Uni 11235
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Uni 11235
MAGGIO 2007
TESTO ITALIANO
UNI © UNI
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Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
4 AGENTI E REQUISITI 5
7 DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO 21
8 MATERIALI E COMPONENTI 21
8.1 Elemento portante ................................................................................................................................. 22
8.2 Strato termoisolante ............................................................................................................................. 22
8.3 Elemento di tenuta ............................................................................................................................... 22
prospetto 5 Caratteristiche degli elementi di tenuta .............................................................................................. 22
8.4 Elemento di protezione all’azione delle radici ........................................................................ 23
prospetto 6 Caratteristiche degli elementi di protezione all’azione delle radici ............................................ 23
8.5 Elemento di protezione meccanica .............................................................................................. 24
8.6 Elemento drenante ................................................................................................................................ 24
prospetto 7 Caratteristiche degli elementi drenanti ............................................................................................... 25
8.7 Elemento di accumulo idrico ............................................................................................................ 25
8.8 Elemento filtrante ................................................................................................................................... 26
8.9 Strato colturale ........................................................................................................................................ 27
figura 3 Fuso granulometrico per coperture estensive ................................................................................ 27
figura 4 Fuso granulometrico per coperture intensive ................................................................................... 28
prospetto 8 Contenuto di macroelementi ................................................................................................................. 29
8.10 Strato di vegetazione ........................................................................................................................... 29
10 COLLAUDI 33
10.1 Generalità................................................................................................................................................... 33
11 MANUTENZIONE 34
11.1 Generalità .................................................................................................................................................. 34
11.2 Manutenzione delle opere a verde............................................................................................... 34
11.3 Manutenzione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche
e dell’elemento di tenuta.................................................................................................................... 36
BIBLIOGRAFIA 37
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 8202-24 Edilizia - Membrane per impermeabilizzazione -
Parte 24: Determinazione della resistenza all’azione
perforante delle radici
UNI EN 495-5 Membrane flessibili per impermeabilizzazione -
Determinazione della piegabilità a basse temperature -
Parte 5: Membrane di gomma e materiale plastico per
l'impermeabilizzazione di coperture
UNI EN 826 Isolanti termici per edilizia - Determinazione del
comportamento a compressione
UNI EN 1097- 6 Prove per determinare le proprietà meccaniche e
fisiche degli aggregati - Parte 6: Determinazione della
massa volumica dei granuli e dell’assorbimento
d’acqua
UNI EN 1107-1 Membrane flessibili per impermeabilizzazione -
Membrane bituminose per l’impermeabilizzazione
delle coperture - Parte 1: Determinazione della
stabilità dimensionale
UNI EN 1107-2 Membrane flessibili per impermeabilizzazione -
Determinazione della stabilità dimensionale - Parte 2:
Membrane di materiale plastico e gomma per
l’impermeabilizzazione delle coperture
UNI EN 1253 Pozzetti per edilizia
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
3.2 albero di II grandezza: Albero con altezza a completo sviluppo > 10 m < 16 m.
3.3 albero di III grandezza: Albero con altezza a completo sviluppo > 4 m < 10 m.
3.4 areale fitoclimatico: Area omogenea per andamento climatico e per specie vegetali
stabilmente insediate.
3.6 capacità di accumulo idrico: Attitudine di elementi o del sistema nel suo complesso ad
assumere acqua piovana o di irrigazione e di trattenerla rendendola disponibile per la
vegetazione.
3.7 capacità di aerazione dello strato colturale: Attitudine dello strato colturale a mantenere
una sufficiente aerazione per consentire idonee condizioni di ossigenazione.
3.8 capacità di aerazione dello strato drenante: Attitudine dello strato drenante a mantenere
una sufficiente aerazione per consentire idonee condizioni di ossigenazione.
3.10 capacità drenante della copertura: Attitudine della copertura a consentire il drenaggio di
acqua di origine naturale o artificiale.
3.11 compartimentazione idrica: Divisione in compartimenti stagni della copertura, allo scopo
di limitare gli effetti dovuti all’infiltrazione di acqua.
3.14 copertura a verde estensivo: Sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e
svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste, richiedente minimi interventi di
manutenzione. Le specie sono caratterizzate da una elevata capacità di insediamento,
mediante efficienza riproduttiva, frugalità, resistenza agli stress idrici e termici, sia
invernali sia estivi.
3.15 copertura a verde intensivo: Sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e
svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste, pur con il necessario ausilio di
una manutenzione di intensità media ed alta, in funzione delle associazioni di specie
vegetali.
3.16 piano di posa o supporto dell’elemento di tenuta: Superficie idonea alla posa
dell’elemento di tenuta, che non necessiti di ulteriori interventi.
3.18 prodotti non residuali: Prodotti diserbanti la cui azione non è protratta nel tempo mediante
accumulo nel terreno dei principi attivi agenti.
3.19 resistenza dei componenti non vegetali alla temperatura: Attitudine dei componenti non
vegetali a non subire disgregazioni e/o mutamenti di dimensione ed aspetto a causa della
formazione del ghiaccio e/o per azione di altri agenti fisici.
3.20 resistenza dei componenti vegetali agli agenti micro e macroclimatici: Attitudine dei
componenti vegetali a svolgere le funzioni vitali in definite condizioni di contesto climatico.
3.21 resistenza agli attacchi biologici: Attitudine a non subire riduzione di prestazioni a seguito
della presenza di organismi viventi.
3.22 strato colturale: Strato avente la funzione di sostenere lo sviluppo vegetale di una
copertura a verde.
3.23 strato di vegetazione: Parte epigea dei vegetali (rami, foglie) che ricoprono la superficie
dello strato colturale e parte ipogea dei vegetali (apparati radicali, bulbi, rizomi, tuberi,
ecc.), situati all’interno dello strato colturale.
5.1 Generalità
La scelta di utilizzare una copertura a verde è legata ad uno o più degli obiettivi seguenti:
1) fruibilità della copertura: realizzazione di uno spazio atto allo svolgimento di attività
all’aperto. In questo caso le principali criticità sono legate alla precisa definizione del
tipo di attività per una corretta valutazione dell’usura dello strato di vegetazione, dei
carichi agenti su di esso e la conseguente intensità della manutenzione;
2) fruibilità visiva: realizzazione di un elemento avente valenza puramente
architettonica e paesaggistica;
3) variazione delle prestazioni ambientali interne dell’edificio: deve essere data molta
importanza al progetto prestazionale della copertura, in particolar modo per quanto
riguarda quello termico ed acustico, per permettere ad essa di incrementare le
prestazioni correnti;
4) variazioni delle condizioni di contesto ambientale esterno all’edificio: in relazione alla
capacità della copertura a verde di assorbire polveri, di costituire un eventuale
elemento di assorbimento acustico e di regimazione idrica e mitigazione della
temperatura;
5) compensazione ambientale: capacità della copertura a verde e del sistema
architettonico, intesi come un elemento ambientale complesso, di restituire
integralmente o parzialmente le valenze che il sistema ambientale originario
conferiva al contesto.
5.5.1 Generalità
Sono di seguito date indicazioni per gli elementi o strati maggiormente significativi per le
coperture a verde e compatibilità fra gli strati.
5.5.4.1 Generalità
Il requisito principale che deve essere richiesto all’elemento è quello di tenuta all'acqua.
Il progetto dell’elemento di tenuta all'acqua avviene in maniera del tutto simile a quello
delle coperture continue.
Tuttavia, si devono tenere presenti le seguenti particolarità:
- l’elemento di tenuta è normalmente protetto dalle azioni termiche dovute
all’irraggiamento solare ed alla temperatura, ad esclusione del periodo durante il
quale avviene la posa;
1) In riferimento ai film sottili non termosaldabili, al fine di limitare impieghi impropri, si dovrebbe fare riferimento a quanto
detto al punto 8.4, nota 7.
5.5.5.1 Generalità
Il requisito generale che deve essere richiesto a tale elemento è quello di resistenza
all'azione delle radici.
Le tipologie di protezione possono essere le seguenti:
- barriera meccanica;
- barriera chimica.
In tutti i casi è necessaria una speciale cura nella realizzazione dei particolari e dettagli
(angoli, bocchettoni, scarichi, giunzioni, ecc.) al fine di ottenere la perfetta continuità del
manto impermeabile e quindi della barriera antiradice.
Nella quasi totalità dei casi, la funzione di protezione all’azione delle radici è integrata
nell’elemento di tenuta all’acqua.
5.5.7.1 Generalità
Il requisito generale che deve essere richiesto a tale elemento è la capacità drenante
rispetto alle acque di origine meteorica o dovute all’irrigazione.
Esso è richiesto sia in parte corrente sia in zone localizzate della copertura dove il carico
di acqua è maggiore, come, per esempio, i bordi perimetrali.
Per sistemi senza accumulo la caratteristica che deve essere controllata è la portata
idraulica, che deve essere tale da evitare la formazione di battenti idrici in normali
condizioni d’uso.
Le tipologie correntemente utilizzate sono:
- aggregati granulari;
- elementi prefabbricati (elementi preformati, geosintetici).
In alcuni casi l’elemento drenante svolge anche la funzione di accumulo idrico: in questo
caso esso deve assolvere anche alle caratteristiche richieste per la sopra citata funzione.
Per la scelta dell’elemento drenante idoneo è necessario determinare la portata idraulica
Q richiesta allo strato drenante, procedendo come segue.
Data la piovosità massima annua dell’evento, j, con un periodo di ritorno di almeno
20 anni,
dove:
j [mm/h] = h /t (1)
dove:
h [in millimetri] altezza della precipitazione;
t [in ore] durata della precipitazione;
la portata idraulica specifica (per unità di area) è:
q [m3/s m2] = 2,777 × 10-7 × j. (2)
La portata idraulica per metro lineare di scorrimento è:
Q [m3/m] = q cos α × f × L
dove:
α angolo α di inclinazione della della copertura;
f coefficiente di infiltrazione2) (rapporto fra la quantità di acqua che si infiltra
nel substrato colturale e quella totale che investe la copertura)3), con valori
compresi fra 0,33 e 0,50;
L [in metri] lunghezza della copertura.
Date le caratteristiche di spessore e densità degli strati sovrastanti si determina il carico
verticale σv applicato sullo strato drenante4).
5) Se i non è indicato nei diagrammi e/o nelle tabelle di caratterizzazione del geosintetico, è possibile determinare la
portata idraulica corrispondente del prodotto con la formula empirica:
Qi1 = Q × i 1 /i
con:
Qi1 portata idraulica del prodotto tratta dal diagramma/dalla tabella e relativa al gradiente i 1, immediatamente superiore
al gradiente "i" richiesto;
Q portata idraulica del prodotto relativa al gradiente i e determinata con la formula empirica.
Per quanto riguarda gli elementi preformati si deve fare riferimento alle schede tecniche di prodotto.
5.5.9.1 Generalità
Il requisito richiesto all’elemento filtrante è di evitare il passaggio di particelle fini dallo
strato colturale verso l’elemento di drenaggio, al fine di mantenere nel tempo la
funzionalità di quest’ultimo.
Per un buon funzionamento, l’elemento filtrante deve avere una permeabilità almeno 10
volte maggiore di quella dello strato colturale.
La caratteristica che deve essere controllata è la permeabilità all’acqua.
Le due tipologie oggi correntemente utilizzate per la realizzazione di tale elemento, sono
le seguenti:
- aggregati granulari;
- geosintetici.
6) Per la terminologia sui geosintetici vedere la UNI EN ISO 10318 “Geosintetici - Termini e definizioni".
8 10 15 20 30 50 80 100
Sedum
Erbacee perenni a piccolo sviluppo
Grandi erbacee perenni, piccoli arbusti tappezzanti
Tappeti erbosi
Arbusti di piccola taglia
Arbusti di grande taglia e piccoli alberi
Alberi di III grandezza
Alberi di II grandezza
Alberi di I grandezza
5.5.13.1 Generalità
La progettazione dello strato di vegetazione deve indicare tipo, collocazione e densità
d’impianto delle specie vegetali.
Essenziale è che vi sia una assoluta integrazione fra la progettazione dello strato di
vegetazione, dello strato colturale e delle strategie di irrigazione.
Inoltre, al fine di ottimizzare la scelta del tipo di specie vegetale, è importante che la
stessa sia definita in base a:
- contesto climatico;
- contesto territoriale.
È importante analizzare le specie vegetali presenti nell’immediato contesto in quanto
sono indice di capacità di sopravvivenza nelle condizioni climatiche locali.
6.1.2.1 Generalità
La copertura a verde è classificata secondo:
- fruibilità;
- pendenza superficiale;
- manutenzione del sistema a verde;
- controllo delle condizioni ambientali interne;
- mitigazione ambientale per l’intorno territoriale.
7 DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
La documentazione minima necessaria che deve essere contenuta nel progetto è, per i
lavori pubblici, quella indicata nella legislazione vigente.
Oltre a quanto ivi indicato, deve essere identificata una classificazione della copertura,
secondo quanto indicato nel punto 6.1.2 della presente norma.
8 MATERIALI E COMPONENTI
Sono di seguito elencati, per ogni singolo elemento o strato, i materiali attualmente e
prevalentemente utilizzati, indicando per ognuno di essi i requisiti ed il relativo metodo di
prova. Sono fornite indicazioni rispetto alle caratteristiche maggiormente significative di
una copertura a verde.
7) È possibile utilizzare, solo per coperture estensive esclusivamente con l’utilizzo del genere vegetale Sedum, come
elemento di protezione all’azione delle radici, film sottili non termosaldati, con sovrapposizione su tutti i lati di almeno
2,5 m. Tali coperture devono essere soggette continuativamente a manutenzione, per evitare l’attecchimento di altri
generi vegetali, che potrebbero oltrepassare tale barriera.
8.6.1 Generalità
I materiali ed i prodotti normalmente utilizzati sono:
- aggregati granulari:
- pozzolana, pomice, lapillo, argilla espansa, perlite espansa, ardesia espansa,
laterizi macinati, ecc.;
- prefabbricati;
- materiali geosintetici: geosintetici omogenei, geosintetici compositi, geostuoie,
georeti, ecc.
Nota i = gradiente idraulico. Pendenza del pelo libero dell’acqua, che nel caso di moto uniforme coincide con la
pendenza del sistema drenante. i = 1 equivale alla condizione di geosintetico in opera in verticale; i = 0,01
equivale ad una pendenza dell’1%.
8.8.1 Generalità
L’elemento filtrante può essere realizzato con i seguenti materiali e prodotti:
- aggregati granulari: pozzolana, pomice, lapillo, argilla espansa, perlite espansa,
ardesia espansa, laterizi macinati, ecc.;
- geosintetici [geotessili nontessuti o tessuti e prodotti affini (per esempio biotessili
ecc.): geotessili contessuti e prodotti affini (per esempio biotessili), ecc.
L’elemento filtrante deve permettere la penetrazione da parte degli apparati radicali.
Le principali caratteristiche sono indicate nel seguito, specificamente per ogni tipologia.
11) La capacità del filtro di trattenere le particelle di terreno e di fare passare l’acqua si basa sulla relazione fra la dimensione
dell’apertura dei pori del geotessile e la dimensione delle particelle di terreno. Per essere in condizioni di sicurezza in
genere deve essere verificato che:
O < = 10 d50
con:
O [mm] = diametro di filtrazione del geotessile;
d50 [mm] = diametro della particelle di terreno corrispondenti al 50% in peso del campione di terreno.
12) Il contenuto di macroelementi in un substrato a valori prossimi a quelli indicati può innalzare il contenuto di sali solubili
oltre il limite soglia indicato per la salinità; tale valore (50 mS/m) rimane tuttavia a tutti gli effetti vincolante per il substrato
utilizzato.
Valori limite
Azoto minerale (nitrico N-NO3 + ammoniacale N-NH4) <50 mg / l
Fosforo solubile (P2O5) <30 mg / l
Potassio solubile (K2O) <20 mg / l
Magnesio solubile (Mg) <10 mg / l
Calcio solubile (Ca) <20 mg / l
Sodio solubile (Na) <15 mg / l
- valori di pH:
- piante acidofile: 4 ≤ pH <5,5 determinabile secondo UNI EN 13037;
- piante non acidofile, negli intensivi, 5,5 ≤ pH < 8,0 determinabile secondo
UNI EN 13037;
- piante non acidofile, negli estensivi, da 6,5 ≤ pH a <8,0 determinabile secondo
UNI EN 13037;
- fitotossicità, (vedere [2] in Bibliografia);
- sostanza organica, in massa determinabile secondo UNI EN 13039:
- coperture estensive:
- substrati con densità ≤0,8 g/cm3: ≤8%;
- substrati con densità >0,8 g/cm : 3
≤6%.
- coperture intensive:
- substrati con densità ≤0,8 g/cm3: ≤12%;
- substrati con densità >0,8 g/cm : 3
≤6%.
- capacità di scambio cationico strati per coperture intensive >12 meq/100 g, (vedere
nota [1] in Bibliografia);
- capacità di scambio cationico strati per coperture estensive >8 meq/100 g, (vedere
nota [1] in Bibliografia).
I terreni naturali difficilmente possono soddisfare i requisiti necessari per il corretto
funzionamento di una copertura a verde. In genere essi sono ammendati e corretti
chimicamente.
Normalmente oggi sono utilizzate miscele di vari materiali, costituiti da uno o più
componenti minerali ed organici, detti "substrati", che assolvono specificatamente alle
funzioni predefinite.
9.1 Premessa
Al fine di un corretto funzionamento nel tempo della copertura è necessario che tutto il
processo di esecuzione sia accuratamente controllato.
9.2.1 Generalità
L’elemento di tenuta deve essere posato secondo le normali procedure indicate per le
coperture continue.
In aggiunta a quanto indicato nei punti seguenti, si deve fare riferimento alle specifiche
indicazioni dei produttori.
9.4.1 Generalità
In genere, sono da escludersi le operazioni di lavorazione e preparazione dei terreni,
necessarie per giardini tradizionali, in quanto lo strato colturale di coperture a verde deve
essere preventivamente preparato e controllato; inoltre, le lavorazioni pregiudicherebbero
il mantenimento della stratigrafia prevista e porrebbero problemi di sicurezza e tenuta del
sistema.
Sono da preferire i sistemi di impianto che non introducono elementi estranei allo strato
colturale progettato. Per le piante in vaso, il substrato di coltura deve essere simile a
quello progettato per lo strato colturale della copertura a verde.
L’inverdimento deve avvenire in strati colturali esenti da infestanti. Nell’impiego di strati
colturali preparati con terreno naturale, opportunamente ammendato, o qualora si
manifestino inquinamenti da infestanti, prima di effettuare l’inverdimento sono da
eseguire i necessari diserbi, con l’esclusivo impiego di prodotti non residuali.
Nella messa a dimora della vegetazione sono impiegabili le normali tecniche utilizzate per
gli inverdimenti tradizionali.
10.1 Generalità
I collaudi previsti devono assicurare che gli interventi edili ed agronomici rispondano alle
prescrizioni di progetto e sono almeno i seguenti:
- controllo dello strato di supporto dell’elemento di tenuta;
- controllo iniziale dell’elemento di tenuta;
- controllo finale della tenuta all’acqua del sistema, effettuato al termine dei lavori
relativi alla copertura a verde, prima della posa dello strato di vegetazione;
- controllo delle stratigrafie e degli impianti accessori (idrico, elettrico);
- controllo delle opere a verde, effettuato entro un anno dal termine dei lavori.
Nel caso la copertura rimanga a vista per tempi anomali o vi sia intenso passaggio di
persone o cose, è sempre consigliabile effettuare un controllo di tenuta all’acqua anche
prima di effettuare la posa di strati o elementi sopra l’elemento di tenuta.
11 MANUTENZIONE
11.1 Generalità
Le tipologie di manutenzione possono essere le seguenti:
- manutenzione delle opere a verde;
- manutenzione del sistema di drenaggio;
- manutenzione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche e dell’elemento di
tenuta.