Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Vai al contenuto

Scienza post-normale: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
NPOV: scienza ufficiale -> comunità scientifica
strutturo in più sezioni, chiarisco forma e sintassi, +wikilink, +fonti, +riferimento bibliografico
Riga 1: Riga 1:
Il concetto di '''Scienza postnormale''' è stato introdotto nel dibattito epistemologico da [[Silvio Funtowicz]] e [[Jerry Ravetz]] i quali l'hanno utilizzato per designare un nuovo modello di scienza da affiancare alla [[scienza normale]] e da impiegare quando «i fatti sono incerti, i valori in discussione, gli interessi elevati e le decisioni urgenti».
Il concetto di '''scienza postnormale''' è stato introdotto nel dibattito epistemologico da [[Silvio Funtowicz]] e [[Jerry Ravetz]] i quali l'hanno utilizzato per designare un nuovo modello di scienza da affiancare alla [[scienza normale]] e da impiegare quando «i fatti sono incerti, i valori in discussione, gli interessi elevati e le decisioni urgenti»<ref name=f-r-1997>''Cit.'' da Funtowicz e Ravetz, 1997.</ref>.


==Definizione e impianto epistemico==
Secondo Funtowicz e Ravetz il primo esempio di Scienza postnormale sarebbe l'[[Economia ecologica]], la quale si proporrebbe di integrare il principio della [[sostenibilità]] ambientale all'interno degli obiettivi dell'economia tradizionale. Essa, infatti, imporrebbe di superare il punto di vista [[liberalismo|liberale]] tradizionale, esemplificato dalla teoria della "[[mano invisibile]]" elaborata da [[Adam Smith]], per adottare un approccio complesso che prenda atto dell'esigenza di regole funzionali al raggiungimento degli obiettivi ecologico-economici (p. es. correzione dei prezzi per internalizzare le [[esternalità negative]]) e di scelte valoriali. Scelte da adottare sempre in presenza di informazioni incomplete, interessi alti e di una pluralità di punti di vista legittimi.
Per Funtowicz e Ravetz la scienza normale, che essi definiscono alla luce delle teorie di [[Thomas Kuhn]]<ref name=Kuhn-1969>''Vedi'' Kuhn, 1969.</ref>, potrebbe operare con buoni risultati finché i livelli di incertezza sono limitati e gli interessi coinvolti sono bassi. Solo in questo campo, infatti, avrebbe senso una scienza che si basi sulla semplificazione di [[ Teoria della complessità|fenomeni complessi]], sulla loro osservazione in laboratorio, su ripetibilità e [[falsificabilità]] e orientata alla ricerca della verità, peraltro provvisoria.</br>
Invece, nei contesti in cui i livelli di incertezza sono alti e alti gli interessi in gioco, il [[riduzionismo]] implicito nel [[paradigma]] scientifico normale (tale da escludere per principio le conoscenze dei "non esperti" o quelle acquisite al di fuori del [[metodo scientifico]] classico) produrrebbe delle semplificazioni del discorso, anche mediante assunzioni culturali implicite spesso condizionate da interessi, tali da rendere inaffidabili i risultati "scientifici" e negativi, quando non disastrosi, i loro effetti.</br>
Funtowicz e Ravetz formulano, infatti, una proposta [[epistemologia|epistemologica]] (appunto definita ''Post Normal Science'', ossia Scienza Postnormale) destinata a operare in questi particolari contesti, specie dove l'elevata incertezza dei dati si accompagni a effetti altamente indeterminati e/o potenzialmente irreversibili<ref name=salio>''Cfr.'' {{cita web |url=http://serenoregis.org/2008/09/complessita-globalita-e-ignoranza-fondamenti-epistemologici-della-conoscenza-ecologica-nanni-salio/?print=1 |autore=Nanni Salio |titolo=Complessità, globalità e ignoranza: fondamenti epistemologici della conoscenza ecologica |accesso=2 settembre 2012 |deadurl=no |urlarchivio=}}</ref>. La proposta consiste in un allargamento dei soggetti autorizzati a partecipare alla raccolta di informazioni rilevanti e alla revisione dei documenti e delle teorie scientifiche (''[[peer review]]''). Tali soggetti, infatti, non dovrebbero essere solo gli esperti appartenenti alla [[comunità scientifica]] riconosciuti in una data materia, ma anche gli scienziati portatori di prospettive minoritarie, gli esperti di altri settori rilevanti, i cittadini interessati (questi ultimi, ad esempio, potrebbero apportare conoscenze tradizionali non riconosciute dalla scienza normale od opzioni socio-politiche), nonché tutti i titolari di interessi in gioco.


Scopo della scienza postnormale non sarebbe, quindi, quello dell'accertamento di una "verità" per sua natura incerta, ma quello della raccolta di maggiori informazioni possibili per assumere decisioni sagge che tengano conto di tutte le prospettive legittime, producano consenso e si ispirino al [[principio di precauzione]].
Per Funtowicz e Ravetz la scienza normale, che essi definiscono alla luce delle teorie di [[Thomas Kuhn]], potrebbe operare con buoni risultati finché i livelli di incertezza sono limitati e gli interessi coinvolti sono bassi. Solo in questo campo, infatti, avrebbe senso una scienza che si basi sulla semplificazione di fenomeni complessi, sulla loro osservazione in laboratorio, su ripetibilità e [[falsificabilità]] e orientata alla ricerca della verità (per quanto di una verità provvisoria). Invece, nei contesti in cui i livelli di incertezza sono alti e alti gli interessi in gioco il [[riduzionismo]] implicito nel [[paradigma]] scientifico normale (tale da escludere per principio le conoscenze dei "non esperti" o quelle acquisite al di fuori del metodo scientifico classico) produrrebbe delle semplificazioni del discorso (anche mediante assunzioni culturali implicite spesso condizionate da interessi) tali da rendere inaffidabili i risultati "scientifici" e negativi (quando non disastrosi) i loro effetti.


==In economia==
Funtowicz e Ravetz formulano, dunque, una proposta [[epistemologia|epistemologica]] (appunto definita ''Post Normal Science'', ossia Scienza Postnormale) destinata a operare in questi particolari contesti, specie dove l'elevata incertezza dei dati si accompagni a effetti altamente indeterminati e/o potenzialmente irreversibili. La proposta consiste in un allargamento dei soggetti autorizzati a partecipare alla raccolta di informazioni rilevanti e alla revisione dei documenti e delle teorie scientifiche (''[[peer review]]''). Tali soggetti, infatti, non dovrebbero essere solo gli esperti appartenenti alla [[comunità scientifica]] riconosciuti in una data materia, ma anche gli scienziati portatori di prospettive minoritarie, gli esperti di altri settori rilevanti, i cittadini interessati (questi ultimi possono, ad es., apportare conoscenze tradizionali non riconosciute dalla scienza normale od opzioni socio-politiche), nonché tutti i titolari di interessi in gioco. Scopo della Scienza postnormale non sarebbe, infatti, quello dell'accertamento di una "verità" per sua natura incerta, ma quello della raccolta di maggiori informazioni possibili e dell'assunzione di decisioni sagge che tengano conto di tutte le prospettive legittime, producano consenso e si ispirino al [[principio di precauzione]].
Secondo Funtowicz e Ravetz il primo esempio di scienza postnormale sarebbe l'[[economia ecologica]], la quale si proporrebbe di integrare il principio della [[sostenibilità]] ambientale all'interno degli obiettivi dell'economia tradizionale. Essa, infatti, imporrebbe di superare il punto di vista [[liberalismo|liberale]] tradizionale, esemplificato dalla teoria della "[[mano invisibile]]" elaborata da [[Adam Smith]], per adottare un approccio complesso che prenda atto dell'esigenza di regole funzionali al raggiungimento degli obiettivi ecologico-economici (come la correzione dei prezzi per internalizzare le [[esternalità negative]]) e di scelte [[Bene (etica)|valoriali]]. In tale contesto, le scelte da adottare sono compresenti con informazioni incomplete, interessi alti e una pluralità di punti di vista legittimi.

== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* T. Khun, ''La struttura delle rivoluzioni scientifiche'', Einaudi, Torino, 1969
* Kuhn T.S., ''La struttura delle rivoluzioni scientifiche'', Einaudi, Torino, 1969.
* Ravetz J.R., ''Scientific Knowledge and its Social Problems'', Transaction, New Brunswick, N.J.-London, 1996
* Ravetz J.R., ''Scientific Knowledge and its Social Problems'', Transaction, New Brunswick, N.J.-London, 1996.
* Futowicz S. e Ravetz J.R., [http://www.inra.fr/sciences_action_developpement/content/download/3175/32320/version/1/file/environmental%2Bproblems.pdf ''Environmental problems, post-normal science, and extended peer communities''], Etud. Rech. Syst. Agraires Dév. '''30''': 169-175, 1997. <small>([http://www.webcitation.org/6ANkHWMiP archiviato])</small>
* Futowicz S.- Ravetz J.R, ''The Worth of a Songbird: Ecological Economics as a Post-normal Science'', Ecological Economics, 10(3), 197-207, 1994
* Futowicz S. e Ravetz J.R., ''The Worth of a Songbird: Ecological Economics as a Post-normal Science'', Ecological Economics, '''10''' (3): 197-207, 1994.
* Martinez-Alier, ''The Enviromentalism of the Poor. A study of ecological conflicts and valuation'', Edwards Elgar, 2002
* Martinez-Alier J., ''The Enviromentalism of the Poor. A study of ecological conflicts and valuation'', Edwards Elgar, 2002.
* O'Connor, ''Pathways for Enviromental Valuation: A Walk in the (Hanging) Gardens of Babylon'', Ecological Economics 34(2), 175-194, 2000
* O'Connor M., ''Pathways for Enviromental Valuation: A Walk in the (Hanging) Gardens of Babylon'', Ecological Economics '''34''' (2): 175-194, 2000.

== Voci correlate ==
* [[Incertezza]]
* [[Ricerca operativa]]
* [[Rivoluzione scientifica]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.eoearth.org/article/Post-Normal_Science Post-Normal Science]
* {{en}} [http://www.eoearth.org/article/Post-Normal_Science Post-Normal Science] su [http://www.eoearth.org The Encyclopedia of Earth] <small>([http://www.webcitation.org/6ANkdgz2X archiviato])</small>


{{Filosofia della scienza}}
{{Filosofia della scienza}}

Versione delle 19:40, 2 set 2012

Il concetto di scienza postnormale è stato introdotto nel dibattito epistemologico da Silvio Funtowicz e Jerry Ravetz i quali l'hanno utilizzato per designare un nuovo modello di scienza da affiancare alla scienza normale e da impiegare quando «i fatti sono incerti, i valori in discussione, gli interessi elevati e le decisioni urgenti»[1].

Definizione e impianto epistemico

Per Funtowicz e Ravetz la scienza normale, che essi definiscono alla luce delle teorie di Thomas Kuhn[2], potrebbe operare con buoni risultati finché i livelli di incertezza sono limitati e gli interessi coinvolti sono bassi. Solo in questo campo, infatti, avrebbe senso una scienza che si basi sulla semplificazione di fenomeni complessi, sulla loro osservazione in laboratorio, su ripetibilità e falsificabilità e orientata alla ricerca della verità, peraltro provvisoria.
Invece, nei contesti in cui i livelli di incertezza sono alti e alti gli interessi in gioco, il riduzionismo implicito nel paradigma scientifico normale (tale da escludere per principio le conoscenze dei "non esperti" o quelle acquisite al di fuori del metodo scientifico classico) produrrebbe delle semplificazioni del discorso, anche mediante assunzioni culturali implicite spesso condizionate da interessi, tali da rendere inaffidabili i risultati "scientifici" e negativi, quando non disastrosi, i loro effetti.
Funtowicz e Ravetz formulano, infatti, una proposta epistemologica (appunto definita Post Normal Science, ossia Scienza Postnormale) destinata a operare in questi particolari contesti, specie dove l'elevata incertezza dei dati si accompagni a effetti altamente indeterminati e/o potenzialmente irreversibili[3]. La proposta consiste in un allargamento dei soggetti autorizzati a partecipare alla raccolta di informazioni rilevanti e alla revisione dei documenti e delle teorie scientifiche (peer review). Tali soggetti, infatti, non dovrebbero essere solo gli esperti appartenenti alla comunità scientifica riconosciuti in una data materia, ma anche gli scienziati portatori di prospettive minoritarie, gli esperti di altri settori rilevanti, i cittadini interessati (questi ultimi, ad esempio, potrebbero apportare conoscenze tradizionali non riconosciute dalla scienza normale od opzioni socio-politiche), nonché tutti i titolari di interessi in gioco.

Scopo della scienza postnormale non sarebbe, quindi, quello dell'accertamento di una "verità" per sua natura incerta, ma quello della raccolta di maggiori informazioni possibili per assumere decisioni sagge che tengano conto di tutte le prospettive legittime, producano consenso e si ispirino al principio di precauzione.

In economia

Secondo Funtowicz e Ravetz il primo esempio di scienza postnormale sarebbe l'economia ecologica, la quale si proporrebbe di integrare il principio della sostenibilità ambientale all'interno degli obiettivi dell'economia tradizionale. Essa, infatti, imporrebbe di superare il punto di vista liberale tradizionale, esemplificato dalla teoria della "mano invisibile" elaborata da Adam Smith, per adottare un approccio complesso che prenda atto dell'esigenza di regole funzionali al raggiungimento degli obiettivi ecologico-economici (come la correzione dei prezzi per internalizzare le esternalità negative) e di scelte valoriali. In tale contesto, le scelte da adottare sono compresenti con informazioni incomplete, interessi alti e una pluralità di punti di vista legittimi.

Note

  1. ^ Cit. da Funtowicz e Ravetz, 1997.
  2. ^ Vedi Kuhn, 1969.
  3. ^ Cfr. Nanni Salio, Complessità, globalità e ignoranza: fondamenti epistemologici della conoscenza ecologica, su serenoregis.org. URL consultato il 2 settembre 2012.

Bibliografia

  • Kuhn T.S., La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, Torino, 1969.
  • Ravetz J.R., Scientific Knowledge and its Social Problems, Transaction, New Brunswick, N.J.-London, 1996.
  • Futowicz S. e Ravetz J.R., Environmental problems, post-normal science, and extended peer communities, Etud. Rech. Syst. Agraires Dév. 30: 169-175, 1997. (archiviato)
  • Futowicz S. e Ravetz J.R., The Worth of a Songbird: Ecological Economics as a Post-normal Science, Ecological Economics, 10 (3): 197-207, 1994.
  • Martinez-Alier J., The Enviromentalism of the Poor. A study of ecological conflicts and valuation, Edwards Elgar, 2002.
  • O'Connor M., Pathways for Enviromental Valuation: A Walk in the (Hanging) Gardens of Babylon, Ecological Economics 34 (2): 175-194, 2000.

Voci correlate

Collegamenti esterni