Ftalati
Gli ftalati sono esteri dell'acido ftalico.
Sono sostanze in genere poco solubili in acqua, molto solubili negli oli e poco volatili. In genere si presentano come liquidi incolori. Sono anche usati per rendere la plastica più pieghevole e morbida. Nel 1999 è stata bandita la produzione di prodotti con una concentrazione maggiore dello 0,1% di ftalati
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]I più noti composti di questa classe sono:
- il di-2-etilesilftalato (o diottilftalato, DEHP) - plastificante principe del PVC per via del suo basso costo
- il diisodecilftalato (DIDP)
- il diisononilftalato (DINP)
- il benzilbutilftalato (BBzP) - usato nel PVC espanso.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Vengono ottenuti per esterificazione tra l'anidride ftalica e un alcol opportuno, generalmente compreso tra i 6 ed i 13 atomi di carbonio.
Ad esempio, il di-2-etilesilftalato viene prodotto dalla reazione chimica tra 2-etilesanolo e anidride ftalica.[1][2]
Nel 2004 la produzione mondiale di ftalati è stata stimata in 400.000 tonnellate; sono noti sin dagli anni venti ed hanno avuto un incremento di produzione negli anni cinquanta, con l'immissione sul mercato del PVC.
Impieghi
[modifica | modifica wikitesto]Gli ftalati sono una famiglia di composti chimici usati nell'industria delle materie plastiche come agenti plastificanti, ovvero come sostanze aggiunte al polimero per migliorarne la flessibilità e la modellabilità.
Il PVC è la principale materia plastica (in termini di volume di produzione) in cui vengono impiegati.[3] Addizionato ad esso, lo ftalato consente alle molecole del polimero di scorrere le une sulle altre rendendo il materiale morbido e modellabile anche a basse temperature.
Ftalati di alcoli leggeri (dimetilftalato, dietilftalato) sono usati come solventi nei profumi e nei pesticidi.
Gli ftalati trovano inoltre uso frequente nella preparazione di smalti per unghie, adesivi e vernici.[3]
Effetti sulla salute
[modifica | modifica wikitesto]Gli ftalati sono in grado di inibire la maturazione degli spermatozoi a causa di un'azione tossica espletata a livello delle cellule di Sertoli[4]. All'esposizione in gravidanza, inoltre, è correlata una minore crescita della sostanza grigia della prole[5]. Sono noti interferenti endocrini di cui è stato provato il legame con obesità, insulinoresistenza, asma e disturbo da deficit di attenzione/iperattività[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Klaus Weissermel, Hans-Jürgen Arpe, Charlet R. Lindley, "Industrial organic chemistry", ed.4, Wiley-VCH, 2003, pp.140-141. ISBN 3527305785
- ^ Vittorio Villavecchia, Gino Eigenmann, I. Ubaldini, "Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata", Hoepli editore, 1973, p.1303. ISBN 8820305305
- ^ a b Centro Italiano d'informazione sugli ftalati, su ftalati.info. URL consultato il 31 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2010).
- ^ C. L. Galli, E. Corsini e M. Marinovich, Tossicologia II edizione, Piccin, ISBN 882991875X.
- ^ Esposizione a ftalati in gravidanza legata a ridotta sostanza grigia nel cervello dei bambini, su Quotidiano Sanità, QS Edizioni, 22 settembre 2023. URL consultato il 24 settembre 2023.
- ^ Ftalati: cosa è necessario sapere (PDF), su HBM4EU, 2019. URL consultato il 24 settembre 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ftalati
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giocattoli in PVC e ftalati. - Comunicato stampa di Greenpeace, 17 settembre 1997.
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