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Atalanta (Pacuvio)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Atalanta
Tragedia di cui restano frammenti
Particolare dall'Atalanta e Ippomene di Guido Reni (1622-1625, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte)
AutoreMarco Pacuvio
Titolo originaleAtalanta
Lingua originale
GenereCothurnata
 

L'Atalanta (Atalanta) è una tragedia (cothurnata) del tragediografo latino Marco Pacuvio (circa 220-130 a.C.) di cui restano oggi solo alcuni frammenti.[1][2] Realizzata forse a partire da uno sconosciuto originale greco non pervenuto, ad oggi,[1] l'opera trattava la storia della giovane Atalanta: ella, abbandonata appena nata e allevata da un'orsa inviata da Artemide, vive tra i boschi dedita alla caccia e gareggia nella corsa con i suoi innamorati, che, sconfitti, uccide. Diversamente dalla versione del mito più diffusa, nell'opera di Pacuvio la sfida allora il figlio Partenopeo, che ella ha abbandonato alla nascita: Atalanta riesce a vincerlo, ma, quando sta per ucciderlo, lo riconosce e gli rivela la sua identità, salvandolo.[3]

  1. ^ a b Beare, p. 93.
  2. ^ Pontiggia, Grandi, p. 390.
  3. ^ Pontiggia, Grandi, p. 397.
  • William Beare, I Romani a teatro, traduzione di Mario De Nonno, Roma-Bari, Laterza, gennaio 2008 [1986], ISBN 978-88-420-2712-6.
  • Giancarlo Pontiggia e Maria Cristina Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, Milano, Principato, marzo 1996, ISBN 978-88-416-2188-2.