Corso Di Strutture in Acciaio - Masi
Corso Di Strutture in Acciaio - Masi
Corso Di Strutture in Acciaio - Masi
Facolt di Ingegneria
Corso di
TECNICA DELLE COSTRUZIONI
STRUTTURE IN ACCIAIO
Docente:
Collaboratori:
Indice
CAPITOLO 1....................................................................................................................... 3
1.1
1.2
1.3
1.4
CAPITOLO 2..................................................................................................................... 14
VERIFICHE DELLE MEMBRATURE ....................................................................................... 15
2.1 MEMBRATURE TESE ................................................................................................ 15
2.2 MEMBRATURE INFLESSE.......................................................................................... 17
2.2.1 Confronto della resistenza a flessione al variare della sezione ............... 17
2.2.2 Verifiche di resistenza............................................................................... 20
2.2.3 Verifiche di deformabilit ......................................................................... 22
2.2.4 Applicazione: verifica una trave appoggiata............................................ 24
2.3 Membrature compresse ................................................................................ 26
2.3.1 Cenni al problema dell'instabilit ............................................................ 28
2.3.2 Verifica allinstabilit............................................................................... 30
2.3.3 Applicazione Numerica: verifica di una colonna compressa ................... 33
CAPITOLO 3..................................................................................................................... 35
3.1
3.2
3.3
CAPITOLO 1
1.1
Materiale da Costruzione
Muratura di mattoni
Conglomerato cementizio armato
Legno
Acciaio da carpenteria S325
S355
Leghe di alluminio
fd
Valori tipici
[Kg/cm2]
[Kg/cm3]
[cm]
10
60
120
1600
2400
1800
2500
800
7850
7850
5.55
24
150
203.82
305.75
1400
2800
500
Per contro, si annoverano alcuni svantaggi che penalizzano l'uso generalizzato del
materiale acciaio:
-
Gli aspetti principali del calcolo e della verifica delle strutture metalliche verranno nel
prosieguo affrontate impiegando il metodo semiprobabilistico degli Stati Limite (SL), in
accordo con le pi recenti disposizioni normative.
1.2
Tutti i prodotti impiegati nell'ambito delle costruzioni in acciaio provengono dal processo
di laminazione, mediante il quale il profilo viene estruso attraverso l'impiego di opportuni
dispositivi atti a sagomare le unit di materiale di partenza secondo i rapporti dimensionali
e le forme richieste.
A tal proposito si sottolinea che le principali forme adottate nella pratica usuale sono
riconducibili a due tipologie:
Lamiere: che rappresentano elementi base con cui possibile realizzare qualsiasi
forma geometrica;
Profilati: i cui tipi e dimensioni derivano da una progettazione che fornisce
elementi strutturali gi prefabbricati.
Entrambe le tipologie sono classificate sui manuali tecnici di uso corrente e specificate
nello schema seguente:
Tabella 2 Elementi in acciaio
aperti
chiusi
Lamiere
Lamierini (sU1 mm)
Lamiere sottili, medie e spesse
Profilati
Ad I, profilati IPE
Ad H, profilati HE
Ad L,T,Z con lati uguali o diseguali
Tubi tondi, quadrati, rettangolari
I profili commerciali utilizzati sono designati attraverso una sigla che ne caratterizza la
geometria e le dimensioni; un esempio riportato di seguito:
IPE100
1.3
Sezione A
L
Figura 5 Elemento sottoposto a prova di trazione
La lunghezza utile della barra (ossia la parte di barra sulla quale si misurano le
deformazioni, mentre la lunghezza totale richiede anche tratti per linserimento nella
macchina di prova) utilizzata nella prova standard e pari a: L = 5.65 (A)0.5
Dalla teoria dell'elasticit valgono le relazioni:
=F/A
= L / L
Il diagramma tensione/deformazione ha tipicamente l'andamento mostrato di seguito:
Si distinguono diversi campi, ognuno dei quali individua uno specifico comportamento del
materiale.
Intervallo SI [s]
Intervallo IR [s, r]:
Gli acciai per i quali si distingue nettamente il valore di s vengono definiti "dolci"; quelli
per i quali questo valore non deducibile direttamente ma in maniera convenzionale si
definiscono "duri".
10
Solo per gli acciai extra dolci si presenta un allungamento spontaneo senza incrementi di
tensione(fenomeno dello snervamento), caratterizzato da un tratto sub orizzontale SI. Per
gli acciai speciali e per le leghe di alluminio un limite di snervamento vero e proprio non
esiste ed il limite di elasticit viene convenzionalmente individuato in quel valore della
tensione cui corrisponde una deformazione residua pari a: 0.1% (0,1) o allo 0.2 % (0,2),
come indicato nella figura successiva.
Tipi di acciaio
Le caratteristiche degli acciai da carpenteria metallica sono elencate al punto 11.3.4 del
DM 14.01.2008. Nell'ambito delle costruzioni metalliche previsto limpiego di pi
tipologie di acciaio, classificate in Normativa. Quelle pi comunemente utilizzate nelle
strutture civili sono: S235(ex Fe 360), S275 (ex Fe 430), S355 (ex Fe 510).
Il numero che segue la sigla S rappresenta la tensione di snervamento caratteristica (fyk)
in N/mm2 (per elementi con spessore minore di 40mm). Il parametro ftk la tensione di
rottura caratteristica.
11
G=E / [2(1+)]=80750
Densit
S=7850 kg/m3
N/mm2
12
Per i casi di maggiore interesse (Resistenza delle sezioni di classe 1-2-3-4, e Resistenza
allinstabilit) si deve adottare un valore di M pari a 1.05.
Quindi per un acciaio S275, ad esempio si avr, fd = fyk/M = 275/1.05 = 261.9 MPa
1.4.2 Verifica del materiale acciaio
La prova di trazione fornisce un valore di resistenza (fy o ft) di tipo monoassiale, dunque
anche la resistenza di calcolo fd sar un valore monoassiale. La verifica di resistenza
deriver dal confronto tra la tensione massima indotta dalle azioni e la resistenza di
calcolo.
In presenza di stati tensionali pluriassiali si considera una tensione ideale id che tiene
conto dellazione contemporanea di pi tensioni, equivalente ad un valore monoassiale
convenzionale, corrispondente ad uno stato tensionale complesso.
La tensione ideale viene calcolata come segue:
Stato tensionale piano
id = (x2+y2-xy+3xy2)0.5
Flessione e taglio
id = (x2 + 3xy2)0.5
Taglio puro
id = xy (3)0.5
y
x
xy
yx
X
Figura 10 a - Stato di tensione piano
13
Classe 4
Classe 3
Classe 2
Classe 1
r=2.5 y
r=4 y
14
CAPITOLO 2
Verifiche delle membrature
La verifica delle membrature dacciaio si caratterizza in funzione dello stato tensionale
prodotto dai carichi applicati.
Si dettaglier pertanto di seguito il procedimento di verifica delle membrature tese, di
quelle inflesse e di quelle compresse, cercando di coglierne il comportamento fisico ed
applicando i dettami di norma.
2.1
Membrature tese
N
1) arco
N
2) pensilina sospesa
catena
Gli schemi statici sopra riportati rappresentano esempi di strutture nelle quali sono presenti
elementi soggetti a trazione.
Nella realizzazione esecutiva delle tipologie 1) e 2) si adottano generalmente fili, cavi e
tubi, per la 3) si adottano profilati singoli e profilati accoppiati (ad esempio 2 profili a L).
Verifica
Lazione assiale di calcolo NEd ,dovuta ai carichi applicati alla struttura, deve rispettare la
seguente condizione:
15
dove Nt,Rd la resistenza di calcolo a trazione che, nel caso di membrature con sezioni
indebolite da fori per collegamenti bullonati o chiodati, deve essere assunta pari al minore
dei valori seguenti:
a)
la resistenza plastica della sezione lorda, A
Con M0 =1.05
b) la resistenza a rottura della sezione netta, Anet, in corrispondenza dei fori per i
collegamenti
con
Anet = area netta della sezione depurata delle filettature (tondini) o dai fori
(profilati) e M2 =1.25
.
Nel caso la sezione non sia indebolita da fori Nt,rd = Npl,rd
Applicazione:
Si consideri il sistema indicato in figura, soggetto alla forza esterna F.
F
R
L
F/2
16
2.2
Membrature inflesse
Gli elementi inflessi sono quelli soggetti prevalentemente ad un regime di sollecitazioni
flesso-taglianti: lesempio pi comune rappresentato da una trave appoggiata alle
estremit e soggetta a carichi verticali concentrati o distribuiti.
Dimensionamento e verifiche
Per gli elementi inflessi si trattano di seguito le verifiche:
-
di resistenza
di deformabilit
Asse neutro
FL/4
L
Figura 16 Trave appoggiata con carico concentrato in mezzeria
H/2
H/2
17
H = 60 cm
Larea della sezione ed il momento di inerzia, somma dei contributi dei singoli rettangoli,
pari a :
ASI,1=1800 cm2
ISI,1=(70*603/12)-2*(40-303)/12=1080000 cm4
Rispetto al valore del momento di inerzia della sezione rettangolare si ha :
ISI,1 / Irett =1080000/540000 =2
Questo implica che in una sezione con inerzia doppia rispetto a quella di riferimento, la
massima tensione agente risulta essere pari alla met.
M H
max,SI,1=(0.5*max,rett)
max =
I Ipe1 2
Caso 3) Sezione IPE SI,2
Si mantengono costanti larea a la base della sezione, ricavando poi le altre dimensioni, in
particolare laltezza
HSI,2 =140 cm (2.3 volte HSI,1)
18
I/Irett
/rett
Irett
ISI,1
ISI,2
540000
1
1
1080000
2
0.5
3980000
7.3
0.31
Pertanto, pur mantenendo costante larea della sezione, ossia la quantit di materiale, si
possono avere inerzie ed effetti molto diversi modificando la geometria della sezione.
19
Caso a
A2
M
V
FL/4
F/2
-F/2
L
Caso b
B1
B2
qL2/8
ql/2
L
Figura 19 Diagrammi delle sollecitazioni
Risolvendo lo schema statico sopra indicato, si deduce che le sezioni critiche sono la A2
per il caso a) e le B1 (taglio max) e B2 (momento flettente max) per il caso b).
Spostando lattenzione dallintera trave alla singola sezione, le fibre critiche sono le c1, c2
e c3:
c1 max
c2 id=(2+32)0.5
c3 max
20
21
Per gli schemi statici di seguito riportati sono disponibili nella manualistica corrente i
valori degli spostamenti massimi prodotti da un assegnato carico applicato.
F
Caso a
1/48 FL3/EI
Caso b
5/384 qL4/EI
F
Caso c
1/3 FL3/EI
q
Caso d
1/8 qL4/EI
La Normativa (DM 14.01.2008) stabilisce dei limiti ai valori di max derivanti dall'esigenza
di garantire la funzionalit delle strutture e di evitare danni alle opere complementari
(impianti, intonaci, tamponature). Le indicazioni riguardo i massimi valori degli
spostamenti verticali sono riportati al punto 4.2.4.2.1 delle norme in termini di frazioni
della luce L dellelemento da verificare.
La verifica di deformabilit si ritiene soddisfatta allorquando si ha:
max L
22
con L luce dellelemento considerato. Nel calcolo della freccia totale deve tenersi in conto
anche la eventuale contro freccia 1 fornita in fase di progetto al fine di limitare il valore
dellabbassamento.
23
Comportamento ad arco
Parte di muratura
che scarica sulla
trave
L/2
L/2
L/2
(andamento parabolico)
Pmax
Qk
Gk
L = 4.0 m
Figura 24 Trave con carico permanente e accidentale
HL/15=400/15=265 mm
IPE240
I=3890 cm4
H=240 mm
Azioni di progetto:
Gk=22.0 kN/m;
Qk=14.26 kN/m
S.L.U.
Fd,SLU=1.3 Gk + 1.5 k = 50 kN/m
S.L.E. (rara): Fd,SLE= Gk + k = 36.26 kN/m
Materiale
S355: fyk = 355 MPa
fd = fyk/M0 = 355/1.05=338 MPa
Freccia max da norma
max = 2 (trave porta-tamponatura: elementi fragili) /L1/350 ( 400/350=1.14 cm)
Verifica IPE240
max=(Msd/I) H/2=308.5 MPa < fd
2=5/384 Fd L4/EI=1.55 cm>1.14 cm
OK
NO
I=5790 cm4
H=270 mm
Verifica IPE270
max=Msd/I H/2=233MPa< fd = 338 MPa
2=5/384 Fd L4/EI=1.08 cm <1.14cm
OK
OK
25
2.3
Membrature compresse
colonne
puntoni
Disposizione "errata"
Disposizione corretta
puntoni
26
Verifiche di resistenza
SICUREZZA
stabile
EQUILIBRIO
indifferente
instabile
27
x
y
Iy = Imin
=1
=2
=0.5
L0
28
Le ipotesi poste alla base della espressione fornita da Eulero sono le seguenti:
1) Asta ideale
2) Materiale a comportamento elastico - lineare
3) Materiale infinitamente resistente
Ricordando la definizione di snellezza =L0/min, lespressione di Eulero pu essere
riscritta nella seguente forma:
crit = Ncrit /A = 2 E Imin /(AL02) = 2 E A 2min /(AL02)
Da cui ricordando che = L0 / ( 2/L02=1/ 2):
crit = 2 E /2
Le variabili in gioco, ossia crit e , sono pertanto legate da una funzione denominata
iperbole di Eulero (fig. 30)
iperbole di Eulero
fy
aste
tozze
aste
snelle
lim
In realt il materiale elasto - plastico e ha resistenza finita fy, per cui esiste una snellezza
limite lim in corrispondenza della quale si ha il passaggio dalle cosiddette aste tozze che
vanno in crisi poich viene superata la resistenza fy, alle aste snelle nelle quali la crisi si
verificher per instabilit.
La snellezza limite si ottiene a partire dalla espressione della crit sostituendovi il valore fy:
lim = (E/ fy)0.5
Per tenere conto delle imperfezioni (passaggio da asta ideale ad aste reali) vanno
considerate le curve adimensionalizzate riportate nella figura 31.
Le curve critiche a, b, c, d sono state ricavate sulla base di studi teorici e sperimentali per i
tipi di sezione pi frequentemente usati per le colonne e sono fornite in forma analitica
dalla normativa (vedi fig. 32).
29
crit/f y
imperfezioni: -
a
b
c
d
0.2
/lim
Dove
un coefficiente riduttivo
la snellezza adimensionale
M1=1.05
30
31
32
Si vuole effettuare una verifica allinstabilit di una colonna di altezza h=3.5 m soggetta ad
un carico di NEd=80 kN incastrata ad un estremo.
Il tipo di acciaio S275.
La sezione della colonna un HEA160 con h=152 mm e b=160 mm si ha h/b<1.2 e
tf < 100 mm (tf =spessore delle ali, tw = spessore dellanima, z = asse debole, y= asse
forte)
z
tf
tw
y
z
b
La curva di instabilit (considerando linstabilit rispetto allasse y-y) da considerare la
c con = 0.49 in base alla tabella 4.2.VI del DM 14.01.2008.
Lo schema di vincolo quello di incastro alla base
1) Valutazione di
= ( L) / min
in cui tiene conto dei vincoli presenti, L la lunghezza dellasta, e min = 3.98cm il
raggio di inerzia relativo allasse debole. Per il calcolo di si ha un incastro alla base e
nessun vincolo in sommit, pertanto:
33
L
L0=L=2L
=2
min:
3) Valutazione di
3877 275
A fyk
=
= 2.02
260388
Ncr
La verifica soddisfatta.
34
CAPITOLO 3
3.1
3.2
Unioni bullonate
Le unioni bullonate presentano, rispetto a quelle saldate, una maggiore indipendenza dalle
condizioni atmosferiche e minore esigenza di manodopera specializzata; inoltre presentano
largo impiego nella realizzazione di strutture provvisorie, suscettibili di successivo
smontaggio ed eventuale trasformazione.
Nel dettaglio, l'obiettivo che l'unione bullonata deve realizzare il collegamento tra due o
pi elementi; naturale che essa deve essere progettata in modo da risultare staticamente
efficace, cio in grado di trasferire le sollecitazioni agenti da un elemento all'altro.
Operativamente, per collegare i due elementi a e b, indicati in figura occorre sovrapporli,
forarli e inserire un elemento che garantisca alle singole unit di diventare un unico corpo
strutturale.
35
Le unioni bullonate vengono realizzate mediante organi stampati o torniti definiti bulloni
(uno schema riportato di seguito).
filettatura
dado
gambo
testa
Figura 36 Bullone
Il bullone costituito in genere da una vite con testa, di forma generalmente esagonale, da
un dado anche esso esagonale impegnato nel gambo filettato della vite.
Nei giunti bullonati assume grande importanza il gioco gambo foro, da cui discendono
prescrizioni precise di norma sulla foratura e la disposizione dei vuoti rispetto agli spessori
impiegati. I fori devono avere diametro uguale a quello del bullone maggiorato al massimo
di 1 mm, per bulloni sino a 20 mm di diametro, e di 1,5mm per bulloni di diametro
maggiore di 20 mm
In presenza di vibrazioni indispensabile luso di controdadi, di rosette di tipo elastico o di
altri sistemi speciali.
Gli elementi che caratterizzano meccanicamente il bullone sono:
il diametro d,
la classe di appartenenza del bullone
La normativa italiana considera 5 classi di bulloni
bulloni normali (classi 4.6, 5.6, 6.8)
bulloni ad alta resistenza (classi 8.8, 10.9)
Le cui caratteristiche meccaniche sono riportate di seguito
36
F
F
Per effetto della forza applicata, tende a verificarsi uno spostamento relativo tra le due
lamiere; per comprendere il comportamento dellunione occorre considerare il modo in cui
il bullone realizza il collegamento. Lunione infatti realizzata nel rispetto di alcune
regole.
Un primo aspetto da considerare legato alla forza di precarico con la quale si stringe il
bullone, serraggio, effettuato con chiave dinamometrica che consente di controllare lentit
della sforzo prodotto nel bullone in modo compatibile con la resistenza del bullone stesso,
pari a:
dove ftb la tensione di snervamento e Ares larea resistente del bullone che tiene conto
della presenza della filettatura, M7 =1.10
37
Per realizzare lo sforzo Fp,cd necessario applicare una coppia di serraggio, pari a:
Ts = 0.2 * Fp,Cd * d
In altre parole, in un collegamento bullonato necessario che il dado sia avvitato al bullone
con una coppia Ts.
Coppia (Nm)
Forza (N)
Taglio
38
Nella prima fase, sotto lazione della forza F, non si registrano spostamenti apprezzabili
all'aumentare della forza.
In corrispondenza di un certo valore Ft della forza, il comportamento cambia in maniera
brusca e cio lo spostamento aumenta in maniera consistente, senza che la forza esterna
aumenti.
A questo punto stata superata la resistenza per attrito, tra lamiere superiore ed inferiore,
originata dalla forza di serraggio per il collegamento che vi tra bullone e lamiere.
Lincremento di spostamento a forza costante si ferma quando la superficie del bullone
viene a contatto con la parete interna del foro nel quale inserito (per esigenze di
montaggio il foro ha sempre un diametro leggermente maggiore di quello del bullone).
Appena il bullone viene a contatto con la parete del foro inizia ad opporsi allo spostamento
relativo, non pi per effetto dellattrito ma per effetto del taglio, lavorando sostanzialmente
come un perno.
Per avere ulteriori spostamenti relativi la forza applicata deve aumentare, fino ad arrivare
ad un valore Fu (forza ultima ) oltre il quale si ha la crisi definitiva dellunione bullonata
che, come vedremo, pu essere causata da diversi possibili meccanismi di rottura.
Quindi in sintesi, si distinguono due fasi: nella prima il bullone lavora per attrito; nella
seconda l'unione bullonata lavora a taglio.
Resistenza per attrito
Ft = Fp,cd
dove Fp,cd la forza che tiene unite le due lamiere e il coefficiente di attrito.
Il coefficiente di attrito tanto pi grande quanto pi le superfici sono scabre,
generalmente il valore di pari a:
0.45 quando le giunzioni siano sabbiate al metallo bianco e protette sino al
serraggio dei bulloni,
0.30 in tutti gli altri casi.
Una superficie trattata una superficie a cui stata conferita artificialmente una certa
scabrezza.
Quanto pi il bullone resistente, tanto pi grande la forza di pretrazione e quindi
maggiore sar la Ft.
La Normativa Italiana permette di utilizzare giunzioni che lavorino ad attrito solo se si
adottano bulloni ad alta resistenza.
3.2.1 Verifiche delle unioni bullonate
Deve risultare:
F Fs,Rd
in cui :
M3 = 1.25 allo SLU e
M3 = 1.10 allo SLE
con
Fs,Rd = n Fp,cd / M3
39
= 0.30-0.45
n il numero di superfici a contatto
In caso di serraggio controllato si pu assumere M7 = 1.0 anzich 1.1. Il serraggio
controllato quello che avviene per mezzo di chiave dinamometrica.
Si ricorda che le unioni il cui meccanismo resistente affidato all'attrito, richiedono
l'utilizzo di bullone ad alta resistenza, cio delle classi 8.8 e 10.9.
In tali bulloni, attesi gli elevati valori delle tensioni di snervamento, si possono applicare
elevati sforzi di pretrazione Fp,cd e quindi realizzare forti condizioni di precompressione
delle lamiere a contatto.
b) Unioni a taglio
Una volta vinta la resistenza per attrito, in una unione bullonata i possibili meccanismi di
collasso che possono verificarsi sono i seguenti:
40
NEd
NEd
deve risultare
dove la resistenza di calcolo a trazione Nt,Rd di membrature con sezioni indebolite da fori
per collegamenti bullonati o chiodati deve essere assunta pari al minore dei valori
seguenti:
a) la resistenza plastica della sezione lorda, A,
b) la resistenza a rottura della sezione netta, Anet, in corrispondenza dei fori per i
collegamenti
41
NEdf
NEd
f
b = NEd/An = F/(d2/4)
La resistenza di calcolo a taglio dei bulloni e dei chiodi Fv,Rd, per ogni piano di taglio che
interessa il gambo dellelemento di connessione, pu essere assunta pari a:
Se per il piano di taglio passa la filettatura. In questo caso Ares larea resistenza netta
tenuto conto della presenza della filettatura.
Se il piano di taglio non passa per la filettatura si ha, per tutti i tipi di bulloni
b)
Il sistema indicato nella figura precedente presenta nella condizione a) un bullone che nella
superficie soggetta a taglio non munito di filettatura per cui larea va considerata per
intero a differenza della condizione b) dove invece la sezione sollecitata a taglio e munita
di filettatura. In questultimo caso larea da considerare Ares prevedendo quindi
unopportuna riduzione dovuta alla filettatura.
42
NEd
/2
F/2
F/2 f
43
rif = NEd/(t d)
NFEd
Figura 46 Rifollamento
Figura 47 Interassi e distanze dal bordo dei fori (fig. 4.2.3 de DM 14.01.2008)
44
Figura 48 Valori degli interassi e distanze dal bordo dei fori (tab. 4.2.XIII del DM 14.01.2008)
necessario unire due pezzi A e B come in figura che hanno spessore t=10 mm. Si
richiede di dimensionare la larghezza dei pezzi, e il diametro del bullone sapendo che deve
essere di classe 8.8 (scelta progettuale per avere una unione funzionante ad attrito).
NEd
NEd
Figura 49 Valori unione bullonata soggetta a trazione
46
F Fs,Rd
in cui :
M3 = 1.25 allo SLU e
M3 = 1.10 allo SLE
con
Fs,Rd = n Fp,cd / M3
= 0.30-0.45
n il numero di superfici a contatto
In caso di serraggio controllato si pu assumere M7 = 1.0 anzich 1.1. Il serraggio
controllato quello che avviene per mezzo di chiave dinamometrica.
Si opta per il serraggio controllato e quindi M7 = 1.0
La forza di precarico sar
Fp,Cd = 0.7 ftb Ares = 0.7*800*157=87920 N
n=1 (superfici di contatto)
= 0.30
La forza resistente per attrito allo SLU
Fs,Rd = n Fp,cd / M3 = 0.3*87920/1.25 = 21100 N = 21.1 kN < Ned
Si decide quindi di aumentare il numero di superfici a contatto ponendo quindi n=2. Si avr
Fs,Rd = 42.2 > NEd=40 kN
47
dove la resistenza di calcolo a trazione Nt,Rd di membrature con sezioni indebolite da fori
per collegamenti bullonati o chiodati deve essere assunta pari al minore dei valori seguenti:
a) la resistenza plastica della sezione lorda (A-A, nella figura sopra), A=42*10=420 mm2,
b) la resistenza a rottura della sezione netta (B-B nella figura sopra), Anet, in
corrispondenza dei fori per i collegamenti Anet =10*(42-17)=250 mm2
ftk =430 MPa per un acciaio S275 di cui sono fatte le lamiere collegate
b = min {1; 21/(3*16)}=0.437
kt =1 essendo t=10 mm > 1.25 mm
Fb,Rd=2.5*0.437*1*430*16*10 / 1.05 =60100 N = 60.1 kN > NEd/2 = 15 kN = forza di
rifollamento sul singolo bullone. Infatti la forza da trasmettere NEd agir sulle superfici di
due fori poich vi sono due bulloni.
48
3.3
Unioni saldate
Elettrodo
rivestito
gas
Materiale base da
collegare
Differenza di
Potenziale
Materiale dapporto
Ls
1
L
Figura 53 Saldatura su elementi rettilinei
49
Ls - L
1
L-L
Figura 55 Accorciamenti imposti dalla saldatura
L = F L / (E A)
F = (E A) /L) (L)
= (E L) / L
In realt per temperature elevate E = E* = 0.75 ETamb, per cui:
= E* (L / L) = 0.75*2*106*0.18*(Ls/L) = 2700*100 (Ls/L) (kg/cm2)
Se Ls/L pari a circa (1/100) si ottiene = 3000 kg/cm2 (tensioni residue), valore vicino
alla tensione di snervamento per acciaio Fe360 e Fe 430.
50