B2-2018 Giugno - Ascleg
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Luogo: ____________________________________________
DA
DATI DEL CANDIDATO
NOME: ____________________________________________
COGNOME: _________________________________________
FIRMA: _____________________________________________
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Data: _____________________________________________
La prova Ascoltare dura 50 minuti ed è composta da quattro parti, per un totale di 18 item.
La prova Leggere dura 70 minuti ed è composta da quattro parti, per un totale di 15 item.
Alla fine della prova avrai dieci minuti per copiare le risposte sul tuo foglio delle risposte.
Il punteggio assegnato per ogni risposta delle prove Ascoltare e Leggere varia in base al tipo di domanda.
Ogni risposta errata, omessa o doppia vale zero punti.
Non è consentito l’uso di fogli di brutta copia: puoi prendere appunti solo su questo stampato; alla fine
della prova avrai dieci minuti di tempo per trascrivere le risposte nel foglio delle risposte.
È vietato usare il bianchetto; i fogli delle risposte e i fascicoli d’esame dovranno essere compilati con
una penna a inchiostro non cancellabile blu o nero. I fascicoli d’esame e i fogli delle risposte riempiti a
matita, con penna cancellabile o corretti con il bianchetto saranno annullati.
Gli apparecchi elettronici devono restare spenti per tutta la durata dell’esame. Durante la prova è vietato
utilizzare apparecchi elettronici come smartphone, tablet, lettori ebook o computer. Le prove di coloro
che verranno sorpresi con apparecchi elettronici accesi saranno annullate.
Non è possibile usare alcun tipo di materiale didattico o personale di ausilio alle prove (appunti, dizionari,
libri, ecc.).
PRIMA PARTE
(Le risposte corrette valgono 1,5 punti. Le risposte errate, doppie o lasciate in bianco valgono 0 punti)
ISTRUZIONI
Associa a ogni brano (1-4) una delle sei frasi elencate (A-F). Scrivi nella tabella la lettera della frase che hai
scelto accanto al numero del brano corrispondente. Devi scegliere solo quattro frasi, una per ogni brano.
Fa’ attenzione: ci sono due frasi in più.
Quale frase corrisponde al racconto che hai appena ascoltato? La frase giusta è la G.
Ora la registrazione sarà interrotta e puoi fare domande alla commissione d’esame se non hai capito le
istruzioni.
---
Adesso hai un minuto per leggere le frasi. Allo scadere del minuto sentirai un suono e inizierà la prova.
Ascolterai ogni brano due volte.
ISTRUZIONI
In questo esercizio ascolterai tre brani. Ascolta ogni brano e completa le frasi, scegliendo fra le tre soluzioni
proposte (A, B, C) l’unica adatta. Devi scegliere solo una soluzione per ogni frase.
Ora la registrazione sarà interrotta e puoi fare domande alla commissione d’esame se non hai capito le
istruzioni.
---
Adesso hai un minuto per leggere le frasi. Allo scadere del minuto sentirai un suono e inizierà la prova.
Ascolta il terzo brano e completa le frasi 9 e 10. Ascolterai il brano due volte.
Brano C: La volontaria Beatrice parla del progetto Intercultura che porta i giovani
all’estero per un anno
ISTRUZIONI
In questo esercizio ascolterai un brano. Ascolta il brano e completa le frasi 11-14 scegliendo fra le tre
soluzioni proposte (A, B, C) l’unica adatta. Devi scegliere solo una soluzione per ogni frase.
Adesso hai un minuto per leggere la presentazione del brano e le frasi. Allo scadere del minuto sentirai un
suono e inizierà la prova. Ascolterai il brano due volte.
Il giornalista Giovanni Minoli intervista l’alpinista Simone Moro a proposito della scalata della
montagna Nanga Parbat.
ISTRUZIONI
In questo esercizio ascolterai due brani. Ad ogni brano sono associate due frasi. Completa ogni frase
scegliendo dagli elenchi corrispondenti la soluzione adatta, come nell’esempio (Brano A - 0/G). Devi scegliere
solo una soluzione per ogni frase.
Ora la registrazione sarà interrotta e puoi fare domande alla commissione d’esame se non hai capito le
istruzioni.
Adesso hai un minuto per leggere le frasi. Allo scadere del minuto sentirai un suono e inizierà la prova.
Ascolta il primo brano e completa le frasi 15 e 16. Ascolterai il brano due volte.
Ascolta il secondo brano e completa le frasi 17 e 18. Ascolterai il brano due volte.
A) specializzarsi
17. La prima volta Hubble andò in Europa per _______. B) fare delle gare
C) combattere
D) esercitarsi
18. Prima che a Monte Wilson, Hubble andò a _______ a Yerkes.
E) lavorare
F) studiare
PRIMA PARTE
(Le risposte corrette valgono 2 punti. Le risposte errate, doppie o lasciate in bianco valgono 0 punti)
ISTRUZIONI
Completa le frasi qui sotto (1-3): leggi il testo a p. 10 e segna una crocetta sul riquadro giusto (). Indica solo
una possibilità (A, B, C o D).
Quando decisi di tradurre Proust avevo vent’anni. Mi proponevo di tradurre tutta La recherche. Non
avevo mai tradotto, in vita mia, nulla; e ogni volta che decidevo di far qualcosa, sentivo sempre una
gran paura di poter cominciare senza riuscire a portare a termine; avevo infatti, dietro di me, gran
quantità di romanzi o racconti cominciati e non finiti, e lingue straniere che m’ero messa a studiare
senza andare oltre le primissime pagine della grammatica. Non c’era giorno della mia vita, a quel
tempo, in cui io non promettessi a me stessa d’iniziare qualche impresa impegnativa, dallo studio della
storia universale allo studio della lingua greca; e questi ambiziosi propositi si dissolvevano nello spazio
d’un pomeriggio. Nel decidere di tradurre Proust, io non avevo letto, della Recherche, una sola riga.
Tutto quello che sapevo di Proust, era il poco che ne avevo sentito raccontare in casa mia, ancora nei
tempi della mia infanzia: erano stati pronunciati in mia presenza i nomi di Odette e di Swann; e
siccome io avevo chiesto, credo, cosa diavolo fosse questo Proust, mi era stato risposto che era un
bambino il quale voleva andare a passeggio per una strada, allo scopo di vedere una bambina che gli
piaceva, ma i suoi genitori lo portavano invece su un’altra; un bambino che amava i biancospini (avevo
io pure, da bambina, nel mio giardino, cespugli di biancospini, ma non me ne importava nulla). Così
dunque un giorno lessi la prima frase della Recherche: «Longtemps, je me suis couché de bonne heure»1,
e mi diedi immediatamente a tradurre. Nella mia infinita leggerezza, non pensavo neppure di dover
leggere, prima di cominciare a tradurre, almeno le prime pagine. Ero troppo impaziente di sapere se
sapevo o no fare una traduzione. Tradussi le prime pagine, avanzando così alla cieca, inoltrandomi nel
labirinto di quelle frasi lunghissime, curiosa più di me che del senso di quelle frasi, spiando in me le
capacità che avevo di portar le parole da un linguaggio all’altro; e quando ebbi finito di tradurre le
prime quattro pagine, le diedi da vedere a mio marito, Leone Ginzburg, il quale mi disse che erano
tradotte assai male. Allora, lentamente, ricominciai. Mio marito m’aveva spiegato che dovevo cercare
ogni parola nel vocabolario, ogni parola, anche quelle di cui sapevo benissimo il significato, perché
poteva, il vocabolario, suggerire una parola più precisa e migliore. Così mi diedi a tradurre
lentissimamente. Mi fermavo ora a lungo, interminabilmente, su ogni parola. Ma avevo smesso di
pensare a me stessa: e nella grande lentezza con cui mi muovevo, ero tuttavia trascinata da un impeto
di gioia profonda, perché avevo preso ad amare i labirinti di quelle lunghe frasi: non dovevo spezzarle,
sapevo ora che non dovevo mai spezzarle; e quello che più mi stupiva era, in me, il ritmo rapido,
gioioso e possente che mi portava sul filo di quelle frasi così lunghe, il ritmo profondo e gioioso che
sentivo vibrare in me anche nella noia di scartabellare2 il vocabolario; conservavo, scartabellando il
vocabolario (non sono mai stata veloce nel guardare nei vocabolari e non ho mai ben presente l’ordine
delle lettere dell’alfabeto), una gioia nervosa e convulsa che assomigliava a quella con la quale scrivevo
i miei racconti. Non tradussi mai tutta La recherche. A un certo punto, capii che non mi era possibile.
ISTRUZIONI
Alle pp. 12 e 13 trovi due articoli che parlano dell’inquinamento causato dalle cannucce di plastica usate per
bere bibite e cocktail (testo A e testo B): indica a quale testo si riferiscono le frasi della tabella qui sotto (4-8),
segnando una crocetta ():
Frasi A B C
Testo Testo Testi
A B AeB
Cinquecento anni: è il tempo necessario a smaltire Secondo stime fatte dalla società di ricerche
una sola cannuccia di plastica, quella che utilizziamo Eunomia, in Italia si usano circa due miliardi di
per pochi minuti per bere ma destinata invece a cannucce l’anno; negli Stati Uniti invece almeno
restare nell'ambiente per un tempo lunghissimo e venti milardi. La prima è una stima fatta partendo
che in Europa figura tra i primi 5 rifiuti raccolti sulle dagli unici dati disponibili (quelli sui McDonald’s),
coste. la seconda è una stima fatta dall’associazione
In tutto il mondo si utilizzano più di un miliardo di statunitense dei produttori di plastica (quindi
cannucce al giorno; solo negli Stati Uniti, secondo i probabilmente al ribasso). Secondo molti, è grave
dati della Plastic Pollution Coalition, ogni giorno se ne che siano prodotte così tante cannucce – quasi
consumano 500 milioni; a Londra, circa 2 miliardi
tutte di plastica – allo scopo di metterle per qualche
l’anno tanto che l’Evening Standard ha lanciato una
minuto nei bicchieri dei fast food o nei cocktail e
petizione su Change.org per chiedere ai produttori
poi buttate (e solo in parte riciclate). L’attore
di metterle al bando o trovare soluzioni eco
Adrian Grenier, uno dei portavoce di una
sostenibili entro il 2018.
campagna contro l’uso delle cannucce di plastica,
E ora anche l'associazione italiana Marevivo, dopo
ha detto che le cannucce «possono essere viste
aver vinto la battaglia condotta su microplastiche e
come “una porta d’accesso” per capire il problema
cotton fioc, ha deciso di avviare una campagna di
dell’inquinamento». Perché sono piccole, usa-e-
sensibilizzazione per ridurre l’uso delle cannucce in
getta, e quasi tutti le usano.
plastica monouso e chiede a tutti gli esercenti, bar e
ristoranti, di smettere di distribuirle ai clienti, di non
La campagna più importante contro l’uso delle
inserirle automaticamente nelle bevande e di cannucce è organizzata da Strawless Ocean (“oceano
spiegare ai consumatori perché è importante senza cannucce”), un’associazione secondo la quale
rinunciare ad usarle. E prevedere alternative negli Stati Uniti si usano 500 milioni di cannucce di
ecologiche in carta, vetro, acciaio o bambù. plastica al giorno e che sul suo sito scrive che «se
Già nel Regno Unito tantissime catene di pub, bar e non agiamo ora, nel 2050 nell’oceano ci sarà più
ristoranti hanno rinunciato alle cannucce tradizionali plastica che pesci». Il motto della campagna contro
in plastica preferendo quelle ecologiche. l’uso della plastica è “Stop Sucking”: il verbo in
In generale, le plastiche monouso, come le cannucce, inglese vuol dire succhiare ma anche “essere
si utilizzano soltanto una volta, per pochi minuti, e scarso”, “fare schifo”.
in molti casi finiscono nei nostri oceani, dove Sempre sul suo sito, Strawless Ocean propone alcune
resteranno per centinaia di anni, sminuzzandosi in alternative alle cannucce di plastica: la prima, facile,
pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti dai è bere direttamente dal bicchiere; le altre
pesci, entrando nella nostra catena alimentare. Nel prevedono l’uso di cannucce biodegradabili oppure
71% degli uccelli marini e nel 30% delle tartarughe è riutilizzabili perché fatte di metallo o bamboo.
stata trovata plastica nello stomaco come dimostrano Altre iniziative contro le cannucce sono state
le ricerche citate dallo Strawless Ocean Movement. organizzate nel Regno Unito da “The Last Straw” e
"La plastica usa e getta negli ultimi anni ci ha invaso,
“Straw Wars” e da alcuni locali italiani che hanno
è ovunque, è entrata a far parte della nostra vita
preso a modello quelle iniziative. In Italia c’è anche
quotidiana. Si è trasformata in un mostro invisibile -
la società Sorbos, che produce cannucce
spiega Rosalba Giugni, presidente di Marevivo - e
commestibili (perché fatte con zucchero glassato,
non ci siamo resi conto dei danni devastanti che
23 calorie a cannuccia) e aromatizzate. Cara
stava causando alla fauna marina e al suo habitat. Le
Lombardo ha scritto sul Wall Street Journal che
cannucce entrano nelle narici delle tartarughe e
anche alcune importanti associazioni o società che
nell’esofago degli animali. Abbiamo così deciso di
Dal brano qui sotto sono state tolte tre parti di testo: cercale fra quelle elencate a p. 15 (A-E) e rimettile a
posto in corrispondenza dei buchi 9, 10 e 11:
L’idea di tempo
Il tempo cronologico è uguale per tutti, anche se non tutti ne hanno la stessa percezione: le «macchine del tempo»,
come lo storico italiano Carlo Maria Cipolla ha definito gli orologi, lo scandiscono, infatti, con assoluta precisione,
senza lasciarsi influenzare da ciò che avviene mentre esso scorre. 9. __________ .
Nell’ambito dello studio della storia, però, possiamo continuare a considerare il tempo cronologico come qualcosa
che non può essere mutato da influenze esterne e, perciò, come il quadro generale nel quale collocare gli
avvenimenti. Prima che nascessero le grandi civiltà, gli uomini percepivano lo scorrere del tempo attraverso il
All’interno di quello storico, bisogna distinguere i tempi geografico e sociale. 11. __________ . Il tempo
sociale misura lo svolgersi degli avvenimenti che coinvolgono i gruppi umani, dalle piccole comunità agli Stati, e
che riguardano anche gli aspetti economici. Nella storia bisogna tener conto, inoltre, del tempo individuale,
definito anche tempo vissuto.
A. Il primo misura le trasformazioni che si verificano nell’ambiente, a opera dell’uomo o delle forze della
natura: ha un andamento lentissimo, perché l’ambiente si modifica in maniera sostanziale solo nel corso
dei secoli.
B. Poiché questi si ripetono, essi avevano una concezione del tempo ciclica, cioè circolare. La vita delle
civiltà fu segnata, invece, da avvenimenti (fondazione di città, ascesa di sovrani, battaglie) che non si
ripetevano, ma si succedevano nel tempo, ciascuno con una propria specificità.
C. Lo studio del tempo individuale, cioè del modo in cui ogni singolo uomo ha vissuto le vicende storiche,
è importante non solo per i personaggi storici che hanno avuto una grande influenza, positiva o anche
negativa, sugli avvenimenti, ma per tutti gli uomini.
D. Questa concezione del tempo, introdotta nella fisica da Isaac Newton, è stata modificata dagli scienziati, e
specialmente da Albert Einstein, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Essi hanno sostenuto,
infatti, che lo scorrere del tempo può essere ritardato o accelerato dalla percezione che ne ha l’osservatore.
E. In passato si riteneva che la storia dovesse occuparsi solo delle biografie dei grandi personaggi; oggi,
invece, gli storici rivolgono una crescente attenzione allo studio del tempo vissuto degli uomini comuni,
che non hanno lasciato una traccia visibile nella storia, ma che hanno ugualmente contribuito alle sue
vicende in maniera determinante.
ISTRUZIONI
Completa la tabella qui sotto (12-15): la risposta a ogni domanda si trova in uno dei paragrafi in cui è diviso il
testo di p. 17 (B-G). Indica il paragrafo giusto per ogni domanda, scrivendo nello spazio vuoto la lettera
corrispondente, come nell’esempio (0-A). Attenzione: a due paragrafi non corrisponde nessuna domanda.
13 In che modo i nuovi materiali avranno effetti sul nostro stile di vita?
La storia insegna che ogni passo in avanti richiede intuizione e pazienza: Thomas Edison, per
esempio, sperimentò 5 mila materiali prima di trovare il filamento ideale per la sua lampadina,
B senza mai arrivare al definitivo tungsteno, che fu prodotto a livello industriale solo qualche
anno dopo.
«Se fino a poco tempo fa la scoperta di nuovi materiali avveniva per intuizioni e dopo moltissime
sperimentazioni, oggi possiamo comprendere il comportamento dei materiali senza bisogno di
C esperimenti in laboratorio, risolvendo equazioni di meccanica quantistica», racconta Nicola
Marzari, che dirige il Centro di scoperta dei nuovi materiali nella Scuola politecnica federale di
Losanna, in Svizzera.
L’altro ieri il ricercatore italiano, con un passato a Cambridge e al Mit di Boston, è stato al
Piccolo Eliseo di Roma per spiegare le sue ricerche sull’Intelligenza Artificiale applicata ai
D materiali, esplorando così le proprietà nascoste della materia attraverso lo studio del suo
comportamento su scala atomica.
«Tra i nostri obiettivi - dice - c’è quello di identificare nuovi materiali conduttori per le batterie
al litio, che oggi risultano infiammabili e potenzialmente pericolose, nonché nuovi catalizzatori
per la produzione di idrogeno a partire dall’acqua in presenza di luce solare». La scoperta di un
E materiale innovativo in questi settori potrebbe trasformare molti nostri comportamenti,
spianando la strada, per esempio, alla diffusione dell’auto elettrica e all’abbandono dei
combustibili fossili a favore dell’idrogeno.
Ma l’Intelligenza Artificiale potrebbe anche favorire miglioramenti decisivi nell’uso di materiali
già conosciuti, realizzando cementi più resistenti per la costruzione di case e ponti, fusoliere più
leggere per aerei e anche magneti più efficienti per immagazzinare dati. Le probabilità di nuovi
F traguardi si moltiplicano con il trascorrere del tempo. «Le capacità di calcolo raddoppiano ogni
14 mesi - aggiunge Marzari -. Significa che, mentre oggi siamo in grado di calcolare 500
strutture di materiali ogni minuto, tra 12 anni ne potremo calcolare 12 mila ogni minuto,
moltiplicando le probabilità di successo».
Ancora più importante è il fatto che le proprietà dei materiali studiati sono condivise in rete e
chiunque può quindi partecipare alle simulazioni con un semplice laptop e una buona
conoscenza degli algoritmi, in piena logica «open science». Sotto la lente della ricerca, intanto, ci
sono anche il grafene e i suoi derivati: in un articolo apparso sulla copertina di «Nature
G Nanotechnology» il team di Marzari ha annunciato la scoperta di 2 mila materiali bidimensionali
analoghi al grafene, «materiale delle meraviglie». Molti di questi possiedono importanti
proprietà termiche, elettriche e magnetiche e, tuttavia, sarà il futuro a stabilire se troveranno
spazio sul mercato.