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Maurenzio di Napoli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Maurenzio fu un ''[[Magister militum]]'', al comando delle truppe bizantine del [[Ducato di Napoli]].<ref name="Gregorio"/> Nel settembre 590, il papa invitò lo scolastico Paolo ad aiutare Maurenzio, il quale, in veste di ''[[chartularius]]'', si recò in Sicilia, mentre nel febbraio 591, quest'ultimo soccorse Nonnoso a recuperare alcune proprietà.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/I|I, 4]].</ref> In seguito il papa gli inviò una lettera rammaricandosi della sua mancata difesa nei confronti di Teodoro, ''vir memorandus'' e latore del papa e, inoltre, gli chiese di proteggere Vectanos, [[Comes|conte]] nel castello di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]].<ref name="Gregorio">Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 69]].</ref> Il papa lo incaricò anche di intervenire (con il suddiacono Antemio e il vescovo Fortunato) nei confronti di Mauro, il quale affermò di aver ricevuto dal ''vir magnificus'' Felice quattrocento [[Solido (moneta)|solidi]], garantendo di saldare il debito.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 38]].</ref> In un'altra lettera il papa gli chiese di alleggerire i turni di guardia in favore dell'abate Teodosio, cosicché quest'ultimo possa dedicarsi liberamente alla preghiera.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 73]].</ref> Nell'aprile 596 papa Gregorio gli inviò una lettera riguardante una questione con il notaio Castorio, [[apocrisario]] pontificio a Ravenna.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/VI|VI, 31]].</ref>
Maurenzio fu un ''[[Magister militum]]'', al comando delle truppe bizantine del [[Ducato di Napoli]].<ref name="Gregorio"/> Nel settembre 590, il papa invitò lo scolastico Paolo ad aiutare Maurenzio, il quale, in veste di ''[[chartularius]]'', si recò in Sicilia, mentre nel febbraio 591, quest'ultimo soccorse Nonnoso a recuperare alcune proprietà.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/I|I, 3 e 22]].</ref> In seguito il papa gli inviò una lettera rammaricandosi della sua mancata difesa nei confronti di Teodoro, ''vir memorandus'' e latore del papa e, inoltre, gli chiese di proteggere Vectanos, [[Comes|conte]] nel castello di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]].<ref name="Gregorio">Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 69]].</ref> Il papa lo incaricò anche di intervenire (con il suddiacono Antemio e il vescovo Fortunato) nei confronti di Mauro, il quale affermò di aver ricevuto dal ''vir magnificus'' Felice quattrocento [[Solido (moneta)|solidi]], garantendo di saldare il debito.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 38]].</ref> In un'altra lettera il papa gli chiese di alleggerire i turni di guardia in favore dell'abate Teodosio, cosicché quest'ultimo possa dedicarsi liberamente alla preghiera.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 73]].</ref> Nell'aprile 596 papa Gregorio gli inviò una lettera riguardante una questione con il notaio Castorio, [[apocrisario]] pontificio a Ravenna.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/VI|VI, 61]].</ref>


Nel febbraio 598 ottenne l'eredità del fratello Giovanni, in seguito alla richiesta del papa all'abate del [[Oratorio di Sant'Andrea al Celio|monastero romano di Sant'Andrea Apostolo]] al ''[[Clivus Scauri]]'', Candido.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/VIII|VIII, 12]].</ref> Nel febbraio-aprile 599 il papa ordinò a Fantino, rettore del patrimonio palermitano, di convincere Vittore, [[Arcidiocesi di Palermo|vescovo di Palermo]], a concludere la causa della diocesi contro Maurenzio.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 120]].</ref> Nell'aprile 599 il papa ordinò al ''[[curator]]'' di Ravenna, Teodoro, di cedere il ''[[precaria|precarium]]'' agli emissari di Maurenzio, all'arcivescovo di Ravenna Mariniano di proteggere gli emissari napoletani e al notaio Mena di occuparsi della burocrazia.<ref>Gregorio Magno, ''[[Registrum epistolarum]]'', [[Wikisource:la:Epistolae (Gregorius Magnus)/IX|IX, 134 e 132]].</ref>
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== Note ==
== Note ==

Versione delle 16:03, 13 mar 2024

Maurenzio di Napoli
Dati militari
Paese servito Impero bizantino
Forza armataEsercito bizantino
GradoMagister militum
Dux
GuerreGuerre longobardo-bizantine
voci di militari presenti su Wikipedia

Maurenzio di Napoli (fl. VII secolo) è stato un militare bizantino, duca di Napoli nel 598-599.

Biografia

Maurenzio fu un Magister militum, al comando delle truppe bizantine del Ducato di Napoli.[1] Nel settembre 590, il papa invitò lo scolastico Paolo ad aiutare Maurenzio, il quale, in veste di chartularius, si recò in Sicilia, mentre nel febbraio 591, quest'ultimo soccorse Nonnoso a recuperare alcune proprietà.[2] In seguito il papa gli inviò una lettera rammaricandosi della sua mancata difesa nei confronti di Teodoro, vir memorandus e latore del papa e, inoltre, gli chiese di proteggere Vectanos, conte nel castello di Miseno.[1] Il papa lo incaricò anche di intervenire (con il suddiacono Antemio e il vescovo Fortunato) nei confronti di Mauro, il quale affermò di aver ricevuto dal vir magnificus Felice quattrocento solidi, garantendo di saldare il debito.[3] In un'altra lettera il papa gli chiese di alleggerire i turni di guardia in favore dell'abate Teodosio, cosicché quest'ultimo possa dedicarsi liberamente alla preghiera.[4] Nell'aprile 596 papa Gregorio gli inviò una lettera riguardante una questione con il notaio Castorio, apocrisario pontificio a Ravenna.[5]

Nel febbraio 598 ottenne l'eredità del fratello Giovanni, in seguito alla richiesta del papa all'abate del monastero romano di Sant'Andrea Apostolo al Clivus Scauri, Candido.[6] Nel febbraio-aprile 599 il papa ordinò a Fantino, rettore del patrimonio palermitano, di convincere Vittore, vescovo di Palermo, a concludere la causa della diocesi contro Maurenzio.[7] Nell'aprile 599 il papa ordinò al curator di Ravenna, Teodoro, di cedere il precarium agli emissari di Maurenzio, all'arcivescovo di Ravenna Mariniano di proteggere gli emissari napoletani e al notaio Mena di occuparsi della burocrazia.[8]

Note

  1. ^ a b Gregorio Magno, Registrum epistolarum, IX, 69.
  2. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, I, 3 e 22.
  3. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, IX, 38.
  4. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, IX, 73.
  5. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, VI, 61.
  6. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, VIII, 11.
  7. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, IX, 120.
  8. ^ Gregorio Magno, Registrum epistolarum, IX, 134 e 132.

Predecessore Duca di Napoli Successore
598-599 Godiscalco