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Arsenale militare marittimo della Spezia

Coordinate: 44°06′N 9°49′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Arsenale militare marittimo della Spezia
L'ingresso dell'arsenale
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Stato attualevisitabile il Museo tecnico navale
RegioneLiguria
CittàLa Spezia
Coordinate44°06′N 9°49′E
Informazioni generali
Tipoarsenale
Costruzione1862-1869
Primo proprietarioItalia (bandiera) Italia
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

L'Arsenale militare marittimo della Spezia è una struttura manutentiva, a cui è correlata una base navale della Marina Militare, ubicato nella zona centro-occidentale del golfo della Spezia. La struttura si estende all'interno del tessuto urbano del centro storico della città della Spezia, coprendo una superficie di quasi 90 ettari. Al suo interno vi sono circa 13 chilometri di strade.

Accanto all'ingresso principale dell'arsenale si trova il Museo tecnico navale. Il museo, istituito con l'intento di mantenere vive le tradizioni della marineria, comprende più di 150 modelli di navi ed imbarcazioni, circa 2500 medaglie, 6500 cimeli e 2000 documenti, oltre a 5000 volumi tecnici e storici. Il 28 dicembre 2023, Difesa Servizi, società in house del ministero della Difesa che si occupa della gestione del patrimonio, emana un bando di gara per affidare il museo in gestione. per 12 anni, per un canone mensile di circa 30 mila euro, a privati[1].

Il complesso dell'Arsenale conta vari accessi. Due sul lato ponente (Porta Marola e porta Ponente), due sul lato settentrionale (Porta Pegazzano e Porta Ospedale), due sul lato orientale (Porta principale e porta Sprugola). L'area militare è sostanzialmente divisa in due parti. Le strutture arsenalizie (darsene, bacini, officine) funzionali alle lavorazioni di costruzione e manutenzione delle unità navali e le infrastrutture portuali, ossia i moli e le banchine di approdo e di stazionamento delle unità della Marina militare.

Dopo un primo arsenale costruito in città nel XV secolo per le galeee degli Sforza, fu Napoleone Bonaparte a riconsiderare la possibilità di costruire un moderno arsenale nel golfo della Spezia. Del progetto era stato incaricato l'architetto genovese Andrea Tagliafichi. L'esecuzione del progetto, che ne prevedeva la costruzione nella baia del Varignano, non fu mai iniziata. Nel 1812, dopo la realizzazione della cosiddetta strada napoleonica per collegare la costa di ponente con la città, i lavori non proseguìrono. Del lavoro di Tagliafichi resta un'ampia testimonianza nella Memoria sul Golfo di La Spezia redatto dal prefetto Chabrol de Volvic: s'intendeva realizzare una città arsenale di 12.000 abitanti, improntata allo schema ideale della città neoclassica[2].

L'idea dell'Arsenale venne ripresa nel 1857 da Cavour, all'epoca presidente del consiglio e ministro della Marina, che si preoccupò di reperire i fondi necessari ed affidò a Domenico Chiodo, ufficiale del Genio militare, la cura della costruzione della nuova base navale italiana.
Il progetto segnò profondamente il territorio spezzino occupando una parte della valle prospiciente il golfo spezzino, con la regimentazione delle "sprugole" (erano cosiddette le varie risorgive delle acque nella pianura a occidente della città) e la sparizione della parte a mare del centro abitato di San Vito. Durante i lavori vennero rinvenuti resti romani ed alto-medievali oggi esposti nel museo civico.

I lavori, iniziati nel 1862, terminarono il 28 agosto 1869, quando il generale Domenico Chiodo inaugurò formalmente l'impianto non ancora completato, dando il via all'allagamento dei bacini appena costruiti. A protezione dell'Arsenale, della base navale e della città stessa fu poi ampliato il sistema di forti sui crinali del golfo e fu costruita la diga foranea.

Durante la seconda guerra mondiale per la sua importanza strategica l'arsenale fu pesantemente bombardato e venne quasi completamente distrutto, ma grazie a veloci lavori di ristrutturazione tornò ad essere operativo già nel primo dopoguerra.

Nel dopoguerra e per tutto il periodo della guerra fredda l'arsenale è stato sede della I divisione navale.

Veduta del golfo; in primo piano l'Arsenale.

Già le vicende della II guerra mondiale avevano dimostrato l'interesse di una base marittima a sud, al centro del Mediterraneo. Ciò ha comportato una notevole perdita di importanza della base spezzina a favore di quelle di Taranto e di Augusta.

Nel 1951 l'Arsenale spezzino contava oltre 12.000 dipendenti civili. Nel 2023 ne contava 390[3].

Altra difficoltà dell'arsenale è l'impossibilità di mantenere un'adeguata riservatezza: l'interno dell'arsenale è perfettamente visibile dalle case adiacenti il suo perimetro e dai monti della parte occidentale del golfo, sebbene le moderne tecnologie rendano ormai superati questi accorgimenti per la sicurezza.

Nel 2022, il Genio della Marina ha avviato la procedura per l'adeguamento della base agli standard NATO, un progetto di l'ampliamento della Darsena Duca degli Abruzzi, di fronte al borgo di Marola, che prevede tre nuove banchine (Varicella, Scali e Lagora) e l'ampliamento dell'unico molo destinato attualmente all'ormeggio di unità della NATO (Varicella), per una spesa complessiva di 354 milioni di euro[4]. Si tratta di un progetto che rientra nel programma Basi blu. Tuttavia tale investimento non investe nessuna area relativa all'Arsenale.

Rapporto con la città

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Con la costruzione dell'Arsenale nel XIX secolo la città mutò completamente il suo aspetto: scomparvero quasi del tutto le mura medievali, furono demolite le antiche chiese che sorgevano nella zona che l'Arsenale avrebbe occupato, venne raso al suolo il paesino di San Vito. Fu realizzato un reticolo di nuove arterie urbane come i rettilinei di Viale Italia e Viale Garibaldi e i Giardini pubblici.

La presenza dell'Arsenale indusse la nascita di nuove industrie ad esso collegate, la costruzione del porto mercantile e nuovi collegamenti ferroviari.
Il rapido sviluppo economico produsse un notevole incremento demografico: dalle 15.300 unità del 1861 la popolazione raggiunse le 70.000 unità alla fine del XIX secolo.

Nel XX secolo, per il continuo incremento demografico (115.000 aitanti nel 1930), la città stessa cercò un'espansione edilizia con moderni edifici sulle alture e, verso levante, con sbancamenti e la costruzione di nuovi moderni quartieri.

Problematiche ambientali

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Nel 2003 è stata avviata un'indagine sulla presenza di una discarica abusiva di sostanze tossiche (tra le quali coibentazioni in amianto, accumulatori contenenti piombo, cadmio ed uranio impoverito) nell'area dell'Arsenale detta "campo in ferro", sul mare e a ridosso delle case; l'area è stata sottoposta a sequestro da parte della Magistratura, ma il procedimento si è concluso senza individuare responsabilità penali [5].

Nei fondali del vicino canale Lagora, secondo alcune analisi dell'Arpal, sono depositati idrocarburi, zinco, mercurio e metalli pesanti. La notizia può avere rilievo nel contesto di un'area che è sospettata di ospitare numerose sostanze tossiche.

Rischi sono stati legati anche al transito e all'attracco in passato di sottomarini nucleari. Il piano d'emergenza in caso di incidente non è mai stato comunicato alle autorità civili ed alla popolazione. In almeno un caso la stampa locale ha sollevato l'attenzione su un possibile incidente ad un sottomarino statunitense ormeggiato presso la diga foranea, ma la notizia non ha avuto alcuna conferma.

  1. ^ Capitani coraggiosi per un museo, su tuttosaraniente.it, 18 marzo 2024.
  2. ^ Guida d'Italia, Liguria, Touring Club Italiano
  3. ^ 978-88-946923-6-5 William Domenichini, Il golfo ai poeti (no basi blu), La Spezia, Glass Bell, 2024.
  4. ^ La Spezia Base Blu, il progetto che rivoluzionerà la darsena maggiore, su cittadellaspezia.com, 11 gennaio 2023.
  5. ^ Parte dei rifiuti nella discarica è stato rimosso. Attualmente l'area è ricoperta da un geotessuto, permanendo una quantità di rifiuti industriali che è stata quantificata in circa 30.000 tonnellate.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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