Stone Island: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 52: | Riga 52: | ||
Nel 2011 Stone Island, ormai senza CP Company, aumenta il proprio fatturato del 4%, arrivando a 51 mln di (€), grazie anche alle ottime performance in [[Francia]] (+50%) e [[Regno Unito]] (55%). <ref>[http://www.pambianconews.com/analisiericerche/2011-la-riscossa-del-formale-lo-sportswear-continua-a-correre/ 2011: la riscossa del formale, lo sportswear continua a correre su pambianconews.com]</ref> |
Nel 2011 Stone Island, ormai senza CP Company, aumenta il proprio fatturato del 4%, arrivando a 51 mln di (€), grazie anche alle ottime performance in [[Francia]] (+50%) e [[Regno Unito]] (55%). <ref>[http://www.pambianconews.com/analisiericerche/2011-la-riscossa-del-formale-lo-sportswear-continua-a-correre/ 2011: la riscossa del formale, lo sportswear continua a correre su pambianconews.com]</ref> |
||
==Collezioni== |
|||
Le collezioni di Stone Island sono tre: |
|||
*'''Stone Island''', ovvero la collezione classica e "tradizionale" del marchio Stone Island. |
|||
*'''Stone Island Shadow Project''', nato dalla collaborazione del presidente e responsabile creativo Rivetti con l'ufficio creativo ACRONYM® di Michaela Sachenbacher e Errolson Hugh. Questa particolare collezione si concentra sull'abbigliamento maschile urbano, e può vantare tra i suoi capisaldi il concetto di '''Camouflage Sensoriale''', inteso dagli ideatori come un tutt'uno tra comodità ed eleganza.<ref>[http://www.stoneisland-corporate.com/5619-stone-island-shadow-project-pe-012/ Stone Island Shadow Project - Concept]</ref> |
|||
*'''Stone Island Junior''', cioè la collezione junior di Stone Island, che punta a mantenere intatto lo stile del marchio anche con capi indirizzati ad un pubblico particolare. |
|||
==Note== |
==Note== |
Versione delle 10:11, 1 feb 2012
Stone Island è un marchio italiano di abbigliamento nato nel 1982 dalla C.P. Company di Massimo Osti e tutt'ora della Sportswear Company di Carlo Rivetti.
La sua etichetta ricamata in tessuto mostra una rosa dei venti, che è spesso mostrata sul braccio sinistro dei capi o sul petto.
Storia
Dall'idea di Massimo Osti, che aveva studiato vari tipi di tessuti e si era concentrato sui colori degradati e "sciupati", la prima collezione di Stone Island 1982 è realizzata con un innovativo tessuto bicolore reversibile e resistente, ispirato alla tela da camion, alla quale viene conferito con un lavaggio stone-wash proprio quel particolare aspetto "vissuto".[1] Al lancio, in soli 10 giorni vengono esauriti tutti i capi disponibili nei negozi, tanto è il successo del brand. Questa nuova tela viene chiamata "Tela Stella". [2]
Nel 1983 Osti decide di dedicarsi esclusivamente al lato creativo dell'azienda, e il Gruppo Finanziario Tessile di Torino sposa il progetto Stone Island. Sono gli anni dell'entrata in società della tutt'ora mente del marchio, Carlo Rivetti. [3]
L'azienda da lì continua ad evolversi con nuove sperimentazioni e innovazioni nel campo dei tessuti e dei materiali, uno su tutti quello dell'"Ice Jacket", che cambia totalmente colore con i cambi di temperatura, e nel 1993 Rivetti lascia la GFT e acquista tutta l'azienda, chiamandola Sportswear Company. In quel periodo Osti lascia la C.P. Company per passare esclusivamente a curare il marchio Stone Island fino alla sua morte (2005).[4]
Dopo la collaborazione con Paul Havey, che ha curato 24 collezioni, Rivetti decide di gestire sul piano creativo il marchio con più persone da tutto il mondo, creando una vera e propria squadra (2008).
Nel 2008 il marchio ha avuto ricavi per 62 milioni di €, e gli ordini sono cresciuti del 20% dalla primavera-estate del 2009 alla primavera-estate del 2010. [5]
Nei primi mesi del 2010, l'azienda Sportswear Company vende C.P. Company alla FGF di Enzo Fusco, nota per alcuni marchi, tra cui Sweet Years, e annuncia l'intenzione di esuberare 50 lavoratori, sui 118 dell'azienda. A tale possibilità alcuni sindacati, tra cui la CGIL, hanno risposto con uno sciopero di 8 ore. [6][7]
Nel 2011 Stone Island, ormai senza CP Company, aumenta il proprio fatturato del 4%, arrivando a 51 mln di (€), grazie anche alle ottime performance in Francia (+50%) e Regno Unito (55%). [8]
Collezioni
Le collezioni di Stone Island sono tre:
- Stone Island, ovvero la collezione classica e "tradizionale" del marchio Stone Island.
- Stone Island Shadow Project, nato dalla collaborazione del presidente e responsabile creativo Rivetti con l'ufficio creativo ACRONYM® di Michaela Sachenbacher e Errolson Hugh. Questa particolare collezione si concentra sull'abbigliamento maschile urbano, e può vantare tra i suoi capisaldi il concetto di Camouflage Sensoriale, inteso dagli ideatori come un tutt'uno tra comodità ed eleganza.[9]
- Stone Island Junior, cioè la collezione junior di Stone Island, che punta a mantenere intatto lo stile del marchio anche con capi indirizzati ad un pubblico particolare.
Note
- ^ Storia del marchio
- ^ Storia del marchio
- ^ Storia del marchio
- ^ Carlo Rivetti su Stone Island-corporate.com
- ^ Carlo Rivetti racconta il mito di Stone Island sul SOLE 24 ORE
- ^ Sportswear ha ceduto CP Company, ma resta il nodo dei 50 esuberi
- ^ Ravarino, scatta lo sciopero alla Sportswear company
- ^ 2011: la riscossa del formale, lo sportswear continua a correre su pambianconews.com
- ^ Stone Island Shadow Project - Concept