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Logosintesi

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Appunti di

LOGOSINTESI PER OPERATORI

Concetti di base: Willem Lammers www.iasag.ch (informazioni in italiano anche su www.logosintesi.it) Testo: Giorgio Bogoni Fonte documento per aggiornamenti: www.reshape.it Versione del presente documento: 3.0 (aprile 2010)

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INDICE
LOGOSINTESI, LOGOSINTESI, LOGOSINTESI, LOGOSINTESI, GUARIRE CON IL POTERE DELLA PAROLA........................................................4 UN MODELLO PER UN NUOVO APPROCCIO PSICOTERAPEUTICO.............................4 I QUATTRO ASSIOMI................................................................................5 UNO STRUMENTO PER IL COUNSELLING.........................................................5

FAQ LE DOMANDE PIU' FREQUENTI COME POSSONO ESSERE DEFINITI GLI ASPETTI DA TRATTARE?.................................................8 COME SI PUO' AIUTARE IL CLIENTE NELLO SVILUPPARSI DEL PROCESSO?.....................................8 COME ASSISTERE IL CLIENTE NELLA FORMULAZIONE DELLE FRASI?...........................................9 QUANTO TEMPO DEVE ESSER LASCIATA AGIRE LA FRASE?......................................................9 QUALE ATTEGGIAMENTO DEVE TENERE IL TERAPEUTA?........................................................9 COME SI POSSONO FISSARE I RISULTATI CONSEGUITI?......................................................10 QUALI EFFETTI PUO' AVERE SUL MEDIO TERMINE UNA SESSIONE DI LOGOSINTESI?........................10 COME SI PRESENTA LA STRATIFICAZIONE DELLE DISSOCIAZIONI?.............................................11 E' POSSIBILE CLASSIFICARE LE DISSOCIAZIONI?.................................................................11 IL PROCEDIMENTO PREVEDE CHE IL CLIENTE SOFFRA?........................................................11 COME SI ACCEDE AL PROBLEMA NELL'INCONSCIO?.............................................................12 IN COSA SI DIFFERENZIA LA LOGOSINTESI DALLE ALTRE PSICOTERAPIE?....................................12 QUANDO E' OPPORTUNO APPLICARE LA LOGOSINTESI DOPO UN TRAUMA?.................................12 COME BISOGNA COMPORTARSI IN CASO DI MANCATO EFFETTO DELLE FRASI?..............................12 QUALI SONO LE CONSEGUENZE DI UN USO INAPPROPRIATO DELLE PAROLE?...............................13 I CONCETTI CARATTERIZZANTI LA LOGOSINTESI SONO CONDIVISI DA ALTRI?...............................13 PERFEZIONARE L'USO DELLA LOGOSINTESI SPERIMENTARE UN UTILIZZO ATTENTO DELLE PAROLE........................................................14 AFFIDARSI AL PROCESSO..........................................................................................14 INTRODURRE NUOVE TIPOLOGIE DI FRASI......................................................................14 UTILIZZARE LE 3 FRASI COME UN SET...........................................................................15 FAR PRECEDERE LA FRASE DI RIMOZIONE.......................................................................15 LAVORARE CON LE ENERGIE......................................................................................15 AIUTARSI NELLO SVOLGERSI DEL PROCESSO....................................................................16 LAVORARE SUL PRESENTE TRATTANDO IL PASSATO E IL FUTURO.............................................16 IDENTIFICARE CORRETTAMENTE LE INTROIEZIONI.............................................................16 TRATTARE GLI ASPETTI POSITIVI.................................................................................17 LAVORARE SU UNA FANTASIA IPOTIZZANDO UNA DISSOCIAZIONE............................................17 TRASFORMARE LE FRASI IN UNA PREGHIERA...................................................................18 APPLICARE INDIRETTAMENTE LA LOGOSINTESI.................................................................18 APPLICAZIONI DELLA LOGOSINTESI PAURA ED ANSIA....................................................................................................20 RABBIA...............................................................................................................20 TRAUMI EMOTIVI...................................................................................................21 EVENTI TRAUMATICI QUOTIDIANI................................................................................21 CREDENZE...........................................................................................................21 SINTOMI FISICI......................................................................................................22 DOLORE PSICOLOGICO.............................................................................................23 DIPENDENZE........................................................................................................23 RELAZIONI...........................................................................................................24 PSICOSI..............................................................................................................24 SOGNI................................................................................................................25 OGGETTI............................................................................................................25 CORAGGIO NELL'AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO...............................................................25 PAURA DELLA MORTE...............................................................................................25 UTILIZZO ATIPICO DELLE FRASI DELLA LOGOSINTESI..........................................................25

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LA LOGOSINTESI IN PRATICA UNO SCHEMA PER LA LOGOSINTESI..............................................................................27 DOMANDE ALLA RICERCA DELLA CAUSA PROFONDA............................................................27 DOMANDE TRANSITANDO DALLE SENSAZIONI DEL CLIENTE...................................................28 TRASCRIZIONE DI UNA SEDUTA DI LOGOSINTESI................................................................29 NOTA DELL'AUTORE................................................................................................33

DISCLAIMER [Ai sensi della legge 1815 del 23.11.1939] La LOGOSINTESI una tecnica di auto-aiuto finalizzata allo sviluppo del potenziale dell'individuo che NON pu sostituire in alcun modo cure mediche o psichiatriche e che deve essere notificata, prima di essere intrapresa, ai professionisti che ci hanno in cura per le potenziali interferenze con il loro lavoro. La LOGOSINTESI ancora in fase sperimentale e l'intento di questo trattato unicamente condividere con altri le conoscenze dell'autore che, si precisa, non ha alcuna competenza medica, psicologica o psichiatrica. Chiunque decida di utilizzare la LOGOSINTESI su s stesso o sugli altri si assume la completa responsabilit per il suo utilizzo, esonerando fin d'ora l'autore per qualsiasi conseguenza, diretta od indiretta, che derivi da questa sua scelta.

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LOGOSINTESI, GUARIRE CON IL POTERE DELLA PAROLA


La Logosintesi un modello per un cambiamento guidato sviluppato dallo psicologo olandese Willem Lammers, finalizzato ad alleviare il dolore e promuovere lo sviluppo spirituale, come qualit intrinseca alla natura umana, per mezzo del Potere curativo e creativo della Parola. In effetti le parole posseggono un'energia vibrazionale propria, dal momento che sono l'ultima potente concretizzazione udibile di quanto stato prima sentimento e successivamente ha preso forma come pensiero. Per questo ogni parola che esce dalla nostra bocca ha un potere, degli effetti che vengono rinforzati tanto pi quanto quella parola viene ripetuta quotidianamente. In questo senso le conseguenze delle parole che pronunciamo vanno ben oltre la nostra attuale comprensione razionale e bisogna quindi fare molta attenzione a ci che si dice, soprattutto quando si utilizzano parole dettate dall'abitudine o in senso figurato, perch letteralmente le parole che usiamo, usano noi. All'opposto per, fare tesoro di questa consapevolezza ci regala uno strumento straordinario: il Potere della Parola senza valore cognitivo, quella che crea nelle Sacre Scritture, quella che ha potere nei Riti Magici (Abracadabra in aramaico significa Io Creo Mentre Parlo), quella che si attua nelle benedizioni e nelle maledizioni e la cui frequenza vibrazionale modifica la struttura della materia in accordo con gli esperimenti sull'acqua di Masaru Emoto. Nell'approccio della Logosintesi questo Potere insito nella Parola prima che nella sua verbalizzazione, pur riconoscendo che pronunciare le Parole le radica ulteriormente nell'inconscio e ne facilita l'apprendimento e la ripetizione.

LOGOSINTESI, UN MODELLO PER UN NUOVO APPROCCIO PSICOTERAPEUTICO


La Logosintesi un nuovo metodo per il cambiamento guidato, il Coaching ed il Counselling (ma anche uno strumento di Self-Help) che integra a conoscenze antiche gli insegnamenti di diverse scuole tra cui Psicologia Energetica, Analisi Transazionale, PNL, Psicoanalisi e Ipnoterapia. Riconosce che Corpo, Mente ed Anima siano i tre aspetti inseparabili della natura umana (che ci spingono a soddisfare, nell'ordine, i nostri bisogni fisico-biologici, socio-psicologici e spirituali) ma anche che questa differenziazione sia utile solo a fini analitici. Ritiene infatti che qualsiasi psicoterapia dovrebbe intervenire su tutti e tre i livelli con l'obiettivo ultimo di permetterci di tornare in contatto con la nostra Essenza, riconoscerci come Figli di Dio ed Energia Vitale, ricostituire quindi il nostro S originale nella sua unit. Questo senza dubbio lo scopo ultimo della Logosintesi: letteralmente integrazione [delle frammentate virtualizzazioni del proprio S] per mezzo [del Potere] della Parola. Vediamo il modello nel dettaglio. Alla nascita, con l'ingresso nel mondo fisico, la nostra Essenza onnipotente, invulnerabile ed immortale si trova costretta a cominciare a delegare il soddisfacimento dei propri bisogni alle varie autorit (genitori, direttori, clero ...) per stabilizzare la propria visione del mondo e rendere predicibile ci che non in grado di comprendere. In questo modo si modella l'Ego e la Mente, in un continuo processo di riduzione della complessit del mondo che ci allontana sempre pi dalla consapevolezza dell'Essenza (eterna ed in sintonia con l'Universo, nel suo passare di Vita in Vita) e del nostro scopo nel mondo (il motivo per cui abbiamo scelto la Vita terrena che stiamo vivendo). In particolare, quando il bambino non viene aiutato nella comprensione di quanto accade attorno a lui dalle varie figure di riferimento (perch magari insicure o arrabbiate), scatta un meccanismo preciso: congela nel suo Spazio Personale una completa rappresentazione del mondo esterno con tutti i personaggi e le cose presenti al momento dell'evento (introiezioni) unitamente ad una dissociazione del proprio S (in un'istantanea che fotografa tutte le emozioni e le sensazioni cinestesiche provate in quel momento, le proprie reazioni all'accaduto) non avendo potuto elaborare in modo sano ci che ha vissuto perch non ha potuto comprenderlo di fatto crea una copia non processata dell'evento e la conserva assieme alla sua reazione a questa introiezione (la dissociazione). Questo diventa uno schema di reazione pronto per future ed analoghe situazioni di Vita che molto efficiente per la sopravvivenza, perch non richiede ogni volta un lungo processo di elaborazione, ma che purtroppo anche uno schema molto rigido, un filtro: un qualsiasi evento con alcune caratteristiche simili a quello introiettato (trigger) tender a riattivare quell'introiezione e conseguentemente l'intera parte di S dissociata in quell'occasione con conseguente ripresentarsi di emozioni, pensieri, credenze e schemi di comportamento del bambino di allora. Ovviamente la reazione suscitata risulter molto spesso inadeguata per il presente ed in ultima analisi questo 4

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meccanismo a non consentirci di vivere pienamente nel Qui-ed-Ora. Il modello sviluppato dal Dott. Lammers riconosce quindi l'esistenza di uno Spazio Personale (un volume che contiene il nostro corpo fisico e si estende per alcuni metri intorno a noi) che ha l'aspetto di un museo in quanto popolato dalle copie dei nostri vissuti traumatici: in ogni scena congelata ritroviamo una dissociazione del nostro S (dissociazione) unitamente alle nostre rappresentazioni delle persone e degli oggetti presenti al momento del trauma (introiezioni) ed ogni volta che arriva un nuovo visitatore subito ci chiediamo a chi assomigli per decidere come reagire alla sua presenza. Ad esempio, possiamo renderci conto di come ancor oggi reagiamo emotivamente alla nostra rappresentazione interna dell'11 settembre (siamo soliti introiettare anche le immagini dei media!) in quanto stato un evento non elaborabile dal momento che non era mai accaduto precedentemente nulla di simile - di fatto la nostra consapevolezza ancora bloccata nella dissociazione (la reazione alla nostra rappresentazione del mondo esterno al momento dell'evento). Da adulti noi continuiamo quindi a reagire inconsapevolmente alla presenza di questi fantasmi del passato come se fossero reali perdendo quindi ogni concreta libert di azione: reagiamo meccanicamente alle introiezioni rivivendo le emozioni del nostro passato anzich agire a fronte di ci che viviamo nel presente. Inoltre si pu supporre che la Legge di Attrazione renda pi probabile vivere eventi in assonanza con le esperienze passate non elaborate che ci portiamo appresso, facendoci reiterare situazioni di Vita che gi conosciamo. Curiosamente queste sottili strutture energetiche (dissociazioni ed introiezioni), chiamate da Callahan Campi di Pensiero (in quanto creati dal pensiero), possono essere percepite dalla nostra coscienza anche se non sono accessibili ai 5 sensi: vi si rivolge lo sguardo distrattamente quando ne parliamo e siamo in grado di collocarle in maniera precisa qualora ci venga chiesto di visualizzarle. Persino lo stato di sofferenza riconducibile ad una dissociazione tra il corpo fisico ed una sua virtualizzazione (la dissociazione), separatasi a fronte di un evento vissuto, si ritrova riconosciuto dalle traduzioni popolari essere fuori di testa (Italia), trovarsi a fianco delle proprie scarpe (Svizzera) e essere posto a lato (Germania). La Logosintesi recupera la nostra energia bloccata nel nostro S dissociato (l'insieme di emozioni e credenze che ci erano proprie al momento dell'evento) ed elimina l'energia estranea degli oggetti introiettati (le rappresentazioni del mondo intorno a noi al momento dell'evento) con il Potere della Parola. Si visto infatti come il Potere della Parola, senza alcun sforzo cognitivo e quindi senza la necessit di capire la frase che si pronuncia (la Mente non invitata!) n di caricarla di enfasi od emozione, sia in grado di dissolvere questi fantasmi meglio di quanto sia possibile fare con la visualizzazione o con la stimolazione meccanica del Sistema Energetico umano (tapping). In questo senso importante lasciar andare l'idea di dover FARE qualcosa, la Logosintesi semplicemente pronunciare le Parole ed ESSERE diversi.

LOGOSINTESI, I QUATTRO ASSIOMI


L'intero modello spiegato nel precedente paragrafo viene riassunto dal Dott. Lammers con quattro assiomi: 1. il vero S non soffre; la sofferenza deriva dalla mancanza di coscienza del proprio scopo nel mondo, dalla perdita di contatto con l'Essenza; 2. questa mancanza di consapevolezza dovuta alle dissociazioni (la scissione di parti della propria coscienza) ed alle introiezioni (la rappresentazione di persone ed oggetti nel proprio Spazio Personale); 3. le nostre parti dissociate e le introiezioni (dette anche imprint) sono strutture energetiche tridimensionali congelate, non semplici astrazioni concettuali; 4. la Potenza delle Parole in grado di dissolvere queste strutture congelate e liberare la nostra energia per assolvere al nostro scopo nel mondo. In sostanza tutte le informazioni relative ad un evento traumatico sono conservate in un "mondo congelato", una rigida combinazione di uno stato dissociato ed un'introiezione. L'introiezione ci con cui si interagisce per mezzo della Logosintesi; creata dall'energia del soggetto e da quella del mondo circostante (persone e cose) e riattiva i pensieri, le sensazioni e i comportamenti che caratterizzano uno stato dissociato.

LOGOSINTESI, UNO STRUMENTO PER IL COUNSELLING


La Logosintesi ben si integra all'interno di un percorso di Counselling pi ampio e deve essere 5

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applicata solo quando il cliente ha maturato una piena fiducia nella professionalit del terapeuta ed pronto per il processo, quando cio riconosce i propri meccanismi comportamentali ed evidente un'autentica volont di cambiare. In effetti nei diversi clienti sono riconoscibili vari stadi che spaziano dall'essere soffocati da rigide reazioni emotive in un contesto esclusivamente razionale, a scoprire il proprio valore personale con attitudine al perdono e alla compassione applicare la Logosintesi troppo presto significherebbe perdere l'opportunit offerta da questo strumento (il cliente che tende ha discutere sulla Logosintesi o a chiedere spiegazioni sta cercando conferme nel cognitivo perch non ha sviluppato una sufficiente fiducia nel terapeuta). Da un altro punto di vista si potrebbe dire che il momento in cui cominciare ad applicare la Logosintesi si colloca nell'equilibrio tra il fare ed il non-fare, tra il voler risolvere il problema e l'accettare il presente esattamente cos com'. IL PROCESSO Il processo per il cambiamento si dispiega attraverso varie fasi durante le quali necessaria una relazione tra terapeuta e cliente caratterizzata da un approccio positivo, una spiccata empatia ed un'assoluta congruenza. Operativamente si comincia costituendo un'alleanza con il cliente (offrendogli la sicurezza che perder imparando cose nuove), quindi si acquisiscono informazioni anagrafiche e di Vita su di lui chiedendogli cosa lo porta da un terapeuta e, informatolo sul proprio metodo di lavoro e su come avverr il cambiamento (definendo cio gli aspetti rilevanti e spiegando i concetti di dissociazione ed introiezione), si concorda lo specifico mondo congelato sul quale ci si concentrer stabilmente. A questo punto si introduce il lavoro con la Logosintesi facendo ripetere al cliente una sorta di rituale per meglio connettersi con la sua Essenza utilizzando la frase Io attivo la mia Essenza per il processo che svolger in questa sessione di lavoro ed invitandolo a rilassarsi e ad osservare le proprie emozioni, sensazioni, fantasie, dialogo interno ... ma anche le proprie reazioni comportamentali quali possono essere i movimenti delle mani. Quindi, procedendo con la minor interferenza cognitiva da parte del terapeuta e con i tempi del cliente, gli si fanno ripetere le formule standard della Logosintesi spiegate nel prossimo paragrafo utilizzando l'invito Ho una frase per te, eventualmente riattivando prima la problematica del cliente facendogliela rivivere (portandolo nella stanza!). L'utilizzo delle frasi si protrae fino al momento in cui si osservano cambiamenti nel cliente, il test muscolare lo suggerisce o si avverte un cambiamento nell'energia della stanza. Solo al termine del processo trova spazio l'analisi critica e riflessiva ed il confronto razionale tra gli schemi di reazione prima e dopo l'applicazione delle frasi. Viene quindi riconosciuto il cambiamento oggetto del contratto precedentemente stabilito tra terapeuta e cliente e lo si integra nel quadro di riferimento del cliente. Si approfitta inoltre di questo momento per definire nuovi argomenti emersi da trattare successivamente, se non ve ne sono si testa una potenziale situazione futura per verificare che non sia ancora fonte di stress emozionale (Future Pacing). Un utile accorgimento da utilizzare all'inizio di una sessione o quando l'applicazione delle frasi non ha ottenuto cambiamenti significativi verso i quali rivolgere la propria attenzione per le frasi successive, di chiedere al cliente di pensare alla problematica nel suo insieme ed osservare cosa salta alla mente, di fatto cosa presenta la maggior rilevanza emotiva. Un'altra strategia per capire quando si pu ritenere superato un problema e spostarsi su un altro, chiedere di rivedere l'intera situazione e dire come vi ci si trovi ancora in qualche modo "agganciati", cosa attiri l'attenzione lampeggiando. LE FRASI DELLA LOGOSINTESI Le frasi utilizzate dalla Logosintesi nella fase centrale del processo sono l'espressione del Potere della Parola in grado di operare sostanziali cambiamenti alle strutture energetiche congelate nello Spazio Personale del cliente, consentendogli di recuperare l'energia che quotidianamente spende per mantenerle in vita e permettendogli di rilasciare quella conservata nelle introiezioni (quando ci si ferisce il cervello conserva a lungo il dolore in questo modo). Si precisa che le parole non sono dette all'Essenza ma dall'Essenza alla Mente e al Corpo per riorganizzare la loro Struttura Energetica (il metodo lavora dallo Spirito verso sistemi energetici meno complessi: la Mente e il Corpo). Nell'ambito di una comprensione in cui si riconosce tutto come Essenza si deve comunque vedere il lavoro della Logosintesi come un'integrazione tra le diverse consapevolezze: dell'Essenza, della Mente e del Corpo. Nel procedere classico, il cliente dapprima recupera la propria energia dalle parti del proprio S dissociate (per depotenziare le dissociazioni e tornare in possesso dell'energia impiegata per

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mantenerle in vita, frase di Tipo1) e successivamente, utilizzando anche questa energia recuperata, rimuove l'energia estranea che sostiene le introiezioni (per dissolverle, frase di Tipo2). Di fatto per il processo offre al terapeuta una notevole libert di azione nel scegliere su cosa operare e con quale tipologia di frase (1 o 2). Operativamente si comincia affrontando il problema dichiarato dal cliente (lavorando sulle sottostanti radici emozionali) per poi seguire lo svilupparsi del processo sulla base delle risposte date dal cliente, nell'importantissima fase di osservazione che segue l'applicazione di ogni frase ed il tempo dedicato al lasciar agire le parole, in cui lo si invita ad osservare cosa sia accaduto. Ogni aspetto pu essere trattato con una od entrambe le tipologie di frasi, di fatto queste sono gli strumenti a disposizione del terapeuta da utilizzare nella maniera che ritiene pi opportuna vediamole nella formulazione in italiano. Frase di Tipo1: Io recupero tutta la mia energia legata a questa rappresentazione di [evento, scena, immagine, fantasia, emozione, paura ... ] e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso. Frase di Tipo2: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione di [evento, scena, immagine, fantasia, emozione, paura ... ] da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la riconduco al luogo dove realmente appartiene. Si noti che il testo da ogni mio corpo deve essere sostituito da dal mio corpo qualora il cliente non creda in corpi multipli al fine di non indurre un'inutile resistenza al processo.

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FAQ - LE DOMANDE PIU' FREQUENTI


In questa sezione del manuale vengono integrate le informazioni contenute nel precedente capitolo attraverso uno schema di domande e risposte studiato per rendere pi facilmente comprensibile la materia trattata.

COME POSSONO ESSERE DEFINITI GLI ASPETTI DA TRATTARE?


Bisogna far riferimento al problema con poche parole che lo mettano a fuoco in un singolo pensiero, credenza, emozione, aspetto o schema di pensiero (si dimostrato straordinariamente utile una descrizione della sintomatologia in termini di credenze circa lo stesso). In proposito il Dott. Lammers suggerisce di formulare le frasi riferendosi a singoli aspetti che siano sottili fette di salame anzich cercare di affrontare direttamente il problema principale come stato raccontato dal cliente perch questo significherebbe cercare di mangiare l'intero salame in un sol boccone! Confrontarsi con qualcosa che genera poco stress ha maggiori probabilit di successo e vedere scomparire un piccolo sintomo il primo traguardo perch convincer anche la persona pi scettica, aprendola al potenziale di questa tecnica e permettendole di riconoscere il suo potere. In generale questo atteggiamento in linea con il principio con il quale opera la Logosintesi: un lento e graduale ammorbidire le rigide strutture energetiche congelate nello Spazio Personale. Per lo stesso motivo non bisogna aver fretta di spostarsi su qualcosa che appare evidentemente come la causa del problema ma rimanere il pi possibile sulla problematica portata dal cliente in modo che vengano apprezzati i cambiamenti.

COME SI PUO' AIUTARE IL CLIENTE NELLO SVILUPPARSI DEL PROCESSO?


La capacit del terapeuta risiede in larga misura nel saper definire i vari aspetti del problema che verranno trattati con le caratteristiche frasi della Logosintesi, pur non perdendo di vista l'obiettivo di trattare la causa pi profonda. In effetti il processo si sviluppa in un susseguirsi di applicazioni delle frasi sui differenti aspetti che il terapeuta definisce sulla base delle risposte date dal cliente nella fase di osservazione di ci che accaduto; di fatto quindi il terapeuta deve sempre seguire e trattare le immagini raccontate dal cliente, anche quando sembrano essere positive. Se si evidenziano immagini, situazioni e problematiche diverse, bisogna cercare di ricondurle ad un denominatore comune e, laddove non sia possibile, si dovr chiedere al cliente con quale vuole continuare (non sempre l'intensit il parametro decisivo). Proceduralmente, dopo aver ripetuto la frase (di Tipo 1 o 2) il cliente non deve pensare a nulla e lasciar agire quanto ha appena detto; questa fase ha una durata molto variabile (spesso si prolunga per 30-60 secondi) e si dimostrato utile suggerire al cliente di contare a ritroso (ad esempio da 39 a 19) o mormorare una canzone per impegnare la Mente Conscia, l'emisfero sinistro del cervello. Quando quindi si nota il cliente diventare riflessivo bisogna chiedergli cosa sia successo, non come stia (per non indurlo a focalizzarsi su un'emozione e riattivare i vecchi schemi di riferimento), ed utilizzare la sua risposta per decidere il nuovo aspetto del problema su cui applicare la frase successiva. Ad esempio dovesse dichiarare di non potersi permettere qualcosa si dovr lavorare su questa oppressione collocata nel suo Spazio Personale. Nel caso il cliente provi qualcosa di molto inteso, lo racconter anche se non gli viene chiesto di farlo e si potr procedere chiedendogli quanto sente disturbante la cosa sempre nel rispetto di quello che prova (non utilizzare mai la parola fantasia ma piuttosto ricordo). Di fatto bisogna invitare il cliente ad essere un osservatore distaccato di ci che accade, non ad immergersi nei sentimenti che prova come dovrebbe fare in psicoterapia. In particolare, se compaiono memorie nello Spazio Personale opportuno che si limiti a recuperare la propria energia da queste memorie senza entrarci assolutamente perch sono solo Forme di Pensiero. In questa fase il cliente pu essere guidato aiutandolo nell'identificare i mondi congelati nel suo Spazio Personale, in accordo con il modello definito dalla Logosintesi. Per far questo utile chiedergli dove ritiene si possa trovare intorno o dentro lui (o magari nella stanza) un ricordo, una persona, un'emozione, una paura ... Anche invitarlo a definirne l'aspetto, la forma o il colore sono stratagemmi straordinari che consentono al cliente di visualizzare il problema con cui si sta confrontando nel suo Spazio Personale ed il suo evolvere nel corso del processo. Si eviti per di guidarlo in immagini o percezioni 8

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sensoriali (qualsiasi visualizzazione di energia ben accetta solo se spontanea). Nel caso il cliente faccia domande dal taglio cognitivo, come ad esempio dove vada l'energia estranea che si allontana, lo si deve invitare semplicemente ad accettare la propria mente limitata e a permettere a s stesso di non sapere. COME USCIRE DA UNA SITUAZIONE DI STALLO Un buon esercizio che pu esser fatto periodicamente, utile anche per sbloccare il cliente in situazioni di stallo in cui il processo stenta a fluire, quello di chiudere gli occhi e, dopo un profondo respiro, esplorare mentalmente e rapidamente lo spazio intorno a s (il proprio Spazio Personale) per osservare cosa succede al proprio interno notando quello che si vede. Nel corso di questo esercizio pu anche essere di aiuto muovere una mano ad occhi chiusi mettendo in atto una sorta di esplorazione decisamente pi fisica.

COME ASSISTERE IL CLIENTE NELLA FORMULAZIONE DELLE FRASI?


E' necessario che sia il cliente a pronunciare le frasi della Logosintesi e quindi il terapeuta dovr assisterlo pronunciandole in modo chiaro ed incoraggiarlo confermandogli di averle ripetute in maniera corretta (o correggerlo nel caso non lo abbia fatto in maniera esatta). In particolare il terapeuta dovr anche porre molta attenzione ad evitare che il cliente si identifichi come colui a cui appartiene il sintomo (non dovr assolutamente dire la mia paura/malattia ... ma piuttosto questa paura/malattia ...) e che, formulando la frase di Tipo2, non rimuova anche la propria energia (Io rimuovo tutta la [mia] energia ...) mentre sia estremamente specifico nella frase di Tipo1 facendo riferimento alla propria energia (Io recupero tutta la MIA energia ...). Se la frase particolarmente lunga pu essere utile pronunciarla per intero e poi di nuovo frammentata in modo da dare al cliente la possibilit di ripeterla a pezzi agevolandolo nella dizione. In alternativa possibile scrivere le frasi invitando il cliente a leggerle. In generale offre sempre buoni risultati far ripetere la stessa frase pi volte e, se se ne avverte la necessit, per essere certi di aver recuperato tutta l'energia invitare il cliente a concludere le ripetizioni della frase di Tipo1 con la formula Recupero tutta la mia energia ANCORA legata a .... Un suggerimento da utilizzare con molta cautela invitare il cliente a dirsi ad alta voce di lasciar agire la frase con l'intento di darsi il permesso di spegnere la mente dopo averla pronunciata, evidentemente in questo modo ci si dissocia e dovrebbe seguire un attento lavoro di identificazione e trattamento della parte dissociata.

QUANTO TEMPO DEVE ESSER LASCIATA AGIRE LA FRASE?


Dopo aver pronunciato la frase, sar lasciato al cliente il tempo per lasciarla agire fintanto che, ad un certo punto, diventer riflessivo e sar evidente che si accontentato del tempo avuto a disposizione. Le prime volte e nei casi in cui non si sia sviluppata una buona alleanza con il terapeuta, occorreranno al cliente forse una decina di secondi ma, successivamente, si prender pi tempo per andare in profondit. In questa fase il compito del terapeuta quello di rendersi conto di quando il cliente ritorni troppo presto (riapra gli occhi qualora, come spesso avviene, li abbia chiusi) e, nel caso, fargli ripetere la frase. Se diversamente ha la percezione che sia trascorso pi tempo del necessario, pu interrompere il cliente chiedendogli direttamente cosa sia successo. Per capire quando sia giunto il momento, il terapeuta pu aiutarsi con un test energetico chiedendo l'apertura delle sue dita quando il processo sia terminato (all'apertura saranno trascorsi anche qualche secondo in pi del tempo necessario) o confidare nelle sue sensazioni (il terapeuta un'antenna di ci che succede nel cliente), null'altro deve esser fatto mentre il cliente elabora le frasi. Indipendentemente dal tempo che occorrer al cliente per elaborare le frasi, sar evidente al terapeuta quale frase avr avuto pi effetto per quel particolare caso, dipendentemente da dov'era l'energia. Si ricordi inoltre che far ripetere le frasi sempre una buona strategia per rafforzare l'alleanza di lavoro tra terapeuta e cliente.

QUALE ATTEGGIAMENTO DEVE TENERE IL TERAPEUTA?


Il terapeuta deve far percepire al cliente la propria presenza al processo sopprimendo i propri meccanismi di razionalizzazione interni e mantenendosi distaccato, senza alcun coinvolgimento emotivo nei confronti dei mondi congelati, pur ascoltando ed assecondando quello che il cliente propone.
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Di fatto in questo modo aiuta il cliente a tenere lo stesso atteggiamento, cosa molto utile perch il costante reagire alle strutture energetiche congelate presenti nello Spazio Personale causa di un continuo dispendio energetico che priva il cliente delle necessarie risorse per risolvere i suoi problemi. Il terapeuta deve anche avere piena fiducia nel Potere delle Parole ed aspettare a praticare la Logosintesi fino a quando non avverta la sensazione che funzioni nonostante possa apparire strana. Deve rinunciare alla tentazione di interferire cognitivamente nel processo ed utilizzare, a necessit, la Logosintesi su s stesso con le formule Io recupero tutta la mia energia dall'idea che tutto questo non funzioner ... e Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questo metodo ..., anche perch solo sperimentando il metodo su s stessi si pu superare completamente lo scetticismo e cambiare lo schema di riferimento che continua a farcela confrontare con ci che gi conosciamo e ci fa credere sia troppo semplice per poter funzionare. Questa fiducia deve esser trasmessa anche al cliente permettendogli di riconoscere i progressi nel procedere con i trattamenti anche quando una problematica sembra non essersi risolta solo perch si fatto un lavoro quantitativamente trascurabile (magari perch non si stati sufficientemente specifici!), ne subentrata un'altra molto simile o quando la Personalit Apparentemente Normale (di Facciata) del cliente copre i cambiamenti avvenuti a livello della Personalit Emozionale. Con particolare riferimento al consueto subentrare di un'introiezione molto simile, magari un'altra immagine della stessa persona, si pu riconoscere la differenza tra prima e dopo l'applicazione delle frasi facendo riferimento ad una diversa posizione dell'immagine all'interno dello Spazio Personale (per questo la collocazione dell'imprint va sempre definita con estrema precisione!) o ad una differente reazione a questa immagine, per tipologia od intensit (SUD). E' comunque fondamentale capire che il terapeuta una guida che crea uno spazio di lavoro attorno a s; non deve assolutamente creare dipendenza ma limitarsi a far ripetere la frase che propone. Solo nel caso il cliente non sia in grado di parlare (magari perch un infante) opportuno che il terapeuta pronunci le frasi al suo posto; questo per sempre in prima persona (Io recupero ...) e facendole precedere da un'introduzione quale Io adesso sto facendo questo per te. Lo Studio in cui avviene la seduta deve avere due sedie collocate a 90 gradi in modo che il cliente non guardi il terapeuta e sufficientemente distanti da lasciare lo spazio per le introiezioni del cliente (a necessit il terapeuta si sposter anche durante il processo). Anche il terapeuta non deve guardare negli occhi il cliente perch sarebbe irrispettoso nei confronti della sua Essenza collocarsi sopra di lui.

COME SI POSSONO FISSARE I RISULTATI CONSEGUITI?


La stessa Logosintesi consente di trattare l'incredulit per i risultati conseguiti (Recupero tutta la mia energia dal fatto che mi sembra strano star bene ...) ma anche eventuali introiezioni che suggeriscano che i risultati non potranno essere duraturi (Recupero tutta la mia energia dall'immagine che torner a soffrire ...). E' comunque utile chiudere la sessione di lavoro con una frase di adattamento del proprio Sistema Corpo-Mente-Anima al nuovo stato conseguito per mezzo del metodo: Adatto il mio Sistema a questa nuova guida della mia Vita o meglio, approcciando senza che sia richiesta volont ed utilizzando il plurale, I miei Sistemi si adattano a questa nuova guida della mia Vita, a questa nuova consapevolezza. Si precisa che i risultati si ottengono e si mantengono sul presupposto, condiviso tra terapeuta e cliente, che esistano confini ben definiti nello Spazio Personale e nel Destino del cliente e che di conseguenza non bisogni accollarsi i sintomi di eventi passati o del Destino altrui.

QUALI EFFETTI PUO' AVERE SUL MEDIO TERMINE UNA SESSIONE DI LOGOSINTESI?
La Logosintesi induce cambiamenti significativi nell'equilibrio energetico delle strutture energetiche che popolano lo Spazio Personale: recupera energia dall'integrazione delle parti di S frammentate (per mezzo delle frasi di Tipo1) e ne utilizza per rimuovere le introiezioni cariche di energia estranea (quando si pronuncia una frase di Tipo2). Il riequilibrio che segue sembra per risolversi a breve termine, diversamente l'eliminazione dei mondi congelati ne rimuove anche l'incessante dialogo interno che portavano avanti e questo spesso conduce ad un silenzio che presto si traduce in una sensazione di vuoto desolante, caratterizzata da molta stanchezza, che pu durare intere settimane. Di fatto si sta imparando a riconoscere la tenue voce dell'Essenza una volta soppresso l'altisonante vociare delle introiezioni e questo potrebbe richiedere nuovi schemi per la comprensione del mondo! 10

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In questa fase il cliente necessita di supporto cognitivo ed emozionale ma anche, pi semplicemente, dell'effetto stabilizzante di cui pu beneficiare bevendo molta acqua. Comunque, come per ogni altra sensazione, anche questo vuoto deve essere trattato per come viene percepito dal cliente, valutando se ritenuto qualcosa di positivo (assimilabile ad un senso di libert) o di negativo (quasi il cliente si sentisse perso). A conferma della validit del metodo, bisogna dire che di norma l'effetto sugli aspetti trattati duraturo anche a medio-lungo termine anche se spesso affiorano altri aspetti collegati con il problema preso in considerazione.

COME SI PRESENTA LA STRATIFICAZIONE DELLE DISSOCIAZIONI?


Il concetto di base del modello teorico su cui poggia la Logosintesi il disallineamento CorpoMente-Anima che si verifica a fronte di un evento, di fatto si crea un mondo costituito dai Campi (Forme) di Pensiero di ci che successo a cui si continuer a reagire come se stessero succedendo nel presente. Nello Spazio Personale prendono quindi forma queste introiezioni, incapsulate dalle reazioni avute al momento dell'evento che sono quella dissociazione di una parte del S che contiene gli aspetti dolorosi ed incompresi dell'accaduto. Attorno a questa dissociazione del S si forma poi un ulteriore strato al fine di negare questi aspetti troppo dolorosi, questo strato la Personalit Apparentemente Normale anch'essa una dissociazione. Di fatto quindi riconosciamo una doppia stratificazione nelle parti dissociate: un livello pi interno contiene la reazione a ci che accaduto, quello pi esterno la reazione a questa reazione. Se il cliente si sente protetto nel rapporto con il terapeuta, gli consentir dapprima di attraversare lo strato pi esterno e, raggiunto il punto in cui prova dolore, di lavorare con la Logosintesi su questa prima dissociazione al fine di sciogliere le sottostanti introiezioni e guadagnare il contatto con il S Superiore. Per quanto riguarda le dissociazioni come prima reazione alle introiezioni importante capire che possono avere varie forme e che, anche se spesso si presentano come sintomi fisici, possono essere anche fantasie (chi ha le vertigini cede alla fantasia di cadere come reazione all'introiezione della memoria di una caduta da bambino) o credenze limitanti (chi vive con l'idea della povert legata alla propria identit cede alla regola sviluppata come reazione all'introiezione di una frase udita da bambino quando suo padre gli ha spiegato che era nato in una famiglia povera). Si precisa che sono queste reazioni dirette alle introiezioni la causa della sensazione di disorientamento che sovente si presenta una volta dissolto l'intero mondo congelato dal momento che abbisognano di controllo e, una volta scomparse, si ricorda ancora di dover controllare qualcosa ma viene a mancare ci che si era soliti controllare.

E' POSSIBILE CLASSIFICARE LE DISSOCIAZIONI?


Si riconoscono 4 tipi di dissociazione nella frammentazione del vero S verso la creazione degli Ego, con la ragionevole supposizione che i primi 3 tipi di dissociazioni conducano all'ultimo. dissociazione dai propri bisogni (separazione dagli aspetti che si ritengono inaccettabili perch producono reazioni indesiderate negli altri); dissociazione dalle proprie paure/dolori (separazione da tutte le sensazioni che si provano nelle situazioni che spaventano o sembrano insopportabili); dissociazione dai propri ricordi (separazione da tutti gli eventi irrisolti del passato al cui pensiero viene messa in discussione la propria stabilit emozionale o il proprio senso di sicurezza); dissociazione dalla consapevolezza di essere Essenza (per proteggersi dalla dissonanza con le proprie esperienza di Vita incongruenti con quest'idea).

IL PROCEDIMENTO PREVEDE CHE IL CLIENTE SOFFRA?


La procedura caratteristica della Logosintesi non fa soffrire perch non necessario, di fatto affronta ci che attiva la sofferenza, non la sofferenza stessa - con un esempio si potrebbe dire che lavora sull'immagine del defunto e non sul dolore da lutto. Ci si deve chiedere a cosa si reagisce, qual' la rappresentazione di qualcosa del mondo esterno (trigger) nello Spazio Personale che attiva il sintomo questa rappresentazione che la Logosintesi vuole eliminare (ogni sintomo ha un'immagine corrispondente nello Spazio Personale) . Di fatto, se non si intervenisse sul trigger ma si neutralizzasse solo il sintomo, si finirebbe con il dimenticarsi del trigger, il sintomo si sposterebbe e sarebbe un continuo passare da sofferenza a
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sofferenza. Per spostarsi dal sintomo al trigger ci si pu aiutare procedendo con domande indirette che lavorano sulla collocazione spaziale dello stesso: Se ci fosse un'immagine nel Suo Spazio Personale dove sarebbe? e Come sa che collocata esattamente l?. Supponendo una reazione allergica al polline con una sintomatologia di naso chiuso, il trigger la rappresentazione del polline (che il cervello ha creduto fosse pericoloso e per il quale ha attivato una protezione con naso chiuso) mentre il sintomo il naso chiuso stesso. Una corretta applicazione del processo eliminer il trigger dallo Spazio Personale ma lo stesso sintomo potrebbe ripresentarsi in quanto associato come reazione anche ad altre rappresentazioni (esperienze con altre persone, in altre occasioni o con differenti pollini).

COME SI ACCEDE AL PROBLEMA NELL'INCONSCIO?


In Logosintesi l'accesso al problema nell'inconscio non pu essere esclusivamente mentale: il terapeuta deve stare con il cliente piuttosto che pensare al posto del cliente. Con questa premessa, se vero che occorre estrema precisione nell'indirizzare uno specifico problema, altrettanto vero che, con un adeguato lavoro di preparazione che abbia sintonizzato il cliente su un determinato evento, anche frasi generiche funzioneranno bene. Ad esempio, dato al problema il nome pallone blu, sar efficace anche la frase Io recupero tutta la mia energia legata a questo pallone blu ... o addirittura, nel caso il cliente non sappia definire la problematica, si pu utilizzare la formula Io recupero tutta la mia energia legata a questa cosa che non so definire .... Comunque opportuno ricordarsi che, durante questa fase, sar di aiuto ogni elemento che meglio definisca il problema questo il senso di chiederne la forma, il colore o la posizione nello Spazio Personale. All'opposto, la completa mancanza di specificit lascerebbe all'inconscio tutto il lavoro di trovare il trigger - per quanto sconsigliato, si pu tentare con la formula: Io recupero tutta la mia energia legata alla rappresentazione di questo sintomo ...

IN COSA SI DIFFERENZIA LA LOGOSINTESI DALLE ALTRE PSICOTERAPIE?


Tradizionalmente in psicoterapia si offre l'apertura dell'empatia al cliente perch non si in grado di trattare la sofferenza, diversamente la Logosintesi considera il cliente un adulto e riconosce che ha gi in s la soluzione del problema. Il cliente possiede il Potere e l'Essenza e quindi non ha bisogno n del terapeuta, n del suo supporto. Quest'ultimo non deve intromettersi suggerendo che il cliente abbia bisogno di lui ma limitarsi a svolgere il suo lavoro di elevarne la consapevolezza, di instaurare un'alleanza di lavoro finalizzata a svelare ci che gi esiste, senza nulla aggiungere.

QUANDO E' OPPORTUNO APPLICARE LA LOGOSINTESI DOPO UN TRAUMA?


Applicare la Logosintesi nel momento in cui un problema sentito in maniera spontanea evita la fase iniziale in cui il lavoro concentrato sul farlo emergere; ciononostante necessario che siano superati i sintomi da agitazione e che l'adrenalina cali prima di trattare un trauma (per quanto un intervento entro le 10 ore successive all'evento rende pi probabile risolverlo). L'invito quindi a prendesi cura della persona traumatizzata e, solo quando tranquilla e si sente al sicuro, trattarla al pi presto con la Logosintesi - si infatti visto che un'applicazione del metodo quando il cliente si sente ancora dentro l'accaduto espone al rischio di amplificarne le conseguenze perch vi si entrati troppo.

COME BISOGNA COMPORTARSI IN CASO DI MANCATO EFFETTO DELLE FRASI?


Nel caso si sia certi di essersi focalizzati su un singolo aspetto e tuttavia non si abbia la percezione del pi lieve cambiamento nel cliente dopo che ha pronunciato le frasi, opportuno verificare che: si sia lasciato sufficiente tempo affinch le Parole abbiano potuto agire; il cliente osservi con curiosit le proprie reazioni interiori e non rifletta razionalmente n valuti il processo (a questo si pu ovviare applicando la Logosintesi al pensiero che la cosa non abbia senso) non si sia impazienti (anche in questo caso si pu applicare le frasi all'impazienza); non si sia frapposto un disturbante scetticismo sull'efficacia del metodo; non si sia lavorato con la frase meno efficace; il cliente non sia disidratato; 12

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il cliente non sia stanco ed esaurito da precedenti cicli di applicazione delle frasi su altre tematiche; il processo non sia ostacolato da un blocco quale potrebbe essere una credenza su s stessi o la paura di perdere la propria esperienza di Vita; il cliente non sia in grado di apprezzare il cambiamento perch si dimenticato l'importanza che inizialmente aveva per lui il problema o la reazione che gli suscitava. A parte queste casistiche, sono stati riportati casi di difficile applicazione della Logosintesi su clienti dislessici o con un emisfero cerebrale destro fortemente prevalente, per i quali si ipotizza una sorta di blocco imposto dalla Mente cognitiva. Si sono ottenuti risultati parziali cercando di liberarsi dalla Mente Conscia per mezzo di una spiegazione delle frasi con altre parole ma purtroppo questo procedere tende a trattenere il cliente in Beta.

QUALI SONO LE CONSEGUENZE DI UN USO INAPPROPRIATO DELLE PAROLE?


Ogni volta che utilizziamo una parola in maniera inappropriata, di fatto stiamo mentendo e la nostra intelligenza corporea creer di conseguenza uno squilibrio, un corto circuito, nel sistema elettrico del corpo inviando messaggi confusi anche al nostro DNA. In particolare, il potere di manifestazione delle frasi che cominciano con Io sono ... riconosciuto da diversi studiosi. Nel suo libro Quantum Healing il Dott. Chopra sostiene che noi continuiamo a parlare al nostro DNA chiedendo di diventare ci che dichiariamo di essere: ogni volta che diciamo Sono triste e stanco lo diventiamo un po' di pi e, allo stesso modo, definendo un'allergia come la mia allergia la rendiamo ancora pi nostra.

I CONCETTI CARATTERIZZANTI LA LOGOSINTESI SONO CONDIVISI DA ALTRI?


Anche la religione induista riconosce che, nel corso della Vita, alcune parti del nostro S vengono perse e, se questo avviene troppo violentemente come nel caso di un incidente, il processo di guarigione prevede una pratica detta "Il richiamo": la vittima, o una persona cara che ne fa le veci, torna sul luogo dell'incidente con un prete induista che riunisce al suo S le "parti dello Spirito frammentate e rimaste in quel posto". Lo stesso concetto si trova anche nel retaggio culturale degli Sciamani: il Viaggio Sciamanico viene fatto alla ricerca dei frammenti di Anima persi nel corso della Vita a causa di traumi e relazioni interpersonali.

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PERFEZIONARE L'USO DELLA LOGOSINTESI


In questo capitolo si trovano utili spunti per perfezionare le proprie capacit nell'uso della Logosintesi.

SPERIMENTARE UN UTILIZZO ATTENTO DELLE PAROLE


E' sorprendente scoprire il Potere delle Parole sperimentando piccole variazioni nel loro utilizzo. In particolare si pu approfittare del far ripetere pi volte la stessa frase, per introdurne alcune varianti. Ad esempio, la formulazione della frase di Tipo1 (Recupero tutta la mia energia legata a [evento] ...) pu essere declinata, in una successiva ripetizione, con una maggior focalizzazione (Recupero tutta la mia energia da [evento] ...) o resa pi precisa avendo curo di riferirsi alla propria energia accumulata sino ad oggi. Diversamente, nella frase di Tipo2, se l'energia estranea appartiene ad una sola persona la formula diventa: Rimuovo tutta l'energia di [persona] ... e la rimando al suo S ma, a necessit, si pu successivamente essere pi incisivi con la variante: Rimuovo tutta l'energia ricevuta da [persona] ... e gliela restituisco. La frase di Tipo2 si presta anche per essere liberamente estesa sulla base delle proprie credenze: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione di [evento, scena, immagine, fantasia, emozione, paura ... ] da ogni mia cellula, da ogni mio corpo, dal mio Spazio Personale, dal mio Tempo e da tutte le dimensioni alle quali appartengo e la riconduco al luogo dove realmente appartiene, con la possibilit, sempre molto apprezzata, di sostituire la parte finale mandando questa energia estranea ... nella Luce. Al contrario, in un approccio adeguato ad un cliente pi materialista, potrebbe essere contratta in una formulazione come: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione di [evento, scena, immagine, fantasia, emozione, paura ... ] da ogni cellula del mio corpo e la riconduco al luogo dove realmente appartiene e magari espansa, in linea con la celebre teoria Einsteiniana dello spaziotempo, riconducendo l'energia nel luogo ... e nel tempo al quale appartiene. Infine uno spunto suggerito da chi lavora con le memorie transgenerazionali prevede di articolare la frase di Tipo2 rimuovendo le energie estranee ... attraverso tutte le Vite dei miei avi e le dimensioni" o, pi semplicemente, limitandosi ad aggiungere ...da ogni mia dimensione alla formulazione standard. Si tenga anche presente la possibilit di recuperare la propria energia anche dalle proprie idee e conclusioni o da una frase che stata detta (semplicemente citandola come viene fatto in EFT) allo stesso modi che da una determinata esperienza del proprio passato.

AFFIDARSI AL PROCESSO
Nonostante possa sembrare contro-intuitivo per il professionista orientato a cercare con la ragione la soluzione di un problema, affidarsi al processo della Logosintesi significa anche lasciarsi guidare facendo recuperare l'energia anche da immagini, all'interno del suo Spazio Personale, che apparentemente supportano il cliente. Di fatto non bisogna dare una direzione al procedere del cliente ma limitarsi ad assecondarne lo svolgimento, in particolare non opportuno suggerire immagini o termini ma utilizzare nelle frasi della Logosintesi quelli emersi dal cliente stesso. E' una rinuncia ad un approccio che sembra logico per rimanere sorpresi dagli effetti delle frasi.

INTRODURRE NUOVE TIPOLOGIE DI FRASI


Il Dott. Lammers si dichiara estremamente cauto nell'introdurre nuove tipologie di frasi sostenendo che ogni interferenza cognitiva disturba il processo e che l'eleganza del metodo risieda in larga misura nella sua semplicit e compattezza. LA FRASE DI TIPO3 Lo stesso Lammers ha tuttavia recentemente aggiunto una frase di Tipo3 per trattare le reazioni sviluppate a fronte della costituzione di un mondo congelato, il primo livello di dissociazione: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte mie reazioni a questa rappresentazione di [evento, scena, immagine, fantasia, emozione, paura ... ] e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso. Di fatto la frase pu essere semplificata nella sintassi in quanto le reazioni ad una rappresentazione in molti casi altro non sono che i sintomi manifestatesi.
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Nel modello si procede quindi dall'interno (l'introiezione) verso l'esterno: le frasi di Tipo1 e di Tipo2 lavorano direttamente sulla rappresentazione del mondo esterno mentre la frase di Tipo3 recupera energia dai sintomi. Utilizzare la frase di Tipo3 offre anche la possibilit di chiedere al cliente cosa provi, come stia si ricordi infatti che farlo prima che l'abbia pronunciata lo farebbe tornare al sintomo facendolo soffrire inutilmente. E' importante capire la differenza tra le frasi di Tipo1/2 e la frase di Tipo3. Il primo sollievo deve arrivare con la prima frase che lavora sulla rappresentazione del problema (nei suoi aspetti visivi, uditivi, cinestesici ...), per poi esser sostenuto dalla seconda che prosegue l'intervento su questa rappresentazione (sulle energie estranee a questa legate). Diversamente la terza frase agisce sulle reazioni del cliente a questa rappresentazione e questo un livello completamente diverso perch, se vero che neutralizzata la rappresentazione molte reazioni scompaiono, altrettanto vero che la maggior parte dei clienti continua a reagire alle proprie reazioni alla rappresentazione ormai scomparsa. Lo schema riconosce quindi una rappresentazione (un ricordo, una scena, un'immagine) con tutte le sue caratteristiche sensoriali e successivamente vari tipi di reazioni a questa rappresentazione: emozioni, sensazioni corporee, sintomi, fantasie o conclusioni (credenze, idee, pensieri). A tutto questo si aggiungono le energie estranee da rimuovere: quelle di persone e cose ma anche di norme sociali e culturali. Operativamente utile ricordare che una percezione, indifferenziata nelle varie caratteristiche sensoriali, pu essere efficacemente richiamata utilizzando la parola "presenza". LA FRASE DI TIPO4 Intuitivamente si potrebbe pensare di formulare anche una frase di Tipo4 per la rimozione dell'energia estranea legata alle reazioni alla rappresentazione perch spesso incorporiamo le reazioni altrui nei nostri schemi di reazione (ad esempio un figlio potrebbe mutuare la paura dei ragni dalla madre) per cui ha senso sperimentare con questa frase anche se le 3 frasi classiche fanno solitamente emergere altri schemi di reazione nidificati e si pu sempre lavorare su questi senza introdurre una quarta frase che aggiunge complessit al metodo e alla sua didattica (di fatto se qualcosa rimane irrisolto si ripresenter in altri modi). Inoltre la frase di rimozione delle energie estranee legate al problema dovrebbe rimuovere anche quelle legate alle reazioni al problema (per quanto la generalizzazione di questo discorso tenderebbe a far considerare superflua anche la frase di Tipo3, si ricordi che questa lavora sulle reazioni al problema mentre la frase di Tipo1 sulle sue rappresentazioni e non sul problema stesso). SVILUPPI IN ALTRE DIREZIONI Sono in corso esperimenti anche con tipologie di frasi che fanno riferimento alle cause di un determinato evento nell'ottica che ogni accadimento trova un suo significato: Io recupero tutta la mia energia causa di ... e Io rimuovo tutta l'energia estranea che ha causato ... (declinazioni pi dirette che fanno riferimento all'energia legata alla causa originaria pi profonda). Inoltre, approcciando bidirezionalmente il flusso temporale nella relazione causa-effetto, sarebbe opportuno lavorare anche con le conseguenze: Io recupero tutta la mia energia legata alle conseguenze di ... e Io rimuovo tutta l'energia estranea legata alle conseguenze di ....

UTILIZZARE LE 3 FRASI COME UN SET


Nella maggior parte dei casi si dimostrato utile far ripetere in sequenza le 3 frasi classiche (Tipo1, Tipo2 e Tipo3), riservandosi la valutazione dei risultati delle stesse sulla problematica trattata solo alla fine dell'ultima. Si potrebbe obiettare che in questo modo di procedere si perde contatto con il cliente ma di fatto si rimanda semplicemente alla fine del set di frasi lo scambio di informazioni tra terapeuta e cliente.

FAR PRECEDERE LA FRASE DI RIMOZIONE


Utilizzare per prima la frase di rimozione dell'energia estranea (Tipo2), sembra regalare pi efficacia alle due frasi di recupero dell'energia nei casi in cui un oggetto fisico abbia penetrato lo Spazio Personale del cliente. Situazioni tipiche sono le lamiere in caso di incidente d'auto o i ferri chirurgici nel corso di un'operazione ma anche il terreno su cui si caduti.

LAVORARE CON LE ENERGIE


Una volta adeguatamente compreso il concetto di energia su cui si basa la Logosintesi, risulter

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naturale un approccio energetico ad ogni cosa e si svilupper un nuovo modo di approcciare a molte tematiche. LAVORARE CON L'ENERGIA DELLE PERSONE Lavorando con l'energia di una persona specifica opportuno avere l'accortezza di rimuovere la sua energia e restituirgliela limitatamente a quella collegata a qualcosa in particolare, non in maniera generica. In particolare nella rimozione preferibile specificare che si allontana l'energia che non serve. LAVORARE CON L'ENERGIA DELLE ASPETTATIVE E' molto interessante recuperare l'energia dalle aspettative proprie ed altrui ed allontanare l'energia estranea connessa a queste aspettative. Ovviamente sempre opportuno lavorare sulla manifestazione di queste aspettative per come sono state introiettate, non su un concetto astratto ad esempio quelle altrui potrebbero esser rappresentate dagli sguardi di chi ci circonda. LAVORARE CON L'ENERGIA LEGATA AD UN PROPRIO GESTO Un gesto, un'azione compiuta, un caso particolare di evento in cui si parte attiva e per questo facilmente causa di sensi di colpa. In questi casi importante lavorare direttamente sul gesto con le frasi standard della Logosintesi ricordandosi anche di allontanare l'energia altrui, spesso contenuta nelle proprie azioni. In generale non quindi opportuno trattare il senso di colpa in quanto quest'ultimo semplicemente una reazione, conseguenza di ci che si fatto, e come tale preso in considerazione dalla frase di Tipo3. RECUPERARE L'ENERGIA DA QUALCOSA CHE E' STATO RIMOSSO L'operatore attento potrebbe ritenere di dover recuperare l'energia anche dall'assenza di qualcosa che stato rimosso per mezzo della Logosintesi. Questo un modo di seguire il processo del cliente da utilizzare con parsimonia, solo laddove questa assenza non sia configurabile come una reazione e quindi non sia gi stata presa in considerazione nell'ambito della Frase di Tipo3.

AIUTARSI NELLO SVOLGERSI DEL PROCESSO


Seguendo il processo del cliente possibile aiutarsi per mezzo di visualizzazioni o altro, a seguire alcuni spunti. OSTACOLI ALLA REALIZZAZIONE DEI PROPRI DESIDERI Una procedura squisitamente visiva vede il cliente immaginare uno scenario desiderabile per chiedergli cosa lo ostacoli al raggiungimento di quella meta, cosa visualizzi tra di lui e quella situazione di benessere, cosa veda nel mezzo che gli impedisce di raggiungerla ... per poi lavorare su questo ostacolo. UN AIUTO DA QUALCUNO Se il cliente si trova in difficolt nel processo e si intuisce che potrebbe non farcela da solo, si pu chiedergli: Chi pensi che potrebbe aiutarti a svolgere questo lavoro?. Potrebbe rispondere con il nome di una persona o con quello di figura astratta, come potrebbe chiedere l'aiuto di Dio qualsiasi risposta adeguata. A questo punto, per utilizzare questo aiuto, sufficiente anteporre alle frasi della Logosintesi il testo Con l'aiuto di ....

LAVORARE SUL PRESENTE TRATTANDO IL PASSATO E IL FUTURO


La Logosintesi in grado di farci vivere il Qui-ed-Ora perch ci libera dai condizionamenti dei ricordi del passato e dalle paure e dalle aspettative legate al futuro. Si sono dimostrate utili frasi come: Io recupero tutta la mia energia dal ritornare di questo vecchio sintomo ... e Io recupero tutta la mia energia dall'aspettativa che percepisco ora di avere riguardo al fatto che questo sintomo si ripresenter/non scomparir ... ma anche, pi direttamente, Io recupero tutta la mia energia legata alla fantasia che accada [evento] ....

IDENTIFICARE CORRETTAMENTE LE INTROIEZIONI


E' importante ricordare che tutto comincia dalle introiezioni (le dissociazioni ne sono la reazione) e che quindi una corretta identificazione di queste consentir al metodo di essere estremamente efficace. Se vero che le prime figure ad essere introiettate sono i familiari pi stretti (genitori, fratelli),

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altrettanto vero che subito seguono le persone a cui diamo credito e fiducia (insegnanti, medici, luminari, sacerdoti) ma facile introiettare anche animali, frasi udite, immagini e messaggi dei media, luoghi e spazi (ambiente di lavoro), istituzioni (chiesa, organizzazioni), fantasie, ecc... Identificare correttamente le introiezioni significa anche rendersi con che un intero edificio pu essere l'introiezione da trattare nel caso di un bambino rimasto chiuso in una cantina.

TRATTARE GLI ASPETTI POSITIVI


Quando un problema si dimostra difficile da trattare, pu essere utile rivolgere la propria attenzione al desiderio (l'aspetto positivo) che si trova in relazione simbiotica con lo stesso. E' infatti noto che un problema tale perch si desidera che le cose cambino e spesso si manifesta solo quando compare un desiderio. Ad esempio si pu affrontare la preoccupazione per l'assenza di Amore ed attenzione, indirizzando il trattamento sull'importanza dell'Amore e dell'attenzione. In generale evidente che una delle caratteristiche dell'Essenza sia la semplice accettazione del momento presente ed in questa direzione va il recupero della propria energia da "come si ritiene che le cose dovrebbero essere ora". E' anche altrettanto importante recuperare la propria energia da tutte le esperienze positive che possono presentarsi durante una seduta di Logosintesi anche perch il fatto che siano tali un giudizio della Mente, non dell'Essenza. Caratteristico il caso, durante il "Future Pacing" alla fine di una sessione, quando il cliente "vede s stesso" senza una determinata paura o avendo ormai superato un ostacolo. Anche questo "vedere s stessi" ha sottostante una dissociazione ed opportuno recuperare la propria energia anche da questo "vedere s stessi vivere una situazione positiva": il cliente si sentir pi "nel suo corpo" e scompariranno anche le introiezioni ancora presenti nel suo Spazio Personale. In effetti rimane il dubbio che un esagerato stato entusiastico sia l'ennesimo manifestarsi di una Personalit che non vuole perdere il controllo del Sistema. Degni di nota sono poi i casi in cui la problematica da trattare celata sotto espressioni apparentemente positive, ad esempio anche esser stato un bambino desiderato pu tradursi in un problema; l'emergere di frasi quali "Sono stato un bambino pianificato" o "Sono stato un bambino nato dall'Amore" devono lasciar supporre che possa esserci stata discordanza tra i motivi per i quali i genitori hanno messo alla luce il figlio e i veri scopi della sua Essenza. Di fatto esistono molti motivi per cui una coppia decide di avere un figlio e ben pochi di questi possono coincidere con i progetti dell'Essenza di quest'ultimo: 1. i genitori credono nella famiglia come composta da una coppia con figli; 2. credono che i figli siano una gioia ed una benedizione; 3. desidero trasmettere il loro patrimonio genetico ed il loro modo di pensare; 4. pensano che la loro Vita troppo noiosa sar pi divertente in compagnia dei figli; 5. sono benestanti e vogliono che il loro patrimonio venga ereditato dalla loro discendenza; 6. decidono di averne ma senza pensarci troppo; 7. ne fanno un modo per legare a s il partner; 8. ritengono che i figli siano un dono divino da accettare.

LAVORARE SU UNA FANTASIA IPOTIZZANDO UNA DISSOCIAZIONE


Particolare attenzione merita il cliente che ha vissuto una fantasia talmente concreta da lasciar sospettare che sia stata reale per una parte del suo S dissociatasi in quest'occasione e successivamente mai pi reintegratasi. In questo caso opportuno affiancare ad una prima generica frase di recupero dell'energia della fantasia (Io recupero tutta la mia energia legata a questa fantasia che [descrizione] ...) altre frasi che ipotizzino che una parte della persona abbia veramente vissuto la fantasia, quindi: Io recupero tutta la mia energia legata alla parte di me che si separata e ha vissuto questa fantasia e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso; Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni alla parte di me che si separata e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso. Nella fase di integrazione cognitiva si dovr poi spiegare che una parte del S dissociata pu allontanarsi dallo Spazio Personale e finire persino in altre dimensioni lasciando la paura come reazione a questa dissociazione. In generale, le fantasie, come i sogni, mettono in luce importanti aspetti provenienti dall'Inconscio per cui ha senso recuperare la propria energia da tutte queste rappresentazioni.

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E' notevole osservare che ci si confronta con le fantasie anche in caso di incidente in quanto spesso le persone non sono traumatizzate dall'accaduto ma dalla fantasia di qualcosa di peggio che sarebbe potuto accadere in quell'occasione.

TRASFORMARE LE FRASI IN UNA PREGHIERA


Alcune persone non riescono a conseguire i risultati sperati con la Logosintesi perch sono bloccate dal fatto che, ad un qualche livello, avvertono il pronunciare le frasi come un atto di megalomania, come una blasfemia. In questo caso, facile trasformare le frasi in una sorta di preghiera semplicemente anteponendogli le parole Con l'aiuto di Dio ... e riconoscendo a questa preghiera tutto il Potere di cui si legge nelle Sacre Scritture.

APPLICARE INDIRETTAMENTE LA LOGOSINTESI


Come tutte le Psicologie Energetiche, la Logosintesi pu essere applicata a distanza senza neppure la necessit che l'interessato ne sia al corrente. La sintassi delle frasi segue un formato in cui il terapeuta opera al posto del cliente, con formulazioni del tipo Per conto di [nome del cliente] io recupero tutta l'energia di [nome del cliente] legata a ... e la riconduco nel giusto posto dentro [nome del cliente], oppure vi si sostituisce agendo come un suo surrogato e parlando in prima persona (dapprima dichiarando di essere lui ed poi uscendo dal ruolo al termine della seduta dichiarando di tornare ad essere s stesso). Sono anche stati fatti esperimenti in cui un intero gruppo di persone agiva al posto dell'interessato (Per conto di [nome del cliente] noi recuperiamo tutta l'energia ...) ma non si riscontrato un effetto superiore rispetto all'azione di un solo terapeuta. LAVORO DEL GENITORE PER IL FIGLIO MALATO Come esempio di applicazione indiretta della Logosintesi prendiamo il lavoro che i genitori possono fare per un figlio malato; le 3 frasi classiche diventano: Per conto di [nome del figlio], recupero tutta la sua energia legata a questa malattia e la riconduco nel giusto posto dentro lui stesso; Per conto di [nome del figlio], rimuovo tutta l'energia estranea che ha contribuito a questa malattia da tutte le sue cellule, da tutti i suoi corpi e dal suo Spazio Personale e la riconduco dove non potr fare alcun male; Per conto di [nome del figlio], recupero tutta la sua energia legata a tutte le sue reazioni a questa malattia e la riconduco nel giusto posto dentro lui stesso. Nel caso siano stati fatti interventi chirurgici poi importante rimuovere l'energia degli strumenti chirurgici e tutta quella di un'eventuale chemioterapia/radioterapia che non sia necessaria alla guarigione. Da un altro punto di vista i genitori devono lavorare sulla riduzione del loro disagio nel convivere con la malattia (in modo che la loro sia una presenza "di guarigione"), recuperare la propria energia congelata legata al figlio (perch non interferisca nel presente) e restituire l'energia del figlio rimasta legata a loro (affinch il suo Vero S ne possa disporre). In particolare si dimostra utile che il genitore pronunci le frasi: Io recupero tutta la mia energia legata a [nome del figlio] e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso; Io rimuovo tutta l'energia di [nome del figlio] legata a me stesso da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la riconduco nel giusto posto in [nome del figlio]; Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a [nome del figlio] in questa situazione e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso. In definitiva il figlio ha bisogno della presenza dei genitori nel presente e questo possibile solo riducendo il pesante fardello che oggi loro si trovano a portare; per questo interessanti spunti su cui lavorare con la Logosintesi sono: i ricordi delle occasioni in cui i dottori hanno dato brutte notizie; le memorie delle sofferenze del figlio; le preoccupazioni dei genitori circa il futuro del figlio; i momenti di tensioni tra i genitori. LOGOSINTESI E COSTELLAZIONI FAMILIARI Nel processo della Logosintesi possibile prendere il posto di un'altra persona non solo nel caso ci si sostituisca ad essa per svolgere la terapia, ma anche qualora si avverta di aver preso il loro posto 18

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nel senso consueto di cui si parla nell'ambito delle Costellazioni Familiari. In quest'ottica ragionevole aspettarsi anche un cambiamento nelle relazioni tra le persone coinvolte nel lavoro.

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APPLICAZIONI DELLA LOGOSINTESI


A seguire vengono riportate alcune indicazioni su come trattare con la Logosintesi problematiche di diversa natura sulla base della sperimentazione fino ad ora disponibile.

PAURA ED ANSIA
La paura un meccanismo di sopravvivenza in risposta a specifici stimoli negativi, si ha paura di pericoli reali o inaspettati ma sempre riconoscibile un sottostante utile programma biologico (tanto nella paura di perdere la Vita, quanto in quella pi sociale dell'abbandono). L'ansia ne rappresenta invece la reazione sproporzionata rispetto al reale pericolo. La consapevolezza che le paure del cliente sono solo Forme di Pensiero ci che ci consente di aiutarlo a trovare una prospettiva a lungo termine, fuori dallo schema combatti o fuggi in cui lo intrappola il suo sistema limbico. La consapevolezza che l'Essenza indistruttibile ed in contatto con la sua missione, consente di lavorare con la Logosintesi secondo il seguente schema: si comincia con il creare una cornice di riferimento razionale in cui si stima il reale pericolo della situazione (si crea uno stato di Ego adulto in cui si riconosce cosa possa realmente succedere); si prende coscienza della propria parte dissociata che ha paura (magari temendo per la propria Vita) e di quella che non teme nulla; si uniscono le due parti per mezzo della Logosintesi trattando le emozioni e le convinzioni relative alla paura nonch le introiezioni delle persone che spaventano (a necessit chiedendosi sempre quale sia la cosa peggiore che possa accadere). Con riferimento al trattamento, si raccomanda di trattare quattro tipi di mondi congelati: la prima esperienza che ha innescato la paura, la peggiore (perch ha sicuramente rinforzato lo schema di comportamento), la pi recente (questo aiuta a consentire al cliente di distinguere tra passato e presente) e la prossima esperienza per come la si immagina (quest'ultima un mondo congelato al pari di un passato vissuto, il cervello non fa distinzione). Per ognuna di queste situazioni necessario portarsi nell'evento e cominciare applicando le frasi sui reali personaggi dell'evento pauroso per poi seguire con cicli di frasi quello che succede. Nel caso il cliente non ricordi un evento del passato, utilizzare il consueto stratagemma di far indovinare l'et a cui avvenuto e lavorare di conseguenza. Al termine importante verificare i risultati ottenuti per mezzo della visualizzazione di un potenziale evento futuro in cui la paura potrebbe presentarsi, se il test conferma risultati positivi possibile confrontarsi con una nuova paura (sempre in ordine di gravit in modo da indurre fiducia nel trattamento apprezzati i cambiamenti su qualcosa di meno temibile). Se il cliente lamenta un'ansia diffusa, la causa spesso l'introiezione di una mamma che, nella fantasia del bambino, avrebbe voluto abbandonare il figlio dissolta questa paura dell'abbandono l'ansia si risolve immediatamente.

RABBIA
La rabbia ha una funzione biologica (prepararsi a combattere per la difesa del proprio territorio e dei propri cari) per nella nostra societ attuale risulta quasi sempre inadeguata. Per creare libert nel Qui-ed-Ora necessario recuperare l'energia dei propri vissuti, in questo senso il perdono non un atto di altruismo ma di igiene psichica: perdonando non ci si assume pi la responsabilit per il comportamento altrui e si pu proseguire per la propria strada. Il procedimento di perdono per mezzo della Logosintesi suggerisce di immaginarci andare dalla persona che ci ha offeso e recuperare la nostra energia dalle emozioni che ci suscita ripensare al nostro dolore, dalle fantasie che vorremmo far vivere a quella persona, dalle cose che abbiamo perso per colpa di quella persona, dalle aspettative rimaste deluse e da tutto ci che si rimpiange non aver fatto. Quindi si passa a rimuovere l'energia estranea di tutti e tutto. Se ancora non si riuscito a trovare sollievo, necessario lavorare sulle esperienze precedenti che sono state riattivate da quella persona. I momenti di rabbia offrono anche la possibilit di lavorare sulle esclamazioni del cliente. Se, ad esempio, emerge una frase come Non posso credere che sia successo!, il terapeuta pu applicare le frasi della Logosintesi all'affermazione stessa: Io recupero tutta la mia energia legata all'affermazione ....

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TRAUMI EMOTIVI
Nel PTSD (Disordine da Stess Post-Traumatico) si riconoscono tre sintomi: rivivere l'evento traumatico, fantasticare sul futuro negando di subire le conseguenze del trauma e trovarsi in un continuo stato di allerta quasi un nuovo evento simile al precedente dovesse accadere da un momento all'altro. Nei traumi occorre trattare in sequenza diversi Campi di Pensiero (Paura, Rabbia, Vergogna e Disgusto) e, quando si riattiva la scena che ha caratterizzato il trauma vista dall'esterno, lavorarci direttamente con la Frase 1: Recupero tutta la mia energia legata a questa scena .... Per poter vivere il Qui-ed-Ora senza essere guidati dalle emozioni pi arcaiche n dall'evitamento delle stesse, bisogna perseguire il proprio scopo con Rigore, Amore e Misericordia finalmente sganciati dal Triangolo del Dramma che ci vede impersonare ciclicamente ora il ruolo di Carnefice, ora quello di Vittima ed ora quello di Salvatore. Nel caso il cliente sia tanto traumatizzato da trovarsi in uno stato di inaccessibilit, si pu, dopo avergli chiesto il permesso, dichiarare di dire le frasi della Logosintesi per lui (invitandolo solo a lasciarla agire) ma con l'accortezza di farlo parlando in prima persona. Il terapeuta sapr distinguere tra il pianto del cliente che si trova bloccato in una reazione ad un'introiezione (che quindi deve essere trattata per rimuovere le ragioni del pianto che non sono mai nel Qui-ed-Ora) e quello da sollievo per il rilascio di un'introiezione.

EVENTI TRAUMATICI QUOTIDIANI


La Vita ci fa confrontare ripetutamente con eventi traumatici che, pur senza avere conseguenze mortali, si protraggono nel tempo al punto da essere una pericolosa fonte di elevato stress quando finalmente ci si convince della necessit di rivolgersi ad un terapeuta. A questa categoria appartengono un'inaspettata perdita del lavoro, la fine di un'importante relazione, la scoperta di una grave malattia, il protrarsi di vicissitudini legali ... ma anche l'aspettativa che succeda qualcosa di sgradito nel prossimo futuro (il cervello non distingue tra ci che si teme accada e ci che gi accaduto). Operativamente si procede come al solito identificando le introiezioni (eventi, persone o fantasie) e riconnettendo le parti dissociate di s stessi; la tecnica utilizzata quella del film, ben nota agli operatori di EFT. Affinch il film possa poi fluire senza incepparsi, bisogna trattare ogni momento significativo dell'accaduto al quale sia legata una qualche reazione emotiva, riconoscendo che il trauma semplicemente una sequenza di piccoli traumi da trattare separatamente con la Logosintesi. Le scene dovranno essere trattate cominciando da quella che il cliente vive come la pi traumatica, applicando le frasi tanto alla scena quanto ai personaggi coinvolti, e riservandosi di valutare alla fine l'intero episodio. Il ricordo deve essere sempre affrontato com' (sia che si tratti di un'immagine dissociata in cui ci si trovi all'esterno della scena, sia che sia associata e si sia all'interno), non modificandolo come si farebbe con la PNL. Applicando la tecnica del film ad un bambino preferibile parlare al suo posto (in prima persona ed anticipando le frasi affermando Io ora dico per te) perch il bambino tender ad inventarsi l'accaduto ed pi probabile che il terapeuta sappia ci che il bambino ha provato piuttosto che sia lui a raccontarlo.

CREDENZE
Noi siamo le nostre credenze perch sono questi i filtri con cui vediamo il mondo, sono i fili che collegano tutti i nostri pensieri, sono le strutture attraverso le quali pensiamo ed agiamo, utili per capire noi stessi, gli altri e la qualit della Vita. Esistono credenze relative alla nostra identit, alle nostre potenzialit, sul perch delle cose ma anche sull'idea che ci si fatti per spiegare le connessioni causa-effetto che sperimentiamo nella Vita. Lavorando sulle credenze, la figura del terapeuta estremamente importante perch ci che crede invisibile al cliente come lo l'acqua per il pesce, semplicemente perch vi immerso. Se in ogni caso si desidera applicare la Logosintesi su s stessi, si cominci ricercando le proprie credenze scrivendo 7 frasi che comincino con Io sono ... ed altrettante che comincino con Gli altri sono ... e La Vita .... Proceduralmente, una volta recuperata la propria energia connessa ad una certa credenza, bisogna sempre chiedersi chi ce l'ha trasmessa e rimuovere l'energia estranea di questa persona lavorando sulla sua rappresentazione nel nostro Spazio Personale.
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Si ricordi che molti sentimenti, ad esempio il senso di colpa, hanno alla base una credenza ed sempre su questa che bisogna lavorare. Definiamo ora le credenze positive e quelle negative e lo schema di lavoro con il quale procedere. LE CREDENZE POSITIVE Le credenze positive consentono di valutare lo sviluppo del cliente per mezzo della Scala VOC 1-7 (di Validit Cognitiva) di Shapiro, aiutando quindi a monitorare il processo della Logointesi nel suo svolgersi. Sono infatti utili a riconnettersi con l'Essenza come, ad esempio, lo la cognizione Il mondo una fonte di esperienze interessanti. Queste convinzioni trascendono il passato rimanendo nel Qui-ed-Ora, sono sempre vere, sono in contatto con la Realt, creano spazio e Potere, non cercano di riscrivere la Storia, aiutano a crescere, si riferiscono al cliente come ad una persona intera, non hanno nulla a che fare con le introiezioni, sono espresse con la semplicit e la comprensibilit del linguaggio di un bambino di 4 anni e con poche parole (al massimo 7), sono formulate in positivo (senza negazioni) e si sovrappongono alla corrispondente convinzione negativa limitante. Riferendosi a questa definizione, anche una cognizione apparentemente positiva come Sono ottimista dovr essere sostituita da qualcosa come Sono in contatto con la Realt o Il mio umore si adatta al Qui-ed-Ora in quanto la prima potrebbe generare introiezioni in una situazione in cui non si pu oggettivamente essere ottimisti. LE CREDENZE NEGATIVE Le credenze negative sono sempre delle dissociazioni in cui una parte di s giudica un'altra e sono formulate con una frase che comincia con Io sono ... o possono essere comunque ricondotte a questa forma (ad esempio la generica dissociazione Non ho fiducia in me si pu riscrivere come Io sono insicuro). Queste convinzioni non sono in contato con il Qui-ed-Ora (in quanto dissociazioni), sono disfunzionali e tolgono valore, distorcono la Realt, sono formulabili solo al tempo presente, riguardano la persona (non qualcosa che fa o prova) e hanno una carica emozionale tipicamente riferita a qualcosa che si pensa di s e non fa star bene. Queste credenze, molto utili in Logosintesi perch spesso la base dei problemi del cliente, si riferiscono, secondo Fred Gallo, a diverse tematiche relative ai cambiamenti desiderati: possibilit, volont,merito, guadagno, diritto, perdita, identit, rischio, tempo e denaro. LAVORARE CON LE CREDENZE Lavorare con le credenze significa eliminare una convinzione negativa alla base di un problema utilizzando la corrispondente convinzione positiva come parametro per valutare i miglioramenti. In effetti le convinzioni negative sono bersagli perfetti per una seduta di Logosintesi in quanto rappresentazioni del mondo esterno create dalla propria energia e contenenti l'energia di altri e le proprie reazioni. Si precisa che bisogna porre estrema cura nella scelta della convinzione positiva corrispondente a quella negativa che si sta trattando; necessario scegliere una convinzione positiva nel cui spazio non possa esistere quella negativa perch prendere il semplice opposto fa perdere la corretta dimensione al trattamento. Ad esempio: Sono impotente sar valutato da Sono Essenza e Sono inadeguato da Sono giusto come sono. E' opportuno anche non esagerare nell'importanza della convinzione positiva che si sceglie in modo da poter apprezzare i miglioramenti della sua validit (VOC), sempre possibile procedere per passi successivi sostituendola in una successiva reiterazione del lavoro. Proceduralmente lo schema diventa: identificare la convinzione negativa sottostante il problema chiedendo Se una convinzione fosse causa di questo problema quale sarebbe?; dare concretezza a questa convinzione facendola collocare nello Spazio Personale del cliente (E' visuale? Auditiva? Cinestesica? E' pronunciata da qualcuno?); ricercare la corrispondente convinzione positiva; valutarne il VOC 1-7; trattare la convinzione negativa con la Logosintesi; rivalutare il VOC della convinzione positiva per apprezzarne l'aumento.

SINTOMI FISICI
La Logosintesi non ha la pretesa di riuscire a trattare sempre ed in maniera diretta i sintomi di malattie fisiche, in questo senso non vuole sostituire n la medicina tradizionale n quella

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alternativa. E' invece in grado di alleviare il dolore attivando un processo che consente al cliente di percepire il proprio corpo ed i propri sintomi in maniera diversa. E' necessario formulare le frasi della Logosintesi considerando: la percezione personale del cliente del proprio sintomo (il cosiddetto Sintomo Psicologico o Funzionale); il grado di limitazione che il sintomo impone al cliente nello svolgimento di ci che d significato alla sua Vita; le credenze del cliente circa la propria malattia ed i suoi sintomi, le introiezioni a seguito delle informazioni ricevute dai medici sono potentissime. Operativamente utile invitare a visualizzare la rappresentazione dei propri sintomi nel proprio Spazio Personale (ad esempio il cliente potrebbe vedere il dolore come una luce rossa) e, ricordandosi che i sintomi fisici sono spesso legati alle aspettative degli altri (ad esempio dei medici), utilizzare anche la frase del tipo 2: Rimuovo tutta l'energia estranea legata alle aspettative altrui .... Nel caso il dolore sia la diretta conseguenza di un incidente, opportuno rimuovere quanto prima l'energia dell'oggetto che ha colpito il corpo: Rimuovo tutta l'energia estranea legata a [oggetto] ... infatti anche il dolore per la Sindrome dell'Arto Fantasma altro non che l'introiezione dell'oggetto che ha tagliato l'arto e le reazioni a quell'introiezione conservate nel Sistema Energetico. Pi in generale si pu dire che per guarire da una qualsiasi ferita dal punto di vista fisico occorre Energia Vitale ed quindi molto utile procedere recuperando e rimuovendo energia, nell'esempio di un intervento chirurgico bisogna rimuovere l'energia del bisturi e recuperare la propria energia di reazione al bisturi.

DOLORE PSICOLOGICO
La Logosintesi si dimostrata molto utile per alleviare il disagio psicologico conseguenza di un dolore fisico; premesso che non pensabile intervenire con successo direttamente sull'aspetto fisico, spesso cronico, causato da dissociazioni perpetrate per tutta una Vita (o persino per l'estensione temporale di intere Vite) quali le metastasi cancerogene. Di fatto un ricondurre l'attenzione del cliente ad un corpo fisico in salute come riflesso delle qualit spirituali dello stesso. E' importante non lavorare direttamente sul dolore perch la Personalit Apparentemente Normale del cliente non pu accettarlo ed il processo si bloccherebbe nel caso non scomparisse immediatamente, un intervento attraverso il disagio provocato dal dolore ne consente invece una riduzione in maniera indiretta. 1. far decidere al cliente il proprio disagio (da 0 a 10) per la presenza del dolore (non l'intensit del dolore); 2. far descrivere forma e dimensione del dolore (ad esempio una palla rossa e pulsante nella gamba sinistra); 3. chiedere al cliente cosa gli ricordi quel dolore (un immagine, un suono, un simbolo, una frase, una credenza, un proverbio ...); 4. applicare le 3 frasi utilizzando l'associazione proposta; 5. tornare a chiedere il livello di disagio e la forma del dolore per reiterare il processo.

DIPENDENZE
Liberarsi da una dipendenza richiede coraggio ed energia, assieme al supporto di un terapeuta. Le dipendenze da sostanze, da cibo, da lavoro, da gioco ... sono meccanismi di regolazione atti ad evitare uno stato interno dissociato che tanto insopportabile da rendere preferibile mettere a rischio salute, relazioni, famiglia e lavoro pur di non soffrirne. Ma ritrovare il contatto con l'Essenza in un piccolo mondo con regole molto semplici (come quello di un tavolo da gioco) una soluzione che presto diventa un problema in quanto richiede dosaggi sempre pi elevati. Recuperata l'energia dal mondo congelato in cui vive il cliente, bisogna quindi colmare la distanza che si percorsa negando la vera natura del problema, confrontarsi con l'aggravarsi dei sintomi fisici che si manifestano rinunciando alla dipendenza ed uscire dallo stato di torpore della coscienza indotto dalla dipendenza stessa. Attraversiamo i differenti tempi del procedimento di soluzione del problema. Il primo approccio con la Logosintesi possibile quando, superata la fase in cui il cliente nega la
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dipendenza e riconosciuto il problema con l'aiuto delle persone a lui vicine, subentrano sensi di colpa e di fallimento. In questo momento opportuno formulare frasi atte a rafforzare l'idea che un cambiamento sia ormai necessario. Ad esempio: Recupero tutta la mia energia collegata a questa indifferenza verso le conseguenze dell'abuso di alcool .... Successivamente, quando la consapevolezza del cliente lo spinge a cercare autonomamente informazioni sulla sua dipendenza e sulle cure disponibili, la Logosintesi deve supportarlo nella sua scelta di curarsi, contenere le emozioni e le sensazioni che subentrano con la riduzione dei dosaggi e aiutarlo nella ricerca di metodi alternativi per soddisfare i propri bisogni. Si passa quindi a formulare frasi adeguate alla rimozione dell'evento traumatico causa dello svilupparsi della dipendenza recuperando la propria energia da questa esperienza e rimuovendo l'energia estranea delle introiezioni, congiuntamente si elimina l'apparente beneficio che offre rimanere legati alla dipendenza. Il trattamento si conclude con la fase cognitiva di integrazione in cui si offrono al cliente nuovi schemi di riferimento e nuovi modi per affrontare le situazioni della Vita.

RELAZIONI
La Logosintesi ha la capacit di agevolare le relazioni tra le persone stimolando la comunicazione; infatti, recuperare l'energia dal legame relazionale consente di cambiare l'immagine dell'altro nel proprio Spazio Personale. Il problema dei rapporti di coppia di lunga durata l'incapacit di vedere l'altra persona prima che si dissolvano una gran quantit di vecchie immagini del partner congelate nel corso di anni di esperienze insieme. Se vero che questo rende il rapporto predicibile e quindi pi stabile, altrettanto vero che ne compromette vitalit e sviluppo. L'uso della Logosintesi si dimostrato molto utile per mettere in luce la vera relazione, dove molte emozioni non sono altro che dissociazioni connesse con esperienze infantili di abbandono. Tipiche strutture che si ritrovano quasi sempre sono: 1. TRAUMI con conseguente dissociazione del proprio S al momento delle ingiurie (un S congelato arrabbiato e scosso) ed introiezione della figura del partner; 2. IDEALIZZAZIONI in cui si vede il partner come incarnazione dei propri ideali con conseguente dipendenza in quanto la propria Essenza proiettata su qualcun altro; 3. SMINUIZIONI dal momento che si pretende che il partner sia lo specchio della propria Essenza ed appare imperdonabile che non ci mostri le nostre qualit; 4. DISILLUSIONI quando sul lungo termine non coincidono le reciproche immagini di cosa significhi una buona relazione; 5. PAURE di essere abbandonati o rimanere soli per la morte del partner; 6. FANTASIE, l'ideale con cui si confronta continuamente la relazione che si sta vivendo; 7. TRANSFERT quando il partner visto come un'importante figura del nostro passato dal quale ci si aspetta lo stesso comportamento (e che, per questo, finir per seguirlo). 8. ESPERIENZE DI RELAZIONI PRECEDENTI, in un indistricabile intreccio di forme di pensiero con quelle della relazione presente. Operativamente bisogna dapprima recuperare la propria energia da ogni evento, schema o fantasia; poi, lavorando direttamente con l'immagine della persona (ed esempio il partner), rimuovere la sua energia e, alla fine del processo, anche l'energia estranea delle persone in qualche modo presenti nel rapporto (ad esempio la suocera). Si ponga attenzione al fatto che sempre indice di una buona connessione con il Qui-ed-Ora quando il cliente non ha idea di come proseguir il rapporto relazionale. Le considerazioni fatte per i rapporti di coppia si estendono facilmente a rapporti di lavoro tra colleghi, lavorando in tale direzione il posto di lavoro pu diventare realmente parte integrante della missione che stiamo svolgendo in questo mondo.

PSICOSI
Premesso che i clienti psicotici sono difficilmente riconducibili ad un'unica tipologia, si dimostrano spesso molto sensibili alle terapie energetiche e sono quindi da trattare con estrema cautela e con tutto il tempo necessario per valutare con attenzione i fenomeni energetici che potrebbero presentarsi. E' anche opportuno utilizzare un linguaggio molto concreto in quanto lo psicotico tende a suggestionarsi al punto da vivere come realt esperienziata le parole che vengono dette. 24

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Di fatto lo psicotico esaspera quell'Ego che crede di aver trasceso l'esperienza umana verso l'Essenza mentre in realt si sta solo chiudendo in un nuovo stato dissociativo. Inoltre, proprio questa facilit alla dissociazione, caratteristica degli psicotici, deve indurre a chiedersi quanta parte della persona sia in generale effettivamente presente al processo e quindi disponibile per il trattamento.

SOGNI
Un'interessante ed inconsueta applicazione della Logosintesi riferita ai sogni ed al loro significato, affrontando i diversi aspetti del sogno i simboli onirici diventano subito consci. Operativamente non ci si confronta con i contenuti del sogno ma si lavora nel modo abituale (recupero e rimozione dell'energia) sulle persone, gli oggetti e gli aspetti ambientali del sogno. Questo processo regala al corpo rilassamento e sollievo.

OGGETTI
Quando si decide di eliminare oggetti che si sono usati a lungo o presenti da molto tempo in casa, sarebbe opportuno richiamare la propria energia ad essi legata, nonch quella associata ai bisogni emozionali e ai ricordi collegati a questi oggetti. Questo un modo straordinario per riportarsi pienamente nel Presente in quanto, evitando che la propria energia si disperda inutilmente in tutte le direzioni, si rimane centrati e focalizzati con un profondo senso di completezza spirituale.

CORAGGIO NELL'AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO


Il coraggio di agire, per apportare modifiche sostanziali alla propria Vita, significa vivere radicati nel proprio vero S, vivere veramente. La Logosintesi offre la possibilit di assumersi la responsabilit delle proprie scelte eliminando le vecchie credenze e le reazione emotive ai mondi congelati nel proprio Spazio Personale. Il Potere della Parola sar quindi di supporto in ogni fase della trasformazione: utile per un'obiettiva analisi iniziale del rischio, quanto fondamentale per il mantenimento dei risultati conseguiti, quando ci si dovr confrontare con le sfide della nuova situazione di Vita in cui ci si trover.

PAURA DELLA MORTE


In una persona gravemente malata la propria Personalit Apparentemente Normale vuole guarire ma questo stesso desiderio di sopravvivenza una forma di dissociazione, creata come reazione a tutte le introiezioni e fantasie legate a "quello che potrebbe succedere". In effetti, nella nostra societ, la paura della morte legata a moltissime introiezioni con le quali cerchiamo di non confrontarci mentre lavorare su queste immagini e fantasie significa dapprima provare insicurezza per l'incerto futuro ma poi raggiungere un profondo sollievo. Come conseguenza di questo lavoro, si svuoteranno di energia anche tutte le "convinzioni" legate alla forte volont di guarire come, ad esempio, la credenza di non poter avere influenza sullo stato di salute del proprio corpo. Sempre legato al concetto di morte, interessante notare come l'intera esperienza emozionale di un adulto diventi pi sensibile al lavoro con la Logosintesi una volta che vengano rimosse le conseguenze di quel pensiero tipicamente infantile che suggerisce "Sarebbe meglio se morissi!". Se infine si vuole aderire al concetto gnostico che riconduce ogni paura alla paura della morte, dal momento che ogni cosa che temiamo rappresenta la morte per uno dei nostri Ego, ben si comprende quante siano le possibilit di sperimentare su questo tema con le diverse frasi della Logosintesi.

UTILIZZO ATIPICO DELLE FRASI DELLA LOGOSINTESI


La potenza delle frasi della Logosintesi ben si presta per utilizzi sperimentali diversi, al di fuori del procedere classico. Ad esempio, seguendo un approccio Reiki, prima di assumere una sostanza dannosa o potenzialmente tale (quali farmaci con pericolosi effetti collaterali o cibi di dubbia qualit), potrebbero essere utili le frasi: 1. Io recupero tutta la mia energia legata a ci che non mi serve di questa sostanza, e la riconduco nel giusto posto dentro me stesso; 2. Io rimuovo tutta l'energia estranea connessa a ci che non mi serve di questa sostanza da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando al luogo al quale realmente appartiene.
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Un altro utilizzo atipico, nonch un buon esercizio con cui iniziare per acquisire fiducia nel processo della Logosintesi, applicarla sul respiro, recuperando la propria energia ed eliminando quella estranea da "quello che mi blocca il respiro". Come nel caso dell'EFT, questo approccio regala incredibili risultati e conferma in maniera indiscutibile quanto sia vero che, nell'impossibilit di determinare il trigger, si possa farci riferimento per mezzo di una descrizione del sintomo.

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LA LOGOSINTESI IN PRATICA
In questa sezione viene dato uno schema generale del processo della Logosintesi, unitamente ad alcune frasi utili nella ricerca della causa profonda della problematica trattata ed altre che consentono di transitare in maniera proficua dalle sensazioni del cliente.

UNO SCHEMA PER LA LOGOSINTESI


Con l'intenzione di ricondurre il processo della Logosintesi ad uno schema il pi semplice possibile, si riconoscono 7 passi: 1. costruire e mantenere una solida relazione con il cliente; 2. prendere informazioni; 3. stabilire con il cliente la problematica su cui lavorare; 4. dare le informazioni necessarie per il cambiamento; 5. portare in vita il problema del cliente all'interno della stanza; 6. facilitare l'integrazione dell'esperienza con la Logosintesi; 7. chiudere il processo di assimilazione integrando quanto si imparato. Entrando invece nel dettaglio del procedimento di lavoro, le singole problematiche devono essere trattate in linea con questi passi: 1. definire con chiarezza la problematica da risolvere: un sintomo, una sofferenza o una credenza negativa; 2. far attribuire al cliente un valore di stress (SUD) per la presenza di questa problematica; 3. trovare il trigger che attiva questa problematica: l'introiezione, l'oggetto nello Spazio Personale al quale in cliente reagisce; 4. far descrivere al cliente posizione e distanza di questa introiezione e le sue caratteristiche (visive, uditive, cinestesiche, olfattive ...); 5. applicare le frasi facendo recuperare l'energia dalla rappresentazione (per le caratteristiche con cui stata descritta), facendo rimuovere l'energia estranea e facendo recuperare l'energia legata alle proprie reazioni all'introiezione (tipicamente emozioni, credenze negative e sintomi fisici); 6. rivalutare l'introiezione sulla quale si ha lavorato con il relativo SUD; 7. verificare nuovamente il SUD della problematica iniziale. La risoluzione dell'introiezione risolve la problematica iniziale o manifesta spontaneamente, nel corso della seduta, altri trigger sui quali lavorare. Spesso utile, definito il problema ed il relativo SUD, domandare quale sarebbe la condizione positiva in grado di dissolverlo e chiedere anche per questa un SUD, per poi cercare una persona o un evento causa di tutto e lavorarci con le frasi dopo averlo possibilmente collocato nel corpo o nello Spazio Personale. E' anche importante seguire il cliente applicando le frasi alle diverse reazioni emotive che vengono provate nel corso della seduta (paura, dispiacere, ecc...).

DOMANDE ALLA RICERCA DEL CAUSA PROFONDA


Non bisogna mai lavorare con la Logosintesi quando parla la Personalit Apparentemente Normale (quella che capisce e comprende) ma riattivare prima la Personalit Emotiva riportando il cliente a contatto con le introiezioni. Con questo presupposto di non spostarsi sul piano cognitivo, il processo di ricerca della causa profonda pu transitare anche da domande caratteristiche dell'EFT qual' la cosa migliore/peggiore che potrebbe capitarti se ...? qual' stata la prima volta che hai provato questa sensazione? congiuntamente ad interrogazioni caratteristiche della Logosintesi: questa sensazione da chi o da che cosa attivata? questa idea da dove arriva? cosa ti ricorda la frase che hai appena detto? quando dico la parola ... cosa emerge in te? chi o che cosa la causa di questo sintomo? la causa del sintomo questa persona o quello che ti dice? come fai a sapere questo? da dove arriva questa credenza?
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chi, dentro di te, desidera questo? che cosa noti? cos' cambiato in te in questo momento? e ad altre che lavorano pi propriamente sullo Spazio Personale, sul corpo e sulle rappresentazioni: dov' questa convinzione (o, ad esempio, questa preoccupazione) nel tuo Spazio Personale? dove senti pi carica emotiva? con quale immagine o simbolo rappresenti questo pensiero? Come ultima risorsa, se non si in grado di determinare qual' il trigger, sempre possibile lavorarci senza definirlo ma chiamandolo semplicemente causa profonda.

DOMANDE TRANSITANDO DALLE SENSAZIONI DEL CLIENTE


Sintonizzarsi con il cliente significa soprattutto scoprire le sue sensazioni per poter poi lavorare a partire da queste nel cercare la causa profonda, in questo senso sono utili domande quali: che effetto ti fa? cosa provi prendendo contatto con la rappresentazione di quella persona nel tuo Spazio Personale? quali caratteristiche mostra quella persona nel tuo Spazio Personale? cosa succede in te dicendo questa cosa/frase (o quando compi questa azione)? cosa ti accade quando ti focalizzi su questo oggetto nel tuo Spazio Personale? cosa provi mentre ti faccio queste domande? cosa ti attiva/infastidisce di questa introiezione? fisicamente cosa provi? come ti senti quando hai questo pensiero? Una volta individuata la sensazione, bisogna dare al cliente la possibilit di riviverla ed esplorarla e per questo si dimostrato molto utile invitarlo a prendere contatto con la sensazione toccando il proprio corpo dove ritiene che si collochi per poi riportarlo alla prima volta che l'ha provata e lavorare sull'evento (per eventi prenatali si inviti al contatto con l'ombelico!). Questo pu esser fatto anche per mezzo di un invito esplicito a tornare al tempo in cui ha provato la sensazione per poi collocare questo evento nello Spazio Personale, di fatto spostarsi nel corso della Vita del cliente offre moltissimi spunti. Di fatto le sensazioni e le emozioni (ad esempio la tristezza) sono come i sintomi fisici, semplici reazioni da cui transitare, senza soffermarvisi, nel processo alla ricerca della causa profonda (Questa sensazione/sintomo una reazione a chi o a che cosa?).

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TRASCRIZIONE DI UNA SEDUTA DI LOGOSINTESI


In questo capitolo stata trascritta una sessione di Logosintesi sul tema allergia da pollini riportando il dialogo tra il terapeuta (Giorgio, G) e la cliente (Michela, M). E' stato trascritto solo il cuore del processo, omettendo volutamente le parti prima e dopo l'applicazione delle frasi in quanto comuni a tutte le psicoterapie. Questa trascrizione rende evidente la libert di applicazione dello schema standard della Logosintesi: identificazione del trigger, recupero dell'energia immagazzinata nel trigger, eliminazione dell'energia altrui legata al trigger (dei dottori a seguito delle loro dichiarazioni sulle allergie, delle altre occasioni in cui si stati male, ...) e recupero dell'energia dai sintomi (le nostre reazioni al trigger quali la nostra rabbia per non poter rimanere all'aperto in presenza di pollini). G: Bene, adesso che Le sono chiari i concetti di dissociazione, introiezione e Spazio Personale, ho bisogno di sapere su quale problematica desidera lavorare. M: Vorrei poter risolvere la mia allergia ai pollini, ogni primavera mi ritrovo con gli occhi gonfi che continuano a lacrimare. G: Come descriverebbe il Suo sintomo? M: Socialmente molto limitante, nel periodo pi critico mi trovo a rifiutare qualsiasi invito che preveda di rimanere all'aperto. G: Dovendo attribuire un'intensit da 0 a 10 al Suo sentirsi limitata nella vita sociale durante il periodo dei pollini, che valore Le sembra pi appropriato? M: 8, decisamente 8. G: Cominciamo con introdurre la sessione di lavoro, ripeta con me: Io attivo la mia Essenza per favorire la vera e profonda comprensione di questo metodo e di tutto ci che pu portare nella mia Vita, Io attivo la mia Essenza per favorire la vera e profonda comprensione di questo metodo ... M: Io attivo la mia Essenza per favorire la vera e profonda comprensione di questo metodo ... G: ... e di tutto ci che pu portare nella mia Vita. M: ... e di tutto ci che pu portare nella mia Vita. G: Ora si rilassi e faccia una sorta di scansione del Suo corpo alla ricerca di qualsiasi cosa Le possa sembrare degna di nota, da ora in poi La invito anche a porre molta attenzione a quello che prova e a riferirmi qualsiasi immagine o sensazione le affiori alla mente. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Ha qualcosa da riferirmi? M: No, direi di no. G: Bene, ripeta con me: Io recupero tutta la mia energia legata a questa rappresentazione del polline e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa, Io recupero tutta la mia energia ... M: Io recupero tutta la mia energia ... G: ... legata a questa rappresentazione del polline ... M: ... legata a questa rappresentazione del polline ... G: ... e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: ... e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Perfetto, adesso lasci agire la frase senza pensare a nulla. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Bene, Michela. Adesso vorrei sapere da Lei cosa successo. M: Avverto qualcosa ma non sono in grado di spiegarlo, quasi la sensazione di una differente percezione ma non so neppur dire nei confronti di cosa. G: Non si preoccupi, ho un'altra frase per Lei: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene, Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline ... M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline ... G: ... da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale ... M: ... da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale ... G: ... e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. M: ... e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. G: Benissimo, ancora una volta La invito a lasciar agire le parole che ha appena pronunciato. Pu concentrare la Sua attenzione sul Suo respiro, importante che non pensi a nulla. [Trascorrono meno di 30 secondi]
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M: Adesso devo dirLe cosa provo? G: Non ancora, ripeta ancora una volta la frase Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. G: Lasci agire, rimanga un po' con s stessa senza pensare a nulla, neppure a quello che ha appena detto. [Trascorre quasi 1 minuto] M: Mi tornata alla mente la scena di quando, da bambina, mia mamma mi aveva portato nello Studio dell'allergologo e ho risentito il suo tono di voce profondo che sentenziava un'allergia alle graminacee. Ho anche rivissuto la sensazione di preoccupazione provata da mia madre. G: Dove si trova nel Suo Spazio Personale questa scena? M: Non lo so, cosa intende dire? G: Se Lei sapesse dove si trova la figura dell'allergologo che parla in questa stanza, dove lo collocherebbe? Davanti a Lei o dietro? A sinistra o a destra? In alto o in basso? M: Decisamente davanti a me e in alto. Direi al centro. G: Bene, adesso ripeta dopo di me: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questo ricordo nello Studio dell'allergologo da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questo ricordo nello Studio dell'allergologo da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. G: Lasci agire le parole. Per evitare di lasciarsi distrarre dalla Mente, se lo desidera pu contare a ritroso da 19 a 1. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Cosa successo? M: La scena che Le ho descritto mi sembra pi distante, meno coinvolgente, meno significativa. Per subentrato un senso di colpa provato segretamente da bambina per aver costretto mia madre, gi tanto impegnata, a rivolgermi tante attenzioni per curare le mie allergie. G: Ritengo che questo sia un aspetto significativo, ripeta dopo di me: Io recupero tutta la mia energia legata alla credenza di esser stata un peso per mia madre e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: Io recupero tutta la mia energia legata alla credenza di esser stata un peso per mia madre e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Lasci agire, se le fa piacere pu chiudere gli occhi. [Trascorrono circa 40 secondi] G: Cosa successo? M: Provo ansia, un susseguirsi di ricordi che cercano di attirare la mia attenzione dentro di me. G: Va tutto bene, ripeta dopo di me: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata alla credenza di esser stata un peso per mia madre da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata alla credenza di esser stata un peso per mia madre da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. G: Lasci agire. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Cosa successo? M: Non so spiegarlo, come se adesso mancasse qualcosa dentro di me. Come un vuoto. Non so pi nulla, in particolare in relazione a questa credenza. G: E' assolutamente normale, non si preoccupi. Ho un'altra frase per Lei: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni alla credenza di esser stata un peso per mia madre e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni alla credenza di esser stata un peso per mia madre e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Si prenda il tempo per lasciar agire queste parole. [Trascorrono circa 40 secondi] G: Cosa successo? M: Non so come dirlo, cambiato quello che provo in relazione all'esser stata di peso per mia
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madre. Continuo a pensare di esser stata un impegno considerevole ma adesso questo mi sembra assolutamente normale, non ho mai avuto nessuna colpa. G: D'accordo, adesso ritorniamo all'allergia al polline. Ripeta: Io recupero tutta la mia energia legata a questa rappresentazione del polline e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa M: Io recupero tutta la mia energia legata alla mia rappresentazione del polline e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Ora lasci agire di nuovo questa frase. [Trascorrono circa 10 secondi] G: Cosa successo? M: Non mi sembra sia successo nulla, devo ripetere la frase? G: Non necessario. Torniamo anche sull'altra frase utilizzata in precedenza: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata a questa rappresentazione del polline da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene. G: Lasci agire, con tranquillit. [Trascorrono circa 30 secondi] G: E' successo qualcosa questa volta? M: Si sono ripresentate alcune immagini della visita presso lo Studio dell'allergologo e di quello che ho provato ma senza molto coinvolgimento emotivo. G: Bene, adesso ho una nuova frase per Lei: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questa rappresentazione del polline e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questa rappresentazione del polline e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Adesso consenta alle sue parole di agire sul suo corpo. [Trascorrono circa 40 secondi] G: Come si sente adesso, Michela? Cosa prova? M: E' successo qualcosa di significativo dentro di me. Mi sento pi libera, pi leggera. Mi difficile spiegarlo ma come quando ci si sottrae da un impegno gravoso. G: Mi fa piacere, Lei sta dedicando molta attenzione al processo e, come vede, i risultati non tardano a mostrarsi. Adesso per vorrei lavorare sul Suo corpo come entit separata dalla Sua Essenza, in particolare sul Suo sistema immunitario. M: La ascolto. G: Ho una frase per Lei: Io recupero tutta la mia energia legata alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: Io recupero tutta la mia energia legata alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Lasci agire. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Cosa successo? M: Non saprei dirlo, forse nulla. G: Ho un'altra frase per Lei: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo a cui realmente appartiene. M: Io rimuovo tutta l'energia estranea legata alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e dal mio Spazio Personale e la rimando nel luogo a cui realmente appartiene. G: Si prenda il tempo per questa frase. [Trascorrono circa 30 secondi] G: Cosa successo? M: E' subentrata una sensazione di curiosit e attesa. G: Non ci badi e rivolga a me la Sua attenzione. Ho ancora una frase per Lei: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. M: Io recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni alla rappresentazione del polline del mio sistema immunitario e la riporto nel luogo giusto dentro me stessa. G: Lasci agire. [Trascorrono circa 20 secondi] G: Come sta adesso?
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M: Avverto un'improvvisa stanchezza fisica, mi sento debole. G: Beva un po' d'acqua, sta avendo una reazione assolutamente normale: in questo momento il Suo corpo sta reagendo alle Sue parole. [Michela beve, trascorrono circa 20 secondi] G: Bene, torniamo alla Sua percezione del disagio che Le arreca l'allergia ai pollini. Su una scala da 0 a 10 quanto si sente ora socialmente limitata? M: Mi sento decisamente in pace con me stessa, mi sento come se l'allergia appartenesse pi agli eventi che ho vissuto nel mio passato piuttosto che a me come persona. Avverto ancora un vuoto dentro di me che mi rende incapace di rispondere alla Sua domanda, a dare un valore da 0 a 10. G: Se Lei sapesse la risposta quale sarebbe? M: 3. G: Benissimo Michela, come vede in corso un cambiamento dentro di Lei che ha gi modificato significativamente alcune cose. Adesso analizzeremo ed integreremo i risultati conseguiti ma prima concludiamo questa sessione di Logosintesi con un frase utile ad adattare il Suo Sistema al nuovo equilibrio raggiunto. Ripeta con me: Il mio Sistema si adatta a questa nuova guida della mia Vita. M: Il mio Sistema si adatta a questa nuova guida della mia Vita. G: Ancora una volta si prenda tutto il tempo che Le occorre per lasciar agire queste parole.

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NOTA DELL'AUTORE
Ho preparato questo documento con l'intento di fornire un supporto gratuito, condivisibile con tutti gli operatori di Logosintesi di lingua italiana. Nel redigerlo ho utilizzato le conoscenze acquisite direttamente da Willem Lammers durante il suo seminario del Maggio 2009 a Brescia, quanto imparato seguendo i gruppi di discussione, alcuni spunti tratti da Logosintesi Live di Andrea Fredi e altre informazioni disponibili nei libri citati qui sotto, senza per la pretesa che quanto scritto rispecchi nulla di pi che la mia semplice interpretazione del metodo. E' mio desiderio che questo testo possa essere corretto ed integrato nel corso del tempo da tutti coloro che vorranno segnalarmi eventuali errori od arricchirlo con la propria esperienza personale, da parte mia offro l'impegno a mantenerlo aggiornato allo stato dell'arte. Ovviamente mi rendo comunque disponibile ad eliminare tutto quanto possa violare eventuali diritti di copyright ed a citare ulteriori fonti involontariamente omesse. Con fiducia, Giorgio Bogoni

FONTI
Lammers, Willem (2007) Lammers, Willem (2009) Truman, Karol K. (1991) Lammers, Willem (2009) Operatori di Logosintesi Logosynthesis Logosintesi Feelings buried alive never die Seminario di Logosintesi livello I e II Brescia, 7-10 maggio Gruppi di discussione Yahoo

SITI WEB
www.iasag.ch www.reshape.it www.logosintesi.it

GRUPPI DI DISCUSSIONE
Yahoo, italiano Yahoo, inglese http://groups.yahoo.com/group/logosintesi http://groups.yahoo.com/group/logosynthesis

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