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Cava (miniera): differenze tra le versioni

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Benché la prima tipologia sia più diffusa, non mancano esempi di coltivazione di cava in sotterraneo, soprattutto per materiali relativamente pregiati. Esempi notevoli di cave in sotterraneo sono la cava di [[marmo di Candoglia]] per il [[duomo di Milano]] e numerose cave di [[marmo di Carrara]].
Benché la prima tipologia sia più diffusa, non mancano esempi di coltivazione di cava in sotterraneo, soprattutto per materiali relativamente pregiati. Esempi notevoli di cave in sotterraneo sono la cava di [[marmo di Candoglia]] per il [[duomo di Milano]] e numerose cave di [[marmo di Carrara]].


Nelle cave di pietra ornamentale (es. marmi e graniti) si utilizzano tecniche e tecnologie specifiche per permettere il distacco dalla parete di grossi blocchi rocciosi il più possibili regolari e privi di danni. Queste tecniche tendono a staccare il blocco dalla parete mediante tagli netti eseguiti con macchinari che minimizzano i traumi indotti alla roccia. Tra questi macchinari vi sono lo storico [[filo elicoidale]] (ormai abbandonato), la [[filo diamantato|tagliatrice a filo diamantato]] e la [[tagliatrice a catena]].<ref name=fornaro>Fornaro et al., ''op. cit.'', ''passim''</ref>
Nelle cave di pietra ornamentale (es. marmi e graniti) si utilizzano tecniche e tecnologie specifiche per permettere il distacco dalla parete di grossi blocchi rocciosi il più possibili regolari e privi di danni. Queste tecniche tendono a staccare il blocco dalla parete mediante tagli netti eseguiti con macchinari che minimizzano i traumi indotti alla roccia. Tra questi macchinari vi sono lo storico [[filo elicoidale]] (ormai abbandonato), la [[filo diamantato|tagliatrice a filo diamantato]] e la [[tagliatrice a catena]].<ref name=fornaro>Fornaro et al., ''op. cit.'', ''passim''</ref>

== Impatto ambientale ==
{{Vedi anche|No Cav}}

Le cave possono avere un impatto ambientale e paesaggistico anche notevole. Pertanto sono talvolta oggetto di controversie. Ad esempio nel bacino delle [[Alpi Apuane]], da dove si estrae il pregiato [[marmo di Carrara]], è da anni in corso un'[[No Cav|aspra battaglia ambientalista per la chiusura delle cave]].


== Note ==
== Note ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Cava a fossa]]
* [[Cava a fossa]]
*[[No Cav]]


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==

Versione delle 08:14, 20 ago 2021

Una cava di marmo a Carrara.
Cava di pietra e inerti a Matera

Una cava è un'attività di estrazione mineraria che sfrutta un giacimento di minerale classificato come materiale da cava. In Italia è regolata ai sensi del Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443.

Descrizione

I materiali definiti da cava in questo decreto sono i seguenti:[1]

  1. torba;
  2. materiali per costruzioni edilizie, stradali ed idrauliche;
  3. terre coloranti, farine fossili, quarzo e sabbie silicee, pietre molari, pietre coti;
  4. tutti i materiali non classificati esplicitamente come da miniera nel medesimo decreto.

I materiali da cava più tipici nella realtà italiana sono:[2]

Mentre l'attività di miniera è soggetta a concessione statale, le cave e le torbiere sono lasciate in disponibilità del proprietario del suolo,[3] e sono quindi soggette ad una diversa legislazione. In particolare, mentre l'attività di miniera è regolata a livello statale, la competenza sulle cave è demandata alle Regioni.[4]

Tipi di cava

Analogamente all'attività di miniera, la coltivazione di una cava può essere effettuata:

Benché la prima tipologia sia più diffusa, non mancano esempi di coltivazione di cava in sotterraneo, soprattutto per materiali relativamente pregiati. Esempi notevoli di cave in sotterraneo sono la cava di marmo di Candoglia per il duomo di Milano e numerose cave di marmo di Carrara.

Nelle cave di pietra ornamentale (es. marmi e graniti) si utilizzano tecniche e tecnologie specifiche per permettere il distacco dalla parete di grossi blocchi rocciosi il più possibili regolari e privi di danni. Queste tecniche tendono a staccare il blocco dalla parete mediante tagli netti eseguiti con macchinari che minimizzano i traumi indotti alla roccia. Tra questi macchinari vi sono lo storico filo elicoidale (ormai abbandonato), la tagliatrice a filo diamantato e la tagliatrice a catena.[2]

Note

  1. ^ Testo del RD 29/7/1927 n.1443, su autorita.bacinoserchio.it. URL consultato il 4 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  2. ^ a b Fornaro et al., op. cit., passim
  3. ^ R.D. n.1443, art. 45
  4. ^ Legislazione italiana su cave e torbiere, su ambientediritto.it. URL consultato il 4 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2010).

Bibliografia

  • Fornaro M. - Lovera E. - Sacerdote I., La coltivazione delle cave ed il recupero ambientale, Politeko Edizioni, 2001.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 15550 · LCCN (ENsh85109481 · GND (DE4058898-1 · BNE (ESXX526023 (data) · J9U (ENHE987007550891405171
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