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Baby Gate (album)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Baby Gate
album in studio
ArtistaMina
Pubblicazioneottobre 1974
Durata34:24
Dischi1
Tracce11
GenerePop
Rock and roll
Jazz
Rhythm and blues
EtichettaPDU
ArrangiamentiPino Presti
tranne Amorevole
FormatiLP, MC, CD
Mina - cronologia
Album precedente
(1974)
Album successivo
(1975)

Baby Gate è il ventiseiesimo album in studio della cantante italiana Mina, pubblicato nell'ottobre 1974 dalla PDU con distribuzione EMI Italiana.[1]

Inizialmente venduto insieme a Mina®,[2] poi singolarmente è stato distribuito anche su MC (PDU PMA 606) e CD (PDU CDP 7902772). Rimasterizzato su quest'ultimo supporto nel 2001 (EMI PDU 243 5350902).

Il titolo dell'album deriva da uno pseudonimo utilizzato dalla cantante a inizio carriera. All'epoca infatti Mina incideva in italiano per la Italdisc e con il nome d'arte "Baby Gate" in lingua inglese per la Broadway.[3] Entrambe queste etichette erano di proprietà di Davide Matalon, il discografico che per lanciare l'artista ideò questo dualismo, al fine di capire quale immagine artistica della cantante avrebbe più convinto il pubblico.[4]

Ispirato dalle atmosfere musicali in voga fra i giovani negli anni cinquanta negli USA, e in particolare dalla colonna sonora tratta dal film American Graffiti,[5] è costituito da cover in inglese di brani anni '50 (eccetto Amorevole e Non so che sono cantate in italiano). Particolare cura è stata riservata agli arrangiamenti da Pino Presti, che dirige anche l'orchestra, allo scopo di mantenere intatte le sonorità d'epoca.

Del disco esiste un'edizione del 1975 destinata al mercato spagnolo (Odeon J 062 96.573) con tutti i brani cantati in inglese. Nel dettaglio, Amorevole e Non so lasciano il posto a Runaway e I Still Love You, versioni in inglese di E poi... e Fate piano rispettivamente. Come consuetudine tutti e soli i titoli delle tracce sono tradotti anche in lingua spagnola.[6]

Sono tutte cover, compresa la nuova versione di Amorevole.

Lato A
  1. Bird Dog – 2:26 (Boudleaux Bryant; edizioni musicali Acuff-Rose)
  2. Mr. Blue – 2:39 (DeWayne Blackwell; edizioni musicali Chappell)
  3. I Only Have Eyes for You – 3:13 (testo: Al Dubin – musica: Harry Warren; edizioni musicali Francis Day)
  4. That's When Your Heartaches Begin – 3:40 (testo: William Raskin, George "Funky" Brown[9] – musica: Fred Fisher; edizioni musicali D.R.)
  5. Amorevole (acoustic version) – 5:20 (testo: Vito Pallavicini, Antonietta De Simone – musica: Vittorio Buffoli, Pino Massara; edizioni musicali Ariston)
Lato B
  1. Don't – 3:00 (Jerry Leiber, Mike Stoller; edizioni musicali RCA)
  2. Flamingo – 3:04 (testo: Edmund 'Ed' Anderson – musica: Theodor 'Ted' Grouya; edizioni musicali Accordo)
  3. It's Only Make Believe – 2:20 (Conway Twitty, Jack Nance; edizioni musicali Fono Film)
  4. I'm in the Mood for Love – 3:00 (testo: Dorothy Fields – musica: Jimmy McHugh; edizioni musicali Curci)
  5. To Be Loved – 2:22 (Berry Gordy Jr., Tyran Carlo; edizioni musicali Pickwick)
  6. Non so – 3:20 (testo: Giorgio Calabrese – musica: Umberto Bindi; edizioni musicali Santa Cecilia)

Tecnico del suono: Nuccio Rinaldis

  1. ^ Discografia album, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 12 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2017).
  2. ^ (EN) Album doppio, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  3. ^ Si tratta di meno di dieci 45 giri e un Extended Play, pubblicati tra la fine del 1958 e novembre 1959, che fanno tutti parte della discografia ufficiale della cantante col suo vero nome.
  4. ^ Claudio Del Frate, «Stregato da quella voce Così ho lanciato Mina», su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 5 aprile 2003. URL consultato il 12 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2014).
  5. ^ (EN) American Graffiti, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  6. ^ (EN) Baby Gate (ed. Spagna), su Discogs, Zink Media. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  7. ^ (EN) That's When Your Heartaches Begin, in versioni, SecondHandSongs. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  8. ^ (EN) Steve Leggett, The Million Dollar Quartet, in biografie, AllMusic. URL consultato il 12 febbraio 2018.
  9. ^ Alias di William Joseph Hill conosciuto anche come Billy Hill.

Collegamenti esterni

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