Le Forze
Le Forze
Le Forze
Quando un corpo è fermo o in movimento, tende a restare in quello stato a meno che una forza non lo
modifichi.
Esempi pratici:
o Se tiri un foglio di carta velocemente da sotto un oggetto pesante, l'oggetto non si muove.
o Quando un tram parte all’improvviso, ci sentiamo spinti all’indietro.
o Se scendiamo da un veicolo in movimento, siamo spinti in avanti.
Il principio di inerzia: Inerzia significa che un corpo tende a restare come è: fermo se fermo, o in
movimento se in movimento, fino a quando qualcosa (una forza) non lo cambia.
Nella vita quotidiana sembra che i corpi in movimento si fermino da soli, ma questo è solo perché ci sono
forze come l’attrito e la resistenza dell’aria. Se non ci fossero, i corpi continuerebbero a muoversi
all'infinito, come succede nello spazio.
DEFINIZIONE DI FORZA - EFFETTI
• Le forze possono essere rappresentate graficamente usando vettori, cioè segmenti con una freccia. Cosa può
indicare la lunghezza di un vettore?
• E la freccia ci mostra il verso, mentre la linea ci indica la direzione e la retta d'azione della forza. Facciamo un
esempio: pensate ad un aereo in volo. Le forze coinvolte sono il peso che lo spinge verso il basso, la portanza che
lo solleva, la spinta dei motori che lo fa avanzare e la resistenza dell'aria che lo frena. Tutte queste forze devono
essere bilanciate per mantenere il volo stabile.
• La forza, come tutte le grandezze vettoriali, si rappresenta quindi con un segmento orientato e si indica
con una lettera maiuscola soprassegnata.
TIPI DI FORZE:
LE FORZE DI CONTATTO E LE FORZE A DISTANZA
• la sua intensità
• la sua direzione
• Il verso
• e il punto di applicazione
LA COMPOSIZIONE DELLE FORZE
• Secondo voi, cosa succede quando applichiamo più forze su un oggetto? Ad esempio, pensate a una
partita di tiro alla fune, dove ci sono squadre che tirano da lati opposti. Cosa accade al centro della
corda?
• Immaginate che ogni volta che esercitiamo una forza su un oggetto, possiamo considerarla come un
"vettore" (che è una freccia che indica la direzione e la grandezza della forza). Se applichiamo più
forze, queste si combinano tra loro.
• La composizione delle forze è proprio il processo di sommare due o più forze per ottenere un’unica
forza, chiamata risultante, che ha lo stesso effetto di tutte le forze applicate.
OPERAZIONI CON LE FORZE
con α angolo
formato tra
le due
forze F1 ed F
2 di cui deve
essere nota
l’intensità.
A COSA SERVE LA COMPOSIZIONE DELLE FORZE?
• Quando ci troviamo in una situazione dove più forze agiscono su un corpo (ad esempio, il vento che spinge una
barca mentre il motore la spinge in avanti), possiamo trovare una sola forza che descriva tutti gli effetti combinati.
• Questa forza risultante ci aiuta a capire come si muoverà l’oggetto. È come trovare una scorciatoia per capire il
risultato finale senza calcolare ogni singola forza separatamente.
• Pensate a quando andate in bicicletta contro vento. Da una parte, state applicando una forza sui pedali per spingere
la bici in avanti, ma dall'altra parte c'è il vento che spinge in direzione opposta.
• Quello che sentite è la combinazione di queste due forze: la forza con cui pedali meno la forza del vento. Se il vento
è molto forte, sentirete come se fosse difficile avanzare, proprio perché la risultante delle forze è minore.
PERCHÉ STUDIAMO LA COMPOSIZIONE DELLE FORZE?
• Le forze parallele sono forze che agiscono lungo direzioni parallele, ma non necessariamente nello
stesso verso. Possono essere concordi (quando hanno lo stesso verso) o discordi (quando hanno
versi opposti). Queste forze possono influenzare un oggetto in modi diversi a seconda della loro
intensità e direzione.
• Se due forze parallele agiscono nello stesso verso (sono concordi), la risultante è una nuova forza
che ha:
Intensità pari alla somma delle due forze.
Direzione uguale a quella delle forze applicate.
Verso uguale a quello delle forze originali.
FORZE PARALLELE
• Quando le forze parallele agiscono in versi opposti, cioè sono discordi, il processo è simile, ma la
risultante avrà:
Intensità pari alla differenza delle intensità delle forze.
Direzione comune alle due forze.
Verso uguale a quello della forza maggiore.
Il punto di applicazione della risultante sarà sempre esterno al segmento che congiunge i punti di
applicazione delle forze e si troverà dal lato della forza maggiore
SE TRE AMICI SPINGONO UN CARRELLO, MA OGNUNO SPINGE IN UNA DIREZIONE
DIVERSA, COME POSSIAMO CAPIRE QUALE SARÀ IL MOVIMENTO DEL CARRELLO?
• Se tre amici spingono un carrello in direzioni diverse, per capire quale sarà il movimento del carrello dobbiamo
considerare la composizione delle forze applicate.
• Ognuno dei tre amici esercita una forza con una certa intensità e direzione, quindi dobbiamo sommare queste forze
vettorialmente.
• Come lo facciamo?
1. Rappresentiamo ogni forza come un vettore, cioè una freccia che indica la direzione e la forza con cui ogni persona
spinge.
2. Sommiamo le forze: iniziamo combinando due forze usando il metodo grafico del parallelogramma, che ci dà una
prima forza risultante. Poi, sommiamo questa risultante con la terza forza.
3. La direzione finale del movimento del carrello sarà quella della forza risultante, che tiene conto di tutte le forze
applicate, e la velocità dipenderà dall’intensità di questa risultante.
FORZE CHE FORMANO UN ANGOLO RETTO
• Ora, immaginiamo di dover spostare un mobile pesante a casa. Se tu e un amico spingete entrambi il mobile
con forze diverse, la risultante sarà la combinazione delle vostre forze.
• Se le vostre forze sono nella stessa direzione, la risultante sarà più grande; se tirate in direzioni opposte, la
risultante sarà più piccola, o addirittura potrebbe annullarsi.
• Cosa succede se due forze agiscono ad angolo retto tra loro?
• Quando due forze sono perpendicolari si usa il teorema di Pitagora per calcolare la forza risultante.
• Immagina di sollevare una cassa con una gru e tirare lateralmente: la forza complessiva non sarà solo verso
l'alto o di lato, ma in una direzione diagonale.
FORZE COMPLANARI NON PERPENDICOLARI
• È l'inverso della composizione. Abbiamo una forza e vogliamo dividerla in due o più forze che
agiscono in direzioni diverse. Questo si chiama scomposizione delle forze.
• Possiamo scomporre la forza lungo due direzioni: una verticale e una orizzontale. In questo caso, le
componenti saranno le proiezioni della forza lungo questi due assi.
SCOMPOSIZIONE DI UNA FORZA
e calcolare separatamente:
SCOMPOSIZIONE DI UNA FORZA
• Se le due rette d’azione assegnate formano fra loro un angolo di 90°, il parallelogramma
diventa un rettangolo e il calcolo analitico di F1 e F2 risulta notevolmente semplificato.
Infatti, noti gli angoli α1 e α2, è:
COMPOSIZIONE DI PIU FORZE APPLICATE A UNO STESSO PUNTO
IL POLIGONO DELLE FORZE
• Per eseguire la composizione di più forze applicate a uno stesso punto si può adottare il
metodo grafico del poligono delle forze, che è una conseguenza semplificata
dell’applicazione del metodo del parallelogramma.
TRIANGOLO DELLE FORZE
Generalmente la spezzata detta poligonale delle forze è aperta, cioè il suo estremo non
coincide con l’origine. Nell’eventualità che la poligonale risulti chiusa, la risultante del sistema
è nulla e, di conseguenza, il sistema è “equilibrato”. È ovvio che la regola del poligono
permette di eseguire anche la composizione di due sole forze; in questo caso, si parla di
triangolo delle forze.
IL POLIGONO FUNICOLARE
1 3
5 6
2
7 8
4
IL POLIGONO FUNICOLARE
IL POLIGONO FUNICOLARE
La costruzione del poligono funicolare si semplifica nel caso che le forze assegnate siano
tutte parallele. Il questo caso la poligonale si riduce in un segmento parallelo alle forze
stesse e non esistendo un lato di chiusura la sua lunghezza O3 rappresenta l'intensità della
risultante.