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Il bramino dell'Assam: differenze tra le versioni

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==Trama==
==Trama==
[[Assam]], [[India]] orientale, fine [[XIX secolo]]. Il cinquantenne Yanez De Gomera, ex capo-pirateria dei tigrotti di [[Mompracem]], è ormai da anni lo stimato ''rajah'' dello stato indiano dell'Assam, sul quale regna con la sua consorte Surama, ed è anche diventato padre del piccolo Soarez.
La storia è ambientata nell'[[Assam]], uno degli stati dell'[[India]] di cui l'ex pirata Yanez è ora il principe avendo sposato la principessa Surama. Nel giro di pochi giorni tre ministri del regno muoiono avvelenati: si tratta evidentemente di un complotto che vuole attentare alla stabilità del regno. Yanez insieme agli amici Kammamuri e Tremal-Naik cerca di sventare la cospirazione che è stata organizzata dal deposto rajah Sindhia; dopo un inseguimento che si svolge nei canali sotterranei delle fogne della capitale cattura uno dei capi della cospirazione, che tenta di nascondersi travestendosi da [[bramino]] (da cui il titolo del libro). Il finto bramino, portato nel palazzo reale per essere interrogato, rivela una straordinaria capacità di ipnotizzatore e – soggiogata con un semplice sguardo la volontà di Surama – induce la principessa a incendiare il palazzo reale e a fuggire.

Yanez con l'aiuto di Kammamuri, Tremal-Naik e della guida Timul ritrova e mette in salvo la principessa. Il romanzo termina con Yanez che - al comando delle sue truppe si accinge ad assaltare una [[pagoda]] in cui si nascondono i capi dei cospiratori.
Nel giro di pochi giorni, tre ministri del regno muoiono avvelenati. Intuendo che si tratti di un evidente attentato alla stabilità del reame, Yanez, coadiuvato dal fedele Kammamuri e dall'altro ex capo-pirateria [[Tremal-Naik]], riesce a comprendere che dietro la macchinazione c'è il deposto ''rajah'' Sindhia, evaso da una clinica di [[Calcutta]], dove era stato ricoverato al termine del romanzo ''[[Alla conquista di un impero]]''. Dopo un rocambolesco inseguimento nell'impianto fognario di [[Gauhati]], capitale del regno, Yanez mette le mani su uno dei capi della cospirazione, un ''[[Paria (casta)|paria]]'' che si fa passare per [[bramino]].

L'uomo, portato nelle segrete del palazzo reale per essere sottoposto ad interrogatorio, rivela una straordinaria capacità ipnotica e soggioga con un semplice sguardo la volontà della ''rhani'' Surama, inducendola a compiere varie azioni criminose, la più pericolosa delle quali è l'incendio del palazzo reale.

Yanez, con l'aiuto di Kammamuri, di Tremal-Naik e dell'esperta guida Timul, ritrova e mette in salvo la principessa, la quale si era data alla fuga, e organizza la controffensiva. Al comando delle sue truppe di ''rajaputi'', cinge d'assedio la [[pagoda]] di Kalikò, in cui si sarebbero nascosti i sommi vertici della cospirazione al potere regio.

== Paternità dell'opera ==
Negli ultimi anni della sua vita, tragicamente conclusasi il [[25 aprile]] del 1911, Emilio Salgari si ritrovò a vivere un periodo di grave disagio familiare, acuito da un crescente dissesto economico<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sergio Campailla|titolo=Emilio Salgari: la vita e le opere|editore=Newton Comtpon Editori}}</ref>, cui la sua pur frenetica attività non riusciva a porre freno. Per questi motivi, si è spesso dubitato<ref name=":1" /> dell'autenticità della sua ultima produzione, in cui senz'altro rientra '''''Il bramino dell'Assam'''''.

A questo riguardo, le ipotesi offerte sono due. Una prima tende a considerare questo romanzo, così come i successivi due che chiuderanno il ciclo (''[[La caduta di un impero]]'' e ''[[La rivincita di Yanez]]''), alla stregua di romanzi interpolati<ref name=":0" /> o, se non altro, influenzati dalla mano di almeno un ''[[ghostwriter]]''<ref name=":1" />. Una seconda opinione, invece, pur notando e considerando la presenza di ritocchi stilistici e minime revisioni effettuate dai collaboratori editoriali, propone un'idea contraria: l'intera opera sarebbe autentica e, comunque, le leggere modifiche sarebbero state pienamente accettate da Emilio Salgari<ref name=":2" />.

Un importante indizio capace di far propendere a favore dell'una o dell'altra ipotesi sarebbe, in teoria, rappresentato dal finale aperto di questo breve romanzo, lungo appena 12 capitoli; tuttavia, non esistono allo stato attuale dati sufficienti per capire come mai l'unità narrativa sia stata scomposta in una trilogia<ref name=":2" />. Potrebbe trattarsi di una scelta editoriale (accettata da Salgari), così come di un inconveniente di percorso, con l'autore vistosi costretto a tagliare in più parti un'opera unica, divenuta troppo lunga e dettagliata<ref name=":2" />. Peraltro, vale la pena di notare come Salgari, anni addietro, avesse già "spezzato" l'unità narrativa durante la stesura del [[I corsari delle Antille|ciclo dei corsari delle Antille]] e, più precisamente, in occasione della pubblicazione de ''[[Il Corsaro Nero (romanzo)|Il Corsaro Nero]]'' e del suo logico seguito ''[[La regina dei Caraibi (romanzo)|La regina dei Caraibi]]''.


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== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
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Versione attuale delle 17:53, 20 nov 2024

Il bramino dell'Assam
AutoreEmilio Salgari
1ª ed. originale1911
Genereromanzo
Sottogenereavventura
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneAssam, XIX secolo
ProtagonistiYanez de Gomera
CoprotagonistiKammamuri
AntagonistiBramino
Altri personaggiTremal-Naik, Surama, Timul
Serieciclo indo-malese
Preceduto daLa riconquista del Mompracem
Seguito daLa caduta di un impero

Il bramino dell'Assam è un romanzo d'avventura di Emilio Salgari, pubblicato nel 1911 a Firenze dall'editore Bemporad. Si tratta del nono volume del cosiddetto ciclo indo-malese ideato dal romanziere veronese; più precisamente, Il bramino dell'Assam fa parte del "secondo ciclo di Sandokan"[1], la cui inaugurazione si fa tradizionalmente risalire al precedente libro La riconquista del Mompracem del 1908[2]. Il romanzo, che presenta un finale aperto, forma una sola unità narrativa con i successivi La caduta di un impero e La rivincita di Yanez[1][2][3], romanzi serrafila dell'intero ciclo.

Come già nel romanzo che lo precede, anche in quest'opera Salgari sceglie di concentrarsi sulle avventure di Yanez de Gomera, senza che il suo fraterno amico Sandokan entri nell'azione: questa scelta letteraria, per molti versi coraggiosa[1] e lungimirante[2], costituisce la sorpresa insita nel nuovo mini-ciclo di storie[2].

Assam, India orientale, fine XIX secolo. Il cinquantenne Yanez De Gomera, ex capo-pirateria dei tigrotti di Mompracem, è ormai da anni lo stimato rajah dello stato indiano dell'Assam, sul quale regna con la sua consorte Surama, ed è anche diventato padre del piccolo Soarez.

Nel giro di pochi giorni, tre ministri del regno muoiono avvelenati. Intuendo che si tratti di un evidente attentato alla stabilità del reame, Yanez, coadiuvato dal fedele Kammamuri e dall'altro ex capo-pirateria Tremal-Naik, riesce a comprendere che dietro la macchinazione c'è il deposto rajah Sindhia, evaso da una clinica di Calcutta, dove era stato ricoverato al termine del romanzo Alla conquista di un impero. Dopo un rocambolesco inseguimento nell'impianto fognario di Gauhati, capitale del regno, Yanez mette le mani su uno dei capi della cospirazione, un paria che si fa passare per bramino.

L'uomo, portato nelle segrete del palazzo reale per essere sottoposto ad interrogatorio, rivela una straordinaria capacità ipnotica e soggioga con un semplice sguardo la volontà della rhani Surama, inducendola a compiere varie azioni criminose, la più pericolosa delle quali è l'incendio del palazzo reale.

Yanez, con l'aiuto di Kammamuri, di Tremal-Naik e dell'esperta guida Timul, ritrova e mette in salvo la principessa, la quale si era data alla fuga, e organizza la controffensiva. Al comando delle sue truppe di rajaputi, cinge d'assedio la pagoda di Kalikò, in cui si sarebbero nascosti i sommi vertici della cospirazione al potere regio.

Paternità dell'opera

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Negli ultimi anni della sua vita, tragicamente conclusasi il 25 aprile del 1911, Emilio Salgari si ritrovò a vivere un periodo di grave disagio familiare, acuito da un crescente dissesto economico[4], cui la sua pur frenetica attività non riusciva a porre freno. Per questi motivi, si è spesso dubitato[2] dell'autenticità della sua ultima produzione, in cui senz'altro rientra Il bramino dell'Assam.

A questo riguardo, le ipotesi offerte sono due. Una prima tende a considerare questo romanzo, così come i successivi due che chiuderanno il ciclo (La caduta di un impero e La rivincita di Yanez), alla stregua di romanzi interpolati[1] o, se non altro, influenzati dalla mano di almeno un ghostwriter[2]. Una seconda opinione, invece, pur notando e considerando la presenza di ritocchi stilistici e minime revisioni effettuate dai collaboratori editoriali, propone un'idea contraria: l'intera opera sarebbe autentica e, comunque, le leggere modifiche sarebbero state pienamente accettate da Emilio Salgari[3].

Un importante indizio capace di far propendere a favore dell'una o dell'altra ipotesi sarebbe, in teoria, rappresentato dal finale aperto di questo breve romanzo, lungo appena 12 capitoli; tuttavia, non esistono allo stato attuale dati sufficienti per capire come mai l'unità narrativa sia stata scomposta in una trilogia[3]. Potrebbe trattarsi di una scelta editoriale (accettata da Salgari), così come di un inconveniente di percorso, con l'autore vistosi costretto a tagliare in più parti un'opera unica, divenuta troppo lunga e dettagliata[3]. Peraltro, vale la pena di notare come Salgari, anni addietro, avesse già "spezzato" l'unità narrativa durante la stesura del ciclo dei corsari delle Antille e, più precisamente, in occasione della pubblicazione de Il Corsaro Nero e del suo logico seguito La regina dei Caraibi.

Fonte: Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale.[5]

  • Emilio Salgari, Il bramino dell'Assam: avventure, 10 illustrazioni di Gennaro D'Amato, Firenze, Bemporad, 1911, p. 255.
  • Emilio Salgari, Il bramino dell'Assam, illustrazioni di Carlo Alberto Michelini, Milano, Mursia, 1990, p. 193.
  • Emilio Salgari, Il bramino dell'Assam, illustrazioni di Gennaro D'Amato, Milano, Fabbri, 2005, p. 152.
  • Emilio Salgari, Il bramino dell'Assam, 8 illustrazioni di Gennaro D'Amato, Milano, RBA Italia, 2011, p. 186.
  1. ^ a b c d Sergio Campailla, Il ciclo di Sandokan, Newton Compton Editori.
  2. ^ a b c d e f Sergio Campailla, Il crepuscolo degli eroi, Newton Compton Editori.
  3. ^ a b c d Presentazione, in Emilio Salgari - Il bramino dell'Assam, Ugo Mursia, 1990, p. 5.
  4. ^ Sergio Campailla, Emilio Salgari: la vita e le opere, Newton Comtpon Editori.
  5. ^ OPAC SBN www.sbn.it

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