Callitrichinae
Callitrichinae o Hapalinae (Gray, 1821) è una sottofamiglia di Cebidi, a loro volta una delle quattro famiglie di scimmie platirrine attualmente accettate dagli zoologi.
A questa sottofamiglia vengono ascritte tutte le specie di uistitì, tamarini e scimmie leonine: si tratta di animali di piccola taglia (a questa sottofamiglia sono ascritte tutte le specie di scimmie propriamente dette più piccole del mondo), di abitudini arboree e dalla dieta insettivora, anche se spesso molte specie integrano la dieta con resina e linfa. In particolare Callithrix jacchus e Callithrix pygmaea sono considerabili resinivori obbligati.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Vivono in gruppetti familiari comprendenti 5-6 individui che si nutrono e si muovono in un territorio ben definito e difeso. I primi studi sul campo, supportati da ricerche su esemplari in cattività, portarono gli studiosi a credere che i gruppi comprendessero invariabilmente una coppia dominante coi propri cuccioli di vari parti che rimanevano coi genitori: altri studi in natura, effettuati su Saguinus fuscicollis, hanno invece dimostrato che nei gruppi possono essere presenti più maschi, che possono tutti accoppiarsi con la femmina ed in ogni caso contribuiscono in egual misura alla cura dei cuccioli. Si pensa che questo sistema tendente alla poliandria sia tipico di tutta la sottofamiglia, ma mancano tuttavia ulteriori studi che lo confermino.
Sono, fra i primati, gli unici che si riproducono dando alla luce perlopiù gemelli (nell'80% dei casi): i cuccioli vengono curati principalmente dal maschio, che li consegna alla femmina solo per la poppata. I primi istituti che riuscirono a riprodurre con successo questi animali, non sapendo di questo particolare comportamento, separarono quella che credevano la femmina (ossia l'esemplare che portava i cuccioli) da quello ritenuto il maschio, temendo che potesse fare del male ai piccoli, che inevitabilmente morirono d'inedia, non potendo essere allattati.
Evoluzione
[modifica | modifica wikitesto]A causa delle piccole dimensioni e delle interazioni sociali piuttosto semplici, sono da sempre stati considerati una linea primitiva di scimmie del Nuovo Mondo, dalla quale hanno in seguito avuto origine le altre famiglie: Susan Ford ha invece proposto l'ipotesi (supportata da alcune prove piuttosto convincenti) che si tratti invece di animali evolutisi a partire da una specie di cebide di dimensioni medie, che con l'evoluzione ha sviluppato una taglia via via minore per sfruttare nicchie lasciate vuote e diminuire la competizione per il cibo[senza fonte]. Ancora, i callitricidi potrebbero essere un esempio di nanismo insulare, in quanto la maggior parte delle specie si trova in areali ristretti, limitati da barriere fisiche come fiumi o catene montuose.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Fino a poco tempo fa, questi animali erano raggruppati nella famiglia a sé stante dei Callitricidi o Apalidi (Callithricidae), nella quale era compresa anche la sottofamiglia Callicebinae (attualmente sottofamiglia dei Pitecidi).
Tale classificazione, sebbene inesatta, può essere ancora trovata nella maggior parte dei libri di tassonomia, anche piuttosto recenti.
La sottofamiglia comprende 4 generi e 43 specie:
Famiglia Cebidae
- Sottofamiglia Callitrichinae
- Genere Callimico
- Callimico goeldii - tamarino di Goeldi
- Genere Callithrix
- Sottogenere Callibella
- Callithrix humilis - uistitì nano di Roosmalens
- Sottogenere Callithrix
- Callithrix aurita - uistitì dalle orecchie bianche
- Callithrix flaviceps - uistitì dalla testa gialla
- Callithrix geoffroyi - uistitì di Geoffroy
- Callithrix jacchus - uistitì dai pennacchi bianchi
- Callithrix kuhlii - uistitì di Wied
- Callithrix penicillata - uistitì dai pennacchi neri
- Sottogenere Cebuella
- Callithrix pygmaea - uistitì pigmeo
- Sottogenere Mico
- Callithrix acariensis - uistitì del Rio Acari
- Callithrix argentata - uistitì argentato
- Callithrix chrysoleuca - uistitì bianco-oro
- Callithrix emiliae - uistitì di Emilia
- Callithrix humeralifera - uistitì dalle spalle bianche
- Callithrix intermedia - uistitì di Hershkovitz
- Callithrix leucippe - uistitì bianco
- Callithrix manicorensis - uistitì di Manicore
- Callithrix marcai - uistitì di Marca
- Callithrix mauesi - uistitì di Maués
- Callithrix melanura - uistitì dalla coda nera
- Callithrix nigriceps - uistitì testa nera
- Callithrix saterei - uistitì di Satéré
- Sottogenere Callibella
- Genere Leontocebus[1]
- Gruppo L. nigricollis
- Leontocebus nigricollis tamarino dal dorso nero
- Saguinus graellsi - tamarino di Graells
- Saguinus melanoleucus - tamarino dalla gualdrappa
- Leontocebus fuscicollis tamarino dal dorso bruno
- Leontocebus leucogenys
- Leontocebus fuscus
- Leontocebus cruzlimai
- Leontocebus weddelli
- Leontocebus tripartitus
- Leontocebus illigeri
- Leontocebus lagonotus
- Leontocebus nigrifrons
- Gruppo L. nigricollis
- Genere Leontopithecus
- Leontopithecus caissara - leontocebo dalla testa nera
- Leontopithecus chrysomelas - leontocebo dalla testa dorata
- Leontopithecus chrysopygus - leontocebo dalla groppa rossa
- Leontopithecus rosalia - leontocebo rosalia o scimmia leonina
- Genere Saguinus
- Gruppo S. bicolor
- Saguinus bicolor - tamarino calvo
- Saguinus martinsi - tamarino di Martins
- Gruppo S. inustus
- Saguinus inustus - tamarino dalla faccia chiazzata
- Gruppo S. midas
- Saguinus midas - tamarino dalle mani rosse
- Saguinus niger - tamarino nero
- Gruppo S. mystax
- Saguinus imperator - tamarino imperatore
- Saguinus labiatus - tamarino dal ventre rosso
- Saguinus mystax - tamarino dai mustacchi
- Saguinus pileatus - tamarino testarossa
- Saguinus tripartitus - tamarino dal mantello dorato
- Gruppo S. oedipus
- Saguinus geoffroyi - tamarino di Geoffroy
- Saguinus leucopus - tamarino dai piedi bianchi
- Saguinus oedipus - tamarino edipo
- Gruppo S. bicolor
- Genere Callimico
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) ITIS - Report: Leontocebus, su www.itis.gov. URL consultato il 18 novembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Colin Groves, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, a cura di D.E. Wilson e D.M. Reeder, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, 129-136, ISBN 0-8018-8221-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Callitrichinae
- Wikispecies contiene informazioni su Callitrichinae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Callitrichinae, su Fossilworks.org.