Manuale Cabine ABB
Manuale Cabine ABB
Manuale Cabine ABB
Settembre 2005
Cabine MT/BT:
teoria ed esempi di calcolo
1SDC007101G0901 di cortocircuito
Modalità 1
Cabina con un solo trasformatore
Nel caso in cui l’impianto preveda l’installazione del dispositivo di
IMT
protezione contro le sovracorrenti “IMT” all’origine della linea che
alimenta la cabina come da schema 1, tale dispositivo deve assicurare
sia la protezione della linea MT che del trasformatore.
IMT Linea MT Nel caso in cui il dispositivo di protezione svolga anche funzioni di
manovra e sezionamento, occorre predisporre un interblocco che
consenta l’accesso al trasformatore solo quando è effettuato il
sezionamento della linea di alimentazione della cabina.
Linea MT SMT
Un’altra modalità di gestione è rappresentata nello schema 1a che
prevede l’installazione del dispositivo di manovra e sezionamento “SMT”
posizionato subito a monte del trasformatore e distinto dal dispositivo di
protezione che rimane installato a inizio linea.
IBT IBT
L1 L2 L1 L2
Schema 1 Schema 1a
Modalità 2
1 Generalità sulle cabine di trasformazione MT/BT
L1 L2 L3
Schema 2
Modalità 3
L1 L2 L3
Schema 3
Modalità 4
Altre importanti caratteristiche da considerare sono quelle meno delle utenze considerate primarie anche in caso di
relative ai parametri elettrici e, oltre alle normali gran- fuori servizio di uno dei trasformatori.
1 Generalità sulle cabine di trasformazione MT/BT
dezze quali potenza nominale, tensione nominale se- Nel seguente esempio cerchiamo di mostrare l’aumento
condaria a vuoto, rapporto di trasformazione, tensione della corrente di cortocircuito sulla sbarra nel caso di
di corto circuito percentuale vk%, assumono una grande trasformatori in parallelo:
importanza soprattutto nel funzionamento in parallelo:
- la tipologia di collegamento degli avvolgimenti (per i Rete di alimentazione,
trasformatori di cabina quello più usato è il triangolo/ potenza di cortocircuito .......................... Sknet=750MVA
stella a terra) Tensione secondaria
- gruppo CEI di collegamento, indicato convenzional- d’impianto ............................................... V2n=400V
mente con un numero che, moltiplicato per 30, dà il va- Potenza del trasformatore
lore dell’angolo di ritardo della tensione di fase lato BT singolo ..................................................... SnTR=1600kVA
rispetto a quella del lato MT. Tensione di cortocircuito del
singolo trasformatore .............................. vk%=6%
La presenza di due o più trasformatori MT/BT e di un Potenza del trasformatore
eventuale congiuntore chiuso sulle sbarre di BT consen- previsto per il parallelo ............................ SnTR =800kVA
te di gestire la rete elettrica con i trasformatori in paralle-
Tensione di cortocircuito del
lo.
trasformatore di parallelo ........................ vk%=4%
Questa modalità di gestione provoca, in presenza di gua-
sti, un aumento del valore della corrente di cortocircuito Con questi dati e con dei rapidi calcoli si ottiene che con
sul lato BT, con possibile conseguente aumento della il singolo trasformatore da 1600kVA la corrente di
taglia degli interruttori in partenza dalla sbarra e condi- cortocircuito sulla sbarra sarà di circa 37kA.
zioni di amaraggio per le sbarre più gravose rispetto al Con i due trasformatori da 800kVA in parallelo, la cor-
funzionamento con un unico trasformatore. Ciò è dovu- rente di cortocircuito sulla sbarra sarà di circa 55kA.
to ad un valore più piccolo della vk% che caratterizza i
trasformatori con potenza minore. Per contro il parallelo Con riferimento alla rete elettrica schematizzata in figura 3
ha il vantaggio, se opportunamente gestito, di consenti- le considerazioni che seguono hanno lo scopo di illu-
re attraverso l’eventuale congiuntore l’alimentazione al- strare la filosofia di gestione delle protezioni:
Figura 3
IGMT
G4
IMT1 IMT2
G3
IBT1 G2 IBT2
G1 CBT
L1 L2 L3 L4 L5 L6
Di seguito viene riportato un esempio di corrispondenza relè di protezione alimentato con torioide esterno.
tra la simbologia CEI/IEC e la simbologia ANSI/IEEE per 50N o 50G Relè o apparecchio di massima corrente di
1 Generalità sulle cabine di trasformazione MT/BT
Tabella 1
=0
50 Massima corrente di fase istantanea
=0
50N Massima corrente di terra istantanea
=0
67 Massima corrente di fase direzionale
=0
67N Massima corrente omopolare direzionale
V22n
vk% ZL Ik3F
ZTR =
100 SnTR ZN
La componente resistiva può essere determinata attra-
verso la conoscenza del valore delle perdite totali PPTR
riferite alla corrente nominale secondo la relazione se- È generalmente considerato come il guasto che provo-
guente: ca le correnti più elevate (tranne che in condizioni parti-
PPTR colari). In assenza di macchine rotanti, o quando la loro
RTR = azione è scemata, rappresenta anche la corrente per-
3 I22n manente di cortocircuito ed è il valore preso come riferi-
La componente reattiva può essere determinata con la mento per determinare il potere di interruzione del di-
classica relazione spositivo di protezione.
Di seguito è riportato un esempio di calcolo della corrente di cortocircuito utilizzando la relazione precedentemente
riportata.
2 Calcolo della corrente di cortocircuito
Esempio:
Con riferimento alla rete schematizzata riportiamo i pa- Cavo di media tensione
rametri elettici dei vari componenti: RCMT 360 10-3
RCMT 400V = = = 0.000144Ω
K2 502
net XCMT 335 10-3
XCMT 400V = 2
= = 0.000134Ω
K 502
Trasformatore
V22n vk% 4002 4
ZTR = = = 0.016Ω
Cavo MT 100 SnTR 100 400 103
pk% SnTR 3
PPTR = = 400 103 = 12kW
100 100
2.4 Calcolo della corrente di picco Come noto, le prestazioni in cortocircuito di un interrut-
tore, con riferimento alla tensione di esercizio del dispo-
La corrente di cortocircuito “Ik” può essere considerata sitivo, sono definite principalmente dai seguenti para-
composta da due componenti: metri:
• una componente simmetrica “is” con forma d’onda Icu = potere di interruzione
sinusoidale e appunto simmetrica rispetto all’asse Icm = potere di chiusura
orizzontale dei tempi. Questa componente è espres-
sa dalla seguente relazione: Il potere di interruzione Icu è definito con riferimento al
is = 2 Ik sen (ω t – ϕk ) valore efficace della componente simmetrica della cor-
rente di cortocircuito. Si può dire che il valore efficace di
una corrente sinusoidale rappresenta quella intensità di
• una componente unidirezionale “iu” con andamen- corrente continua che, in pari tempo, ne produce i me-
to esponenziale dovuto alla presenza di una com- desimi effetti termici. In genere le grandezze sinusoidali
ponente induttiva. Tale componente è caratterizza- vengono sempre espresse mediante il loro valore effica-
ta da una costante di tempo τ=L/R (con “R” si in- ce. Per valore efficace si può considerare quel valore di
tende la resistenza e con “L” l’induttanza del circui- corrente di cortocircuito che normalmente si calcola con
to a monte del punto di guasto) e si estingue dopo la classica relazione:
3-6 volte τ.
R Ik = V
t
iu = 2 Ik senϕk e L (R2 + X2)
La componente unidirezionale durante il periodo transi- Il potere di chiusura Icm è definito con riferimento al va-
torio rende la corrente di cortocircuito asimmetrica, ca- lore di picco massimo della corrente presunta di
ratterizzata da un valore massimo detto valore di picco cortocircuito.
Poiché ogni elemento con impedenza modifica la cor- oppure attraverso i grafici seguenti che riportano appunto
rente di cortocircuito a valle dello stesso, e poiché l’in- il valore di “k” in funzione del parametro “R/X” o “X/R”.
2 Calcolo della corrente di cortocircuito
Esempio:
Ipotizzando un valore efficace della componente simmetrica della corrente di cortocircuito trifase Ik=33kA e un
fattore di potenza in condizione di cortocircuito (cosϕk=0.15), vediamo come è possibile procedere per determinare
il picco:
dal valore del cosϕk è possibile esplicitare il rapporto X/R attraverso il calcolo della tangente; da un rapido calcolo si
ricava il valore di X/R = 6.6 da cui, attraverso il grafico o la formula si ricava il valore di k=1.64 che in corrispondenza
della corrente di cortocircuito trifase Ik=33kA fornisce un valore di picco ip=76.6kA.
Ipotizzando di dover effettuare la scelta di un dispositivo di protezione per un impianto con tensione nominale di
400V, con riferimento alla sola corrente di cortocircuito trifase potrebbe essere utilizzato un interruttore con potere di
interruzione Icu=36kA a cui però corrisponderebbe secondo la norma IEC 60947-2 un potere di chiusura Icm=75.6kA.
Tale valore del potere di chiusura risulta essere inferiore al valore di picco che si può stabilire nell’impianto in ogget-
to, per cui questo fatto rende la scelta non corretta e condiziona all’utilizzo di una versione dell’interruttore avente un
potere di interruzione superiore (ad esempio 50kA) e di conseguenza Icm superiore e adeguata al picco dell’impianto.
Da questo esempio si vede come in prima battuta si sarebbe erroneamente scelto un interruttore in versione “N”
cioè con 36kA di potere di interruzione; mentre le considerazioni sul picco portano ad utilizzare un interruttore in
versione “S” o “H”.
Tensione nominale di impiego Ue: rappresenta il valore Potere di chiusura nominale in cortocircuito Icm: rap-
della tensione che determina il limite di impiego dell’ap- presenta il massimo picco della corrente presunta che
parecchio e al quale sono riferiti tutti gli altri parametri l’interruttore deve essere in grado di stabilire. In corren-
tipici dell’apparecchio. È generalmente espressa come te alternata, il potere nominale di chiusura in cortocircuito
tensione concatenata cioè come tensione tra fase e fase. di un interruttore non deve essere inferiore al suo potere
di interruzione nominale estremo in cortocircuito, molti-
Corrente ininterrotta nominale Iu: rappresenta il valore di plicato per il fattore “n”, quindi Icm=n x Icu.
corrente che l’apparecchio è in grado di portare per un Tale valore di Icm deve essere posto in relazione al valo-
tempo indefinito (settimane, mesi o anche anni). Questo re della corrente di picco presente nel punto di installa-
parametro viene utilizzato per definire la taglia dell’inter- zione dell’interruttore e dovrà essere verificata la rela-
ruttore. zione Icm>ip.
Corrente nominale In: rappresenta il valore di corrente La Tabella 1 seguente riporta i valori del coefficiente “n”
che caratterizza il relè di protezione installato a bordo come da normativa di prodotto CEI EN 60947-2.
interruttore e determina, in base ai settaggi disponibili
Tabella 1
sul relè, la caratteristica di protezione dell’interruttore
stesso. Questa corrente è spesso riferita alla corrente Potere di Fattore di
nominale dell’utenza protetta dall’interruttore. interruzione Icu potenza n
4.5 ≤ Icu ≤ 6 0.7 1.5
Potere di interruzione nominale estremo in cortocircuito 6 < Icu ≤ 10 0.5 1.7
Icu: rappresenta il valore efficace della componente sim- 10 < Icu ≤ 20 0.3 2
metrica della corrente di cortocircuito che l’interruttore è
20 < Icu ≤ 50 0.25 2.1
in grado di interrompere. Tale valore è stabilito attraver-
so un ciclo di prova ben definito (O-t-CO) e ben determi- 50 < Icu 0.2 2.2
nate modalità di prova descritte nella norma di prodotto
IEC 60947-2. Gli interruttori sono classificati in livelli di
prestazione identificati con lettere (“N” “S” “H” “L” ecc.) Corrente nominale di breve durata ammissibile Icw: rap-
con riferimento al loro potere di interruzione. presenta il valore della corrente efficace della compo-
nente alternata che l’interruttore è in grado di portare
Potere di interruzione nominale di servizio in cortocircuito senza danneggiamenti per un determinato tempo, con
Ics: rappresenta il valore efficace della componente sim- la preferenza per i seguenti valori 1s e 3s.
interruttore T1 T2 T3
tensione nominale d'impiego (Ue) 690 690 690
corrente ininterrotta nominale (Iu) 160 160 250
potere d'interruzione nominale limite in cortocircuito (Icu) B C N B C N S H L N S
(AC) 50-60 Hz 220/230V 25 40 50 25 40 65 85 100 120 50 85
(AC) 50-60 Hz 380/415V 16 25 36 16 25 36 50 70 85 36 50
(AC) 50-60 Hz 440V 10 15 22 10 15 30 45 55 75 25 40
(AC) 50-60 Hz 500V 8 10 15 8 10 25 30 36 50 20 30
(AC) 50-60 Hz 690V 3 4 6 3 4 6 7 8 10 5 8
potere d'interruzione nominale di servizio in cortocircuito (Ics)
(AC) 50-60 Hz 220/230V 100% 75% 75% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 50%
(AC) 50-60 Hz 380/415V 100% 100% 75% 100% 100% 100% 100% 100% 75%(1) 75% 50%(2)
(AC) 50-60 Hz 440V 100% 75% 50% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 75% 50%
(AC) 50-60 Hz 500V 100% 75% 50% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 75% 50%
(AC) 50-60 Hz 690V 100% 75% 50% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 75% 50%
potere di chiusura nominale in cortocircuito (Icm)
(AC) 50-60 Hz 220/230V 52.5 84 105 52.5 84 143 187 220 264 105 187
(AC) 50-60 Hz 380/415V 32 52.5 75.6 32 52.5 75.6 105 154 187 75.6 105
(AC) 50-60 Hz 440V 17 30 46.2 17 30 63 94.5 121 165 52.5 84
(AC) 50-60 Hz 500V 13.6 17 30 13.6 17 52.5 63 75.6 105 40 63
(AC) 50-60 Hz 690V 4.3 5.9 9.2 4.3 5.9 9.2 11.9 13.6 17 7.7 13.6
(1) 70kA (2) 27kA (3) 75% per T5 630 (4) 50% per T5 630 (5) solo per T7 800/1000/1250 A
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 100% 100% 100% 100%
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 100% 100% 100% 100%
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 75% 100% 100% 100% 100%
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%(3) 100%(4) 100% 100% 100% 75% 100% 100% 75% 100%
100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%(3) 100%(4) 100%(4) 75% 75% 75% 75% 100% 75% 75% 75%
154 187 220 440 660 154 187 220 440 660 154 187 220 440 187 220 440 440
75.6 105 154 264 440 75.6 105 154 264 440 75.6 105 154 220 105 154 264 330
63 84 143 220 396 63 84 143 220 396 63 94.5 105 176 105 143 220 286
52.5 63 105 187 330 52.5 63 105 187 330 52.5 73.5 105 143 84 105 187 220
40 52.5 84 154 176 40 52.5 84 154 176 40 48.4 55 66 63 88,2 105 132
65 75 100 130 130 75 100 150 100 150 Protezione delle linee in cavo
65 75 100 130 110 75 100 150 100 150 Il cavo dovrà essere protetto contro il sovraccarico e
65 75 100 100 85 75 100 130 100 130 contro il cortocircuito.
65 75 85(1) 100 85 75 85(1) 100 100 100
Per la protezione contro il sovraccarico deve essere ve-
rificata la seguente condizione IB ≤ I1 ≤ IZ
65 75 85 100 130 75 100 150 100 125
65 75 85 100 110 75 100 150 100 125
dove:
65 75 85 85 65 75 100 130 100 100 IB è la corrente del carico,
65 75 85 85 65 75 85 100 100 100 I1 rappresenta la soglia di intervento per sovraccarico
(funzione “L”) impostata sul relè di protezione;
143 165 220 286 286 165 220 330 220 330 IZ è la portata in regime permanente del cavo.
143 165 220 286 242 165 220 330 220 330 Per la protezione contro il cortocircuito deve essere ve-
143 165 187 220 187 165 220 286 220 286 rificata la seguente condizione K2S2 ≥ I2t
143 165 187 220 187 165 187 220 220 220
dove:
65 75 75 85 15 75 100 100 100 100
65 65 65 65 75 75 75 85 85
K2S2 è l’energia specifica sopportabile dal cavo che ri-
sulta essere funzione della sezione S e di una costante K
che vale 115 per cavi isolati in PVC e 143 per cavi isolati
in EPR.
I2t è l’energia specifica lasciata passare dell’interruttore
in corrispondenza della corrente di cortocircuito massi-
ma dell’impianto.
CEI 64-8 fornisce alcune indicazioni per un calcolo ap- durata e valore tale da rendersi pericolose per le persone.
prossimato per valutare la corrente di cortocircuito mini- Le prescrizioni per realizzare la protezione dai contatti
3 Scelta dei dispositivi di protezione e comando
ma a fine linea. La norma ipotizza che la condizione di indiretti per un impianto di bassa tensione sono sempre
corrente di guasto minima si abbia per un guasto fase- fornite dalla CEI 64-8, mentre per gli impianti in media
neutro alla fine della conduttura installata. tensione la norma di riferimento è la CEI 11-1.
La differenziazione introdotta dipende dal fatto che il Per la verifica della protezione nei sistemi BT, la norma
conduttore di neutro sia o non sia distribuito, e le formu- fornisce delle prescrizioni che si differenziano in base ai
le di calcolo sono le seguenti: vari sistemi di distribuzione e che fanno riferimento al-
l’impedenza dell’anello di guasto, alla tensione alla cor-
TN-S neutro non distribuito rente che provoca l’intervento del dispositivo di prote-
zione e al tempo in cui si ha questo intervento.
0.8 V SF
Ikmin = Nei sistemi MT, il problema della protezione contro i con-
1.5 ρ 2 L tatti indiretti si presenta ogni volta che l’impianto utente
TN-S neutro distribuito ha la propria cabina di trasformazione.
0.8 V0 SF Secondo la norma CEI 11-1 la corrente dispersa Ig si
Ikmin = può calcolare con la relazione Ig = V . (0.003 . L1 + 0.2 . L2)
1.5 ρ (1 + m) L dove L1 rappresenta l’estensione della linea aerea e L2
dove : della linea in cavo.
0.8 – 1.5 – 2 costanti caratteristiche della formula in og- Spesso l’entità della corrente a terra è di difficile valuta-
getto zione per cui deve essere richiesta alla società distribu-
V tensione fase–fase del sistema trice.
V0 tensione fase–neutro del sistema La norma fornisce il valore massimo che può assumere
SF sezione del conduttore di fase la tensione di passo e di contatto in base al tempo di
ρ resistività del materiale conduttore del cavo eliminazione del guasto.
m rapporto tra la resistenza del conduttore di
neutro e di fase. Nel caso abbastanza co- Protezione generatori
mune in cui fase e neutro siano dello stes- Con riferimento alla tipica rappresentazione dell’anda-
so materiale “m” diventa il rapporto tra la mento della corrente di cortocircuito di un generatore
sezione di fase e di neutro. per una buona protezione della macchina rotante il di-
L lunghezza del cavo in [m] spositivo di protezione dovrà avere le seguenti caratteri-
Ikmin corrente di cortocircuito minima a fine li- stiche:
nea. - settaggio della protezione da sovraccarico L uguale o
maggiore della corrente nominale del generatore;
Se nelle formule precedenti si sostituisce il valore di Ikmin - intervento della protezione da cortocircuito (istantanea
con la soglia di intervento I3Max (comprensiva di tolleran- I o ritardata S) nei primissimi istanti del cortocircuito;
za superiore) dell’interruttore utilizzato e si risolve la for- - protezione riferita alla capacità della macchina di sop-
mula esplicitando la lunghezza, si ottiene un risultato che portare sovracorrenti che conformemente alla norma
fornisce indicativamente il valore della massima lunghez- CEI EN 60034-1 è data dal punto 1.5xInG per 30s dove
za di cavo che risulta protetta dalla protezione magneti- InG è la corrente nominale del generatore.
ca settata sul dispositivo di protezione.
Le formule che si ottengono sono le seguenti: Protezione trasformatori
Consideriamo un trasformatore BT/BT al fine di analiz-
0.8 V0 SF zare le caratteristiche che i dispositivi di protezione de-
LMax =
1.5 ρ (1 + m) I3Max vono avere quando posizionati a monte o a valle del tra-
sformatore.
0.8 V SF Per l’interruttore di monte è necessario fare riferimento
LMax =
1.5 ρ 2 I3Max alla curva di magnetizzazione della macchina che non
deve presentare intersezioni con la curva di intervento
Protezione dai contatti indiretti dell’interruttore. Il potere di interruzione deve essere ade-
La protezione contro i contatti indiretti consiste nel pro- guato alla corrente di cortocircuito della rete a monte del
teggere le persone contro i pericoli derivanti dal contat- trasformatore.
to con parti conduttrici normalmente non in tensione, L’interruttore a valle deve avere una caratteristica di in-
ma che possono andare in tensione in caso di cedimen- tervento tale da garantire la protezione contro un’ecces-
to dell’isolamento principale. siva sovraccaricabilità termica della macchina in caso di
La protezione mediante l’interruzione automatica dell’ali- cortocircuito. La norma CEI EN 60076-5 indica come li-
mentazione è richiesta quando a causa di un guasto, si mite di tenuta al cortocircuito dal punto di vista termico
possono verificare sulle masse tensioni di contatto di (limite di sovraccaricabilità) il valore della corrente di
Coordinamento motori
Entrare nel dettaglio delle considerazioni riferite allo stu-
dio del coordinamento avviamento motori è abbastanza Poiché il sezionatore non è provvisto di un dispositivo
complesso e non è specifico argomento di questa trat- che ne comandi l’apertura, è necessario predisporre un
tazione. In generale l’interruttore per la protezione mo- apparecchio di protezione quale ad esempio un interrut-
tori è di tipo solo magnetico, la soglia di intervento ma- tore, che salvaguardi l’integrità del sezionatore in caso
gnetico deve avere un valore tale da permettere l’assor- di cortocircuito. Ciò significa che, in caso di cortocircuito,
bimento della corrente di spunto senza avere interventi i fenomeni elettrici che interessano il sezionatore e che
indesiderati e inoltre, in caso di cortocircuito sul motore, sono condizionati dal comportamento dell’interruttore
deve proteggere il contattore (dispositivo di manovra) e devono essere sopportati dal sezionatore stesso.
il relè termico esterno (protezione dal sovraccarico). A questo proposito ABB mette a disposizione delle ta-
belle da cui, con riferimento alla tipologia di interruttore
ABB mette a disposizione delle tabelle di coordinamen- a monte e di sezionatore a valle, è possibile ricavare la
to (consultabili sul sito http://www.abb.com/lowvoltage) corrente di cortocircuito massima in corrispondenza della
per le varie potenze dei motori e per le varie tipologie di quale la combinazione risulta protetta.
avviamento con riferimento alla tensione e alla corrente Di seguito vengono riportate le tabelle 2 e 3 (estratte dalla
di cortocircuito dell’impianto. documentazione ABB SACE “Tabelle di Coordinamen-
to”) con un esempio di lettura delle stesse.
Tabella 2
3.3 Coordinamento tra interruttori e Valle T1D T3D T4D T5D
Interruttore scatolato e sezionatore della serie OT e OETL 3.4 Coordinamento tra interruttori
3 Scelta dei dispositivi di protezione e comando
Tabella 3
automatici ed interruttori differenziali puri
OETL OETL OETL
Valle
200 250 315 Gli interruttori automatici differenziali utilizzati solitamente
Icw [kA] 8 8 8 nella parte terminale dell’impianto BT assicurano un’ef-
ficace protezione contro i contatti indiretti, cioè con parti
Ith [A]
Monte Relé 250 315 350 metalliche che normalmente non dovrebbero essere in
Iu [A] tensione, e in determinate condizioni anche contro i con-
320 100* 100* 100* tatti diretti, cioè con parti normalmente in tensione.
T5 TM 400 100*/*** 100* 100*
Risulta però chiaro dalla lettura delle norme che la fun-
630 100*** zione di protezione delle persone contro i contatti diretti
EL 320-630 100*/** 100*/** 100*/** e indiretti è una funzione ausiliaria che l’interruttore com-
pie, in quanto l’impianto elettrico deve essere progetta-
to ed eseguito in modo da salvaguardare l’incolumità
Con riferimento alla combinazione evidenziata tra un in-
delle persone principalmente mediante un adeguato im-
terruttore tipo T5..400 a monte e sezionatore tipo
pianto di terra.
OETL200, la protezione del dipositivo di sezionamento
è possibile fino ad un valore di corrente di cortocircuito
Le carcasse metalliche degli utilizzatori devono cioè es-
di 100kA 400Vac.
sere collegate a un impianto di terra opportunamente
dimensionato, in modo da evitare in ogni situazione ten-
Per gli asterischi che compaiono nella tabella valgono le
sioni di contatto pericolose.
seguenti note:
In un impianto, oltre alla normale protezione contro il so-
* Scegliere il valore più basso fra Icu dell’interruttore ed il
vraccarico e il cortocircuito, solitamente di competenza
valore indicato
dell’interruttore magnetotermico, è buona norma predi-
Se ad esempio la versione dell’interruttore è una versio-
sporre anche una protezione differenziale.
ne N con Icu=36kA @ 400Vac, significa che la massima
corrente di cortocircuito dell’impianto dovrà essere mi-
In senso lato, la protezione in un impianto può essere
nore a 36kA (per poter utilizzare la versione “N”) e il
svolta da due dispositivi separati (interruttore
sezionatore sarà sicuramente protetto poichè il limite di
magnetotermico e interruttore differenziale); in questo
protezione è 100kA. Se la versione dell’interruttore è una
caso il differenziale puro, che è sensibile alla sola cor-
versione L con Icu=200kA @ 400Vac, significa che la mas-
rente di guasto a terra, deve essere installato in serie ad
sima corrente di cortocircuito dell’impianto potrà essere
un interruttore automatico che lo protegga dalle solleci-
di 200kA e il sezionatore non risulterà protetto poichè il
tazioni termiche e dinamiche che si sviluppano nell’im-
limite di protezione è 100kA.
pianto a causa della sovracorrente.
*** I1 = 0.7 x I
Da questa nota, legata alla protezione termica del
sezionatore, consegue che il settaggio massimo Una alternativa è rappresentata da un unico dispositivo
impostabile per la protezione termica sull’interruttore è quale l’interruttore magnetotermico differenziale che
0.7xIn. unifica in un unico apparecchio le funzioni di protezione,
Analogo significato assume la nota: riducendo notevolmente gli eventuali rischi legati ad un
** Massimo settaggio della soglia di sovraccarico non corretto coordinamento dei due apparecchi.
PR2xx = 1.28*Ith OTxx/OETLxx
da cui si capisce come il settaggio massimo per la pro-
tezione da sovraccarico dell’interruttore non deve supe-
rare 1,28 volte la portata in corrente del sezionatore.
un carico attivo M (motore asincrono trifase) con: Per poter meglio affrontare la verifica delle caratteristi-
potenza nominale PnM=90kW che di intervento delle protezioni, di seguito si analizza-
coefficiente η x cosϕ = 0.8 no le caratteristiche elettriche dei vari componenti del-
(rendimento x fattore di potenza) l’impianto in oggetto.
Rete di distribuzione:
Iniziamo dalla sorgente di alimentazione cioè la rete elettrica a 20kV di proprieà dell’ente distributore che ha il
proprio dispositivo di protezione di MT solitamente caratterizzato da curve d’intervento a tempo indipendente con
due gradini. Di seguito fissiamo dei valori ipotetici, ma comunque realistici, per la protezione a 20kV dell’ente distri-
butore:
Massima corrente
Protezioni 51 (prima soglia) 50 (seconda soglia)
Tempi di eliminazione del guasto < 0.5s < 0.25s
Valori di regolazione della corrente < 72A < 400A
Trasformatore:
Il secondo elemento che condiziona i parametri elettrici presenti nell’impianto, soprattutto sul lato BT, è il trasforma-
3 Scelta dei dispositivi di protezione e comando
SnTR
800 x 1000
- corrente nominale secondaria (lato 400V): I2n = = = 1155A
3 V2n 3 x 400
Con formule pratiche e veloci (ad esempio si considera la rete MT a monte con potenza di cortocircuito infinita) che
forniscono comunque risultati accettabili in prima approssimazione e che sono utili per valutare l’entità delle reali
correnti presenti nell’impianto e il dimensionamento dei dispositivi di protezione, passiamo a calcolare le correnti di
cortocircuito.
I2k3F 23000
oppure calcolabile attraverso al relazione: I1k3F = V2n = 400 = 460A
V1n 20000
Il funzionamento del trasformatore è rappresentabile attraverso la sua curva di magnetizzazione e attraverso il punto
limite di capacità di tenuta al cortocircuito dal punto di vista termico.
L’andamento della curva di magnetizzazione della macchina può essere ottenuto attraverso la formula
t
ki I1nTR τinrush
iinrush = e , per maggiori dettagli vedasi l’appendice A di questa pubblicazione.
2
La capacità di tenuta al cortocircuito dal punto di vista termico può essere espressa come indicato dalla norma
CEI 14-4_5 o EN60076-5, come la capacità del trasformatore di sopportare per un tempo di 2 secondi la corrente di
cortocircuito del trasformatore stesso.
Figura 3
Nella figura 3 è rappresentato il grafico tempo/corrente
con le seguenti curve:
Curva 1: curva di intervento della protezione di massi- 1E3s
Curva 1
ma corrente di media tensione;
Curva 2: curva caratteristica dei parametri elettrici del 100s
Curva 2
1E-2s
1E-3s
0.1kA 1kA 10kA 100kA
co rappresentato in figura 5 in cui la curva 4 rappresen- lato BT, maggiore rispetto alla corrente di cortocircuito
ta il valore della corrente di cortocircuito sul lato BT che in valore efficace simmetrico della sbarra BT (Icu>I2k);
3 Scelta dei dispositivi di protezione e comando
interessa gli apparecchi di media tensione. - un potere di chiusura “Icm” maggiore rispetto al valo-
Figura 5 re di picco della corrente di cortocircuito della sbarra
BT ( Icm>ip );
- una portata ininterrotta nominale “Iu” adeguata alla
1E3s
Curva 1
massima corrente dell’impianto che coincide con la
Curva 3 Curva 4 nominale secondaria del trasformatore;
100s - una taglia che, con opportuni settaggi, permetta di es-
sere selettiva verso la protezione MT di monte e verso
10s gli interruttori previsti per le utenze di valle.
Ik x 2s
Con riferimento ai parametri elettrici calcolati, l’interrut-
1s tore da utilizzare potrebbe essere un interruttore scatolato
serie Tmax T7S1250 PR332-LSI In1250 che ha un valo-
0.1s re di Icu=50kA a 400V e un valore di Icm=105kA.
Curva 2
1E-2s Dispositivo di protezione carico passivo L
La scelta di questo apparecchio dovrà essere fatta con
1E-3s riferimento a:
0.1kA 1kA 10kA 100kA
Dall’andamento delle curve tempo/corrente si vede - valore della corrente di cortocircuito nel punto di in-
come: stallazione; poiché la limitazione introdotta dal cavo
non è consistente, si considera il valore di cortocircuito
della sbarra BT, trascurando appunto la limitazione del
- Le curve di intervento del dispositivo dell’ente distri- cavo. Si avrà quindi I2k3F=23kA e dovrà essere Icu> I2k3F;
butore (curva 1) e dell’utente (curva 2), in tutto il cam-
- una portata ininterrotta nominale “Iu” adeguata alla
po delle correnti e in particolare in corrispondenza della
massima corrente del carico;
corrente di cortocircuito sul lato secondario (curva 4),
non si sovrappongono quindi, senza considerare le tol- - una taglia che, con opportuni settaggi, permetta di re-
leranze all’intervento tipiche di ogni apparecchio, pos- alizzare la protezione del cavo:
siamo dire che per l’esempio in oggetto esiste selettività - dal sovraccarico IB < I1 < IZ
tra i due dispositivi. Se ciò non dovesse accadere, si - dal cortocircuito K2S2 ≥ I2t
avrebbe l’apertura contemporanea dei due interruttori Con riferimento a questi vincoli, l’interruttore scelto è un
di MT, con l’interruttore MT della società fornitrice che interruttore tipo scatolato della serie Tmax T5N 630
riprende servizio attraverso la sua richiusura rapida e PR221DS-LS/I In630
che può rimanere chiuso perchè nel frattempo il gua-
sto è stato estinto dall’apertura dell’interruttore MTutente Dispositivo di protezione carico attivo (motore)
- Entrambi gli interruttori di MT non presentano La scelta dei dispositivi per realizzare l’avviamento mo-
intersezioni con la curva di magnetizzazione del tra- tori richiede l’analisi di diversi fattori, perciò ABB SACE
sformatore. mette a disposizione tabelle di coordinamento motori ri-
ferite alle diverse tipologie di avviamento per facilitare la
scelta dei dispositivi da parte dell’utente finale.
Con queste considerazioni le curve di protezione MT si Ipotizzando in questo caso un avviamento normale di-
possono ritenere impostate in modo corretto, e si può
retto tipo 2 con riferimento ad una tabella 400V 35kA gli
quindi passare alla scelta e al settaggio dei dispositivi di
apparecchi da utilizzare sono i seguenti:
BT.
interruttore: T3N250 MA 200 I3=2400A
contattore: A185
relè termico: TA200DU200
Dispositivo di protezione generale BT
Con riferimento ai valori di corrente di cortocircuito de-
terminati in precedenza (I2k3F=23kA ip=43.6kA) ed alla A questo punto scelti gli interruttori per i carichi, si con-
corrente nominale secondaria del trasformatore sidera quello di taglia superiore supponendolo come rap-
(I2n=1155A) l’interruttore generale BT dovrà avere: presentativo per la verifica della selettività verso l’inter-
- un potere di interruzione “Icu” riferito alla tensione del ruttore generale di BT.
Fissata la curva di intervento del dispositivo generale di sto trifase sul lato secondario.
BT, analizziamo ora i possibili settaggi per l’interruttore Se il guasto si ipotizza a monte del dispositivo di prote-
3 Scelta dei dispositivi di protezione e comando
del carico passivo. Come detto, dovrà essere verificata zione di BT, affinché la protezione di MTutente intervenga
la protezione del relativo cavo e non dovranno essere in occasione di un simile guasto, è opportuno che la
presenti intersezioni con il dispositivo generale BT. regolazione della soglia di corrente del relè di protezione
Sulla base di queste considerazioni, in figura 7 è riporta- abbia un valore adeguato.
to il grafico tempo/corrente in cui si vede come la curva Con queste considerazioni in corrispondenza del valore
del cavo sia sopra la curva 7 del relativo interruttore e di cortocircuito trifase lato BT in precedenza calcolato,
come non ci siano intersezioni tra i due dispositivi di BT. si determina la corrente di guasto, riferita al lato BT, che
interessa l’interruttore sul lato MT:
Figura 7
1E4s
Curva 5
I2k x 1000 23 x 1000
I2kF-PE = = = 13.28kA
1E3s 3 3
Curva 4
Cavo Poiché la prima soglia del dispositivo di protezione
100s Curva 7
MTutente, riferita alla tensione di 400V, era impostata ad
un valore di 3250A significa che la protezione è in grado
10s
di intervenire per il guasto fase terra sul lato BT.
1s
Riportando al lato MT, attraverso il rapporto di trasfor-
0.1s I2kF-PE
13280
mazione, si ha I1kF-PE = = = 265.6A
k 50
1E-2s
che deve essere confrontato con la prima soglia di pro-
tezione dell’interruttore MT che era stata impostata a 65A.
0.1kA 1kA 10kA
Il grafico rappresentato in figura 8 riporta:
In questo grafico i settaggi ipotizzati per l’interruttore del la curva 4 con il valore della corrente di cortocircuito
carico sono i seguenti: trifase sul lato BT;
L (sovraccarico; protezione I1-t1): la curva 8 con il valore di corrente riferito alla BT che
0.88xIn=554.4A Curva: 3s interessa l’interruttore di MT (valore della curva 4 ridotto
S (cortocircuito ritardato; protezione I2-t2): di 3 );
non presente la curva 3 relativa al dispositivo di protezione MTutente ri-
I (cortocircuito istantaneo: protezione I3): portata al lato BT, dalla quale si possono ricavare i tempi
2.5xIn=1575A di intervento.
Figura 8
Protezioni per guasto a terra
Prendiamo ora in considerazione lo studio delle prote- 100s
zioni per guasto a terra. Curva 3 Curva 4
100s
10s
1s
Curva 9
0.1s Curva 10
1E-2s
1E-3s
1E-2kA 0.1kA 1kA 10kA
Appendice A
Calcolo della corrente di inrush del zione del trasformatore e interessa il dispositivo di pro-
tezione posto sul lato MT.
trasformatore Utilizzando i dati presenti nelle tabelle 1 e 2 di seguito
riportate e con l’ausilio del grafico di figura 1, viene illu-
Forniamo di seguito alcune brevi considerazioni su come strato un metodo approssimativo per definire il tempo di
valutare la corrente di magnetizzazione di un trasformatore. ritardo minimo necessario per evitare interventi intem-
Per la normale struttura di un impianto MT/BT, il feno- pestivi del dispositivo di protezione a monte del trasfor-
meno di seguito descritto si manifesta all’atto dell’inser- matore alla messa in tensione dello stesso.
Figura 1 Tabella 1: Trasformatori in olio
tr / τinrush ipinrush
SnTR [kVA] ki = τinrush [s]
I1nTR
1.8 50 15 0.10
100 14 0.15
1.6 160 12 0.20
250 12 0.22
1.4 400 12 0.25
630 11 0.30
1.2 1000 10 0.35
1600 9 0.40
1.0 2000 8 0.45
0.8
Il grafico di figura 1 riporta la curva che separa il campo di possibile intervento (a sinistra della curva) di una generica
protezione da quello di sicuro non intervento (a destra della curva).
tr= regolazione del tempo di ritardo
Ir’= soglia di regolazione (valore primario)
Appendice A
potenza nominale SnTR = 630kVA e tensione nominale pri- I vari parametri mantengono il medesimo significato.
maria V1n = 10kV.
Di seguito viene preso in considerazione appunto un
Il calcolo della corrente nominale primaria fornisce un generico trasformatore BT/BT, e il relativo interruttore di
valore di I1nTR = 36.4A. BT posizionato a monte.
Con riferimento alla potenza nominale SnTR del trasfor- Con riferimento ai parametri in precedenza forniti, corri-
matore, dalla tabella si leggono i corrispondenti valori di spondenti ad un trasformatore di una fissata potenza
ki = 11 e τinrush = 0.30s nominale, la formula indicata permette di rappresentare
Dalla definizione di ki si ricava il valore massimo della la curva di magnetizzazione riportata nel grafico di figu-
corrente di inserzione ipinrush = 36.4 . 11 = 400A ra 2.
Ipotizzando una soglia di regolazione della protezione
primaria Ir’ = 40A si ha Sullo stesso grafico è riportata anche la curva di inter-
vento dell’interruttore lato monte del trasformatore stes-
Ir’ 40
= = 0.1 so.
ipinrush 400
cui corrisponde sulla curva il valore Si evidenzia come il settaggio della protezione magneti-
ca (funzione “S” e “I”) non deve intersecare la curva di
tr magnetizzazione, e come la funzione di protezione “L”
= 1.82
τinrush sia impostata con riferimento alla corrente nominale pri-
da cui si ricava tr = 1.82 . 0.30 = 0.546s maria della macchina.
che rappresenta il ritardo minimo che deve avere la pro-
tezione MT per evitare interventi intempestivi.
Figura 2
Anche per un trasformatore BT/BT deve essere eseguita
1E4s
la verifica relativa al fenomeno della corrente di
magnetizzazione ed in questo caso risulta interessato Interruttore monte trasformatore
1E3s
l’interruttore di BT.
100s
Le considerazioni precedenti possono essere evitate e
attraverso la seguente formula risulta possibile tracciare
10s
l’andamento della corrente di magnetizzazione, renden- I1nTR
do forse più immediata l’interpretazione di come posso-
no interagire tra loro la curva di magnetizzazione e la 1s
Appendice B
Esempio di calcolo della corrente di Trasformatori TR1-TR2
cortocircuito V1n = 20 kV tensione nominale primaria
V2n = 400 V tensione nominale secondaria
Lo studio delle correnti di cortocircuito è uno dei proble- Sn= 1600 kVA potenza nominale
mi classici che si pone all’impiantista elettrico; la cono-
scenza dei valori di tali correnti è fondamentale per un vk%= 6 % caduta di tensione percentuale in
corretto dimensionamento delle linee e dei trasformato- condizioni di corto circuito
ri, ma soprattutto dei dispositivi di protezione. pk%= 1 % perdite nominali percentuale
Se non ci si prefigge un’analisi raffinata, che tenga in
conto i transitori elettromagnetici ed elettromeccanici, lo
Generatore G
studio delle correnti di cortocircuito è relativamente sem-
plice dal punto di vista concettuale, basandosi su pochi V2n = 400 V tensione nominale
concetti, che vanno però compresi a fondo e utilizzati Sn= 1250 kVA potenza nominale
correttamente. cosϕn fattore di potenza nominale
Può invece essere più complesso dal punto di vista
computazionale, specie quando la rete presenta dimen- x”d%= 14 % reattanza subtransitoria asse
sioni notevoli, oppure se si tratta di reti magliate e di guasti diretto percentuale
dissimmetrici. Di seguito viene riportato un esempio di x”q%= 20 % reattanza subtransitoria asse in
calcolo delle correnti di cortocircuito in una rete elettrica quadratura percentuale
utilizzando prima un metodo rigoroso basato sulla teoria x’d%= 50 % reattanza transitoria sincrona
dei componenti simmetrici, e poi un metodo approssi-
percentuale
mato definito come “metodo delle potenze”.
Figura 1 xd%= 500 % reattanza sincrona percentuale
net G x2%= 17 % reattanza inversa percentuale
x0%= 9 % reattanza omopolare percentuale
D T”d= 40 ms costante di tempo subtransitoria
T’d= 600 ms costante di tempo transitoria
– TR1 – TR2 Ta= 60 ms costante di tempo di armatura
(cioè della componente
unidirezionale)
– Cavo C2
Cavo C1
Lunghezza L= 50m
A
Sbarra principale
Formazione: 3 x (2 x 185) +3 x (2 x 95) + G185
RF1= 2.477 mΩ resistenza di fase
XF1= 1.850 mΩ reattanza di fase
Rn1= 4.825 mΩ resistenza del neutro
– Cavo C1 Xn1= 1.875 mΩ reattanza del neutro
RPE1= 4.656 mΩ resistenza del PE
B XPE1= 1.850 mΩ reattanza del PE
Utenza L
Cavo C2
Dati di impianto Lunghezza L= 15 m
Si definiscono i dati elettrici degli oggetti presenti nella Formazione: 3 x (2 x 500) +3 x (2 x 300) + G500
rete:
RF2= 0.2745 mΩ resistenza di fase
Rete di Alimentazione (net) XF2= 1.162 mΩ reattanza di fase
V1n= 20 kV tensione nominale Rn2= 0.451 mΩ resistenza del neutro
f= 50 Hz frequenza nominale
Xn2= 1.177 mΩ reattanza del neutro
Sk= 750 MVA potenza di corto circuito della rete
di alimentazione RPE2= 0.517 mΩ resistenza del PE
cosϕk= 0.2 fattore di potenza in condizioni di XPE2= 1.162 mΩ reattanza del PE
corto circuito
Appendice B
Questo metodo si basa sul principio che qualsiasi terna presenti nell’impianto macchine rotanti, non ci sono di-
di vettori può essere scomposta in tre terne: versità tra i circuiti equivalenti. In presenza invece di
- la terna simmetrica diretta, costituita da tre vettori ugua- macchine rotanti (motori asincroni, generatori sincroni)
li sfasati di 120° ed aventi la stessa sequenza di fase le impedenze equivalenti, diretta ed inversa, sono sensi-
di quella del sistema originario; bilmente diverse. Sensibilmente diversa dalle preceden-
- la terna simmetrica inversa, costituita da tre vettori ti, e dipendente dallo stato del neutro, è l’impedenza alla
uguali sfasati di 120° ed aventi la sequenza di fase sequenza zero o omopolare.
inversa rispetto a quella del sistema originario;
- la terna omopolare, costituita da tre vettori uguali ed Di seguito viene riportato, senza scendere nel dettaglio
in fase fra loro. della trattazione teorica, il modo in cui i circuiti di se-
In base a tale principio, un generico sistema trifase quenza diretta, inversa ed omopolare rappresentano il
dissimmetrico e squilibrato può ricondursi allo studio guasto trifase, il guasto bifase, il guasto fase-terra e le
separato di tre circuiti monofase corrispondenti, rispet- relative formule per il calcolo della corrente di
tivamente, alla sequenza diretta, alla sequenza inversa, cortocircuito.
alla sequenza omopolare . Tale schematizzazione può essere utile per meglio com-
Le impedenze di sequenza si ricavano sostituendo ai prendere la trattazione.
Ed V2n Ed 3 V2n
Id = Ik3 = Id = Ik1(F-PE) =
Zd 3 Zd (Zd + Zi + Zo) Zd + Zi + Zo(F-PE)
L1 Id
Guasto fase-neutro
L2 Zd
Ed Ed 3 V2n
L3 Id = Ik1(F-N) =
(Zd + Zi + Zo) Zd + Zi + Zo(F-N)
L1 Id
L2 Zd
Ed
L3
Vd
Guasto bifase
PE o N
Ed V2n
Id = Ik2 =
Z d + Zi Z d + Zi
L1 Id Ii
L2 Zd Zi
Ed
L3 Vi
Vd
Ii Io
Zi Zo
Vi Vo
Cavi C1 - C2
Trasformatori TR1-TR2 ZdC.. = ZiC.. = RF..+ i . XF
Si considera un classico trasformatore triangolo/stella a
terra ( ∆/Y ) che permette di avere un sistema di distri- Zo (F-N) C.. = (RF.. + 3 . RN..) + i . (XF.. + 3 . XN..)
impedenza omopolare per guasto fase-neutro
buzione lato BT del tipo TN-S. Le impedenze alle varie
sequenze (o-d-i) assumono lo stesso valore: Zo (F-PE) C.. = (RF.. + 3 . RPE..) + i . (XF.. + 3 . XPE..)
impedenza omopolare per guasto fase-PE
2
vk% V2n
ZdTR = ZiTR = ZoTR = . = 0.006 Ω Dopo aver definito tutte le impedenze di sequenza dei
100 Sn
2 vari componenti dell’impianto, è possibile iniziare ad ana-
pk% V2n lizzare le varie situazioni di guasto.
RTR = . = 0.001 Ω
100 Sn
Con riferimento alla rete schematizzata in figura 1 sono
XTR = Z2dTR – R2dTR = 5.916 . 10-3 Ω
evidenziati i tre punti A-B-D in cui si ipotizza il guasto e
dove si valuta l’entità della corrente per le varie tipologie
di guasto considerate.
Appendice B
impedenze collegate in serie o in parallelo in relazione a di guasto:
come appaiono ad un ipotetico osservatore, posto nel
punto di guasto, rispetto al punto di alimentazione. Guasto trifase
Dal momento che il guasto trifase è un guasto simmetri-
co, si deve considerare l’impedenza equivalente della
Guasto in A sola rete di sequenza diretta, conformemente anche a
Sulla base delle considerazioni precedenti, è possibile quanto espresso dalla formula per il calcolo della cor-
disegnare le seguenti reti di sequenza per guasto nel rente.
punto A. L’impedenza equivalente che si ottiene dalla riduzione
Rete diretta della rete di sequenza diretta è quindi:
ZdEq.A = ((ZdTR1 ZdTR2) + Zdnet) (ZdG + ZdC2) = 4.237 . 10-4 + i . 0.0027 Ω
Zdnet ZdG [con “||” si intende “in parallelo”] e il valore della corrente
di guasto trifase è espresso dalla seguente formula:
V2n
Ik3A = = 83.9 . 10-3 ∠ - 81.15° A
3 . ZdEq.A
Utilizzando le relazioni del partitore di corrente, si pos-
sono determinare i contributi alla corrente di cortocircuito
ZdTR1 ZdTR2 ZdC2 sulla sbarra principale dovuti alle singole macchine elet-
triche (generatore e trasformatori). In particolare, i con-
tributi si suddividono nel seguente modo:
A
Sbarra generale
Zinet ZiG
35.94 kA
ZdTR1 ZdTR2 ZdC2
35.94 kA
83.9 kA
A Guasto bifase
Sbarra generale In questo caso il guasto coinvolge solo due delle tre fasi;
si deve valutare, quindi, come compare nella formula della
Rete omopolare corrente di guasto, l’impedenza equivalente non solo
della rete di sequenza diretta ma anche quella della rete
di sequenza inversa vista dal punto di guasto A.
ZoG
L’impedenza equivalente diretta è:
ZdEq.A = ((ZdTR1 ZdTR2) + Zdnet) (ZdG + ZdC2) = 4.237 . 10-4 + i . 0.0027 Ω
- guasto monofase a terra, quindi richiusura attraverso to A, si procede con il disegno delle tre reti di sequenza,
il conduttore di protezione trattandosi di un sistema di questa volta considerando le impedenze che si vedono
distribuzione tipo TN-S dal punto B. Come evidente in questo nuovo caso, nei
- guasto fase neutro, quindi richiusura attraverso il con- circuiti di sequenza viene preso in considerazione anche
duttore di neutro. il cavo C1.
Come espresso dalle formule per il calcolo della corren-
te di guasto, è necessario considerare il contributo dei Rete diretta
tre circuiti di sequenza.
A tale proposito si noti come la rete di sequenza Zdnet ZdG
omopolare sia topologicamente diversa dalle altre reti
di sequenza, poiché fortemente influenzata dalla tipologia
degli avvolgimenti dei trasformatori.
Inoltre, i valori delle impedenze omopolari dei cavi di-
pendono dal tipo di guasto monofase (F-N oppure F- ZdTR1 ZdTR2 ZdC2
PE).
Sbarra generale
L’impedenza equivalente diretta è:
ZdEq.A = ((ZdTR1 ZdTR2) + Zdnet) (ZdG + ZdC2) = 4.237 . 10-4 + i . 0.0027 Ω ZdC1
3 . V2n
Ik1(F-N)A = = 85.43 . 10-3 ∠ - 80.92° A ZiC1
ZdEq.A + ZiEq.A + Zo(F-N)Eq.A
B
Il valore della corrente di guasto fase-PE è invece pari a:
3 . V2n Rete omopolare
Ik1(F-PE)A = = 85.43 . 10-3 ∠ - 80.89° A
ZdEq.A + ZiEq.A + Zo(F-PE)Eq.A
ZoG
Sbarra generale
ZoC1
Appendice B
ne della relativa rete di sequenza è: caso in cui il guasto avvenga immediatamente a valle
ZdEq.B = ((ZdTR1 ZdTR2) + Zdnet) (ZdG + ZdC2) + ZdC1= 0.003 + i . 0.0046 Ω del generatore. Conformemente a quanto descritto nei
casi precedenti, si procede con il disegno delle tre reti di
Il valore della corrente di guasto trifase è quindi pari a: sequenza considerando le impedenze come si vedono
V2n dal punto D.
Ik3B = = 42.66 . 103 ∠ - 57.59° A
3.Z dEq.B
Rete diretta
I contributi si suddividono nel seguente modo:
Zdnet
Zdnet ZdG
6.14 kA
ZdTR1 ZdTR2
18.28 kA
ZdTR1 ZdTR2 ZdC2 Sbarra generale
18.28 kA
ZdC1 ZdG
Sbarra generale
D
ZdC1 42.66 kA
B Rete inversa
Guasto monofase D
L’impedenza equivalente diretta è:
ZdEq.B = ((ZdTR1 ZdTR2) + Zdnet) (ZdG + ZdC2) + ZdC1= 0.003 + i . 0.0046 Ω
Rete omopolare
L’impedenza equivalente inversa è:
ZiEq.B = ((ZiTR1 ZiTR2) + Zinet) (ZiG + ZiC2) + ZiC1= 0.003 + i . 0.0046 Ω
Il valore della corrente di guasto fase-PE è invece pari a: Con procedimento e considerazioni analoghe alle pre-
cedenti, si ricavano le impedenze equivalenti e si proce-
3.V
Ik1(F-PE)B =
2n
= 23.35 . 103 ∠ - 40.09° A de al calcolo delle correnti di cortocircuito per i vari tipi
ZdEq.B + ZiEq.B + Zo(F-PE)Eq.B di guasto.
3 . V2n dove:
Ik1(F-N)D = = 58.03 . 103 ∠ - 80.01° A
ZdEq.D + ZiEq.D + Zo(F-N)Eq.D ZFC1 = ZFC1 = 0.0031Ω
(RF12 + XF12)
Il valore della corrente di guasto fase-PE è invece pari a: ZFC2 = (RF22 + XF22) ZFC2 = 0.0012Ω
3 . V2n
Ik1(F-PE)D = = 57.99 . 103 ∠ - 79.66° A
ZdEq.D + ZiEq.D + Zo(F-PE)Eq.D
Appendice B
Sknet Sknet
SkG
A
Sbarra generale Sbarra generale
SkC2 SkG
SkTOT(B)
Ik3B = da cui si ottiene Ik3B = 39.52kA
3 . V2n
Glossario
vk% tensione di cortocircuito in percentuale
Glossario
Pedici:
…L carico generico passivo
…TR trasformatore
…G generatore
…M motore
…n nominale
…C cavo
…net rete di alimentazione dell’impianto
…N neutro
…F fase
… PE conduttore di protezione
…1F-PE monofase a terra
…1F-n fase / neutro
…2 bifase
…3 trifase
…BT bassa tensione
…MT media tensione
…k condizione di cortocircuito
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