La Lettura 20140511
La Lettura 20140511
La Lettura 20140511
1, c1, DCB Milano - Supplemento culturale del Corriere della Sera dell11 maggio 2014, non pu essere distribuito separatamente
#129
Domenica
11 maggio 2014
Iris Hutegger
Sommario
Il centenario
SSS corriere.it/lalettura
L'inserto continua online
con il Club della Lettura:
una community esclusiva
per condividere idee e opinioni
Laltra guerra
dei trentanni
Speciale 19142014
Quindici pagine
sulla Grande guerra
4 Perch bisognava
fermare i tedeschi
di MAX HASTINGS
5 La colpa di Berlino,
un problema inglese
di TOMMASO PIFFER
6 La prova generale
dellorrore genocida
di MARCELLO FLORES
Iprite, il gas
che soffoca le trincee
di LUIGI OFFEDDU
9 Mussolini e Nenni,
ribelli interventisti
10
di CLAUDIO VENZA
I colombi cartografi
con lelmetto
di CARLO VULPIO
di VINCENZO TRIONE
di ANTONIO CARIOTI
13 Il cacciatore di ricordi
di ELISABETTA ROSASPINA
14 Il soldato impar a scrivere
di PAOLO DI STEFANO
16 Quei leoni guidati da asini
di PAOLO RASTELLI
Caratteri
18 Tendenze
Romanzi in forma
di Facebook
di VANNI SANTONI
20 Recensioni/J. H. Abbott
21 Recensioni/Philipp Meyer
di ANTONIO DORRICO
Sguardi
24 Levento
Benvenuti in Laguna
alla casa trasparente del t
25
di STEFANO BUCCI
e MARCO DEL CORONA
Mostre/Parigi
Alla festa galante
del Settecento francese
di EMANUELE TREVI
26 Mostre/Torino
Percorsi
29
Scuola
Una compagnia per i disabili
di FULVIO ERVAS
30 Controcopertina
Per quasi un secolo, quindi, la storia della Grande guerra una storia della colpa. Molti studiosi,
con maggiore o minore distacco, hanno continuato
a descrivere le diverse politiche nazionali prima del
conflitto; e il libro di Luigi Albertini sulle Origini
della guerra del 1914, nuovamente pubblicato dalla
Libreria Editrice Goriziana nel 2010, resta una delle
opere migliori. Ma al centro di ogni studio vi era il
problema della responsabilit. La Schuldfrage, come fu chiamata in Germania, fu la guerra fredda fra
opposte verit che venne combattuta in Europa nel
lungo intervallo fra due conflitti mondiali.
Il tema della colpa era collegato alla durata del
conflitto e alle sue disastrose conseguenze politiche. Una guerra pi breve, nello stile di quelle che
erano state combattute dagli Stati europei dopo la
guerra dei Trentanni (1618-1648), non avrebbe provocato il crollo di quattro imperi austro-ungarico, tedesco, russo e ottomano , una dozzina di rivoluzioni e la catastrofe demografica che colp la
generazione dei combattenti. Vi sarebbero stati
mutamenti territoriali e altre guerre, ma dopo pi o
meno lunghi intervalli di pace. il problema della
durata quindi che occorre oggi approfondire. Perch la guerra del 1914 fu cos diversa da quelle che
lavevano preceduta?
La prima ragione concerne gli effetti dei conflitti
i
La svolta negli studi
Sintitola Assalto al potere
mondiale il libro dello storico
tedesco Fritz Fischer (19081999) che nel 1961 segn
una svolta nel dibattito sulla
Grande guerra. Quel saggio,
pubblicato in Italia da
Einaudi nel 1965, sosteneva
che la Germania imperiale
perseguiva una politica
aggressiva ed espansionista
di cui la Grande guerra fu lo
sbocco pi conseguente
Alla ricerca del colpevole
La discussione sulle origini
della guerra si riaccesa in
vista del centenario. Tra i
sostenitori della prevalente
responsabilit tedesca c lo
studioso inglese Max
Hastings, di cui pubblichiamo
un intervento a pagina 4. Il
suo libro Catastrophe 1914
(Knopf) sta per essere
pubblicato in Italia da Neri
Pozza. Invece un altro storico
britannico, Christopher Clark,
nel saggio I sonnambuli. Come
lEuropa arriv alla Grande
guerra (traduzione di David
Scaffei, pagine 716, e 35)
sostiene che le colpe del
disastro vanno addebitate a
tutte le classi dirigenti delle
maggiori potenze europee
sulla stabilit degli Stati. Nel 1859 e nel 1866 lAustria-Ungheria aveva perduto due guerre: la prima
contro la Francia e il regno di Sardegna nel 1859, la
seconda contro la Prussia e i suoi alleati tedeschi
nel 1866. Ma la sconfitta non aveva impedito a Francesco Giuseppe di conservare il trono. La guerra
franco-prussiana del 1870, invece, aveva provocato
labdicazione di Napoleone III, la Comune e lavvento della Terza Repubblica. Luigi Napoleone era un
sovrano plebiscitario, creato dal colpo di Stato del 2
dicembre 1851 e dal voto popolare del 21 dicembre.
La corona gli era stata data dai francesi e dagli stessi francesi poteva essergli tolta. Ma neppure le
grandi dinastie potevano dormire sonni tranquilli.
La Comune aveva rivelato lesistenza in Europa di
una sinistra rivoluzionaria, pronta ad approfittare
della sconfitta per tentare la conquista del potere.
Nel 1914 tutti i sovrani europei sapevano quindi che
i loro troni potevano essere perduti. Fra i motivi
della guerra vi era stata anche la speranza che il
conflitto avrebbe compattato le loro societ nazionali contro il pericolo anarchico e socialista. Ma
una guerra perduta, o conclusa mediocremente
con un compromesso insoddisfacente, li avrebbe
esposti al rischio di una rivoluzione.
La seconda ragione della guerra lunga fu la pluralit dei conflitti. Non vi fu un solo conflitto tra
coalizioni che avevano obiettivi comuni. Vi furono almeno cinque guerre: quella franco-tedesca
per la supremazia nel continente europeo, quella
anglo-tedesca per il governo degli oceani, quella
austro-russa per la supremazia nei Balcani, quella
italo-austriaca per la supremazia nellAdriatico e
quella russo-turca per il controllo degli Stretti;
per non parlare di quella che fu contemporaneamente combattuta dal Giappone per la creazione
di un impero nipponico dellAsia orientale. Nelle
guerre tradizionali le regole del gioco volevano
che si combattesse finch i danni subiti erano tollerabili e la speranza di un vantaggio compensava
il timore di nuove perdite. Non appena la speranza della vittoria impallidiva, lo Stato che avrebbe
corso rischi maggiori usciva dal gioco e cominciava a negoziare la pace. Avrebbe perso qualche provincia, ma il suo sovrano avrebbe conservato il
trono. Durante la Grande guerra la manovra fu
tentata dalla Romania e sarebbe stata forse tentata
dallItalia dopo Caporetto, ma la posta, con il passare del tempo, era diventata sempre pi alta e la
prospettiva di una pace separata sempre pi difficilmente praticabile. Anzich essere combattuta
soltanto sui campi di battaglia da militari di mestiere, la guerra era diventata totale.
I fattori che contribuirono a renderla tale furono sociali ed economici. I mutamenti democratici
del secolo precedente avevano creato societ di
massa in cui tutti, grazie alla coscrizione obbligatoria, potevano essere chiamati alle armi. I combattenti furono circa 65 milioni, i morti 9, i feriti
21. Gli effettivi dellesercito russo, in particolare,
ammontarono complessivamente a 12 milioni di
uomini. Il costo diretto del conflitto super i 180
28 06
1914
Le industrie di ogni nazione adattarono al campo di battaglia gli straordinari progressi compiuti
dalla tecnologia nel secolo precedente. Furono costruiti cannoni sempre pi grossi e potenti. Fu accelerato lo sviluppo dellindustria automobilistica.
Furono progettati aeroplani che potevano combattere nei cieli e scaricare le loro bombe sul territorio
nemico. La competizione tra la corazza e il cannone
cre navi sempre pi corazzate e, naturalmente, i
carri armati. I sottomarini rivoluzionarono la guerra marittima, i camion rivoluzionarono la logistica
della guerra e la telefonia cambi radicalmente il
sistema delle comunicazioni. Lindustria chimica si
mise al lavoro per creare unarma nuova: i gas asfissianti. La celebrazione in comune di una festa religiosa divenne impossibile.
Quanto pi cresceva il numero dei morti e dei feriti tanto pi si allontanava paradossalmente la
prospettiva di una pace negoziata. Vi furono tentativi di mettere fine al conflitto fra cui la lettera ai capi dei popoli belligeranti inviata dal Pontefice romano Benedetto XV il 1 agosto 1917, in cui la guerra
fu definita una inutile strage. Ma linvito, nel
quale vi erano generiche proposte per la soluzione
di alcuni conflitti, fu considerato una molesta ingerenza della Chiesa negli affari degli Stati e non venne preso in alcuna considerazione. I 14 punti del
presidente americano Woodrow Wilson, annunciati al mondo l8 gennaio dellanno seguente, erano molto pi articolati della lettera papale, ma presupponevano la vittoria degli Alleati e non potevano essere graditi agli Imperi centrali. Fu quello il
momento in cui cominciarono ad apparire nel linguaggio politico militare espressioni che avrebbero dominato il secolo: guerra a oltranza, resa senza
condizioni, vittoria totale.
Berlino
Sopra: prigionieri di guerra
sul fronte occidentale (19171918), una delle immagini
esposte dal 29 maggio al 30
novembre 2014
al Deutsches Historisches
Museum di Berlino
(www.dhm.de) per la mostra
1914-1918. La Prima guerra
mondiale. A destra: foto ricordo,
prima della partenza per il
fronte, del soldato Georg
Ehrenberg con la fidanzata
Frieda Milewski, al Museum
Europischer Kulturen di Berlino
(www.smb.museum.de) per
Lemozione della guerra (dal 27
giugno 2014 al 28 luglio 2015)
SSS
La Germania venne battuta sul fronte interno,
senza una vera sconfitta militare. Le insensate
clausole economiche del trattato di pace di
Versailles provocarono nei tedeschi un sentimento
dingiustizia usato per riaprire la partita anni dopo
Il centenario
28 07
1914
Perch bisognava
fermare i tedeschi
La causa dellIntesa era giusta
Londra non poteva accettare
unEuropa dominata dal Kaiser
di MAX HASTINGS
Bibliografia
Classici, testimonianze
e liti tra gli studiosi
Londra
Londra celebra la Grande
guerra con la mostra
The Great War in Portraits aperta
fino al 15 giugno alla National
Portrait Gallery di Londra
(www.npg.org.uk). Curata da
Paul Moorhouse, lesposizione
propone un insieme eterogeneo
di foto, filmati, documenti
darchivio, dipinti
e sculture di artisti celebri
come Nevinson, Orpen, Rogers,
Sickert, Kirchner, Epstein.
Sopra: il fotomontaggio I
Valorosi e i Dannati realizzato
con i ritratti di 40 uomini e
donne (pi o meno celebri) che
parteciparono alla Grande
guerra: sicuramente uno degli
angoli pi visitati della mostra.
Nella fotografia sono
riconoscibili tra gli altri: il poeta
e romanziere Robert Graves
(quinto da sinistra, prima fila
dallalto); il pittore William
Orpen (settimo da sinistra,
prima fila dallalto); il Barone
Manfred von Richtofen (quarto
da sinistra, seconda fila
dallalto); un anonimo soldato
Maori (quinto da sinistra,
seconda fila dallalto); la
crocerossina Edith Cavell
(seconda da sinistra, terza fila
dallalto); Harold Gilles, uno dei
padri della chirurgia plastica
(terzo da sinistra, terza fila
dallalto); il poeta e pittore Isaac
Rosenberg (primo da sinistra,
quarta fila dallalto); la ballerina
e spia Mata Hari (quinta da
sinistra, quarta fila dallalto)
30 08
1914
12 09
1914
Passato e presente
La colpa di Berlino
nella crisi del 1914
oggi soprattutto
un problema inglese
Emerge la diffidenza verso lUe
di TOMMASO PIFFER
cimenti in denaro. Il Lussemburgo sarebbe stato direttamente annesso, il Belgio e lOlanda trasformati in Stati vassalli; le frontiere della Russia drasticamente ridimensionate, un vasto impero coloniale creato nellAfrica centrale, insieme con ununione economica tedesca estesa dalla
Scandinavia alla Turchia.
Machiavelli osservava che le guerre iniziano quando
vuoi, ma non finiscono quando ti piace. Fra il 1914 e il 1918,
quale governo alleato responsabile avrebbe potuto concedere una pace come quella pretesa dalla Germania? ancora difficile capire come, una volta iniziato il conflitto, gli
statisti alleati avrebbero potuto tirarsene fuori prima che
ne fosse deciso lesito sul campo di battaglia. Si permesso
che il punto di vista dei poeti distorcesse drasticamente
la percezione moderna. Mentre la Prima guerra mondiale
fu una catastrofe indicibile per lEuropa, un errore considerarla futile, almeno da una prospettiva britannica.
Nei primi anni Venti la storia della Grande guerra fu soppiantata dal dibattito fra i suoi critici. Costoro furono molto influenzati dalleconomista John Maynard Keynes, un
fervido simpatizzante dei tedeschi, il quale condann
aspramente lingiustizia del trattato di Versailles del 1919,
senza peraltro prendere in considerazione per un attimo la
pace capestro che sarebbe stata imposta da una Germania
vittoriosa.
Fra lavversione di molti europei occidentali nei confronti della Prima guerra mondiale e il loro trionfalismo riguardo la Seconda c un contrasto stridente, e decisamente esagerato. Nessuna persona sensata potrebbe suggerire
che questanno dovrebbe diventare unoccasione per celebrare il conflitto o la vittoria, ma mi piacerebbe sperare che
i politici e i media si libereranno dagli stanchi e sterili clich sulla inutilit di questa guerra e riconoscessero che la
Germania del 1914 rappresentava una forza malvagia, il cui
trionfo doveva essere impedito. Tutte le morti in ogni
guerra sono motivo di compianto, ma lunica alternativa
credibile allenorme sacrificio compiuto dagli Alleati sarebbe stato il prevalere delle forze della tirannia.
(traduzione di Patrizia Vicentini e Lorenza Lanza)
RIPRODUZIONE RISERVATA
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portava lattenzione sul genocidio operato dai tedeschi, la tesi di Fischer rischiava
di minare il tentativo della Germania
Ovest di presentarsi come un partner affidabile per gli alleati occidentali: se il
Reich del 1939 non era altro che una versione aggiornata di quello del 1914, diventava difficile presentare la parentesi
nazista come unaberrazione, con la quale Bonn non aveva niente a che fare. Nel
1964, nel pieno di un dibattito che non
cennava a placarsi, il governo tedesco
tent di bloccare un tour di presentazioni
di Fischer negli Stati Uniti. Non ci riusc,
e cos lo storico gir lAmerica con addosso la veste del martire della libert di pensiero. In Inghilterra la polemica scaturita
dal libro di Fischer fu meno accesa, anche perch il sentire comune non aveva
mai smesso di attribuire alla Germania la
responsabilit della guerra.
Il centenario
22 11
1914
Contro lumanit Il massacro di un milione di armeni solo il segnale pi vistoso dellavvio di una deriva che porter ad Auschwitz
Unanticipazione drammatica di quanto sarebbe accaduto si era gi avuta durante le due guerre balcaniche che, nel
1912-13, costituirono la premessa al conflitto mondiale. Anche in questo caso, nel
1914, era stato pubblicato un rapporto, voluto dalla Carnegie Foundation e stilato
da giuristi di sei Paesi, in cui erano elencati gli orrori commessi da tutte le parti
coinvolte (nella prima guerra la Lega balcanica contro lImpero ottomano; nella
seconda il conflitto era scoppiato tra i
membri della Lega, la Bulgaria contro i
suoi ex alleati Serbia, Grecia e Montenegro).
Un ampio affresco in due tomi dello
storico inglese Mark Levene sugli orrori
dei genocidi novecenteschi, The Crisis of
Genocide, dedica la prima parte proprio ai
crimini commessi tra il 1912 e il 1918, mostrando come nellarea prevalente dei
massacri (i Balcani, il Caucaso, lAnatolia)
in realt le violenze continuarono fino almeno al trattato di Losanna del 1922, proseguendo sulla linea di quelle commesse
negli anni precedenti. Levene inquadra
lintero sviluppo mondiale moderno dellOttocento e Novecento come un contesto che favorisce il genocidio e vede le crisi delle semiperiferie dove pi gravi sono le violenze come conseguenza del
generale conflitto tra le grandi potenze in
quelle zone che devono reggere limpatto
del collasso degli imperi tradizionali.
Cercando di superare il contrasto tra
coloro che vedono lorizzonte della guerra
come il contesto pi propizio per le peggiori violenze o, al contrario, come il risultato di dinamiche che localmente hanno gi il segno della barbarie, Levene cerca di comprendere la violenza intreccian-
i
La via dello sterminio
Lo storico britannico Mark
Levene, docente dellateneo
di Southampton, ha appena
pubblicato presso Oxford
University Press un ampio
lavoro in due volumi, The
Crisis of Genocide, nel quale
fa risalire alle guerre
balcaniche e al primo
conflitto mondiale le origini
della Shoah e del Gulag
Una serie di saggi
Il primo volume dellopera di
Levene sintitola Devastation.
The European Rimlands,
1912-1938 (pp. 576, 85).
Il secondo Annihilation. The
European Rimlands, 19391953 (pp. 560, 85).
Questo lavoro si aggiunge a
un altro studio in due volumi
di Levene, Genocide in the
Age of the Nation State,
pubblicato nel 2005
dalleditore I. B. Tauris
I Balcani in fiamme
La prima guerra balcanica
esplose nellottobre 1912 e
port alla sconfitta della
Turchia da parte della Lega
balcanica, composta da
Serbia, Grecia, Bulgaria e
Montenegro. Nel maggio
1913 limpero ottomano fu
costretto a cedere la
Macedonia e gran parte
della Tracia. La seconda
guerra scoppi nellestate
1913 tra la Bulgaria e le
altre nazioni della Lega
balcanica e segn una forte
espansione della Serbia
SSS
Uninchiesta inutile
Alla Conferenza di pace
una commissione apposita
raccolse un dossier sulle
peggiori violenze che per
non ebbe alcun seguito
entit delleccidio
1914
Agosto 1914
6.500
I civili belgi
uccisi
dallesercito
tedesco
Dicembre 1914
200
Settembre 1914
300
1915
Attacco navale
tedesco
alla popolazione
civile inglese
Aprile 1915
1.000.000
Genocidio degli
armeni e degli
assiri in Turchia
I tedeschi usano
per la prima
volta i gas
asssianti a
Ypres (Belgio)
Gennaiofebbraio 1915
600
Attacchi aerei
tedeschi
sulle citt inglesi
300
i serbi uccisi
a Surdulica
dai bulgari,
alleati degli
austro-tedeschi
Agosto 1915
1916
12
La nave inglese
Baralong affonda
il sommergibile
tedesco U-27:
i superstiti
del naufragio
vengono uccisi
Settembre 1915
2.000
Maggio 1915
1.198
Serbi massacrati
dai bulgari
a Bogumili
(Macedonia)
1917
Un sommergibile
tedesco affonda
il piroscafo
Lusitania
Gli inglesi
usano i gas
asssianti
contro tedeschi
a Loos, in Francia
Aprile 1917
Settembre 1918
20.000
I bulgari reprimono
nel sangue
una rivolta serba
nel distretto di Toplica
Ottomila ragazzine
sono vendute
agli harem
di Costantinopoli
1918
9.000
Armeni uccisi
a Baku
dagli azeri
25 04
1915
Lintervento dellItalia
24 05
1915
Paralleli
Diclorodietilsolfuro (iprite)
Il gas letale soffoca le trincee
dal nostro corrispondente a Bruxelles LUIGI OFFEDDU
Linvasione
BELGIO
RA
Anversa
Bruxelles
Liegi
NC
GERMANIA
Ostenda
Ypres
OLAND
Vienna
Sopra: Egon Schiele (1890-1918), Ritratto di un giovane volontario dei lancieri (1916), una delle opere in mostra al
Leopold Museum fino al 15 settembre (www.leopoldmuseum.org) per Larte nonostante tutto! Austria 1914-1918 .
In alto, nella pagina accanto, da sinistra: Albin Egger-Lienz (1868-1926), Danza di morte (1908) al Belvedere fino
al 9 giugno (www.belvedere.at) per Danza macabra. Egger-Lienz e la guerra; Volontari e cani sanitari raccolgono fondi
per i soldati in battaglia (1916) al Wien Museum dal 16 ottobre al 18 gennaio 2015 (www.wienmuseum.at)
nellambito della mostra Vienna nella Prima guerra mondiale. Scene di vita quotidiana in citt nelle fotografie e nei disegni
IA
E. LAMEDICA
no chiffon de papier, un
brandello di carta. Alla
sera del 4 agosto 1914, andava considerata cos la
promessa di neutralit
garantita al Belgio dalle cinque potenze europee, fra cui la Germania.
Lo disse chiaro e tondo il cancelliere
tedesco Theobald von BethmannHollweg, nella lingua dei diplomatici, allambasciatore britannico a
Berlino, sconvolto da quelle parole.
Perch la promessa fatta a Bruxelles
era un patto solenne che risaliva al
1830, anno di nascita del Belgio indipendente. Era la parola donore di
un continente intero. Ma fu stracciata lo stesso. Una manciata di ore
dopo, il piccolo Belgio fu invaso dalla grande Germania, che da anni
con il suo piano Schlieffen puntava alle Fiandre e al mare per poi accerchiare la Francia e subito dopo
affrontare la Russia zarista. Poi si
mossero gli eserciti degli altri giganti, da Parigi a San Pietroburgo e
a Londra.
Era linizio della Grande guerra,
un secolo fa, lo scontro atteso fra il
mondo germanico, quello anglosassone, quello franco, quello slavo,
quello italico-mediterraneo. E fra
grandi strateghi, o eroi nascosti: come si vide quando, travolti dallimpeto degli invasori, i belgi risposero
a colpi di alta marea, aprendo le
chiuse di Nieuwpoort sulla costa e
allagando le campagne dellYser,
che per i tedeschi si trasformarono
in paludi invalicabili: un episodio
quasi sconosciuto, raccontato da
Ian F.W. Beckett nel suo libro La prima guerra mondiale. Dodici punti
di svolta (Einaudi).
La Grande guerra fu anche uno
scontro di dominatori idealisti, secondo (pochissimi) storici, o di colossi industriali in fase di sovrapproduzione, secondo altri. Ma lo
chiffon de papier stracciato dalle
mani del Belgio non sarebbe rimasto il solo, nella storia dEuropa.
Venticinque anni dopo, si rivelarono
un brandello di carta anche le
promesse fornite da un altro cancelliere tedesco, Adolf Hitler, a un altro
Paese fragile, la Polonia. Il 1 settembre 1939, una sbarra di confine
in un bosco fu sollevata da un manipolo di soldati tedeschi, che una fo-
zione bellica della seconda formarono in 48 ore una miscela devastante. E basata, ancora una volta, su
due chiffon de papier. Primo documento: Ore 19 del 2 agosto 1914, Legazione imperiale tedesca a Bruxelles. Estremamente riservato Le
misure prese dai nemici della Germania (i francesi, ndr) lobbligano a
violare il territorio belga. Poi: se
il Belgio non sar ostile, verr indennizzato. Se no, sar considerato
un nemico di Berlino.
Cera anche qualcosa di non detto: il piccolo Belgio aveva ricche colonie in Africa, come il forziere del
Congo, e la Germania padrona
del Tanganika o della Namibia
ambiva a divenirne lerede. Lultimatum di Berlino celava pure questo,
fra le righe. Ma i belgi non potevano
accettare. E cos, ecco la risposta del
3 agosto: Se il Belgio accettasse, sacrificherebbe lonore della nazione
e nello stesso tempo tradirebbe i
suoi doveri verso lEuropa.
Bruxelles non poteva sostenere a
lungo lassalto di un esercito cos
potente. In poche settimane, i tedeschi piallarono villaggi e battaglioni
nella loro corsa verso nord. Poi per
ci fu la parentesi eroico-geniale di
Nieuwpoort, sul Mare del Nord. Come raccontato nel libro di Beckett,
un ingegnere e un vecchio battelliere, cui sono dedicati due monumenti sul posto, furono i probabili
ideatori delloperazione. Il generale
francese Ferdinand Foch e i capi
dellesercito belga si contesero poi il
merito di aver autorizzato linondazione. E Gerald Dingens, il guardiano della chiusa di Nieuwpoort, coordin tutto. Raccontarono pi tardi i diari di guerra tedeschi: La
mattina del 30 (ottobre 1914, ndr) le
truppe in avanzata si trovarono immerse nellacqua fino alle caviglie,
poi il livello era salito gradualmente
e ora si trovava allaltezza delle ginocchia, e a malapena riuscivamo a
trascinare i piedi fuori dal terreno
argilloso. Lauto-inondazione
ferm, almeno in quella zona, le
truppe del Reich. Il Davide belga
aveva trasformato in un bagno di
fango la marcia trionfale del Golia
Kaiser.
loffeddu@corriere.it
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il centenario
Svolte
09 10
1915
Nel giugno del 1914 i due giovani romagnoli furono allavanguardia nei moti sovversivi della
Settimana rossa. Ma subito dopo entrambi si schierarono per lingresso in guerra
La dimensione e la radicalit dellinsurrezione sorprendono gli stessi rivoluzionari. Come ricorda Luigi Lotti nel suo studio ormai classico, il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris confessa:
Non credevamo ci fosse in Italia tanta
materia infiammabile. Fra i protagonisti
si fanno notare, oltre a Malatesta e a Luigi
Fabbri, il dirigente repubblicano Pietro
Nenni e il socialista estremista Benito
Mussolini. Non a caso gli ultimi tre sono
romagnoli o marchigiani. Una regione ampia, e dalle tradizioni ribelli, lepicentro
della sollevazione. Si va da Ancona, la citt
pi importante, alle intere Marche e si
coinvolge in pieno la Romagna rossa. La
forza pubblica, polizia ed esercito, sembra
restare paralizzata di fronte alloccupazione di municipi, allassalto di chiese, allinvasione di edifici statali. In effetti molti reparti restano senza ordini, in quanto il telegrafo viene sabotato in pi punti e le comunicazioni ferroviarie sono quasi
totalmente sospese. In queste condizioni
i
Alle radici dellazionismo
Linterventismo uno dei
temi in discussione alla
decima edizione del
seminario Giellismo e
azionismo, cantieri aperti,
che si tiene ogni anno a
Torino. In particolare il 16 e il
17 maggio, presso la sala
conferenze del Museo
diffuso della Resistenza, si
svolger lincontro
Dallinterventismo al Partito
dAzione, aperto da una
relazione di Mario Isnenghi
Il testo di riferimento
Il saggio La Settimana rossa
dello storico Luigi Lotti
venne pubblicato nel 1965
dalleditore Le Monnier
secondo il capo del governo, Antonio Salandra, a una linea politica di massima
prudenza. Si tratterebbe di mantenere la
difesa militare dei punti nevralgici e di
aspettare linevitabile riflusso del movimento.
SSS
SSS
Masse in rivolta
Dopo Sarajevo
Tre manifestanti furono Il movimento sindacalista
uccisi ad Ancona e in tutta rivoluzionario si spacc tra
Italia si scaten una lunga
chi voleva entrare nel
ondata di scioperi, cortei, conflitto e chi rimaneva su
assalti agli edifici pubblici
posizioni antimilitariste
pubblicani. Lo stesso Nenni dichiara pubblicamente, dal carcere, di auspicare lintervento italiano e la partecipazione
volontaria dei militanti.
Altri attivisti di primo piano nella Settimana rossa scelgono invece la continuit
con lantiautoritarismo. Cos Armando
Borghi, nel convegno del sindacato rivoluzionario Usi del settembre 1914, rompe con
una personalit di grande prestigio come
Alceste De Ambris, segretario della potente Camera del lavoro di Parma. Questi si
schiera per lintervento ed quindi espulso dal sindacato insieme a non pochi seguaci.
Da parte sua Benito Mussolini, direttore
dellAvanti! e quindi ai vertici del Psi, ha
valorizzato la Settimana rossa come momento di rottura del sistema vigente. La
sua ricerca ossessiva delle circostanze eccezionali che possano favorire lo scoppio
insurrezionale trova poi soddisfazione
nella deflagrazione bellica. Polemizzando
con gli antibellicisti, vede nel conflitto in
corso in Europa un rimescolamento di carte talmente profondo da creare, anche al di
l delle intenzioni di governi e alleanze,
nuovi spazi per la guerra rivoluzionaria.
Dopo alcuni mesi di conferme e riconferme della linea ufficiale socialista della
neutralit assoluta, in un articolo del 18
ottobre 1914 enuncia una neutralit attiva
e operante, formula personale e sintomo
di un radicale cambiamento di prospettiva.
In ultima analisi, la Settimana rossa ha
rappresentato per i suoi protagonisti una
duplice esperienza valutata in modo in apparenza coincidente: stata una lotta aperta e foriera di una trasformazione senza ritorno della societ. Pro e contro la guerra
sono le due posizioni opposte di chi riflette, da angolature politiche e ideali divergenti, sul medesimo cruciale momento
storico. appena terminato, ma appare gi
lontano e sfumato.
venza.claudio@gmail.com
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Il centenario
21 02
1916
Confini La geografia si
impose come strumento
per combattere. Palloni
aerostatici, apparecchi a
motore e piccioni
mapparono il territorio
con la precisione di un
satellite: uno studio della
Fondazione Benetton
i
Il seminario
Per un atlante della Grande
guerra il titolo del seminario
che si terr allUniversit
Roma Tre, Dipartimento di
Studi Umanistici, il 21 e 22
maggio: tratter gli aspetti
geografici e storici della
guerra (confini, spionaggio,
didattica, cartografia,
meteorologia, pubblicistica,
armi) con docenti e studiosi
di Cnr, Societ geografica
italiana, Fondazione Benetton
Studi e Ricerche, Centro Studi
Martini di Trento, Fondazione
Museo Storico del Trentino e
delle Universit della Tuscia,
di Parma, Trento, Bologna,
Messina, Firenze, Napoli,
Padova, Siena, Trieste e delle
tre di Roma (Sapienza, Tor
Vergata e Roma Tre)
Un lavoro della Fondazione Benetton Studi e Ricerche che diventer mostra itinerante e, in collaborazione con la Cineteca del
Friuli, documentario per le scuole superiori
dimostra che non esistono confini naturali netti, precisi, matematici. Gi difficile
spiega Massimo Rossi, il geografo storico
che ha coordinato la ricerca individuare il
confine naturale tra Europa e Asia, figuriamoci stabilire quelli tra le sottoregioni europee. Forse questo concetto potrebbe valere
soltanto per la Gran Bretagna, completamente circondata dal mare, ma gli altri sono
tutti confini convenzionali, linee geometriche, come ben evidente per gli Stati Uniti
dAmerica o lAfrica.
Le cose si complicano ulteriormente
quando a presunti confini naturali si aggiungono quelli etnografici, che tra laltro non
coincidono mai geometricamente con i primi, e a questi i confini linguistici e religiosi.
Come accadde proprio per il Regno dItalia, il
pi giovane degli Stati europei dal punto di
vista della geografia politica, in cui il lavoro
sulle carte geografiche sembrava essere diventato quasi un febbrile tentativo di quadratura del cerchio, al punto da portare lirremovibile irredentista Ettore Tolomei prima a
cambiar nome al Sud Tirolo, chiamandolo
sulle cartine Alto Adige, e poi, in periodo fascista, diventato senatore, a prodigarsi nella
italianizzazione forzata dei cognomi stranieri e di circa settantamila toponimi tra
Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e
Dalmazia.
Tra le immagini e i documenti inediti scovati da Rossi nel Kriegsarchiv di Vienna e nellArchivio storico dello Stato maggiore dellesercito italiano, vi una cartina accompagnata da una corrispondenza tra Tolomei e
15 05
1916
In mostra
Il tricolore a Gorizia
09 08
1916
Questa guerra vista da vicino stata raccontata in pagine molto belle da autori come
Hemingway, Remarque, Rigoni Stern, Dos
Passos e, dalla parte austriaca, da Fritz Weber. Ma degli alati messaggeri che rendono
utili servizi al Paese, e delle norme da osservare per la loro alimentazione e igiene, fino
alle minuziose regole per tubetti e taschette
che dovevano contenere i dispacci, ci parlano
solo le relazioni di servizio finora sepolte
negli archivi redatte da chi era al fronte,
ignaro che la geografia serve principalmente a fare la guerra.
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Sopra: Gino Severini (1883- 1966), Cannoni in azione (1915, olio su tela). Sotto:
Anonimo, Il battaglione volontari ciclisti e automobilisti (1915, foto in bianco e
nero); Mario Sironi (1885-1961), Vittoria Alata (1935, tecnica mista su cartone)
Lappuntamento di Chieti
Il centenario
Collection Day
08 03
1917
Domenica 18 il Corriere della Sera organizza per i lettori un evento collegato al portale
transnazionale Europeana. Obiettivo: condividere online frammenti di storia familiare
Da Sarajevo a Versailles
20 documentari in dvd
i
Milano, 18 maggio
Presso la Sala Montanelli del
Corriere della Sera, dalle
ore 10 alle 18 di domenica 18
maggio, si terr il Collection
Day. Chi possiede lettere,
fotografie, cimeli di reduci
della Grande guerra invitato
a portarli. Di ciascun pezzo
sar creata una copia digitale
da inserire online: poi sar
restituito al proprietario, cui
verr chiesto di raccontarne
la storia. Prenotazioni:
tel 02.87387707; email
PrimaGuerraMondiale@fond
azionecorriere.it
to del suo impegno per ricordare il centenario della Grande guerra. Lappuntamento,
organizzato dalla Fondazione Corriere della
Sera, per domenica 18 maggio, quando la
Sala Montanelli di via Solferino sar aperta
per otto ore, tra le 10 e le 18, a tutti coloro
che vorranno portare oggetti privati relativi
al conflitto.
Il Collection Day milanese del Corriere
sinserisce nel progetto di Europeana e conta sulla partnership tecnica della Canon, oltre che sulla collaborazione del Centro di
studi storico militari sulla Grande guerra
Piero Pieri, con il suo Archivio della memoria sulla Grande guerra (www.archiviomemoriagrandeguerra.it), e dellAssociazione WW1 - dentro la Grande guerra
(www.grandeguerra100.it). Due soggetti,
questi ultimi, che hanno organizzato un
precedente Collection Day a Pordenone e
da tempo lavorano a costruire una rete diffusa di sinergie per elaborare e rendere disponibili dati, informazioni, memorie pubbliche e private provenienti sia dalle istituzioni sia da collezionisti privati o dalle famiglie dei reduci.
tutto attraverso una forma di partecipazione popolare: i Collection Day, organizzati
un po in tutta Europa, durante i quali le famiglie dei reduci portano a far digitalizzare
gli oggetti di cui dispongono, che vengono
loro restituiti, e a raccontare la loro origine.
Il Corriere della Sera ha deciso di promuovere una di queste iniziative nellambi-
Un progetto didattico
Strumenti digitali
per insegnare la storia
Per trasmettere agli alunni delle scuole
la conoscenza di quanto avvenne nel
primo conflitto mondiale, luso delle
tecnologie digitali senza dubbio
prezioso. Tra le diverse iniziative
avviate per il centenario, si colloca
appunto su questo terreno il progetto
didattico 100 Anni Grande guerra. Le
scuole per la storia, promosso da La
Fabbrica e Anp (Associazione nazionale
dei dirigenti scolastici), con la
collaborazione dellIstituto centrale per
il catalogo unico (Iccu) e di Europeana
1914-1918. Al centro delliniziativa, la
cui direzione scientifica affidata allo
storico Giovanni De Luna, troviamo il
portale www.centoannigrandeguerra.it,
il cui scopo raccontare il passato
attraverso narrazioni innovative,
trasversali e transmediali (video,
infografiche, articoli interattivi) e
coinvolgenti. Ma non si tratta di un
progetto preconfezionato e calato
dallalto: intende invece accogliere
reportage e contributi realizzati dalle
scuole sulla memoria locale. Per
informazioni scrivere allindirizzo
info@centoannigrandeguerra.it.
06 04
1917
Itinerari
24 10
1917
SSS
Collezionista
Juren percorre i sentieri calcati
dai soldati. Da ragazzo venivo
qui a dormire allaperto.
Sentivo le voci di allora e la
natura. Solo cos si pu capire
Neppure a Mitja gli affabili fantasmi del giardino hanno svelato lintero segreto della scalinata
nel bosco: Fu costruita da genieri italiani. Forse
ha appurato nelle sue ricerche era destinata
a condurre a una chiesetta, un altare che non esiste pi o non mai esistito. Magari si tratta di
unopera incompiuta. Per esiste un indizio. Il
diario della Brigata Pinerolo, conservato a Roma,
segnala che, proprio qui sotto, il generale Ugo Sani fiss nellottobre del 1916 la sede del comando.
I ruderi del villaggio fortificato Borgo Pinerolo
si mescolano a vestigia austriache, come i muri
circolari e ben conservati di una postazione di artiglieria. Sulle rocce, le iscrizioni ormai digerite
dalla vegetazione, ma regolarmente scovate da
Mitja, Antonio Scrimali, Nicola Persegati, Paolo
Pizzamus e altri storici della Grande guerra, indicano la successione degli inquilini e le loro dislocazioni: qui la 2 Stazione Ortis Brigata Granatieri, l ai piedi della colonna di un falso
scopo che serviva a orientare il tiro dellartiglieria il 2 Genio Zappatori 126 Compagnia. E
qualche desiderio, sgrammaticato forse, ma largamente condivisibile dambo i lati delle trincee:
Nel 1917 voliamo la pace (sic), ancora nitido al-
lingresso di una feritoia sul Brestovec, il colle dirimpetto. I graffiti sono indicazioni preziose, fedeli: se cancellate o vandalizzate, avvisa Antonio
Scrimali, il monte non parla pi.
Certo, dal Carso si sono riversati fiumi dinchiostro, gi nel primo dopoguerra, i resoconti di
scrittori, poeti, condottieri, come Paolo Caccia
Dominioni e Giuseppe Ungaretti, ma Mitja continua a frugare nelle memorie dei suoi compaesani,
nei diari inediti di protagonisti oscuri, nei libri
fuori commercio stampati dai reduci sullaltro lato del confine: Due o tre milioni di soldati sono
passati dal Vallone ricorda e ogni diario, anche se banale e ripetitivo, contiene almeno una
pagina interessante. Non importa sotto che bandiera sia stato scritta o tramandata.
Come la storia di Florjan. Che ha ispirato anche
un introvabile romanzo, Il focolare spento, dello
scrittore sloveno Tone Svetina: Florjan aveva
combattuto con le truppe austro-ungariche sul
monte Mrzli Vrh comincia a raccontare Mitja
in un tratto del fronte dove, fatto raro, dominavano gli italiani. Due o tre dei quali erano stati fatti
prigionieri e torturati con le baionette arroventate. Ma quando il comandante austriaco ordin di
ammazzarli a coltellate, Florjan si rifiut. Cos, per
punizione, fu legato a un palo di fronte alle linee
nemiche. I tiri dartiglieria italiana non avrebbero
potuto mancarlo nemmeno volendolo. Ma proprio in quei minuti, sotto il Monte Nero, si alz
una fitta nebbia dallIsonzo e non si dissolse per
tutta la giornata, nascondendo al fuoco avversario
il condannato, che a sera fu slegato e graziato.
La storia non finisce l: Florjan, sconvolto, scapp, trasformandosi in un disertore. Visse per anni da solo nei boschi, cacciando e con pochi contatti in paese. Allo scoppio della Seconda guerra
mondiale prosegue Mitja Florjan ne rest
fuori. Non si schier con i partigiani, ma quando
arrivarono le SS per una retata, nel 45, vide nel
plotone lo stesso capitano austriaco che lo aveva
fatto legare al palo. Laltro non lo riconobbe, ma
Florjan si mise a correre verso i boschi, inseguito
dai colpi dei tedeschi. Finch, raggiunto e ferito,
mor dissanguato. Mitja rifugge dalla qualifica di
storico e anche da quella, meno impegnativa,
di appassionato: piuttosto un collezionista di
storie minuscole sparse come polvere nella Storia
maiuscola. Sa che trascurabili dettagli possono rispondere invece a grandi domande. Ricostruisce
sentimenti e sensazioni che interessano poco la
storiografia ufficiale. E si cala come uno speleologo negli anfratti di dilemmi umani e struggenti,
come quelli dei medici sul terreno dopo la battaglia: I dottori dovevano selezionare i feriti. Un
bollino rosso attaccato al piede riferisce Mitja
voleva dire: lasciatelo l. Un bollino bianco indicava ai barellieri che cera ancora la possibilit di
salvarlo. Chi vedeva il bollino rosso appoggiato alla sua scarpa capiva sicuramente di essere perduto. Meglio non sapere se allanulare aveva un cerchietto dottone con inciso un cuoricino.
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Il centenario
Il 4 Maggio
(1917, ndr)
siamo andati al
poligono a fare
istruzioni delle
bombe a mano,
che effetto che
fanno! e pensare
che fra dei giorni
non solo sar a
fare istruzioni
ma, a gettarle
contro luno con
laltro come se li
omini fossero
bestie ferocie
quello che penso
entro di me e
questo, me, mi
uccideranno ma
io non potr
avere il coraggio
di uccidere
unaltro per
quanto i nostri
superiori ci
dichino che
sono nemici i
governi ma no io
che non li
conosco
neppure quello
che ammazzer
me se questa
fortuana mi
tocca potra
essere nemico di
me che non mi a
mai visto? a che
tempi siamo!
Dal Diario
del soldato Giuseppe
Manetti, conservato
presso lArchivio
Diaristico Nazionale
1917
Il brano/1
Non posso
uccidere,
non siamo
bestie feroci
07 11
Certo, la guerra narrata, come segnala un capitolo del volume di Gibelli Lofficina della guerra
(Bollati Boringhieri), non priva di cerimoniali rigidi, formule fisse, moduli stereotipati. quanto
ebbe a osservare con malcelata delusione il critico
e filologo viennese Leo Spitzer che, da ex addetto
alla censura austriaca, nel 1921 riun e studi i documenti epistolari dei prigionieri italiani. Va pur
detto che alla rozzezza sintattica e morfologica dei
testi spesso improvvisati nei momenti di pausa
e redatti su fogli precari magari appoggiati sulle
ginocchia non corrisponde affatto una piattezza espressiva n una banalit di contenuti. Scrivere significava essere ancora vivi, annota Caffarena. E daltra parte le missive di familiari e amici
rappresentavano, per i soldati al fronte, la certezza
di non essere stati abbandonati dai loro cari.
i
Bibliografia
I testi in commercio citati
nellarticolo sono: Fabio
Caffarena, Lettere dalla Grande
guerra. Scritture del quotidiano,
monumenti della memoria, fonti
per la storia, Unicopli, pp. 302,
e 15; e Antonio Gibelli,
Lofficina della guerra. La Grande
guerra e le trasformazioni
del mondo mentale, Bollati
Boringhieri, pp. 300, e 18
Il repertorio tematico, come si pu immaginare, molto ampio e dipende da vari fattori contingenti e personali. Ma alcuni motivi ricorrenti sono
gi stati individuati da Spitzer in altrettanti paragrafi del suo studio. Vediamoli con qualche breve
estratto. Le rassicurazioni sulla salute e sullumore: Io dico che voglio stare alegro e mifacio sempre coraggio. Le scuse per la cattiva scrittura:
Rosa perdona della mia schifosa calligrafia.
Lansia di avere notizie e la gioia di ottenerle: Sono con il cuore in mano per ricevere qualche tuo
scritto. Il tormento della lontananza: Och Cuor
mio Quanti dolori och quanti pensieri (...) apensare La nostra distanza, la lontananza fra noi miserri e disgraziati. La fedelt del sentimento: La
vita mi di peso ma solo a pensare al tuo ritorno
mi rianimo. Lattesa speranzosa della pace: Addio tesor mio, soltanto mi auguro che presto tuoner il cannone della pace e della vittoria. E poi:
il racconto di un sogno premonitore o di un incubo; la richiesta di una fotografia o il commento di
unimmagine. Il grande capitolo dei richiami alla
vita familiare in corso: Il nostro piccolo A. diventa tutti i giorni pi grande e grasso ma la cattiveria
supera la sua grandezza, egli vorrebbe sempre essere in strada oppure in stalla colle bestie.
Le implorazioni damore, come questa rivolta
da un istriano alla sua sposa: I vostri cari ochi dicono che non potete eser versa di chi vi ama cru-
08 01
1918
21 03
1918
tempo di riproporre
la posta dei prigionieri
Vicenza
Sopra: Monte Grappa 1918, due
soldati italiani scrivono alle loro
famiglie. una delle foto
conservate nellarchivio
del Museo del Risorgimento
e della Resistenza di Vicenza
(www.museicivicivicenza.it).
Tra le manifestazioni organizzate
dal museo in occasione del
centenario: Diario di guerra 19151918. Una citt in trincea, visita
guidata gratuita in programma
domenica 25 maggio (ore 1015-17) attraverso i luoghi e i
palazzi della citt trasformata
durante la Grande guerra in
unenorme base logistica
Bologna
Nella pagina a sinistra: fotocartolina datata 1915 con ritratto
di un soldato italiano
e il retro della stessa fotocartolina con i saluti del soldato
alla famiglia, dallArchivio
fotografico del Museo Civico
del Risorgimento di Bologna
www.comune.bologna.it
/risorgimento)
Il brano/2
Ho preso
agli austriaci
attaccapanni
e una stufa
18 (giugno 1915,
ndr) lavatura
corredo
19 pulizia
e rivista
al fucile.
20 partenza
per il mo.te
Quarda
da vanguardia
21 tutta la notte
in trincera
colla pioggia
alle spalle
per festeggiare
San Luigi.
27 (luglio 1915,
ndr) servizio
di vedetta
tutti bagni
un freddo
terribile
28 sono andato
in ricognizione
colla mia
squadra
abbiamo trovato
un ricovero
abbandonato
dagli austriaci
abbiamo
spaccato le
porte o preso
due tacca panni
e una stuffa.
Alcune pagine tratte
dal diario scritto
dal caporale Luigi
Marenco, piemontese
Il centenario
Mare
del Nord
Dublino
Liverpool
Knigsberg
Amburgo
OLANDA
Berlino
Amsterdam
FRANCIA
Milano
Lisbona
BULGARIA
Tirana
GRECIA
Valencia
Siviglia
1923
NORVEGIA
Mare
del Nord
Scozia
Liverpool
Danzica
Amsterdam
GERMANIA
Bruxelles
Londra
Dresda
Dusseldorf
Monaco
Berna
Lione
SVIZZERA
PORTOGALLO
Lisbona
Madrid
POLONIA
Kiev
Cracovia
Ucraina
Bratislava
JUGOSLAVIA
ITALIA
Sarajevo
Chisinau
ROMANIA
Bucarest
Belgrado
Soa
Tirana
Barcellona
Napoli
BULGARIA
Valencia
Istanbul
Georgia
Malaga
Mar
Mediterraneo
L
DISTANZE IMPOSSIBILI
Il bilancio Molti milioni di caduti fra truppe guidate da
generali spesso crudeli, incapaci e ignari della modernit
E DISCIPLINA ATROCE:
LEONI IN BATTAGLIA
AGLI ORDINI DI ASINI
Smirne
Tbilisi
Armenia
Ankara
Azerbaigian
Yerevan
GRECIA
Atene
Mar
Caspio
Mar Nero
Skopje
ALBANIA
Siviglia
di PAOLO RASTELLI
Odessa
Roma
SPAGNA
Porto
Minsk
Varsavia
AUSTRIA
Budapest
UNGHERIA
Milano
Bilbao
Knigsberg
Breslavia
Vienna
Bordeaux
Marsiglia
Mosca
Vilnius
CECOSLOVACCHIA
LUSS.
FRANCIA
Nantes
Riga
Bielorussia
Praga
BELGIO
Parigi
UNIONE SOVIETICA
Berlino
Rotterdam
Birmingham
Tallinn
LITUANIA
Amburgo
OLANDA
FINLANDIA
LETTONIA
Copenhagen
IRLANDA
Cork
Baku
IMPERO OTTOMANO
ESTONIA
Mar
Baltico
GRAN BRETAGNA
Dublino
Yerevan
PERSIA
Stoccolma
SVEZIA
DANIMARCA
Edimburgo
Belfast
Ankara
Mar
Mediterraneo
Helsinki
Smirne
Atene
Malaga
Mar
Caspio
Tbilisi
Istanbul
ALBANIA
Napoli
CAUCASIA
Mar Nero
Soa
Skopje
Barcellona
Madrid
ROMANIA
Bucarest
SERBIA
MONTENEGRO
Roma
SPAGNA
PORTOGALLO
Odessa
Belgrado
ITALIA
Paesi neutrali
Chisinau
IMPERO
AUSTRO-UNGARICO
Marsiglia
Bilbao
Moldavia
Budapest
SVIZZERA
Imperi centrali
Kiev
Ucraina
Bratislava
Berna
Lione
Intesa
Vienna
Monaco
Polonia
Cracovia
Praga
LUSS.
Parigi
Breslavia
Dresda
BELGIO
Minsk
Bielorussia
Varsavia
GERMANIA
Bruxelles
Londra
Porto
Mosca
Vilnius
Birmingham
Nantes
IMPERO RUSSO
Riga
Copenhagen
Irlanda
Cork
Tallinn
Mar
Baltico
GRAN BRETAGNA
Belfast
SVEZIA
DANIMARCA
Edimburgo
1918
Stoccolma
NORVEGIA
Scozia
Helsinki
08 08
Baku
TURCHIA
SIRIA
IRAQ
PERSIA
i
Interventi polemici
Nel libro Mud, Blood and
Poppycock (Fango, sangue e
scemenze, 2003) lo storico
Gordon Corrigan difende
loperato dei generali inglesi
durante la Grande guerra,
mentre in Blood, Sweat and
Arrogance (Sangue, sudore e
arroganza, 2007) critica le
scelte di Winston Churchill nel
successivo conflitto mondiale
04 11
1918
529.025
I CADUTI RIPORTATI
NELLALBO DORO
11 04
1918
Il fronte italo-austriaco
Conne al 24 maggio
1915 (inizio della guerra)
Fronte
alla ne del 1917
Fronte al 24 ottobre
1917 (prima di Caporetto)
Conne dopo
la pace di Versailes
Conne
attuale
Isa
rco
AUSTRIA
Adige
Lombardia
80.108 (15,15%)
Bolzano
SLOVENIA
to
Taglia m en
Sarca
TRENTINOALTO ADIGE
Veneto
62.036 (11,73%)
Friuli
Piave
Asiago
13.669
Gorizia
Pordenone
Trento
Lubiana
Udine
As
tic
o
Lago di
Garda
Piemonte/Val dAosta
50.765 (9,59%)
Trieste
Treviso
Vicenza
VENETO
Verona
Venezia
Emilia Romagna
Fiume
Golfo di Venezia
Padova
49.689 (9,39%)
nz
48.367
Brenta
FRIULI-VENEZIA
GIULIA
Iso
Veneto
Belluno
Caporetto
0 km
25
50 km
Istria
Adige
Mantova
Po
Toscana
46.911 (8,87%)
24 maggio 1915
4 novembre 1918
riformati poi
dichiarati idonei
1.556.535
Sicilia
44.544 (8,42%)
2.220.299
995.729
recuperati
tra gli esclusi
99.650 166.596
5.038.809
42.512 (8,04%)
TOTALE
Puglia
Le principali
perdite per Arma
28.195 (5,33%)
Fanteria
359.312
Abruzzo/Molise
22.188 (4,19%)
Calabria
20.046 (3,79%)
Marche
Granatieri
Guardia
di nanza
6.566
2.015
19.449 (3,67%)
Lazio
17.998 (3,41%)
Sardegna
13.602 (2,58%)
Liguria
12.696 (2,39%)
Alpini
Carabinieri
31.098
2.579
Bersaglieri
Regia marina
28.633
6.851
Umbria
10.934 (2,06%)
Basilicata
7.352 (1,39%)
Trentino
11.000
Mitraglieri
17.941
Cavalleria
3.851
Artiglieria
31.949
Bombardieri
4.602
Genio
16.158
Sanit
3.704
Commissariato
e sussistenza
2.578
FONTE: Ministero della Guerra, Ufcio Statistico - La forza dellEsercito, Provveditorato Generale dello Stato, Roma, 1927
LINEDITO
Un romanzo
di cento parole
SSS
di Stefano Sgambati
Caratteri
Tendenze Esauriti i blog, in affanno la twitteratura, il social network la frontiera degli scrittori
entre non sembra aver fine lesodo dei giovanissimi da Facebook, e la piattaforma utenti
del social network si fa pi adulta, le modalit duso cambiano. Se rimangono diffusi gli
utenti didatti, che rilanciano articoli di interesse sociale, e quelli realisti, che continuano a riportare la cronaca della propria esistenza, in molti casi lautonarrazione si affina e diventa sempre meno istintiva. In questo
contesto, un fenomeno tutto italiano sono le autofiction
finzionali: storie narrate per mezzo di status, le quali per
avere piena fruizione prevedono laccettazione (almeno nellattimo di sospensione dellincredulit che avviene al momento della lettura) del fatto che sia il vero utente a parlare.
Un fenomeno reso possibile anche da ragioni tecniche: negli anni, Facebook ha lavorato per giungere alla maggior
possibile sovrapposizione tra persona e profilo, cosicch
chi legge gli status altrui tende a farlo pensando laltro come
reale.
Se vanno ancora forte le pagine puramente parodiche,
come Siamo la Gente, il Potere ci Temono, satira del grillismo a base di scie chimiche e rettiliani, o Amo il mio carabiniere, bizzarra pagina di unimmaginaria fan dellArma, la
nuova frontiera sono le pagine in cui il confine tra utente e
personaggio si sfrangia.
Il primo a imporsi in questo modo stato Alessandro Gori, detto Lo Sgargabonzi, i cui status a base di humour nero e
teatro dellassurdo gli sono valsi un considerevole seguito (e
una buona quantit di nemici) online, trasferitosi poi anche
nei suoi eventi live. Omologo femminile dello Sgargabonzi
Christiane DArc, assurta a figura di culto con una timeline
dove si alternano foto softcore di calcolata ingenuit e status
provocatori in cui viene inevitabile chiedersi se c o ci fa.
Contagiati forse dalla noia delle autonarrazioni ordinarie, la cosa si diffusa anche tra i romanzieri. Da un paio
danni Tommaso Pincio posta status che cominciano con le
parole volutamente sgrammaticate Nel caso ci sono genti
che non sanno..., corredate da unimmagine a tema, dando vita a qualcosa che sta tra una specie di surreale guida al
mondo e la parodia di quegli utenti che nei loro status paiono animati da una irriducibile vena educativa. La cosa funziona, al punto che diventer un libro, provvisoriamente intitolato Genti che non sanno, cos come diventeranno un libro, previsto per il 2015 da Einaudi, gli status del professore di Christian Raimo. Da circa un anno Raimo, che
professore di liceo anche nella vita reale, cosa che ha alimentato lequivoco, e con esso la forza della narrazione,
pubblica con seguito crescente status che riportano i disperati tentativi di un professore ansioso e frustrato di trovare
nei suoi studenti i legami emotivi che gli mancano altrove.
Morti o diventati altro i blog, si parlato molto della possibilit di una letteratura social: ma piuttosto che dalle ardite sperimentazioni di twitteratura inaspettatamente il
risaputo Facebook, che aspirava a essere il luogo della vita
reale, a rivelarsi il terreno pi adatto per la fiction, compresa quella che sbarca in libreria.
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i
Status sociale e virtuale
Lo status, nella lingua
italiana, la posizione o
collocazione di uno o pi
individui in un sistema
sociale. Secondo
caratteristiche come let, il
sesso e altri tratti biologici,
sociali, culturali.
Nel linguaggio politico e
giuridico indica la condizione
giuridica di una persona,
nelle scienze sociali la
posizione che occupa.
Si tratta di un concetto
fondamentale per la teoria
sociologica, in
contrapposizione a quello,
individuale, di persona.
Su Facebook, invece, lo
status ha una funzione
personale, bench condivisa
e spesso partecipata: la
pubblicazione sul proprio
diario-profilo di un pensiero
da condividere con gli altri,
la fotografia visiva o verbale
del proprio stato danimo del
momento. Nello spazio
preposto a questa funzione,
prima ancora di poterci
scrivere dentro, Facebook
chiede allutente A cosa
stai pensando?. Come se
fosse uno stato mentale
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La rivoluzione francese
secondo Wu Ming:
dalla parte dei sanculotti
e del Carducci giacobino
di RANIERI POLESE
i
WU MING
Larmata dei sonnambuli
EINAUDI STILE LIBERO
Pagine 808, 21
A sinistra: Louis Lopold Boilly,
Ritratto dellattore Chenard come
sanculotto, 1792,
Parigi, Museo Carnavalet
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el 1883, per ricordare la vittoria francese di Valmy (20 settembre 1792) sugli eserciti di
Austria e Prussia, Giosu Carducci componeva i dodici sonetti del a ira. In cui, italianizzando nomi
francesi (Tuglier, Ostel di citt, Abbadia
per Tuileries, Htel de Ville e la prigione
dellAbbaye), celebrava la battaglia che
aveva salvato la Rivoluzione. E in una nota
scriveva: Oggi vezzo (...) voler abbassare
e impiccolire la rivoluzione francese: con
tutto ci il Settembre del 1792 resta pur
sempre il momento pi epico della storia
moderna. Non aveva paura, Carducci, a
esaltare pure il linciaggio della dama di
compagnia della regina, la principessa di
Lamballe, la cui testa su una picca venne
portata sotto la prigione del Tempio. Gi
dodici anni prima, nella fase pi radicale
della sua fede giacobina, aveva scritto Versaglia in gloria della grande Rivoluzione.
Anche qui, nomi francesi italianizzati (Occhio di bue per loeil de boeuf della reggia
che, appunto, diventa Versaglia) e la celebrazione degli eventi rivoluzionari come la
decapitazione del re, giusto castigo per i
secolari delitti di cui si era macchiata la
monarchia francese.
Allepoca, allindomani della sconfitta
di Sedan (1870), la Terza Repubblica in
Francia operava una drastica revisione della Rivoluzione, condannando senza appello i giacobini, il Terrore, il radicalismo di
Robespierre. E il giacobino Carducci protestava con i suoi versi. Oggi, contro le nuove
revisioni storiografiche della Rivoluzione,
il collettivo di scrittura Wu Ming ci propone un denso romanzo che inizia con lesecuzione di Luigi XVI (21 gennaio 1793) e si
ambienta nei mesi del Terrore, per arrivare, dopo la caduta di Robespierre il 9 Termidoro (27 luglio 1794), alla sconfitta finale del popolo di Parigi nella primavera del
1795. Larmata dei sonnambuli si dichiara
subito dalla parte dei sanculotti, dei repubblicani dei grandi sobborghi popolari.
Sono loro che appoggiano il governo di
Robespierre anche nelle sue estreme decisioni (la messa a morte di Maria Antonietta, Danton, Desmoulins, Hbert), seppure
criticando il mancato approvvigionamento di cibo e limpunit degli accaparratori.
Sanno comunque che quando la ghigliottina smetter di funzionare, per i sanculotti, gli operai, i miserabili sar la fine:
torner lo strapotere dei ricchi. E i Wu
Ming si ricordano giustamente di una celebre pagina della Storia della rivoluzione
francese di Jules Michelet, quella che racconta come, dopo la morte di Robespierre,
le strade si popolano di Incroyables, i muscadins profumati che ostentano lusso e
disprezzo e danno man forte alla repressione dei movimenti popolari.
Storia & invenzione Abile combinazione di fatti storici e personaggi di fiction, il
romanzo dei Wu Ming segue le vicende di
alcune figure dinvenzione: Marie Nozire,
operaia del Faubourg Saint Antoine, e suo
figlio Bastien; la guardia Treignac; lattore
Lo Modonnet (in realt litaliano Leonida Modenesi, venuto a Parigi per incontrare Goldoni che vi risiede dal 1762); il buon
medico Orphe dAmblanc. Contro questi
personaggi positivi spicca la figura di
Monsieur Laplace, vera incarnazione del
Male. Ospite dellospedale di Bictre, Laplace in realt un nobile, il cavaliere
dYvers, che aveva tentato di salvare il re
prima del suo arrivo sul patibolo. Scoperti,
i congiurati vengono catturati o uccisi, ma
Yvers si salva e si rifugia sotto falso nome
nel manicomio. Dove esercita i suoi poteri
magnetici, con la tecnica del dottor Messmer.
Fenomeno di gran moda negli ultimi
anni dellAncien Rgime, il mesmerismo
pu essere un metodo di cura a fin di bene
(il dottor dAmblanc se ne serve con i suoi
malati) ma pu anche diventare il mezzo
per soggiogare la volont di singoli individui e pure di gruppi di persone. Yvers, infatti, crea in questo modo una squadra di
sonnambuli che invia a seminare il terrore
nei faubourg popolari. E quando il governo giacobino viene abbattuto, le squadracce di ipnotizzati si scatenano contro chi
prepara lultima resistenza sanculotta. Solitario vendicatore, lattore Modonnet, coperto dalla maschera di Scaramouche, li
sfida nel tentativo di frenare la violenza reazionaria.
Linguaggio & feuilleton In contrasto
con la lunga tradizione romanzesca che ha
narrato gli anni della Rivoluzione con un
deciso orientamento reazionario (da Balzac, Les Chouans, ad Anatole France, Gli
dei hanno sete, da Dickens, Le due citt, alla Baronessa Orczy, La primula rossa; e il
cinema non stato da meno, con i film
strappalacrime su Maria Antonietta), i Wu
Ming optano per il feuilleton, Sue e Dumas
naturalmente. I personaggi popolari
Marie, Bastien, Treignac ricordano invece I miserabili di Hugo. Una scelta, comunque, quella del feuilleton che, oltre a
regalare le migliori pagine del romanzo,
ribadisce la scelta di campo dei Wu Ming
dalla parte del popolo. Quanto infine al
linguaggio, Larmata dei sonnambuli, fra
documenti depoca e capitoli avventurosi,
dedica largo spazio a una scrittura che
vuole imitare (inventare?) un parlato sanculotto. Che un misto di gergo dialettale
infarcito di parole francesi italianizzate
con un certo oltranzismo. Tegolerie per
Tuileries, SantOnorio per Saint Honor,
Ponte Nuovo per Pont Neuf, foborgo per
faubourg. E forse in questo pastiche si coglie la riprova di un omaggio a Carducci, al
Carducci cantore della Rivoluzione, oggi
del tutto dimenticato, travolto nel generale
rifiuto che ha colpito da tempo tutta la
produzione del poeta.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Stile
UUUUU
Storia
UUUUU
Copertina
UUUUU
Cambusa
Caratteri Recensioni
Riproposte
di Nicola Saldutti
Nuova traduzione e prefazione originaria di Norman Mailer per le (vere) lettere AlefBet
di Nel ventre della bestia. Una vita in cella prima e dopo sei settimane fuori
di Daria Gorodisky
EBREI
PER SCELTA
IN UGANDA
Avrebbe potuto raccontare il mondo intero, se la sua esistenza fosse andata in un altro modo. Avrebbe potuto raccontare gli
uomini e la storia. Ma Jack Henry Abbott
raccont solo un mondo, perch solo quello conobbe: il carcere. E i suoi uomini derelitti. E le sue storie di violenza e umiliazione. Raccont tutto questo, e se stesso di
fronte a tutto questo, nelle lettere che verso
la fine degli anni Settanta invi, con sempre
maggiore frequenza, allo scrittore Norman
Mailer, scelto come interlocutore perch in
quel momento stava lavorando a Il canto
del boia, storia di un altro recluso, Gary Gilmore, condannato a morte per due omicidi.
da questa intensa corrispondenza, e
dallimpegno di Mailer affinch le lettere
venissero pubblicate, che sarebbe nato nel
1981 il libro capolavoro di Abbott, Nel ventre
della bestia, ora riproposto in Italia dove
introvabile da anni da DeriveApprodi
(prefazione di Norman Mailer).
Nella nuova traduzione di Lanfranco Caminiti, che conosce la detenzione e le sue
dinamiche anche per averne scritto molto,
la voce di Abbott diventa, se possibile, ancora pi reale. Nessun filtro che attutisca limpatto del gergo carcerario di cui piena
ogni pagina. Se, per esempio, leggere di
perquisizione fa pensare a gente in divisa
che rovista dappertutto, perquisa ha tuttaltro sapore. Sa di scarponi che rimbom-
i
JACK HENRY ABBOTT
Nel ventre della bestia
Prefazione originale
di Norman Mailer
Traduzione
di Lanfranco Caminiti
DERIVEAPPRODI
Pagine 189, e 15
bano nei corridoi deserti della notte, di serrature che scattano pesanti, di manganelli
sbattuti sulle sbarre di ferro, di urla, letti rivoltati, bottiglie svuotate, foto strappate
dalle pareti. E lisolamento punitivo che descrive Abbott non in una cella ma in un
buco. Anzi, nel buco, come dice lui. A 37
anni, calcola di avercene passato gi quattordici o quindici, nel buco.
Una volta mi condussero al buco a Laevenworth... Gli sbirri mi misero faccia in gi
sul pavimento pestandomi. Era proprio come avere addosso una muta di cani. Il capo
mi ordin di mettermi in piedi. Disse agli
altri di stare indietro e lo giuro su Dio,
non mi creder, mi tolse i vestiti di dosso
con pochi gesti delle mani. cos che Abbott racconta il carcere dellilluminata
America di Jfk cos come di quella conservatrice di Nixon o di quella degli altri che sono
venuti dopo. Quello Stato che lo ha allevato,
dice lui, perch da quando era adolescente,
fuori dalle carceri c stato una volta per sessanta giorni, unaltra per cinque o sei mesi,
e unaltra ancora per sei settimane, quando
gi era stato condannato per aver ucciso in
carcere un altro detenuto durante una rissa,
e riusc a evadere, ritrovandosi per ogni
notte a svegliarsi di soprassalto nella sua
Ragazzi
Cesare Leonardi,
Torino, (59) nella
collettiva Modena e
i suoi fotografi al
Foro Boario di
Modena fino al 25
maggio (Archivio
Cesare Leonardi)
Stile
UUUUU
Storia
UUUUU
Copertina
UUUUU
Soglie
Caratteri Recensioni
Straniera
di Franco Manzoni
I pomeriggi di un satiro
Resta scolpita nel ricordo la nostalgica
percezione di splendidi corpi maschili nudi,
esausti nel delirio di Eros fino allo straziante
godimento dei continui amplessi. Nella
silloge Il sole del pomeriggio (Biblioteca dei
Non propriamente saga familiare, non esattamente avventura western n romanzo storico, il
bel libro di Philipp Meyer una genealogia metaforica delle molte spietate Americhe attuali
I McCullough sono una famiglia solo secondo lidea biologica dellessere sangue
del sangue, che poi un modo elegante
per dire che i suoi protagonisti sono la ferita luno dellaltro. Meyer scansa con prepotenza la tentazione di costruire una gerarchia simbolica centrata sui rapporti familiari, decostruendone lidea sin dalle prime
drammatiche pagine della storia: non il
sangue, ma il violento controllo delle risorse, la ricchezza della terra di frontiera, a
determinare le scelte dei personaggi e il loro destino. Meyer lo evidenzia intrecciando con sapienza le vicende della famiglia
McCullough con mille innesti di volont
che finiranno per portare i protagonisti a
considerare quello familiare come il pi
facile dei patti da tradire.
Il sangue per Meyer materia instabile e
non ha che due destini possibili: o si versa
o si mischia. Accadr dunque che Eli, bambino bianco allevato dai Comanche, finisca
per sentirsi loro figlio e fratello nonostante
la trib indiana gli abbia trucidato i famigliari davanti agli occhi. in quella medesima logica che suo figlio Peter, anni dopo,
preferir proseguire il nome dei McCullough non con legoista e fredda ragazza
bianca che gli stata riservata, ma con
lunica superstite dei messicani sterminati
dalla sua famiglia per spogliarli dei loro
possedimenti. Particolarmente affascinante lultima dei McCullough, Jeanne,
un personaggio femminile volitivo e spietato nel cui animo lovviet della propria
supremazia domina gi su qualunque
scrupolo storico.
Questi tre personaggi vengono proposti
PHILIPP MEYER
Il figlio
Traduzione
di Cristiana Mennella
EINAUDI
Pagine 554, e 20
voci e di lingue che riesce a essere al contempo solido come un presente attuale e
spettrale come un ricordo.
Il figlio un romanzo castello nei cui anfratti i McCullough si muovono come presenze infestanti, ciascuna inchiodata alle
conseguenze di scelte individuali in apparenza casuali o marginali, ma che si rivelano poi eternamente permanenti. Non c
dunque tempo che serva: i fantasmi non
ne hanno necessit. Il romanzo di Meyer
pu essere definito storico solo perch le
vicende dei personaggi hanno una potente
sottotraccia politica che impone al lettore
le medesime domande
etiche che ciascuno di
Andrew Wyeth
loro pone implicita(1917-2009),
mente a se stesso: Di
Turkey Pond
quale conseguenza io
(1944, olio
sono figlio? Di quali
su tavola),
conseguenze posso renRockland, Maine
(Usa), Farnsworth dermi artefice con le
mie scelte?. La magiArt Museum
Alessandro Golinelli
Italiani in vacanza
con vista
su piazza Tahrir
di MARCO OSTONI
Legenda
di Antonio DOrrico
Alessandro Robecchi
Questa non
una canzone damore
Sellerio
Top 10
ebook
di Alessia Rastelli
voto
9 1
(-)
Da Crozza a Dylan N
per il noir desordio 2
100
Dan Brown
Inferno
(1)
58
3
38
32
Andrea Vitali
Quattro sberle
benedette
Garzanti, 16,40
31
Massimo Gramellini
La magia
di un buongiorno
Longanesi, 14,90
4
(-)
5
(8)
Beppe Severgnini
La vita un viaggio
(6)
27
Rizzoli, 16
22
Jamie McGuire
Un disastro
per sempre
Garzanti, 14,90
7
(4)
Veronica Roth
Divergent
(7)
21
De Agostini, 14,90
20
Andrea Camilleri
Inseguendo
unombra
Sellerio, 14
9
(5)
10
Veronica Roth
Insurgent
(10)
Mondadori, 5
Markus Zusak
Storia di una ladra
di libri
Frassinelli, 16,90
(2)
18
In vetta sale
il thriller
sul potere
I titoli in promozione
tornano a dominare la
classifica elettronica. Tre
ebook diversi per genere
ma offerti tutti, per un
giorno, a un prezzo tra 0,99
e 2,99 euro, occupano il
podio di Cubolibri, lo store
di Telecom Italia dedicato
alleditoria digitale. Al primo
posto I segreti del club
Bilderberg. Il romanzo del
potere, thriller sullintreccio
di affari e relazioni tra le
personalit pi influenti del
mondo, firmato dallo
scrittore, regista e
giornalista Vito Bruschini.
In seconda posizione
ricompare Limonov, il libro
di Emmanuel Carrre sulla
vita romanzesca e
spericolata del
controverso dissidente
russo. Terzo, Il mondo di
Sofia, il romanzo del 1991
sulla storia della filosofia di
Jostein Gaarder. Al quarto e
quinto posto due nomi di
successo anche in edizione
cartacea: Donna Tartt con Il
cardellino, il libro con cui lo
scorso aprile la scrittrice
americana ha vinto il
premio Pulitzer per la
fiction, e Sveva Casati
Modignani con lultimo
romanzo, La moglie magica.
Da notare, in settima
posizione, un altro ritorno:
la sceneggiatura di Erri De
Luca Il turno di notte lo
fanno le stelle (e 0,99), tra i
primi ebook pubblicati, due
anni fa, nella collana di testi
brevi solo digitali Zoom di
Feltrinelli, che oggi ha
raggiunto pi di duecento
titoli e oltre cento autori.
@al_rastelli
ehibook.corriere.it
De Agostini, 14,90
RIPRODUZIONE RISERVATA
RIPRODUZIONE RISERVATA
La classifica
Vito Bruschini
1 100
I segreti del club Bilderberg
Newton Compton, e 4,99
ePub con Social DRM
2 63 Emmanuel Carrre
Limonov
Adelphi, e 9,99
ePub con Adobe DRM
3 44
Jostein Gaarder
Il mondo di Sofia
Longanesi, e 9,99
ePub con Adobe DRM
4 38
Donna Tartt
Il cardellino
Rizzoli, e 9,99
ePub con Adobe DRM
Nota
{
{
1 in salita
5 in discesa
S
R
N
stabile
rientro
novit
Narrativa italiana
(-) N 100
2 (-) N 32
Andrea Vitali
Quattro sberle
benedette
Garzanti, 16,40
3 (1)520
Andrea Camilleri
Inseguendo
unombra
Sellerio, 14
Narrativa straniera
(1) S 58
Dan Brown
Inferno
Mondadori, 5
2 (2) S 38
Markus Zusak
Storia di una ladra
di libri
Frassinelli, 16,90
3 (3) S 22
Jamie McGuire
Un disastro
per sempre
Garzanti, 14,90
Saggistica
(2) 1 31
Massimo Gramellini
La magia
di un Buongiorno
Longanesi, 14,90
2 (1)527
Beppe Severgnini
La vita
un viaggio
Rizzoli, 16
3 (3) S 15
Albert Espinosa
Braccialetti rossi.
Il mondo giallo
Salani, 12,90
Varia
(-) N 13
Demi Lovato
Staying strong
Mondadori, 14,90
2 (1)Morelli
5 12
Raffaele
Pensa magro
Mondadori, 16
Ragazzi
1
1
(1) S 17
Rick Riordan
Il marchio di Atena
Mondadori, 17
2 (2) S 12
Geronimo Stilton
Viaggio
nel tempo 7
Piemme, 23,50
Low Cost
(2)113
Epicuro
facile essere felici
se sai come farlo
Newton Compton, 1,90
2 (5)113
Sigmund Freud
La psicoanalisi
in cinque
conferenze
Newton Compton, 1,90
Il numero
di Giuliano Vigini
00
3
1 Luisa Frisa
Maria
2 M. Cain
James
3 Moretti
Enrico
La falena
La nuova geografia
del lavoro
Mondadori, 19
Isbn, 19,90
(Elaborazione a cura di GfK. Dati relativi alla settimana dal 28 aprile al 4 maggio 2014)
(2)
4 Ming 518
Wu
(3) 5 15
6 Cammilli
Paolo
8 (6) 5 12
Michele Serra
10 (8) 5 9
Francesco Gungui
12 (-) N 7
14 (7) 5 6
16 (-) R 5
Francesco Guccini
Chiara Gamberale
Per dieci minuti
(17)
20Volo 5 5
Fabio
Nuovo dizionario
delle cose perdute
18 (16) 5 5
Sara Tessa
Einaudi, 21
Feltrinelli, 12
Fabbri, 5
Chiarelettere, 16
Mondadori, 12
Feltrinelli, 16
Mondadori, 18
N 17
5 (-)Benni
Stefano
7 (4) 5 12
Andrea Vitali
(5) 5
9Carofiglio 10
G.
(12)
11Fo 1 7
Dario
13 (-) R 6
Melania G. Mazzucco
Sei come sei
Feltrinelli, 12
Rizzoli, 18,50
Rizzoli, 14
Chiarelettere, 13,90
Einaudi, 17,50
S 21
4 (4)Roth
Veronica
(6)
6Nesb S 17
Jo
8 (17) 1 15
Elizabeth George
10 (7) 5 14
Camilla Lckberg
De Agostini, 14,90
Einaudi, 19
Longanesi, 19,90
S 18
5 (5)Roth
Veronica
7 (8)Roth
1 15
Veronica
De Agostini, 14,90
De Agostini, 14,90
Larmata
dei sonnambuli
Pantera
Divergent
Insurgent
Maledetta
primavera
Premiata ditta
Sorelle Ficcadenti
II pipistrello
Allegiant
S 13
4 (4) Recalcati 6 (5)Socci10
5
Massimo
Antonio
Gli sdraiati
F. Carofiglio
La casa nel bosco
Inferno. Canti
delle terre divise
Luigi Bisignani
Il direttore
(12) S
12Snchez10
Clara
14 (13)59
Jamie McGuire
16 (-) N 9
Jessica Sorensen
18 (18) S 7
Jamie McGuire
Marsilio, 18,50
Garzanti, 18,60
Garzanti, 16,40
Garzanti, 16,40
9 (9) S 14
Donna Tartt
11 (10) 5 11
Khaled Hosseini
13 (11)Martin
59
George R.
15 (-) N 9
Lee Child
17 (-) R 7
Alejandra Balsa
(20) 1
19Green 7
John
Rizzoli, 20
Piemme, 14
Mondadori, 18,50
Longanesi, 16,40
Rizzoli, 16
8 (9) 1 7
Walter Isaacson
10 (8) 5 6
Alan Friedman
(-) N 5
12Francesco
Papa
14 (15)1 4 16 (14)Papa
54
Heinrich L. Himmler Francesco
Rizzoli, 18
Rizzoli, 17
Il cardellino
La sirena
E leco rispose
II cavaliere
dei Sette Regni
Un passo
di troppo
Il segreto
(-) R
18Dorfles4
Piero
5 (6) 1 12
Vittorio Feltri
(-) N 7
7 Zingales
Luigi
9 (7)Northup
56
Solomon
11 (11) S 5 13 (10) 5 5
Giampaolo Pansa
Vito Mancuso
La vita segreta
di Ges
Un treno
per Auschwitz
C. Petrini
Unidea di felicit
(18) 5
19 Brosio 4
Paolo
Bella ciao
15 (12) 5 4 17 (-) N 4
Caroline Moorehead L. Seplveda
Rizzoli, 18
Rizzoli, 19,90
Garzanti, 16,40
Guanda, 13
Piemme, 19,50
3 (2) 5 11
Pierre Dukan
4 P.(4) S 8
John Sloan
5 (5) S 7
Haylie Pomroy
7 (-) N 6
Claudio Moretti
8 (7) 5 5
Novak Djokovic
N5
9 (-)Pellegrini 10 (-) R 5
Federica
Giorgio Terruzzi
Mondadori, 15,90
(con E. Adamson)
La dieta del
supermetabolismo
Sperling & Kupfer, 16
6 P.(3) 5 7
John Sloan
Mondadori, 16
(5) 1 11
3 Seplveda
Luis
(3) 5 11
4 Vaccarino
Lucia
(4) 5
5 Kinney 10
Jeff
7 (-) R 7
6 (9) 1 7
AA.VV.
Francesca Bosetti
10 (7)5 6
AA.VV.
Storia
di una lumaca
che scopr...
Guanda, 10
Il mio diario,
un anno dopo.
Violetta
Walt Disney, 14,90
Diario
di una schiappa.
Guai in arrivo!
Il castoro, 12
Beauty book.
Violetta
8 (6) 5 7
9 (8)Collins
56
Francesca Bosetti
Suzanne
Scarpe e borse
di moda. Violetta
Il canto
della rivolta
Frozen. Il regno
di ghiaccio
Mondadori, 13
(3)S13
3 Austen
Jane
4 (6)112 5 (4)512
Erasmo da Rotterdam Victor Hugo
(1)5
6 Wilde 12
Oscar
(8)1
7 Kafka11
Franz
(7)5
(10)S10
9 Anneo10 10Ovidio Nasone
Lucio
Seneca Publio
I Watson
Limportanza
di essere onesto
Lettera
al padre
8 (9)111
Confucio
Massime
Larte di essere
saggi. Testo latino
a fronte
Newton Compton, 1,90
Lultimo giorno
di un condannato
a morte
Newton Compton, 1,90
Instant English
Gribaudo, 19,90
1001 storie
e curiosit sulla
grande Juventus...
Newton Compton, 5,90
Il punto vincente
Newton Compton, 10
(con M. Giunta)
Il mio stile libero
20 (19)5 6
E.L. James
Cinquanta
sfumature
di grigio
Mondadori, 5
Rizzoli, 17
English da zero
II mio disastro
sei tu
Raffaello Cortina, 13
La dieta Dukan
dei 7 giorni
Il diario segreto
attraverso
le lettere...
Newton Compton, 9,90
Non cambiare
mai
Steve Jobs.
Lezioni
di leadership
Mondadori, 12
12 anni schiavo
La verit
un incontro
Uno splendido
disastro
Tornati
dallAldil
Europa o no
Ammazziamo
il Gattopardo
Le cose
che sai di me
Mondadori, 20
Non pi
come prima
con Stefano
Lorenzetto
Buoni e cattivi
Marsilio, 19,50
La strada
verso casa
Splendore
Rizzoli, 18,50
Questa non
una canzone
damore
Sellerio, 15
Un piccolo gesto
crudele
Che ci importa
del mondo
Luragano
di un batter dali
Raggi di luce
Suite 200.
Lultima notte
di Ayrton Senna
66thand2nd, 15
Larte di amare.
Testo latino
a fronte
Newton Compton, 1,90
(16)
20Serra5 4
Elvira
LAltra. Storia
di unamante
Mondadori, 16
SEGNALI
di Giovanna Poletti
SSS
Sguardi
Cotture brevi
di Marisa Fumagalli
E se ci bevessimo il sommelier?
Le bibbie enologiche, al pari di pretenziosi
sommelier, non si addicono alla gente comune.
Che vorrebbe avere le nozioni di base senza
perdersi nei meandri delle degustazioni
complesse. Fede&Tinto, mattatori di Decanter
(Radiodue), con un manuale semplice
propongono, in punta dironia, il loro percorso
didattico. Obiettivo: saper ordinare una bottiglia
di vino e abbinarla al cibo giusto (Sommelier
ma non troppo, RaiEri, pp. 200, e 16).
Incontri La Fondazione Cini inaugurer listallazione durante la Biennale. Legno di cedro, teste romane. Il pubblico partecipa alla cerimonia
mostra, entrer nel giardino a fianco del Labirinto di Borges (un altro dei progetti della
Cini) per trovarsi davanti a una parete di legno di cedro; la costegger per tre lati fino a
una piccola apertura da cui potr accedere
alla casa da t, in vetro, ispirata alla tradizione riformata del maestro Sen no Rikyu.
Un piccolo cubo, due metri e mezzo di lato,
che potr accogliere due volte al mese, insieme al maestro cerimoniere, solo due altre
persone (tutti rigorosamente in costume tradizionale) mentre il pubblico (al massimo
trenta persone) potr assistere e prendere
parte alla cerimonia raccogliendosi ai lati
della lunga vasca dacqua (40 metri per 13)
che costituisce laltro elemento essenziale
del progetto.
Si tratta di unoperazione complessa.
Cronaca estasiata
di una festa galante
del 700 francese
da Parigi EMANUELE TREVI
L
Ningyo Joruri Bunraku di Osaka, il teatro
giapponese delle marionette, lo spettacolo
Suicidi damore a Sonezaki, andato in scena
lo scorso anno anche a Roma, sotto i cipressi
del giardino dellAmbasciata giapponese.
Passeggiando per un cantiere ancora in corso, in attesa del vetro del cubo realizzato in
Giappone (una quarantina le persone coinvolte, la met delle quali arrivano da Tokyo e
dintorni) Hiroshi Sugimoto rivela per un altro aspetto pi contemporaneo: Interno e
esterno, chiuso e aperto, leggero e pesante,
acqua e vetro. Tutto si giocher su questi elementi classici. Ma non solo: ho voluto intrecciare tanti altri elementi, a cominciare dai
materiali. Le piastrelle e la pietra sono cos
italiane, come pure di provenienza italiana
sono i reperti antichi e veneziani sono i masegni che permetteranno al maestro di entrare nella casa. Per lui ci sar una porta normale, gli ammessi avranno invece una piccola apertura di 90 centimetri, secondo la tradizione: perch cos chi entrava era
obbligato a entrare disarmato, visto che armature e spade erano troppo ingombranti
per passare.
Un intreccio, assai pragmatico, di sponsor-fornitori italiani e giapponesi (Sumitomo Forestry, Fondazione Bisazza, Barthel,
Asahi Building) per un progetto voluto e finanziato, al pari delle Stanze del Vetro, dalla
Fondazione Cini e da Pentagram Stiftung,
pensato come una struttura temporanea
destinata a durare per tutta la Biennale, ma
speriamo che possa restare in piedi pi a
lungo. Da che cosa stato ispirato? La
struttura del Santuario di Ise, ma anche la ricostruzione, tutta giocata sul legno di cedro,
delle aree devastate dal terremoto e dallo
tsunami del 2011. Una speranza? Mi piacerebbe che la mia casa da t potesse diventare
anche una struttura stabile, sarebbe bello
potesse diventare uno spazio per mostre e
spettacoli. Magari qualche mecenate potrebbe aver voglia di comprarlo, non crede?.
Certo, non irreale, visto che la cerimonia
lultima grande passione dei super-ricchi
giapponesi capaci di spendere cifre assurde
per collezionare antiche case da t e per vestirsi nelle occasioni importanti con incredibili kimono depoca. Poi, dopo una foto davanti alla facciata di Palladio, Hiroshi Sugimoto scappa velocemente, con tanto di moglie e assistente, verso limbarcadero dei
vaporetti: tempo di pranzare (allitaliana)
in un ristorante dalle parti di Piazza San Marco. Ancora una volta secondo la tradizione.
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@marcodelcorona
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Sulla strada
Sguardi Le mostre
di Davide Francioli
Novecento Contadini, mani callose, cartuccere. E a Torino anche le poco note immagini di Berlino
Esposte un centinaio di foto della Modotti (met della sua produzione conosciuta), che vanno dalle prime prove, nel
Messico post-rivoluzionario, alle ultime
di Berlino, poco note. Ecco i campesinos
in marcia, visti dallalto, coi cappelli a falde larghe che paiono enormi fiori in un
campo grande; chitarra, falce e cartuccera; architetture geometriche; pieghe di
i
Lesposizione
Tina Modotti. Retrospettiva
aperta fino al 5 ottobre a
Torino, Corte Medievale di
Palazzo Madama (info:
www.palazzomadamatorino.it)
Le immagini
Sopra: Tina Modotti ritratta
nel 1920. A fianco: Marcia di
campesinos (1928). In alto:
Mani di burattinaio (1929).
In alto a destra:
Donna di Tehuantepec (1929)
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Calendario
VENEZIA
BOLOGNA
FIRENZE
ROMA
TOLEDO
PARIGI
Questioni di famiglia
La mostra un originale tentativo di
rappresentare la famiglia
contemporanea, realizzato da undici
artisti internazionali come Guy BenNer, Sophie Calle (sopra: Les Tombes,
1990), Jim Campbell, John Clang, Nan
Goldin, Courtney Kessel, Ottonella
Mocellin, Nicola Pellegrini, Trish
Morrissey o Thomas Struth per
evidenziare i mutamenti nel tempo
del concetto di famiglia.
CCC Strozzina / Palazzo Strozzi
Fino al 20 luglio
Tel 055 26 45 155
El Greco di Spagna
Il legame profondo tra El Greco (Creta
1541 - Toledo 1614) e la citt
spagnola viene raccontato a 400 anni
dalla morte con una serie di mostre
(Museo de Santa Cruz, sacrestia della
Cattedrale, cappella di San Jos,
convento di Santo Domingo el
Antiguo, chiesa di Santo Tom,
ospedale Tavera) che studiano la sua
intera produzione (sopra: San
Giovanni evangelista, 1610-14).
Museo de Santa Cruz
Fino al 14 giugno
Tel +34 965 058 025
Ciak, si legge
Sguardi Le mostre
di Cecilia Bressanelli
a mostra un luogo altro, pensatela come spazio cavo dove emergono forme: figure chiare, ombre su
supporti scuri, residui, strisce,
frammenti le cui origini non sono
evidenti a prima vista, n vogliono esserlo.
Il colore dei supporti, dove sono sospese le
forme, sta fra il bruno e il nero, e sono taglienti (ma celati) i tocchi chiari del pennello. I volumi delle sculture sono spalmati
sulla superficie bidimensionale: cos lo spazio di queste apparizioni quello dellinganno. La mostra di Luca Pignatelli (Milano, 1962) a Napoli Museo di Capodimonte, fino al 15 luglio unoccasione per
scoprire il senso della ripetizione e il valore
delle figure.
Achille Bonito Oliva suggerisce la necessit di oltrepassare la soglia dello specchio, come Alice nel paese delle meraviglie, perch lo specchio riflette, ma appiattisce, rende ambigua la realt dellesistente.
E aggiunge: Ecco apparire un nuovo spazio
fisico e mentale, la bellezza della neutralit,
laffermazione di una forma lenta. Riflettiamo su questo, sulla lentezza, anzi sulla
fissit delle immagini: esercito di figure,
i
Lappuntamento
Luca Pignatelli,
Napoli, Museo di
Capodimonte / Sala Causa,
fino al 15 luglio, a cura
di Achille Bonito Oliva
(Info tel 081 74 99 151;
www.beniculturali.it).
Catalogo Artem, pp. 96,
e 25 (introduzione di
Fabrizio Vona; testi di Achille
Bonito Oliva, Michele
Buonuomo, Angela Tecce)
una griglia che domina lo spazio, moltiplicazione indefinita del ricordo. Altre immagini dellantico sono importanti, come Lotta, dove alle forme si sovrappone una scansione di geometrie, strisce, nastri che confermano il lungo dialogo di Pignatelli con
lastrazione. Ma fin qui siamo ancora allesterno del processo di elaborazione dellartista; per capire conviene riflettere anche su Pompei, grande opera che utilizza
come base un telo di quelli usati per i vagoni ferroviari, telo che in qualche modo reca
memoria, traccia del tempo: strappi, cuciture, macchie. Su questa trama Pignatelli
interviene con sovrapposizioni, rappezzi,
ritagli, e dove certo mantiene le antiche corde e le toppe, ma ne aggiunge altre (come
prova la struttura dellopera, organizzata e
bilanciata struttura). Il quadro deve essere
rimasto a lungo sulle pareti dello studio,
quasi uno schermo su cui Pignatelli ha proiettato un racconto per lui antico.
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Percorsi
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Banchi di prova A dirigenti, docenti e famiglie serve un approccio pragmatico, non miracolistico
Ci sono 100 mila insegnanti di sostegno per oltre 200 mila studenti con bisogni educativi speciali
Pi di un terzo, per, sono precari e questo crea un forte spaesamento. La continuit necessaria
Una fotografia di Renzo Tortelli (1926) scattata negli anni Cinquanta in una scuola materna. Limmagine tratta dal volume Piccolo Mondo (2009, Mediateca Marchigiana, pp. 176, e 30)
i
Lobbligo della scuola
Con il numero di domenica 20
aprile (#126), la Lettura
ha inaugurato, su iniziativa
del narratore Paolo Giordano,
una serie di interventi da
parte di scrittori sulla scuola
dellobbligo, sulle sue
disfunzioni, sui punti di forza,
su aspettative e frustrazioni
di un mondo variegato, con
lobiettivo di suggerire a
dirigenti e legislatori forme di
intervento. Lo stesso
Giordano ha ricordato sia la
contiguit fra istruzione e
letteratura sia il ruolo della
scuola nel garantire la tenuta
della democrazia. Eraldo
Affinati, narratoreinsegnante, ha raccontato
problemi e ricchezze delle
classi multietniche. Domenica
27 (#127) Silvia Ballestra ha
affrontato la partecipazione e
il ruolo dei genitori. Il 4
maggio (#128), infine, Silvia
Avallone ha trattato il tema
dellabbandono scolastico
Lautore
Lo scrittore Fulvio Ervas
(1955), gi insegnante, con la
sorella Luisa ha pubblicato La
lotteria (vincitore del Premio
Calvino nel 2001). Con
Commesse di Treviso invece ha
dato vita allispettore Stucky.
Il suo romanzo sullautismo
Se ti abbraccio non aver paura
(Marcos y Marcos) ha
venduto oltre 200 mila copie
Tutto bene? No, i lamenti non mancano. Le insoddisfazioni nemmeno. La percezione, pur diversissima da unarea regionale allaltra, sia dellutenza, sia degli
operatori scolastici, non positivamente
omogenea. Alle volte negativa: copertura del sostegno incompleta, rotazione eccessiva dei docenti, aspettative astronomiche delle famiglie e, va detto, anche
mancata formazione specifica per le diverse disabilit. Si attorcigliano aspettative personali (e contingenti) con le dinamiche dei sistemi a grandi numeri: le
due velocit spesso sono spaiate. Qualcuno, prima o poi, vedr il sol dellavvenir.
Qualcuno, qui e ora, patisce.
Ho fatto, sto facendo, esperienza di insegnamento con studenti speciali, in
un liceo, il Luigi Stefanini di Venezia Mestre, che tradizionalmente accoglie il
maggior numero di questi alunni rispetto
allintera provincia di Venezia. Lutenza
iscrive i propri figli in questo istituto attratta da un passaparola positivo tra le famiglie. Listituto, in molti anni, diventato un campo di forze che modella lambiente scolastico, in senso ecologico, discretamente favorevole alladattamento di
questi studenti. Molti hanno potuto avere,
per davvero, unesperienza umana evolutiva e soddisfacente. Si sono sentiti accettati, inclusi, non in occasione della gior-
Proposta di un lettore
La didattica
a 5 dimensioni
di ANGELO BATTISTA
nata del volontariato, ma per sei giorni alla settimana, per nove mesi, per cinque
anni, gite scolastiche incluse. Questi ragazzi pativano le vacanze natalizie ed estive come una condanna. Per affrontare la
quotidianit con questi alunni reali si devono combinare alcune grandezze: un
bravo dirigente, insegnanti di sostegno
formati e motivati, consigli di classe non
disattenti, famiglie che abbiano macinato
la rabbia o la rassegnazione (tutte umanamente comprensibili ma inefficaci), alunni emotivamente distanti dal supermachismo.
Strategica la presenza di un dirigente
capace, possibilmente refrattario a facili
ipocrisie: eviter di millantare roboanti
interventi, avr coscienza che per certe disabilit (soprattutto importanti deficit intellettivi) la scuola pu ottenere poco, pur
agendo con costanza e onest. Un bravo
dirigente conosce la validit del proprio
nucleo di docenti di sostegno e sa quale
efficacia possa avere il loro intervento; conosce i consigli di classe e sa dove il lavoro
di inclusione si avvii spontaneamente e
dove bisogner vigilare armati; dialoga
con le famiglie, ne monitora i bisogni e le
aspettative e segue la realizzazione degli
obiettivi concretamente ottenibili in quello specifico istituto.
un formidabile aiuto latteggiamento
delle famiglie dei ragazzi con disabilit,
che va, in ogni caso, considerato con tutto
il rispetto possibile. La sinergia migliore
si ottiene quando la famiglia non viva la
scuola come una sorta di Lourdes laica, il
luogo dei miracoli, dove limpegno dellistituzione debba (e possa) effettivamente compensare tutte le carenze manifeste
nel figlio. I genitori con buona capacit di
giudizio comprendono che la scuola offre
dosi, non proprio omeopatiche, contro la
solitudine dei figli, che li mantiene dentro a un mondo di relazioni, di stimoli,
che offre un sostegno didattico, alle volte
migliorabile, certo, ma non privo di possibilit di allenamento intellettuale: offre
un confronto con molte figure adulte, una
organizzazione parziale del tempo, un
percorso di conoscenze. Anche un sorriso. Anche una rampogna, alle volte.
Come si arriva a far funzionare decentemente le cose? Aspettando direttive e risorse dallalto? Ponendo infiniti quesiti al
Miur su Disturbi Specifici di Apprendimento e, in aggiunta da questanno, sui
Bisogni Educativi Speciali? Compilando
meravigliosi e, poi, disattesi Piani Educativi Individualizzati e Piani Didattici Personalizzati? Perch no? In sincronia con
un Paese che ama categorizzare e che considera gi realizzato ci che stato, appena, scarabocchiato. Tuttavia la precondizione, decisiva, che si parta individualmente dalla convinzione che nella scuola,
come nella sanit, ovunque vi sia una funzione di servizio verso il cittadino, vitale
essere dei buoni insegnanti, non vergognandosi di mirare alleccellenza. Senza
una massa critica di capacit, dal basso,
resteranno solo manciate di sigle. E cittadini infuriati. Se le cose funzionano,
quando non prevale lunit di misura del
miracolo o dellindifferenza, si costruisce
un terreno non conflittuale, dove accade,
addirittura, di dirsi grazie. Grazie per
quello che avete fatto per mio figlio in
questi anni la mail di una madre che
vale cinquecento aumenti di stipendio offerti, con spritz e noccioline, dal Miur.
P.S.: Daccordo, la tassonomia delle disabilit sar necessaria. Per, a me, piace
chiamarli per nome
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Percorsi Controcopertina
Sopra le righe
di Giuseppe Remuzzi
Personaggi
La ribelle del silenzio
Christine Sun Kim ha 34
anni ed una sound
designer impegnata fra
New York e Berlino: Sto
cercando di disimparare
quanto ho appreso sul vostro
modo di intendere ludito
Servizio fotografico di
SIRIO MAGNABOSCO
Ci rivediamo agli inizi di maggio a Berlino, la citt dove cominciata la sua storia
damore con il suono. Era il 2008 e il mondo
dellarte contemporanea cittadina aveva trovato nei suoni un campo di indagine privilegiato. Giravo tra le installazioni sonore dei
musei e delle gallerie racconta e mi
era negata qualsiasi comprensione delle
opere. Dopo un iniziale scoraggiamento, ho
deciso di affrontare la situazione e ho chiesto a ciascun curatore di spiegarmi nei dettagli loggetto e il suo scopo: di permettere
anche a me, che non avevo udito, di sentire
quello che lartista voleva comunicare.
Quel giorno Csk ha cominciato a pensare al
suono non pi come a unabilit fisica ma
Scatti flessibili
di Fabrizio Villa
SSS
Una copertina
un'artista
La montagna di Iris
La morte di un uomo
meno affar suo che di
chi gli sopravvive,
scrive con cinica verit
Thomas Mann in quel
capolavoro che La
montagna incantata:
anche lopera in
copertina, a suo modo, una
Montagna incantata. Irreale, sospesa
nel tempo e nello spazio, metafora di un
universo che contiene nostalgia, amore,
paura, memoria. la montagna creata
dalla sottile, intensa tensione dellartista
austriaca Iris Hutegger (Schladming,
1964) che costruisce le sue opere
attraverso stampe di fotografie sulle
quali interviene minuziosamente, da
novella Penelope, con una macchina da
cucire. Lartista lavora da sempre sul
concetto di percezione tra realt e
rappresentazione: con ago e filo d vita
a una tessitura simbolica: costruisce un
inganno dellocchio, una infinit di trame
colorate che, in questo numero dedicato
in buona parte al centenario della Prima
guerra mondiale, possono anche
evocare (al di l del volere dellartista) le
tante vite spezzate proprio in paesaggi
incantati simili a questi. La montagna
diventa cos metafora di un rapporto tra
uomo e natura, simulacro assoluto
dellineluttabile confine tra vita e morte.
(gianluigi colin)
al suono, per questo io lo considero una valuta. regolato da norme sociali, da significati universalmente condivisi che ho dovuto
apprendere, imitando gli altri, pur non capendoli. Ho imparato, ad esempio, che di
notte a casa, quando gli altri dormono, i
movimenti devono essere delicati, non
possibile giocare con la palla oppure spostare i mobili. Mentre per voi tutto questo
fisico, naturale, per noi un costrutto sociale che va appreso per essere accettati.
Lautorit linguistica del suono le apparsa evidente quando frequentava il master in Music/Sound alla Bards Milton Avery Graduate School of the Arts insieme a
normodotati: Con il mio interprete discutevo quasi sempre in termini di linguistica e
semiotica, ancora una volta scoprivo che
per gli altri il suono era collegato a parole
e rumori. Come se solo quelli rappresentassero i confini chiari e riconoscibili del
linguaggio. Per Csk, la comunicazione stata una sfida fin dallinizio: mentre da bambina imparava lAmerican Sign Language
(Asl), il linguaggio dei segni americano, i
genitori, immigrati coreani, faticavano ad
apprendere linglese: Non avevo una lingua in comune con mia madre e mio padre, ricorda. Lartista cresciuta al centro
di tanti linguaggi diversi, spesso a discapito
del significato vero delle parole, che si
smarrivano nelle continue traduzioni. Ero
ossessionata dal cartone animato della Sirenetta, lavr guardato centinaia di volte. Solo di recente ho capito il motivo: Ariel rinuncia alla sua voce per avere le gambe ed
entrare cos nel mondo degli umani, la
moneta di scambio per lamore e laccettazione. La comunit delle sirene disneyane,
cos piccola e ghettizzata, molto simile a
quella dei sordomuti. Sto cercando di disimparare tutto ci che ho appreso sulla vostra maniera di intendere il suono puntualizza e di trovare una mia strada per
catturarlo.
Due sono le tecniche usate prevalentemente dallartista: studiare le reazioni degli
altri ai suoni; coglierne le vibrazioni attraverso strumenti tecnologici. In entrambi i
casi provo a dare una forma al suono, a visualizzarlo e restituirlo in un aspetto insolito per chi in possesso di un udito normale.
Mentre siamo a cena in un ristorante di
Berlino, cade una bottiglia di vetro al tavolo
dietro al nostro, provocando delle urla in
due donne sedute. Csk si gira per guardare
laccaduto. Con la coda dellocchio ha visto
la reazione di una delle signore: unespressione di paura sul volto, accompagnata da
un movimento di mani verso lalto, gesto solitamente associato alla sorpresa negativa.
Csk spiega che suoni differenti provocano
in noi simili reazioni: studiandole si pu
imparare a riconoscere le associazioni.
Supplemento a cura
della Redazione cultura
Art director
Ferruccio de Bortoli
Luciano Fontana
Antonio Macaluso
Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
Antonio Troiano
Pierenrico Ratto
Stefano Bucci
Antonio Carioti
Serena Danna
Marco Del Corona
Dario Fertilio
Cinzia Fiori
Luca Mastrantonio
Pierluigi Panza
Cristina Taglietti
Gianluigi Colin
Novit
Come
esplorare
le idee
con nuove
capacit
Topograa
di una virt
Come
favorire
lo sviluppo
di relazioni
empatiche
Lo spettacolo
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