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Bob Manno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bob Manno
NazionalitàCanada (bandiera) Canada
Italia (bandiera) Italia (dal 1982)
Altezza183 cm
Peso84 kg
Hockey su ghiaccio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Tiro Sinistro
Termine carriera1994 - giocatore
Carriera
Periodo Squadra PG G A Pt
Giovanili
1972-1973 Niagara Falls Flyers 36 1 14 15
1973-1974 Hamilton Red Wings 63 3 19 22
1974-1976 St. Catharines B.Hawks 133 19 97 116
Squadre di club0
1976-1981 Vancouver Canucks 173 14 56 70
1976-1978 Tulsa Oilers 102 24 58 82
1978-1981 Dallas Black Hawks 63 15 45 60
1981-1982 Toronto Maple Leafs 72 9 41 50
1982-1983 Merano 38 19 44 63
1983-1985 Detroit Red Wings 143 20 38 58
1983-1984 Adirondack R. Wings 12 5 11 16
1985-1987 Merano 70 43 128 171
1987-1989 Fassa Falcons 81 26 113 139
1989-1992 Milano Saima 101 29 116 145
1992-1994 Bolzano 25 4 25 29
Nazionale
1982-1992 Italia (bandiera) Italia 110 19 45 64
NHL Draft
1976 Vancouver Canucks 26a scelta ass.
Allenatore
1994-1996 Bolzano Head Coach
1996-1997 Milano 24 Head Coach
1997-1998 Merano Head Coach
1998 Frankfurt Lions Head Coach
1998-1999 Asiago Head Coach
1999-2001 Augsburger Panther Head Coach
2007-2009 Straubing Tigers Head Coach
2009-2010 ERC Ingolstadt Head Coach
0 Dati relativi al campionato e ai playoff.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 16 aprile 2013

Robert John Manno, detto Bob (Niagara Falls, 31 ottobre 1956), è un allenatore di hockey su ghiaccio ed ex hockeista su ghiaccio canadese naturalizzato italiano.

Dopo essersi distinto nei campionati giovanili canadesi, Manno venne selezionato dalla squadra della National Hockey League dei Vancouver Canucks come seconda scelta nell'NHL Amateur Draft 1976, la ventiseiesima assoluta. Era stato scelto anche dai Quebec Nordiques, che all'epoca militavano nella lega rivale dell'NHL, la World Hockey Association, ma Manno decise di andare a Vancouver.[1][2]

Dal 1976 al 1981 si divise sostanzialmente tra i Canucks e le squadre satellite in Central Hockey League (prima i Tulsa Oilers, poi i Dallas Black Hawks). Rimasto senza contratto[3], passò poi per una stagione, ai Toronto Maple Leafs, in cui si distinse tanto da esser convocato per l'All Star Game.[4]

Nella stagione 1982-83 approdò per la prima volta nel campionato italiano, all'HC Merano, fattore necessario per poter giocare - grazie al suo doppio passaporto - nella nazionale azzurra[3]. Ma dopo una sola stagione tornò in NHL, coi Detroit Red Wings con cui giocò per due anni.

Tornò poi definitivamente in Italia, per nove stagioni: due al Merano (in cui vinse lo scudetto 1985-86), due al Fassa, tre al Milano Saima (col secondo scudetto personale nel 1990-1991) e due al Bolzano (con la vittoria di un'Alpenliga).

Ha esordito con la maglia azzurra nel 1982, in un'amichevole contro la Finlandia in preparazione ai mondiali 1982, i primi giocati dall'Italia nel gruppo A dal 1959, mettendo a segno anche il gol della bandiera nella sconfitta per 4-1.

Ha poi giocato sia i mondiali del 1982 che quelli del 1983, chiusi con la retrocessione in gruppo B.

Tornato in NHL, si allontanò dalla Nazionale per alcuni anni. Ritornò a farvi parte nel 1986, entrando nel roster dei mondiali di gruppo B degli anni 1986, 1987, 1989, 1990 e 1991, questi ultimi vinti.

La vittoria ai mondiali 1991, oltre alla qualificazione ai mondiali di gruppo A 1992, significarono per l'Italia anche la qualificazione al torneo olimpico di Albertville 1992. Sarà questo l'ultimo impegno di Manno col Blue Team.[5]

Terminata nel 1994 la sua esperienza da giocatore, cominciò quella da allenatore, proprio a Bolzano, vincendo subito scudetto e Torneo 6 nazioni. Bisserà la vittoria in campionato anche nel 1995-96.

Passerà poi ad allenare l'HC Milano 24, con cui nel 1996-97 terminerà secondo proprio alle spalle del Bolzano. Quando il presidente del Milano 24, proprio per questa discussa sconfitta, dirottò la squadra nell'hockey in-line[4], Manno si accasò al Merano. Ha continuato poi ad allenare tra Italia (HC Asiago[6]) e Germania (Frankfurt Lions[6] e Augsburger Panther[7]) fino al 2001. Per quasi sette anni è rimasto inattivo, per poi ritornare su una panchina a fine 2007, ancora in Germania, coi Straubing Tigers[8], che guidò per due stagioni. Passò poi all'ERC Ingolstadt da cui fu però licenziato nel febbraio 2010[9].

  1. ^ (EN) Bob Manno, su hockeydb.com. URL consultato il 26 dicembre 2008.
  2. ^ (EN) 1976 Amateur Draft - Bob Manno, su hockeydraftcentral.com. URL consultato il 27 luglio 2011.
  3. ^ a b (EN) Virtual Sports Wall of Fame The city of Niagara Falls, Canada - Manno, Robert (Bob), su nflibrary.ca. URL consultato il 26 dicembre 2008.
  4. ^ a b #4 - Bob Manno, su milanosiamonoi.com. URL consultato il 9 aprile 2010.
  5. ^ Federazione Italiana Sport Ghiaccio - Hockey su ghiaccio - Nazionale Italiana Maschile dal 1981 al 2000 (PDF), su hockey.fisg.it, FISG. URL consultato il 27 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2006).
  6. ^ a b Un clamoroso ritorno, Bob Manno ad Asiago, su archiviostorico.gazzetta.it, gazzetta.it, 5 novembre 1998. URL consultato il 22 dicembre 2008.
  7. ^ (DE) Bob Manno neuer Trainer in Augsburg, su spiegel.de, Spiegel on-line, 17 aprile 1999. URL consultato il 26 dicembre 2008.
  8. ^ Michele Bolognini, C'è Manno, attenti al Lupo, in Alto Adige, 6 dicembre 2007.
  9. ^ (DE) ERC Ingolstadt beurlaubt Trainer Bob Manno, su donaukurier.de, Donau Kurier, 8 febbraio 2010. URL consultato il 9 aprile 2010.

Collegamenti esterni

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