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Diritto Privato

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DIRITTO PRIVATO

Prof.ssa Maria Giulia Salvatori


INFORMAZIONI GENERALI
1. COME FUNZIONA IL TEST? -
- PARTE 1: 30 domande a risposta multipla (verso fine ottobre)
Se prendiamo 18 o superiore, l’esame sarà orale solo sulla seconda parte
Non fa media: serve per valutare il livello per le domande dell’orale
- SE NON SI SUPERA IL TEST PARTE 1: Esame scritto su tutto + orale
POSSIBILE DOMANDA: Capacità di agire e limiti ad essa -
Chi è l’amministratore di sostegno?
- Ci sarà un convegno sulle assicurazioni riguardo il COVID: diritto a un badge
digitale da aggiungere al CV, impariamo qualcosa di diverso, 1 punto in più
all’esame!
2. PRIMA DI OGNI LEZIONE CI SARA’ UNO SCHEMA SU MOODLE
3. Il manuale va studiato, ma va integrato agli schemi e agli appunti
CAPITOLO 1
DEFINIZIONE GENERALE:
Il diritto privato tratta i conflitti tra i soggetti privati (come individui, società, associazioni
e altri enti privati) o tra pubblica amministrazione e privati, solo nel caso in cui il
rapporto non si fondi su un piano di esercizio del potere di supremazia, ma si svolga su un
piano di parità con i privati.
Le norme trattanti questi conflitti sono trattate nel codice civile.

Per iniziare lo studio di questa materia, è importante ricordare che il diritto è un fenomeno
connaturato all'uomo come essere sociale. Dunque, dove c'è una società, c'è sempre un
complesso di regole che disciplinano le relazioni tra i membri della collettività. L'insieme di
regole che organizza questa collettività prende il nome di ordinamento giuridico. Ognuna
delle regole che va a comporre l'ordinamento giuridico prende il nome di norma giuridica.

IL CODICE CIVILE

Il codice civile costituisce la fonte principale del diritto privato. Esso contiene 2969 articoli
(contenenti una o più disposizioni) distribuiti in 6 libri. Emanato nel 1942 completo, prima
era diviso in codice civile (1865) e codice di commercio (1882).

Il codice civile è suddiviso in articoli, ogni articolo contiene una o più disposizioni.

1. Persone e famiglia
2. Successioni
3. Proprietà
4. Obbligazioni dei contratti
5. Lavoro, ma contiene anche la disciplina di Imprese e società
6. Tutela dei diritti

Il Codice Civile è preceduto da alcune disposizioni preliminari, dette anche preleggi, che
si compongono di 31 articoli. Alla fine del codice, invece, troviamo le leggi speciali, ossia
le principali leggi statali che costituiscono fonti del diritto privato integrative del codice
civile.
FONTI DEL DIRITTO PRIVATO

Lo studio del diritto inizia analizzando quelle che sono le sue fonti di produzione (tutti gli
atti e fatti che sono idonei a produrre il diritto).

Fonti specifiche
1. Costituzione e leggi costituzionali: essa è la prima fonte perché la nostra è una
Costituzione di tipo rigido, cioè che può essere modificata soltanto attraverso uno
speciale procedimento: le leggi di revisione della Costituzione devono essere
adottate da ciascuna camera con una speciale maggioranza. Inoltre, le leggi dello
Stato devono essere che sono in contrasto con essa possono essere dichiarate
costituzionalmente illegittime dalla Corte Costituzionale.
2. Trattati della Comunità europea e la legislazione comunitaria: le norme emanate
da questo ente prevalgono su quelle emanate dallo Stato nelle materie in cui sono
destinate a operare. Le fonti del diritto comunitario sono:
- I Regolamenti
- Le direttive
3. Codice civile e altre leggi ordinarie (rispetto alla Costituzione)
Fonti secondarie
4. Leggi regionali: tuttavia, il principio di gerarchia delle fonti non opera nelle materie
la cui competenza è riservata alle regioni. Le leggi regionali hanno scarso rilievo
nell'ambito del diritto privato, perché l’Art. 117 Cost. riserva allo Stato la competenza
legislativa in materia di diritto civile. Non è stata attribuita quindi nessuna
competenza alle Regioni in ambito di rapporti tra privati
5. Regolamenti: valido solo per materie che possono essere oggetto di regolamento e
se non contraddice la legge
6. Usi (usi normativi o consuetudini): hanno efficacia solo:
- in materie non regolate dalle leggi
- se richiamati dalle leggi.

GLI USI NORMATIVI


Gli usi o consuetudini occupano l'ultimo livello nella gerarchia delle fonti.
Essi sono una fonte non scritta e non statuale di produzione delle norme giuridiche, e
consistono nella pratica uniforme e costante di determinati comportamenti, seguita con la
convinzione che quel comportamento sia giuridicamente obbligatorio.

Perché ricorra un uso o una consuetudine come fonte di produzione del diritto, occorrono
due elementi:
1. Un elemento oggettivo: consiste in una pratica costante, ed uniformemente
tenuta da una determinata collettività nell'ambito di determinati rapporti, risalente a
tempo addietro.
2. Un elemento soggettivo: Occorre per considerare un uso come fonte del diritto
essere convinti che quel determinato comportamento generalizzato sia
obbligatorio, ossia obbedienza ad una norma vincolante ma non scritta.

Particolare rilievo rivestono in Italia le Raccolte degli usi e delle consuetudini provinciali,
curate dalle camere di commercio, distintamente per ciascuno dei settori economici. Ogni
cinque anni, vengono aggiornate (Domanda nel test)
Non vanno confusi con la cosiddetta prassi, che è il consueto modo di comportarsi di certi
operatori, o con l’atteggiamento conformistico che gli individui spesso assumono.
ESEMPIO DI PRASSI: una prassi bancaria
ESEMPIO DI COMPORTAMENTO CONFORMISTICO: mancia ai camerieri

Il primato della legge statuale (scritta) sugli usi è consacrato in due principi:
1. Nelle materie non regolate da leggi o regolamenti, gli usi hanno piena efficacia. In
mancanza di leggi scritte, è evidente che lo Stato non ha interesse a regolare un
certo campo, e quindi possono essere regolate da una fonte non statuale e non
scritta come gli usi.
NOTA BENE: la consuetudine smetterebbe di avere efficacia in caso di
introduzione di una legge o regolamento successivo.
2. Nelle materie regolate da leggi o regolamenti, le consuetudini hanno efficacia solo
se da esse richiamate. Il richiamo agli usi è frequente nel Codice civile.
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INTERPRETAZIONE – APPLICAZIONE DELLA LEGGE

Cosa succede in caso di liti?

Quando insorgono delle liti nell'applicazione delle regole appartenenti al sistema del diritto
privato, nel caso in cui la composizione stragiudiziale non è praticabile (ESEMPIO: non
c'è un accordo tra le parti) ci si può rivolgere a un giudice dello Stato italiano che dovrà
emettere le decisioni, accertare i casi controversi, individuare le norme applicabili al
caso e ricostruire il significato che si deve attribuire alla fonte legislativa.

Si chiama attore colui che prende l'iniziativa giudiziale, convenuto colui che la subisce,
citazione è invece l'atto con cui l'attore propone la sua domanda di giustizia.

In questo caso, la prima cosa che dovrà fare il giudice è interpretare la legge.

Per interpretazione si intende un'operazione logica, volta ad attribuire un significato al


linguaggio legislativo. Questa Operazione viene affidata al giudice, che deve trovare fra
le tante, la regola legislativa entro il cui ambito di applicazione deve farsi rientrare il caso
sottoposto a suo giudizio.

Egli deve ricostruire il significato da attribuire alla norma che deve essere applicata.

Il legislatore invece è l’insieme di organi che produce le leggi immaginando i fatti che si
possono presentare nella vita, sussumerli in uno schema (fattispecie: immagine del fatto) e
regolarli.

Come si applica una legge? (Guidice)


1. Sussunzione di un caso concreto (ESEMPIO: sinistro stradale)
in una fattispecie astratta (norma di legge).

In altre parole: sussumere significa ricondurre, far risalire un caso individuale alla legge in
cui è contemplato in termini generali.
Per fattispecie si intende un’immagine, lo specchio del fatto.

La fattispecie normativa in questione, deve essere il modello o tipo astratto (fattispecie


astratta) adatto ad inquadrare il caso concreto in base ai tratti caratteristici di esso
(fattispecie concreta).

Il procedimento di applicazione della legge


1. Individuazione della norma pertinente tra le tante che compongono l’ordinamento
giuridico.
2. Precisazione del suo significato tramite l’interpretazione di essa.
I due step, logicamente distinti, sono compenetrati l’uno con l’altro e si integrano a
vicenda.

Come si interpreta una norma?

Ce lo dice l’Art. 12 delle preleggi.

1. INTERPRETAZIONE LETTERALE:

Inizialmente, interpretiamo la norma secondo il criterio letterale.

Esso consiste nell’interpretazione fedele al testo normativo secondo il significato


che le parole hanno nel linguaggio comune o in quello tecnico.

Queste parole inoltre devono avere un senso compiuto e razionale nel contesto in
cui sono inserite.

Ovviamente, la norma deve essere coordinata con il sistema di regole in cui è


inserita: si parla di interpretazione sistematica.

2. INTERPRETAZIONE FUNZIONALE:

Successivamente, interpreteremo la norma secondo il criterio funzionale,

Esso rinvia allo scopo della norma: occorre avere riguardo agli interessi che la
norma intende tutelare e su tale base, bisogna determinarne l’estensione e il
significato.

E IN ASSENZA DI UNA NORMA SPECIFICA?


In assenza di una norma che regoli la controversia sottoposta all’esame del giudice, si
ricorre in ordine a:

1. Analogia (Art. 12 e 14 Preleggi)

In assenza di una norma specifica, innanzitutto l’interprete deve cercare nell’ordinamento la


disciplina applicabile. Una volta trovata, alla fattispecie priva di disciplina si applica la
regola prevista per una fattispecie analoga, quando si riconosca l’omogeneità degli
interessi coinvolti.

Le analogie hanno però un limite: non possono essere applicate analogicamente le norme
penali e le norme eccezionali.

2. Principi generali dell’ordinamento (Art. 12 comma 2)

Nel caso non si trovi una norma specifica estensibile per analogia, si può decidere
secondo i principi generali dell'ordinamento.

Vi sono norme che dettano la disciplina di casi particolari ispirandosi ad una norma implicita
di portata più generale.

CAPITOLO 2: LA PERSONA, I DIRITTI DELLA PERSONALITA’ E I GRUPPI SOCIALI

DEFINIZIONE DI SOGGETTO DI DIRITTO

Per soggetto di diritto, si intende ogni soggetto che l'ordinamento giuridico considera
come possibile titolare di diritti e di obblighi.
Soggetto di diritto può essere non solo l'uomo (persona fisica), ma anche un ente
(persona giuridica).

LA CAPACITA’ GIURIDICA (Art. 1 Codice Civile, 1° comma)

“La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita”

Nel gergo giuridico, avere la capacità giuridica significa avere la possibilità di essere titolare
posizioni giuridiche soggettive (di diritti e doveri). È importante ricordare che la capacità
giuridica è concessa anche a soggetti diversi dagli uomini, come gli enti.

Quali diritti si attribuiscono alla nascita?

Diritti Successori - il soggetto può lasciare il proprio patrimonio a un nascituro

Art. 1 Codice Civile, 2° Comma

“I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento
della nascita”

Come vediamo dal 2° comma dell’Art.1, La legge considera anche la posizione del soggetto
concepito, e ammette una sorta di anticipazione della capacità giuridica anche prima
della nascita.

LA CAPACITA’ DI AGIRE (Art. 2 c.c.) - le domande test riguardano soprattutto questa


parte

“La maggiore età è fissata al compimento del XVIII anno punto con la maggiore età si
acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non si è stabilita un'età
diversa.”

La capacità di agire si ottiene al compimento del diciottesimo anno di età. Si ottiene così
l’idoneità a disporre della propria sfera giuridica: esercitare i diritti di cui si è titolari e
assumere direttamente delle obbligazioni. Quando si raggiunge la maggiore età, si
possono:

- stipulare contratti
- disporre dei propri beni (ad esempio eredità lasciata al minore: solo dopo i 18)

Come possiamo constatare, non tutti hanno la capacità di agire, ma solo coloro che sono
capaci di provvedere ai propri interessi.

il minore, l’interdetto e l’inabilitato non hanno la capacità di agire.

CAPACITA’ DI INTENDERE E VOLERE


Detta anche capacità naturale, è valutata in base agli atti compiuti, non all’età.

Nel caso una persona non abbia la capacità di intendere e di volere, ma non sia allo stesso
tempo né inabilitato né interdetto, si parla di incapacità naturale.

Soprattutto quando si parla di minorenni, la capacità di intendere e di volere viene valutata in


base all’atto che è stato compiuto

ESEMPIO: un bambino acquista un diamante? Non ha capacità di intendere e di volere,


non si rende conto del contratto
ESEMPIO 2: il bambino rompe di proposito una finestra? Ha la capacità di intendere di
volere

Tutti hanno la capacità di intendere e di volere?

La capacità di intendere e di volere si acquista al diciottesimo anno d’età, perché la


legge presume che si abbia a quell’età.

Se si perde la capacità di intendere e di volere, si adottano delle misure per tutelare


l’incapace.

● In caso di fatto illecito? Affinché si parli di fatto illecito, serve la capacità di


intendere e di volere. Se il fatto è commesso da un incapace, la responsabilità è del
tutore dell’incapace.

E se l’incapace stipula un contratto? La controparte approfitta dell’incapacità di intendere


e di volere dell’altro soggetto. Affinché l’incapace sia tutelato, egli deve dimostrare il grave
pregiudizio. In caso di mancata dimostrazione, il contratto non può essere annullato.

Il contratto può essere annullato solo in presenza di tre condizioni: l’incapacità naturale
(fosse legale, si da automaticamente ragione all’incapace legale), il pregiudizio e la
malafede dell’altro contraente.

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LIMITAZIONI DELLA CAPACITA’ D’AGIRE:

(MINORI, INCAPACI, INTERDETTI, INABILITATI)

La legge stabilisce, nell'interesse dell'incapace, interdetto o inabilitato, che gli atti giuridici da
lui eventualmente stipulati sono invalidi.

Il legislatore propone dei metodi di tutela dell’incapace.


- Interdizione: si parla di un’incapacità totale di agire, e viene nominato un tutore che
svolge gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, e rappresenta
legalmente l’interdetto.

Caratteristiche dell’interdizione

L’interdetto non può:

- celebrare matrimonio
- emettere testamento
- Inabilitazione: l’inabilitato possiede un grado di infermità inferiore rispetto
all’interdetto, e quindi si parla di una limitazione della capacità di agire. Egli ha
bisogno di assistenza da un curatore per gli atti di straordinaria amministrazione.

ESEMPIO: tossicodipendenza, ludopatia, colui che ha perso il senso del valore del
denaro. Essi rischiano di compromettere la propria stabilità economica o quella
della propria famiglia.

Il curatore assiste l’inabilitato, che è in grado di sottoscrivere contratti, ma con il


consenso del curatore, che si confronta con il giudice tutelare.

NB: L’inabilitato può sposarsi e emettere testamento. Detiene la capacità di intendere


e di volere per tali atti

- Amministratore di sostegno (Art. 404 c.c): L’amministratore di sostegno è una


figura istituita nel 2004 per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una
menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità, anche parziale o
temporanea, di provvedere ai propri interessi.

Introdotto nel 2004, egli viene istituito per esempio per i malati di SLA, capaci di
intendere e di volere, ma che necessitano di un aiuto concreto.

Dopo il 2004, la figura del curatore è stata sostituita dall’amministratore di


sostegno.

Gli amministratori di sostegno si propongono di valorizzare le capacità residue del


soggetto, e hanno il compito di offrire sostegno solo per quelle attività che non è in
grado di svolgere autonomamente.

Essi devono cercare di far sì che la persona assistita torni nel pieno delle proprie
facoltà, e sono ritagliati a misura della problematica tramite decisione del giudice.

DOMANDA: quando c’è una sentenza di interdizione, che capacità toglie la sentenza?
Capacità di intendere e di volere e agire
Capacità giuridica e di intendere e di volere
Capacità di agire
Motivazione: la capacità di intendere e di volere viene persa al momento della malattia ad
esempio, non è il giudice a toglierla!

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I MINORENNI

Il minore ha anche dei diritti, particolarmente i diritti non patrimoniali.

Per il compimento di determinati atti, che non sono patrimoniali, la legge può prevedere
un’età diversa:

- 15 ANNI: CONTRATTI DI LAVORO


- 16 ANNI: RICONOSCIMENTO DI FIGLIO NATO FUORI DAL MATRIMONIO (salvo
il giudice autorizzi il riconoscimento da parte di un genitore con età inferiore (meno di
16 anni) - quattordici anni - valutato anche l’interesse del figlio).

La legge ha sostituito il termine “Figlio naturale” con questo, perché ci si


può sposare solo ai 18 anni. Se i genitori non sono sposati, i genitori
devono compiere un atto chiamato “riconoscimento”: è un passo
fondamentale, perché non avendo contratto matrimonio, non c’è la
presunzione da parte della legge che il figlio sia della coppia. Occorre
quindi che venga compiuto questo atto.

- 16 ANNI: MATRIMONIO: in caso di minore emancipato. (mai più piccolo di 16)

ma quando si diventa minori emancipati? quando il matrimonio viene celebrato.

LA DIFFERENZA NETTA TRA I DIRITTI CONCESSI AI MINORENNI

- Patrimoniali: solitamente vengono concessi dopo i 18 anni


- Personali: anche i minori possiedono diritti personali.

Ad esempio, il diritto alla privacy è un diritto anche dei minori.

DISTINZIONI TRA MINORI E MAGGIORENNI:

- Minore: incapace legale


- Maggiorenne: capace di agire salvo limitazioni, come interdizione o inabilitazione

Caratteristiche del minore

● Detiene la capacità di intendere e di volere, in base agli atti


● Detiene la capacità giuridica (si acquista alla nascita)
● Non detiene la capacità di agire, ma a 16 anni, esso può:
- Avere riconosciuto un figlio fuori dal matrimonio (salvo diversa decisione
del giudice: valutati gli interessi del figlio può autorizzare il riconoscimento
anche da parte di genitore almeno quattordicenne)
- Contrarre matrimonio (si parla di minore emancipato)
I minorenni e le responsabilità dei genitori

In caso di atto illecito di minore che detiene la capacità di intendere e di volere, si parla di
responsabilità in educando, o responsabilità in vigilando da parte dei genitori

I minorenni e i contratti (domanda test)

Per quanto riguarda la stipulazione di un contratto, la capacità di agire non è necessaria.


La capacità di intendere e di volere è sufficiente per la stipulazione del contratto da parte
del minore “in nome e per conto dei genitori”: in questo caso, il contratto è valido.

In caso di mancata capacità di intendere e di volere, il contratto è annullato.

ESEMPIO: bambino compra una merendina - stipula un contratto perché ha la capacità di


intendere e di volere, ma lo fa in nome e per conto dei genitori: i responsabili sono loro.
Anche nel caso di contratto stipulato con raggiri per occultare la minor età, il contratto
stipulato da un minorenne rimane pur sempre valido. (domanda nel test)

Ma perché? Un minorenne che dichiara di essere maggiorenne ha la capacità di intendere


e di volere: il contratto è quindi valido.

LE PERSONE GIURIDICHE (Studia dagli appunti, in teoria chiede da qui)

Una persona giuridica è un soggetto di diritto diverso dalla persona fisica: si parla di
organizzazioni collettive di uomini e beni finalizzate ad un certo scopo, e di centri di
imputazione di rapporti giuridici.

In linea generale, la persona giuridica è un soggetto a sé stante rispetto alle persone


fisiche che la compongono. È essenziale, quindi, che per considerare un ente persona
giuridica vi sia un patrimonio distinto e separato dal patrimonio delle persone fisiche che
sono membri del gruppo che la compongono.

È quindi importante comprendere che, nel caso di debiti, se essi sono assunti nel nome di
una persona giuridica, le persone fisiche che hanno agito non sono illimitatamente
responsabili dei debiti, e ne rispondono soltanto nei limiti della quota da essi
conferita nel fondo sociale: si parla di responsabilità limitata alle quote versate.

Quindi, se ad esempio una società ha dei debiti, i creditori non potranno valersi sui beni
delle persone fisiche che compongono la società.

Caratteristiche di una persona giuridica

- Ha propria capacità giuridica


- è titolare dei propri diritti ed obblighi
- è titolare di propri beni
- è responsabile dei propri debiti.
- Ha la capacità di agire

La materia è stata oggetto, negli ultimi anni, di numerosi interventi legislativi, che hanno
riconosciuto una vasta area dell’associazionismo a scopi solidaristici, e più in generale,
dell’associazionismo a scopi non lucrativi (ONLUS – ENTI NON PROFIT)

Questi ultimi fenomeni hanno trovato una più compiuta regolamentazione nel recente d.lgs
117/2017, il quale detta una disciplina generale per gli Enti del Terzo Settore (ETS),
riorganizzando la materia degli enti non lucrativi con finalità di interesse generale,
con l’obiettivo di dare regole uniformi, e costituire una categoria unitaria.

Gli elementi che accomunano gli ETS, oltre alla assenza di fini di lucro, sono il
perseguimento di finalità solidaristiche, civiche o sociali attraverso attività dell’ente (c.d.
attività di interesse generale, quali ad es. svolgimento di attività di ricerca scientifica,
accoglienza umanitaria e integrazione sociale dei migranti, organizzazione e gestione di
attività sportive.

Tra le finalità e il patrimonio dell’ETS è posto un vincolo di destinazione, ossia il patrimonio


e le diverse entrate dell’Ente devono servire per lo svolgimento dell’attività prevista dallo
statuto. Degli Enti del Terzo settore è conservato un registro unico nazionale.

La disciplina del codice civile riguardo le persone giuridiche

Il Codice comprende sotto la denominazione di persona giuridica:


- gli enti dotati di personalità giuridica (Stato, regioni, enti pubblici, associazioni
riconosciute, fondazioni, società di capitali, cooperative)
- gli enti non personificati (associazioni non riconosciute, società di persone)

Differenze tra i due tipi di enti:

1. ENTI DOTATI DI PERSONALITA’ GIURIDICA

Gli enti dotati di personalità giuridica sono idonei ad essere titolari di TUTTE le
posizioni giuridiche che corrispondono agli interessi di cui sono portatori.

La distinzione era più netta in passato, oggi si è appannata:

Oggi anche gli enti non riconosciuti possono (hanno la capacità di) acquistare beni
immobili, eredità, donazioni (L.127/1997 – 192/2000).

Una distinzione ancora attuale riguarda l’autonomia patrimoniale:

Con il termine autonomia patrimoniale si indica il grado di separazione esistente tra il


patrimonio di una persona e quello di un’altra persona, fisica o giuridica.

Nelle società, l’autonomia patrimoniale indica il divario tra il patrimonio personale dei
soci e quello della società. Maggiore è il livello di autonomia patrimoniale di una società,
minore o assente è l’incidenza sul patrimonio personale dei soci.

Gli enti dotati di personalità giuridica godono di un’autonomia patrimoniale perfetta:

il singolo socio non può essere chiamato per poter rispondere con il proprio patrimonio
personale alle obbligazioni della società. Ne deriva che i creditori possono far valere i
propri diritti esclusivamente sul patrimonio sociale

ESEMPIO: (S.P.A, S.R.L, S.A.A e associazioni riconosciute)


2. ENTI NON PERSONIFICATI

Gli enti non personificati invece godono di un’autonomia patrimoniale imperfetta.

I soci rispondono alle obbligazioni societarie con il proprio patrimonio.


Dunque, i debiti che la società ha contratto in nome proprio espongono comunque il
socio alla necessità di dover far fronte alla loro estinzione con le loro risorse.

DIFFERENZE: Società semplici: capitale personale molto più esposto. I creditori


possono pretendere il pagamento dai singoli soci anche prima dell’escussione del
patrimonio sociale.
Società in nome collettivo: i creditori sociali non possono pretendere il
pagamento dai singoli soci se non dopo l’escussione (infruttuosa) del
patrimonio sociale

GLI ENTI CHE NON PERSEGUONO FINI DI LUCRO

1. ASSOCIAZIONI
● Che cosa sono?

Le associazioni sono organizzazioni collettive costituite per il perseguimento di scopi


comuni di natura ideale e diversi dall’esercizio di un’attività economica
(contrapposizione importante con le società che perseguono lo scopo della
divisione degli utili realizzati nello svolgimento dell’attività economica)

● Che fini possono avere?


- Fine culturale
- Fine filantropico
- Fine assistenziale
- Fine sportivo
- Fine ricreativo
- Fine sindacale
● Come vengono costituite?

Attraverso un contratto plurilaterale con comunione di scopo (più soggetti, un


unico scopo. importante è la differenza con i contratti di scambio, dove gli scopi
sono contrapposti)

Questo contratto associativo si scompone in due documenti, e deve essere


pubblico:

1. L’atto: indica gli elementi essenziali (nome, scopo, patrimonio sociale, sede)
2. Lo Statuto: indica le norme sull’ordinamento, modalità di iscrizione di nuovi
membi…
● Quando parliamo delle associazioni, si parla di un’organizzazione collettiva aperta:
ciò significa che prevale l’elemento personale.

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I DUE TIPI DI ASSOCIAZIONI:

1. Associazioni riconosciute
❖ RICONOSCIMENTO: l’associazione viene iscritta nel registro delle
persone giuridiche (prefettura o regione). In questa fase avviene un
accertamento della congruità dei mezzi per il raggiungimento dello
scopo.
❖ OBBLIGAZIONI: risponde l’associazione, con il suo patrimonio, con
l’esclusione di personale responsabilità dei singoli associati.

2. Associazioni non riconosciute (ESEMPIO: Sindacati, partiti politici)


❖ OBBLIGAZIONI: risponde l’associazione con il fondo comune, ma
non solo. Rispondono anche personalmente e solidalmente coloro
(chiamati amministratori) che hanno assunto le obbligazioni in
nome e per conto dell’associazione.

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2. FONDAZIONI
● Che cosa sono?

Le fondazioni sono istituzioni dotate di personalità giuridica caratterizzata da un


patrimonio vincolato (si parla di vincolo di destinazione) ad uno scopo di natura
ideale, non economica e di interesse pubblico (differenza con le associazioni).

● Come vengono costituite?

Le fondazioni vengono costituite tramite un atto unilaterale del fondatore / dei


fondatori.

Caratteristiche dell’atto unilaterale dei fondatori:

- L’atto deve essere pubblico


- L’atto deve destinare un finanziamento al raggiungimento di un certo
scopo o essere di testamento, ossia che la fondazione nascerà all’apertura
della successione.
● Come vengono riconosciute?

Le fondazioni vengono iscritte obbligatoriamente nel registro delle persone


giuridiche.

Esse sono quindi enti riconosciuti: alle obbligazioni risponde solo la


fondazione, con il suo patrimonio, con l’esclusione della responsabilità
dei componenti.

● Come sono composte?

Nelle fondazioni non ci sono soci, ma amministratori, che sono vincolati al


perseguimento dello scopo fissato da chi ha costituito la fondazione.

In questo processo, non deve esserci nessuna ingerenza da parte del fondatore o
dei suoi eredi, che non partecipano alla vita dell’ente essendosi ormai spogliati dei
fondi.

● Quando parliamo di fondazioni, prevale l’aspetto patrimoniale, al contrario delle


associazioni, dove prevale l’aspetto personale.
3. COMITATI
● Che cosa sono?

I comitati sono gruppi organizzati per la raccolta di fondi destinati a un


determinato fine di pubblica utilità: beneficenza, esposizioni, mostre, festeggiamenti

● Come sono composti?

I comitati sono composti dai:

1. PROMOTORI: essi raccolgono i fondi dopo aver annunciato lo scopo del


comitato
2. ORGANIZZATORI: essi conservano e gestiscono i fondi per le realizzazione
dello scopo
● Sono enti riconosciuti o no?

I comitati possono richiedere il riconoscimento della personalità giuridica.

1. Se viene accordato, si avrà una fondazione nata per iniziativa di un


comitato, anziché di un singolo fondatore.
2. Se invece il riconoscimento non viene concesso, i componenti del
comitato assumono la piena responsabilità per le obbligazioni assunte in
nome del comitato, perché manca l'autonomia patrimoniale dell'ente,
trattandosi di ente non riconosciuto.

I DIRITTI DELLA PERSONALITA’ (o diritti fondamentali della persona)


(esempio: diritto all’immagine, diritto all’onore, diritto al nome)

I diritti della personalità sono diritti il cui riconoscimento tende allo sviluppo della persona
umana, tutelandone gli essenziali interessi esistenziali. Tali interessi riguardano l’integrità
fisica e la sfera morale dell’individuo nei rapporti con altri consociati.

Quando si parla di diritti della personalità, si allude alla persona come oggetto di diritti e
non come soggetto di diritti: Ciò significa che alcuni interessi umani sono considerati oggetto
di diritti soggettivi tutelabili contro le interferenze e le aggressioni dei terzi.

LE FONTI DEI DIRITTI DELLA PERSONALITA’

a. FONTI SOVRANAZIONALI: le carte internazionali dei diritti, tra cui:


● La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo proclamata dalle Nazioni
Unite (1948)
● La convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali (Roma - 1950, ratifica nel 1955. Modificata da numerosi
protocolli aggiuntivi tra cui l’ultimo entrato in vigore nel 2010): La cosiddetta
CEDU (Convenzione europea dei Diritti dell’uomo)
● Patto internazionale sui diritti civili e politici (New York; 1966 - reso
esecutivo nel 1977)
● Trattato sull’Unione Europea (Maastricht, 1992); modificato dal Trattato di
Lisbona (2007, entrato in vigore nel 2009)
● Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 2000(la cosiddetta
Carta di Nizza)
● Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (1997 - recepita dall’Italia
nel 2001); la cosiddetta Convenzione di Oviedo

b. FONTI NAZIONALI:
● Costituzione ( ES. ARTT. 2-3. ARTT.13 E SEGUENTI )
● Codice penale (DEI DELITTI CONTRO LA PERSONA ART. 575 E
SEGUENTI: LESIONE DELL’INTEGRITA’ FISICA E DELL’ONORE)
● Codice civile (ARTT. DA 5 A 10)

LE CARATTERISTICHE DEI DIRITTI DELLA PERSONALITA’


I diritti della personalità sono diritti:

1. ASSOLUTI: essi possono essere fatti valere nei confronti di tutti

Differenza con diritti relativi: i diritti relativi possono essere fatti valere solo nei
confronti di determinate persone

ESEMPIO: contratto di compravendita: il venditore ha un diritto relativo al pagamento del


prezzo

2. INDISPONIBILI (INALIENABILI): Il titolare non può trasferirli ad altri per la stretta


inerenza con la persona. Per alcuni diritti è però previsto un limitato potere
dispositivo
3. IMPRESCRITTIBILI: questi diritti non si estinguono per il mancato esercizio
protratto nel tempo: ad esempio, posso anche non utilizzare nome e immagine per
un certo periodo di tempo, ma non perderò mai i diritti relativi al mio nome e alla mia
immagine.

Al contrario, se si parla di compravendita, se non faccio valere il mio diritto al


pagamento del prezzo entro dieci anni, perderò il diritto di essere ripagato. in
questo caso si parla di diritto prescrittibile

ESEMPIO DI PRESCRIZIONE: Multe - Se non mi arrivano entro un certo periodo


di tempo, lente perde il diritto al pagamento della multa da parte del multato

I PRINCIPALI DIRITTI DELLA PERSONALITA’


1. DIRITTO ALLA VITA: non esiste una norma esplicita che dichiara il diritto alla vita,
ma si può ricavare dai principi generali

NB: domanda possibile su disposizioni anticipate di trattamento (chiede data: 2017)

2. DIRITTO ALL’INTEGRITA’ FISICA

(Art. 5 c.c. - Atti di disposizione del proprio corpo)

“Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una
diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti
contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume”

È importante ricordare che l'Art. 5 c.c. riguarda soltanto gli atti di disposizione in vita.
c'è quindi la libertà di disporre di parti del proprio cadavere attraverso il testamento.

Inoltre, fuori dai casi previsti dalla legge, i medici non possono, senza il consenso
dei pazienti, sottoporli a determinati trattamenti sanitari.

Riguardo questo aspetto, sono importanti da ricordare le disposizioni anticipate di


trattamento, regolamentate da una legge del 2017, che afferma che in previsione di
un eventuale futura incapacità, la legge prevede la possibilità di esprimere le
proprie volontà riguardo il consenso o il rifiuto sui trattamenti sanitari.

ESEMPI: La donazione di sangue non è vietata, perché non comporta


una diminuzione permanente dell'integrità fisica. Non è neppure vietato in
virtù di una legge speciale del 1967 in deroga all’Art. 5 (che è una
disposizione generale), il prelievo del rene, perchè la funzione è
comunque garantita anche con un rene. Mentre è sicuramente vietato il
trapianto della cornea, perché in questo caso il prelievo dell'organo
pregiudicherebbe la funzione visiva

DOMANDA NEL TEST!!

INTEGRAZIONE CON ARTICOLI: DOVE TROVIAMO I DIRITTI DELLA PERSONALITA’?

(COMPLETA CON DOCUMENTO WORD CHE CARICHERA’)

ART. 582 C.C. - Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una
malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione
da sei mesi a tre anni.

ecc…

3. DIRITTI ALLA IDENTITA’ PERSONALE:


● DIRITTO AL NOME (Artt. 6-7-8-9 c.c.):

Ognuno ha il diritto ad utilizzare il proprio nome. In senso giuridico, il nome


comprende:

❖ il prenome (nome)
❖ il cognome.

Inoltre, per quanto riguarda il nome, è importante ricordare chenon si possono dare
dei nomi ridicoli (art. 34 D.P.R. 03.11.2000)

Infine, dobbiamo ricordare che l’Art. 6, comma 3 del c.c. fissa il principio
dell’immutabilità del nome: non sono ammessi cambiamenti al nome se non nei
casi indicati dalla legge.

● DIRITTO ALLA PERSONALITA’ MORALE

Una persona deve essere riconosciuta all'esterno nel rispetto della propria identità
( convinzioni, opinioni, orientamenti, ideologie…)

● DIRITTO ALL’IDENDITA’ SESSUALE

Una persona deve essere percepita per quello che è dal punto di vista sessuale.

4. DIRITTO ALL’INTIMITA’ PRIVATA

È tutelato l'interesse a mantenere il riserbo nella propria vita privata, intesa come
fatti, vicende, immagini che riguardano il singolo e la sua vita familiare.

5. DIRITTO ALL’IMMAGINE (Art. 10 c.c. integrato con gli Artt. 96 e 97 della legge
del 1942 sul diritto d’autore)

Art. 10 C.C. - “Qualora l'immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o
dei figli sia stata esposta o pubblicata fuori dai casi in cui l'esposizione o la
pubblicazione e dalla legge consentita, ovvero con pregiudizio al decoro o alla
reputazione della persona stessa o dei detti congiunti, l'autorità giudiziaria, su
richiesta dell'interessato, può disporre che accessi l'abuso e, salvo il
risarcimento dei danni.”

Per quanto riguarda il diritto all'immagine, i conflitti tra le due parti sono stati risolti in
questo modo: In genere, è necessario il consenso della persona ritratta, ma ci sono
delle ipotesi eccezionali: l'immagine può essere divulgata anche senza il
consenso, quando si tratta di una persona famosa oppure quando essa è
pubblicata nel contesto di avvenimenti pubblici.

6. DIRITTO ALLA RISERVATEZZA


7. DIRITTO ALL’OBLIO
8. DIRITTO ALLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

DOMANDA TEST: in che forma è scritto il testamento? olografo


CAP 3: LA FAMIGLIA E IL MATRIMONIO (schema sufficiente)

Articoli della costituzione riguardo la famiglia

ART. 2 COST. – RILEVANZA DELLA FAMIGLIA COME FORMAZIONE SOCIALE

ART. 29 COST. – PREMINENZA DELLA FAMIGLIA FONDATA SUL


MATRIMONIO: La famiglia è definita dalla nostra Costituzione ”società naturale
fondata sul matrimonio”: Ciò fa comprendere come la famiglia fondata sul
matrimonio riceva una particolare attenzione nell'ordinamento giuridico.

Inoltre, l’articolo ci dice che “il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e


giuridica dei coniugi”

ART. 30 COST. - “È dovere è diritto dei genitori mantenere, istruire ed


educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”

Come possiamo vedere dagli articoli della Costituzione sopra citati, il significato di
famiglia nell'ordinamento giuridico è quello di famiglia nucleare, formata cioè dal
nucleo di coniugi e figli, e fondata sul matrimonio.

DISTINZIONE TRA:

● Famiglia naturale / legittima : fondata sul matrimonio


● Famiglia di fatto: Il gruppo familiare fondato solo sulla base della convivenza
e non sul matrimonio.

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LA PARENTELA NEL DIRITTO

Chi sono i parenti? Sono i soggetti che sono legati tra loro da un vincolo di sangue, che
discendono da uno stesso stipite

Chi sono gli affini? Sono i parenti dell’altro coniuge

Come si calcola la parentela nel diritto?

● Parenti di primo grado: Figli e genitori


● Parenti di secondo grado: fratelli e sorelle, nipoti e nonni
● Parenti di terzo grado: zii e nipoti, bisnonni e nipoti
● Parenti di quarto grado: cugini
● …

Perche è importante conoscere i gradi di parentela?

Perché per quanto riguarda il tema dell’eredità, si arriva massimo al sesto grado.
Successivamente, in caso di mancato testamento, eredita lo Stato. Inoltre, le nozioni di
parentela e affinità hanno molta rilevanza giuridica soprattutto nel diritto e dovere reciproco
di prestare gli alimenti.
IL MATRIMONIO COME ATTO GIURIDICO

Il matrimonio è l'atto fondativo della famiglia, e consiste nell'impegno reciproco di


fedeltà e di aiuto morale e materiale che gli sposi assumono in modo solenne e
pubblico.

Il matrimonio viene disciplinato sotto più aspetti:

A. Il matrimonio inteso come atto costitutivo della vita coniugale


B. Il matrimonio come rapporto che si instaura tra coniugi fra loro e nei
confronti dei figli (diritti e doveri tra coniugi)
C. Il regime patrimoniale della famiglia: rapporti patrimoniali tra i coniugi:
● Comunione dei beni
● Separazione dei beni
● Convenzioni matrimoniali (adeguare alle esigenze dei coniugi dei
regimi insoddisfacenti)
● Fondo patrimoniale
D. Famiglia e impresa

A. IL MATRIMONIO INTESO COME ATTO


Quando parliamo di matrimonio in diritto, bisogna ricordare che esso è un atto di
autonomia privata, e non è un contratto (domanda test);
non esiste, quindi, la possibilità di effettuare promesse di matrimonio vincolanti.
Inoltre, si parla di libertà matrimoniale: essa è un diritto fondamentale della
persona e non può essere limitata.
ART. 79 C.C. - “La promessa di matrimonio non obbliga a contrarlo né ad
eseguire ciò che si fosse convenuto per il caso di non adempimento”
ESEMPIO: Non posso lasciare un eredità a qualcuno solamente in caso non si
sposi. questo violerebbe la sua libertà matrimoniale.

L'atto di matrimonio è un negozio bilaterale, che richiede, a pena di nullità, la


dichiarazione di volontà degli sposi, e la celebrazione da parte dell'ufficiale di
Stato civile che raccoglie e certifica tale volontà.

LE FORME DEL MATRIMONIO INTESO COME ATTO:

● IL MATRIMONIO CIVILE: sposarsi in comune


● MATRIMONIO CONCORDATARIO: celebrato dal ministro del culto
cattolico - in virtù dei patti lateranensi ha anche un valore per lo Stato
● MATRIMONIO CIVILE CON RITO RELIGIOSO ACATTOLICO: in questo
caso, il matrimonio avviene attraverso un ministro del culto non
cattolico.
● IL MATRIMONIO CIVILE (ARTT. 84-142 C.C.)
Ricordiamo che il matrimonio civile è regolato dal Codice Civile.
Per quanto riguarda la sua celebrazione, essa è caratterizzata da un
procedimento e un particolare formalismo, che è quello della
pubblicazione.
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IL RITO (Procedimento)
1. Pubblicazioni: La celebrazione del matrimonio è preceduta dalla
pubblicazione. questo particolare formalismo avviene perché occorre
rendere nota la volontà dei coniugi, in modo che se qualcuno voglia opporsi,
perché è a conoscenza di un motivo per il quale il matrimonio non può
essere celebrato (impedimento), egli può denunciarlo.
ESEMPIO: in caso di persona già sposata

Per manifestare le pubblicazioni si va in comune; in questo documento risulta


che saranno celebrate le nozze.
2. Celebrazione davanti all'ufficiale di Stato civile: alla presenza dei due
testimoni, l'ufficiale di Stato leggerà gli Artt. 143,144 e 147 del codice civile,
e riceverà la dichiarazione degli sposi di volersi sposare. quindi l'ufficiale di
stato civile dichiarerà che essi sono uniti in matrimonio e redige l'atto.
Dunque per il perfezionamento dell'atto di matrimonio non occorre solo il
consenso delle parti, ma anche la dichiarazione dell'ufficiale di stato
civile.
NOTA BENE: Per quanto riguarda l'atto di celebrazione del matrimonio,
non è ammessa la rappresentanza per gli sposati da parte di nessuno.
(CFR. ART. 111)

I REQUISITI (ARTT. 84-89)


Va ricordato che la mancanza di alcune di queste condizioni costituisce
impedimento alla celebrazione del matrimonio e quindi causa di nullità.
● ETA’ MINIMA: 18 ANNI (tuttavia, il minore di età oltre i 16 anni si può
sposare, solo se ricorrono gravi motivi e c’è autorizzazione del
giudice, in caso di maturità psicofisica del minore. In questo caso si
parla di minori emancipati)
● NO: INTERDETTO E INCAPACE NATURALE (di intendere e di
volere): bisogna avere piena capacità di agire e piena capacità di
intendere e di volere
● LIBERTA’ DI STATO (ART. 89 C.C.) : non si può essere sposati con
un’altra persona: divorziato o mai sposato
● ASSENZA DI VINCOLI DI PARENTELA, AFFINITA’ E ADOZIONE
(ART. 87 C.C., SPEC. ULTIMO COMMA) -
in alcuni casi è però possibile ottenere una dispensa.
● DELITTO (ART. 88) - Il matrimonio risulta nullo in caso di omicidio
tentato o consumato nei confronti del precedente coniuge della
persona che si intende sposare

LE INVALIDITA’ DEL MATRIMONIO: CAUSE DI NULLITA’

INVALIDITA’ INSANABILI: il matrimonio è nullo, punto e basta

1. DELITTO
2. MANCANZA DI STATO LIBERO
3. VINCOLO DI PARENTELA O AFFINITA’ NON DISPENSABILI

(fratelli, sorelle, genitori…)

INVALIDITA’ SANABILI: in qualche modo il matrimonio può vedere con il


tempo la sua consolidazione

4. INCAPACITA’:
○ ASSENZA ETA’ MINIMA
○ INTERDIZIONE
○ INCAPACITA’ NATURALE (di intendere e di volere)
Se la persona interdetta recupera la capacità di intendere e di volere, il giudice
revoca la sentenza di interdizione.
Nel caso di matrimonio avvenuto in condizione di interdizione o incapacità
naturale, se dopo aver recuperato la capacità naturale (di intendere e di volere),
trascorre un anno di relazione / coabitazione con il coniuge sposato nel periodo di
interdizione, se non si impugna il matrimonio esso diventerà valido, e si risulterà
legalmente sposati. In questo caso si potrà solo optare per il divorzio

5. VIZI DEL CONSENSO: quando ci si sposa si deve avere per forza la


capacità di intendere e di volere:

ESEMPIO: se si contrae matrimonio se sono ubriaco, esso


risulta nullo; si parla però di un’invalidità sanabile: entro un
anno dal recupero della capacità di intendere e di volere lo
sposo può decidere di impugnare il matrimonio perché
celebrato in stato di incapacità di intendere e di volere,
altrimenti dopo risulta sposato ed è impossibile impugnarlo.
6. GLI ERRORI SULL’IDENTITA’ DELLA PERSONA DEL CONIUGE (E
SULLE QUALITA’ DEL CONIUGE)

Per avere la possibilità di impugnare il matrimonio, questi errori devono


essere commessi sulle qualità essenziali / caratterizzanti, non su cose
futili, come:

● identità
● possibilità di fare figli

ESEMPIO: so che non posso avere figli ma non lo dico: se non lo si


dice prima, si può impugnare il matrimonio

7. MATRIMONIO SIMULATO (ART. 123 c.c)

Si parla di matrimonio simulato quando le due parti, d'accordo, decidono


di sottrarsi all'adempimento degli obblighi che derivano dal matrimonio,
ossia celebrano il matrimonio senza volerne gli effetti.

ESEMPIO: nè l’uno nè l’altro voglio costruire la comunione di vita del


matrimonio

Il codice dice che il matrimonio può essere impugnato entro un anno


solo nel caso i due coniugi non abbiano vissuto da tali

ESEMPIO: quando ci si sposa per ottenere la cittadinanza

APPLICAZIONE CONCRETA AI GIORNI NOSTRI:

ESEMPIO - signore anziano molto facoltoso decide di cercare moglie più


giovane, e si sposa per avere qualcuno che si occupi di lui. Mettiamo
che la persona che trova non si prenda più cura di lui, e lo trascuri, al
contrario di come pattuito prima del matrimonio.

I figli e l’anziano vanno da un avvocato per fare causa alla moglie:


Dichiarazione simulazione matrimonio e quindi nullità - perché non
vivevano come coniugi; si sono sposati senza volere gli effetti del
matrimonio - il matrimonio viene quindi impugnato (entro un anno) dal
marito anziano, e risulta nullo.
LA CONSEGUENZA DELLA NULLITA’ / INVALIDITA’ DEL MATRIMONIO

● EFFICACIA RETROATTIVA: La nullità del matrimonio comporta la


conseguenza che l'atto è come se non fosse mai stato compiuto, e ne
sono cancellati all'indietro tutti gli effetti.
● MA SE CI FOSSE BUONA FEDE DI UNO O ENTRAMBI I CONIUGI?

MATRIMONIO PUTATIVO: Se un coniuge è in buona fede, cioè ignorava


l'esistenza di una causa di invalidità del vincolo matrimoniale, il matrimonio
si chiama putativo, e produce ugualmente i suoi effetti rispetto al coniuge
in buona fede o entrambi se sono entrambi in buona fede, fino alla
pronuncia della sentenza di nullità.

Nel caso di buona fede da parte di uno dei coniugi, l'altro coniuge in errore
deve elargire un contributo della durata di tre anni.

● IL MATRIMONIO CONCORDATARIO

Il matrimonio concordatario è il matrimonio religioso celebrato secondo le norme


del diritto canonico, ossia il diritto della chiesa. Esso produce effetti giuridici
anche civili, ossia ha valore anche per lo Stato, in seguito alla sua trascrizione nei
registri anagrafici.

LA DISCIPLINA DEL MATRIMONIO CONCORDATARIO

Concordato lateranense (1929) - Accordo di revisione nel 1984

(RECEPITI NELL’ORDINAMENTO INTERNO CON LEGGI NN. 847/1929 E


121/1985)

Grazie al Concordato, il matrimonio stipulato in chiesa ha acquistato effetti civili


anche nell'ordinamento statale. Ciò significa che i cittadini italiani possono stipulare
il matrimonio davanti al parroco, sapendo che questo matrimonio è considerato
valido anche di fronte allo stato, seppure con rispetto di certe formalità; ad
esempio, Il matrimonio ha effetti civili solamente dopo la trascrizione dell'atto di
matrimonio nei registri degli uffici di stato civile.

La trascrizione ha efficacia costitutiva, cioè che finché non è trascritto in questi


registri non ha effetti civili.

È importante ricordare che in questo caso, la disciplina del matrimonio come atto
è dettata dalle norme del diritto canonico, mentre la disciplina del matrimonio
come rapporto è dettata comunque dalla legge dello Stato.

La trascrizione non è ammessa in presenza di alcuni impedimenti inderogabili.


E in caso di divorzio? In caso di divorzio, cessano gli effetti civili, ma rimangono
in piedi gli effetti religiosi.

E in caso di morte del coniuge? In caso di morte del coniuge, però, il matrimonio
cessa di avere sia effetti religiosi sia effetti civili. In questo caso quindi il coniuge
superstite acquista lo stato di persona libera anche presso la chiesa, ossia presso
entrambe le istituzioni.

● IL MATRIMONIO CIVILE CON RITO RELIGIOSO ACATTOLICO

Il matrimonio civile con rito religioso acattolico, ha gli stessi effetti di un matrimonio
civile. in questo caso, il ministro del culto acattolico svolge le funzioni di pubblico
ufficiale di stato civile.

Ovviamente, trattandosi di un vero e proprio matrimonio civile, esso è soggetto


come gli altri due tipi di matrimonio anche lui ai requisiti di validità, e deve essere
trascritto nei registri dello stato civile.

B) IL MATRIMONIO COME RAPPORTO: DIRITTI E DOVERI DEI CONIUGI


Quando si parla dei rapporti tra coniugi, e dei relativi diritti e doveri, occorre
ricordare che la disciplina del matrimonio come rapporto è unitaria,
indipendentemente dalla forma di matrimonio. Ricordiamo anche che la disciplina
attuale dei rapporti tra coniugi, a seguito della riforma importantissima del 1975, è
largamente ispirata al principio costituzionale dell’uguaglianza tra coniugi.

La causa del matrimonio: Il matrimonio comporta la formazione di una famiglia che


abbia i caratteri di stabilità e certezza.

La disciplina del matrimonio da sapere:

● ART. 143 E SEGUENTI del c.c. - definisce l’obbligo di:


1. Fedeltà
2. Coabitazione
3. Assistenza materiale e morale tra coniugi
4. Collaborazione

● ART. 143, COMMA 3 del c.c. - Entrambi i coniugi sono obbligati a


contribuire ai bisogni della famiglia in proporzione alle loro capacità di
lavoro.
● ART. 147 del c.c. - Doveri verso i figli: Il codice civile impone a entrambi i
coniugi gli obblighi di:
❖ Mantenere i figli
❖ Istruire i figli
❖ Educare i figli
❖ Assistere moralmente i figli
Tutto questo nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni,
secondo quanto previsto dall’art. 315 bis.
● ART. 315 Bis del c.c. - Diritti e doveri dei figli: È importantissimo ricordare
che i figli hanno l'obbligo di rispettare i genitori e di contribuire, in relazione
alle proprie capacità e alle sostanze del proprio reddito, al mantenimento
della famiglia, finché convivono con essa..

IMPORTANTISSIMO TEST - Oggi non esiste la potestà dei genitori, tantomeno la


patria potestà - oggi c’è la responsabilità genitoriale
NOTA BENE - Al giorno d'oggi, tutti i figli, sia legittimi che naturali hanno lo
stesso status giuridico e gli stessi diritti, anche per le successioni

L’INTERVENTO DEL GIUDICE NELLE DECISIONI FAMILIARI:


L’AUTONOMIA DELLA FAMIGLIA
L'altro principio costituzionale a cui la disciplina del matrimonio si ispira È quello
dell'autonomia della famiglia.

● ART. 144 del c.c. – Secondo questo importante articolo, i coniugi fissano
l'indirizzo della vita familiare.
● ART. 316 del c.c. -
(Prima: Esercizio della potestà genitoriale – Ora: Responsabilità
genitoriale)
Questo articolo del codice riguarda la responsabilità genitoriale: essa è
esercitata di comune accordo tra i genitori, e entrambi la hanno.
Riguardo la responsabilità genitoriale, è importante ricordare che un tempo
esisteva la potestà dei genitori e la patria potestà. Oggi, esse non
esistono più, e sono state sostituite dalla responsabilità genitoriale.

E in caso di conflitto tra i coniugi?


● ART. 145 del c.c. - In caso di conflitto tra coniugi, ciascun coniuge può adire
al giudice. Data l'autonomia della famiglia, in caso di conflitto i poteri del
giudice sono molto limitati, in quanto egli può soltanto suggerire ai coniugi
una soluzione, ma non può sostituirsi ad essi. Soltanto quando Il
disaccordo riguarda affari essenziali, e non è possibile trovare una
soluzione concordata, il giudice risolve il conflitto con una soluzione
adeguata alle esigenze dell’unità della famiglia, ma solamente se è
richiesto dai coniugi.
E se il conflitto riguardasse i figli?
Nel caso di un conflitto riguardante i figli, le cose cambiano. Anche in questo caso,
ciascun coniuge può adire al giudice, che ascolterà il figlio minore (età: 12 anni o
inferiore se capace di discernimento, Ossia è in grado di esprimere un giudizio)

❖ ART. 316 del c.c. - Questo articolo stabilisce che il giudice attribuisce il
potere di decisione o l'affidamento del figlio al coniuge più idoneo, anche
senza tenere conto del dissenso dell'altro genitore.

NOTA BENE:

Ad oggi è stato eliminato dal codice un inciso che consentiva nei casi in cui ci
fosse stato in caso di un grave pericolo per il figlio (salute), un disaccordo tra i
due genitori per una soluzione di questa questione urgente: prima prevaleva la
decisione del padre, ora no.

C) RAPPORTI PATRIMONIALI TRA I CONIUGI


Per quanto riguarda i rapporti patrimoniali tra coniugi, bisogna notare che esiste
un regime patrimoniale tra coniugi che consiste in una serie di obblighi di
contribuzione al sostentamento della famiglia: in questo caso si parla di regime
patrimoniale primario, in quanto i coniugi non possono sottrarsi all'adempimento
di questi obblighi.

Noi, però, dobbiamo occuparci invece di un regime patrimoniale che riguarda la


proprietà dei beni che vengono acquistati durante la vita di famiglia.
A riguardo, risulta importantissimo sapere che nel 1975 ci fu una riforma epocale,
che portò a una situazione di parità tra uomo e donna, e che ha riequilibrato i
rapporti tra i coniugi.

Di seguito vedremo tutti i tipi possibili di regimi patrimoniali tra coniugi.


1. COMUNIONE DEI BENI (ART. 159 e successivi del c.c.) - Regime legale
Dopo la riforma del 1975, Questo è il regime standard, che viene applicato
se i coniugi non esprimono una scelta al matrimonio rispetto alla
separazione dei beni. Così anche il coniuge ignorante può essere tutelato
senza sapere niente di diritto. Esso fu introdotto per andare incontro alle
donne, perché il regime patrimoniale precedente, la separazione dei beni,
penalizzava le mogli casalinghe, che non lavorando, non possedevano quasi
niente.
In poche parole, la comunione dei beni consiste nella cointestazione dei
beni acquistati durante la vita matrimoniale (50% e 50%).

Quali sono i beni che sono compresi nella comunione?


● Gli acquisti dei coniugi dopo il matrimonio, anche se comprati da un solo
coniuge
● I redditi da lavoro di ciascuno dei coniugi che allo scioglimento del
matrimonio non siano stati consumati
ESEMPIO: una volta finito il matrimonio, i redditi e anche gli investimenti
non consumati di marito e moglie vengono spartiti 50% e 50%, ma fino a
quel momento rimangono di proprietà del singolo coniuge

● I frutti dei beni di ciascun coniuge che non sono stati consumati allo
scioglimento del matrimonio
● Le aziende costituite durante il matrimonio e gestite da entrambi
● Gli utili e gli incrementi di azienda appartenente a uno solo dei coniugi e
gestita da entrambi

Quali sono invece i beni che sono esclusi dalla comunione?

● I beni personali (ART. 179 del c.c.): essi restano nel patrimonio del
coniuge

Ecco alcuni tipi di beni personali elencati dall’Art. 179:

1. I beni di cui, il coniuge era proprietario prima del matrimonio


2. I beni acquisiti dopo il matrimonio, per effetto di donazione o
successione
3. I beni di uso strettamente personale del coniuge (ESEMPIO: vestiti,
scarpe, auto…)
4. I beni che servono alla professione del coniuge, tranne quelli
destinati alle aziende in comunione (esempio: attrezzi di un idraulico)
5. I beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno
6. I beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali
sopra indicati o con il loro scambio, solo se ciò è dichiarato all'atto
dell'acquisto.
ESEMPI di beni che cadono / non cadono in comunione
1. donazione o eredità di uno dei due coniugi - RIMANE SOLO DEL
CONIUGE a meno che nel testamento si dice che questi beni vanno
nell’interesse della famiglia in generale

2. Beni acquistati prima del matrimonio: e se permuto immobile acquistato


prima del matrimonio con uno nuovo? rimane del coniuge, non di entrambi -
come l’immobile era prima suo, e quello permutato lo sarà anche ora. Però,
l’atto deve avvenire anche in presenza dell’atto coniuge!

COMUNIONE DE RESIDUO

Dopo la riforma del 1975, I coniugi contribuiscono entrambi alla famiglia con le
loro risorse.

ESEMPIO: Una persona che ha molti soldi in banca, deve provvedere al


sostentamento della famiglia. è importante ricordare però che anche l'altro coniuge
deve provvedere al sostentamento. Entrambi devono partecipare attivamente
all'attività familiare, e il residuo va spartito tra i coniugi.
ESEMPIO: Nel caso una persona decida di comprare con i suoi soldi una casa, in
caso di matrimonio quella casa è di proprietà di entrambi i coniugi, e sarà in
comunione.
ESEMPIO: I risparmi di ogni coniuge appartengono esclusivamente al
coniuge, ma in caso di divorzio vengono spartiti

DOMANDE

1. se letizia va a comprare in una gioielleria 4 diamanti grezzi, e li porta a casa, poi


la settimana compra un anello con un brillante, sono tutti di proprietà di letizia?
NO - solo l’anello è di letizia (bene personale) i 4 diamanti sono un
investimento sono 50 e 50. Questo avviene anche con azioni fondi ecc.

2. per i debiti nella comunione dei beni. beni mobili e immobili: se decido di vendere
un bene in comunione riguarda la straordinaria amministrazione il codice ci dice
che l’altro deve essere d’accordo, ma se lo eludo, lo vendo. l’altro può chiedere
l’annullamento del contratto entro al massimo un anno. ma se si tratta di un bene
mobile: il pittore mario ha dipinto un quadro acquistato dai coniugi letizia e
francesco. è di entrambi i coniugi, un giorno letizia decide di venderlo è
straordinaria amministrazione. lo vende a una persona ignara della comunione.
francesco lo scopre ma non è più valido l’annullamento del contratto, lo strumento
di tutela ha diritto che letizia ricostituisca il valore della comunione. o quadro o
soldi.
AMMINISTRAZIONE DELLA COMUNIONE (beni in comunione)

❖ ORDINARIA GESTIONE:
SPETTA AI CONIUGI, anche DISGIUNTAMENTE
❖ STRAORDINARIA AMMINISTRAZIONE:
SPETTA AI CONIUGI CONGIUNTAMENTE: devono essere entrambi
d’accordo. Nel caso questo vincolo viene evaso da uno dei coniugi,
il coniuge leso può chiedere l’annullamento del contratto entro un anno
della prescrizione di tale contratto.
ESEMPIO: vendita casa - devono sapere entrambi
Beni mobili - straordinaria amministrazione

Cosa succede nel caso di vendita senza il consenso del coniuge?


● ART. 184 del c.c. - Nel caso di vendita di beni compiuti da un coniuge
senza il consenso dell'altro, il legislatore dice che sono annullabili se
riguardano:
1. Beni immobili
2. Beni mobili registrati
Come dicevamo prima, il coniuge leso può chiedere l’annullamento del
contratto entro un anno della prescrizione di tale contratto.

Cosa succede in caso di disaccordo tra i coniugi?

● ART. 181 del c.c. - In caso di disaccordo tra i coniugi, il coniuge si


può rivolgere al giudice per essere autorizzato al complemento
dell'atto nell’interesse della famiglia

Cosa succede in caso di cattiva gestione?

● ART. 181 del c.c. - esclusione dall’amministrazione


“Se uno dei coniugi è minore o non può amministrare, ovvero se ha
male amministrato, l'altro coniuge può chiedere al giudice di escluderlo
dall'amministrazione.”

Cosa succede in caso di obbligazioni contratte nell'interesse della


famiglia?
Nel caso in cui siano assunti dei debiti nell'interesse della famiglia dai
coniugi, insieme o anche separatamente, rispondono i beni della
comunione.
Nel caso non bastassero, successivamente vengono aggrediti i beni
personali (Se l'obbligazione è stata presa solo da un coniuge, verrà
pignorato il 50% del coniuge debitore).
IN ALTRE PAROLE: in caso di mancato pagamento di bene comprato in
interesse della famiglia, vengono presi di mira i beni appartenenti a
entrambi i coniugi (i beni in comunione), perché l’obbligazione è stata presa
in interesse della famiglia. Successivamente in caso di non sufficienza dei
beni in comunione, verranno aggrediti i beni personali del coniuge che ha
compiuto l’acquisto.
ALTRO CASO IMPORTANTE: in caso di mancato pagamento di un bene
personale di un coniuge, verranno aggrediti prima i beni personali del
coniuge che ha stipulato quel contratto e POI il 50% del coniuge beni
comuni.

LE ALTERNATIVE ALLA COMUNIONE LEGALE DEI BENI:


LE CONVENZIONI MATRIMONIALI
Per scelta del nostro legislatore è possibile fare, in occasione del matrimonio e
anche dopo, delle convenzioni matrimoniali, che optano per un regime diverso
da quello indicato dalla legge.
Forma: atto pubblico
Ecco i vari tipi:

2) LA SEPARAZIONE DEI BENI


Prima della riforma del 1975, se nulla veniva detto alla celebrazione del matrimonio
veniva applicato questo regime patrimoniale: in caso di scioglimento del matrimonio
ogni bene va alla persona che ne detiene la proprietà. Al tempo, però, si creava
una situazione impari, che andava a discapito delle donne casalinghe, che non
avevano reddito.

3) LA COMUNIONE CONVENZIONALE: I coniugi possono inventare un regime


patrimoniale diverso da quello legale, comprendendo ad esempio nella comunione i
beni acquistati prima del matrimonio. In questo modo, essi trovano una via di mezzo
adatta alle loro esigenze. Questa Comunione è convenzionale, Quindi, amplia o
restringe il campo dei beni in comunione.

I limiti alla comunione convenzionale imposti dal legislatore


Il legislatore limita i beni che possono andare in comunione in caso di comunione
convenzionale.
Questi limiti vengono imposti per tutelare il coniuge più debole per evitare rapporti
di forza che portano a svantaggi per la parte debole.
❖ BENI DI USO STRETTAMENTE PERSONALE: non possono essere inseriti
in comunione
❖ BENI CHE SERVONO ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE: non
possono essere inseriti in comunione
❖ BENI OTTENUTI A TITOLO DI RISARCIMENTO DEL DANNO PER LA
PERDITA DI CAPACITA’ LAVORATIVA: non può andare in comunione
ovviamente
uno dei seguenti tre c’è nel test:
❖ REGOLE SULLA AMMINISTRAZIONE DELLA COMUNIONE (importante):
non si può decidere di derogare che la straordinaria amministrazione
spetti solo a un coniuge
❖ UGUAGLIANZA DELLE QUOTE (DOMANDA TEST): non ci si può mettere
d’accordo sulle quote di proprietà (esempio: 70-30%)
❖ REGIME RELATIVO ALLA RESPONSABILITA’ VERSO I CREDITORI: non
è possibile decidere di rispondere alle responsabilità verso i creditori del
coniuge

4) IL FONDO PATRIMONIALE
Il fondo patrimoniale è un regime patrimoniale convenzionale, che vincola
(tramite atto pubblico) uno o più beni determinati ai bisogni della famiglia.

NOTA BENE: il fondo patrimoniale può coesistere con gli altri regimi patrimoniali,
come comunione e separazione dei beni.

ESEMPIO: vincolo di alcuni immobili ai bisogni relativi al mantenimento allo studio


dei figli

Cosa significa vincolarli?

Se il coniuge assume obbligazioni che riguardano altro, i nostri creditori non


potranno aggredire quei beni. Solo i creditori che pretendono delle somme
riguardanti il fondo patrimoniale potranno aggredire quei beni, altrimenti no.

Spesso questo strumento viene utilizzato per sottrarre beni ai creditori, e se viene
provato che è stato creato per quel motivo, il giudice rende inefficace questo fondo
e i beni ritornano pignorabili da chiunque

Il vincolo di destinazione
DOMANDA TEST: i beni del fondo patrimoniale costituiscono un patrimonio
separato di destinazione al mantenimento della famiglia.

Che cosa può essere incluso nel fondo patrimoniale? (DOMANDA TEST)

Nel fondo patrimoniale possono essere inclusi:

❖ Beni mobili registrati


❖ Beni immobili
❖ Titoli di credito nominativi

NOTA BENE: I BENI DEL FONDO PATRIMONIALE NON POSSONO ESSERE


DENARO.

L’autonomia rispetto al patrimonio personale dei coniugi

I beni costituiscono un patrimonio separato.

Come si alienano (vendono) o si ipotecano i beni del fondo patrimoniali?

Riguardo il fondo patrimoniale, c’è il divieto di alienare o ipotecare i beni del fondo
patrimoniale senza il consenso di entrambi i coniugi.

Nel caso in cui invece ci fossero figli minori, L'alienazione dei beni può avvenire
solo con l’autorizzazione del Giudice.

La gestione del fondo patrimoniale

La gestione del fondo patrimoniale spetta ai coniugi secondo le regole sulla


comunione legale, ma si può costituire un fondo patrimoniale anche in regime di
separazione dei beni.

LO SCIOGLIMENTO DELLA COMUNIONE (NO DOMANDE)


❖ SEPARAZIONE
❖ SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO ( DIVORZIO, ANNULLAMENTO,
MORTE O DICHIARAZIONE DI MORTE PRESUNTA DEL CONIUGE)
❖ FALLIMENTO DEL CONIUGE
❖ MUTAMENTO REGIME PATRIMONIALE
❖ SEPARAZIONE GIUDIZIALE DEI BENI (INCAPACITA’ – CATTIVA
AMMINISTRAZIONE, MANCATA CONTRIBUZIONE AI BISOGNI DELLA
FAMIGLIA. ART. 193)
Le successioni (da qui si passa al secondo libro del c.c.)
Il codice civile disciplina la sorte dei diritti e obbligazioni di cui è titolare la persona
che muore. Molti di questi diritti e obblighi si estinguono, ma si trasmettono ai
successori i diritti e gli obblighi di natura patrimoniale della persona defunta, il
cosiddetto “de cuius”.

In altre parole, quindi, il diritto successorio disciplina la destinazione del


patrimonio della persona defunta.

La successione a causa di morte

La successione a causa di morte è la trasmissione dei rapporti giuridici di una


persona a seguito della sua morte (sia diritti, sia obblighi)

Con l’accettazione dell’eredità si assumono diritti e obblighi, sia gli elementi attivi
sia quelli passivi dovranno essere assolti dall’erede perché c’è la confusione tra i
due patrimoni, che si uniscono: ora i creditori del defunto potranno pretendere
dall’erede.

I TIPI DI SUCCESSIONE

Occorre sapere che il codice civile detta una distinzione tra due tipi principali di
successione:

● SUCCESSIONE TESTAMENTARIA

La successione testamentaria è la successione regolata dal defunto


stesso, tramite il testamento. I diritti patrimoniali del de cuius vengono
attribuiti secondo le determinazioni espresse nel suo testamento.

I tre tipi di testamento (da ricordare)

1. Testamento olografo: sottoscritto a mano dal testatore. Nel caso


venisse scritto non a mano, sarebbe nullo
2. Testamento pubblico: è il testamento scritto dal notaio. Ad esempio,
quando una persona è analfabeta o ha paura che possa essere
sottratto da parte di qualcuno
3. Testamento segreto: In questo caso il testatore scrive, firma e
sottoscrive il testamento, lo chiude in una busta e lo consegna al
notaio davanti a due testimoni. Il notaio conferma e prende atto del
testamento, e lo conserva tra i suoi atti.
4. Testamento speciale (DOMANDA TEST): Il testamento speciale è
diverso dagli altri tre, ed è confezionato solo in particolari occasioni:
ESEMPIO DI TESTAMENTO SPECIALE: in tempo di guerra, un soldato in punto
di morte dichiara le sue volontà al comandante davanti a dei testimoni
Non c’è un atto scritto, però sono dichiarazioni verbali. Ci sono delle formalità
previste dalla legge che danno sufficiente garanzia della corretta ricezione di
queste volontà.

Particolarità: se il testatore che comunica a voce le sue ultime volontà


sopravvive, e si trova a poter rifare il testamento secondo le modalità
classiche, egli ha tre mesi per tradurre il testamento speciale. Oltre i 3 mesi, le
volontà comunicate non sono più efficaci.

DOMANDA NEL TEST!

Le caratteristiche e i principi del testamento

Il testamento ha alcune caratteristiche fondamentali da ricordare:

❖ Il testamento è revocabile: il testatore può revocarlo e modificarlo


fino all'ultimo momento prima di morire punto. Questo è espressione
della libertà testamentaria dettata dal Codice Civile. Il testamento
deve quindi sempre poter essere revocato.
❖ Necessità della data: È necessario specificare la data nel testamento,
anche per avere la possibilità di capire quale testamento ha sostituito
il precedente in caso di ritrovamento di due testamenti.
❖ Atto unilaterale: sia il testamento che l'accettazione dell’eredità
sono atti unilaterali, che non danno luogo come nei contratti ad un
incontro di volontà. Quindi Il testamento ovviamente non è un
contratto.
❖ Che disposizioni contiene un testamento?

Il testamento può contenere:

a. Disposizioni patrimoniali (contenuto tipico del testamento)


1. Istituzione di erede
2. Legato: Il testatore dispone a titolo particolare di alcuni
beni determinati in favore di determinate persone
3. Costituzione di una fondazione
b. Disposizioni non patrimoniali (contenuto atipico del
testamento)

Esempio: disposizioni sui funerali, o pubblicare un’opera inedita


❖ Sono vietati i patti successori: i patti successori sono negozi
bilaterali o unilaterali, diversi dal testamento, con cui il testatore
dispone della propria successione per contratto:
1. Contratto con cui si dispone della propria eredità
2. Contratto con cui si alienano dei beni che si spera di ereditare
da un'altra persona
3. Oppure, un atto con cui si rinuncia o si dispone dei diritti
relativi ad un eredità futura .

ESEMPIO: non posso stipulare un contratto riguardante la mia


eredità: essendo revocabile, i contratti sono nulli, devo
riservare sempre la libertà di poter revocare il mio
testamento.

ESEMPIO: non posso vendere beni che non ho ancora


ereditato

ESEMPIO: Non posso assolutamente fare testamenti


reciproci (ti inserisco nel testamento solo se mi inserisci);
questo perché il testamento deve essere revocabile, e quindi
non devono esserci condizioni vincolanti).

UNA DEROGA AL PRINCIPIO DI TIPICITA’ DEL TESTAMENTO:

IL PATTO DI FAMIGLIA

Come sappiamo, Il testamento non è un contratto, e non è possibile stipulare i


cosiddetti patti successori, perché non è possibile stipulare un contratto con cui
sì dispone della propria eredità. Un caso particolare, però, è quello del patto di
famiglia: esso è un vero e proprio contratto con cui si assegnano ad alcuni
discendenti i beni strumentali finalizzati ad un attività imprenditoriale, al fine
di assicurare l'integrità aziendale e la continuità dell'attività in capo solamente
agli eredi ritenuti più idonei.

Attraverso questo contratto, posso far sì che alcuni beni che fungono al
funzionamento di un’impresa possano andare a qualcuno che è in grado di
gestirli e condurre l’esercizio. Ciò deve essere fatto senza andare ad
intaccare gli altri eredi.
LA DISTINZIONE TRA EREDITA’ E LEGATO

È molto importante distinguere le definizioni di eredità e legato.

● Eredità - Per quanto riguarda l'eredità, l'erede succede sia nei diritti che
negli obblighi del de cuius, o comunque in una quota di essi.

È importante ricordare che il patrimonio viene distribuito agli eredi.

L’erede deve accettare o rifiutare per forza l’eredità, al contrario del


legatario. Egli Inoltre risponde anche ai debiti ereditari, data la confusione
dei patrimoni (i patrimoni si uniscono).

ESEMPIO: Se ho tre figli, lascio il 33% ciascuno

ACCETTARE CON BENEFICIO DI INVENTARIO (DOMANDA TEST)

In caso di mancate informazioni, per tutelarsi, un erede accetta con


beneficio di inventario: significa che l’erede accettoa con questo
meccanismo particolare: viene fatto l’inventario dei beni del defunto
secondo una procedura svolta dal notaio. Con questo beneficio di inventario
si tiene separato il patrimonio dell’erede da quello del defunto, così
facendo in caso di debiti ereditari, il patrimonio dell’erede rimane intaccato,
e a venire colpito sarà solo il patrimonio del defunto.

● Legato - Il legatario diventa titolare di uno o più bene che non riguarda
l’eredità. Egli infatti non risponde dei debiti del defunto.

Il legatario non ha necessità di accettare il legato. Esso si può trasferire


anche senza che lui accetti esplicitamente; non dovendo lui pagare debiti
ereditari il trasferimento di proprietà avviene automaticamente. Il legatario
ha comunque la possibilità di rifiutare questo legato.

ESEMPIO / DOMANDA: Se un testatore lascia una casa al mare a X, e una


casa in campagna a Y e una casa in montagna a Z, ho attribuito loro legato
o sono eredi?
EREDI —> è vero che ho attribuito loro un bene determinato, ma dato
che avevano lo stesso valore all’incirca, rappresentano una quota del
patrimonio del soggetto deceduto. Non si tratta quindi di legato,
il bene determinato è espressione di una quota di patrimonio (⅓ in
questo caso)

Quindi posso lasciare anche beni determinati ai miei eredi se consistono in


una quota di eredità. essi saranno considerati eredi.
● SUCCESSIONE LEGITTIMA

Al contrario della successione testamentaria, la successione legittima è la forma di


successione che si attua per legge in mancanza di un testamento.

Se la persona muore senza aver fatto testamento, oppure se il testamento è


dichiarato nullo o annullato, succedono i successori legittimi, ossia i parenti
entro un certo ordine di successione. Più precisamente, i successori legittimi sono i
parenti entro il sesto grado; nel caso di mancanza di successori legittimi, l'eredità
va allo Stato.

NOTA: Tra i successori legittimi, ci possono essere anche i fratelli e le sorelle


naturali del de cuius.

Chi ha diritto all'eredità?

È importante ricordare che il parente più prossimo esclude quello più lontano.

Alcuni esempi pratici da ricordare:

❖ Muore un padre di famiglia senza alcun testamento: In questo caso vengono


prima i figli e poi il coniuge. La presenza di questi soggetti esclude tutti gli
altri successori

Quote: Coniuge e un solo figlio: un terzo e un terzo;

Coniuge e più figli: un quarto al coniuge e metà ai figli

❖ Muore una persona sposata senza figli:

Quote: due terzi al coniuge se concorre con fratelli e genitori

Coniuge e assenza di fratelli e genitori: coniuge erede universale

❖ Muore una persona senza figli e coniuge

Ereditano genitori, fratelli e sorelle legittime

❖ Muore una persona a cui mancano tutti i parenti sopra citati: In caso di
mancanza di figli, coniuge, genitori e fratelli, l'eredità va ai parenti di grado.
● LA SUCCESSIONE NECESSARIA

La successione necessaria, si applica quando il de cuius ha fatto


testamento, ma trascurato determinati parenti a cui la legge riserva una
quota dell'eredità, oppure quando ha fatto delle donazioni in vita tali da
ledere la quota di eredità destinata a determinati parenti, detti legittimari.

Non è una forma di successione vera e propria, ma è un insieme di regole


che limitano la libertà testamentaria.

Anche in presenza di diverse volontà del testatore, una quota di eredità si


devolve necessariamente a favore di alcuni stretti congiunti.

I LEGITTIMARI e la successione necessaria

Come dicevamo prima, i legittimari, sono i parenti a cui spetta di diritto una
quota del patrimonio, anche in caso di diversa volontà del testatore.

Chi sono i legittimari?

● Coniuge
● Figli
● Ascendenti (genitori): questi ultimi hanno diritto alla quota di riserva solo se
mancano i figli

È inoltre importante ricordare che i fratelli non sono legittimari, quindi si


possono diseredare, o escludere dal patrimonio.

Detto questo, è importante distinguere il patrimonio in due quote diverse:

1. QUOTA DI RISERVA - È la quota da destinare per legge ai legittimari


2. QUOTA DISPONIBILE - È la quota che rimane oltre la quota di riserva sulla
quale il de cuius ha piena libertà di disposizione.

Come quantificare la quota di riserva che spetta?

La quota di riserva che spetta ai legittimari si determina attraverso il

REDICTUM + DONATUM: il patrimonio che lascia + quanto ha donato in vita;


su questa base calcolo la quota di riserva.
E in caso di violazione della quota di riserva?

Nel caso in cui nel testamento venga lesa la quota legittima, si può agire in giudizio
tramite una AZIONE DI RIDUZIONE: l'azione di riduzione colpisce le disposizioni
testamentarie lesive della quota legittima, ed eventualmente anche le donazioni,
iniziando dall'ultima, finché non viene integrata la quota di riserva.

In caso di violazione della quota di riserva in un testamento pubblico, il notaio


è tenuto ad avvisare il testatore? No, in caso di testamento pubblico, il notaio non
è tenuto ad avvisare il testatore in caso di mancata quota di legittima.

IL LEGATO IN SOSTITUZIONE DI RISERVA

Puoi il testatore estromettere gli eredi legittimari dall'eredità?

Vi è un modo in cui il testatore può estromettere gli eredi legittimari dall'eredità,


rispettando la legge: è il legato in sostituzione di legittima. Questo legato è una
disposizione testamentaria da cui risulta che il testatore ha voluto attribuire un lascito
in alternativa alla legittima. Il codice civile stabilisce che il legittimario può
scegliere se rifiutare il legato e chiedere la legittima o accettare il legato e non far
valere il suo diritto alla legittima.

UNA REGOLA IMPORTANTE PER LE SUCCESSIONI:

IL DIRITTO ALLA RAPPRESENTAZIONE (successione per rappresentazione)

La rappresentazione fa subentrare i discendenti legittimi o naturali nel luogo e


nello stesso grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non vuole o non
può accettare l'eredità.

“QUANDO SI PARLA DI RAPPRESENTAZIONE, si parla di un istituto di diritto


successorio” - da non confondere con tutore alla RAPPRESENTANZA
all’interdetto

DOMANDA TEST - Mario ha due figli, Sebastiano e Carmine, che hanno a loro
volta due figli ciascuno.

Carmine muore, e successivamente muore Mario. La divisione avviene per stirpi


e non per capi. Se il patrimonio di Mario è 100, 50 andrà a Sebastiano, 25 a testa
ai figli di Carmine Questa si chiama successione per rappresentazione
I BENI (Terzo libro del Codice Civile)
Con il terzo libro del codice civile, si inizia a parlare della proprietà e ai diritti reali.
ma, prima di occuparci di tali argomenti, è necessario classificare i beni e
comprendere cosa significano nell'ambito del diritto privato.

Il codice civile per indicare l'attitudine delle cose ed essere oggetto di diritti usa il
concetto di bene

I beni di cui si occupa il diritto

Non tutti i beni come li conosciamo sono beni in senso giuridico.

I beni in senso giuridico sono cose che possono essere oggetto di conflitti tra
uomini, e che l'uomo aspira a far proprie escludendo gli altri dalla loro utilizzazione.
Sono quindi cose che hanno un valore economico.

È necessario e importante fare una distinzione tra le varie categorie di beni;


l'importanza di tale distinzione risiede nelle differenti regole di circolazione di
questi beni.

Ricordiamo inoltre che queste categorie di beni sono regolate dagli ARTT. 812-814.

● Beni immobili: Sono il suolo, i corsi d’acqua e tutto ciò che è ancorato al
suolo. Il legislatore stabilisce l'elenco dei beni immobili, e ciò che non è
immobile è di conseguenza mobile
● Beni mobili: essi si dividono in:
1. Beni mobili ordinari: cellulare, occhiali…
2. Beni mobili registrati: sono i beni che sono iscritti nei pubblici
registri.

ESEMPIO DI BENI MOBILI: aereo, alcuni tipi di imbarcazione, nave,


automobili…

NOTA BENE! È inoltre importantissimo ricordare che sono beni mobili anche
le energie naturali che hanno valore economico, che quindi vengono rese
attive dall'uomo e cedute ad un dato prezzo, come l'elettricità o l’energia
nucleare.
La distinzione tra beni pubblici e beni privati

❖ Beni pubblici: I beni pubblici sono i beni che sono patrimonio dello Stato,
ossia fanno parte del demanio
❖ Beni privati: I beni privati sono quei beni che sono suscettibili di
appropriazione da parte dei singoli, ossia quelli che possono essere
oggetto di contratto da parte dei soggetti

Le altre definizioni riguardanti i beni

(Due domande nel test, probabilmente riguardanti le pertinenze)

● UNIVERSALITA’ MOBILI

Le università di beni mobili fanno riferimento alla pluralità di cose che


appartengono alla stessa persona e hanno destinazione unitaria. Inoltre,
bisogna sapere che è possibile vendere un’universalità di beni mobili.

ESEMPIO DI UNIVERSALITA’: Biblioteca, collezione di quadri, gregge…

● PERTINENZA

L’Art. 817 del c.c. definisce la pertinenza come una cosa mobile o immobile
destinata in modo durevole al servizio o ad ornamento di un’altra cosa.

ESEMPIO DI PERTINENZE: una scialuppa per una nave


una statua per un giardino, una cantina o un garage per un appartamento

Non sono pertinenze: Le cose che compongono il bene principale senza le


quali non sarebbe più lo stesso.

ESEMPIO: un'auto è composta da molti componenti. Senza il motore, ad


esempio non sarebbe più un auto, quindi il motore non può essere
considerato pertinenza.

La disciplina di circolazione delle pertinenze:

Se un soggetto vende il bene principale, vende automaticamente anche le


pertinenze appartenenti al bene, a meno che non è specificato
diversamente nell'offerta di vendita.
DIRITTI REALI (3 libro)

Perché si chiamano così - perché sono diritti sulla cosa,


che si incorporano ad essa. Indicati in modo tassativo dal
legislatore
DIRITTO DI PROPRIETA’

DIRITTI REALI MINORI (CONTENUTO PIU’RISTRETTO) SU COSA ALTRUI :

USUFRUTTO –USO- ABITAZIONE- SUPERFICIE- SERVITU’ PREDIALI –


ENFITEUSI-COMUNIONE

DIRITTI REALI DI GARANZIA: PEGNO (bene mobile) E IPOTECA (beni immobili)


(disciplinati nel libro sesto del codice)

Pegno: l’oggetto si da al creditore o a un terzo, ma se il debitore non paga il credito


entro la scadenza, il creditore non è legittimato a tenere l’oggetto, perché non
“rispetta” il patto commissorio

Patto commissorio - promuovere la vendita dell’oggetto e soddisfarsi sul ricavato. Il


resto della cifra (se avanza) lo ridò al debitore
CARATTERISTICHE GENERALI

DIRITTI SULLA COSA

ASSOLUTI - diritti che possono essere opposti a qualunque soggetto, al contrario


dei diritti relativi (opporre solo a soggetti determinati)

TIPICI - diritti che hanno un contenuto caratterizzante previsto dal legislatore.

NUMERO CHIUSO - Sono soltanto quelli previsti espressamente dalla legge.

DIRITTO DI SEGUITO – si incorpora alla cosa e la segue. se ad esempio io vendo


qualcosa, il diritto di usufrutto circola con il cambio di proprietà - COORDINARE
CON LE REGOLE SULLA TRASCRIZIONE

ELASTICITA’ DEL DOMINIO - posso limitare il mio diritto imponendo sulla

PRESCRIZIONE DOMANDA - i diritti reali si prescrivono per mancato esercizio di


questo diritto per venti anni. L’unico diritto reale che non si prescrive dopo un certo
periodo è il diritto di proprietà

SUSCETTIBILI DI POSSESSO

ESEMPIO: DIRITTO DI USUFRUTTO

Io costituisco il diritto in capo a un soggetto di usufruire di un bene.

Posso attribuire un diritto di usufrutto per dieci anni (elasticità del dominio) - si
riespande la proprietà

Quando lo posso utilizzare questo diritto? Esempio: casa: quando io voglio donare
una casa a qualcuno, tengo a me il diritto di usufrutto (diritto di seguito) - se si vende
la casa, il mio diritto di usufrutto segue il cambio di proprietà

DOMANDA - il diritto di proprietà si prescrive? NO!!!

DIRITTO DI PROPRIETA’ (quasi la metà del test riguarda questo)

NOZIONE: ART.832

LIMITI AL DIRITTO DI PROPRIETA’:

- IMMISSIONI
- ATTI EMULATIVI
- DISTANZE TRA EDIFICI
- PRELAZIONE LEGALE
- VINCOLI DI DESTINAZIONEDEI SUOLI
- PERMESSO DI COSTRUIRE
MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA’: la proprietà si acquista in modi
tassativamente decisi dalla legge

A TITOLO DERIVATIVO: la mia proprietà deriva da un altro proprietario, che la


perde al momento dello scambio

Strumenti:

CONTRATTO

SUCCESSIONE A CAUSA DI MORTE

Oltre a questi strumenti, non ci sono altri modi per trasferire la proprietà da un
soggetto all’altro

A TITOLO ORIGINARIO

PRINCIPALMENTE:

- OCCUPAZIONE
- INVENZIONE
- ACCESSIONE
- USUCAPIONE (* POSSESSO, ART.1140 )
- REGOLA “POSSESSO VALE TITOLO” ART.1153
OCCUPAZIONE:

COSE MOBILI NON APPARTENENTI A NESSUNO (RES NULLIUS) Es. pesci del
mare

COSE ABBANDONATE DAL PROPRIETARIO (res derelicta)

Cose non appartenenti a nessuno o abbandonate + Volontà di farla propria +


appropriazione materiale = si diventa proprietà

INVENZIONE:

RITROVAMENTO DI COSE SMARRITE(MA NON ABBANDONATE) DAL


PROPRIETARIO. Es.libretto assegni, cose di pregio.

in quel caso, se si conosce il proprietario, si restituisce, altrimenti si va in comune a


dare l’oggetto smarrito. Dopo un anno, se nessuno lo reclama si diventa proprietari

COSE NASCOSTE SOTTERRATE DI CUI NESSUNO PUO’ PROVARE DI ESSERE


PROPRIETARIO (se ritrovate da un terzo su fondo altrui: si dividono al 50% tra
ritrovatore e proprietario del fondo.

ACCESSIONE : SI UNISCONO UNA COSA PRINCIPALE AD UNA COSA


SECONDARIA. LA PROPRIETA’ DELLA COSA PRINCIPALE FA ACQUISTARE LA
PROPRIETA’ DELLA COSA ACCESSORIA.

ACCESSIONE AL SUOLO.

COSTRUZIONE, PIANTAGIONE,OPERA COSTRUITA SOPRA O SOTTO IL


SUOLO: APPARTIENE AL PROPRIETARIO DEL SUOLO.

L’ACQUISTO E’ IMMEDIATO E AUTOMATICO

Domanda: contratto di appalto di casa - in realtà si acquista il terreno, e man mano


che si costruisce sul tuo suolo, diventi proprietario della casa. Quindi si acquista la
casa a titolo originario secondo il principio dell’accessione. CONTRATTO DI
APPALTO

Nel caso compro casa già fatta - CONTRATTO DI VENDITA - no accessione

Caso particolare accessione invertita

USUCAPIONE

REGOLA POSSESSO VALE TITOLO

USUFRUTTO: LEGALE (ART. 394) VOLONTARIO (978).


Attribuire un diritto sulla cosa, di poter usufruire del bene. Si può trasferire il diritto di
usufrutto. Se non è fissato un termine, il limite massimo è la vita dell’usufruttuario.

DOMANDA TEST: Se l’usufruttuario trasferisce il suo diritto a qualcun altro, questo


diritto dura fino alla morte del primo usufruttuario.

DOMANDA TEST: quale è il contenuto che caratterizza il diritto di usufrutto?


l’usufruttuario non può modificare la destinazione economica del bene. Se un
immobile è adibito a edificio commerciale, non posso chiedere il cambio di
destinazione

USO e ABITAZIONE: limitato ai bisogni propri e della propria famiglia. Art. 1024:
divieto di cessione. Hanno un campo più ristretto rispetto a quello dell’usufrutto. Chi
possiede questo diritto non può dare in locazione / trasferire il diritto d’uso e
d’abitazione.

DIRITTO REALE che ad esempio ha il coniuge quando muore l’altro di abitare la


casa familiare

SUPERFICIE (SUPRA FACTUM). (TEST)

Deroga al principio dell’accessione.

Il diritto di fare e mantenere una costruzione sotto o sopra il suolo altrui ovvero il
diritto di proprietà di una costruzione separata dalla proprietà del suolo.

DUE IPOTESI:

1) COSTITUZIONE DI UN DIRITTO DI SUPERFICIE PER LA


REALIZZAZIONE DI UN’OPERA
2) L'ALIENAZIONE DELLA SOLA COSTRUZIONE: IL PROPRIETARIO SI
RISERVA LA PROPRIETA’ DEL SUOLO
ES. EDICOLE, STAZIONI DI SERVIZIO INSTALLATE SU SUOLI PUBBLICI,
GARAGE SOTTOSTANTI A SUOLI PUBBLICI
NO PROPRIETA’ SEPARATA PER LE PIANTAGIONI

domanda test: cosa non posso separare? la piantagione dal suolo

SERVITU’ PREDIALI
Predio = fondo, terreno
A favore di un fondo - ossia di un bene immobile (solo immobile)
PESO IMPOSTO SU UN FONDO PER L’UTILITA’ DI UN ALTRO FONDO
APPARTENENTE A DIVERSO PROPRIETARIO
esempio: costruzione di un passaggio da un terreno all’altro di proprietari
diversi.
Esempio: fondo intercluso (fondo chiuso da altri fondi). In questo caso, il
proprietario del fondo intercluso può decidere di andare dal giudice, che
imporrà la costruzione coattiva di una servitù anche senza la volontà del
proprietario dell’altro fondo, per mancanza di altre opzioni
DOMANDA TEST: LA SERVITÙ COATTIVA SI COSTITUISCE:
PER CONTRATTO: prima di procedere in giudizio, si costituisce per
contratto
SOLO PER PROVVEDIMENTO PER GIUDICE
SOLO PER PROVVEDIMENTO PER GIUDICE O PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
LEGISLATORE
PESO: può consistere in un pati (sopportare che altri passino sul fondo o
attingano acqua: SERVITU’ AFFERMATIVA) o un non facere (non costruire:
SERVITU’ NEGATIVA).

SERVITU’ APPARENTE: ci sono opere visibili e permanenti per l’esercizio


della servitù (acquedotto);diff. Servitù di passaggio.
SERVITÙ NON APPARENTE: quando non ci sono opere visibili e permanenti

Come si costituiscono le servitù? per contratto, sia se coattiva se volontaria


DOMANDA: servitù costituita per destinazione del padre di famiglia
ESEMPIO: se un terreno viene diviso tra i due figli in un testamento, e in
una metà c’è il pozzo e nell’altra no, automaticamente si costituisce una
servitù per destinazione del padre di famiglia.
UTILITA’: può consistere in un qualsiasi vantaggio a favore del fondo, NON
DEVE AFFERIRE ALLA PERSONA (NO:servitù su un fondo per l’esercizio della
caccia );
LE SERVITU’ SI DISTINGUONO DAI LIMITI LEGALI DELLA PROPRIETA’

SERVITU’ COATTIVE O VOLONTARIE


SERVITU’ VOLONTARIE COSTITUZIONE:
- ATTO NEGOZIALE (TESTAMENTO O CONTRATTO)
- PER DESTINAZIONE DEL PADRE DI FAMIGLIA (ACQUISTO A TITOLO
ORIGINARIO)
- PER USUCAPIONE (ACQUISTO A TITOLO ORIGINARIO)

ENFITEUSI: attribuisce lo stesso potere di godimento del proprietario


salvo l’obbligo di migliorare il fondo e pagare il canone. Sono
intervenute nel tempo diverse leggi che hanno rafforzato la posizione
dell’enfiteuta attribuendo anche il potere di realizzare costruzioni,
addizioni.
Durata: non meno di venti anni o perpetuo
Affrancazione: 15 volte l’ammontare del canone annuo.

POSSESSO - ART. 1140 E SEGUENTI

POTERE DI FATTO. CIO’ CHE CONTA NON E’ LA SUSSISTENZA O MENO DEL


DIRITTO REALE IN CAPO AL SOGGETTO CHE HA LA DISPONIBILITA’ DEL
BENE MA LA CIRCOSTANZA CHE IL SOGGETTO ESERCITA DI FATTO I POTERI
CHE COMPETONO AL TITOLARE DEL DIRITTO.

Diritto reale - in comunione: quando ci sono più


proprietari (comproprietari)

DIRITTO DI PROPRIETA’ - nozione: art.832

Il proprietario può usare e disporre dei propri beni in maniera esclusiva nei limiti
imposti dalla legge

LIMITI AL DIRITTO DI PROPRIETA’

- Immissioni (ART.844): io proprietario devo tollerare le immissioni di rumore,


calore, fumi… a meno che non superino la normale tollerabilità

Priorità d’uso - importante

- atti emulativi - sono vietati dalla legge. Sono vietati atti che non hanno altro
scopo se non quello di creare molestia e non hanno utilità per chi li compie
- distanze tra edifici
- prelazione legale
- vincoli di destinazione dei suoli
- permesso di costruire

DOMANDA: se io costituisco un diritto di usufrutto sulla mia proprietà è

un limite al diritto di proprietà


un atto dispositivo del mio diritto di proprietà
un atto di godimento del mio diritto di proprietà
DOMANDA: tra tutti i diritti reali che abbiamo visto, che cosa si potrebbe pensare
non come atto dispositivo ma limite al diritto di proprietà: SERVITU’

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