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Vinicio Capossela: differenze tra le versioni

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Il nuovo millennio lo avvicina molto alla sua terra d'origine, l'[[Irpinia]], e questo amore reciproco con la gente del luogo si concretizza con la cittadinanza onoraria concessagli dal [[comune]] di [[Calitri]].
Il nuovo millennio lo avvicina molto alla sua terra d'origine, l'[[Irpinia]], e questo amore reciproco con la gente del luogo si concretizza con la cittadinanza onoraria concessagli dal [[comune]] di [[Calitri]].


Debitore nella sua visionarietà poetica verso gran parte della letteratura del [[XX secolo|Novecento]], Capossela ha scritto anche un libro, ''[[Non si muore tutte le mattine]]'', uscito nel marzo [[2004]].
Debitore nella sua visionarietà poetica verso gran parte della letteratura del [[XX secolo|Novecento]], Capossela ha anche scritto alcuni libri, tra cui ''[[Non si muore tutte le mattine]]'', uscito nel marzo [[2004]].


==Carriera==
==Carriera==

Versione delle 18:19, 16 giu 2013

Vinicio Capossela
Vinicio Capossela
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop rock
Folk rock
Jazz
Musica d'autore
Periodo di attività musicale1990 – in attività
Strumentopianoforte, fisarmonica, chitarre, percussioni
EtichettaCGD East West, Atlantic Records, La Cùpa
[viniciocapossela.it Sito ufficiale]

«...preferisco rimanere un'impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre.»

Vinicio Capossela (Hannover, 14 dicembre 1965) è un cantautore, polistrumentista e scrittore italiano. Nato in Germania, da genitori di origine irpina (il padre, Vito, è di Calitri, la madre di Andretta), viene chiamato Vinicio, pur non essendo questo uno dei nomi della tradizione familiare, come omaggio al celebre fisarmonicista Vinicio, autore di molti dischi per la Durium negli anni sessanta, di cui il padre è fan[1].

Torna poco dopo in Italia con la famiglia. Cresce artisticamente nei circuiti underground dell'Emilia-Romagna, fino ad essere notato e lanciato da uno dei massimi esponenti contemporanei della musica d'autore, Francesco Guccini. Vive a Milano. Il nuovo millennio lo avvicina molto alla sua terra d'origine, l'Irpinia, e questo amore reciproco con la gente del luogo si concretizza con la cittadinanza onoraria concessagli dal comune di Calitri.

Debitore nella sua visionarietà poetica verso gran parte della letteratura del Novecento, Capossela ha anche scritto alcuni libri, tra cui Non si muore tutte le mattine, uscito nel marzo 2004.

Carriera

Teatro greco di Taormina, il 1º settembre 2006.

Il suo album d'esordio, All'una e trentacinque circa, risale al 1990 e si aggiudica la Targa Tenco fra le opere prime.[2] Ad esso è seguito poi Modì, che prende il nome dalla canzone omonima dedicata al pittore Amedeo Modigliani, una ballata lenta e commovente in cui si racconta la storia d'amore tra lo stesso pittore livornese e Jeanne Hébuterne, vicenda che viene osservata dal punto di vista soggettivo della donna. Tra gli altri brani dell'album figura … e allora mambo, titolo di coda del film Non chiamarmi Omar (nel quale lo stesso Capossela recita una parte), che successivamente farà parte della colonna sonora dell'omonimo film con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.

Anche l'album successivo, Camera a sud, si lega al cinema in maniera ancora più forte del precedente, sia per Che coss'è l'amor – inserito nella colonna sonora de L'ora di religione di Marco Bellocchio e in quella del primo film con Aldo Giovanni e Giacomo e Marina Massironi, Tre uomini e una gamba – sia per Zampanò, ispirato al film La strada di Federico Fellini. Nel 1996 esce Il ballo di San Vito (l'album della svolta) definito dallo stesso Vinicio non un disco, ma una vicenda.

È tuttavia, con canzoni come Accolita dei rancorosi – liberamente tratto dal libro La confraternita del Chianti di John Fante – con L'affondamento del Cinastic (che narra il fallimentare esperimento del caffè letterario Chinasky di San Giuliano Milanese) e con Il Corvo Torvo, probabilmente ispirato al Racconto dell'economo dai celeberrimi Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer[senza fonte], che questo album rivela una palese contaminazione letteraria. In particolare è evidente la fortissima influenza del cantautore americano Tom Waits, influenza già presente nei dischi precedenti e che continuerà a contrassegnare fortemente Capossela, in studio e dal vivo.

Nel gennaio del 1997 partecipa alla 2ª edizione del Lombardia Festival diretto da Luigi e Carmelo Pistillo con la collaborazione artistica di Marco Mangiarotti. Dal repertorio di Capossela sono da segnalare La pioggia di novembre, ripresa da Lucia Vasini, e Tanco del Murazzo, modificato da Paolo Rossi in Tango dei furiosi (parte del repertorio della trasmissione televisiva Il laureato).

Ma anche Liveinvolvo, con la partecipazione della Kočani Orkestar, e, del 2000, Canzoni a manovella, in cui degne di rilievo sono la canzone d'apertura, Bardamu, ispirata al protagonista del celeberrimo Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, Decervellamento, anch'essa presente, seppur con qualche modifica, nella trasmissione Il laureato, Contratto per Karelias, un brano rebetiko tradotto dall'originale greco di Markos Vamvakaris dal nome Φραγκοσυριανή, Con una rosa, rielaborazione del racconto L'usignolo e la rosa di Oscar Wilde.

Nel 2001 è ospite a Satyricon di Daniele Luttazzi, nel quale, dopo aver parlato, tra le altre cose, dell'album Canzoni a manovella, delle sue origini e di patafisica, esegue Con una rosa, un pezzo tratto dal suo ultimo album. L'album Canzoni a manovella viene premiato dal Club Tenco con la Targa Tenco per migliore album, a pari merito con Amore nel pomeriggio di Francesco De Gregori. Nel 2003 Capossela ha pubblicato la raccolta L'indispensabile, con una reinterpretazione di Si è spento il sole di Adriano Celentano.

Premio Carosone 2009, 24 settembre 2009.

Nel 2006 pubblica l'album Ovunque proteggi: il chitarrista è ancora Marc Ribot, collaboratore abituale di Tom Waits, già apparso alla chitarra negli album Il ballo di San Vito e Canzoni a manovella oltre che nell'inedito "Scatà Scatà (scatafascio)" presente in Liveinvolvo. Il disco vince la Targa Tenco.[3] Dall'album vengono estratti come singoli radiofonici i brani Ovunque proteggi, Brucia Troia, Medusa Cha Cha Cha e Dalla Parte di Spessotto. L'album ottiene ottimi riscontri di vendite, raggiungendo il secondo posto nella classifica di vendita dopo pochi giorni dalla sua pubblicazione.[4]

Vinicio Capossela con Mario Trevi al Premio Carosone 2009.

Sempre nel 2006, a novembre, esce il cd/ Nel niente sotto il sole - Grand tour 2006 riguardante il tour del 2006. Per questo concerto riceve il "Riccio d'Argento" del celebre orafo Gerardo Sacco come "Miglior Live Teatrale" dell'anno, principale riconoscimento di Fatti di Musica, la rassegna ideata e diretta da Ruggero Pegna, che presenta e premia alcuni tra i concerti d'autore di maggior successo di ogni stagione.

Il 18 agosto 2008 per protestare contro la decisione del Governo Berlusconi di creare una discarica sull'Altopiano del Formicoso in località Pero Spaccone, tiene un concerto ad Andretta (paese natìo della madre) per sostenere la causa delle popolazioni locali riguardo alla crisi dei rifiuti in Campania. Durante il concerto, oltre alle canzoni del suo repertorio si è divertito a leggere e cantare stornelli e canti popolari dell'Alta Irpinia e alcune reinterpretazioni di Matteo Salvatore insieme agli amici della banda della posta di Calitri (formata da Matalena, Tottacreta, il Parrucchiere e Rocco Briuolo) e "Ciccillo" Di Benedetto, lo storico ristoratore citato nella canzone Al veglione.

Il 17 ottobre 2008 è uscito Da solo, il suo decimo album, che è fra i finalisti nella Targa Tenco 2009 come miglior disco dell'annata, superato da Luna persa di Max Manfredi. Il 29 luglio 2009 ha partecipato gratuitamente al concerto per le popolazioni colpite dal terremoto a Fossa (Italia) con il noto cabarettista abruzzese Nduccio. Nel 2009 ha partecipato come attore e cantante nel film Dieci inverni di Valerio Mieli, che ha partecipato alla 66ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia[5].

Il 24 settembre 2009 riceve il premio alla carriera da Mario Trevi all'ottava edizione del Premio Carosone, tenutasi all'Arena Flegrea della Mostra d'Oltremare di Napoli[6]. Nello stesso anno gli rende omaggio Giusy Ferreri, che incide Con una rosa nel suo album Fotografie. Nel 2010 partecipa alle celebrazioni per il Giorno della Memoria tenendo il 27 gennaio, a Cracovia, il concerto-performance Suona Rosamunda (titolo ripreso da una sua canzone ispirata a Se questo è un uomo di Primo Levi) in collaborazione con l'artista visivo Gian Maria Tosatti.

Il 1º maggio 2010 partecipa al Concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. Per il numero di aprile 2011 della rivista xL Capossela cura l'Extended Play (EP) La nave sta arrivando contenente 6 brani, dei quali due sono anteprime dell'album Marinai, profeti e balene (distribuito dal successivo 26 aprile), mentre quattro sono registrazioni inedite. Tra di esse vi è una cover di Bob Dylan realizzata appositamente per l'uscita dell'EP. Da lunedì 11 aprile a venerdì 22 aprile 2011 conduce un nuovo programma radiofonico su Radio2, dove presenta in anteprima alcuni dei pezzi del nuovo album Marinai, profeti e balene, discutendone i contenuti assieme a vari ospiti.[7]

Nell'agosto 2011 è diventato cittadino onorario del comune di Patù, commentando l'onorificenza con la frase "Ieri eru ciuveddi, oggi sono patuscio."[8]. Il 7 ottobre 2011 Dori Ghezzi gli consegna il Premio De Andrè alla carriera. Il 12 giugno 2012 esce per la Warner il nuovo CD Rebetiko Gymnastas, il famigerato disco greco mai uscito dalla sua registrazione.

Nell'ottobre del 2012 Vinicio e il suo chitarrista Asso Stefana producono il primo album della Banda della Posta, con cui aveva già collaborato per il concerto contro l'apertura di una discarica al Formicoso.

Nell'aprile 2013 presta la sua voce per il film di animazione "Zarafa: la giraffa giramondo", distribuito in Italia da Nexo Digital.

Il 2 giugno 2013, nell'ambito del Bellaria Film Festival, viene conferita a Capossela la cittadinanza onoraria di Bellaria Igea Marina (Rimini). Qui Vinicio ottenne il suo primo ingaggio come cantautore presso lo storico locale Pjazza, nel lontano 1989.

Vita privata

Nel 1994 Vinicio sposa una fotomodella[9], da cui divorzia dopo poco più di due anni[10]

Discografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Vinicio Capossela.

Premi vinti

Videografia

  • Marajà - regia di Ago Panini
  • Si è Spento il Sole - regia di Ago Panini
  • Ovunque Proteggi - regia di Valerio Spada
  • Non Trattare - regia di Valerio Spada
  • Brucia Troia
  • Il Gigante e il Mago - regia di Gianfranco Firriolo
  • Una Giornata Perfetta - regia di Virgilio Villoresi
  • SoloShow Alive! - (Warner 2009) - regia di Gianfranco Firriolo
  • La faccia della Terra - film-racconto, 55' (Feltrinelli 2010) - regia di Gianfranco Firriolo
  • Pryntyl
  • ...e allora Mambo
  • Canzone a manovella
  • Abbandonato (Los ejes de mi carreta)[12]

Filmografia

Tributo

  • Raccol(i)ta dei Rancorosi - 2007 (con ricavato devoluto all'Amref)

Nel 2007 esce un cd tributo a Vinicio Capossela che vede la partecipazione di diciotto artisti del panorama indipendente italiano, fra i quali Bugo, Federico Sirianni e i Nobraino[13]

Altri lavori

Curiosità

  • I suoi esordi sono "fotografati" all'interno del brano Lungimiranza del gruppo reggiano Offlaga Disco Pax descrivendolo così: «Una sera tocca a una specie di cantautore. Il fonico dell'ARCI che lo accompagna è affamato e mentre addenta il panino che gli ho appena preparato anticipa le magnifiche sorti dell'uomo in questione» e continua «il fonico affamato giura che farà una grande carriera»; il fonico che lo accompagnò quella sera era Luciano Ligabue.[14]
  • Nel 2012 si è gentilmente prestato come attore in un cortometraggio interamente realizzato e interpretato da bambini di età compresa tra i sette e i quattordici anni. Il cortometraggio dal titolo Che fine ha fatto Pinocchio? è una rivisitazione della celebre opera di Carlo Collodi in cui quasi tutte le psicologie dei personaggi sono ribaltate. Vinicio Capossela interpreta un ruolo di breve durata, e lo si vede calato nei panni di un pianista (di nome Samuele) che suona al pianoforte il celebre motivetto di Pinocchio, tratto dalla colonna sonora del film di Luigi Comencini. In realtà, la scena è un'ironica citazione del film Casablanca, infatti vediamo come Lucignolo chieda al suo amico Samuele di suonargli la sua canzone, e poi arriva un arrabbiatissimo Grillo Parlante che urla contro Vinicio/Samuele: 'Ti avevo detto di non suonarla più'. Nel film Casablanca fu invece Ingrid Bergman a chiedere a Sam Dooley Wilson di suonarle la sua canzone, e poi arrivò Humphrey Bogart ad intimare a Sam di non suonarla più. È possibile visionare il cortometraggio su Youtube a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=aXMXWzy-Kyw

Note

Bibliografia

Libri di Vinicio Capossela

Libri su Vinicio Capossela

Altri progetti

Collegamenti esterni

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