Gatsby Analisi
Gatsby Analisi
Gatsby Analisi
grande Gatsby è uno dei romanzi più famosi dell'autore americano Francis Scott
Fitzgerald. Scritto nel 1925, Il grande Gatsby rappresenta un affresco dei
famosi roaring twenties, i ruggenti anni '20 americani. Le atmosfere, l'ambientazione
e la rappresentazione che Francis Scott Fitzgerald descrive ricalca perfettamente
l'età del jazz. Sono inoltre molti elementi autobiografici al suo interno, come il
desiderio di ascesa sociale, il vizio dell'acool e le relazioni amorose tormentate.
Con Il grande Gatsby l'autore americano riesce a rappresentare chiaramente la fine
del cosiddetto sogno americano, fine che sarebbe stata ufficialmente decretata poi
con la crisi del 1929.
Il libro è ambientato negli Stati Uniti durante il primo dopoguerra e narra la vicenda
di Jay Gatsby, uomo ricco e potente, e del suo tragico tentativo di far rinascere il
vecchio amore tra lui e Daisy, una ragazza che lo aveva respinto anni prima viste le
sue incerte condizioni economiche. Il ricchissimo Gatsby tenterà di strapparla in tutti
i modi a Buchanan, marito della donna, ma non solo non ci riuscirà, ma cadrà vittima
innocente di un marito.
Il personaggio di Gatsby vive per il suo passato, e per la speranza di poterlo
trasportare al presente e al futuro, speranza che, però avrà per lui una tragica
conclusione.
A sua volta anche il personaggio di Daisy appare alquanto incerto e spaventato da
tutto ciò che sta accadendo e da questo riversarsi del suo passato all’interno del suo
ben diverso presente. La donna non riesce a prendere una decisione per il futuro:
far rivivere il passato o continuare la sua relazione con Buchanan; rimane incerta
fino all’ultimo, è contesa tra i vecchi ricordi e i più recenti, ma alla fine prenderà la
sua decisione.
Infine vi è il personaggio-narratore, Nick Carraway, il quale rimane per tutto il corso
del romanzo un po’ estraneo alla vicenda principale: nonostante sia proprio lui a
rendere possibile l’incontro tra i due vecchi amanti, non è mai totalmente
consapevole e a conoscenza dei fatti. Con questo stratagemma, del narratore che
conosce la storia nello stesso modo del lettore, Fitzgerald non fa altro che
aumentare la suspance, e rende possibili gli innumerevoli colpi di scena che si
susseguono all’interno del romanzo.
STILE:
Anche lo stile è uno dei punti forti di questo libro: l’autore non compie una
dettagliata e diretta analisi dei personaggi, lasciando che questa si formi da sola
mano a mano che la vicenda entra nel vivo. Inoltre Fitzgerald non si perde mai in
inutili descrizioni, limitandosi all’essenziale.
TEMI:
Diversi sono i temi che affiorano lungo la lettura di questo romanzo: ambientato nel
pieno dei "Roarin' Twenties" e del proibizionismo. Fitzgerald dipinge un ritratto
impietoso della upper class americana, a sua volta divisa fra ricchi e arricchiti.
Nessuno si salva in questo confronto: se i "nuovi ricchi" sono gentaglia ignorante che
pensa solo a divertirsi in modo estremo e senza limite alcuno, gli "aristocratici" sono
egoisti e crudeli, gelosi del proprio primato sociale e completamente disattenti ai
rapporti interpersonali. D'altra parte la ricchezza materiale sembra essere, per
Fitzgerald, l'unica possibilità di avere una vita sopportabile: Wilson, il meccanico,
trascina una vita disperata e senza senso in un luogo addirittura spettrale, chiamato
non a caso "la valle delle ceneri". Sua moglie, pur di allontanarsi da quell'inferno,
accetta di essere usata come mero oggetto sessuale dal violento Tom Buchanan. E la
disinvoltura in materia di sesso e rapporti prematrimoniali, elemento dirompente
nell'America ancora vittoriana e perbenista, è un altro tema scottante che esce con
forza dalle pagine del capolavoro di questo autore
Il grande Gatsby è anche un grande romanzo sull'incomunicabilità e sull'impossibilità
di amare veramente. I rapporti fra le persone sono forzati e basati sull'interesse
materiale, in nessun momento vi è un tentativo di capire veramente l'altro o di
accoglierlo per quello che è. Perfino Gatsby, il cui amore per Daisy è totale e sincero,
non riesce ad accettare il fatto di non essere corrisposto dalla ragazza con la stessa
intensità e in modo assoluto. Inoltre, Gatsby è determinato a rivivere e a emendare
il proprio passato come se il tempo trascorso non avesse lasciato traccia, volendo
credere che sia possibile cambiare a posteriori il corso della propria vita.
Elemento onnipresente e pervasivo (come peraltro nella vita di Fitzgerald) è l'alcol,
che rende spesso opachi e velati da incoerenza i dialoghi fra i protagonisti, oltre a
diventare, attraverso l'esasperato e continuo consumo, simbolo di ricchezza e
benessere nonché di vero e proprio potere, derivante dalla trasgressione alla legge
Volstead che ne proibiva l'uso.
I fastosi ricevimenti di Gatsby ricordano quelli organizzati dallo stesso Fitzgerald, che
come Gatsby conobbe fortune incredibili e rovinose cadute. L'insuccesso
commerciale di questo romanzo, che al momento della pubblicazione nel 1925 fu
stampato in poco più di ventimila copie e fruttò all'autore circa duemila dollari,
segnò l'inizio della rovina di Fitzgerald, sempre più devastato dall'alcol che
rapidamente dissolse il suo enorme talento e oppresso dai problemi psichiatrici
della moglie e dalle difficoltà economiche.