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Castel Noarna: differenze tra le versioni

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'''Castel Noarna''' (o '''Castelnuovo''') è un castello medievale che si trova nella frazione omonima del comune di [[Nogaredo]] in [[provincia autonoma di Trento|provincia di Trento]].
'''Castel Noarna''' (o '''Castelnuovo''') è un castello medievale che si trova nella [[Noarna|frazione omonima]] del comune di [[Nogaredo]] in [[provincia autonoma di Trento|provincia di Trento]].


==Cenni storici==
== Storia ==
Quasi certamente nel sito era presente una fortificazione [[Provincia autonoma di Trento#Dai primi insediamenti all'età romana|romana]] e poi [[Longobardi#Invasione dell'Italia|longobarda]], il reperto archeologico più antico risale probabilmente all'[[età del bronzo]] e le prime notizie storiche che si riferiscono al castello sono del 1189, e si rifanno alle vicende successive alla morte del vescovo [[Adelpreto II|Adelpreto]], probabilmente durante uno scontro con [[Aldrighetto di Castelbarco]].<ref>{{Cita|Gorfer castelli Rovereto|p.374}}.</ref>
Le prime notizie del castello risalgono al XI secolo anche se probabilmente nello stesso luogo era già presente una fortificazione romana e poi longobarda. Fu dominio dei signori di Noarna fino al 1308, per passare in seguito ai [[Castelbarco]], vassalli dei [[principi vescovi di Trento]].
[[File:Monumento Girolamo Tartarotti 2.jpg|thumb|Monumento a [[Girolamo Tartarotti]], opera di Francesco Tomezzoli. Atrio del [[Palazzo Piamarta]] di [[Rovereto]]]]
== Controllo del castello a partire dal XII secolo ==
Nel corso dei primi secoli del [[II millennio]] il controllo della [[Valle dell'Adige]] a nord di [[Rovereto]] fu conteso da vari centri di potere, legati all'impero, al papato o al principato vescovile.
La dominazione signorile si può suddividere in tre importanti periodi storici, ognuno dei quali lasciò un segno nella struttura del castello. I Castelnuovo furono i signori del maniero tra il [[XII secolo|XII]] ed il [[XIII secolo]], a questi succedettero i [[Castelbarco]] (vassalli dei [[principi vescovi di Trento]]), sino al [[XIV secolo]]. Nel 1456 il principe vescovo di Trento [[Georg Hack]] ordinò a [[Pietro Lodron]] e [[Giorgio Lodron]] di occupare il castello strappandolo con la forza a [[Castelbarco|Giovanni di Castelbarco]] che era insorto contro di lui, e così i [[Lodron]] ne entrarono in possesso e lo controllarono per più di 500 anni, sino a tempi recenti.<ref>{{Cita|Gorfer castelli Rovereto|pp.377,378}}.</ref>


=== Signoria dei Castelnuovo ===
Nel 1456 il principe vescovo di Trento [[Georg Hack]] ordinò a [[Pietro Lodron|Pietro]] e [[Giorgio Lodron]] di occupare il castello strappandolo con la forza a [[Giovanni di Castelbarco]] che era insorto contro di lui. Il maniero entrò quindi a far parte dei domini della famiglia Lodron che lo possedettero per più di 500 anni.
I castelnuovo furono delegati vescovili che mantennero il dominio del castello sino al [[XIII secolo]]. Tra le personalità più illustri della casata Burso ed il figlio Federico, ultimo signore per la casata.<ref>{{Cita|Gorfer castelli Rovereto|pp.397,399}}.</ref>


=== Signoria dei Castelbarco ===
[[Nicolò Lodron]] (1475-1556), nipote di Pietro, fece ristrutturare profondamente il castello adeguandolo al nuovo gusto rinascimentale e al nuovo status residenziale. Di quest'epoca sono gli affreschi sopra lo scalone principale. Il principe vescovo [[Paride Lodron]] vi fece probabilmente costruire la cappella opera del suo architetto di corte [[Santino Solari]]. Altre stanze decorate risalgono al XVI e XVII secolo.
Con la fine della signoria di Federico Castelnuovo iniziò quella dei Castelbarco, quando, nel 1285, il potere passò nelle mani di [[Guglielmo da Castelbarco]].<ref>{{Cita|Gorfer castelli Rovereto|pp.400,407}}.</ref>


=== Signoria dei Lodron ===
Nel 1873 i Londron lasciarono il castello per stabilirsi nel più comodo palazzo fatto costruire a Nogaredo. Nel 1974 il maniero fu venduto alla famiglia Zani di Rovereto, che lo trasformò in un'azienda vinicola biologica tuttora in attività.
[[File:60 Castelnuovo di Noarna.jpg|thumb|[[Palazzo Lodron]] visto da Castel Noarna]]
[[Nicolò Lodron]] (1475-1556), nipote di Pietro, fece ristrutturare profondamente il castello adeguandolo al nuovo gusto rinascimentale e al nuovo status residenziale. Di quest'epoca sono gli affreschi sopra lo scalone principale. Il principe vescovo [[Paride Lodron (arcivescovo)|Paride Lodron]] vi fece probabilmente costruire la cappella opera del suo architetto di corte [[Santino Solari]]. Altre stanze decorate risalgono al XVI e XVII secolo.<ref>{{Cita|Gorfer castelli Rovereto|pp.407,414}}.</ref>


Nel 1873 i Lodron lasciarono il castello per stabilirsi nel più comodo e moderno [[Palazzo Lodron|palazzo]] fatto costruire a [[Nogaredo]]. Nel 1974 il maniero fu venduto alla famiglia Zani di Rovereto, che lo ha trasformato in un'azienda vinicola biologica e le cantine conservano i vini ottenuti dalle viti coltivate sui terrazzamenti che circondano la struttura.
Il castello è aperto al pubblico solo in occasione di speciali eventi.


== Descrizione ==
===Processo alle streghe===
Si compone di vari fabbricati che si addossano al mastio, è circondato in parte da varie cinte murarie che iniziano da terrazzamenti, in particolare sui lati est e nord. I materiali usati per la costruzione sono pietra [[calcare]]a locale (bianca e rossa) con aggiunta di laterizio e [[basalto|rocce basaltiche]]. La copertura è in [[Coppo (tegola)|coppi]].
Nel [[XVII secolo]] il castello fu teatro di un famoso processo alle [[Strega|streghe]] in quanto sede del potere giudiziario della zona. Al termine del processo otto persone furono dichiarate colpevoli di stregoneria e condannate a morte per decapitazione e successiva messa al rogo. La sentenza fu eseguita per le sole donne nella vicina frazione di Brancolino. L'unico uomo coinvolto non venne decapitato, ma morì in carcere.<ref>{{Cita web|url =http://www.comune.nogaredo.tn.it/Territorio/Luoghi-e-punti-di-interesse/Cosa-puoi-visitare2/Le-Streghe-di-Nogaredo |titolo =Le Streghe di Nogaredo|sito =comune.nogaredo.tn.it |editore =Comune di Nogaredo |data =7 Aprile 2014|accesso =5 ottobre 2016 }}</ref>

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=== Situazione ===
[[Girolamo Tartarotti]] in due suoi libri: ''Il congresso notturno delle Lammie'', del [[1749]], e ''Apologia del Congresso notturno delle Lammie'', del [[1751]], criticò fortemente le teorie canoniche che giustificarono tale processo parlando di ''effetti della fantasia e che le streghe non meritano la pena di morte''.<ref>{{Cita web|url =http://www.agiati.it/UploadDocs/5144_art08_cristoforetti.pdf|titolo =DELL’ULTIMA ESECUZIONE CAPITALE PER STREGONERIA IN TERRA TRENTINA:UNA FONTE INEDITA|autore =Giovanni Cristoforetti|formato=pdf|sito =agiati.it|editore =[[Accademia Roveretana degli Agiati]]|data =2008|accesso =5 ottobre 2016 }}</ref>
Il castello è proprietà privata ed è aperto al pubblico solo in occasione di speciali eventi.

== Processo alle streghe ==
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Nel [[XVII secolo]] il castello fu teatro di un famoso processo alle [[Strega|streghe]] in quanto sede del potere giudiziario della zona. Al termine del processo otto persone furono dichiarate colpevoli di stregoneria e condannate a morte per decapitazione e successiva messa al rogo. La sentenza fu eseguita per le sole donne nella vicina frazione di [[Brancolino]]. L'unico uomo coinvolto non venne decapitato, ma morì in carcere.<ref>{{Cita web|url =http://www.comune.nogaredo.tn.it/Territorio/Luoghi-e-punti-di-interesse/Cosa-puoi-visitare2/Le-Streghe-di-Nogaredo |titolo =Le Streghe di Nogaredo|sito =comune.nogaredo.tn.it |editore =Comune di Nogaredo |data =7 aprile 2014|accesso =5 ottobre 2016 }}</ref>

[[Girolamo Tartarotti]] in due suoi libri: ''Il congresso notturno delle Lammie'', del [[1749]], e ''Apologia del Congresso notturno delle Lammie'', del [[1751]], criticò fortemente le teorie canoniche che giustificarono tale processo parlando di ''effetti della fantasia e che le streghe non meritano la pena di morte''.<ref>{{Cita web|url =http://www.agiati.it/UploadDocs/5144_art08_cristoforetti.pdf|titolo =DELL’ULTIMA ESECUZIONE CAPITALE PER STREGONERIA IN TERRA TRENTINA:UNA FONTE INEDITA|autore =Giovanni Cristoforetti|formato =pdf|sito =agiati.it|editore =[[Accademia Roveretana degli Agiati]]|data =2008|accesso =5 ottobre 2016|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20161006052201/http://www.agiati.it/UploadDocs/5144_art08_cristoforetti.pdf|urlmorto =sì}}</ref>


==Note==
==Note==
<references/>
<references/>


==Bibliografia==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Guida dei castelli del Trentino|autore=[[Aldo Gorfer]]|editore =Arti grafiche Saturnia|città=Trento|anno=1967|sbn =IT\ICCU\SBL\0092386}}
* {{cita libro|titolo=I castelli di Rovereto e della Valle Lagarina|autore=[[Aldo Gorfer]]|città=Rovereto|editore=Arti grafiche Saturnia per Comune di Rovereto|anno=1994|cid=Gorfer castelli Rovereto|oclc=878681503}}
* {{cita libro|titolo= Le valli del Trentino-Trentino orientale|autore= [[Aldo Gorfer]]|editore= Manfrini |città= Calliano (Trento)|anno=1975|cid=Gorfer2|isbn=978-88-7024-286-7}}
* {{cita libro|titolo=Guida dei castelli del Trentino|autore=Aldo Gorfer|editore=Arti grafiche Saturnia|città=Trento|anno=1967|cid=Gorfer castelli Trentino|oclc=955849572}}
* {{cita libro|titolo= Castelli del Trentino||autore=Gian Maria Tabarelli, Flavio Conti |editore= Istituto geografico [[De Agostini]]-Serie Görlich|città=Novara |anno=1981|cid=Tabarelli Conti|sbn=IT\ICCU\LO1\0436158}}
* {{cita libro|titolo=Le valli del Trentino-Trentino orientale|autore=Aldo Gorfer|editore=Manfrini|città=Calliano (Trento)|anno=1975|cid=Gorfer Trentino orientale|isbn=978-88-7024-286-7|oclc=637057987}}
* {{cita libro|titolo=Castelli del Trentino|autore=Gian Maria Tabarelli, Flavio Conti|editore=Istituto geografico [[De Agostini]]-Serie Görlich|città=Novara|anno=1981|cid=Tabarelli Conti|sbn=LO10436158|oclc=13532805}}
* {{cita libro|titolo=Paris Lodron (1586-1653) in Vallagarina: itinerario|autore=Stella|città=Rovereto (TN)|editore=Nicolodi|anno=2004|cid=Stella|oclc=799278620}}
* {{cita libro|titolo=Castel Novo (mappa)|autore=Georg Braun, Frans Hogenberg, Joris Hoefnagel e Edward E. Ayer Collection (Newberry Library)|città=|editore=Newberry Library|anno=1540 o 1541 - 1622|cid=Newberry Library|lingua=la|oclc=936069557}}
* {{cita libro|titolo=Il Castello di Noarna|autore=Giuseppe Berlanda|città=Trento|editore= L'Editore|anno=1992|cid=Giuseppe Berlanda|oclc=886944794}}
* {{cita libro|titolo=Castella tridentine: Castelnuovo|autore=Giuseppe Chini|città=|editore= |anno=1899|cid=Giuseppe Chini|oclc=799579873}}


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* {{Cita web|url =https://www.visitrovereto.it/scopri/castelli/castel-noarna/|titolo =Castel Noarna|sito=visitrovereto.it|editore =Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina|cid =visitrovereto|accesso =24 marzo 2019}}
* {{Cita web|url =https://www.touringclub.it/evento/nogaredo-visita-guidata-a-castel-noarna|titolo =Nogaredo: visita guidata a Castel Noarna |sito=touringclub.it|editore =[[Touring Club Italiano]]|cid =TCI|accesso =24 marzo 2019}}
* {{Cita web|url =http://www.fondazionemcr.it/dxadige_context.jsp?ID_LINK=112752&area=182&page=4&id_context=314691|titolo =Nogaredo - Castel Noarna |sito=fondazionemcr.it|editore =[[Museo civico di Rovereto|Fondazione Museo civico di Rovereto]]|cid =Fondazione mcr|accesso =24 marzo 2019}}


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[[Categoria:Castelli della provincia di Trento|Noarna]]
[[Categoria:Castelli della provincia di Trento|Noarna]]
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[[Categoria:Lodron]]

Versione attuale delle 17:36, 8 dic 2024

Castel Noarna
Castelnuovo
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàNogaredo
IndirizzoVia Castelnuovo, 19
Coordinate45°54′51.3″N 11°01′02.4″E
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Castel Noarna
Informazioni generali
TipoCastello
Inizio costruzioneXI secolo
Condizione attualeproprietà privata
Visitabilesolo in occasioni particolari
Castel Noarna
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Castel Noarna (o Castelnuovo) è un castello medievale che si trova nella frazione omonima del comune di Nogaredo in provincia di Trento.

Quasi certamente nel sito era presente una fortificazione romana e poi longobarda, il reperto archeologico più antico risale probabilmente all'età del bronzo e le prime notizie storiche che si riferiscono al castello sono del 1189, e si rifanno alle vicende successive alla morte del vescovo Adelpreto, probabilmente durante uno scontro con Aldrighetto di Castelbarco.[1]

Monumento a Girolamo Tartarotti, opera di Francesco Tomezzoli. Atrio del Palazzo Piamarta di Rovereto

Controllo del castello a partire dal XII secolo

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Nel corso dei primi secoli del II millennio il controllo della Valle dell'Adige a nord di Rovereto fu conteso da vari centri di potere, legati all'impero, al papato o al principato vescovile. La dominazione signorile si può suddividere in tre importanti periodi storici, ognuno dei quali lasciò un segno nella struttura del castello. I Castelnuovo furono i signori del maniero tra il XII ed il XIII secolo, a questi succedettero i Castelbarco (vassalli dei principi vescovi di Trento), sino al XIV secolo. Nel 1456 il principe vescovo di Trento Georg Hack ordinò a Pietro Lodron e Giorgio Lodron di occupare il castello strappandolo con la forza a Giovanni di Castelbarco che era insorto contro di lui, e così i Lodron ne entrarono in possesso e lo controllarono per più di 500 anni, sino a tempi recenti.[2]

Signoria dei Castelnuovo

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I castelnuovo furono delegati vescovili che mantennero il dominio del castello sino al XIII secolo. Tra le personalità più illustri della casata Burso ed il figlio Federico, ultimo signore per la casata.[3]

Signoria dei Castelbarco

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Con la fine della signoria di Federico Castelnuovo iniziò quella dei Castelbarco, quando, nel 1285, il potere passò nelle mani di Guglielmo da Castelbarco.[4]

Signoria dei Lodron

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Palazzo Lodron visto da Castel Noarna

Nicolò Lodron (1475-1556), nipote di Pietro, fece ristrutturare profondamente il castello adeguandolo al nuovo gusto rinascimentale e al nuovo status residenziale. Di quest'epoca sono gli affreschi sopra lo scalone principale. Il principe vescovo Paride Lodron vi fece probabilmente costruire la cappella opera del suo architetto di corte Santino Solari. Altre stanze decorate risalgono al XVI e XVII secolo.[5]

Nel 1873 i Lodron lasciarono il castello per stabilirsi nel più comodo e moderno palazzo fatto costruire a Nogaredo. Nel 1974 il maniero fu venduto alla famiglia Zani di Rovereto, che lo ha trasformato in un'azienda vinicola biologica e le cantine conservano i vini ottenuti dalle viti coltivate sui terrazzamenti che circondano la struttura.

Si compone di vari fabbricati che si addossano al mastio, è circondato in parte da varie cinte murarie che iniziano da terrazzamenti, in particolare sui lati est e nord. I materiali usati per la costruzione sono pietra calcarea locale (bianca e rossa) con aggiunta di laterizio e rocce basaltiche. La copertura è in coppi.

Il castello è proprietà privata ed è aperto al pubblico solo in occasione di speciali eventi.

Processo alle streghe

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Castel Noarna illuminato di rosso per ricordare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne il 25 novembre 2020[6]

Nel XVII secolo il castello fu teatro di un famoso processo alle streghe in quanto sede del potere giudiziario della zona. Al termine del processo otto persone furono dichiarate colpevoli di stregoneria e condannate a morte per decapitazione e successiva messa al rogo. La sentenza fu eseguita per le sole donne nella vicina frazione di Brancolino. L'unico uomo coinvolto non venne decapitato, ma morì in carcere.[7]

Girolamo Tartarotti in due suoi libri: Il congresso notturno delle Lammie, del 1749, e Apologia del Congresso notturno delle Lammie, del 1751, criticò fortemente le teorie canoniche che giustificarono tale processo parlando di effetti della fantasia e che le streghe non meritano la pena di morte.[8]

  1. ^ Gorfer castelli Rovereto, p.374.
  2. ^ Gorfer castelli Rovereto, pp.377,378.
  3. ^ Gorfer castelli Rovereto, pp.397,399.
  4. ^ Gorfer castelli Rovereto, pp.400,407.
  5. ^ Gorfer castelli Rovereto, pp.407,414.
  6. ^ Violenza donne: Castel Noarna illuminato di rosso, su ansa.it, 25 novembre 2020.
  7. ^ Le Streghe di Nogaredo, su comune.nogaredo.tn.it, Comune di Nogaredo, 7 aprile 2014. URL consultato il 5 ottobre 2016.
  8. ^ Giovanni Cristoforetti, DELL’ULTIMA ESECUZIONE CAPITALE PER STREGONERIA IN TERRA TRENTINA:UNA FONTE INEDITA (PDF), su agiati.it, Accademia Roveretana degli Agiati, 2008. URL consultato il 5 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2016).
  • Aldo Gorfer, I castelli di Rovereto e della Valle Lagarina, Rovereto, Arti grafiche Saturnia per Comune di Rovereto, 1994, OCLC 878681503.
  • Aldo Gorfer, Guida dei castelli del Trentino, Trento, Arti grafiche Saturnia, 1967, OCLC 955849572.
  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-286-7, OCLC 637057987.
  • Gian Maria Tabarelli, Flavio Conti, Castelli del Trentino, Novara, Istituto geografico De Agostini-Serie Görlich, 1981, OCLC 13532805, SBN LO10436158.
  • Stella, Paris Lodron (1586-1653) in Vallagarina: itinerario, Rovereto (TN), Nicolodi, 2004, OCLC 799278620.
  • (LA) Georg Braun, Frans Hogenberg, Joris Hoefnagel e Edward E. Ayer Collection (Newberry Library), Castel Novo (mappa), Newberry Library, 1540 o 1541 - 1622, OCLC 936069557.
  • Giuseppe Berlanda, Il Castello di Noarna, Trento, L'Editore, 1992, OCLC 886944794.
  • Giuseppe Chini, Castella tridentine: Castelnuovo, 1899, OCLC 799579873.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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