Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Vai al contenuto

A/Rivista Anarchica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
A/Rivista Anarchica
Logo
Logo
StatoItalia (bandiera) Italia
Linguaitaliano
Periodicitàmensile
Genererivista politica
Fondazionefebbraio 1971
Chiusura2020
SedeMilano
EditoreEditrice A
Capitale sociale€ 175,00
ISSN0044-5592 (WC · ACNP)
Sito webwww.arivista.org
 

A/Rivista Anarchica, conosciuta anche semplicemente come A, era una rivista anarchica italiana, fondata nel 1971 come espressione dell'area dei Gruppi anarchici federati. Aveva una periodicità mensile e veniva pubblicata regolarmente dal febbraio 1971[1] 9 volte l'anno (non usciva in gennaio, agosto e settembre).

La distribuzione del periodico A avveniva mediante la vendita in libreria, presso alcuni centri sociali o sedi anarchiche. La rivista è raccolta in un archivio online, dove sono disponibili tutti i numeri pubblicati sino ad oggi.[2]

Il cantautore italiano Fabrizio De André era un assiduo lettore della rivista ed ha contribuito a sostenerla economicamente.[3][4]

Copertina del primo numero (febbraio 1971)

La rivista vede la luce a Milano nel febbraio del 1971, ad opera di militanti del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Il progetto originario era la realizzazione di alcuni numeri per fornire un'interpretazione libertaria ai fatti immediatamente successivi alla strage di Piazza Fontana e alla morte di Giuseppe Pinelli, e per questo venne lanciata una raccolta fondi nel mondo anarchico milanese, che ebbe un buon successo e permise la raccolta di un milione di lire. Presto la rivista diviene espressione dei Gruppi anarchici federati, e comincia a essere diffusa anche in altre città italiane.

La cifra stilistica della neonata rivista, mantenuta in diversi decenni di attività, è sempre stata un'attenzione particolare alla storia e movimento anarchico e al contempo un'apertura verso tutti i movimenti di stampo libertario di sinistra in italia e nel mondo (marxismo libertario, ecologismo, veganismo, femminismo, transfemminismo).[5]

Nell'ottobre 2020, dopo la morte del direttore Paolo Finzi, la rivista ha cessato le pubblicazioni.[6]

la rivista ha utilizzato sin dal primo numero un A cerchiata, richiamo evidente alla simbologia anarchica[7]. Le successive modifiche estetiche, di lieve entità, hanno proseguito mantenendo tale simbolo.


  1. ^ Anarchici, W la FAI!, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 30 marzo 2014.
  2. ^ Archivio di A/Rivista Anarchica
  3. ^ Un inedito di De Andrè nel breve cd «sorpresa» prodotto dagli anarchici, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 30 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ A per Fabrizio
  5. ^ Intervista a Paolo Finzi, fra i fondatori della rivista, su arivista.org.
  6. ^ Comunicato, su arivista.org.
  7. ^ Archivio - numero 1, su www.arivista.org. URL consultato l'11 marzo 2024.
  • Giampietro Berti, Contro la Storia. Cinquant'anni di anarchismo in Italia (1962-2012), Milano, Biblion, 2016, pp. 401-421, ISBN 978-88-98490-56-1.
  • Luca Frazzi, Edicola Rock. Riviste musicali italiane, collana Le guide pratiche di RUMORE, Torino, Homework edizioni, 2021.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN185812878 · LCCN (ENnr91019176