Modifica di Jacques-Louis David
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Il 2 ottobre [[1775]] David parte per Roma con il suo maestro Vien, che è stato appena nominato direttore dell'Accademia di Francia - che allora aveva sede in Palazzo Mancini - e con gli altri due giovani premiati, gli scultori Pierre Labussière e [[Jean Bonvoisin]].<ref>A. Schnapper, cit., p. 59</ref> Durante il viaggio, che dura un mese e fa tappa a [[Lione]], a [[Torino]], a [[Parma]] e a [[Bologna]], può ammirare le opere del [[Correggio (pittore)|Correggio]], di [[Guido Reni]] e dei [[Carracci]]. |
Il 2 ottobre [[1775]] David parte per Roma con il suo maestro Vien, che è stato appena nominato direttore dell'Accademia di Francia - che allora aveva sede in Palazzo Mancini - e con gli altri due giovani premiati, gli scultori Pierre Labussière e [[Jean Bonvoisin]].<ref>A. Schnapper, cit., p. 59</ref> Durante il viaggio, che dura un mese e fa tappa a [[Lione]], a [[Torino]], a [[Parma]] e a [[Bologna]], può ammirare le opere del [[Correggio (pittore)|Correggio]], di [[Guido Reni]] e dei [[Carracci]]. |
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Durante il primo anno di |
Durante il primo anno di pandemia a Roma, David segue il consiglio del suo maestro di dedicarsi essenzialmente alla pratica del disegno e di studiare attentamente le opere dell'antichità, facendo centinaia di schizzi di monumenti, di statue<ref>Per lo schizzo in gesso rosso di una statua di [[Flora (divinità)|Flora]], vista frontalmente in [[Palazzo Giustiniani (Roma)|palazzo Giustiniani]] tra il 1775 e il 1780, v. ''Acquisitions July 1, 2006-June 30, 2007'', Yale University Art Gallery Bulletin, Japanese Art at Yale (2007), p. 209.</ref> e di bassorilievi: il complesso di questi studi finisce per costituire cinque voluminose raccolte in-folio.<ref>Delécluze, ''David son école et son temps'', 1855, p. 111</ref> |
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Ma i suoi progressi sono lenti e difficili: la novità dell'ambiente romano - con la viva presenza delle antichità classiche che si contrappongono a quel gusto dell'antico che prima David aveva coltivato soltanto attraverso suggestioni puramente letterarie - ha inizialmente un effetto straniante, quasi paralizzante, sul giovane pittore, tanto da portarlo a dubitare di poter mai migliorare le sue capacità.<ref>A. Pinelli, ''David'', 2004, p. 9</ref> Tuttavia il tratto del suo disegno si trasforma, si fa più incisivo, scabro e si depura della vaporosità del rococò. Le copie delle tele del [[Cinquecento]] e del [[Seicento]] romano gli sono utili soprattutto per impadronirsi del metodo compositivo dei grandi maestri del passato. |
Ma i suoi progressi sono lenti e difficili: la novità dell'ambiente romano - con la viva presenza delle antichità classiche che si contrappongono a quel gusto dell'antico che prima David aveva coltivato soltanto attraverso suggestioni puramente letterarie - ha inizialmente un effetto straniante, quasi paralizzante, sul giovane pittore, tanto da portarlo a dubitare di poter mai migliorare le sue capacità.<ref>A. Pinelli, ''David'', 2004, p. 9</ref> Tuttavia il tratto del suo disegno si trasforma, si fa più incisivo, scabro e si depura della vaporosità del rococò. Le copie delle tele del [[Cinquecento]] e del [[Seicento]] romano gli sono utili soprattutto per impadronirsi del metodo compositivo dei grandi maestri del passato. |