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Modifica di Castello normanno (Ariano Irpino)

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[[File:Ariano Irpino - Castello Normanno (underground).jpg|thumb|left|upright=0.7|Cunicoli nell'ala nord del maniero]]
[[File:Ariano Irpino - Castello Normanno (underground).jpg|thumb|left|upright=0.7|Cunicoli nell'ala nord del maniero]]


Un documento dell'[[892]], conservato nell'[[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|abbazia di Cava de' Tirreni]], attesta l'esistenza del castello già al tempo dei [[Longobardi]]<ref name=archmed/> (verosimilmente in funzione anti-[[Bizantini|bizantina]]<ref>{{Cita libro|Giuseppe|Roma|I longobardi del sud|2010|Giorgio Bretschneider Editore|p=45|isbn=9788876892523}}</ref>). Radicalmente restaurato e ingrandito dai [[Normanni]], il maniero fu quindi prescelto da re [[Ruggero II]], che con ogni probabilità vi tenne le [[Assise di Ariano|Assise del Regno]] del [[1140]]<ref name=archmed/>. La struttura fu poi gravemente danneggiata nel [[1255]], quando la piazzaforte di Ariano venne espugnata a tradimento dai [[insediamento musulmano di Lucera|Saraceni di Lucera]]; tuttavia, il castello fu risistemato già nel [[1266]] grazie a re [[Carlo I d'Angiò]], e nel secolo successivo lo stesso re [[Luigi I d'Angiò]] vi risiedette per diversi mesi<ref>{{cita|T. Vitale|p. 102}}.</ref>. Il maniero fu poi ulteriormente ampliato nel [[XV secolo|Quattrocento]] su disposizione di re [[Ferrante d'Aragona]]<ref>{{cita web|url=https://www.eptavellino.it/irpinia/castello-normanno-di-ariano-irpino/|titolo=Irpinia, castello Normanno di Ariano Irpino|sito=Ente Provinciale del Turismo|accesso=19 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170919234932/https://www.eptavellino.it/irpinia/castello-normanno-di-ariano-irpino/|urlmorto=sì}}</ref>; pertanto, nonostante la struttura possa essere datata sotto il profilo costruttivo al periodo [[Alto medioevo|alto-medievale]], essa presenta esternamente le caratteristiche peculiari dell'architettura aragonese. Gli ultimi rimaneggiamenti avvennero nel 1537<ref>{{cita libro|titolo=Campania|autore=Antonio Canino|editore=Touring Club Italiano|p=436|url=https://books.google.it/books?id=SsMxhDhVoEsC&printsec=frontcover#v=snippet&q=fundus_arianus&f=false}}</ref> per volontà del duca [[Ferrante I Gonzaga|Ferrante Gonzaga]]<ref name=zucchero>{{cita testo|titolo=Archeologia Medievale|autore=Marcello Rotili|autore2=Nicola Busino|capitolo=I contenitori da zucchero dagli scavi nel castello di Ariano Irpino (AV)|ed=154|vol=44|pp=327-332|anno=2017|editore=All’Insegna del Giglio|isbn=9788878147386|url=https://books.google.it/books?id=kHBVDwAAQBAJ&pg=PA327}}</ref>.
Un documento dell'[[892]], conservato nell'[[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|abbazia di Cava de' Tirreni]], attesta l'esistenza del castello già al tempo dei [[Longobardi]]<ref name=archmed/> (verosimilmente in funzione anti-[[Bizantini|bizantina]]<ref>{{Cita libro|Giuseppe|Roma|I longobardi del sud|2010|Giorgio Bretschneider Editore|p=45|isbn=9788876892523}}</ref>). Radicalmente restaurato e ingrandito dai [[Normanni]], il maniero fu quindi prescelto da re [[Ruggero II]], che con ogni probabilità vi tenne le [[Assise di Ariano|Assise del Regno]] del [[1140]]<ref name=archmed/>. La struttura fu poi gravemente danneggiata nel [[1255]] quando la piazzaforte di Ariano venne espugnata a tradimento dai [[insediamento musulmano di Lucera|Saraceni di Lucera]]; tuttavia il castello fu risistemato già nel [[1266]] grazie a re [[Carlo I d'Angiò]], e nel secolo successivo lo stesso re [[Luigi I d'Angiò]] vi risiedette per diversi mesi<ref>{{cita|T. Vitale|p. 102}}.</ref>. Il maniero fu poi ulteriormente ampliato nel [[XV secolo|Quattrocento]] su disposizione di re [[Ferrante d'Aragona]]<ref>{{cita web|url=https://www.eptavellino.it/irpinia/castello-normanno-di-ariano-irpino/|titolo=Irpinia, castello Normanno di Ariano Irpino|sito=Ente Provinciale del Turismo|accesso=19 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170919234932/https://www.eptavellino.it/irpinia/castello-normanno-di-ariano-irpino/|urlmorto=sì}}</ref>; pertanto, nonostante la struttura possa essere datata sotto il profilo costruttivo al periodo [[Alto medioevo|alto-medievale]], essa presenta esternamente le caratteristiche peculiari dell'architettura aragonese. Gli ultimi rimaneggiamenti avvennero nel 1537<ref>{{cita libro|titolo=Campania|autore=Antonio Canino|editore=Touring Club Italiano|p=436|url=https://books.google.it/books?id=SsMxhDhVoEsC&printsec=frontcover#v=snippet&q=fundus_arianus&f=false}}</ref> per volontà del duca [[Ferrante I Gonzaga|Ferrante Gonzaga]]<ref name=zucchero>{{cita testo|titolo=Archeologia Medievale|autore=Marcello Rotili|autore2=Nicola Busino|capitolo=I contenitori da zucchero dagli scavi nel castello di Ariano Irpino (AV)|ed=154|vol=44|pp=327-332|anno=2017|editore=All’Insegna del Giglio|isbn=9788878147386|url=https://books.google.it/books?id=kHBVDwAAQBAJ&pg=PA327}}</ref>.


Il castello ebbe ancora un ruolo cruciale nel corso delle grandi [[guerre d'Italia del XVI secolo]]<ref>{{cita|T. Vitale|pp. 102-130}}.</ref>, tuttavia in seguito fu definitivamente abbandonato; una serie di terremoti susseguitisi tra il [[1688]] e il [[1732]] determinò poi il crollo del mastio, mentre rimasero in piedi i torrioni e le altre strutture basali.
Il castello ebbe ancora un ruolo cruciale nel corso delle grandi [[guerre d'Italia del XVI secolo]]<ref>{{cita|T. Vitale|pp. 102-130}}.</ref>, tuttavia in seguito fu definitivamente abbandonato; una serie di terremoti susseguitisi tra il [[1688]] e il [[1732]] determinò poi il crollo del mastio, mentre rimasero in piedi i torrioni e le altre strutture basali.
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Entità Wikidata utilizzate in questa pagina

  • castello normanno: Titolo, Collegamento al sito, Etichetta: it, Dichiarazione: P31, Dichiarazione: P625, Dichiarazione: P18, Dichiarazione: P856, Dichiarazione: P6886, Dichiarazione: P6375, Descrizione: it

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