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Ciccio Ingrassia

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Ciccio Ingrassia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Francesco Ingrassia, detto Ciccio (Palermo, 5 ottobre 1922 –
Roma, 28 aprile 2003), è stato un attore, comico, regista,
sceneggiatore[1][2], conduttore televisivo e cantante italiano.

Insieme a Franco Franchi formò il famoso duo comico Franco e


Ciccio, entrato nella storia della cinematografia italiana.[3] La
coppia girò più di 100 film tra gli anni sessanta e ottanta, e si
Ciccio Ingrassia nel 1967, in un
distinse anche nel mondo dello spettacolo, tra televisione
fotogramma del film Il lungo, il corto,
(apparizioni e conduzione di programmi di successo) e teatro.
il gatto

Nel corso della sua lunga carriera cinematografica, Ingrassia è


stato candidato più volte alla vittoria di svariati premi. Fu candidato per la prima volta ai Nastri d'argento
nel 1974, come miglior attore non protagonista per Amarcord di Federico Fellini.[4] Ebbe
successivamente altre due candidature, sempre come miglior attore non protagonista nel 1976, per il
quale vinse il premio recitando nel ruolo dell'onorevole Voltrano nel film Todo modo di Elio Petri[5] e nel
1996, per il film Camerieri.[6] Nel 1988 venne candidato ai Ciak d'oro come miglior attore non
protagonista per il film Domani accadrà,[7] diretto da Daniele Luchetti (al suo esordio alla regia), mentre
nel 1991 vinse il David di Donatello per il film Condominio, come miglior attore non protagonista nel
ruolo del maresciallo Gaetano Scarfi.[8]

Indice
Biografia
Giovinezza
Franco e Ciccio
Da solo
Anni ottanta e novanta
Gli ultimi anni
La morte
Omaggi
Dediche
Filmografia
Attore
Regista
Teatro
Programmi TV
Radio
Pubblicità
Doppiatori
Discografia
45 giri
Riconoscimenti
Onorificenze
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

Giovinezza
Nacque a Palermo, nel quartiere Il Capo, in via San Gregorio, il 5 ottobre 1922. Molte biografie riportano
il 1923, ma si tratta di un refuso giornalistico che il comico non si è mai premurato di correggere.[9]
Quartogenito dei cinque figli di Pietro Ingrassia (muratore) e di Nunzia Motta (casalinga), di
modestissime condizioni economiche. Sin dall'infanzia manifestò uno scarso interesse per l'istruzione e
una propensione all'umorismo. Nonostante il modesto impegno profuso nell'attività scolastica, riuscì a
ottenere la licenza elementare, ma con molti problemi perché non era bravo in matematica. Nel 1936 si
iscrive al primo ginnasio dell'Istituto "De Cosme" pur cosciente di non aver alcuna speranza di terminare
gli studi. Il suo unico scopo era quello di avere la divisa nuova della scuola (un vestito nuovo all'epoca
era ambitissimo) e, una volta ottenuta, lasciò gli studi dopo appena due mesi per dedicarsi al lavoro ed
ottenere il denaro che sarebbe servito alla sua famiglia. Nell'adolescenza cercando di mantenersi con i
mestieri più disparati (barbiere, falegname, calzolaio, salumiere), si guadagnò da vivere dal 1938 come
intagliatore di calzature; eppure già iniziò a manifestarsi la sua passione per il mondo dello spettacolo e
cominciò a esibirsi in occasione di cerimonie private dove imitò con successo alcune gag di Totò,
divenuto il suo idolo.

Ma il suo vero e proprio esordio sulle assi del palcoscenico risale a qualche anno più tardi, in pieno
conflitto mondiale: nel 1944, infatti, dopo una lunga frequentazione del "Bar degli artisti", autentico
raduno di celebrità in erba, si riunì a Enzo Andronico e a Mimì Ciampolo[10] a formare il Trio Sgambetta.
Da quel momento per il comico palermitano iniziò una lunga gavetta, segnata da condizioni al limite
dell'indigenza. Alla fine della guerra si trasferì a Torino, dove si misurò, al fianco di un esordiente Gino
Bramieri, nel genere della parodia che allora godeva dei favori del pubblico. Nel 1950 nacque un altro
trio formato da Ciccio, Cecè Doria e Maurel, il cui pezzo forte era un numero in cui andavano in scena
vestiti da donna, un espediente di grande effetto comico spesso usato nell'avanspettacolo. Durante una
recita milanese, nel 1957, Ingrassia conobbe una componente di una
scalcagnata orchestra di Tabarin, Rosaria Calì (1926-2019), con la quale
convolò a nozze a Genova il 5 settembre 1960 ed ebbe da lei il figlio
Giampiero, nato il 18 novembre 1961, che piú tardi seguirà le sue orme.

Franco e Ciccio
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio.

All'inizio degli anni cinquanta, Ingrassia era attore in una compagnia


teatrale, con regolare contratto. Per le strade di Palermo incontrò quasi
casualmente Francesco Benenato, che presto acquisisce il nome d'arte di
Franco Franchi, iniziando un lungo sodalizio artistico cinematografico, che
Ciccio Ingrassia nel 1946,
avrebbe dato vita a una coppia definita "d'oro" per il grande successo che
agli inizi della carriera
ebbe di pubblico e di botteghino. L'occasione per debuttare insieme
avvenne quando il capocomico della compagnia di avanspettacolo
"Pasquale Pinto", Giuseppe Pellegrino di Catania, propose a
Ciccio di sostituire uno dei suoi comici Nino Formicola (che si era
ammalato durante il viaggio da Napoli a Palermo) nello spettacolo
che dovevano fare in Sicilia. Ciccio all'inizio rifiutò, perché era
tornato a fare il tagliatore-modellista di calzature e propose a
Pellegrino di assumere Franco al suo posto. Inizialmente il
capocomico non voleva scritturare Franco perché voleva puntare
sul sicuro, ma Ciccio insistette così tanto (perché credeva nella sue
qualità) che alla fine Pellegrino accettò a patto però che venisse
anche Ciccio, in modo che se Franco si fosse rivelato un fiasco
avrebbe avuto un valido ricambio. Così il gran debutto avvenne
nel teatro "Costa" di Castelvetrano presso Trapani. Nel 1954, si
esibirono per la prima volta insieme. Il primo spettacolo era Ciccio Ingrassia e Franco Franchi
nel film Due mattacchioni al Moulin
dedicato alla canzone napoletana Core 'ngrato. La collaborazione
Rouge (1964)
artistica fra i due comici siciliani si consolidò ben presto in una
profonda amicizia. L'esperienza e la maggior padronanza del
linguaggio di Ciccio si fondono perfettamente con la vitalità e la grande potenzialità comica di Franco.
Dopo un periodo di prova nella maggior parte dei teatri siciliani, Franco e Ciccio approdarono a Napoli.
Qui ottennero un enorme successo al Salone Margherita, dove fecero moltissimi spettacoli (generalmente
dei collage di sketch). Benché i due comici erano ormai diventati noti, finora avevano frequentato
soltanto i teatri di serie B del sud e il loro tenore di vita era ancora basso (dormivano nello stesso letto e
non sempre mangiavano). Un'altra svolta nella loro vita avvenne quando vennero notati da un altro
capocomico siciliano, Giovanni Di Renzo che li aveva visti durante uno spettacolo tenuto al "Politeama"
per i vigili urbani. Di Renzo affermò che se Franco e Ciccio avessero ottenuto anche al nord almeno il
50% del successo che avevano riscosso lì, sarebbero diventati i migliori comici italiani e così vennero
ingaggiati per una tournèe al nord. Il capocomico gli anticipò 10.000 lire (che spesero subito e per questo
furono costretti a fare un prestito per pagare il biglietto ferroviario per Milano). Nel 1957 Franco e Ciccio
si esibirono in molti teatri lombardi. Il debutto al nord avvenne a Como con lo spettacolo "Al Texas
Club" scritto da Gallucci, che poi portarono anche a Bergamo (al Teatro Duse). Il secondo lavoro che
presentarono si intitolò "Due in allegria e Cinque in armonia" scritto da Amedeo Sollazzo (in futuro,
sceneggiatore di alcuni loro film). In questo spettacolo Franco e Ciccio interpretavano lo sketch di due
legionari (ripreso poi nel film del 1962 "I due della legione"). In Lombardia Franco e Ciccio riscossero
successo e apprezzamenti dando prova che la loro comicità fosse universale e quindi non legata a confini
regionali. Dopo la Lombardia, Franco e Ciccio cominciarono a girare, nel 1959, i teatri del Veneto.
Durante un loro spettacolo a Belluno, Franco rimase imprigionato con le ballerine nel teatro dove era
scoppiato un incendio. Fortunatamente riuscì a trovare l'estintore e si salvò. Questi due lavori gli valsero
il primo riconoscimento ufficiale, il premio "Mascotte", assegnato dall'omonima rivista d' Avanspettacolo,
come rivelazione dell'anno. Con Due in allegria e cinque in armonia si esibirono anche in Francia, grazie
all'interesse dell'impresario francese "Metz". Nonostante il loro francese fosse del tutto incomprensibile,
riuscirono a far ridere anche il pubblico, grazie alla potenza comica delle loro gag visive. Nel 1960
esordirono nel Cinema, con il film Appuntamento a Ischia di Mario Mattoli, nel ruolo di due
contrabbandieri. Essi realizzarono insieme, senza contare i film da solisti, centotrentadue film
prevalentemente nella prima metà degli anni sessanta, lavorando con registi, come: Vittorio De Sica,
Mario Bava, Lucio Fulci, Mario Mattoli, Steno, Pier Paolo Pasolini (li scritturò per l'episodio "Che cosa
sono le nuvole?" del film corale Capriccio all'italiana del 1968), Paolo e Vittorio Taviani, Castellano e
Pipolo (spesso anche sceneggiatori dei loro film e programmi TV), Camillo Mastrocinque (che li diresse
nel film "I motorizzati), Bruno Corbucci, Sergio Corbucci, Gianni Puccini, Luigi Comencini e lavorando
con attori, quali: Buster Keaton, Vincent Price, Philippe Noiret, Totò, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo,
Walter Chiari, Virna Lisi, Lando Buzzanca, Franca Valeri, Sylva Koscina, Valeria Fabrizi, Sandra
Mondaini, Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi, Gina Lollobrigida, Nino Manfredi, Misha Auer, Gino
Bramieri, Lino Banfi, Aldo Giuffré (solo per citarne alcuni). Nel 1961 presero parte alla commedia
musicale Rinaldo in campo, diretta da Garinei e Giovannini, con Domenico Modugno, Delia Scala e
Paolo Panelli.

Nella stagione 1963-1964, presero parte all'opera teatrale Tommaso d'Amalfi, diretta da Eduardo De
Filippo, accanto a Domenico Modugno (che li diresse nel film Tutto è musica del 1963). Nella stessa
stagione furono ospiti fissi del programma Cantatutto, presentato da Claudio Villa, Milva e Nicola
Arigliano.[11] Nel solo 1964 realizzano ben ventidue film, incassando circa sette miliardi e trecento
milioni di lire, circa il 10% dei proventi della filmografia italiana in quell'anno. Sebbene apprezzati dal
pubblico, i loro lavori furono sovente snobbati dalla critica. Molti film sono incentrati sul tema della
mafia, giocando inizialmente sullo stereotipo siciliano-mafioso come L'onorata società di Riccardo
Pazzaglia e la serie che segue I due mafiosi di Giorgio Simonelli. Altri s'incentrano sulla satira umoristica
della società prendendo di mira la politica (I 2 deputati di Giovanni Grimaldi), la religione (Don Franco e
Don Ciccio nell'anno della contestazione di Marino Girolami), lo sport (I due maghi del pallone di
Mariano Laurenti), la giustizia (Riuscirà l'avvocato Franco Benenato a sconfiggere il suo acerrimo
nemico il pretore Ciccio De Ingras? di Mino Guerrini), di genere western (I due sergenti del generale
Custer di Giorgio Simonelli), film con titoli demenziali (Come rubammo la bomba atomica, Come
svaligiammo la Banca d'Italia, Come inguaiammo l'esercito di Lucio Fulci) o incentrati semplicemente
sui personaggi (I due pompieri di Bruno Corbucci, I due assi del guantone di Mariano Laurenti, Franco e
Ciccio e le vedove allegre di Marino Girolami) e musicali (Nel sole di Aldo Grimaldi, con Albano Carrisi
e Romina Power, Stasera mi butto di Ettore Maria Fizzarotti, con Rocky Roberts e Giancarlo Giannini o
Lisa dagli occhi blu di Bruno Corbucci, con Mario Tessuto). Recitarono in film realizzati in fretta e con
pochi mezzi, come quelli girati con il regista Marcello Ciorciolini, arrivando a realizzarne in un anno
anche una decina, spesso privi di una vera e propria sceneggiatura e dove spesso improvvisavano sul set;
di migliore fattura risultano i tredici film diretti da Lucio Fulci che fu l'artefice del ribaltamento dei loro
ruoli tipici, facendo diventare Ciccio quello serio, la spalla, e Franco quello comico. Considerati da
sempre, come protagonisti di film trash, vennero successivamente rivalutati per la loro comicità e le
capacità creative, divenendo oggetto di studio. Alla fine degli anni sessanta, fu proposto loro di prendere
parte al film Pinocchiaccio di Nelo Risi, nei ruoli del gatto e della volpe, ma il progetto non vide mai la
luce.[12] Successivamente, interpretarono tale ruolo nel noto sceneggiato Rai Le avventure di Pinocchio
(1972) di Luigi Comencini, insieme a Gina Lollobrigida, Andrea Balestri e Nino Manfredi. Nel 1966
presentarono la loro prima trasmissione televisiva I due nel sacco, andata in onda sul Programma
Nazionale. Si trattava della riproposizione televisiva delle gag che gli attori presentavano con successo al
cinema. Nel 1967, invece, affiancarono Alberto Lupo alla conduzione di Partitissima. Seguì,
successivamente, la pubblicità. La coppia, infatti, fu protagonista del Carosello della Cera Grey. In questa
pubblicità rivestivano i panni di Evaristo e Casimiro.[13] Durante la stagione 1966/1967, Mario Monicelli
li contattò per L'armata Brancaleone e invece Federico Fellini, li cercò per Il viaggio di G. Mastorna,
detto Fernet, un progetto che non realizzerà mai e che, in seguito, si svilupperà a fumetti con i disegni di
Milo Manara. Voleva inserirli in un cast strepitoso, insieme a Totò, Groucho Marx, Alberto Sordi, con il
quale lavorarono ne Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, e Zero Mostel.[14] Li avrebbe voluti
anche per Fellini Satyricon, ma non se ne fece nulla. Ebbero modo di prendere parte, però, alla
riuscitissima parodia Satiricosissimo, insieme ad una giovane Edwige Fenech. Come altri popolari
comici, anche loro due finirono incastrati all'interno dei riquadri di una serie a fumetti. Un onore che era
già stato riservato a Totò, Peppino De Filippo (con i quali lavorarono), Stanlio e Ollio. Così, la casa
editrice romana Gallo Rosso, il cui titolare era Luigi De Filippo, pensò bene di distribuire, dal 4
Novembre 1967 al 10 Febbraio 1968, 16 albi, in bianco e nero, con le storie della celebre coppia,
disegnate da Luciano Bernasconi e con le copertine di Manfredo. Il prezzo di ogni numero era di cento
lire. Le sessantaquattro pagine, di cui si componeva, comprendevano una storia, spesso ispirata da uno
dei loro film più famosi: il "Corrierino di Ciccio & Franco", poche pagine di vignette con didascalie in
rima, sulla falsariga de "Il corriere dei piccoli", la "Posta di Ciccio e Franco", e altro. con mille lire ci si
poteva iscrivere al club, con cinquemila, invece, sottoscrivere un abbonamento annuale al fumetto.[15] Il
15, 16 e 17 giugno 1972 presero parte alle tre serate finali di Un disco per l'estate, condotte da Corrado e
Gabriella Farinon. Furono ospiti fissi insieme a Raffaella Carrà, Minnie Minoprio, Gino Cervi e Paolo
Panelli.[16]

Da solo
Ciò non deve far pensare che l'amicizia tra Franco e Ciccio fosse stabile: ci furono, e spesso in diretta
televisiva, sonore litigate fra i due (storica è rimasta la baruffa nella trasmissione Ricomincio da due
(1990-1991), condotta da Raffaella Carrà in diretta). In genere Ciccio accusava Franco di megalomania,
mentre Franco rimproverava al compagno una certa arroganza. Il momento di maggior crisi fra i due si
ebbe tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta. Contribuì la decisione di Ciccio di voler
interpretare un ruolo drammatico in La violenza: quinto potere di Florestano Vancini del 1972, insieme a
Enrico Maria Salerno, Mariangela Melato e Gastone Moschin. Tutto ebbe inizio nel 1970, quando Ciccio
si esibì a Canzonissima, per cantare Canto pè magnà (parodia della celebre canzone Tanto pè cantà di
Petrolini e portata al successo da Nino Manfredi al Festival di Sanremo dello stesso anno). Grazie a
questa sua esibizione comica, Ingrassia si attirò le simpatie di molti registi di genere drammatico
(Confermato da lui in una puntata del programma Tanto piacere del 1975). Nei primi anni settanta,
Franchi aveva partecipato al Festival di Napoli come cantante, suscitando qualche irritazione nel partner,
che ebbe a dichiarare: «Franchi s'è messo in testa di fare il cantante. E adesso per la musica trascura il
cinema che è il nostro pane quotidiano.»[17] Ingrassia, da parte sua, ruppe il patto non scritto di rifiutare
parti soliste per partecipare al film drammatico La violenza: quinto potere, ma la rottura definitiva si ebbe
nel 1972, all'indomani della partecipazione alla serie televisiva Pinocchio, quando Ingrassia, ricoverato
per una grave forma di ulcera perforata, si vide sostituito da Luigi Pistilli come partner di Franchi nel film
Il gatto di Brooklyn aspirante detective (che in origine si sarebbe dovuto intitolare Il gatto di Siracusa e
la volpe di Trapani).

Alla base della rottura vi era anche una diversa visione delle loro
scelte artistiche, che il più ambizioso Ingrassia avrebbe voluto più
ponderate, dando più peso alla qualità che alla quantità. Nei
periodi di lontananza da Franco, Ciccio continuò la sua carriera,
interpretando, tra i molti ruoli, lo zio matto in Amarcord di
Federico Fellini (1973) e l'onorevole Voltrano in Todo modo di
Elio Petri (1976), con Marcello Mastroianni e Gian Maria Volonté,
tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, che gli valse il
Nastro d'argento al migliore attore non protagonista. Una breve
riconciliazione avvenne nel 1973, quando il Programma Nazionale
commissionò una commedia in siciliano, Il cortile degli
Aragonesi, che fu rappresentata una sola volta e poi trasmessa in
televisione. Al contempo, annunciarono diversi progetti di film in
lavorazione: "Il tifoso" (satira calcistica, con due gelatai che
dovevano preparare coni con i colori delle squadre del cuore) - Ciccio Ingrassia impersona la volpe
in Le avventure di Pinocchio (1972)
L'aborto (una commedia sull'aborto, per la regia dello stesso
Ingrassia). Quest'ultimo, prevedeva il suo esordio alla regia. Tra
questi progetti, però, andrà in porto il solo Farfallon (1974).

Si cimentò poi anche come regista e aprì la casa di produzione "Ingra Cinematografica", dirigendo nel
1974 il film comico Paolo il freddo, con lo stesso Franco nel ruolo del protagonista eponimo, e nel 1975
L'esorciccio, con Lino Banfi. Inizialmente sarebbe dovuto esserci un sequel del film intitolato
L'esorciccio contro King Kong, ma poi il progetto non venne prodotto.[18]

In questo periodo, inoltre, Ciccio realizzò un Carosello per


l'azienda modellistica di trenini da collezione Lima.[19]

Non mancarono, però, i rifiuti a vari film dell'epoca, quali Malizia


(1973) di Salvatore Samperi (per il ruolo del protagonista Ignazio
La Brocca); Paolo Barca, maestro elementare, praticamente
nudista (1975) di Flavio Mogherini (per il ruolo del direttore
Mimmo Baldi e Ciccio Ingrassia nel
didattico), con Renato Pozzetto; Il marito in collegio (1977) di
1975, in una scena del film
Maurizio Lucidi (per il ruolo di Giusmaria), con Enrico L'esorciccio
Montesano; Chiaro di donna (1979) di Costa-Gavras (per il ruolo
di Galba), con Roberto Benigni e molti altri ancora.[20]
Ritornarono a lavorare insieme, tra il 1976 e il 1977, in occasione del programma televisivo Due ragazzi
incorreggibili, diretto da Romolo Siena e, del quale, erano i presentatori. Il programma includeva la
miniserie TV Sandogat, diretta da Mario Amendola e Bruno Corbucci, parodia di Sandokan di Sergio
Sollima. Qualche mese prima, si erano riuniti grazie all'intervento di Mike Bongiorno, in una puntata di
Ieri e oggi. Nel 1977 sorse un contenzioso con il produttore Edmondo Amati, che aveva realizzato un
video (Amici più di prima) formato da un collage di vari film di Franco e Ciccio, senza contattarli. Ciccio,
indignato per l'accaduto e abbattuto per varie vicissitudini che lo avevano colpito dall'ultima volta in cui
aveva litigato con Franco, a una festa a cui erano presenti tutte le case di produzione, denunciò l'accaduto
in pubblico. Si attirò le simpatie di Marco Bellocchio, che inserì lo sfogo ripreso in diretta ne La
macchina cinema, ma non quelle degli altri presenti, che lo isolarono.[21] Sempre nel 1977, presero parte
all'opera teatrale La granduchessa e i camerieri, diretta da Gino Landi e, successivamente, trasmessa in
TV. Nel 1979 prese parte al film L'ingorgo di Luigi Comencini, al fianco di Alberto Sordi, Marcello
Mastroianni, Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli.

Anni ottanta e novanta


Il muro che si era creato tra lui e Franco cadde nel 1980, quando si scusò pubblicamente a Domenica in e
la riconciliazione ufficiale avvenne in diretta televisiva, grazie all'intervento di Pippo Baudo. Così per la
coppia arrivò un ulteriore importante riconoscimento sia di pubblico sia di critica per l'interpretazione nel
film Kaos, diretto nel 1984 dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, dell'episodio tratto dalla novella di
Pirandello La giara, in cui Ciccio interpretò la parte dell'attore protagonista. Nel 1981 vinse l'undicesima
edizione del premio simpatia (un premio che viene conferito annualmente a partire dal 1971 a coloro i
quali si sono distinti nel sociale, indipendentemente dal settore in cui operano). Questi furono gli anni
della loro consacrazione televisiva. Difatti, ebbero la possibilità di condurre varie trasmissioni televisive
di successo (sia per le reti Rai che Mediaset). Nel 1980 passarono in Rai e furono scelti da Gianni
Boncompagni per condurre il programma Drim, insieme alla figlia Barbara Boncompagni. Dopo il grande
successo, furono confermati anche per la trasmissione Patatrac (1981), coadiuvati dalla cantante Luciana
Turina. Tramontato il periodo dei caroselli e con l'avvicendamento degli spot pubblicitari e della tv
commerciale, Franco e Ciccio divennero i testimonial dei rasoi Bic, uno dei primi rasoi usa e getta
approdati in Italia. Fra il 1981 e il 1982 fu programmato questo spot in cui, F. e C., cantavano sulle
biciclette la loro canzone E mi pareva strano, con il testo opportunamente modificato in funzione del
prodotto che pubblicizzavano.[22] Nel 1982 presentarono Ridiamoci sopra, con Nadia Cassini, diretti da
Romolo Siena e su testi scritti da Dino Verde. Nel 1983 passarono alla conduzione di Beauty Center Show
insieme a Barbara Bouchet, con la quale lavorarono anche nel film Crema, cioccolata e... paprika (1981)
di Michele Massimo Tarantini, insieme a Renzo Montagnani. Nel 1984, invece, condussero il varietà
Bene, bravi, bis, affiancati da Edwige Fenech. Grazie a quest'ultimo, si aggiudicarono i Telegatti 1984,
come miglior varietà. Nel 1985-1986, insieme a Gigi Sabani e Celeste Johnson, affiancarono Maurizio
Costanzo alla conduzione di Buona Domenica, in onda su Canale 5. Nel 1986, durante Grand Hotel,
Ciccio ebbe un malore e venne rimpiazzato dal figlio Giampiero. Da quell'anno in poi, intraprese una
notevole carriera teatrale. Tra le altre, prese parte alle opere teatrali Classe di ferro (1986) di Aldo
Nicolaj, insieme a Gianni Santuccio e Effetti d'un sogno interrotto (1987) di Lamberto Puggelli. Nel 1988
recitò nel ruolo di Gianloreto Bonacci nel film Domani accadrà di Daniele Luchetti, insieme a Paolo
Hendel, Margherita Buy e Nanni Moretti (anche produttore del film). Ciccio avrebbe dovuto essere
Alfredo nel film Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore, ma venne scartato dalla
produzione. È stato il suo più grande rammarico, tant'è che lo dichiarerà in svariate interviste.[23] A tal
proposito, si ricorda una sua intervista a Il Laureato, da parte di Piero Chiambretti.[24] Nel 1989 prese
parte alla fiction Classe di ferro, insieme a Rocco Papaleo e al figlio Giampiero. Nello stesso anno,
avrebbe dovuto prendere parte alla fiction I promessi sposi di Salvatore Nocita, ma rifiutò.[25] Insieme,
invece, presero parte alla miniserie TV Io Jane, tu Tarzan di Enzo Trapani, insieme a Carmen Russo e a
Wess, su Rai 1. Tale miniserie fu pubblicizzata dalla coppia, insieme a Carmen Russo, al Festival di
Sanremo 1989, condotto da Rosita Celentano, Paola Dominguín, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi.[26]
Nel 1990 prese parte a due film: Viaggio d'amore di Ottavio Fabbri, con Omar Sharif e Maria Grazia
Cucinotta (alle prime armi) e Il viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola, con Massimo Troisi, Ornella
Muti e Claudio Amendola. Dal 5 al 10 settembre 1990, furono ospiti fissi della trasmissione Il gioco dei
9, condotta da Gerry Scotti su Canale 5.[27] A partire dal 12 gennaio 1991, furono ospiti fissi de La Banda
dello Zecchino, presentata da Ave Ninchi e Gianfranco Agus, affiancati da Lisa Russo e Guido Cavalleri.
Il 12 maggio 1991 affiancarono Elisabetta Gardini e Leo Gullotta alla conduzione de La festa della
mamma, in onda su Rai 1. Nel 1992 Franco e Ciccio tornarono insieme per il programma di Rai 3
Avanspettacolo, ma l'esperienza non ottenne il consenso sperato, poiché il primo si ammalò di cirrosi
epatica. Di conseguenza, Ingrassia fu costretto a proseguire da solo, conducendo tutte le altre puntate
rimaste.

Gli ultimi anni


Franco e Ciccio continuarono a partecipare a vari programmi televisivi, sia come presentatori che come
ospiti, fino alla morte di Franco, nel 1992. Piano piano, Ingrassia ridusse la sua presenza in televisione
(salvo rare occasioni). Il 13 dicembre 1992 fu ospite di Alba Parietti e Toto Cutugno a Domenica In, per
ricordare Franco, scomparso quattro giorni prima. Il 15 aprile 1993, invece, fu ospite del Maurizio
Costanzo Show, in una puntata in cui era presente, tra gli altri, il senatore Umberto Bossi.[28] Nell'ottobre
dello stesso anno, prese parte alla sesta edizione del Film Festival Ragazzi di Bellinzona. Il presidente di
quell'edizione fu Brenno Martignoni Polti, mentre il direttore artistico fu Domenico Lucchini.[29] In
quell'occasione venne omaggiato Franco Franchi, scomparso l'anno precedente. Ciccio fece ancora
qualche sporadica apparizione cinematografica, come in Condominio (1991) di Felice Farina (grazie al
quale vinse il David di Donatello per il miglior attore non protagonista) e in Giovani e belli (1996) di
Dino Risi, insieme ad Anna Falchi, per poi smettere definitivamente nel 1997, perché, come riferito dal
figlio Giampiero, dopo la morte di Franco aveva ormai perso ogni stimolo. Continuerà a lavorare da solo,
al cinema e in teatro, raccogliendo anche grandi consensi, e apparirà ancora talvolta in TV: anche in una
bella intervista riepilogativa di Sergio Grmek Germani, trasmessa nel 1995 in una puntata di Fuori
orario. Cose (mai) viste, su Rai3. Ma Ciccio sarà presente senza più un reale motivo per esserci, se non
per una certificazione visiva di esistenza in vita. La quale, ben presto, cesserà di esibire. Il 20 febbraio
1994 fu ospite di Alessandro Cecchi Paone e Paola Perego a Mezzogiorno in famiglia, dove impersonò, in
uno sketch, la figura di un puparo.[30] Sempre nel 1994 tornò in teatro per l'ultima volta, recitando nella
piéce drammatica Don Turi e Gano di Magonza presso il Teatro Stabile di Palermo. Da questo periodo in
avanti, scelse con parsimonia i suoi impegni: nel 1995 compare nel film Camerieri di Leone Pompucci,
insieme a Paolo Villaggio, Diego Abatantuono e Antonio Catania e, nel 1997, nel film Fatal Frames -
Fotogrammi mortali di Al Festa, nei panni di un mendicante. Il 2 giugno 1995 ricevette l'onorificenza
come Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana, dall'allora Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro.[31] Il 16 settembre dello stesso anno, nella serata finale del Salerno Festival,
ricevette lo "Charlot d'oro alla carriera" da Willy Molco, nella trasmissione di Rai 3 Risate d'estate,
condotta da Nino Frassica.[32] Nel 1998, rifiutò la parte di Don Totò nel film Totò che visse due volte di
Daniele Ciprì e Franco Maresco, per via della sua scelta di abbandonare il mondo del cinema. La sua
ultima apparizione televisiva, invece, risale al 7 luglio 1999, in una puntata del Maurizio Costanzo Show,
dedicata a Federico Fellini. Da allora in poi, rimase completamente fuori dal mondo dello spettacolo e le
sue uscite pubbliche si diradarono. Passò gli ultimi anni in casa e isolato da quel mondo dello spettacolo
da cui si è sempre tenuto un po' distaccato. Nel 2001 si ammalò e rifiutò moltissime proposte di lavoro.
«Non ho dormito per tanti anni, ora mi riposo», amava rispondere a chi gli chiedeva il motivo del suo
rifiuto a partecipare alle trasmissioni televisive cui veniva invitato. In realtà, come ricorda il figlio
Giampiero, Ingrassia era impegnato a combattere la malattia.[33][34] L'ultimo periodo, inoltre, fu molto
pesante, perché il fisico si era debilitato da un enfisema polmonare che lo costrinse a respirare con una
bombola d'ossigeno. In occasione dei dieci anni della scomparsa dell'amico e collega Franco Franchi,
rilasciò un'intervista a La Repubblica, risalente al 7 dicembre 2002.[35] Il 18 dicembre successivo, avrebbe
dovuto prendere parte alla cerimonia del "premio nazionale Franco Franchi", presso il Teatro Politeama di
Palermo, ma non poté parteciparvi per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.[36] Nel 2003 (anno della
sua dipartita), la Rai mandò in onda una puntata di Ritratti (la rubrica di Giancarlo Governi), dedicata alla
storia della celebre coppia. Come dichiarato dallo stesso Ingrassia, nella sua ultima intervista, egli ne
rimase molto sorpreso e soddisfatto.[35][37]

La morte
Morì al policlinico Agostino Gemelli di Roma, il 28 aprile 2003, a 80 anni, per problemi respiratori di cui
soffriva dal 2001. I funerali religiosi, a cui presenziarono amici e colleghi dello spettacolo tra cui
Giancarlo Magalli, Lorella Cuccarini, Rodolfo Laganà, Barbara D'Urso, Rossana Casale, Giorgio
Bracardi e Rocco Papaleo[38][39] vennero celebrati il 30 aprile, nella basilica di Sant'Agnese fuori le mura,
in via Nomentana, nel quartiere Trieste. Dopo la cerimonia funebre, il feretro venne tumulato in un loculo
nel cimitero monumentale del Verano. L'epitaffio sulla tomba recita: «Stringimi solo per un po' sai che mi
farai sorridere [...] ».[40][41][42] Con la sua scomparsa si chiuse così definitivamente il ciclo di quella
comicità spontanea, scanzonata, satirica e mai volgare, a cui egli aveva dato “il volto triste della risata”,
come disse di lui Nino Manfredi.[43] Alla morte venne omaggiato dall'amico Pippo Baudo: "Un grande
artista vero, sincero ma che, da solo o con Franchi, non è stato mai volgare. Una persona riservata, piena
di doti e sensibilità". E da Antonio Albanese: "Mi ha sempre attratto la sua bella fisicità, un fondamento
della comicità. E la sua onestà, la sua capacità di stupirsi. Un vero siciliano, nobile e popolare insieme".
L'attore Pino Caruso, siciliano come lui, dichiarò: "Somatizzava quella fantasia folle di Palermo. Anche il
suo fisico rappresentava quel sentimento. Lui, che invece, era un saggio un po' schivo".[44]

Omaggi
L'8 settembre 2004 (un anno dopo la sua scomparsa), durante la
61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia,
Daniele Ciprì e Franco Maresco presentarono fuori concorso il
film-documentario Come inguaiammo il cinema italiano - La vera
storia di Franco e Ciccio, sulla vita di Franco e Ciccio. Malgrado i
problemi incontrati, i due registi hanno raccolto una gran quantità
di materiale, anche ricostruendo gli sketch degli esordi in strada
dei due comici palermitani, collezionando testimonianze e
interviste e cercando di rivalutare la loro comicità mai pienamente
apprezzata dai critici.[45]

La tomba di Ciccio Ingrassia,


Dediche insieme alla moglie, al cimitero del
Nel 2011 è stato istituito un premio in suo onore: Verano
"TEATRO SULL'ETNA - PREMIO CICCIO INGRASSIA"
(ad opera del comune siciliano di Belpasso, in
collaborazione con l"Associazione culturale poltronissima"[46];
Spettacolo "Ciccio l'altra metà di Franco", organizzata in occasione del 15º anniversario
della morte di Ingrassia.[47];
Il 2 ottobre 2022 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo ordinario,
in occasione del centenario della nascita di Ciccio Ingrassia (5 ottobre 1922);
Il 5 ottobre 2022, in occasione del centenario della sua nascita, in via San Gregorio, gli è
stato dedicato un murale;
Il 22 ottobre 2022, in via San Gregorio n. 16 (Palermo),
dove nacque nel 1922, è stata affissa una targa in suo
onore;
Roma Capitale e il Municipio Roma IV, il 28 aprile 2023,
in occasione del ventennale della morte, lo hanno
celebrato con una targa commemorativa posta in via dei
Monti Tiburtini n. 509, dove l'attore visse per molti anni.

Filmografia
Targa Commemorativa esposta in
via San Gregorio n. 16 (Palermo)
Attore

Con Franco Franchi

Lo stesso argomento in dettaglio: Filmografia di Franco e


Ciccio.

Da solo

«"Come mai Ciccio in un ruolo patetico? Solo i grandi


registi hanno capito che il mio potenziale va oltre i ruoli
comici e questo giovane regista me lo ha ricordato con una Targa Commemorativa in via dei
letterina che mi ha sedotto..."» Monti Tiburtini n. 509 (Roma)

(la Repubblica, 13 novembre 1990)


La violenza: quinto potere, regia di Florestano Vancini
(1972)
Amarcord, regia di Federico Fellini (1973)
Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in
Brianza, regia di Lucio Fulci (1975)
Bianchi cavalli d'agosto, regia di Raimondo Del Balzo
(1975)
L'esorciccio, regia di Ciccio Ingrassia (1975)
Todo modo, regia di Elio Petri (1976)
L'ingorgo, regia di Luigi Comencini (1979) Ciccio Ingrassia in Due mafiosi
Domani accadrà, regia di Daniele Luchetti (1988) contro Goldginger (1965)
La bohème, regia di Luigi Comencini (1988)
Il viaggio di Capitan Fracassa, regia di Ettore Scola
(1990)
Viaggio d'amore, regia di Ottavio Fabbri (1990)
Condominio, regia di Felice Farina (1991)
La via del cibo, regia di Eugenio Donadoni e Paolo Ippolito (1994)
Camerieri, regia di Leone Pompucci (1995)
Giovani e belli, regia di Dino Risi (1996)
Fatal Frames - Fotogrammi mortali, regia di Al Festa (1997)

Televisione
Classe di ferro, serie TV, 1 episodio, regia di Bruno
Corbucci (Italia 1, 1989)

Documentari

Ciccio Ingrassia è apparso in diversi documentari, per raccontare


sé stesso e la propria carriera, o per rendere la propria
testimonianza sulle personalità cinematografiche incontrate e Rossella Como e Ciccio Ingrassia in
conosciute nel corso degli anni. una scena del film Franco, Ciccio e
le vedove allegre del 1968
La macchina cinema, regia di Silvano Agosti, Marco
Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli (1978)
I protagonisti di Fellini, episodio di Zoom su Fellini, regia
di Gianfranco Angelucci (1983)[48]
Fellini dice... [49], regia di Bruno Mattei (2006)
Don Turi e Gano di Magonza: cronaca di una messa in
scena[50], regia di Accursio Soldano (2014)

Ciccio Ingrassia in compagnia di


Regista Enrico Maria Salerno in La violenza:
quinto potere (1972) di Florestano
Paolo il freddo (1974) - anche soggetto e sceneggiatura Vancini
L'esorciccio (1975) - anche soggetto, con sceneggiatura
di Marino Onorati

Teatro
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio.

Da solo
(da sinistra) Pupella Maggio,
Armando Brancia, Giuseppe Ianigro
Classe di ferro, regia di Marco Lucchesi, scritto da Aldo
Nicolaj (1986) e Ciccio Ingrassia in una scena di
Amarcord (1973) di Federico Fellini
Effetti d'un sogno interrotto, regia di Lamberto Puggelli
(1987)
La cassa riposta (1988)[51]
Fuori chiave, regia di Gino Zampieri (1990)
Don Turi e Gano di Magonza, regia di Mimmo Cuticchio
(1994)

Programmi TV
Ciccio Ingrassia con Lando
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio. Buzzanca in Il cav. Costante Nicosia
demoniaco ovvero: Dracula in
Da solo Brianza (1975)

Tanto piacere, regia di Adriana Borgonovo (Programma


Nazionale, 1° giugno 1975)
Il circo delle stelle - Questa sera rischiamo anche noi [1] (https://m.peliplat.com/en/library/m
ovie/pp29396656/Questa-sera-rischiamo-anche-noi), Speciale tv, regia di Lella Artesi (Rai 2,
1991)
Avanspettacolo, regia di Giancarlo Nicotra (Rai 3, 1992) - Conduttore delle ultime quattro
puntate

Radio
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio.

Il quadrato senza un lato: ipotesi, incognite, soluzioni e fatti di teatro, regia di Claudio Sestieri e testi di
Franco Quadri (1974)

Pubblicità
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio.

Da solo

Trenini Lima (1974)[52]

Doppiatori
Anche se italiano, è stato doppiato da:

Enzo Robutti in Amarcord


Michel Sénéchal in La bohème[53]

Discografia
Ciccio Ingrassia
45 giri

Con Franco Franchi

Lo stesso argomento in dettaglio: Franco e Ciccio.

Da solo

Ciccio, inizialmente, si dedicava alle parodie di canzoni


napoletane, tra cui Agata, cavallo di battaglia di Nino
Taranto.
Ciccio Ingrassia nel film Kaos (1984) di
1975 – L'esorciccio/Sciamuninn rock (Ri-Fi, RFN Paolo e Vittorio Taviani
NP 16610) (il lato b è eseguito da Lino Banfi)
Nazionalità Italia

Riconoscimenti Genere Pop


Parodie
Sigla musicale
David di Donatello
1991 – Miglior attore non protagonista per Periodo di
Condominio[55] 1961 – 1992
attività musicale
Nastro d'argento Etichetta RCA italiana,
1974 – Candidatura al miglior attore non Carosello Records,
protagonista per Amarcord Fonit, Hello
1976 – Miglior attore non protagonista per Records, Ri-Fi,
Todo modo Durium[54]
1996 – Candidatura al miglior attore non Album
protagonista per Camerieri 1
pubblicati
Ciak d'oro Studio 1
1988 – Candidatura al miglior attore non
protagonista per Domani accadrà

Premio Charlot
1995 – alla carriera
2005 – onorario[56]

Premio Sacher
1991 – Miglior attore non protagonista per Condominio

Una vita per il cinema


1969 – Medaglia d'oro
1974 – Vittoria di Samotracia[57]

Onorificenze
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 1995[58]

Note
1. ^ https://www.nientepopcorn.it/persone/attori/ciccio-ingrassia/
2. ^ https://www.comingsoon.it/personaggi/ciccio-ingrassia/47787/biografia/
3. ^ Ciccio Ingrassia, attore: biografia e curiosità. URL consultato il 14 ottobre 2021.
4. ^ Amarcord Premi vinti e nomination. URL consultato il 14 ottobre 2021.
5. ^ Todo modo Premi vinti e nomination. URL consultato il 14 ottobre 2021.
6. ^ Camerieri Premi vinti e nomination. URL consultato il 14 ottobre 2021.
7. ^ Ciccio Ingrassia. URL consultato il 14 ottobre 2021.
8. ^ Condominio Premi vinti e nomination. URL consultato il 14 ottobre 2021.
9. ^ “I 98 ANNI” DI CICCIO INGRASSIA, su radioflash.fm. URL consultato il 19 marzo 2021.
10. ^ Nino Aquila e Lino Piscopo, Il teatro di prosa a Palermo, Guida, 2001, p. 68,
ISBN 9788885900479.
11. ^ https://www.tvblog.it/post/1654844/cantatutto-30-maggio-1964-rai1-video?amp
12. ^ http://fiornando.altervista.org/collezionismo/il-pinocchiaccio-il-mistero-del-film-mai-
realizzato/
13. ^ https://carosello.tv/attori/ciccio-ingrassia/
14. ^ https://www.ilcentro.it/cultura-e-spettacoli/il-film-maledetto-di-fellini-torna-a-vivere-in-una-
mostra-1.46659
15. ^ http://www.francociccio.altervista.org/Fumetti/fumetti.htm
16. ^ https://www.setlist.fm/festival/1972/un-disco-per-lestate-1972-5bd66bec.html
17. ^ G.Micali, Franco e Ciccio, che pasticcio!, Il messaggero, 13 marzo 1972
18. ^ L'Esorciccio: il sequel con Franco mai realizzato, e la travagliata produzione del film, su
Noi degli 80-90, 28 aprile 2021. URL consultato il 19 ottobre 2021.
19. ^ http://www.francociccio.altervista.org/Tv/carosello.htm
20. ^ https://www.oocities.org/exorcc/intervis.htm
21. ^ https://www.spiweb.it/cultura-e-societa/cinema/recensioni-cinema/la-macchina-del-cinema/
22. ^ name="altervista.org"
23. ^ https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/54/62042/giuseppe-tornatore-come-ingannai-
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24. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/03/11/Spettacolo/RAITRE-IL-
LAUREATO-DA-PALERMO-LULTIMA-PUNTATA_110800.php
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32. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/07/22/Spettacolo/MAURIZIO-
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34. ^ https://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/ingrassia/reazioni/reazioni.html
35. Ciccio Ingrassia 'Così iniziò la nostra storia' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it.
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44. ^ http://www.francociccio.altervista.org/LibrieCritica/Articoli/articolo12.jpg
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46. ^ https://www.teatroecritica.net/2011/05/bando-%E2%80%9Cteatro-sulletna-%E2%80%93-
premio-ciccio-ingrassia%E2%80%9D/
47. ^ Uno spettacolo su Franco e Ciccio a 15 anni dalla morte di Ingrassia, in Repubblica.it, 27
aprile 2018. URL consultato il 14 settembre 2018.
48. ^ https://trakt.tv/movies/fellini-nel-cestino-1983
49. ^ Fellini dice... (2006) | Documentario. URL consultato l'8 agosto 2024.
50. ^ https://www.teleradiosciacca.it/allo-sciacca-film-fest-arriva-don-turi/
51. ^ https://www.sapere.it/enciclopedia/Ingrass%C3%ACa%2C+C%C3%ACccio.html
52. ^ http://www.rivarossi-memory.it/LIMA/Pubblicia'/Pubblicit%C3%A0_televisiva.htm
53. ^ http://operagiuliano.blogspot.com/2016/11/la-boheme-comencini-1988.html?m=1
54. ^ http://www.francociccio.altervista.org/Suoni/discografia.htm
55. ^ https://www.daviddidonatello.it/motore-di-ricerca/cercavincitori2.php?idsoggetto=309&vin=
56. ^ Copia archiviata, su arcansalerno.com. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url
originale il 30 novembre 2021).
57. ^ https://www.unavitaperilcinema.it/trofei.htm
58. ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=120107

Bibliografia
Goffredo Fofi, Il cinema italiano: servi e padroni, Milano (1971)
Franca Faldini e Goffredo Fofi, L'avventurosa storia del cinema italiano, 2° vol., Milano
(1981)
Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Roma (1982)
Angelo Olivieri, "Quel gran cult dell'Esorciccio: intervista inedita con Ciccio Ingrassia per
l'uscita dell'Esorciccio", tipolitografia Corrado Bellabarba di San Severino Marche (2003)[1]
Franco Pauletto e Marcella Delitala, "Amarcord. Federico Fellini", Guerra Edizioni (2008)

Voci correlate
Franco e Ciccio
Franco Franchi
Giampiero Ingrassia
Complesso Calì
Come inguaiammo il cinema italiano - La vera storia di Franco e Ciccio

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Opere di Ciccio Ingrassia, su MLOL, Horizons Unlimited.


(EN) Ciccio Ingrassia, su Discogs, Zink Media.
(EN) Ciccio Ingrassia, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Ciccio Ingrassia, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
Ciccio Ingrassia, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
Ciccio Ingrassia, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
Ciccio Ingrassia, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
Stefano Della Casa, INGRASSIA, Ciccio, in Enciclopedia del cinema, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 2003.
(EN) Ciccio Ingrassia, su IMDb, IMDb.com.
(EN) Ciccio Ingrassia, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Ciccio Ingrassia, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
Sito non ufficiale dedicato alla coppia, su francociccio.altervista.org.

VIAF (EN) 38298785 (https://viaf.org/viaf/38298785) · ISNI (EN) 0000 0000 7829


4329 (http://isni.org/isni/0000000078294329) · SBN RAVV089784 (https://opac.sb
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7601s) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/cb11967601s) · CONOR.SI
(SL) 48371811 (https://plus.si.cobiss.net/opac7/conor/48371811)

Portale Biografie Portale Cinema Portale Teatro

1. ^ http://www.librinlinea.it/titolo/quel-gran-cult-dellesorciccio-intervi/TO01760221

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