Modello Da Personalizzare Per Bilancio Delle Competenze Inziale
Modello Da Personalizzare Per Bilancio Delle Competenze Inziale
Modello Da Personalizzare Per Bilancio Delle Competenze Inziale
Nel processo di insegnamento- apprendimento, dopo nove anni di esperienza didattica, mi sento adeguata
al compito di rendere sempre visibili agli alunni gli obiettivi da raggiungere e i progressi che essi
compiono per perseguirli nel breve e nel lungo periodo. Quotidianamente mi impegno a sollecitare
l’attenzione della classe attraverso domande che richiamino la lezione o le lezioni precedenti per
stimolarne la memoria e per agevolare la costruzione del nuovo sapere. In questo modo, consolido ciò che
gli alunni hanno già appreso e che conoscono e, insieme a loro, strutturo un altro percorso formativo. Ogni
risposta positiva è accompagnata da feedback di rinforzo che consentano al ragazzo di sentirsi gratificato,
in quanto davvero protagonista del proprio processo di apprendimento. Allo stesso modo, i feedback
negativi sono utili all’allievo a rivedere il proprio percorso cognitivo e a ristrutturarlo in modo più
adeguato, e a me come docente a rivedere le strategie di insegnamento adoperate e a riformulare i
contenuti della lezione. Attraverso questo intervento continuo di monitoraggio e valutazione formativa,
giungo alla fine dell’anno scolastico ad avere chiari i progressi realizzati dagli studenti.
Per quanto riguarda la mia partecipazione alla gestione della scuola, riconosco di dover acquisire nuove
competenze, in quanto le mie relazioni si limitano agli incontri con le famiglie delle mie classi. Mi
piacerebbe, in futuro, poter entrare in contatto con le associazioni dei genitori, perché il processo educativo
sia sempre più condiviso e la scuola e le famiglie possano, insieme, costruire un percorso formativo adatto
al contesto socio-culturale in cui opera ciascuna scuola o rete di scuole. Sarebbe positivo, inoltre, per la mia
crescita professionale potermi interfacciare con maggiore consapevolezza e con una preparazione più
adeguata alla realtà e alla cultura d’origine degli studenti stranieri visto che la scuola italiana deve sempre
più tener conto dei processi migratori in atto nel nostro Paese. Elemento determinante al quale sento di voler
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e poter contribuire per il buon funzionamento della comunità scolastica è la partecipazione degli studenti,
perché non si sentano solo oggetto subente di valutazione da parte degli insegnanti, ma responsabili a loro
volta di un processo autovalutativo e valutativo nei confronti dei loro professori e di tutta la scuola. Gli
studenti, infatti, educati alla chiarezza e alla trasparenza di ogni atto valutativo, possono essere in grado di
f) Informare e coinvolgere i genitori
34. Coinvolgere i genitori nella vita della scuola
35. Organizzare riunioni d’informazione e di dibattito sui problemi educativi
36. Comunicare ai genitori obiettivi didattici, strategie di intervento, criteri di
valutazione e risultaticon seguiti
37. (INFANZIA E SOSTEGNO) Assicurare un rapporto personalizzato e
accogliente verso singoli genitori
Perseguendo il criterio della trasparenza in merito alla valutazione, nella mia esperienza di insegnante, ho
sempre cercato di instaurare un efficace e proficuo dialogo con i genitori dei miei studenti, mettendoli a
conoscenza dei progressi, delle lacune, degli atteggiamenti che potessero destare preoccupazione, della
crescita personale dei loro figli. La comunicazione è stata costante, perché ritengo importante che la
famiglia partecipi attivamente alla formazione dei ragazzi. In ogni occasione di incontro ho definito gli
obiettivi che intendevo perseguire perché questi fossero compresi e condivisi, ho esplicitato i criteri di
valutazione, le metodologie da me adottate, le strategie scelte per rendere più efficace l’apprendimento e i
risultati raggiunti. Negli ultimi anni, si è rivelato uno strumento assai utile il registro elettronico, grazie al
quale i genitori, in tempo reale, possono venire a conoscenza dei risultati delle verifiche scritte e orali, dei
compiti assegnati e degli argomenti trattati, delle assenze e dei ritardi, delle note disciplinari.
Personalmente mi sono impegnata ad essere puntuale nella compilazione per agevolare la fruizione da
parte delle famiglie. In scuole o in classi che presentano particolari problemi educativi è stato essenziale
organizzare riunioni d’informazione per condividere strategie da utilizzare per risolvere problemi anche
piuttosto gravi. La partecipazione attiva e l’intervento delle famiglie, nella maggior parte dei casi, ha
sortito effetti positivi e ha dimostrato che la collaborazione tra mondo della scuola e mondo familiare
Credo che i miei punti di forza siano il solido bagaglio culturale acquisito negli anni di studio e di attività
professionale e la voglia di mettermi sempre in discussione, di imparare e migliorare. Tutto ciò non è
sufficiente per essere un bravo docente, perché il docente è colui che ha in sé il tarlo del dubbio socratico,
deve cioè “sapere di non sapere”. E’ il dubbio, il mettersi costantemente in discussione, il riformulare il
proprio sapere che può concretamente portare ad una formazione continua. In tal senso, dunque, è
necessario seguire corsi di aggiornamento, osservare il mondo della scuola da diverse prospettive, non
credere di avere la verità in tasca, documentarsi continuamente in modo da poter dare risposte ai ragazzi
che cambiano e che trasformano, con il loro sapere, anche le nostre conoscenze.
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