Cladonia furfuraceoides
Cladonia furfuraceoides | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Ascomycota |
Classe | Lecanoromycetes |
Ordine | Lecanorales |
Famiglia | Cladoniaceae |
Genere | Cladonia |
Sottogenere | Cladonia |
Specie | C. furfuraceoides |
Nomenclatura binomiale | |
Cladonia furfuraceoides Ahti & Sipman,, 2002 |
Cladonia furfuraceoides Ahti & Sipman, (2002), è una specie di lichene appartenente al genere Cladonia, dell'ordine Lecanorales.
Il nome proprio deriva in primis dall'aggettivo latino furfuraceus, che significa simile a crusca, e indica quindi che la C. furfuracea ha un aspetto simile a quello della crusca; inoltre il suffisso greco οειδής, cioè -oeidès, che significa somigliante, che sembra, a modello di, sta ad indicare la somiglianza di questa specie con la Cladonia furfuracea.
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Il tallo primario è persistente o evanescente, formato da squamule imbricate da 1,5 a 3 millimetri di spessore, con lobi arrotondati di 0,5 millimetri di spessore. I podezi, alti da 1 a 4 centimetri e di diametro fra 0,5 e 2 millimetri, sono grigio-biancastri, appena bruniti, chiaramente melanotici alla base; sprovvisti di ramificazioni o con ramificazioni sparse per dicotomia, hanno gli assili chiusi e gli scyphi subulati, spessi da 0,7 a 1,5 millimetri, di norma uno per podezio. La superficie dei podezi è largamente decorticata, di forma un po' aracnoide, con piccole verruche che contengono glomeruli algali; parzialmente o densamente squamulosa, le squamule sono di forma allungata, circa 0,5 x 2 millimetri, deflesse, fragili e alquanto deiscenti.[1]
I conidiomi sono comuni ai margini degli scyphi e occasionali sulle squamule dei podezi; di forma da sferica a piriforme, fortemente aderenti alla base, contengono gelatina di colore ialino. I dischi imeniali sono frequenti, di colore bruno scuro e formano agglomerati.[1]
All'esame cromatografico sono state rilevate quantità di acido fumarprotocetrarico, acido confumarprotocetrarico e acido protocetrarico, con tracce di acidi convirensici e atranorina.[1]
Il fotobionte è principalmente un'alga verde delle Trentepohlia.[2]
Habitat
[modifica | modifica wikitesto]Cresce su suolo sabbioso, in spazi aperti e savane arbustive, essendo un colonizzatore attivo delle distese di sabbia bianca e terreni di sabbie e pietre.[1]
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]La specie è stata rinvenuta nelle seguenti località:
- Brasile (Amazonas, Roraima);
- Colombia (Amazonas);
- Venezuela (Amazonas, Bolívar);
- Guyana, regione di Cuyuni-Mazaruni[1]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie appartiene alla sezione Cladonia. Fino al 2000 veniva considerata C. furfuracea, ulteriori studi hanno permesso di determinare tratti distintivi: entrambe le specie hanno squamule sui podezi, ma nella C. furfuraceoides non sono isidoidi, ma larghe e piane. Inoltre la furfuraceoides ha le parti basali con un midollo fortemente annerito e il podezio è corto invece che alto e snello come nella C. furfuracea.[1]
A tutto il 2008 non sono state identificate forme, sottospecie e varietà.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Phylogeny of the Genus Cladonia s.lat. (Cladoniaceae, Ascomycetes) Inferred from Molecular, Morphological, and Chemical Data
- ^ sito dell'ITALIC, database dei licheni italiani, su dbiodbs.univ.trieste.it. URL consultato il 4 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2007).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Index Fungorum URL consultato il 4 ottobre 2009, su indexfungorum.org.
- sito dell'ITALIC, database dei licheni italiani URL consultato il 2 ottobre 2009, su dbiodbs.univ.trieste.it. URL consultato il 4 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2007).
- Funet - Sito tassonomico finlandese URL consultato il 2 ottobre 2009, su funet.fi.
- Liste di licheni di tutto il mondo, sito tedesco URL consultato il 4 ottobre 2009, su biologie.uni-hamburg.de. URL consultato il 4 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2008).
- Specie di Cladonia su Wikispecies URL consultato il 4 ottobre 2009, su species.wikimedia.org.