Modifica di Saint Kilda
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La base geologica dell'isola è composta da [[roccia magmatica]] del [[Cenozoico]], da [[granito]] e da [[gabbro]], duramente colpite dagli agenti atmosferici. L'arcipelago rappresenta quanto resta di un antico [[vulcano]] a forma di anello nato da una placca marina circa 40 metri sotto il livello del mare.<ref>{{cita web|lingua=en| |
La base geologica dell'isola è composta da [[roccia magmatica]] del [[Cenozoico]], da [[granito]] e da [[gabbro]], duramente colpite dagli agenti atmosferici. L'arcipelago rappresenta quanto resta di un antico [[vulcano]] a forma di anello nato da una placca marina circa 40 metri sotto il livello del mare.<ref>{{cita web|lingua=en|url_capitolo=http://www.snh.org.uk/pdfs/trends/seas/Seas_Part1.pdf|capitolo=Part 1. Knowledge of the marine environment|editore=Scottish Natural Heritage|anno=2004|titolo=Natural Heritage Trens. The Seas Around Scotland|formato=PDF|accesso=2 gennaio 2007|dataarchivio=9 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070709200108/http://www.snh.org.uk/pdfs/trends/seas/Seas_Part1.pdf|urlmorto=sì}}</ref> [[Hirta]] è l'isola più grande del gruppo, seguita da [[Soay (St Kilda)|Soay]] (isola delle pecore) 0,5 km a nord-ovest di Hirta; e da [[Boreray (Saint Kilda)|Boreray]], (isola fortificata) 6 km a nord-est di Hirta. Esistono anche numerosi isolotti tra cui [[Stac an Armin]] ('mucchio dei guerrieri'), [[Stac Lee]] ('mucchio grigio') e [[Stac Levenish]] ('fiume' o 'torrente').<ref name="Maclean 1977 op cit pag. 33"/><ref>{{cita|Quine (2000)|pp. 99, 109, 111, 125, 137, 145}}.</ref> L'isola di [[Dùn (Saint Kilda)|Dùn]] ('fortezza'), che protegge Village Bay dai venti sud-occidentali, era un tempo unita a Hirta per mezzo di un arco naturale. MacLean (1972) ipotizzò che l'arco si ruppe in seguito alla collisione di un [[galeone]] in fuga dall'[[Invincibile Armata]], ma altre fonti, come ad esempio Mitchell (1992) e Fleming (2005), ritengono più credibile (anche se meno romantica) la spiegazione secondo cui l'arco venne spazzato da una delle tante tempeste che colpiscono l'isola ogni inverno.<ref>{{cita|Maclean (1977)|p. 18}}.</ref><ref>{{cita|Fleming (2005)|p. 64}}.</ref> |
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Il punto più alto dell'arcipelago si trova a Hirta - Conachair ('il faro') a 430 metri, subito a nord del villaggio. A sud-est si trova Oiseval che raggiunge i 290 metri e Mullach Mòr ('cima della grande collina') con i suoi 361 metri. Ruival (137 m) e Mullach Bi (358 m) dominano le scogliere settentrionali. Boreray raggiunge i 384 metri e Soay i 378 metri.<ref name=Smith/> La straordinaria [[Stac an Armin]] arriva a 196 metri, e [[Stac Lee]] a 172 metri.<ref name=Kilda2005 >{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/frame26.htm|titolo=Dual World Heritage Status For Unique Scottish Islands|data=14 luglio 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061002160717/http://www.kilda.org.uk/frame26.htm |editore=National Trust for Scotland|accesso=6 gennaio 2007}}</ref><ref>Le altitudini sono state recuperate da {{cita|Haswell-Smith (2004)}}, anche se il National Trust riporta 191 metri e 165 metri rispettivamente.</ref> |
Il punto più alto dell'arcipelago si trova a Hirta - Conachair ('il faro') a 430 metri, subito a nord del villaggio. A sud-est si trova Oiseval che raggiunge i 290 metri e Mullach Mòr ('cima della grande collina') con i suoi 361 metri. Ruival (137 m) e Mullach Bi (358 m) dominano le scogliere settentrionali. Boreray raggiunge i 384 metri e Soay i 378 metri.<ref name=Smith/> La straordinaria [[Stac an Armin]] arriva a 196 metri, e [[Stac Lee]] a 172 metri.<ref name=Kilda2005 >{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/frame26.htm|titolo=Dual World Heritage Status For Unique Scottish Islands|data=14 luglio 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061002160717/http://www.kilda.org.uk/frame26.htm |dataarchivio=2 ottobre 2006|editore=National Trust for Scotland|accesso=6 gennaio 2007}}</ref><ref>Le altitudini sono state recuperate da {{cita|Haswell-Smith (2004)}}, anche se il National Trust riporta 191 metri e 165 metri rispettivamente.</ref> |
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In tempi moderni il solo insediamento su St Kilda è Village Bay ([[Lingua gaelica scozzese|gaelico scozzese]]: ''Bàgh a' Bhaile'' o ''Loch Hiort'') su Hirta. Sia Gleann Mòr sulle coste settentrionali di Hirta sia Boreray mostrano resti di vecchi abitazioni.<ref>{{cita|Maclean (1977)|p. 19}}.</ref> Village Bay si trova sul mare ed è circondata da colline in forma semicircolare.<ref>{{cita|Baxter e Crumley (1988)|p. 87|citazione=Village Bay and its hills... a stupendous sham, a masterly St Kildan deception}}.</ref> L'intera facciata nord di Conachair è una scogliera verticale di 427 metri di altezza,<ref name=Keay>{{cita|Keay e Keay (1994)|pp. 840-842}}.</ref> a picco sul mare, la scogliera più alte del Regno Unito.<ref>Questo fatto viene supportato da molti autori autorevoli tra cui {{cita|Steel (1988)}}; {{cita|Keay e Keay (1994)}} scrivono, sbagliando, che sono le più alte d'Europa: le scogliere Croaghaun sulle [[Isole Achill]] sono decisamente più alte visto che raggiungono i 668 metri. Vedi per esempio {{cita web|url=http://www.wesleyjohnston.com/users/ireland/geography/extremities.html|titolo=Geograhical Facts and Figures|sito=Wesleyjohnston.com|lingua=en|accesso=10 marzo 2023}}</ref> |
In tempi moderni il solo insediamento su St Kilda è Village Bay ([[Lingua gaelica scozzese|gaelico scozzese]]: ''Bàgh a' Bhaile'' o ''Loch Hiort'') su Hirta. Sia Gleann Mòr sulle coste settentrionali di Hirta sia Boreray mostrano resti di vecchi abitazioni.<ref>{{cita|Maclean (1977)|p. 19}}.</ref> Village Bay si trova sul mare ed è circondata da colline in forma semicircolare.<ref>{{cita|Baxter e Crumley (1988)|p. 87|citazione=Village Bay and its hills... a stupendous sham, a masterly St Kildan deception}}.</ref> L'intera facciata nord di Conachair è una scogliera verticale di 427 metri di altezza,<ref name=Keay>{{cita|Keay e Keay (1994)|pp. 840-842}}.</ref> a picco sul mare, la scogliera più alte del Regno Unito.<ref>Questo fatto viene supportato da molti autori autorevoli tra cui {{cita|Steel (1988)}}; {{cita|Keay e Keay (1994)}} scrivono, sbagliando, che sono le più alte d'Europa: le scogliere Croaghaun sulle [[Isole Achill]] sono decisamente più alte visto che raggiungono i 668 metri. Vedi per esempio {{cita web|url=http://www.wesleyjohnston.com/users/ireland/geography/extremities.html|titolo=Geograhical Facts and Figures|sito=Wesleyjohnston.com|lingua=en|accesso=10 marzo 2023}}</ref> |
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Saint Kilda è stato un terreno ideale per la riproduzione di molte specie di uccelli acquatici tra cui la [[Morus bassanus|sula bassana]] con circa 30 000 coppie. È una delle colonie più grandi del mondo, circa il 24% della popolazione mondiale. Ci sono circa 49 000 coppie di [[Oceanodroma leucorhoa|uccelli delle tempeste codaforcuta]], il 90% degli esemplari europei. Vi si trovano anche 136 000 coppie di [[Fratercula arctica|pulcinella di mare]] (30% degli esemplari inglesi) e 67 000 [[Fulmarus glacialis|fulmari]] (13% del totale inglese).<ref name=Benvie>{{cita libro|lingua=en|autore=Neil Benvie|anno=2000|titolo=Scotland's Wildlife|città=London|editore=Aurum Press}}</ref> Dùn ospita la più grande colonia di fulmari del Regno Unito. Prima del 1828 Saint Kilda era l'unico luogo che presentava una tale abbondanza di volatili, ma in seguito questi si allargarono anche ad altre zone come [[Fowlsheugh]].<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore1=James Fisher|autore2=George Waterston|data=novembre 1941|url=https://links.jstor.org/sici?sici=0021-8790(194111)10%3A2%3C204%3ATBDHAP%3E2.0.CO%3B2-1|titolo=The Breeding Distribution, History and Population of The Fulmar (Fulmarus glacialis) in the British Isles|città=Edinburgh|rivista=The Journal of Animal Ecology|volume=10|numero=2|pp=204-272|accesso=24 marzo 2007}}</ref> L'ultima [[Pinguinus impennis|alca impenne]] della Gran Bretagna venne uccisa su Stac an Armin nel luglio 1840.<ref name=Smith/> |
Saint Kilda è stato un terreno ideale per la riproduzione di molte specie di uccelli acquatici tra cui la [[Morus bassanus|sula bassana]] con circa 30 000 coppie. È una delle colonie più grandi del mondo, circa il 24% della popolazione mondiale. Ci sono circa 49 000 coppie di [[Oceanodroma leucorhoa|uccelli delle tempeste codaforcuta]], il 90% degli esemplari europei. Vi si trovano anche 136 000 coppie di [[Fratercula arctica|pulcinella di mare]] (30% degli esemplari inglesi) e 67 000 [[Fulmarus glacialis|fulmari]] (13% del totale inglese).<ref name=Benvie>{{cita libro|lingua=en|autore=Neil Benvie|anno=2000|titolo=Scotland's Wildlife|città=London|editore=Aurum Press}}</ref> Dùn ospita la più grande colonia di fulmari del Regno Unito. Prima del 1828 Saint Kilda era l'unico luogo che presentava una tale abbondanza di volatili, ma in seguito questi si allargarono anche ad altre zone come [[Fowlsheugh]].<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore1=James Fisher|autore2=George Waterston|data=novembre 1941|url=https://links.jstor.org/sici?sici=0021-8790(194111)10%3A2%3C204%3ATBDHAP%3E2.0.CO%3B2-1|titolo=The Breeding Distribution, History and Population of The Fulmar (Fulmarus glacialis) in the British Isles|città=Edinburgh|rivista=The Journal of Animal Ecology|volume=10|numero=2|pp=204-272|accesso=24 marzo 2007}}</ref> L'ultima [[Pinguinus impennis|alca impenne]] della Gran Bretagna venne uccisa su Stac an Armin nel luglio 1840.<ref name=Smith/> |
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Esistono anche due specie che si trovano solo a Saint Kilda: una sottospecie di [[Troglodytes troglodytes|scricciolo]], il ''Troglodytes troglodytes hirtensis'', e una sottospecie di [[Apodemus sylvaticus|topo selvatico]] noto come ''topo selvatico di Saint Kilda'', l{{'}}''Apodemus sylvaticus hirtensis''. La terza specie endemica è una sottospecie del [[Mus musculus|topo]] comune (''topo di Saint Kilda'') scomparso dopo l'evacuazione degli abitanti, visto che la loro sopravvivenza era strettamente legata ai centri abitati.<ref name=Smith/> Esistono molti tratti in comune con sottospecie trovate sull'isola di [[Mykines (Danimarca)|Mykines]] nelle [[Isole Fær Øer]] (''Mus musculus mykinessiensis'').<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://heima.olivant.fo/~mykines/mammalsgb.htm|titolo=The mammals on Mykines|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303233729/http://heima.olivant.fo/~mykines/mammalsgb.htm|sito=Heima.olivant.fo|accesso=22 maggio 2007}}</ref> La [[Halichoerus grypus|foca grigia]] attualmente vive su Hirta, ma non lo faceva prima dell'evacuazione del 1930.<ref name=Darling>{{cita|Fraser Darling e Boyd (1969)}}.</ref> |
Esistono anche due specie che si trovano solo a Saint Kilda: una sottospecie di [[Troglodytes troglodytes|scricciolo]], il ''Troglodytes troglodytes hirtensis'', e una sottospecie di [[Apodemus sylvaticus|topo selvatico]] noto come ''topo selvatico di Saint Kilda'', l{{'}}''Apodemus sylvaticus hirtensis''. La terza specie endemica è una sottospecie del [[Mus musculus|topo]] comune (''topo di Saint Kilda'') scomparso dopo l'evacuazione degli abitanti, visto che la loro sopravvivenza era strettamente legata ai centri abitati.<ref name=Smith/> Esistono molti tratti in comune con sottospecie trovate sull'isola di [[Mykines (Danimarca)|Mykines]] nelle [[Isole Fær Øer]] (''Mus musculus mykinessiensis'').<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://heima.olivant.fo/~mykines/mammalsgb.htm|titolo=The mammals on Mykines|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303233729/http://heima.olivant.fo/~mykines/mammalsgb.htm|dataarchivio=3 marzo 2016|sito=Heima.olivant.fo|accesso=22 maggio 2007}}</ref> La [[Halichoerus grypus|foca grigia]] attualmente vive su Hirta, ma non lo faceva prima dell'evacuazione del 1930.<ref name=Darling>{{cita|Fraser Darling e Boyd (1969)}}.</ref> |
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Gli abitanti di Saint Kilda avevano circa 2.000 pecore che vennero portate via quando gli uomini se ne andarono, ma un gruppo di ''pecore di Soay'' vennero spostate su Hirta dove tuttora vivono allo stato selvatico. La loro quantità varia adesso tra i 600 e i 1.700 esemplari su Hirta mentre ne restano 200 su Soay.<ref name=Keay/> Queste pecore preferiscono i pascoli di plantago che crescono in abbondanza nelle zone esposte alle onde marine, tra cui la [[Festuca (botanica)|festuca]] rossa e l'armeria marittima.<ref name=Darling/> Le pecore rimaste a Boreray sono un incrocio tra il genere scozzese a muso nero e quello a pelo corto senza lana sulla faccia, con gambe corte ma più forti di quelle di Soay.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ansi.okstate.edu/breeds/sheep/boreray/|titolo=Livestock breeds|sito=Oklahoma State University Department of Animal Science|accesso=15 marzo 2007}}</ref><ref name="Quine 2000 op cit pag. 30">{{cita|Quine (2000)|p. 30}}.</ref> |
Gli abitanti di Saint Kilda avevano circa 2.000 pecore che vennero portate via quando gli uomini se ne andarono, ma un gruppo di ''pecore di Soay'' vennero spostate su Hirta dove tuttora vivono allo stato selvatico. La loro quantità varia adesso tra i 600 e i 1.700 esemplari su Hirta mentre ne restano 200 su Soay.<ref name=Keay/> Queste pecore preferiscono i pascoli di plantago che crescono in abbondanza nelle zone esposte alle onde marine, tra cui la [[Festuca (botanica)|festuca]] rossa e l'armeria marittima.<ref name=Darling/> Le pecore rimaste a Boreray sono un incrocio tra il genere scozzese a muso nero e quello a pelo corto senza lana sulla faccia, con gambe corte ma più forti di quelle di Soay.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ansi.okstate.edu/breeds/sheep/boreray/|titolo=Livestock breeds|sito=Oklahoma State University Department of Animal Science|accesso=15 marzo 2007}}</ref><ref name="Quine 2000 op cit pag. 30">{{cita|Quine (2000)|p. 30}}.</ref> |
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[[File:Inselsoay.JPG|thumb|Soay avvolta dalla nebbia]] |
[[File:Inselsoay.JPG|thumb|Soay avvolta dalla nebbia]] |
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L'isolamento dell'arcipelago ha causato anche una certa mancanza di [[biodiversità]]. Sulle isole si trovano solo 58 specie di [[Farfalla|farfalle]] e [[Falena|falene]] rispetto alle 367 registrate sulle [[Ebridi Esterne]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.snh.org.uk/pdfs/publications/nnr/large_print/St_Kilda.pdf|titolo=St Kilda National Nature Reserve: 'A world apart'|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120214164819/http://www.snh.org.uk/pdfs/publications/nnr/large_print/St_Kilda.pdf|urlmorto=sì|sito=Scottish Natural Heritage|accesso=18 marzo 2007}}</ref> |
L'isolamento dell'arcipelago ha causato anche una certa mancanza di [[biodiversità]]. Sulle isole si trovano solo 58 specie di [[Farfalla|farfalle]] e [[Falena|falene]] rispetto alle 367 registrate sulle [[Ebridi Esterne]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.snh.org.uk/pdfs/publications/nnr/large_print/St_Kilda.pdf|titolo=St Kilda National Nature Reserve: 'A world apart'|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120214164819/http://www.snh.org.uk/pdfs/publications/nnr/large_print/St_Kilda.pdf|dataarchivio=14 febbraio 2012|urlmorto=sì|sito=Scottish Natural Heritage|accesso=18 marzo 2007}}</ref> |
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La vita del mondo vegetale è fortemente influenzata dall'aria salata, dai forti venti e dal terreno acido a base di [[torba]]. Non ci sono alberi, ma sono presenti oltre 130 differenti tipi di piante floreali, 162 specie di [[funghi]], 160 di [[Bryophyta|muschi]] e numerose rarità tra i 194 [[licheni]]. Le [[Laminariales|alghe]] prosperano nei mari circostanti che contengono anche molti invertebrati marini abbastanza rari.<ref name=Smith/><ref name=UNEP>{{cita web|lingua=en|url=http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|titolo=Protected Areas and World Heritage - St Kilda|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205153801/http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|sito=United Nations Environment Programme: World Conservation Monitoring Centre|accesso=18 marzo 2007}}</ref> |
La vita del mondo vegetale è fortemente influenzata dall'aria salata, dai forti venti e dal terreno acido a base di [[torba]]. Non ci sono alberi, ma sono presenti oltre 130 differenti tipi di piante floreali, 162 specie di [[funghi]], 160 di [[Bryophyta|muschi]] e numerose rarità tra i 194 [[licheni]]. Le [[Laminariales|alghe]] prosperano nei mari circostanti che contengono anche molti invertebrati marini abbastanza rari.<ref name=Smith/><ref name=UNEP>{{cita web|lingua=en|url=http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|titolo=Protected Areas and World Heritage - St Kilda|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205153801/http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|dataarchivio=5 dicembre 2008|sito=United Nations Environment Programme: World Conservation Monitoring Centre|accesso=18 marzo 2007}}</ref> |
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La [[spiaggia]] di Village Bay mostra una particolarità. È una piccola striscia di sabbia che diminuisce d'inverno, esponendo le rocce tondeggianti sulle quali si deposita. Uno studio del 1953 trovò una sola specie esistente, il crostaceo [[isopoda]] ''Eurydice pulchra''.<ref name=Darling/> |
La [[spiaggia]] di Village Bay mostra una particolarità. È una piccola striscia di sabbia che diminuisce d'inverno, esponendo le rocce tondeggianti sulle quali si deposita. Uno studio del 1953 trovò una sola specie esistente, il crostaceo [[isopoda]] ''Eurydice pulchra''.<ref name=Darling/> |
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=== Preistoria === |
=== Preistoria === |
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Si sa sicuramente che Saint Kilda venne abitata ininterrottamente per due millenni, dall'età del Bronzo al ventesimo secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.kilda.org.uk/StKildaCultHerExtractFINALB38477.pdf|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070703131509/http://www.kilda.org.uk/StKildaCultHerExtractFINALB38477.pdf|formato=PDF|titolo=Revised Nomination of st Kilda for Inclusion in the World Heritage Site List|editore=National Trust for Scotland|accesso=21 marzo 2007}}</ref> Recentemente è emersa la prima prova evidente di un insediamento del [[neolitico]]. Frammenti di ceramiche sono stati rinvenuti a est del villaggio, e sono in stile tipico delle Ebridi; oltre a questo sono stati trovati oggetti in pietra a Mullach Sgar, sopra il villaggio di Village Bay. Anche questi oggetti, probabilmente, sono del neolitico.<ref>{{cita|Fleming (2005)|pp. 37-56}}.</ref> |
Si sa sicuramente che Saint Kilda venne abitata ininterrottamente per due millenni, dall'età del Bronzo al ventesimo secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.kilda.org.uk/StKildaCultHerExtractFINALB38477.pdf|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070703131509/http://www.kilda.org.uk/StKildaCultHerExtractFINALB38477.pdf|formato=PDF|dataarchivio=3 luglio 2007|titolo=Revised Nomination of st Kilda for Inclusion in the World Heritage Site List|editore=National Trust for Scotland|accesso=21 marzo 2007}}</ref> Recentemente è emersa la prima prova evidente di un insediamento del [[neolitico]]. Frammenti di ceramiche sono stati rinvenuti a est del villaggio, e sono in stile tipico delle Ebridi; oltre a questo sono stati trovati oggetti in pietra a Mullach Sgar, sopra il villaggio di Village Bay. Anche questi oggetti, probabilmente, sono del neolitico.<ref>{{cita|Fleming (2005)|pp. 37-56}}.</ref> |
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=== Dal quattordicesimo al diciassettesimo secolo === |
=== Dal quattordicesimo al diciassettesimo secolo === |
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[[File:Boreray and the Stacs.jpg|thumb|[[Boreray]], Stac Lee e Stac an Armin (sinistra) viste dall'alto di Conachair]] |
[[File:Boreray and the Stacs.jpg|thumb|[[Boreray]], Stac Lee e Stac an Armin (sinistra) viste dall'alto di Conachair]] |
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Ci furono numerose ragioni che portarono all'evacuazione. Gli abitanti avevano resistito per secoli con scarsi contatti con il resto del mondo. L'avvento del turismo e la presenza dei militari durante la prima guerra mondiale fecero capire agli isolani che esistevano molte alternative alle privazioni che avevano sempre sofferto. Nel 1902 fu costruito un piccolo molo, ma l'approdo nelle isole restarono fortemente dipendente dalle condizioni atmosferiche. |
Ci furono numerose ragioni che portarono all'evacuazione. Gli abitanti avevano resistito per secoli con scarsi contatti con il resto del mondo. L'avvento del turismo e la presenza dei militari durante la prima guerra mondiale fecero capire agli isolani che esistevano molte alternative alle privazioni che avevano sempre sofferto. Nel 1902 fu costruito un piccolo molo, ma l'approdo nelle isole restarono fortemente dipendente dalle condizioni atmosferiche.<ref>il problema persiste anche nel ventunesimo secolo. Il National Trust nel 2006 ammise che avrebbe cancellato le riunioni previste per il 2007 visto che "le avverse condizioni atmosferiche hanno impedito di portare il materiale a Saint Kilda e la successiva opportunità di effettuare il trasferimento è per maggio 2007."</ref><ref name=Kilda2005 /> Le autorità non riuscirono a (o non vollero) fare abbastanza per aiutarli, nonostante alcune stazioni radio negassero che i civili dell'isola vennero assistiti con ritardo dai militari al costo di milioni di sterline.<ref>{{cita|Steel (1988)|a p. 238}} stima in 20 milioni di sterline la spesa del 1955.</ref> |
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Dopo la prima guerra mondiale molti giovani lasciarono l'isola e la popolazione crollò dalle 72 unità nel 1920 alle 37 del 1928.<ref name=Keay/> Dopo la morte di quattro uomini (a causa dell'[[influenza]]) nel 1926, e una serie di raccolti disastrosi negli anni 20, la goccia che fece traboccare il vaso fu la morte per [[appendicite]] di una giovane ragazza, Mary Gillies, nel gennaio 1930. Il 29 agosto [[1930]] gli ultimi 36 abitanti vennero spostati su [[Morvern]], in Scozia, per loro stessa richiesta. |
Dopo la prima guerra mondiale molti giovani lasciarono l'isola e la popolazione crollò dalle 72 unità nel 1920 alle 37 del 1928.<ref name=Keay/> Dopo la morte di quattro uomini (a causa dell'[[influenza]]) nel 1926, e una serie di raccolti disastrosi negli anni 20, la goccia che fece traboccare il vaso fu la morte per [[appendicite]] di una giovane ragazza, Mary Gillies, nel gennaio 1930. Il 29 agosto [[1930]] gli ultimi 36 abitanti vennero spostati su [[Morvern]], in Scozia, per loro stessa richiesta. |
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Le isole non presero parte attiva nella [[seconda guerra mondiale]], durante la quale vennero completamente abbandonate,<ref>{{cita|Steel (1988)|p. 234}}.</ref> ma ci furono tre disastri aerei in quel periodo. Un [[Bristol Beaufighter]] LX798 di stanza alla base di Port Ellen su [[Islay]] precipitò su Conachair a cento metri dalla vetta nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1943. L'anno seguente, poco prima della mezzanotte del 7 giugno 1944, il giorno dopo il [[D-Day]], l'[[idrovolante]] [[Short S.25 Sunderland]] naufragò davanti a Gleann Mòr. Nella locale chiesa si trova una targa a memoria di coloro che persero la vita nell'incidente.<ref>{{cita|Quine (2000)|p. 90}}.</ref> Un [[bombardiere]] [[Vickers Wellington|Wellington]] precipitò sulla costa sud di Soay nel 1943 (la data esatta è sconosciuta). L'incidente venne investigato solo dopo il 1978, e le dinamiche esatte non sono chiare. La [[Royal Canadian Air Force]] trovò tra i relitti uno stemma che farebbe pensare a un aereo scomparso il 28 settembre [[1943]].<ref>{{cita|Steel (1988)|p. 236}}.</ref> |
Le isole non presero parte attiva nella [[seconda guerra mondiale]], durante la quale vennero completamente abbandonate,<ref>{{cita|Steel (1988)|p. 234}}.</ref> ma ci furono tre disastri aerei in quel periodo. Un [[Bristol Beaufighter]] LX798 di stanza alla base di Port Ellen su [[Islay]] precipitò su Conachair a cento metri dalla vetta nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1943. L'anno seguente, poco prima della mezzanotte del 7 giugno 1944, il giorno dopo il [[D-Day]], l'[[idrovolante]] [[Short S.25 Sunderland]] naufragò davanti a Gleann Mòr. Nella locale chiesa si trova una targa a memoria di coloro che persero la vita nell'incidente.<ref>{{cita|Quine (2000)|p. 90}}.</ref> Un [[bombardiere]] [[Vickers Wellington|Wellington]] precipitò sulla costa sud di Soay nel 1943 (la data esatta è sconosciuta). L'incidente venne investigato solo dopo il 1978, e le dinamiche esatte non sono chiare. La [[Royal Canadian Air Force]] trovò tra i relitti uno stemma che farebbe pensare a un aereo scomparso il 28 settembre [[1943]].<ref>{{cita|Steel (1988)|p. 236}}.</ref> |
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Nel 1955 il governo britannico decise di includere Saint Kilda in un'area di test missilistici con base a [[Benbecula]]. Per questo motivo Saint Kilda divenne di nuovo abitata. Nuovi edifici militari vennero costruiti, tra cui il primo negozio, il 'Puff Inn'. Il [[Ministero della Difesa (Regno Unito)|Ministero della Difesa]] affittò Saint Kilda dal National Trust for Scotland.<ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 238-255}}.</ref> L'isola principale, Hirta, venne abitata tutto l'anno da alcuni militari.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/visitor-advice.htm|titolo=Advice for visitors|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070416054436/http://www.kilda.org.uk/visitor-advice.htm|editore=National Trust for Scotland|accesso=18 marzo 2007}} In questa nota si dice che il nome 'Puff Inn' è fuorviante visto che il locale non era aperto al pubblico.</ref> |
Nel 1955 il governo britannico decise di includere Saint Kilda in un'area di test missilistici con base a [[Benbecula]]. Per questo motivo Saint Kilda divenne di nuovo abitata. Nuovi edifici militari vennero costruiti, tra cui il primo negozio, il 'Puff Inn'. Il [[Ministero della Difesa (Regno Unito)|Ministero della Difesa]] affittò Saint Kilda dal National Trust for Scotland.<ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 238-255}}.</ref> L'isola principale, Hirta, venne abitata tutto l'anno da alcuni militari.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/visitor-advice.htm|titolo=Advice for visitors|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070416054436/http://www.kilda.org.uk/visitor-advice.htm|dataarchivio=16 aprile 2007|editore=National Trust for Scotland|accesso=18 marzo 2007}} In questa nota si dice che il nome 'Puff Inn' è fuorviante visto che il locale non era aperto al pubblico.</ref> |
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== Conservazione della natura == |
== Conservazione della natura == |
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Alla sua morte, avvenuta il 14 agosto [[1956]], il marchese di Bute dispose per testamento che l'arcipelago venisse donato al [[National Trust for Scotland]], a patto che accettassero l'offerta entro sei mesi dalla morte. Dopo averci pensato a lungo l'assemblea decise di accettare nel gennaio 1957, e così ebbe inizio il processo di restaurazione e conservazione del villaggio. Buona parte del lavoro venne svolto da volontari estivi.<ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 256-257}}.</ref> Attualmente sono in corso anche ricerche da parte di scienziati sulle pecore di Soay e su altri aspetti dell'[[ecosistema]] locale. Nel 1957 l'area divenne [[National Nature Reserve]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nnr-scotland.org.uk/reserve.asp?NNRId=5|titolo=Scotland's National Nature Reserves - St Kilda|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080515231414/http://www.nnr-scotland.org.uk/reserve.asp?NNRId=5|editore=National Trust for Scotland|accesso=16 marzo 2007}}</ref> |
Alla sua morte, avvenuta il 14 agosto [[1956]], il marchese di Bute dispose per testamento che l'arcipelago venisse donato al [[National Trust for Scotland]], a patto che accettassero l'offerta entro sei mesi dalla morte. Dopo averci pensato a lungo l'assemblea decise di accettare nel gennaio 1957, e così ebbe inizio il processo di restaurazione e conservazione del villaggio. Buona parte del lavoro venne svolto da volontari estivi.<ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 256-257}}.</ref> Attualmente sono in corso anche ricerche da parte di scienziati sulle pecore di Soay e su altri aspetti dell'[[ecosistema]] locale. Nel 1957 l'area divenne [[National Nature Reserve]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nnr-scotland.org.uk/reserve.asp?NNRId=5|titolo=Scotland's National Nature Reserves - St Kilda|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080515231414/http://www.nnr-scotland.org.uk/reserve.asp?NNRId=5|dataarchivio=15 maggio 2008|editore=National Trust for Scotland|accesso=16 marzo 2007}}</ref> |
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Nel 1986 le isole divennero il primo posto della Scozia<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.snh.org.uk/nnr-scotland/news_detail.asp?newsID=12|titolo=Scotland's National Nature Reserves - News and Events|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090112220128/http://www.snh.org.uk/nnr-scotland/news_detail.asp?newsID=12|editore=National Trust for Scotland|accesso=17 marzo 2007}}</ref> a essere elencato tra i [[Patrimonio dell'umanità|Patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]. Questa qualifica venne assegnata per le qualità naturali della terra, e in seguito Saint Kilda venne premiata anche per il mare, e per le specie di uccelli marini che lo popolano (2004).<ref>{{cita testo|url=https://www.parliament.scot/business/research/pdf_res_notes/rn01-73.pdf|lingua=en|titolo=World Heritage Sites in Scotland|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080529185217/http://www.scottish.parliament.uk/business/research/pdf_res_notes/rn01-73.pdf|accesso=21 luglio 2007|editore=Scottish Parliament Information Centre|posizione=Nota RN 01/73}}</ref> Nel [[2005]] Saint Kilda divenne uno dei 24 siti al mondo a essere considerati patrimonio dell'umanità per cause naturali e culturali contemporaneamente. L'isola condivide questo onore con siti noti a livello internazionale come [[Machu Picchu]] in [[Perù]], [[Repubblica di Monte Athos|Monte Athos]] in [[Grecia]] e [[Drakensberg]] in [[Sudafrica]].<ref name=Kilda2005 /> |
Nel 1986 le isole divennero il primo posto della Scozia<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.snh.org.uk/nnr-scotland/news_detail.asp?newsID=12|titolo=Scotland's National Nature Reserves - News and Events|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090112220128/http://www.snh.org.uk/nnr-scotland/news_detail.asp?newsID=12|dataarchivio=12 gennaio 2009|editore=National Trust for Scotland|accesso=17 marzo 2007}}</ref> a essere elencato tra i [[Patrimonio dell'umanità|Patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]]. Questa qualifica venne assegnata per le qualità naturali della terra, e in seguito Saint Kilda venne premiata anche per il mare, e per le specie di uccelli marini che lo popolano (2004).<ref>{{cita testo|url=https://www.parliament.scot/business/research/pdf_res_notes/rn01-73.pdf|lingua=en|titolo=World Heritage Sites in Scotland|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080529185217/http://www.scottish.parliament.uk/business/research/pdf_res_notes/rn01-73.pdf|dataarchivio=29 maggio 2008|accesso=21 luglio 2007|editore=Scottish Parliament Information Centre|posizione=Nota RN 01/73}}</ref> Nel [[2005]] Saint Kilda divenne uno dei 24 siti al mondo a essere considerati patrimonio dell'umanità per cause naturali e culturali contemporaneamente. L'isola condivide questo onore con siti noti a livello internazionale come [[Machu Picchu]] in [[Perù]], [[Repubblica di Monte Athos|Monte Athos]] in [[Grecia]] e [[Drakensberg]] in [[Sudafrica]].<ref name=Kilda2005 /> |
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Il sito di Saint Kilda copre un'area di 24.201,4 ettari tra terra e mare.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|titolo=Protected Areas and World Heritage -Factsheet|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205153801/http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|sito=UN Environment Programme|accesso=24 gennaio 2007}} Questo documento descrive il sito come un quadrato di coordinate 57°54'36"N / 08°42'W, 57°46'N / 08°42'W, 57°46'N / 08°25' 42"W, 57°54'36"N / 08°25'42'W.</ref> La parte sulla terraferma occupa 854,6 ettari.<ref name=Manplan>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/StkildaManagementPlan.pdf|formato=PDF|titolo=St Kilda World Heritage Site Management Plan 2003 - 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080529185218/http://www.kilda.org.uk/StKildaManagementPlan.pdf|editore=National Trust for Scotland|accesso=24 gennaio 2007}}</ref> |
Il sito di Saint Kilda copre un'area di 24.201,4 ettari tra terra e mare.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|titolo=Protected Areas and World Heritage -Factsheet|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205153801/http://www.unep-wcmc.org/sites/wh/stkilda.html|dataarchivio=5 dicembre 2008|sito=UN Environment Programme|accesso=24 gennaio 2007}} Questo documento descrive il sito come un quadrato di coordinate 57°54'36"N / 08°42'W, 57°46'N / 08°42'W, 57°46'N / 08°25' 42"W, 57°54'36"N / 08°25'42'W.</ref> La parte sulla terraferma occupa 854,6 ettari.<ref name=Manplan>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/StkildaManagementPlan.pdf|formato=PDF|titolo=St Kilda World Heritage Site Management Plan 2003 - 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080529185218/http://www.kilda.org.uk/StKildaManagementPlan.pdf|dataarchivio=29 maggio 2008 |editore=National Trust for Scotland|accesso=24 gennaio 2007}}</ref> |
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Saint Kilda è anche uno ''Scheduled Ancient Monument'', una ''National Scenic Area'', un ''Site of Special Scientific Interest'', e una ''European Community Special Protection Area''.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.nts.org.uk/visit/places/st-kilda|titolo=St Kilda National Nature Reserve|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927021335/http://www.nts.org.uk/Property/55/Details/|editore=National Trust for Scotland|accesso=16 marzo 2007}}</ref> Gli yacht che visitano l'isola possono trovare rifugio a Village Bay, ma coloro che vogliono scendere a terra devono contattare il National Trust for Scotland in anticipo. Ultimamente ci si preoccupa dell'introduzione di specie animali e vegetali non native dell'isola in un sistema tutto sommato fragile.<ref name=Smith/> |
Saint Kilda è anche uno ''Scheduled Ancient Monument'', una ''National Scenic Area'', un ''Site of Special Scientific Interest'', e una ''European Community Special Protection Area''.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.nts.org.uk/visit/places/st-kilda|titolo=St Kilda National Nature Reserve|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927021335/http://www.nts.org.uk/Property/55/Details/|dataarchivio=27 settembre 2007|editore=National Trust for Scotland|accesso=16 marzo 2007}}</ref> Gli yacht che visitano l'isola possono trovare rifugio a Village Bay, ma coloro che vogliono scendere a terra devono contattare il National Trust for Scotland in anticipo. Ultimamente ci si preoccupa dell'introduzione di specie animali e vegetali non native dell'isola in un sistema tutto sommato fragile.<ref name=Smith/> |
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Il sistema marino di Saint Kilda è composto da grotte sottomarine, archi e abissi che sono l'ideale per le immersioni.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.bsactravelclub.co.uk/reports/stkilda3.htm|titolo=St Kilda: The Holy Grail of UK Diving?|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081011233305/http://www.bsactravelclub.co.uk/reports/stkilda3.htm|sito=BSAC Travel Club|accesso=18 marzo 2007}}</ref> La forza delle onde dell'Atlantico settentrionale è talmente forte da essere avvertibile anche 70 metri sotto il pelo dell'acqua.<ref>{{cita libro|lingua=en|cognome1=McKirdy|nome1=Alan|cognome2=Gordon|nome2=John|cognome3=Crofts|nome3=Roger|anno=2007|titolo=Land of Mountain and Flood: The Geology and Landforms of Scotland|città=Edinburgh|editore=Birlinn|p=220}}</ref> |
Il sistema marino di Saint Kilda è composto da grotte sottomarine, archi e abissi che sono l'ideale per le immersioni.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.bsactravelclub.co.uk/reports/stkilda3.htm|titolo=St Kilda: The Holy Grail of UK Diving?|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081011233305/http://www.bsactravelclub.co.uk/reports/stkilda3.htm|dataarchivio=11 ottobre 2008|sito=BSAC Travel Club|accesso=18 marzo 2007}}</ref> La forza delle onde dell'Atlantico settentrionale è talmente forte da essere avvertibile anche 70 metri sotto il pelo dell'acqua.<ref>{{cita libro|lingua=en|cognome1=McKirdy|nome1=Alan|cognome2=Gordon|nome2=John|cognome3=Crofts|nome3=Roger|anno=2007|titolo=Land of Mountain and Flood: The Geology and Landforms of Scotland|città=Edinburgh|editore=Birlinn|p=220}}</ref> |
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== Architettura == |
== Architettura == |
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[[File:Featherstorestkilda.jpg|thumb|Il Feather Store, dove venivano tenuti fulmari e sule, e venduti per pagare l'affitto.]] |
[[File:Featherstorestkilda.jpg|thumb|Il Feather Store, dove venivano tenuti fulmari e sule, e venduti per pagare l'affitto.]] |
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Una delle più belle rovine di Hirta è la 'Casa di Lady Grange' Lady Grange era la moglie di [[James Erskine|Lord Grange]], simpatizzante [[Giacobitismo|giacobita]], per 25 anni, quando decise di non poter più sopportare i suoi tradimenti. La tenne segregata a [[Edimburgo]] per sei mesi. Venne poi spedita sulle [[Monach Islands]] dove visse in isolamento per due anni durante i quali lui la fece credere morta e ne organizzò il funerale. Tornò a Hirta nel 1734-42. Dopo un fallito tentativo di salvataggio venne portata via da Erskine e trasferita su [[Skye]] dove morì. La 'casa' è un grande cleit situato nei prati del villaggio.<ref>{{cita|Quine (2000)|p. 48}}.</ref><ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 31-32}}.</ref><ref>{{cita|Keay e Keay (1994)|p. 358}}.</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/frame5.htm|titolo=St Kilda: Fascinating Facts|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081009053305/http://www.kilda.org.uk/frame5.htm|editore=National Trust for Scotland|accesso=19 agosto 2007}}</ref> |
Una delle più belle rovine di Hirta è la 'Casa di Lady Grange' Lady Grange era la moglie di [[James Erskine|Lord Grange]], simpatizzante [[Giacobitismo|giacobita]], per 25 anni, quando decise di non poter più sopportare i suoi tradimenti. La tenne segregata a [[Edimburgo]] per sei mesi. Venne poi spedita sulle [[Monach Islands]] dove visse in isolamento per due anni durante i quali lui la fece credere morta e ne organizzò il funerale. Tornò a Hirta nel 1734-42. Dopo un fallito tentativo di salvataggio venne portata via da Erskine e trasferita su [[Skye]] dove morì. La 'casa' è un grande cleit situato nei prati del villaggio.<ref>{{cita|Quine (2000)|p. 48}}.</ref><ref>{{cita|Steel (1988)|pp. 31-32}}.</ref><ref>{{cita|Keay e Keay (1994)|p. 358}}.</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kilda.org.uk/frame5.htm|titolo=St Kilda: Fascinating Facts|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081009053305/http://www.kilda.org.uk/frame5.htm|dataarchivio=9 ottobre 2008|editore=National Trust for Scotland|accesso=19 agosto 2007}}</ref> |
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[[James Boswell|Boswell]] e [[Samuel Johnson|Johnson]] ne parlarono durante il viaggio nelle Ebridi del 1773. Boswell scrisse: |
[[James Boswell|Boswell]] e [[Samuel Johnson|Johnson]] ne parlarono durante il viaggio nelle Ebridi del 1773. Boswell scrisse: |
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In un [[sondaggio d'opinione]] del 2005 promosso tra i lettori di ''[[Radio Times]]'', Saint Kilda si è classificata nona tra le bellezze delle isole britanniche.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/wales/mid/4735935.stm|titolo=Caves win 'natural wonder' vote|sito=BBC News|accesso=25 maggio 2007}}</ref> |
In un [[sondaggio d'opinione]] del 2005 promosso tra i lettori di ''[[Radio Times]]'', Saint Kilda si è classificata nona tra le bellezze delle isole britanniche.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/wales/mid/4735935.stm|titolo=Caves win 'natural wonder' vote|sito=BBC News|accesso=25 maggio 2007}}</ref> |
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Un'[[opera lirica]] in [[lingua gaelica scozzese]] del 2007, chiamata ''St Kilda - A European Opera'', racconta la storia dei fondi che le isole ricevettero dallo [[Scottish Executive]]. Venne rappresentata contemporaneamente in sei teatri in Austria, Belgio, Francia, Germania e Scozia durante il solstizio d'estate del 2007.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Joyce McMillan|data=3 marzo 2007|url=http://thescotsman.scotsman.com/opinion.cfm?id=336112007|titolo=St Kilda the Opera brings out the bully-boys|pubblicazione=[[The Scotsman]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071102160545/http://thescotsman.scotsman.com/opinion.cfm?id=336112007 |città=Edimburgo|accesso=3 marzo 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eventscotland.org/index/events_calendar/event_details.htm?eventID=7002|titolo=St Kilda - A European Opera (MacTalla nan Eun)|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205200345/http://www.eventscotland.org/index/events_calendar/event_details.htm?eventID=7002|sito=Events Scotland|accesso=3 marzo 2007}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/scotland/highlands_and_islands/6763371.stm|titolo=Opera celebrates St Kilda history|sito=BBC Scotland|accesso=11 agosto 2007}}</ref> |
Un'[[opera lirica]] in [[lingua gaelica scozzese]] del 2007, chiamata ''St Kilda - A European Opera'', racconta la storia dei fondi che le isole ricevettero dallo [[Scottish Executive]]. Venne rappresentata contemporaneamente in sei teatri in Austria, Belgio, Francia, Germania e Scozia durante il solstizio d'estate del 2007.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Joyce McMillan|data=3 marzo 2007|url=http://thescotsman.scotsman.com/opinion.cfm?id=336112007|titolo=St Kilda the Opera brings out the bully-boys|pubblicazione=[[The Scotsman]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071102160545/http://thescotsman.scotsman.com/opinion.cfm?id=336112007 |dataarchivio=2 novembre 2007|città=Edimburgo|accesso=3 marzo 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eventscotland.org/index/events_calendar/event_details.htm?eventID=7002|titolo=St Kilda - A European Opera (MacTalla nan Eun)|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081205200345/http://www.eventscotland.org/index/events_calendar/event_details.htm?eventID=7002|dataarchivio=5 dicembre 2008|sito=Events Scotland|accesso=3 marzo 2007}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/scotland/highlands_and_islands/6763371.stm|titolo=Opera celebrates St Kilda history|sito=BBC Scotland|accesso=11 agosto 2007}}</ref> |
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Il gruppo folk scozzese [[Ossian (gruppo musicale scozzese)|Ossian]] ha pubblicato nel 1978 un LP intitolato ''[[St Kilda wedding]]'' (il CD è Iona Records IR001) che narra dell'ultimo matrimonio celebrato sull'isola. |
Il gruppo folk scozzese [[Ossian (gruppo musicale scozzese)|Ossian]] ha pubblicato nel 1978 un LP intitolato ''[[St Kilda wedding]]'' (il CD è Iona Records IR001) che narra dell'ultimo matrimonio celebrato sull'isola. |
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*{{cita libro|lingua=en|autore1=J. Keay,|autore2=J. Keay|titolo=Collins Encyclopaedia of Scotland|url=https://archive.org/details/collinsencyclopa00john|città=London|editore=HarperCollins|anno=1994|isbn=0-00-255082-2|cid=Keay e Keay (1994)}} |
*{{cita libro|lingua=en|autore1=J. Keay,|autore2=J. Keay|titolo=Collins Encyclopaedia of Scotland|url=https://archive.org/details/collinsencyclopa00john|città=London|editore=HarperCollins|anno=1994|isbn=0-00-255082-2|cid=Keay e Keay (1994)}} |
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*{{cita libro|lingua=en|cognome=Maclean|nome=Charles|titolo=Island on the Edge of the World: the Story of St Kilda|url=https://archive.org/details/islandonedgeofwo0000macl_d7o5|città=Edimburgh|editore=Canongate|anno=1977|isbn=0-903937-41-7|cid=Maclean (1977)}} |
*{{cita libro|lingua=en|cognome=Maclean|nome=Charles|titolo=Island on the Edge of the World: the Story of St Kilda|url=https://archive.org/details/islandonedgeofwo0000macl_d7o5|città=Edimburgh|editore=Canongate|anno=1977|isbn=0-903937-41-7|cid=Maclean (1977)}} |
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*{{cita libro|lingua=en|autore=Martin Martin|anno=1703| |
*{{cita libro|lingua=en|autore=Martin Martin|anno=1703|urlcapitolo=http://www.appins.org/martin.htm|capitolo=A Voyage to St Kilda|titolo=A Description of The Western Islands of Scotland|editore=Appin Regiment/Appin Historical Society|accesso=3 marzo 2007|cid=Martin (1793)|dataarchivio=13 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070313003106/http://www.appins.org/martin.htm|urlmorto=sì}} |
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*{{cita libro|lingua=en|autore=William Murray|titolo=The Hebrides|url=https://archive.org/details/hebrides0000murr|città=London|editore=Heinemann|anno=1966|cid=Murray (1966)}} |
*{{cita libro|lingua=en|autore=William Murray|titolo=The Hebrides|url=https://archive.org/details/hebrides0000murr|città=London|editore=Heinemann|anno=1966|cid=Murray (1966)}} |
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*{{cita libro|lingua=en|cognome=Quine|nome=David|titolo=St Kilda|url=https://archive.org/details/stkilda0000quin_u2v5|città=Grantown-on-Spey|editore=Colin Baxter Island Guides|anno=2000|isbn=1-84107-008-4|cid=Quine (2000)}} |
*{{cita libro|lingua=en|cognome=Quine|nome=David|titolo=St Kilda|url=https://archive.org/details/stkilda0000quin_u2v5|città=Grantown-on-Spey|editore=Colin Baxter Island Guides|anno=2000|isbn=1-84107-008-4|cid=Quine (2000)}} |
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* [https://web.archive.org/web/20040426135702/http://www.culturehebrides.com/heritage/kilda/ Saint Kilda] su culturehebrides.com. |
* [https://web.archive.org/web/20040426135702/http://www.culturehebrides.com/heritage/kilda/ Saint Kilda] su culturehebrides.com. |
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* [http://whc.unesco.org/pg.cfm?cid=31&id_site=387 Saint Kilda] - Scheda UNESCO |
* [http://whc.unesco.org/pg.cfm?cid=31&id_site=387 Saint Kilda] - Scheda UNESCO |
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* {{cita web| |
* {{cita web|http://www.pierreseche.com/cleitean_of_saint-kilda.htm|Descrizione storica e architetturale dei cleitan di Saint Kilda}} |
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* [https://web.archive.org/web/20071021035425/http://www.nls.uk/scotlandspages/timeline/1930.html Appunti del 1930 sull'evacuazione dell'isola] (articolo del "The Times") |
* [https://web.archive.org/web/20071021035425/http://www.nls.uk/scotlandspages/timeline/1930.html Appunti del 1930 sull'evacuazione dell'isola] (articolo del "The Times") |
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* {{cita web| |
* {{cita web|http://findarticles.com/p/articles/mi_qn4156/is_20050626/ai_n14694855|The Sunday Herald (26 giugno 2005). Articolo di Torcuil Crichton) - The Last of the St Kildans: On a voyage of remembrance}} |
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'''Fotografie''' |
'''Fotografie''' |
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* {{cita web| |
* {{cita web|https://www.flickr.com/photos/jonesor/sets/1480584/|flickr.com}} |
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* {{cita web | url = http://weblog.greenpeace.org/northatlantic/gallery/stkilda/index.html | titolo = Greenpeace | accesso = 20 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071128110321/http://weblog.greenpeace.org/northatlantic/gallery/stkilda/index.html | urlmorto = sì }} |
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