Gallus Anonymus: differenze tra le versioni
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L’autore della Cronaca è vissuto durante il regno di [[Boleslao III di Polonia|Boleslao III]], al quale ha dedicato più volte la sua opera. In un solo punto della cronaca si riferisce a un evento al quale aveva partecipato. Si tratta del pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III avvenuto nel 1113, nel monastero di [[Somogyvár]] in [[Ungheria]]. L'autore è arrivato alla corte reale polacca intorno alla data di quell'evento dove compose la cronaca con l'aiuto del cancelliere [[Michał Adwaniec]], che secondo alcune fonti ordinò la composizione dell'opera e del vescovo Paweł. Ad entrambi dedicò due parti della Cronaca. Dalle fonti storiche risulta che il vescovo Paweł ebbe l'incarico nella diocesi di [[Poznań]] proprio introno al 1113. |
L’autore della Cronaca è vissuto durante il regno di [[Boleslao III di Polonia|Boleslao III]], al quale ha dedicato più volte la sua opera. In un solo punto della cronaca si riferisce a un evento al quale aveva partecipato. Si tratta del pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III avvenuto nel 1113, nel monastero di [[Somogyvár]] in [[Ungheria]]. L'autore è arrivato alla corte reale polacca intorno alla data di quell'evento dove compose la cronaca con l'aiuto del cancelliere [[Michał Adwaniec]], che secondo alcune fonti ordinò la composizione dell'opera e del vescovo Paweł. Ad entrambi dedicò due parti della Cronaca. Dalle fonti storiche risulta che il vescovo Paweł ebbe l'incarico nella diocesi di [[Poznań]] proprio introno al 1113. |
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La Cronaca si interrompe per motivi sconosciuti nella sezione dedicata al regno di [[Boleslao III di Polonia|Boleslao III]]. Si tratta della terza sezione dell'opera, ambientata intorno al 1109 – 1113, durante le campagne vittoriose contro la [[Pomerania]], il [[Sacro Romano Impero]] di [[Enrico V di Franconia|Enrico V]] e i [[Boemia|Boemi]]. L'ultimo riferimento temporale è presente alla fine della terza sezione. Gallo si riferisce al re d'Ungheria, [[Colomanno d'Ungheria|Colomanno]], come a una persona vivente al tempo della composizione del testo. [[Colomanno d'Ungheria|Colomanno]] morì nel 1116 quindi possiamo affermare che il testo fu dettato al più tardi nel 1116. |
La Cronaca si interrompe per motivi sconosciuti nella sezione dedicata al regno di [[Boleslao III di Polonia|Boleslao III]]. Si tratta della terza sezione dell'opera, ambientata intorno al 1109 – 1113, durante le campagne vittoriose contro la [[Pomerania]], il [[Sacro Romano Impero]] di [[Enrico V di Franconia|Enrico V]] e i [[Boemia|Boemi]]. L'ultimo riferimento temporale è presente alla fine della terza sezione. Gallo si riferisce al re d'Ungheria, [[Colomanno d'Ungheria|Colomanno]], come a una persona vivente al tempo della composizione del testo<ref>{{cita|Cronaca di Gallus Anonymus traduzione polacca|Capitolo: Rozdział o nieszczerym pogodzeniu się Zbigniewa z bratem|Cronaca}}</ref>. [[Colomanno d'Ungheria|Colomanno]] morì nel 1116 quindi possiamo affermare che il testo fu dettato al più tardi nel 1116. |
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Successivamente nel 1117 la famiglia [[Adwaniec]] cadde in disgrazia, nell'introduzione alla terza sezione dell'opera infatti non appare più la dedica al cancelliere [[Michal Adwaniec]]. Si crede che questo conflitto ebbe come risultato l'interruzione della Cronaca. In seguito a questo fatto Gallo probabilmente lasciò la Polonia. |
Successivamente nel 1117 la famiglia [[Adwaniec]] cadde in disgrazia, nell'introduzione alla terza sezione dell'opera infatti non appare più la dedica al cancelliere [[Michal Adwaniec]]. Si crede che questo conflitto ebbe come risultato l'interruzione della Cronaca. In seguito a questo fatto Gallo probabilmente lasciò la Polonia. |
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=== Origine del nome === |
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Il nome Gallo appare per la prima volta in una nota del XVI secolo del vescovo e storico [[Marcin Kromer]]. Tradizionalmente a partire da quella nota, nella quale l’autore sostiene la provenienza francese dell’autore chiamandolo per l’appunto Gallo ("Un gallo ha scritto questa storia"<ref |
Il nome Gallo appare per la prima volta in una nota del XVI secolo del vescovo e storico [[Marcin Kromer]]. Tradizionalmente a partire da quella nota<ref>Paul W. Knoll and Frank Schaer, eds., ''Gesta Principum Polonorum: The Deeds of the Princes of the Poles'', Budapest, 2003, pp. xxv.</ref>, nella quale l’autore sostiene la provenienza francese dell’autore chiamandolo per l’appunto Gallo ("Un gallo ha scritto questa storia"<ref>Paul W. Knoll and Frank Schaer, eds., ''Gesta Principum Polonorum: The Deeds of the Princes of the Poles'', Budapest, 2003, pp. xxiv—v.</ref>), gli storici iniziano ad adottare questa convenzione. |
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=== Educazione e Professione === |
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Nella cronaca risulta evidente una profonda conoscenza di Gallo della storia e geografia Ungherese, possibilmente di chi prima di giungere in Polonia, abbia vissuto per lungo tempo in quella nazione. La sua presenza nel monastero di [[Somogyvár]] in Ungheria nel 1113 è confermata dallo stesso autore. |
Nella cronaca risulta evidente una profonda conoscenza di Gallo della storia e geografia Ungherese, possibilmente di chi prima di giungere in Polonia, abbia vissuto per lungo tempo in quella nazione. La sua presenza nel monastero di [[Somogyvár]] in Ungheria nel 1113 è confermata dallo stesso autore. |
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Infatti tra gli eventi raccontati nell'ultima sezione della Cronaca fu descritto il pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III. Gallo raccontò il motivo di questo pellegrinaggio, causato dell'accecamento di [[Zbigniew di Polonia]], da parte di suo fratello, Boleslao III. Un fatto che suscitò molta avversione da parte dei suoi sostenitori. |
Infatti tra gli eventi raccontati nell'ultima sezione della Cronaca fu descritto il pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III. Gallo raccontò il motivo di questo pellegrinaggio<ref>{{cita|Cronaca di Gallus Anonymus traduzione polacca|Capitolo: Rozdział o nieszczerym pogodzeniu się Zbigniewa z bratem|Cronaca}}</ref>, causato dell'accecamento di [[Zbigniew di Polonia]], da parte di suo fratello, Boleslao III. Un fatto che suscitò molta avversione da parte dei suoi sostenitori. |
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Sempre intorno al XII secolo venne composta la prima cronaca Ungherese ([[Gesta Hungarorum]]), scritta anch'essa da un autore anonimo, ma non esistono fonti attendibili che possano confermare che i due autori fossero la stessa persona. |
Sempre intorno al XII secolo venne composta la prima cronaca Ungherese ([[Gesta Hungarorum]]), scritta anch'essa da un autore anonimo, ma non esistono fonti attendibili che possano confermare che i due autori fossero la stessa persona. |
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È un ipotesi che recentemente sta acquistando importanza soprattutto grazie agli studi di [[Tomasz Jasiński]], storico dell'Università di Adam Mickiewicz di [[Poznań]]. Secondo tale teoria Gallo fu un monaco benedettino del monastero veneziano di [[San Nicolò al Lido|San Nicolò al Lido]]. Sono stati individuati fatti storici e linguistici che sembrano confermare questa teoria. Nel 1110 durante un maremoto il monastero aveva riportato gravi danni strutturali e i monaci furono costretti a spostarsi in altri luoghi. Secondo Jasiński tra i monaci ci fu Gallo che si sarebbe trasferito proprio alla corte di Boleslao III. Possiamo pensare che l'autore fosse interessato alla ricompensa, proprio per tornare al monastero e restituirgli splendore. |
È un ipotesi che recentemente sta acquistando importanza soprattutto grazie agli studi di [[Tomasz Jasiński]], storico dell'Università di Adam Mickiewicz di [[Poznań]]. Secondo tale teoria Gallo fu un monaco benedettino del monastero veneziano di [[San Nicolò al Lido|San Nicolò al Lido]]. Sono stati individuati fatti storici e linguistici che sembrano confermare questa teoria<ref>[https://histmag.org/Kierunek-Wenecja-383 Intervista sulla teoria veneziana di Tomasz Jasiński ]</ref> |
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. Nel 1110 durante un maremoto il monastero aveva riportato gravi danni strutturali e i monaci furono costretti a spostarsi in altri luoghi. Secondo Jasiński tra i monaci ci fu Gallo che si sarebbe trasferito proprio alla corte di Boleslao III. Possiamo pensare che l'autore fosse interessato alla ricompensa, proprio per tornare al monastero e restituirgli splendore. |
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Dal punto di vista linguistico la [[Storia della traslazione di San Nicola]] (in latino: ''Storia de translatione sanctorum Magni Nicolai'') presenta lo stesso stile ed è probabile che sia stata scritta dalla stesso autore della Cronaca (entrambe le opere risultano scritte da autori anonimi). Secondo Jasiński la convenzione letteraria della Traslazione, che narra dell'ottenimento e del trasporto della reliquia del santo da [[Myra|Mira]] a [[Venezia]] è identica alla Cronaca. Entrambi i testi hanno una forma simile per quanto riguarda la presentazione della storia, sono state individuate alcune forme retoriche, vocaboli ricorrenti e locuzioni che coincidono in tutti e due i testi. |
Dal punto di vista linguistico la [[Storia della traslazione di San Nicola]] (in latino: ''Storia de translatione sanctorum Magni Nicolai'') presenta lo stesso stile ed è probabile che sia stata scritta dalla stesso autore della Cronaca (entrambe le opere risultano scritte da autori anonimi). Secondo Jasiński la convenzione letteraria della Traslazione, che narra dell'ottenimento e del trasporto della reliquia del santo da [[Myra|Mira]] a [[Venezia]] è identica alla Cronaca. Entrambi i testi hanno una forma simile per quanto riguarda la presentazione della storia, sono state individuate alcune forme retoriche, vocaboli ricorrenti e locuzioni che coincidono in tutti e due i testi. |
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*{{cita libro|autore=August Bielowski|titolo=Monumenta Poloniae Historica|anno=1864|editore=August Bielowski|url= http://books.google.pl/books?id=LNkDAAAAYAAJ&hl=pl&pg=PA391#v=onepage&q&f=false|cid=Gallus}} Edizione latina basata sul manoscritto della famiglia Zamoyski e sul manoscritto di Sędziwoj. |
*{{cita libro|autore=August Bielowski|titolo=Monumenta Poloniae Historica|anno=1864|editore=August Bielowski|url= http://books.google.pl/books?id=LNkDAAAAYAAJ&hl=pl&pg=PA391#v=onepage&q&f=false|cid=Gallus}} Edizione latina basata sul manoscritto della famiglia Zamoyski e sul manoscritto di Sędziwoj. |
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*{{cita libro|autore=Gallus Anonymus|titolo=Cronaca polacca|anno=1975|editore=Marek Adamiec|url=http://www.zswsucha.iap.pl/STREFA_N/WiLeHi/lektury/kronika/index-1.htm|cid=Cronaca}} Traduzione polacca della Cronaca basata sul testo di Gallus Anonymus a cura di Roman Grodecki e Marian Plezia, Wrocław-Warszawa-Kraków-Gdańsk 1975 |
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==Collegamenti esterni== |
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Versione delle 16:34, 19 giu 2016
Gallus Anonymus (in italiano: Gallo Anonimo), autore anonimo della prima Cronaca polacca. Noto anche come Gallo (in polacco: Gall), probabilmente è stato un monaco benedettino vissuto intorno al XI-XII secolo.
Nella Cronaca scritta in latino racconta la storia della Polonia dai tempi più antichi, dall'inizio della dinastia dei Piast fino circa al 1113, regno di Boleslao III. Data l'importanza linguistico-storica dell'opera, è in corso la ricerca degli studiosi polacchi della vera identità dell'autore. Una ricerca che ha portato nel corso degli anni alla formazione di varie ipotesi e teorie, che potrebbero portare anche alla scoperta di altre opere di Gallo.
Le origini
Abbiamo poche informazioni certe circa le origini e la vita dell'autore. Il suo intento, espresso esplicitamente nella cronaca, fu quello di restare anonimo[1]. Gallo scrisse inoltre all'interno della Cronaca, rivolgendosi ai vescovi polacchi, che non vuole suscitare l'invidia o usurpare il posto di nessuno, in quanto è solo un pellegrino straniero interessato all'ottenimento di un'adeguata ricompensa[2] e al ritorno nel suo luogo di professione:
«Prímum omnium vos scire voló, fratres carissimi, quia tantum opus non ideo cœpi, ut per hoc fimbrias meœ pusillanimitalis dilata rem, пес ut patriam vel parentes meos exul apud vos et peregrinus exaltarem, sed ut aliquem fructum mei laboris ad locum meœ professionis reportarem[3]»
La concentrazione di Gallo sui personaggi e sugli eventi conferma la sua volontà di restare al di fuori del centro di attenzione, ma rende più difficile la sua identificazione e il suo collocamento temporale.
Periodo di vita
L’autore della Cronaca è vissuto durante il regno di Boleslao III, al quale ha dedicato più volte la sua opera. In un solo punto della cronaca si riferisce a un evento al quale aveva partecipato. Si tratta del pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III avvenuto nel 1113, nel monastero di Somogyvár in Ungheria. L'autore è arrivato alla corte reale polacca intorno alla data di quell'evento dove compose la cronaca con l'aiuto del cancelliere Michał Adwaniec, che secondo alcune fonti ordinò la composizione dell'opera e del vescovo Paweł. Ad entrambi dedicò due parti della Cronaca. Dalle fonti storiche risulta che il vescovo Paweł ebbe l'incarico nella diocesi di Poznań proprio introno al 1113.
La Cronaca si interrompe per motivi sconosciuti nella sezione dedicata al regno di Boleslao III. Si tratta della terza sezione dell'opera, ambientata intorno al 1109 – 1113, durante le campagne vittoriose contro la Pomerania, il Sacro Romano Impero di Enrico V e i Boemi. L'ultimo riferimento temporale è presente alla fine della terza sezione. Gallo si riferisce al re d'Ungheria, Colomanno, come a una persona vivente al tempo della composizione del testo[4]. Colomanno morì nel 1116 quindi possiamo affermare che il testo fu dettato al più tardi nel 1116.
Successivamente nel 1117 la famiglia Adwaniec cadde in disgrazia, nell'introduzione alla terza sezione dell'opera infatti non appare più la dedica al cancelliere Michal Adwaniec. Si crede che questo conflitto ebbe come risultato l'interruzione della Cronaca. In seguito a questo fatto Gallo probabilmente lasciò la Polonia.
Origine del nome
Il nome Gallo appare per la prima volta in una nota del XVI secolo del vescovo e storico Marcin Kromer. Tradizionalmente a partire da quella nota[5], nella quale l’autore sostiene la provenienza francese dell’autore chiamandolo per l’appunto Gallo ("Un gallo ha scritto questa storia"[6]), gli storici iniziano ad adottare questa convenzione.
Educazione e Professione
Gallo era una persona colta, aveva un'ottima conoscenza del latino e volgare, conosceva la Bibbia. Dalla Cronaca risulta che conosceva anche la mitologia romana, nel testo sono presenti riferimenti alle opere classiche di autori tra i quali Virgilio, Ovidio e Cesare. Gli storici ritengono che abbia ricevuto un'educazione riservata esclusivamente ai nobili e ai monaci dell'epoca, inoltre dalla lettura del testo risulta che egli era già uno scrittore esperto e prima di scrivere la Cronaca aveva probabilmente già pubblicato altri lavori in precedenza.
La particolare abilità letteraria, lo stile dotato di una rilevante elasticità sono caratteristici dei monaci benedettini. Nell'opera si riferisce alla sua professione di fede, in particolare ai suoi voti, afferma che dopo aver completato il suo lavoro, sarebbe ritornato alla sua professione, ma non dice esplicitamente di essere un monaco benedettino.
Ipotesi sulla provenienza
Cronologicamente la prima delle ipotesi sulla sua provenienza fu quella francese, in seguito si affermò quella ungherese. Attualmente sembra prevalere l'ipotesi di una sua origine veneziana, tuttavia è probabile che l'autore abbia fatto diversi viaggi e acquisito alcune tecniche di scrittura tipiche dei luoghi visitati che possono confondere gli studiosi.
Ipotesi francese e vallone-fiamminga
È una delle ipotesi più diffuse, lo stesso soprannome Gallo assegnato da Marcin Kromer si riferisce proprio alla sua presunta origine francese. Seconda questa ipotesi fu legato al monastero benedettino di Saint-Gilles in Provenza. La Cronaca presenta alcune tracce linguistiche antico francesi, nel testo sono presenti vari riferimenti a Sant'Egidio (fr. Saint-Gilles).
Alcuni storici hanno ipotizzato anche che Gallo provenne dalla Vallonia o dalle Fiandre. In particolare una sua possibile presenza nel monastero di Liège (fr. Abbaye Saint-Laurent de Liège) gode di un riscontro nel testo della Cronaca. L'autore menzionò dettagliatamente gli ultimi anni di Enrico IV di Franconia. Si riferì inoltre al giorno di San Lorenzo, patrono del monastero di Liège in occasione della vittoria di Boleslao III sui Pomerani.
Ipotesi ungherese
Nella cronaca risulta evidente una profonda conoscenza di Gallo della storia e geografia Ungherese, possibilmente di chi prima di giungere in Polonia, abbia vissuto per lungo tempo in quella nazione. La sua presenza nel monastero di Somogyvár in Ungheria nel 1113 è confermata dallo stesso autore.
Infatti tra gli eventi raccontati nell'ultima sezione della Cronaca fu descritto il pellegrinaggio penitenziale di Boleslao III. Gallo raccontò il motivo di questo pellegrinaggio[7], causato dell'accecamento di Zbigniew di Polonia, da parte di suo fratello, Boleslao III. Un fatto che suscitò molta avversione da parte dei suoi sostenitori.
Sempre intorno al XII secolo venne composta la prima cronaca Ungherese (Gesta Hungarorum), scritta anch'essa da un autore anonimo, ma non esistono fonti attendibili che possano confermare che i due autori fossero la stessa persona.
Ipotesi veneziana:
È un ipotesi che recentemente sta acquistando importanza soprattutto grazie agli studi di Tomasz Jasiński, storico dell'Università di Adam Mickiewicz di Poznań. Secondo tale teoria Gallo fu un monaco benedettino del monastero veneziano di San Nicolò al Lido. Sono stati individuati fatti storici e linguistici che sembrano confermare questa teoria[8] . Nel 1110 durante un maremoto il monastero aveva riportato gravi danni strutturali e i monaci furono costretti a spostarsi in altri luoghi. Secondo Jasiński tra i monaci ci fu Gallo che si sarebbe trasferito proprio alla corte di Boleslao III. Possiamo pensare che l'autore fosse interessato alla ricompensa, proprio per tornare al monastero e restituirgli splendore.
Dal punto di vista linguistico la Storia della traslazione di San Nicola (in latino: Storia de translatione sanctorum Magni Nicolai) presenta lo stesso stile ed è probabile che sia stata scritta dalla stesso autore della Cronaca (entrambe le opere risultano scritte da autori anonimi). Secondo Jasiński la convenzione letteraria della Traslazione, che narra dell'ottenimento e del trasporto della reliquia del santo da Mira a Venezia è identica alla Cronaca. Entrambi i testi hanno una forma simile per quanto riguarda la presentazione della storia, sono state individuate alcune forme retoriche, vocaboli ricorrenti e locuzioni che coincidono in tutti e due i testi.
Esistono altri indizi meno definitivi come la conoscenza della via Egnatia, un'antica strada conosciuta dai veneziani, fino alle abitudini come l'avversione dell'autore per il pesce sotto sale popolare all'epoca nelle tavole polacche.
Influenza culturale
La Cronaca polacca di Gallo Anonimo costituisce il primo tentativo di presentare la storia dello Stato polacco. L'attendibilità dell'opera è universalmente riconosciuta, nonostante sia impossibile accertare che tutti i fatti siano stati presentati in maniera oggettiva, a causa della scarsità di altre fonti scritte dell'epoca.
L'opera di Gallo è stata ripresa successivamente dagli altri storici e cronisti, tra i quali, Wincenty Kadłubek, il quale nella sua Chronica seu originale regum et principum Poloniae, si era basato proprio sulle fonti provenienti dalla Cronaca di Gallus. In particolare, spesso vennero riprese parti del pensiero di Gallo nelle quali l'autore affermò che la liberalità è la massima virtù del principe il quale deve la sua autorità a Dio e al popolo. Un pensiero che influenzò la storia polacca, con l'avvento nel XVI secolo della cosiddetta libertà dorata.
Note
- ^ Cronaca di Gallo, p.390
- ^ Cronaca di Gallo, p.460
- ^ Cronaca di Gallo, p.460
- ^ Cronaca di Gallus Anonymus traduzione polacca, Capitolo: Rozdział o nieszczerym pogodzeniu się Zbigniewa z bratem
- ^ Paul W. Knoll and Frank Schaer, eds., Gesta Principum Polonorum: The Deeds of the Princes of the Poles, Budapest, 2003, pp. xxv.
- ^ Paul W. Knoll and Frank Schaer, eds., Gesta Principum Polonorum: The Deeds of the Princes of the Poles, Budapest, 2003, pp. xxiv—v.
- ^ Cronaca di Gallus Anonymus traduzione polacca, Capitolo: Rozdział o nieszczerym pogodzeniu się Zbigniewa z bratem
- ^ Intervista sulla teoria veneziana di Tomasz Jasiński
Bibliografia
- August Bielowski, Monumenta Poloniae Historica, August Bielowski, 1864. Edizione latina basata sul manoscritto della famiglia Zamoyski e sul manoscritto di Sędziwoj.
- Gallus Anonymus, Cronaca polacca, Marek Adamiec, 1975. Traduzione polacca della Cronaca basata sul testo di Gallus Anonymus a cura di Roman Grodecki e Marian Plezia, Wrocław-Warszawa-Kraków-Gdańsk 1975
Collegamenti esterni
- Edmund Kotarski: Gall Anonim (in inglese e polacco)
- Direzione Venezia: Tomasz Jasiński Intervista sulla teoria veneziana (in polacco)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 13100620 · ISNI (EN) 0000 0001 1850 1274 · CERL cnp00397020 · LCCN (EN) n87146215 · GND (DE) 118639137 · BNE (ES) XX1366579 (data) · BNF (FR) cb12770729r (data) · J9U (EN, HE) 987007274172405171 · CONOR.SI (SL) 167181667 |
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