Monte Pollino: differenze tra le versioni
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{{dx|[[Immagine:Monte Pollino (2.248 m) e serra Dolcedorme (2.267 m). Salendo su serra del Prete (2.181 m).JPG|thumb|Il monte Pollino e la serra Dolcedorme, salendo sulla [[serra del Prete]].]]}} |
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Sull'attuale profilo della montagna appaiono evidenti i risultati di un'antica quanto possente [[Ghiacciaio|azione glaciale]]: due, infatti, erano i ghiacciai principali che, scendendo sul versante settentrionale, separati dal contrafforte orientale, lo ricoprivano durante l'ultima grande [[Glaciazione Würm|glaciazione di Würm]]<ref>http://www.guidepollino.com/geologia.htm</ref>. |
Sull'attuale profilo della montagna appaiono evidenti i risultati di un'antica quanto possente [[Ghiacciaio|azione glaciale]]: due, infatti, erano i ghiacciai principali che, scendendo sul versante settentrionale, separati dal contrafforte orientale, lo ricoprivano durante l'ultima grande [[Glaciazione Würm|glaciazione di Würm]]<ref>{{Cita web |url=http://www.guidepollino.com/geologia.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=23 ottobre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080911050054/http://www.guidepollino.com/geologia.htm |dataarchivio=11 settembre 2008 |urlmorto=sì }}</ref>. |
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I ghiacciai in ritiro, oltre ai caratteristici [[Morena|depositi morenici]], hanno abbandonato massi di notevoli dimensioni, i cosiddetti ''[[Masso erratico|massi erratici]]''. Isolati e lontani da probabili punti di caduta, sono facilmente osservabili sui vasti ed assolati piani di Pollino e di Acquafredda che si aprono sul versante settentrionale del massiccio ai piedi delle cime principali (Pollino, Dolcedorme e Ciavole), ad un'altitudine piuttosto elevata, compresa tra i 1.800 e i 2.000 metri di quota. |
I ghiacciai in ritiro, oltre ai caratteristici [[Morena|depositi morenici]], hanno abbandonato massi di notevoli dimensioni, i cosiddetti ''[[Masso erratico|massi erratici]]''. Isolati e lontani da probabili punti di caduta, sono facilmente osservabili sui vasti ed assolati piani di Pollino e di Acquafredda che si aprono sul versante settentrionale del massiccio ai piedi delle cime principali (Pollino, Dolcedorme e Ciavole), ad un'altitudine piuttosto elevata, compresa tra i 1.800 e i 2.000 metri di quota. |
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== Collegamenti esterni == |
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Versione delle 02:45, 26 apr 2019
Monte Pollino | |
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Versante nord di Monte Pollino | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Provincia | Cosenza |
Altezza | 2 248 m s.l.m. |
Prominenza | 273 m |
Isolamento | 2,77 km |
Catena | Massiccio del Pollino |
Coordinate | 39°54′27.36″N 16°11′17.88″E |
Altri nomi e significati | Pollino |
Mappa di localizzazione | |
Pur essendo secondo in altezza dopo serra Dolcedorme, il Pollino - la cui cima raggiunge i 2.248 m - dà il nome all'intero massiccio, cuore dell'omonimo Parco nazionale.
Qui si elevano le maggiori cime dell'Appennino meridionale: oltre le già citate vette di serra Dolcedorme e del monte Pollino, superano i 2.000 m d'altitudine anche serra del Prete (2.181 m), serra delle Ciavole (2.130 m e 2.127 m) e serra di Crispo (2.054 m).
Su queste cime corre il confine tra la regione lucana e quella calabrese.
Il Monte Pollino è uno dei tanti geositi del Pollino Geopark (Parco Nazionale del Pollino)
Glacialismo
Sull'attuale profilo della montagna appaiono evidenti i risultati di un'antica quanto possente azione glaciale: due, infatti, erano i ghiacciai principali che, scendendo sul versante settentrionale, separati dal contrafforte orientale, lo ricoprivano durante l'ultima grande glaciazione di Würm[1].
I ghiacciai in ritiro, oltre ai caratteristici depositi morenici, hanno abbandonato massi di notevoli dimensioni, i cosiddetti massi erratici. Isolati e lontani da probabili punti di caduta, sono facilmente osservabili sui vasti ed assolati piani di Pollino e di Acquafredda che si aprono sul versante settentrionale del massiccio ai piedi delle cime principali (Pollino, Dolcedorme e Ciavole), ad un'altitudine piuttosto elevata, compresa tra i 1.800 e i 2.000 metri di quota.
Nevai stagionali - alcuni dei quali di notevoli dimensioni - sono presenti su tutte le vette più alte del massiccio. Sul Pollino, in particolare, nell'avvallamento immediatamente a sud rispetto alla cima (nei pressi di un'antica dolina), ne sorge uno[2] che è facile scorgere anche a fine agosto[3][4]. Il 9 ottobre 2010 presso il suddetto nevaio è stato installato un rilevatore di temperatura per un monitoraggio diretto del microclima[5].
Note
- ^ Copia archiviata, su guidepollino.com. URL consultato il 23 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2008).
- ^ Nevaio del Pollino: estate 2010 | Naturalmente Pollino Blog
- ^ http://forum.meteotriveneto.it/viewtopic.php?f=10&t=16111[collegamento interrotto]
- ^ Vi presento il nevaio perenne più meridionale... - Pagina 2, su forum.meteonetwork.it.
- ^ admin, Al via monitoraggio nevaio Pollino, su naturalmentepollino.it, 12 ottobre 2010.
Bibliografia
- G. Braschi, Sui sentieri del Pollino, Edizioni Il Coscile;
- A. Bavusi, G. Settembrino, Il Parco nazionale del Pollino, WWF, 1992;
- L. Troccoli, E. Pisarra, In cammino sul Pollino, Edizioni Prometeo, 1996.
Voci correlate
- Appennino lucano
- Monte Vulture
- Monti Li Foj
- Comprensorio Sellata-Volturino-Viggiano e Monti della Maddalena
- Monte Volturino
- Dolomiti lucane
- Massiccio del Sirino
- Massiccio del Pollino
- Serra Dolcedorme
Collegamenti esterni
- Parco nazionale del Pollino, su parcopollino.it.
- Associazione guide ufficiali del Parco nazionale del Pollino, su guidepollino.com. URL consultato il 23 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2008).
- Parco del Pollino, su viaggiarenelpollino.it.
- Parco del Pollino, su asklepios.it. URL consultato il 23 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2011).
- Galleria fotografica, su flickr.com.
- Galleria fotografica su Panoramio
- Mappe e riferimenti GPS per le principali escursioni nel Parco del Pollino, su fotografonaturalista.com.