Dinicola Calvino
Dinicola Calvino
Dinicola Calvino
Lo scritto degli anni Sessanta a cui fa riferimento Calvino nel risvolto, e da cui
si evince limmagine chiave del libro, certamente Cibernetica e fantasmi (Appunti
sulla narrativa come processo combinatorio)4, che diventa per lautore, nel momento
in cui lavora a una sintesi del suo pensiero, il saggio emblematico dei cambiamenti
introdotti dallinformatica e dalle nuove tecnologie, in relazione a una ridefinizione di
nuovi approcci conoscitivi per comprendere la realt e per analizzare la complessit
del mondo in uno scenario che si presenta sempre in movimento. I saggi dellautore
rispecchiano infatti i mutamenti della cultura delineando litinerario di qualcuno si
legge sempre nel risvolto del volume - che cerca di capire e che non mai completamente soddisfatto dei suoi tentativi di sistemazione. Allargando continuamente il suo
angolo visuale per comprendervi gli aspetti che ne restavano pi lontani, Italo Cal1
I. Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e societ, Torino, Einaudi, 1980, ora in Id., Saggi. 1945-1985, a
cura di Mario Barenghi, Milano, Mondadori, 1995, pp. 5-405.
2
Id., Appendice. Sotto quella pietra (1980), in ID., Saggi. 1945-1985, cit., p. 401.
3
Id., Una pietra sopra, cit., quarta di copertina. Il corsivo mio.
4
Id., Cibernetica e fantasmi (Appunti sulla narrativa come processo combinatorio) (1967), in Id., Una pietra sopra,
cit., pp. 205-225.
vino vuole continuare a decidere volta per volta i suoi s e i suoi no, di fronte a una
realt sempre pi difficile da padroneggiare5.
In questa prospettiva si colloca la scelta di un titolo e di unidea del libro che rivela la duplicit di un ragionamento e di un pensiero - che Asor Rosa definisce linsopprimibile duplicit dellessere6 - nella coppia oppositiva programmatore (che poi
nel saggio diventa cibernetica) e fantasmi: il programmatore dunque un informatico-scienziato, con il camice bianco, che cerca di conoscere una realt, che si presenta
innumerabile e inclassificabile, attraverso luso di diagrammi geometrici, modelli
combinatori razionali e che in qualche modo rappresenta un alter ego di Calvino, programmatore di classificazioni e combinazioni narrative; i fantasmi, invece, sono figure della storia, rinviano alla dimensione umana, allinconscio, allirrazionale. su
questa base, nella direzione cio di una anonimit dellinformatico, che si spiega il
passaggio nel titolo da programmatore a cibernetica: se il programmatore crea modelli per far operare i sistemi elettronici ed elaborare dati, la cibernetica indica una
teoria e non la sua applicazione umana; in questo modo Calvino accentua la rappresentazione di un io sempre pi anonimo e invisibile in una societ tecnologica.
La duplicit del titolo si rende esplicita nel ragionamento che Calvino, sulla base
delle nuove tendenze della teoria dellinformazione, propone nel saggio Cibernetica e
fantasmi, in cui delinea il nuovo orizzonte culturale, quello della fine degli anni Sessanta, sulla base delle categorie continuo/discreto7:
Nel modo in cui la cultura doggi vede il mondo, c una tendenza che affiora contemporaneamente da varie parti: il mondo nei suoi vari aspetti viene visto sempre pi come discreto e non
come continuo. Impiego il termine discreto nel senso che ha in matematica: quantit discreta cio che si compone di parti separate8.
Calvino, incalzato dai mutamenti del mondo, utilizza categorie conoscitive ge nerali che modernamente rappresentano i presupposti per costruire modelli necessari
al trattamento dellinformazione: solo dopo che avremo riconosciuto la natura discreta di un determinato fenomeno scrive Giuseppe Gigliozzi - o documento, potremo riconoscere esattamente le parti e le relazioni che regolano queste parti, solo allora potremo riprodurre nella macchina, o magari semplicemente in modo concettuale,
un modello corretto e utilizzabile del nostro oggetto di studio. Tanta nitida precisione
pu spaventare, quasi che la realt possa inaridire in rigide ripetizioni, in sentieri rettilinei, lucidi ma falsi. Non c da temere. Pensiamo al gioco degli scacchi 9. Calvino, infatti, utilizza proprio limmagine della scacchiera per rappresentare i possibili e
infiniti processi combinatori della mente:
Sappiamo che, come nessun giocatore di scacchi pu vivere abbastanza a lungo per esaurire le
combinazioni delle possibili mosse dei trentadue pezzi sulla scacchiera, cos dato che la nostra mente una scacchiera in cui sono messi in gioco centinaia di miliardi di pezzi neppure
in una vita che durasse quanto luniverso sarriverebbe a giocarne tutte le partite possibili. Ma
sappiamo anche che tutte le partite sono implicite nel codice generale delle partite mentali, attraverso il quale ognuno di noi formula di momento in momento i suoi pensieri, saettanti o
pigri, nebulosi o cristallini10.
Sul piano narrativo questo si traduce nella sperimentazione delle Citt invisibili
che, rinviando a un immaginario tecnologico sul piano della struttura sottesa allopera, delineano limmagine di una scacchiera trasversale comprendente un numero canonico di caselle11. Lautore si sostituisce a un programmatore di meccanismi narrativi, proponendo il risultato di una combinazione di funzioni assegnate a ciascun racconto: Per mesi non ho fatto altro che tentare tutti i possibili modi di mettere in ordine i cinquantacinque capitoli; un lavoro da elaboratore elettronico, riempivo centinaia
di fogli di elenchi e schemi12. Calvino costruisce un testo la cui struttura sfida la perfezione elaborativa di una macchina, sfida che si esprime anche sul piano narrativo
nella partita a scacchi giocata fra Marco Polo e Kublai Kan (Kublai era un attento
giocatore di scacchi; seguendo i gesti di Marco osservava che certi pezzi implicavano
o escludevano la vicinanza daltri pezzi e si spostavano secondo certe linee13), in cui
la stessa scacchiera indica la pluralit delle forme del mondo (Allora Marco Polo
parl: - La tua scacchiera, sire, un intarsio di due legni: ebano e acero. Il tassello sul
quale si fissa il tuo sguardo illuminato fu tagliato in uno strato del tronco che crebbe
in un anno di siccit: vedi come si dispongono le fibre? []. La quantit di cose che
si potevano leggere in un pezzetto di legno liscio e vuoto sommergeva Kublai14). Il
gioco degli scacchi diventa il modello mentale di un universo infinito di combinazioni possibili: nessun modello reggeva il confronto con quello del gioco degli scacchi.
Forse [], bastava giocare una partita secondo le regole, e contemplare ogni successivo stato della scacchiera come una delle innumerevoli forme che il sistema delle
forme mette insieme e distrugge15. La conclusione, tuttavia, del gioco degli scacchi,
e dunque della classificazione del reale nellordine della totalit astratta delle forme
possibili, porta solo a una fine che si configura come il nulla:
Il Gran Kan cercava di immedesimarsi nel gioco: ma adesso era il perch del gioco a sfuggirgli. Il fine dogni partita una vincita o una perdita: ma di cosa? Qual era la vera posta? Allo
scacco matto, sotto il piede del re sbalzato via dalla mano del vincitore, resta un quadrato nero
10
11
e bianco [] Kublai era arrivato alloperazione estrema: la conquista definitiva [] si riduceva a un tassello di legno piallato: il nulla 16.
16
Ibid.
H. M. Enzensberger, Strutture topologiche nella letteratura moderna, 000000
18
I. Calvino, Cibernetica e fantasmi, cit., p. 224.
17
velocissimo passaggio di segnali sugli intricati circuiti che collegano i rel, i diodi, i transistor
di cui la nostra calotta cranica stipata 19.
Anche a livello narrativo, nel racconto Priscilla che si apre con una serie di
citazioni che vanno a costituire una piccola antologia che include i nomi di Bataille,
Morgan, Sartre, Borek, Bossuet, von Neumann e Galilei si affaccia di nuovo
dunque il nome di Johann Ludwig von Neumann di cui Calvino riporta un passo
tratto dallopera The General and Logical Theory Automata:
Non ci si deve lambiccare il cervello su come un automa di questo tipo possa produrne altri
pi grandi e complessi di lui. In questo caso le maggiori dimensioni e la pi elevata
complessit delloggetto da costruire si rifletteranno in unampiezza presumibilmente anche
maggiore delle istruzioni I che occorre fornire. [] In seguito, tutti gli automi costruiti da un
automa del tipo A condivideranno con A questa priorit. Essi avranno tutti un posto in cui si
pu inserire una istruzione I. [] ben chiaro che listruzione I compie grosso modo le
funzioni di un gene. anche chiaro che il meccanismo di copia B compie latto fondamentale
della riproduzione, la duplicazione del materiale genetico, che evidentemente loperazione
fondamentale nella moltiplicazione delle cellule viventi20.
19
23
Ibid.
Ivi, pp. 212-213.
25
Ivi, p. 213.
26
Ivi, p. 215.
24
il suo posto a un uomo pi cosciente, che sapr che lautore una macchina e sapr
come questa macchina funziona27.
Tuttavia la possibilit scrive Asor Rosa di una verifica del prodotto
letterario (quandanche frutto della macchina o di un lavoro umano analogo a quello
della macchina) sarebbe sussistita 28 perch la lettura diventa decisiva ( al lettore
che spetta di far s che la letteratura esplichi la sua forza critica 29), rimanendo lo
spazio della coscienza:
Smontato e rimontato il processo della composizione letteraria, il momento decisivo della vita
letteraria sar la lettura. In questo senso, anche affidata alla macchina, la letteratura continuer
a essere un luogo privilegiato della coscienza umana, unesplicitazione delle potenzialit
contenute nel sistema dei segni dogni societ e dogni epoca30.
Ivi, p. 216.
A. Asor Rosa, Lezioni americane di Italo Calvino, (1995), in Id., Stile Calvino, cit., pp. 87-88.
29
I. Calvino, Cibernetica e fantasmi, cit., p. 224.
30
Ivi, p. 215.
31
Ivi, pp. 213-214.
28
Calvino, in stretto rapporto alla Parigi dellOu.li.po, torna a riflettere sul valore
combinatorio della narrativa nel saggio del 1969 La macchina spasmodica: non mi
sono mai pi sorpreso a pensare a un universo finito e numerabile (idea, pi che
errata, infernale), e lanalisi del processo combinatorio mi apparsa solo come un
32
metodo tanto pi necessario in quanto mai esaustivo per addentrarci nello sterminato
intrico del possibile38.
Dora in avanti, infatti, la ricerca narrativa di Calvino tiene conto del gioco
combinatorio come metodo per esprimere lo sterminato intrico del possibile che si
traduce sul piano della scrittura con un impegno strutturalistico e semiologico della
stagione letteraria di Ti con zero (1967), Il castello dei destini incrociati (1969) e La
taverna dei destini incrociati (1973), Le citt invisibili (1972), Se una notte dinverno
un viaggiatore (1979); mentre Palomar (1983), come scrive Alberto Asor Rosa,
appartiene infine ad unaltra stagione, appena abbozzata 39. Nello stesso saggio
Asor Rosa individua nella ricerca di Calvino che va dalle Cosmicomiche a Se una
notte dinverno un viaggiatore una doppia tendenza: una pi semiologica che insiste
su di una nuova connessione di segni e di sensi ed quella che va dalle
Cosmicomiche alle Citt invisibili; laltra pi strutturalistica che porta a una
ristrutturazione della creazione letteraria e che va dal Conte di Montecristo a Se una
notte dinverno un viaggiatore40.
A distanza di quasi un ventennio, nel 1985, Calvino torna alla riflessione sulla
cultura contemporanea come discontinua, a proposito del libro di Roberto Calasso, La
rovina di Kasch:
[] la cultura della discontinuit, se alimentata da una sensibilit analitica sempre pi
esigente, pu essere il solo metodo che renda ragione dellunit dellumano nellunit
delluniverso, e tenti di saldare ancora microcosmo e macrocosmo. I due tipi di computer
(digitale e analogico) che preparano il nostro futuro, rappresentano ( sempre Calasso
che lo dice, commentando il fondatore della teoria dei giochi, von Neumann) i due poli
che occultamente ci reggono. Daccordo e non credo ci resti altro che inseguire il sapere
analogico con modelli logico-numerici sempre pi sofisticati, e [far] fiorire il sapere delle
quantit misurabili con limmaginazione analogica e trasfiguratrice; pur nella consapevolezza
che un sapere con due poli resta un sapere diviso, e che ci sar sempre un residuo delluno
inattingibile allaltro e viceversa 41.
Il computer diventa per Calvino, negli anni Ottanta, una metafora, un modello
mentale 42 ma anche, pi complessivamente, una rappresentazione del mondo in cui il
software si fa portatore del valore letterario della Leggerezza:
38
Id., La macchina spasmodica (1969), in Id., Una pietra sopra, cit., p. 253.
A. Asor Rosa, Natura e struttura (2000), in Id., Stile Calvino, cit., p. 137.
40
Cfr. ivi., pp. 135-159.
41
Id., Roberto Calasso, La rovina di Kasch (1983), in Id., Saggi, cit., p. 1022.
42
Sul rapporto fra Calvino e il computer si vedano i saggi di J. Usher, Calvino and the computer as writer/reader, in
The Modern Language Review, 90/1 (1995), pp. 41-54; Id., From Super-Albero to Iper-Romanzo, in Italian
Studies, LI (1996), pp. 181-203; M. Riva, Beginning/Ending, Openesse/Consistency: Models for the Hyper-Novel, in
Annali dItalianistica, XVIII (2000), pp. 109-131. Spunti interessanti sono contenuti, inoltre, nei saggi pi generali di
GIUSEPPE SAVOCA, Informatica e letteratura, in AA.VV., Calcolatori e Scienze Umane. Scritti del convegno
organizzato dallAccademia Nazionale dei Lincei e dalla Fondazione IBM Italia, presentazione di Ennio Presutti,
prefazione di Sabatino Moscati, Etaslibri, 1992, pp. 289-301; e di G. Gigliozzi, La galassia von Neumann: il testo tra
piombo e byte, in AA.VV., I nuovi orizzonti della filologia. Ecdotica, critica testuale, editoria scientifica e mezzi
informatici elettronici. Convegno internazionale, in collaborazione con lAssociazione Internazionale per gli Studi di
Lingua e Letteratura Italiana (Roma, 27-29 maggio 1998), Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1999, pp. 209-231.
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vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la
pesantezza del hardware; ma il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle
macchine, le quali esistono solo in funzione del software, si evolvono in modo delaborare
programmi sempre pi complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la
prima con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate dacciaio, ma come i bits
dun flusso dinformazione che corre sui circuiti sotto forma dimpulsi elettronici. Le
macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso43.
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ID., Leggerezza, in ID., Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio (1988), in ID., Saggi, cit., p. 636.
ID., Il
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