIVERTIMENTI
LA NOTAZIONE
LE CADENZE FINALI
IL TEMPO
LA DINAMICA
IL FRASEGGIO E L'ARTICOLAZIONE
L ' ORNAMENTAZIONE
PRELUDIO
(che deriva, per moto contrario, dalla scala di mis. 3). I due
controsoggetti, che accompagnano il soggetto come guardie
del corpo, hanno un profilo meno definito:
PRELUDIO
FUGA A 5 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
FUGA A 2 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
che deriva dalla mis. 3. Già gli stretti del soggetto alle miss.
36-38 e 46-48 facevano l'effetto di un'intensificazione rispetto
alla prima parte; ora però la fuga raggiunge nella sua sezione
conclusiva una grandezza e una spaziosità che la prima parte
non lasciava presagire. Forkel le fa torto annoverandola tra le
fughe del Clavicembalo ben temperato alle quali "si può rimpro-
verare d'essere imperfette" (a suo avviso le altre sarebbero
quella in Do maggiore [!], Fa minore [!], Sol maggiore [!],
Sol minore e La minore).
Esecuzione: dopo Czerny si è soliti legare la nota in levare,
staccando poi le tre crome seguenti; ciò da al soggetto un
certo slancio, ma non trova riscontro nella prassi barocca.
M.M. J. = 50-54
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
mis. 15 del contralto, mis. 20 del basso), che termina con una
modulazione a Re diesis minore. Nella seconda parte sono
presenti una sola entrata del contralto alla mis. 28 e una del
soprano alla 31; il motivo a viene però tanto più ampiamente
sfruttato. Alla mis. 22 Schwencke cambiò il passaggio
PRELUDIO
19-20 e nella coda (miss. 22-23). Le terze del tema, che di-
scendono con moto ondulatorio, vengono contrappuntate da
crome che saltano per seste (cfr. il processo inverso nella
Fuga in Do diesis maggiore); nei divertimenti i due elementi
sono concatenati. Nasce da tutto ciò una composizione otti-
mamente proporzionata, che è qualcosa di più di un sempli-
ce brano introduttivo a una fuga. Ma poiché in effetti ha
anche questo compito, il preludio non dovrebbe essere eseguito
in modo troppo affrettato, bensì con una certa serietà.
M.M. J= 84
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
Questo motivo, che resta padrone del campo fino alla fine,
introduce un elemento di varietà nel ritmo, inizialmente un
po' rigido.
Spetta all'esecutore ravvivare il ritmo con una quasi imper-
cettibile cesura alle miss. 2, 4-6 e 8 (ogni volta dopo la prima
semicroma) e animare l'intero brano, un po' convenzionale, con
una cantabilità che deve prendere a modello il suono del
violino. I trilli espressivi alle miss. 1, 3, V e 11 non devono
essere rigorosamente misurati; secondo le prescrizioni di
Frescobaldi contenute nell'introduzione ai Fiori musicali i
trilli devono iniziare lentamente, aumentare di velocità e ral-
lentare di nuovo verso la fine. Il tempo è quello di un Andante
tranquillo, non trascinato.
M.M. J = 44
FUGA A 4 voci
N. 17 in La bemolle magg. I BWV 862
che si serve nella sua prima metà della seconda metà del
soggetto e nella seconda della prima, sempre per moto con-
trario. David vede in ciò un pregio, poiché "armonia, equili-
brio, accortezza formano un tutt'uno". Ma si può anche for-
mulare un giudizio diverso: così facendo la fuga si muove
sempre all'interno dello stesso circolo. Per due volte la fuga
si eleva a una maggiore altezza: nello stretto di basso e con-
tralto alle miss. 17-18, dove la distanza tra le voci mette a
dura prova le dita dell'esecutore, e nella coda, con gli stretti
di soprano, tenore e basso (miss. 28-29), cui prende parte
anche il contralto col controsoggetto.
L'esecutore non dovrà spezzare in due il soggetto (antece-
dente e conseguente) ; dovrà invece gettare un ponte al di
sopra della pausa. Il tempo sarà tranquillo.
M.M. j = 56
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
alle miss. 20-22; b-c-a alle miss. 4-6 e 17[metà]-19; c-a-b alle miss.
8 [metà]-11. I sei complessi tematici si dividono in due gruppi
di tre ciascuno (miss. 1-12 e 12-24). I brevi divertimenti (miss.
6-8[metà] e 14-17[metà]) hanno unicamente il compito di
collegare le entrate tematiche. Il loro motivo in crome, come
pure il motivo in semicrome del basso, deriva dalla parte
iniziale del primo tema:
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 5 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
poi viene mutato, alle miss. 27 e 29, nella più ampia quinta
diminuita:
FUGA A 4 voci
INTRODUZIONE
LA GENESI
L'AUTOGRAFO LONDINESE
LO STILE
I PRELUDI
LE FUGHE
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
N. 5 in Re magg. II BWV 874
PRELUDIO
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
poi (mis. 25) fra basso e tenore (entrambi gli stretti sono
percepibili solo a fatica). La fine di questo svolgimento va a
sovrapporsi all'inizio del quinto (entrate: soprano, contralto,
tenore, basso), nel quale il soggetto è diminuito:
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
N. 11 in Fa magg. II BWV 880
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
Bach non chiude la prima metà del Secondo Libro del Cla-
vicembalo ben temperato con una fuga particolarmente significa-
tiva, come aveva fatto nel Primo Libro, bensì con uno dei
preludi più semplici e tecnicamente facili e con la fuga più
spiccatamente omofonica; in altre parole Bach non sottolinea
in alcun modo questo punto di volta. Si è soliti vedere nel
preludio un contributo bachiano allo stile dell'Empfindsamkeit.
Nel momento in cui fu composto (probabilmente intorno al
1740) Wilhelm Friedemann e Cari Philipp Emanuel non solo
avevano già scritto le loro sonate, ma le avevano anche già
date alle stampe (mentre il Clavicembalo ben temperato era de-
stinato a restare manoscritto). Anche se qui il loro padre si
N. 12 in Fa min. Il BWV 881
FUGA A 3 voci
BWV 882
PRELUDIO
N. 14 in Fa diesis min. Il BWV 883
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
Dopo sei fughe a tre voci (nn. 10-15) eccone di nuovo una
a quattro voci e di stile elevato. Il preludio le fa da introduzione;
la fuga libera e potenzia le energie in esso latenti. Il soggetto
rappresenta una declamazione ad alta voce, è come un'accu-
sa che viene lanciata; le sei crome ripercosse fanno l'effetto
di pugni battuti sul tavolo (le parentesi quadre dell'esempio
musicale sopra riportato mostrano che il soggetto non consta
solo di singole esclamazioni, ma impianta un discorso forte-
mente coerente; la prima nota rappresenta un inizio ex abrupto).
Si oppone al soggetto il controsoggetto, che si innalza con
veemenza e ricade poi pesantemente:
PRELUDIO
N. 17 in La bemolle magg. Il BWV 886
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
N. 20 in La min. Il BWV 889
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
PRELUDIO
FUGA A 3 voci
N. 22 in Si bemolle min. Il BWV 891
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
to alla mis. 46, il soprano alla mis. 52, il basso alla mis. 58. Il
quarto svolgimento (miss. 67-79) riassume in sé il secondo e
il terzo: il soggetto è proposto per moto contrario e al tempo
stesso da origine a uno stretto a distanza di nona (rivolto
della settima): fra tenore e soprano alla mis. 67 (di nuovo a
distanza di minima),
PRELUDIO
FUGA A 4 voci
PRELUDIO
(autografo)
lAlinikol)
FUGA A 3 voci
A. EDIZIONI IN FACSIMILE
B. EDIZIONI URTEXT
C.
Le edizioni che per fedeltà si avvicinano maggiormente ai
facsimili sono quelle Urtext, cioè quelle del tutto prive degli
interventi di un revisore. Chi non possiede esperienza e co-
noscenza stilistica sufficienti per servirsi di una simile edizione,
troverà consigli e aiuto nel presente lavoro, del quale ora ci
troviamo al termine.
Le prime edizioni a stampa, all'inizio dell'Ottocento, erano
ovviamente prive di interventi; solo alcuni decenni più tardi
apparve un'edizione critica del Clavicembalo ben temperato:
quella di Franz Kroll pubblicata da Peters nel 1862 e conflui-
ta successivamente, con apparato critico, nell'annata XIV (1864)
della Ausgabe der Bach-Gesellschaft.
Fra le edizioni Urtext più recenti è il caso di citare quella di
Donald Tovey (London, 1924), con una introduzione a ogni
preludio e fuga, e quella di Otto von Irmer per l'editore G.
Henle (Mùnchen-Duisburg, 1950); v'è inoltre l'edizione di
Peters (Primo Libro a cura di Alfred Kreutz, 1961, con un
volume di apparato critico e suggerimenti per l'esecuzione;
Secondo Libro a cura di Hermann Keller, 1962, con apparato
Appendice
C. EDIZIONI RIVEDUTE
D. EDIZIONI COMMENTATE
BIBLIOGRAFIA
CONCLUSIONI