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Modifica di Cattedrale

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Alla cattedrale può essere attribuito il titolo onorifico di metropolita, primaziale o patriarcale se la diocesi è retta rispettivamente da un [[metropolita]], da un [[primate (ecclesiastico)|primate]] o da un [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]]. Queste distinzioni sono appunto onorifiche e non producono differenze per il diritto canonico.
Alla cattedrale può essere attribuito il titolo onorifico di metropolita, primaziale o patriarcale se la diocesi è retta rispettivamente da un [[metropolita]], da un [[primate (ecclesiastico)|primate]] o da un [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]]. Queste distinzioni sono appunto onorifiche e non producono differenze per il diritto canonico.
[[File:Roma-san giovanni.jpg|thumb|left|upright=1.15|Facciata laterale della cattedrale di [[San Giovanni in Laterano]]]]
[[File:Roma-san giovanni.jpg|thumb|left|Facciata laterale della cattedrale di [[San Giovanni in Laterano]]]]
[[File:Sassari - Cattedrale di San Nicola (05).JPG|thumb|upright=1.16|[[Cattedrale di San Nicola (Sassari)|Cattedrale di San Nicola]] da Bari a [[Sassari]]]]
[[File:Sassari - Cattedrale di San Nicola (05).JPG|thumb|[[Cattedrale di San Nicola (Sassari)|Cattedrale di San Nicola]] da Bari a [[Sassari]]]]


Il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] veniva conferito occasionalmente a sedi di grande dignità o importanza, come [[Canterbury]], [[York]] e [[Rouen]]. [[Lione]], [[Cattedrale di Pisa|Pisa]] (da cui la famosa [[Opera della Primaziale Pisana]] tutt'oggi esistente) e [[Lund]] possono essere citate come cattedrali realmente primaziali. La dignità di chiesa primaziale di "Sardegna e Corsica" fu rivendicata nel tempo dalle cattedrali di Pisa, [[Cattedrale di Cagliari|Cagliari]] (oggi ufficiale) e [[Cattedrale di San Nicola (Sassari)|Sassari]], dove la cattedrale è tutt'oggi conosciuta come ''La Primatiale''. Come per il titolo di primate, anche quello di patriarca è stato conferito a sedi quali [[Venezia]] e [[Lisbona]], le cui cattedrali sono patriarcali solo a titolo onorifico. La [[basilica di San Giovanni in Laterano]], è sede cattedrale del [[Papa]] in qualità di vescovo di Roma e patriarca dell'occidente, ed è l'unica dell'Europa occidentale a possedere il vero carattere patriarcale. La sua definizione formale è ''Patriarchalis Basilica, Sacrosancta Romana Cathedralis Ecclesia Lateranensis'', anche se né la dizione Patriarca di Occidente né quella di Basilica Patriarcale, con [[papa Benedetto XVI]], compaiono più nell'annuario pontificio.
Il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] veniva conferito occasionalmente a sedi di grande dignità o importanza, come [[Canterbury]], [[York]] e [[Rouen]]. [[Lione]], [[Cattedrale di Pisa|Pisa]] (da cui la famosa [[Opera della Primaziale Pisana]] tutt'oggi esistente) e [[Lund]] possono essere citate come cattedrali realmente primaziali. La dignità di chiesa primaziale di "Sardegna e Corsica" fu rivendicata nel tempo dalle cattedrali di Pisa, [[Cattedrale di Cagliari|Cagliari]] (oggi ufficiale) e [[Cattedrale di San Nicola (Sassari)|Sassari]], dove la cattedrale è tutt'oggi conosciuta come ''La Primatiale''. Come per il titolo di primate, anche quello di patriarca è stato conferito a sedi quali [[Venezia]] e [[Lisbona]], le cui cattedrali sono patriarcali solo a titolo onorifico. La [[basilica di San Giovanni in Laterano]], è sede cattedrale del [[Papa]] in qualità di vescovo di Roma e patriarca dell'occidente, ed è l'unica dell'Europa occidentale a possedere il vero carattere patriarcale. La sua definizione formale è ''Patriarchalis Basilica, Sacrosancta Romana Cathedralis Ecclesia Lateranensis'', anche se né la dizione Patriarca di Occidente né quella di Basilica Patriarcale, con [[papa Benedetto XVI]], compaiono più nell'annuario pontificio.
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[[File:Triest_Kathedrale_-_Fassade_1_Campanile.jpg|thumb|[[Cattedrale di San Giusto (Trieste)|Cattedrale di San Giusto a Trieste]]]]
[[File:Triest_Kathedrale_-_Fassade_1_Campanile.jpg|thumb|[[Cattedrale di San Giusto (Trieste)|Cattedrale di San Giusto a Trieste]]]]
[[File:Catedral_de_Salta_1.jpg|thumb|[[Cattedrale di Salta]]]]
[[File:Catedral_de_Salta_1.jpg|thumb|[[Cattedrale di Salta]]]]
* Il decano (''decanus'') sembra abbia derivato la sua designazione dal decano benedettino, che aveva dieci monaci ai suoi ordini. Il decano, come si è già notato, divenne in esistenza per supplire al ruolo del prevosto nella gestione interna della chiesa e del capitolo. In Inghilterra il decano era a capo di tutte le chiese cattedrali, e fu originariamente eletto dal capitolo e confermato in carica dal vescovo. Egli era il presidente del capitolo, e in chiesa era incaricato della celebrazione dei servizi, officiando determinate parti per statuto, nelle festività principali. Egli sedeva nello scranno principale del coro, che solitamente è il primo sulla destra, entrando nel coro da ovest.
* Il '''decano''' (''decanus'') sembra abbia derivato la sua designazione dal decano benedettino, che aveva dieci monaci ai suoi ordini. Il decano, come si è già notato, divenne in esistenza per supplire al ruolo del prevosto nella gestione interna della chiesa e del capitolo. In Inghilterra il decano era a capo di tutte le chiese cattedrali, e fu originariamente eletto dal capitolo e confermato in carica dal vescovo. Egli era il presidente del capitolo, e in chiesa era incaricato della celebrazione dei servizi, officiando determinate parti per statuto, nelle festività principali. Egli sedeva nello scranno principale del coro, che solitamente è il primo sulla destra, entrando nel coro da ovest.
* Subito dopo il decano (di regola), viene il [[precentore]] (primicerio, cantore, ecc.), il cui incarico speciale è quello di regolare la parte musicale del servizio. Egli presiede in assenza del decano e occupa lo scranno corrispondente sul lato sinistro del coro.
* Subito dopo il decano (di regola), viene il '''[[precentore]]''' (primicerio, cantore, ecc.), il cui incarico speciale è quello di regolare la parte musicale del servizio. Egli presiede in assenza del decano e occupa lo scranno corrispondente sul lato sinistro del coro.
* Il terzo dignitario è il cancelliere (''scholasticus'', ''écoldtre'', ''capiscol'', ''magistral'', ecc.), che non deve essere confuso con il cancelliere della diocesi. Il cancelliere della cattedrale è incaricato della supervisione delle scuole, e sovraintende alle lezioni nel coro. Egli è spesso anche il segretario e bibliotecario del capitolo. In assenza del decano e del precentore è il presidente del capitolo. Lo scranno più a sinistra sul lato del coro dove siede il decano, è normalmente assegnato a lui.
* Il terzo dignitario è il '''cancelliere''' (''scholasticus'', ''écoldtre'', ''capiscol'', ''magistral'', ecc.), che non deve essere confuso con il cancelliere della diocesi. Il cancelliere della cattedrale è incaricato della supervisione delle scuole, e sovraintende alle lezioni nel coro. Egli è spesso anche il segretario e bibliotecario del capitolo. In assenza del decano e del precentore è il presidente del capitolo. Lo scranno più a sinistra sul lato del coro dove siede il decano, è normalmente assegnato a lui.
* Il quarto dignitario è il tesoriere (''custos'' in latino, [[sacrista]] in italiano, ''cheficier'' in francese). Egli era il guardiano della fabbrica di tutti gli arredamenti e ornamenti della chiesa, e il suo dovere era quello di fornire pane e vino per l'[[eucaristia]], nonché candele e incensi. Era inoltre incaricato di regolare materie quali il suono delle campane. Lo scranno del tesoriere era opposto a quello del cancelliere. Questi quattro dignitari occupavano gli scranni ai quattro angoli del coro, ed erano chiamati in molti statuti le ''quatuor majores personae'' della chiesa.
* Il quarto dignitario è il '''tesoriere''' (''custos'' in latino, [[sacrista]] in italiano, ''cheficier'' in francese). Egli era il guardiano della fabbrica di tutti gli arredamenti e ornamenti della chiesa, e il suo dovere era quello di fornire pane e vino per l'[[eucaristia]], nonché candele e incensi. Era inoltre incaricato di regolare materie quali il suono delle campane. Lo scranno del tesoriere era opposto a quello del cancelliere. Questi quattro dignitari occupavano gli scranni ai quattro angoli del coro, ed erano chiamati in molti statuti le ''quatuor majores personae'' della chiesa.


In molte cattedrali c'erano dignitari addizionali: il prelettore, il sottodecano, il vicecancelliere, il [[succentore]] (''succentor-canonicorum''), e altri, che vennero in esistenza per sopperire ai posti di altri dignitari assenti, in quanto la non residenza era il problema principale delle chiese secolari, e in questo contrastavano duramente con le chiese monastiche, dove tutti i membri erano in residenza perpetua. Oltre ai dignitari, vi erano i canonici ordinari, ognuno dei quali, come regola, aveva una dotazione o prebenda separata, oltre a ricevere una parte dei fondi comuni della chiesa.
In molte cattedrali c'erano dignitari addizionali: il prelettore, il sottodecano, il vicecancelliere, il [[succentore]] (''succentor-canonicorum''), e altri, che vennero in esistenza per sopperire ai posti di altri dignitari assenti, in quanto la non residenza era il problema principale delle chiese secolari, e in questo contrastavano duramente con le chiese monastiche, dove tutti i membri erano in residenza perpetua. Oltre ai dignitari, vi erano i canonici ordinari, ognuno dei quali, come regola, aveva una dotazione o prebenda separata, oltre a ricevere una parte dei fondi comuni della chiesa.


Per la maggior parte, anche i canonici divennero rapidamente non residenti, e questo portò alla distinzione tra canonici residenti e non, finché in molte chiese il numero di residenti divenne limitato, e i non residenti, che non spartivano più i fondi comuni, divennero generalmente conosciuti come "prebendari", anche se la loro non residenza, non li faceva abbandonare la loro posizione di canonici, né rinunciare al diritto di voto nel capitolo. Il sistema di non residenza portò anche all'istituzione dei vicari corali (ogni canonico aveva il suo), che sedevano nello scranno del canonico, e se esso era presente in quello immediatamente sotto, nella seconda fila. I vicari non avevano diritto di voto nel capitolo (''[[Vox in capitulo]]'') e anche se irremovibili (eccetto nel caso di gravi offese), erano i servi dei canonici assenti di cui occupavano lo scranno, e svolgevano i compiti. In alcune zone erano conosciuti anche come semi-prebendari. Con il passare del tempo, i vicari stessi erano spesso incorporati in una specie di capitolo minore, o collegio, sotto la supervisione del decano e del capitolo.
Per la maggior parte, anche i canonici divennero rapidamente non residenti, e questo portò alla distinzione tra canonici residenti e non, finché in molte chiese il numero di residenti divenne limitato, e i non residenti, che non spartivano più i fondi comuni, divennero generalmente conosciuti come "prebendari", anche se la loro non residenza, non li faceva abbandonare la loro posizione di canonici, né rinunciare al diritto di voto nel capitolo. Il sistema di non residenza portò anche all'istituzione dei vicari corali (ogni canonico aveva il suo), che sedevano nello scranno del canonico, e se esso era presente in quello immediatamente sotto, nella seconda fila. I vicari non avevano diritto di voto nel capitolo, [[Vox in capitulo]] e anche se irremovibili (eccetto nel caso di gravi offese), erano i servi dei canonici assenti di cui occupavano lo scranno, e svolgevano i compiti. In alcune zone erano conosciuti anche come semi-prebendari. Con il passare del tempo, i vicari stessi erano spesso incorporati in una specie di capitolo minore, o collegio, sotto la supervisione del decano e del capitolo.


Non esisteva distinzione tra i capitoli delle cattedrali monastiche e quelli dei canonici secolari nella relazione tra vescovo e diocesi. In entrambi i casi, il capitolo era il consiglio del vescovo, il quale era tenuto a consultarlo in tutte le questioni importanti, pena l'impossibilità di agire. Quindi, una decisione giudiziale del vescovo necessitava della conferma da parte del capitolo prima di poter essere eseguita. Egli non poteva cambiare i libri del servizio, oppure "usare" la chiesa, o la diocesi, senza il consenso del capitolo. In realtà questa teoria, con il passare del tempo venne a cadere.
Non esisteva distinzione tra i capitoli delle cattedrali monastiche e quelli dei canonici secolari nella relazione tra vescovo e diocesi. In entrambi i casi, il capitolo era il consiglio del vescovo, il quale era tenuto a consultarlo in tutte le questioni importanti, pena l'impossibilità di agire. Quindi, una decisione giudiziale del vescovo necessitava della conferma da parte del capitolo prima di poter essere eseguita. Egli non poteva cambiare i libri del servizio, oppure "usare" la chiesa, o la diocesi, senza il consenso del capitolo. In realtà questa teoria, con il passare del tempo venne a cadere.
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