Angelino Dulcert

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Portolano di Angelino Dulcert (1339).

Angelino Dulcert, forse anche Dalorto, Dalorco e Dall'Orto[1] (fl. 1325-1339), è stato un cartografo operante a Palma di Maiorca nel Trecento. Di possibili origini genovesi, Dulcert è riconosciuto quale autore di almeno due portolani, realizzati nel 1325 e del 1339, l'ultimo dei quali, compilato a Palma di Maiorca, rappresenta il primo esemplare conosciuto e attribuito alla cosiddetta Scuola di Maiorca.

Quasi nulla di certo si conosce della sua vita. Viene identificato con il cartografo Angelino de Dalorto (fl. 1325), mentre il suo vero nome doveva essere Angelino de Dulceto (o Dulceti), o, forse, Angelí Dolcet. L'origine di Dulcert è comunque incerta: si ipotizza che fosse di origini italiane,[2] quelle di un genovese trasferitosi a Maiorca negli anni 1320-1330, dopo essersi formato a Genova.[3][4][5]

Il portolano di Dulcert

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Le note e le legende sono scritte in latino, e la mappa si caratterizza in quanto rappresenta aspetti che risultano sconosciuti alle opere coeve prodotte a Genova e nella Repubblica di Venezia.[1]

La mappa tenta inoltre di rappresentare il nord Europa e incorpora informazioni relative all'Africa, non concentrandosi solo sulle rappresentazioni relative al mar Mediterraneo che caratterizzano, invece, le opere dell'epoca. Si distingue, inoltre, per essere il primo portolano nel quale s'identifica l'isola di Lanzarote, la più orientale dell'arcipelago delle Canarie, come Isola di Lanzarotus Marocelus, un riferimento al navigatore genovese Lanzerotto Malocello.

Il portolano è disegnato su due pergamene manoscritte, unite in un'unica carta che ha dimensioni 75 × 102 centimetri; si trova presso la Biblioteca nazionale di Francia, a Parigi.[6]

Il portolano Dalorto 1325

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Porzione del portolano Dalorto 1325

Un altro portolano molto simile, disegnato negli anni 1325-1330 (non si sa se in Catalogna o a Genova) è attribuito a Angelino Dalorto.[7] La sua datazione, un tempo creduta al 1325, è stata rivista al 1330.

Il documento appartiene alla Collezione Corsini a Firenze.[8] La firma è stata tradizionalmente letta come "Hoc opus fecit Angelinus de Dalorto ano dñi MCCXXV de mense martii composuit hoc" (da allora la lezione è stata rivista in "Angelinus de Dulceto" e "ano dñi MCCXXX", da cui la revisione del nome in "Dulceto" e l'anno in 1330).[9]

La somiglianza con il portolano Dulcert, la comune epoca di realizzazione, e l'assonanza dei nomi degli autori (Angelinus Dulcert e Angelinus De Dalorto), ha fatto ritenere che i due autori debbano considerarsi una stessa persona.[2]

  1. ^ a b R.D. Oldham, The Portolan Maps of the Rhône Delta: A Contribution to the History of the Sea Charts of the Middle Ages, in The Geographical Journal,, vol. 65, n. 5, maggio 1925, pp. 403–424, DOI:10.2307/1782548. URL consultato il 15 maggio 2008.
  2. ^ a b Alberto Magnaghi, Atti del terzo Congresso geografico italiano tenuto in Firenze dal 12 al 17 aprile 1898, vol. 2, Tip. di M. Ricci, 1899, p. 507.
  3. ^ James Robert Enterline, Erikson, Eskimos & Columbus: medieval European knowledge of America, JHU Press, 2002, ISBN 9780801866609, pag 125
  4. ^ David Abulafia, Mediterranean Emporium: The Catalan Kingdom of Majorca, Cambridge University Press, 2002, ISBN 9780521894050, pag 206
  5. ^ (EN) Gerald Roe Crone, Origin of Early Marine Charts, in The Geographical Journal, vol. 128, n. 1, 1962, p. 114.
  6. ^ "Cartes et Plans", Rés. Ge. B., 696.
  7. ^ Alessandro Savorelli, L'origine dello stemma di Napoli tra arte, storia e mito, in Napoli nobilissima, XXXVIII anno = 1999, p. 189.
  8. ^ Una copia del "Dalorto 1325" è riprodotta im Hinks (1929) ed è disponibile online all'indirizzo Internet Culturale Archiviato il 16 marzo 2016 in Internet Archive.. Una descrizione dettagliata è in Alberto Magnaghi, Atti del terzo Congresso geografico italiano tenuto in Firenze dal 12 al 17 aprile 1898, vol. 2, Tip. di M. Ricci, 1899, pp. 506 e sgg..
  9. ^ Pujades (2007), P. Amat di S.Filippo (1888: p.273)
  • (FR) Monique Pelletier, Le Portulan d'Angelino Dulcert, 1339, in Cartographica Helvetica, n. 9, 1994, pp. 23–31. URL consultato il 9 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2015).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Spagna - La carta Dulcert, su sullacrestadellonda.it. URL consultato il 14 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
Controllo di autoritàVIAF (EN285913650 · ISNI (EN0000 0000 6164 7343 · BAV 495/24219 · CERL cnp00472768 · GND (DE123959012