Relazioneillustrativa
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La maggior parte dei contenuti del regolamento europeo sono già
direttamente applicabili nell’ordinamento interno dei singoli Stati membri a
decorrere dal 25 aprile 2018 o dal 21 marzo 2018, salvo alcuni articoli (ed in
particolare quelli relativi alla nuova disciplina degli organismi notificati) che
si applicano già dal 21 ottobre 2016.
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questa sede, essendo già stata esercitata a suo tempo con una serie di
norme legislative (fra l’altro, alcune disposizioni della stessa legge n.
1083 del 1971), limitandosi, ove occorra, a meri interventi di
delimitazione del loro campo di applicazione e di aggiornamento e
coordinamento;
- articolo 36 laddove, rinviando alle disposizioni del regolamento (CE)
n. 765/2008 quanto alle modalità di svolgimento della vigilanza sul
mercato, rimette ai singoli Stati l’individuazione delle autorità
nazionali di vigilanza del mercato relativamente alla sicurezza di
apparecchi a gas e relativi accessori immessi sul mercato europeo.
Tale opzione è stata esercitata confermando l’assetto di competenze
oggi vigente, che vede investiti di tali compiti il Ministero dello
sviluppo economico, il Ministero dell’interno per gli aspetti antincendio
e, relativamente ai controlli alle frontiere, l’Agenzia delle dogane e dei
monopoli, nel pieno rispetto del criterio di delega di cui all’articolo 7,
comma 3, lettera c), della legge 25 ottobre 2017, n. 163;
- articolo 43 che prevede l’obbligo per gli Stati membri dell’Unione
europea di stabilire norme sulle sanzioni da imporre in caso di
violazione da parte degli operatori economici, delle disposizioni del
medesimo regolamento, rimettendo ai singoli Stati la concreta
individuazione di tali sanzioni, purché effettive, proporzionate e
dissuasive, e riconoscendo la facoltà di includere sanzioni penali in
caso di violazioni gravi. L’obbligo è stato assolto esercitando anche la
facoltà di prevedere sanzioni penali, confermando nella sostanza per
questo aspetto la sanzione dell’ammenda e dell’arresto già prevista
dall’articolo 5 vigente della legge n. 1083 del 1971, ed introducendo in
tale articolo altre sanzioni anche pecuniarie amministrative per le
violazioni meno gravi in coerenza con quelle previste in analoghe
norme sanzionatorie delle violazioni di disposizioni per la sicurezza di
prodotti e, ad esempio, per i dispositivi di protezione individuali. Viene
in tal modo coerentemente attuato anche il criterio di delega
legislativa di cui all’articolo 7, comma 3, lettera d), della legge 25
ottobre 2017, n. 163.
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Il provvedimento è adottato su proposta del Ministro per gli affari
europei, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'interno, di
concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale,
della giustizia, dell'economia e delle finanze e dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare. Il termine di scadenza della delega è fissato al 21
novembre 2018, come previsto dal comma 1 del richiamato articolo 7 della
legge n. 163 del 2017, che fissa tale termine entro dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della legge di delegazione.
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Il presente schema di decreto legislativo, consta di cinque articoli.
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di gas e le relative pressioni di alimentazione dei carburanti gassosi utilizzati
in Italia.
Con la lettera b), l’articolo 3 della legge n. 1083 del 1971, che conteneva
una generale presunzione di conformità per i materiali, gli apparecchi, le
installazioni e gli impianti alimentati con gas combustibile e per
l’odorizzazione del gas realizzati secondo le norme tecniche nazionali UNI-
CIG approvate dal Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato,
viene completamente novellato per rendere evidente che le specifiche
prescrizioni di tale disposizione, già presente nell’ordinamento nazionale e
che ha un suo proprio campo di applicazione, si applicano solo in assenza di
prescrizioni derivanti dalla normativa europea in materia che, in particolare,
trovano ormai diretta applicazione per gli apparecchi a gas, nonché per tener
conto del mutato assetto dell’organizzazione dei Ministeri e delle novità
intervenute in materia di normativa tecnica per effetto del regolamento (UE)
n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, e
delle modifiche da ultimo apportate, ai fini della sua completa attuazione,
con il decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 223, alla legge 21 giugno
1986, n. 317, e successive modificazioni.
A tal fine, innanzitutto, nel primo comma del citato articolo 3 sono eliminati
i riferimenti agli apparecchi a gas e nel secondo comma la residua
competenza per l’adozione del decreto ministeriale di approvazione delle
norme tecniche per la sicurezza di impianti, materiali ed installazioni
alimentati a gas è attribuita al Ministero dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro dell’interno, come già previsto anche dall’analoga
disposizione contenuta nel testo attualmente vigente del comma 2
dell’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 661 del 1996,
articolo che viene ora abrogato nel contestuale provvedimento di natura
regolamentare che completa l’attuazione del medesimo regolamento (UE) n.
2016/426.
Ai medesimi fini, inoltre, al citato articolo 3 della legge n. 1083 del 1971,
sono aggiunti ulteriori commi per precisare che:
- (nuovo comma 3) si considerano effettuati secondo le regole della buona
tecnica anche i materiali, le istallazioni e gli impianti realizzati in conformità
alle specifiche tecniche di una organizzazione di normazione europea o di un
organismo di normazione di uno degli altri Stati membri dell’Unione europea
o degli Stati che sono parti contraenti degli accordi sullo spazio economico
europeo;
- (nuovo comma 4) le predette disposizioni nazionali trovano applicazione
solo in assenza di diverse disposizioni cogenti o di norme armonizzate
pertinenti ed applicabili;
- (nuovo comma 5) per gli apparecchi che bruciano carburanti gassosi e per
i relativi accessori si applicano in ogni caso i soli requisiti essenziali e la
presunzione di conformità di cui agli articoli 5 e 13 del regolamento (UE) n.
2016/426.
Sempre nello stesso articolo 3 della legge n. 1083 del 1971 è infine aggiunto
un ultimo comma (nuovo comma 6) con cui, in attuazione del criterio di
delega legislativa di cui all’articolo 7, comma 3, lettera b), della legge 25
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ottobre 2017, n. 163, è prevista la possibilità di aggiornare le residue
disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996,
n. 661, e di emanare ulteriori disposizioni di adeguamento della normativa
nazionale regolamentare vigente, nelle materie non riservate alla legge, alle
disposizioni del regolamento (UE) n. 2016/426, alle sue eventuali successive
modifiche, nonché agli atti delegati e di esecuzione del medesimo
regolamento europeo, con i regolamenti di cui all’articolo 7, comma 4, della
medesima legge n. 163 del 2017.
La lettera c) dispone l’integrale sostituzione dell’articolo 4 della legge
vigente, tenendo conto che, in questa sede, secondo i criteri di delega di cui
all’articolo 7, comma 3, lettera c), della legge n. 163 del 2017, occorre
provvedere soprattutto all’individuazione delle autorità nazionali di vigilanza
sul mercato, mentre le procedure di vigilanza saranno disciplinate anche dal
contestuale regolamento di attuazione da emanare in conformità ai commi 4
e 5 del medesimo articolo 7 e, per questo aspetto, secondo lo specifico
criterio di cui alla lettera c) di tale comma 5.
A tal fine il comma 1 del testo novellato, aggiornando il primo comma
dell’attuale disposizione con riferimento agli aspetti generali della legge
(diversi da quelli specifici relativi alla sicurezza di apparecchi ed accessori),
conferma che la vigilanza generale sull’applicazione della legge n. 1083 del
1971 è demandata al Ministero dello sviluppo economico, che ha facoltà di
disporre accertamenti direttamente o avvalendosi, mediante convenzioni, di
amministrazioni, enti ed istituti pubblici ovvero di organismi e laboratori
accreditati in conformità al regolamento (CE) n. 765/2008.
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Con il comma 3 del novellato articolo 4 si ribadisce che, conformemente
a quanto già avviene da anni sulla base delle norme vigenti, anche per gli
apparecchi a gas e relativi accessori le funzioni di controllo alle frontiere
esterne sono svolte dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli conformemente
agli articoli da 27 a 29 del regolamento (CE) n. 765/2008.
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efficace sanzione amministrativa pecuniaria (nella stessa misura del comma
1 del novellato articolo 5, ossia da euro diecimila a euro
quarantacinquemila) che aggiorna peraltro gli importi in precedenza previsti
a titolo di ammenda.
Con il comma 7, infine, considerato che vengono introdotte sanzioni
amministrative in precedenza non previste, si precisa che i rapporti sulle
violazioni che comportano l’applicazione di tali sanzioni amministrative
pecuniarie sono presentati, ai sensi e per gli effetti della legge 24 novembre
1981, n. 689, e successive modificazioni, alla Camera di commercio
competente per territorio. Anche in questo caso non si tratta di una
innovazione sostanziale, in quanto compiti analoghi sono già svolti dalle
Camere di commercio per effetto del trasferimento a tali enti dei precedenti
compiti sanzionatori attribuiti a suo tempo anche in materia di sicurezza dei
prodotti ai soppressi Uffici provinciali dell’industria del commercio e
dell’artigianato dipendenti dall’allora Ministero dell’industria, del commercio
e dell’artigianato e dei numerosi analoghi compiti attribuiti alle Camere di
commercio recentemente da nuove disposizioni relative ad altri specifici
prodotti. Tali compiti possono quindi essere svolti in sinergia con gli altri
analoghi già svolti ed avvalendosi delle risorse umane e finanziarie già
destinate agli stessi. Tuttavia, per garantirne uno svolgimento adeguato alle
effettive esigenze di sicurezza in tale delicato settore e potenziare l’attività di
vigilanza del mercato svolta dal sistema camerale, trattandosi di sanzioni
nuove (quindi di nuove entrate la cui acquisizione all’erario non è
attualmente prevista e la cui diversa destinazione non determina quindi
minori entrate), nel medesimo comma 7 è previsto che alla medesima
Camera di commercio competente per territorio viene versata la metà degli
importi delle relative oblazioni e sanzioni anche laddove la Camera di
commercio abbia accertato la relativa violazione amministrativa, dal
pagamento in misura ridotta effettuato ai sensi dell'art. 16 della Legge 24
novembre 1981, n. 689.
Sempre con tale novellato articolo 5 viene pertanto data attuazione
anche allo specifico criterio di delega di cui all’articolo 7, comma 3, lettera
d), della legge n. 163 del 2017.
La lettera e), infine, dispone l’abrogazione dell’articolo 6 della legge n.
1083 del 1971, che ne differiva l’entrata in vigore di un anno e che ha ormai
totalmente esaurito i suoi effetti.
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altre disposizioni adottate nel settore disciplinato dal decreto medesimo; b)
che nelle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in vigore,
tutti i riferimenti alla direttiva 2009/142/CE, abrogata dal regolamento (UE)
n. 2016/426, si intendono fatti a quest’ultimo regolamento e sono letti
secondo la tavola di concordanza di cui all’allegato VI al regolamento stesso.
Con quest’ultima previsione si provvede all’adeguamento delle disposizioni
interne all’articolo 45 del regolamento (UE) n. 2016/426.
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