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io.module
Modulo Input/Output su RS485

MANUALE D’USO

NO POWER
& SIGNAL
CABLES
TOGETHER
READ CAREFULLY IN THE TEXT!

io.module
+0300142IE - ITA
Up to date version available on
www.carel.com
ITA
AVVERTENZE GENERALI SMALTIMENTO

CAREL basa lo sviluppo dei suoi prodotti su una esperienza pluridecennale


nel campo HVAC, sull’investimento continuo in innovazione tecnologica di Fig. 1 Fig. 2
prodotto, su procedure e processi di qualità rigorosi con test in-circuit e
funzionali sul 100% della sua produzione, sulle più innovative tecnologie
di produzione disponibili nel mercato. CAREL e le sue filiali/affiliate non INFORMAZIONI SUL CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DI APPAREC-
garantiscono tuttavia che tutti gli aspetti del prodotto e del software inclu- CHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (RAEE)
so nel prodotto risponderanno alle esigenze dell’applicazione finale, pur Il prodotto è composto da parti in metallo e da parti in plastica. In riferi-
essendo il prodotto costruito secondo le tecniche dello stato dell’arte. Il mento alla Direttiva 2002/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
cliente (costruttore, progettista o installatore dell’equipaggiamento finale) del 27 gennaio 2003 e alle relative normative nazionali di attuazione, Vi
si assume ogni responsabilità e rischio in relazione alla configurazione del informiamo che:
prodotto per il raggiungimento dei risultati previsti in relazione all’installa- • sussiste l’obbligo di non smaltire i RAEE come rifiuti urbani e di effettua-
zione e/o equipaggiamento finale specifico. CAREL in questo caso, previ re, per detti rifiuti, una raccolta separata;
accordi specifici, può intervenire come consulente per la buona riuscita • per lo smaltimento vanno utilizzati i sistemi di raccolta pubblici o privati
dello start- up macchina finale/applicazione, ma in nessun caso può essere previsti dalle leggi locali. È inoltre possibile riconsegnare al distributore
ritenuta responsabile per il buon funzionamento dell’equipaggiamento/ l’apparecchiatura a fine vita in caso di acquisto di una nuova;
impianto finale. Il prodotto CAREL è un prodotto avanzato, il cui funziona- • questa apparecchiatura può contenere sostanze pericolose: un uso im-
mento è specificato nella documentazione tecnica fornita col prodotto o proprio o uno smaltimento non corretto potrebbe avere effetti negativi
scaricabile, anche anteriormente all’acquisto, dal sito internet www.carel. sulla salute umana e sull’ambiente;
com. Ogni prodotto CAREL, in relazione al suo avanzato livello tecnologi- • il simbolo (contenitore di spazzatura su ruote barrato) riportato sul pro-
co, necessita di una fase di qualifica / configurazione / programmazione dotto o sulla confezione e sul foglio istruzioni indica che l’apparecchia-
/ commissioning affinchè possa funzionare al meglio per l’applicazione tura è stata immessa sul mercato dopo il 13 Agosto 2005 e che deve
specifica. La mancanza di tale fase di studio, come indicata nel manuale, essere oggetto di raccolta separata;
può generare malfunzionamenti nei prodotti finali di cui CAREL non potrà • in caso di smaltimento abusivo dei rifiuti elettrici ed elettronici sono
essere ritenuta responsabile. Soltanto personale qualificato può installa- previste sanzioni stabilite dalle vigenti normative locali in materia di
re o eseguire interventi di assistenza tecnica sul prodotto. Il cliente finale smaltimento.
deve usare il prodotto solo nelle modalità descritte nella documentazione
relativa al prodotto stesso. Senza che ciò escluda la doverosa osservanza Garanzia sui materiali: 2 anni (dalla data di produzione, escluse le parti di
di ulteriori avvertenze presenti nel manuale, si evidenza che è in ogni caso consumo).
necessario, per ciascun prodotto di CAREL: Omologazioni: la qualità e la sicurezza dei prodotti CAREL S.p.A. sono ga-
• evitare che i circuiti elettronici si bagnino. La pioggia, l’umidità e tutti rantite dal sistema di progettazione e produzione certificato ISO 9001.
i tipi di liquidi o la condensa contengono sostanze minerali corrosive
che possono danneggiare i circuiti elettronici. In ogni caso il prodotto
va usato o stoccato in ambienti che rispettano i limiti di temperatura ed
umidità specificati nel manuale;
• non installare il dispositivo in ambienti particolarmente caldi. Tempera-
ture troppo elevate possono ridurre la durata dei dispositivi elettronici, NO POWER
danneggiarli e deformare o fondere le parti in plastica. In ogni caso il & SIGNAL
prodotto va usato o stoccato in ambienti che rispettano i limiti di tem- CABLES
peratura ed umidità specificati nel manuale; TOGETHER
• non tentare di aprire il dispositivo in modi diversi da quelli indicati nel READ CAREFULLY IN THE TEXT!
manuale;
• non fare cadere, battere o scuotere il dispositivo, poichè i circuiti interni Separare quanto più possibile i cavi delle sonde e degli ingressi digitali
e i meccanismi potrebbero subire danni irreparabili; dai cavi dei carichi induttivi e di potenza per evitare possibili disturbi
• non usare prodotti chimici corrosivi, solventi o detergenti aggressivi per elettromagnetici. Non inserire mai nelle stesse canaline (comprese quelle
pulire il dispositivo; dei quadri elettrici) cavi di potenza e cavi di segnale.
• non utilizzare il prodotto in ambiti applicativi diversi da quanto specifi-
cato nel manuale tecnico.

Tutti i suggerimenti sopra riportati sono validi altresì per il controllo, schede
seriali, chiavi di programmazione o comunque per qualunque altro acces-
sorio del portfolio prodotti CAREL. CAREL adotta una politica di continuo Legenda simboli:
sviluppo. Pertanto CAREL si riserva il diritto di effettuare modifiche e miglio- Attenzione: pone all’attenzione dell’utente argomenti critici per l’utilizzo del
ramenti a qualsiasi prodotto descritto nel presente documento senza pre- prodotto.
vio preavviso. I dati tecnici presenti nel manuale possono subire modifiche
senza obbligo di preavviso. La responsabilità di CAREL in relazione al proprio Nota: quando si vuol porre l’attenzione su qualche argomento di particolare
prodotto è regolata dalle condizioni generali di contratto CAREL editate nel importanza; in particolare sul lato pratico di utilizzo delle varie funzionalità del
sito www.carel.com e/o da specifici accordi con i clienti; in particolare, nella prodotto.
misura consentita dalla normativa applicabile, in nessun caso CAREL, i suoi
Attenzione: questo prodotto va incorporato e/o integrato in un apparecchio o
dipendenti o le sue filiali/affiliate saranno responsabili di eventuali mancati macchina finale. La verifica di conformità alle leggi e alle normative tecniche
guadagni o vendite, perdite di dati e di informazioni, costi di merci o ser- vigenti nel Paese in cui l’apparecchio o la macchina finale verranno utilizzati è re-
vizi sostitutivi, danni a cose o persone, interruzioni di attività, o eventuali sponsabilità del costruttore stesso. Prima della consegna del prodotto, CAREL ha
danni diretti, indiretti, incidentali, patrimoniali, di copertura, punitivi, speciali già effettuato le verifiche e i test previsti dalle direttive Europee e relative norme
o consequenziali in qualunque modo causati, siano essi contrattuali, extra armonizzate, utilizzando un setup di prova tipico, da intendersi non rappresen-
tativo di tutte le condizioni di installazione finale.
contrattuali o dovuti a negligenza o altra responsabilità derivanti dall’instal-
lazione, utilizzo o impossibilità di utilizzo del prodotto, anche se CAREL o le
sue filiali/affiliate siano state avvisate della possibilità di danni.

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Avvertenze 3


ITA

Indice
1. Introduzione............................................................... 7
1.1 Caratteristiche principali...............................................................................7
1.2 Contenuto dell’imballo..................................................................................7

2. Installazione................................................................ 8
2.1 Condizioni ambientali.....................................................................................8
2.2 Posizionamento del controllo all’interno del quadro..................8

3. Montaggio e collegamenti....................................... 9
3.1 Montaggio o ancoraggio dello strumento........................................9
3.2 Specifiche meccaniche .................................................................................9
3.3 Alimentazione................................................................................................... 10
3.4 Morsetti di collegamento e connessioni......................................... 11
3.5 Rete locale di collegamento seriale.................................................... 12
3.6 Configurazione parametri......................................................................... 13

4. Esempi applicativi.................................................... 18
4.1 Esempio di applicazione per monitoraggio di 2 celle............. 18

5. Caratteristiche tecniche.......................................... 25
6. Appendice................................................................. 26
6.1 Modifiche documentazione.................................................................... 26

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Indice 5


ITA
1. INTRODUZIONE
io.module CAREL è uno strumento compatto, da quadro elettrico (4 moduli DIN), versatile e di semplice installazione, dedicato
all’acquisizione dei parametri di funzionamento di un impianto per renderli disponibili su un Sistema di Supervisione CAREL o
BMS generico.

1.1 Caratteristiche principali


Modelli e opzioni
Il dispositivo io.module (P+E1M*) nel suo utilizzo più elementare è un’interfaccia di campo che permette ad un BMS (tipicamen-
te via ModBus su RS485) di:
• rilevare 4 temperature;
• rilevare lo stato di 4 ingressi digitali (contatti puliti);
• rilevare 2 grandezze fisiche tramite “sensori attivi”;
• attivare 6 uscite digitali a relè.
Utilizzando alcune logiche integrate e con una specifica configurazione dei parametri disponibili si possono ottenere anche
semplici funzionalità autonome, che saranno in genere destinate ad essere monitorate dal BMS.

Applicazioni
La configurabilità di io.module CAREL assicura la più assoluta flessibilità di applicazione. Lo stesso hardware standard potrà esse-
re dedicato alla rilevazione dati per diverse tipologie di unità, ad esempio:
• chiller e pompe calore;
• roof-top;
• piccole / medie centrali trattamento aria;
• banchi frigo;
• celle frigorifere;
• celle di stagionatura;
• centrali frigorifere.

Ingressi
Può gestire:
• Sonde NTC, PT1000
• Trasduttori 0-10V, 4…20 mA (pressione, temperatura, umidità relativa...);
• Trasduttori 0…5 V raziometrici (pressione, temperatura, umidità relativa...);
• Contatti digitali puliti.

Uscite
Può gestire fino a 6 uscite digitali (relè elettromeccanici). Tra il Gruppo 1 e il Gruppo 2 è presente un isolamento di tipo funziona-
le: se entrambi utilizzati, è mandatorio utilizzare la stessa sorgente di alimentazione. L’isolamento rinforzato del gruppo 3 rispetto
agli altri 2 gruppi permette l’utizzo di una sorgente a tensione diversa. Lunghezza del cavo di connessione: < 30 m

Linee di comunicazione disponibili


io.module è predisposto per la comunicazione in seriale RS485 con protocollo Modbus e CAREL per la realizzazione di sistemi di
supervisione e teleassistenza. Applicazione ottimale in associazione a prodotti della famiglia boss.

Porte seriali
Il dispositivo io.module possiede una porta BMS integrata sul connettore J6.

1.2 Contenuto dell’imballo


Contenuto confezione
• io.module (P+E1000000); foglio istruzioni

Esclusioni
• Fusibile esterno;
• Alimentatori PGTA00TRX0, PGTA00TRF0 (acquistabili separatamente);
• Kit morsetti P+E0C1M0B0 (acquistabili separatamente).

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Introduzione 7


ITA
2. INSTALLAZIONE

2.1 Condizioni ambientali


Evitare il montaggio di controllo e terminale in ambienti che presentino le seguenti condizioni:
• esposizione all’irraggiamento solare diretto e agli agenti atmosferici in genere;
• temperatura e umidità non conformi ai valori ammessi per il funzionamento del prodotto (vedere capitolo 5 “Caratteristiche
tecniche”);
• ampie e rapide fluttuazioni della temperatura ambiente;
• presenza di elevate interferenze magnetiche e/o radiofrequenze (evitare l’installazione vicino ad antenne trasmittenti);
• forti vibrazioni o urti;
• presenza di esplosivi o di miscele di gas infiammabili;
• esposizione ad atmosfere aggressive ed inquinanti (es.: gas solforici e ammoniacali, nebbie saline, fumi) che provocano cor-
rosione e/o ossidazione;
• esposizione alla polvere (formazione di patina corrosiva con possibile ossidazione e riduzione dell’isolamento);
• esposizione all’acqua.

2.2 Posizionamento del controllo all’interno del quadro


Il controllo deve essere integrato all’interno di un quadro elettrico e non deve essere raggiungibile, per evitare colpi e urti. La
posizione nel quadro elettrico deve essere scelta in modo da garantire una consistente separazione fisica dello stesso dai com-
ponenti di potenza (solenoidi, teleruttori, azionamenti, inverter, ...) e dai cavi ad essi collegati. La condizione ideale si ottiene
predisponendo la sede di questi due circuiti in due armadi distinti. La vicinanza può comportare malfunzionamenti aleatori e
non immediatamente visibili. La struttura del quadro deve consentire il corretto passaggio dell’aria di raffreddamento.

Attenzione:
• Si raccomanda di proteggere i cavi di comunicazione da accessi non autorizzati per prevenire eventuali attacchi di tipo “man
in the middle”;
• il controllo deve essere installato in modo da rendere agevoli le operazioni sui dispositivi di disconnessione;
• nell’esecuzione dei cablaggi separare quanto più possibile i cavi delle sonde, degli ingressi digitali e delle linee seriali dai cavi
dei dispositivi di potenza (contattori, dispositivi magnetotermici o altro) per evitare possibili disturbi elettromagnetici;
• non inserire mai nelle stesse canaline (comprese quelle dei cavi elettrici) i cavi di potenza e i cavi delle sonde;
• per i segnali di comando, si consiglia di utilizzare cavi schermati con conduttori intrecciati. Nel caso che i cavi di comando si
dovessero incrociare con quelli di potenza, l’incrocio deve essere previsto con angoli il più vicino possibile a 90 gradi, evitando
assolutamente di posare cavi di comando paralleli a quelli di potenza;
• ridurre il più possibile il percorso dei cavi delle sonde ed evitare che compiano percorsi a spirale che racchiudono dispositivi di potenza;
• per qualsiasi malfunzionamento non tentare di riparare l’apparecchio, ma rivolgersi al centro di Assistenza CAREL;
• per evitare manomissioni, si consiglia di disporre l’apparecchiatura all’interno di un quadro elettrico o contenitore chiuso a
chiave. Inoltre si raccomanda che le chiavi siano custodite da personale qualificato e l’utilizzo delle stesse dovrà essere moni-
torato da apposito modulo di tracciabilità.

2.2.1 Installazione elettrica


Attenzione: prima di effettuare qualunque intervento di manutenzione scollegare il controllo dalla rete di alimentazione
elettrica posizionando l’interruttore generale dell’impianto su “spento”.

Prevedere un dispositivo di sezionamento dell’alimentazione nel rispetto delle normative vigenti. Utilizzare capicorda adatti per
i morsetti in uso. Allentare ciascuna vite ed inserirvi i capicorda, quindi serrare le viti. Non c’è una limitazione sul numero di fili
che si possono inserire in un singolo morsetto. Il valore massimo del momento (o coppia) torcente per serrare le viti dei morsetti
(tightening torque) è 0,6 Nm. In caso di ambienti soggetti a forti disturbi si consigliano cavi schermati con la calza connessa alla
terra del quadro elettrico. Ad operazione ultimata tirare leggermente i cavi per verificarne il corretto serraggio.

Note:
• fissare i cavi collegati al controllo tramite fascette a circa 3 cm di distanza dai connettori;
• se il secondario del trasformatore di alimentazione è collegato a terra, verificare che il conduttore di terra sia collegato al
conduttore che arriva al controllo ed entra nel morsetto G0. Attenersi a ciò per tutti i dispositivi connessi al controllo tramite
rete seriale.

Attenzione:
• una tensione di alimentazione elettrica diversa da quella prescritta può danneggiare seriamente il sistema;
• il fusibile va posto nelle vicinanze del controllo;

8 Installazione io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
• l’installazione e la manutenzione/ispezione del controllo sono riservati esclusivamente a personale tecnico qualificato, nel
rispetto delle vigenti norme nazionali e locali;
• tutte le connessioni in bassissima tensione (Ingressi analogici e digitali, 24 Vac o 28…36 Vdc, uscite analogiche, connessioni
bus seriali, alimentazioni) devono avere un isolamento rinforzato o doppio rispetto alla rete;
• non avvicinarsi con le dita ai componenti elettronici montati sulle schede per evitare scariche elettrostatiche (estremamente
dannose) dall’operatore verso i componenti stessi;
• non premere con eccessiva forza il cacciavite sui connettori per evitare di danneggiare il controllo;
• qualora l’apparecchio venga impiegato in un modo non specificato dal costruttore, la protezione prevista dall’apparecchio
potrebbe essere compromessa;
• montare esclusivamente schede opzionali e connettori forniti da CAREL.

3. MONTAGGIO E COLLEGAMENTI

3.1 Montaggio o ancoraggio dello strumento


io.module va installato su guida DIN all’interno di quadro elettrico. Per il fissaggio alla guida DIN, è sufficiente una leggera pres-
sione del dispositivo, preventivamente appoggiato in corrispondenza della guida stessa. Lo scatto delle linguette posteriori ne
determina il bloccaggio alla guida. Lo smontaggio avviene altrettanto semplicemente, curando di fare leva con un cacciavite sul
foro di sgancio delle linguette medesime per sollevarle. Le linguette sono tenute in posizione di blocco da molle di richiamo.

Fig. 3.a

3.2 Specifiche meccaniche


Dimensioni: 4 DIN rail modules, 70x110x60 mm
110

45

70 60
Fig. 3.a

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Montaggio e collegamenti 9


ITA
3.3 Alimentazione
La figura seguente mostra lo schema di collegamento dell’alimentazione elettrica. Utilizzare un trasformatore di sicurezza di clas-
se II protetto contro il cortocircuito e il sovraccarico. Vedere la tabella delle caratteristiche tecniche per la taglia del trasformatore
(vedere capitolo 5).

AC DC
J1 J1
G0

G0
G

G
2.5 A T 2.5 A T

24 Vac

+ -
230 Vac 28...36 Vdc
Fig. 3.b

• Tensione di alimentazione del prodotto alimentato tra G e G0: 24 Vac +10%/-15% 50/60 Hz, 28 to 36 Vdc + 10%/-15%;
• Tensione di alimentazione del prodotto alimentato tra G0 e Vbat: +18Vdc unicamente per alimentazione proveniente da
modulo ultracap (EVD0000UC0).
• Massima potenza assorbita: 15 VA/6W.
• Durata minima del prodotto correttamente funzionante connesso al modulo ultracap (EVD0000UC0): 60 secondi
• Isolamento tra alimentazione principale e controllo garantito dal trasformatore di alimentazione con isolamento di sicurezza
(IEC61558-2-6), da installare esternamente;
• Protezione da cortocircuito: installare fusibile esterno T 2,5A (IEC60127-1)

Attenzione: l’alimentazione del prodotto si deve effettuare unicamente tra G e G0. Il morsetto Vbat è utilizzato unicamente
per la connessione con il modulo ultracap come alimentazione di backup in caso di mancanza di alimentazione.

10 Montaggio e collegamenti io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
3.4 Morsetti di collegamento e connessioni
9

8 ON 5
Address Ext Baud Prot

1 9
2 10
3 11
4 12 19.2 K
5 13 9.6 K
6 14
7 15 with offset 38.4 K CAREL
8 no offset 57.6 K Modbus
ON
OFF
Address Ext. Baud Prot

G/G0: 24Vac 50...60Hz / 28...36Vdc 15VA/6W

1 2
GND

DI4
DI1
DI2

DI3

Y1
Y2
T1
T2
T3

T4

Fig. 3.c

Legenda:
Rif. Descrizione Conn. Etich. Descrizione Estesa
1 Connettore per l’alimentazione J1-1 G Alimentazione
J1-2 G0 Riferimento alimentazione
J1-3 VBat Alimentazione da modulo ultracap esterno
2 Ingressi analogici J2-1 T1 Ingresso NTC-PT1000 1
J2-2 T2 Ingresso NTC-PT1000 2
J2-3 T3 Ingresso NTC-PT1000 3
J2-4 GND Comune ingressi analogici 1,2,3
J2-5 T4 Ingresso NTC-PT1000 4
J2-11 Y1 Ingresso analogico configurabile 5
J2-12 Y2 Ingresso analogico configurabile 6
J2-13 GND Comune ingressi digitali 3,4, ingressi analogici 5, 6
Ingressi digitali J2-6 DI1 Ingresso digitale 1
J2-7 DI2 Ingresso digitale 2
J2-8 GND Comune ingressi digitali 1,2, ingresso analogico 4
J2-9 DI3 Ingresso digitale 3
J2-10 DI4 Ingresso digitale 4
3 Alimentazione per sonde J9-1 +Vref Alimentazione per sonde raziometriche
J9-2 GND Comune alimentazione
J9-3 +Vdc Alimentazione per sonde attive
4 Uscite digitali J10-1 NO1 Contatto normalmente aperto relè 1
J10-2 C1/2 Comune relè 1, 2
J10-3 NO2 Contatto normalmente aperto relè 2
J11-1 NO3 Contatto normalmente aperto relè 3
J11-2 C3/4/5 Comune relè 3,4,5
J11-3 NO4 Contatto normalmente aperto relè 4
J11-4 C3/4/5 Comune relè 3,4,5
J11-5 NO5 Contatto normalmente aperto relè 5
J12-1 NO6 Contatto normalmente aperto relè 6
J12-2 NC6 Contatto normalmente chiuso relè 6
J12-3 C6 Comune relè 6
5 Connettore BMS J6-1 Tx-/Rx- Tx-/Rx- porta RS485 BMS
J6-2 Tx+/Rx+ Tx+/Rx+ porta RS485 BMS
J6-3 GND GND porta RS485 BMS
8 DIP switches Address – Ext - Baud - Prot
9 LED Led giallo - Led verde

LED giallo: LED verde:


• lampeggiante nella fase di configurazione dell’in- • lampeggiante se comunicazione porta BMS
dirizzo (mediante impostazione dell’offset); online;
• acceso in caso di errata impostazione indirizzo. • acceso fisso in caso di offline.

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Montaggio e collegamenti 11


ITA

BMS
RS-485
ON
Address Ext Baud Prot

1 9
2 10
3 11
4
5
12
13
19.2 K 5V
9.6 K
6
7
14
15 with offset 38.4 K CAREL Ratiometric
8 no offset 57.6 K Modbus Transducers
ON
OFF
Address Ext. Baud Prot

G/G0: 24Vac 50...60Hz / 28...36Vdc 15VA/6W


GND

DI4
DI1
DI2

DI3

Y1
Y2
T1
T2
T3

T4

(G-)

H
G
24 Vac NTC Digital Analogue 4-20 mA DP Series
or or Inputs Input 2 wire Humidity
28-36 Vdc PT1000 1-4 Transducers Sensor
Fig. 3.d

3.5 Rete locale di collegamento seriale


Come già accennato, io.module è nato allo scopo di essere collegato alla rete locale RS485 CAREL, permettendo così la comuni-
cazione e la supervisione di dati e di informazioni dal sistema di supervisione.
Il sistema di supervisione può monitorare il funzionamento dei circuiti frigoriferi ai quali sono applicati gli strumenti: temperatu-
ra, pressione, allarmi, guasti, sbrinamenti ecc. Dal sistema di supervisione CAREL è possibile modificare i parametri di funziona-
mento dello strumento a seconda delle esigenze dell’operatore.
Tutti i dispositivi connessi alla rete sono identificati tramite il proprio indirizzo seriale. L’indirizzo viene impostato sugli apparec-
chi tramite DIP switches. Sul sistema di supervisione è necessario configurare tutti gli strumenti collegati tra loro in parallelo e
l’Ident corrispondente a quello impostato su ogni strumento. Se viene assegnato il medesimo indirizzo a più unità la rete non
può funzionare, quindi non possono esistere apparecchi io.module con lo stesso indirizzo seriale. La connessione tra l’io.module
e il convertitore RS485 in rete seriale si effettua usando esclusivamente un cavo schermato AWG20/22 costituito da una coppia
di fili ritorti; lo schermo deve essere collegato a GND. Per il cablaggio della rete RS485 sono utilizzati i connettori estraibili a tre vie.

Attenzione:
1. rispettare scrupolosamente la polarità dei fili TX+ e TX-;
2. la lunghezza massima della rete non deve essere superiore a 1000 m; le diramazioni non devono essere superiori a 5 m;
3. non realizzare biforcazioni della linea: collegamenti a stella;
4. tutti gli strumenti in rete devono essere alimentati da un proprio alimentatore d’isolamento. Il secondario non deve essere
collegato a terra;
5. in corrispondenza del morsetto più lontano dal convertitore seriale RS485 inserire la resistenza da 120 Ώ ¼ W, tra i contatti
TX+ e TX-;
6. evitare scrupolosamente che i cavi della linea di rete corrano in prossimità, o peggio, nella stessa canalina dei cavi di potenza.

12 Montaggio e collegamenti io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
3.6 Configurazione parametri
Per accedere alla configurazione dei parametri da supervisore, è necessario eseguire i seguenti step:
1. Collegare io.module online con il supervisore CAREL;
2. Effettuare l’indirizzamento di io.module tramite DIP switches (vedi 3.6.1 Indirizzamento del dispositivo);
3. Riavviare io.module per rendere attiva la modifica;
4. Effettuare il setup di io.module tramite il supervisore CAREL (vedi 3.6.2 Collegamento con sistema di supervisione CAREL).

3.6.1 Indirizzamento del dispositivo


Configurazione DIP switches

Attenzione: l’impostazione dei dip switches deve essere effettuata ad unità spenta. Se l’impostazione dei dip switches del
baud rate e protocollo è modificata con unità accesa, è necessario riavviare l’unità al fine di rendere operative le nuove imposta-
zioni.

Configurazione indirizzo (Address)


L’indirizzo può essere impostato da 1 a 15 gestendo fisicamente i DIP switches da 1 a 4 sul controllore secondo una delle com-
binazioni in figura 3.d. In ogni caso, l’indirizzo può essere esteso durante la configurazione tramite il supervisore. Ciò richiede di
configurare un dispositivo “temporaneo” nel supervisore con un indirizzo fino a 15, che può essere utilizzato per la configurazio-
ne finale di tutti i dispositivi (vedi 3.6.2 Collegamento con sistema di supervisione CAREL, nella sezione “Assegnare alla scheda
un indirizzo seriale >15”).

1 9
2 10
3 11
4 12 19.2 K
5 13 9.6 K
6 14
7 15 with offset 38.4 K CAREL
8 no offset 57.6 K Modbus

ON
OFF ON
Address Ext. Baud Prot
Fig. 3.e

Configurazione modalità comunicazione seriale (Ext.)


Il DIP switch Ext (relativo all’offset) va settato su “no offset” (OFF)

1 9
2 10
3 11
4 12 19.2 K
5 13 9.6 K
6 14
7 15 with offset 38.4 K CAREL
8 no offset 57.6 K Modbus

ON
OFF ON
Ext.
Address Baud Prot
Fig. 3.f

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Montaggio e collegamenti 13


ITA
Configurazione baud rate (Baud)
Per Impostare la velocità di comunicazione con il supervisore vanno utilizzati i DIP switches dedicati, seguendo le combinazioni
proposte. La configurazione di fabbrica della scheda è baud rate 19.2 Kbps (entrambi i dip switch su OFF). La stessa velocità deve
essere impostata sul sistema di supervisione.

1 9
2 10
3 11
4 12 19.2 K
5 13 9.6 K
6 14
7 15 with offset 38.4 K CAREL
8 no offset 57.6 K Modbus

ON
OFF ON
Ext. Baud Prot
Address
Fig. 3.g

Configurazione protocollo di comunicazione (Prot)


• Impostare poi il protocollo di comunicazione con il supervisore tramite il DIP switch dedicato.
• Lo stesso protocollo di comunicazione deve essere impostato sul sistema di supervisione.
• Dipswitch su OFF  Protocollo Modbus
• Dipswitch su ON  Protocollo CAREL

La configurazione di fabbrica è protocollo Modbus.

1 9
2 10
3 11
4 12 19.2 K
5 13 9.6 K
6 14
7 15 with offset 38.4 K CAREL
8 no offset 57.6 K Modbus

ON
OFF ON
Address Ext. Baud Prot
Fig. 3.h

Attenzione:
• Se si utilizza protocollo CAREL, l’offset massimo impostabile è 192, in quanto l’indirizzo seriale selezionabile con il protocollo
CAREL è 207 (15+192).
• Configurazioni proibite:
- Non è ammesso impostare il dip switch “Ext” a ON con valore di offset pari a 0 (variabile “Address Extension” = 0). In questo
caso la scheda segnala errore di configurazione tramite lampeggio del LED giallo. Il led verde rimane costantemente acceso
indicando lo stato offline della scheda.
- Non è ammesso impostare il dip switch “Ext” a ON con valore di offset diverso da 0 e i dip switches del gruppo “Address” a 0
(tutti impostati OFF). In questo caso la scheda segnala errore di configurazione tramite lampeggio del LED giallo. Il led verde
rimane costantemente acceso indicando lo stato offline della scheda.

14 Montaggio e collegamenti io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
3.6.2 Collegamento con sistema di supervisione CAREL
Per collegare io.module ad un sistema di supervisione CAREL, utilizzare il connettore J6 BMS e seguire i seguenti passaggi. Si
ricorda che l’indirizzo impostato deve essere univoco, ossia differente da quello degli altri dispositivi della rete. Lo stop bit e i bit
di parità sono di default quelli già presenti nel modello, pertanto non possono essere modificati.

1. Configurare un nuovo dispositivo in Configuration / Site configuration (1) e selezionare Add per aggiungerlo (2)

Fig. 3.i

2. Nella nuova maschera, nel seguente ordine:


2.1. Impostare il protocollo (stesso protocollo di io.module)

Fig. 3.j

2.2. Impostare COM port dove il dispositivo è collegato fisicamente

Fig. 3.k

2.3. Impostare la velocità di comunicazione (Baud rate), la stessa di io.module

3
Fig. 3.l

2.4. Scegliere il nome del dispositivo

4
Fig. 3.m

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Montaggio e collegamenti 15


ITA
2.5. Impostare l’indirizzo seriale (lo stesso di io.module)

5
Fig. 3.n

2.6. Aggiungere il dispositivo

6
Fig. 3.o

2.7. Il dispositivo appare ora nella lista

7
Fig. 3.p

2.8. Salvare la configurazione (8) e riavviare il motore (9) quando compare il messaggio

9
Fig. 3.q

Overview della pagina


8

1 2
3 9

4
5
6
7

Fig. 3.r

16 Montaggio e collegamenti io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
Il dispositivo è ora online e pronto per essere configurato

Fig. 3.s

Assegnare alla scheda un indirizzo seriale >15


È possibile assegnare alla scheda un indirizzo seriale tra:
• 16 e 247 in caso di protocollo Modbus;
• 16 e 207 in caso di protocollo CAREL.
È infatti possibile estendere l’indirizzo seriale agendo su un parametro offset (“Address extension”) da sommarsi alla configura-
zione del gruppo “Address”, e abilitarlo tramite il DIP switch dedicato.

Per assegnare alla scheda indirizzo seriale >15 seguire i seguenti step:
1. Collegare io.module online con il supervisore CAREL;
2. Impostare il parametro “Address extension”;
3. Impostare il DIP switch dedicato su “ON”;
4. Riavviare io.module.

Il valore finale sarà la somma dei valori “Address” (DIP switches) + “Address extension” (parametro).
Per i dettagli delle operazioni vedere di seguito.

Esempio:
• Address with dip switches = 10
• Address extension = 100
• Dipswitch on “with offset” (“ON”)
• Serial address = 110

1. Collegare io.module online con il supervisore CAREL


Per collegare io.module online con il supervisore CAREL, vedere il paragrafo 3.6.2 Collegamento con sistema di supervisione CAREL.

2. Impostare il parametro “Address extension”


Nella sezione “Parameters” (1) impostare la categoria su “All parameters” (2), quindi cercare l’etichetta “offset” (3).
Scrivere il nuovo valore per l’indirizzo dell’estensione (4) e applicare il valore con il pulsante “Set” (5).

5
1 3 2

4
Fig. 3.t

3. Impostare il DIP switch Offset (Ext.)


Il DIP switch Ext, relativo all’offset, va settato su “with offset” (ON)

4. Riavviare io.module
Riavviare il controllore per applicare la modifica. Il nuovo dispositivo è ora online con il nuovo indirizzo
Come già citato, il valore finale sarà la somma dei valori “Address” (DIP switches) + “Address extension” (parametro).

Fig. 3.u

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Montaggio e collegamenti 17


ITA
4. ESEMPI APPLICATIVI

4.1 Esempio di applicazione per monitoraggio di 2 celle


Obiettivo:
Monitorare da BMS 2 Celle, in esempio Cella-A e Cella-B
Si vuole:
• Rilevare la temperatura interna delle 2 celle
• Rilevare la temperatura dell’evaporatore delle 2 celle
• Rilevare lo stato di sbrinamento in corso per le 2 celle
• Monitorare apertura porte delle 2 celle
• Per la Cella-B si vuole inoltre rilevare l’umidità interna
Allarmi/azioni:
• Allarme alta/bassa temperatura (separato per Cella-A e B)
• Allarme porta aperta per tempo eccessivo (separato per Cella-A e B)
• Allarme bassa umidità Cella-B (con eventuale attivazione umidificatore)
• Segnalazione di avvenuta disconnessione dal BMS (resettabile da BMS al ripristino)
Attivazioni (relè):
• Relè allarme generale Cella-A (temperatura o porta aperta)
• Relè allarme generale Cella-B (temperatura o porta aperta)
• Relè segnalazione/attivazione umidificatore per bassa umidità Cella-B
• Relè segnalazione di mancata connessione al BMS/Controllo remoto

Procedura di configurazione del dispositivo per l’applicazione in esempio:


• Fase 1: collegamenti elettrici
• Fase 2: configurazione ingressi
• Fase 3: configurazione Allarmi
• Fase 4: configurazione/associazione relè agli allarmi
• Fase 5: configurazione off-line detect ed eventuale relè di segnalazione

4.1.1 Fase 1: collegamenti elettrici


Schema delle connessioni
J2 T1 NTC - temperatura Cella-A
T2 NTC - temperatura evaporatore A
T3 NTC - temperatura Cella-B
GND comune T1, T2, D1,D2
T4 NTC - temperatura evaporatore B
DI1 contatto rilevamento Sbrinamento Cella-A
DI2 contatto porta Cella-A
GND comune T3, T4, D3,D4
DI3 contatto rilevamento Sbrinamento Cella-B
DI4 contatto porta Cella-B
Y1 non usato
Y2 segnale sensore umidità 4-20mA
GND GND per sensore umidità 4-20mA
J9 +5 Vref non usato
GND non usato
+Vdc alimentazione sensore umidità 4-20mA
J 10 NO1 Segnalazione Allarme Cella-A
C 1/2 Ingresso (FASE) per Segnalazione Allarme Cella-A
NO2 non usato

Nota: esempio per segnalatore alimentato a 220Vac, stessa Fase della Cella-A. Può alternativamente essere usato un dispo-
sitivo in bassa tensione.

J 11 NO3 Segnalazione Allarme Cella-B


C 3/4/5 Ingresso (FASE) per Segnalazione Allarme Celli B e OFF-LINE
NO4 non usato
C 3/4/5 non usato
NO5 Segnalazione Allarme OFF-LINE

Nota: esempio per 2 segnalatore alimentati a 220Vac, stessa Fase della Cella-B. Possono alternativamente essere usati dispo-
sitivi in bassa tensione

Attenzione: L’alimentazione deve essere la stessa per i due dispositivi in quanto il comune è unico

J12 NO6 contatto abilitazione generatore umidità


NC6 non usato
C6 comune (riferimento) per abilitazione generatore umidità

18 Esempi applicativi io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
Nota: nell’esempio si fornisce un contatto pulito per abilitare il generatore alternativamente il segnale può essere in tensio-
ne, in quanto J12 è indipendente e separato da J10 e J11.
Address Ext. Baud Prot

COLD ROOM-A
2 x NTC temperature
2 x Digital input
G/G0: 24Vac 50...60Hz / 28...36Vdc 15VA/6W

GND

DI4
DI1
DI2

DI3

Y1
Y2
T1
T2
T3

T4
ROOM-A DEFROST (clean contact)
*contact CLOSE = DEFROSTING
°C Room-A (NTC sensor)
ROOM-B DOOR OPEN (clean contact)
*contact CLOSE = DOOR OPEN
°C Evaporator-B (NTC sensor)

Fig. 4.a

Address Ext. Baud Prot

COLD ROOM-B
2 x NTC temperature
2 x Digital input
(opz RH% 4...20mA probe) G/G0: 24Vac 50...60Hz / 28...36Vdc 15VA/6W
GND

DI4
DI1
DI2

DI3

Y1
Y2
T1
T2
T3

T4

ROOM-B DEFROST (clean contact)


*contact CLOSE = DEFROSTING
°C Room-B (NTC sensor)
ROOM-B DOOR OPEN (clean contact)
*contact CLOSE = DOOR OPEN
°C Evaporator-B (NTC sensor)

Fig. 4.b

Sensore 4/20 mA
Address Ext. Baud Prot

COLD ROOM-B
% Humidity sensor
4...20mA → 0...100 RH%
G/G0: 24Vac 50...60Hz / 28...36Vdc 15VA/6W
GND

DI4
DI1
DI2

DI3

Y1
Y2
T1
T2
T3

T4

OUT

+

Fig. 4.c

Uscite a relè:
N N
Off-line
Cold WARNING
Cold Room A
WARNING Room B
WARNING
Humidity generator enable
PH PH (clean contact)

ON
Address Ext Baud Prot

Fig. 4.d

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Esempi applicativi 19


ITA
4.1.2 Fase 2: Configurazione ingressi
Per la configurazione del dispositivo (fasi 2,3,4,5) utilizzeremo un Supervisore CAREL.
Il “modello” descrittore per questo dispositivo è già integrato e selezionabile in fase di configurazione della rete.
Per eventuale utilizzo con BMS di terze parti viene indicato il relativo coil/registro ModBus.

L’elenco variabili è disponibile in KSA, per utenti registrati.

2a Configurazione sensori di temperatura


Per quanto abbiamo previsto sarà necessario:
• abilitare gli ingressi T1,T2,T3,T4;
• configurare questi ingressi per sensori di temperatura di tipo NTC.
Dall’elenco variabili del dispositivo P+E1Mxxx - io.module rileviamo:
Enable T1 probe 0: Disable / 1: Enable Coil ModBus 22
Probe sensor T1 0: NTC / 1: PT1000 Holding Register 6

Come esempio grafico, vedere figura 4.e.

Altre configurazioni (opzionali) sono disponibili per raffinare la misura, come stabilità lettura (numero letture) e correzione del
valore letto (adjustment), unità di misura.
Filter T1 0-9 Holding Register 16
T1 probe calibration 0.0-n Holding Register 46
T1-T4 unit 0: Celsius (ºC) / 1: Fahrenheit (ºF) Coil 20

Configurato il canale T1 basterà ripetere analoga procedura per T2, T3, T4.

2b configurazione ingressi digitali


Preliminarmente decidiamo se gli ingressi si intendono “attivi” quando chiusi o quando aperti.
Din5-Din8 logic 0: N.O. / 1: N.C. Coil 21

Lasciando il default =1 lo stato logico letto sugli ingressi sarà 1 = TRUE con DI CHIUSO

Per il solo rilevamento su DI1 e DI3 (stato sbrinamento) non è richiesta altra configurazione.
Invece DI2 e DI3 (porta aperta), dovranno essere abilitarli anche come generatori di allarme:
Enable DI2 as DI alarm 0:Disable / 1:Enable Coil 29
Enable DI4 as DI alarm 0:Disable / 1:Enable Coil 31

Come esempio grafico, vedere figura 4.f.

2c Configurazione sonda attiva (i.e. sensore di umidità 4-20 mA)


Nell’ applicazione di questo esempio non si utilizza il canale Y1 quindi dovremo:
• Assegnare il tipo sensore al canale Y2 (tipo 2 = 4-20mA)
• Assegnare il valore minimo di linearizzazione, cioè la misura in RH% corrispondente ad un segnale di 4-mA
• Assegnare analogamente il valore massimo corrispondente a 20-mA

Nel nostro caso (sensore 0-100 RH%) i valori saranno quindi 0 (RH%) e 100 (RH%)
Active probe Type Y2 0:0.5-4.5V / 1:0-10V /2:4-20mA Holding Register 11
ActiveProbe Min Y2 [ i.e. = 0 ] Holding Register 14
ActiveProbe Max Y2 [ i.e. = 100 ] Holding Register 15

Come esempio grafico, vedere figura 4.g.

20 Esempi applicativi io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


ITA
4.1.3 Fase 3: Configurazione Allarmi
Il dispositivo permette di “raggruppare” più eventi/condizioni per identificare un allarme logico opzionalmente associabile ad
una uscita relè. Nell’esempio, per allinearci alle uscite relè che abbiamo scelto, utilizzeremo i gruppi 1, 3, 6:
• Gruppo 1 = WARNING CELLA-A
Allarme temperatura alta/bassa e porta aperta per Cella-A (allarmi ritardati)
• Gruppo 3 = WARNING CELLA-B
Allarme temperatura alta/bassa e porta aperta per Cella-B (allarmi ritardati)
• Gruppo 6 = BASSA UMIDITA’ CELLA-B
Allarme (ritardato) per bassa umidità in Cella-B.
Opzionalmente potrà attivare l’umidificazione associandolo ad un relè (vedi sotto)

3a Configurazione allarmi Cella-A (temperatura T1 e porta DI1)


Per quanto abbiamo previsto sarà necessario definire le soglie di alta/bassa temperatura con relativo ritardo e il contatto porta
con tempo massimo di apertura:
• su T1 definiamo soglia di allarme alta temperatura a 12C°. Gruppo allarme 1;
• su T1 definiamo soglia di allarme bassa temperatura a 1C°. Gruppo allarme 1;
• il ritardo per questi allarmi sarà di 30’;
• la porta aperta (DI2) per più di 15’ genererà un allarme. Gruppo allarme 1.

T1 high threshold -999.9->999.9 i.e. = 12 °C Holding Register 60


Linked alarm for T1 high t 0-6 i.e. = 1 Holding Register 84
T1 low threshold -999.9->999.9 i.e. = 1 °C Holding Register 66
Linked alarm for T1 low t 0-6 i.e. = 1 Holding Register 90
T1 High/Low Alarm delay 0-240(minute) i.e. = 30’ Holding Register 72
DI2 alarm delay 0-240(minute) i.e. = 15’ Holding Register 53
Linked alarm for DI2 0-6 i.e. =1 Holding Register 57

Nota:
• l’allarme su “Gruppo 1” verrà attivato in uno dei 3 casi (alta/bassa T, porta)
• l’allarme su “Gruppo 1” si resetta solo quando nessuno dei 3 allarmi sarà più attivo.
• Su boss/BMS è inoltre visibile il dettaglio di ogni singolo allarme (flag-coil)

É anche possibile resettare l’allarme “di Gruppo” da boss/BMS (il flag relativo al singolo allarmi resta attivo fino al rientro della
condizione).

Manual reset group alarm A1 0:No / 1:Yes Coil 32

Fig. 4.e

io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024 Esempi applicativi 21


ITA

Fig. 4.f

3b Configurazione allarmi Cella-B (temperatura T3, porta DI3, umidità Y2)


Per T3 (Cella-B) ripetere la stessa procedura con adeguate soglie e tempi - Gruppo 3
Per l’umidità (Cella-B) si utilizzerà solo Allarme bassa umidità (su Y2) - Gruppo 6
Y2 low threshold -999.9->999.9 i.e. = 55 RH% Holding Register 71
Y2 High/Low Alarm delay 0-240 (minute) i.e. = 15’ Holding Register 77

Fig. 4.g

22 Esempi applicativi io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


4.1.4 Fase 4: Configurazione/associazione relè agli allarmi
Avendo già assegnato ai “Gruppi di allarme” la stessa numerazione del relè che vogliamo attivare, la configurazione diventerà
come segue:
Relay 1 BMS/group alarm 0-6 i.e. = 1 Holding Register 96
Relay 3 BMS/group alarm 0-6 i.e. = 3 Holding Register 98
Relay 6 BMS/group alarm 0-6 i.e. = 6 Holding Register 101

N.B: Per i relè 2 e 4 viene invece lasciato il valore default = 0  i relè 2 e 4 potranno essere comandati da boss/BMS. Il relè 5 sarà
invece utilizzato per segnalazione di offline (vedi paragrafo seguente).

Fig. 4.h

Schematizzazione della logica di attivazione allarmi e relè


La logica di attivazione degli allarmi e dei relè è riassumibile nel seguente schema, ad esempio per la Cella-A.
Per la cella A sono presenti 3 allarmi:
ROOM A • uno per alta temperatura
• uno per bassa temperatura
HI • uno per porta aperta

Ogni ritardo può generare un allarme: basta anche uno


solo dei casi per scatenare l’allarme Cella-A (Gruppo 1).
Abbiamo collegato il Gruppo 1 al relè 1, che quindi scat-
terà in presenza anche di 1 solo allarme in Cella-A.
LOW

Group
Alarm 1
COLD
ROOM A

(CFG) Relay 1

Fig. 4.i

4.1.5 Fase 5: Configurazione off-line detect e relè di segnalazione


Nota: sezione opzionale, molto tecnica per esperti di BMS
L’utilizzo è destinato ad applicazioni particolari, dove è importante segnalare eventuale mancanza di collegamento con boss/
BMS e successivamente, a connessione ristabilita, evidenziare l’incidente all’operatore su boss/BMS per rivalutare e se necessario
ripristinare le uscite relè allo stato corretto.
Server timeout 0-600s Holding Register 2 default 60’
Safe mode delay 0-600s Holding Register 3 default 3’

Il primo definisce l’intervallo di tempo in assenza di comunicazioni da boss/BMS per dichiarare il dispositivo come off-line.
Il secondo è un ulteriore ritardo prima di forzare le uscite relè in condizione di sicurezza (singolarmente configurabili da specifici
parametri)
Safe mode alarm 0:no alarm / 1:alarm Discrete Input 12
ITA
Questo flag di allarme segnala l’avvenuto off-line e avvisa che alcuni relè potrebbero trovarsi in uno stato diverso da quanto
previsto da boss/BMS (= device in stato “safe mode”).

L’allarme permane fino ad avvenuto riconoscimento (ACK) da boss/BMS, confermato con invio al dispositivo del comando di
reset allarme
Safe mode Warning reset 0:no action / 1:Reset Coil 19

Fig. 4.j

Il simbolo a forma di doppio cerchio in Figura MAIN OFFLINE indica che, se c’è stato un allarme di offline, può essere resettato
in questo campo.

4.1.6 Nota finale su visualizzazione boss/BMS del dispositivo.


La visualizzazione standard sarà generica, quindi con riferimenti a T1,T2… DI1,DI2.. Y1,Y2, allarmi e relè identificati genericamente
da un numero.
Si suggerisce quando possibile una personalizzazione, allineata alla configurazione e all’applicazione che, ad esempio presen-
terà: Temperatura Cella-A… porta aperta Cella-A… Umidificazione Cella-B, Cella-A in Allarme etc.

24 Esempi applicativi io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


5. CARATTERISTICHE TECNICHE
Alimentazione • Tensione di alimentazione del prodotto alimentato tra G e G0: 24 Vac +10%/-15% 50/60 Hz,
28 to 36 Vdc +10%/-15%;
• Tensione di alimentazione del prodotto alimentato tra G0 e Vbat: +18Vdc unicamente per ali-
mentazione proveniente da modulo ultracap (EVD0000UC0)
Max potenza assorbita 15 VA/6W
Alimentazioni fornite dal prodotto +Vdc 12 Vdc ± 8%; massima corrente 50 mA, protetta da cortocircuito
+5Vref 5 Vdc ± 3%; massima corrente 50 mA, protetta da cortocircuito
Max lunghezza del cavo di connessione: <10 m
Ingressi digitali DI1, DI2, DI3, DI4 = ingressi digitali non optoisolati
Ingressi analogici TI1, TI2, TI3, TI4 = ingressi analogici configurabili:
0: NTC (-50T90°C; R/T 10 kΩ±1% a 25°C);
1: PT1000 (-100T400°C).
Y1-Y2= ingressi analogici configurabili:
0: 4-20 mA;
1: 0-5 V;
2: 0-10 V.

Uscite digitali EN IEC 60730-1 UL 508


Gruppo 1 (R1, R2) - J10 NO, 2(1)A, 250Vac, 100k cicli 5A resistivi, 250Vac, 30k cicli
Gruppo 2 (R3, R4, R5) - J11 1FLA, 6LRA, 250Vac, 30k cicli
Pilot duty C300, 250Vac, 30k cicli
Gruppo 3 (R6) - J12 NO, 1(1)A, 250Vac, 100k cicli 1A resistivo, 250Vac, 30k cicli
1FLA, 6LRA, 250Vac, 30k cicli
Pilot duty D300, 250Vac, 30k cicli

Precisione lettura ingressi analogici ± 0,3% del fondo scala


Connessioni • Massima tensione connettori (NO1…C6): 250 Vac;
• Sezione minima dei conduttori uscite digitali: 1,5 mm2;
• Sezione minima dei conduttori di tutti gli altri connettori: 0,5 mm2;
• Coppia serraggio viti:
- 0,2 Nm per i connettori passo 3,81;
- 0,4 Nm per i connettori passo 5,08.
Montaggio Agganciabile su guida DIN secondo DIN 43880 CEI EN 50022
Condizioni di immagazzinamento -40T70 °C, 90% rH non-condensante
Condizioni di funzionamento -40T70 °C, 90% rH non-condensante
Grado di inquinamento ambientale PD3
Grado di protezione IP40 frontale, IP10 restanti parti
Classe di protezione contro le scosse elettriche Da integrare/incorporare su apparecchiature di Classe I o Classe II (SELV/PELV)
Tipo azioni uscite digitali 1.C (microinterruzioni)
Immunità contro le sovratensioni Categoria III
Classe e struttura del software Classe A
Morsettiera Con connettori maschio/femmina estraibili
Orologio con batteria Di serie, precisione: 50 ppm
Batteria Di tipo “bottone” al litio cod. BR/CR2032 tensione 3 Vdc (dimensioni 20x3,2 mm)
Dispositivo non destinato ad essere tenuto in mano quando alimentato
Contenitore isolante • Materiale: tecnopolimero
• Grado di infiammab.: V-2 (UL94), 850°C (IEC60695-2-11)
• PTI: 175
• Colore: RAL 7016 (grigio antracite)
• Temperatura di prova con sfera: 125°C
• PTI del PCB: 250
Applicazione con gas refrigeranti io.module è conforme alla norma IEC 60335-2-40:2018 in caso di utilizzo di refrigeranti A2L (es. R32); in
particolare, i componenti elettrici che potrebbero essere fonte di accensione durante il normale funziona-
mento sono conformi all’Allegato JJ e la temperatura superficiale massima di tutti i componenti non su-
pera i valori indicati nell’Allegato BB per refrigeranti A2L ridotti di 100K, durante il normale funzionamento.
Tab. 5.a
ITA
6. APPENDICE

6.1 Modifiche documentazione


Versione manuale - Release Data Modifiche
1.0 27/06/2024 Primo rilascio

26 Appendice io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024


CAREL INDUSTRIES - Headquarters
Via dell’Industria, 11 - 35020 Brugine - Padova (Italy)
Tel. (+39) 049.9716611 - Fax (+39) 049.9716600
e-mail: carel@carel.com - www.carel.com io.module +0300142IE rel. 1.0 - 27.06.2024

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