Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Vai al contenuto

Getty Museum

Coordinate: 34°04′39″N 118°28′30″W
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Getty Center)
Getty Museum
Vista aerea del Getty Center
Ubicazione
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
LocalitàLos Angeles
Indirizzo1200 Getty Center Drive
Coordinate34°04′39″N 118°28′30″W
Caratteristiche
TipoArte
Intitolato aJean Paul Getty
Istituzione1974
FondatoriJean Paul Getty
Apertura1974
DirettoreTimothy Potts e John Walsh
Visitatori2 023 467 (2016)
Sito web

Il Getty Museum (nome completo Jean Paul Getty Museum) è un museo statunitense d'arte situato a Los Angeles. Attualmente è ospitato in due sedi: l'arte antica alla Getty Villa di Malibù (vecchia sede del museo) e il resto al Getty Center, su una collina di Los Angeles, aperto il 16 dicembre 1997.

Nel 1974, J. Paul Getty aprì un museo ricreando la Villa dei Papiri a Ercolano nella sua proprietà a Malibu, in California.[1] Nel 1982, il museo è diventato il più ricco al mondo quando ha ereditato 1,2 miliardi di dollari.[2] Nel 1983, dopo una crisi economica in quella che allora era la Germania Ovest, il Getty Museum acquisì 144 manoscritti medievali miniati dalla Ludwig Collection di Aquisgrana, in difficoltà finanziarie; scrivendo sul New York Times, John Russell disse della collezione, «Uno dei più bei possedimenti del suo genere mai assemblato, è certamente il più importante che è stato in mani private».[3] Nel 1997, il museo si è trasferito nella sua attuale posizione nel quartiere di Brentwood di Los Angeles; il museo di Malibu, ribattezzato "Getty Villa", è stato rinnovato e riaperto nel 2006.

Il Getty Museum colleziona dipinti, disegni, sculture, codici miniati, arti decorative europee e fotografie europee, asiatiche, e americane. Eccetto che per le fotografie, il museo non raccoglie opere moderne, dal XX secolo in avanti.

Nel 1974, Jean Paul Getty aprì il suo secondo museo nella sua proprietà di Malibù in California, volendo ricreare la villa dei papiri di Ercolano. Nel 1997 il museo si trasferì nella sua collocazione attuale, progettata dall'architetto Richard Meier. La casa di Malibù venne ristrutturata e ribattezzata Getty Villa. La villa Getty attualmente ospita sculture romane, etrusche e greche, come l'Atleta di Fano. Fra le opere esposte al Getty Center di Los Angeles ricordiamo anche Iris di Vincent van Gogh.

L'edificio del nuovo Getty Center, posto in cima a una collina a 275 metri sul livello del mare, domina Los Angeles «come una cittadella medievale. (...) Di giorno la vista si stende a 360 gradi fino al mare e alle sierras», scrive Maria Giulia Minetti nel 1998 in occasione dell'apertura al pubblico del complesso di Brentwood dopo 14 anni di lavori e costato un miliardo di dollari dell'epoca. Nello stesso articolo si legge che, nello stesso periodo, la Biblioteca aveva un patrimonio di 700.000 volumi ed era ospitata in cinque sedi del gigantesco aggregato.[4]

Opere principali

[modifica | modifica wikitesto]

Selezioni delle opere primarie della collezione

[modifica | modifica wikitesto]

Acquisizione di oggetti trafugati

[modifica | modifica wikitesto]

Da alcuni anni il Getty Museum è coinvolto in vicende giudiziarie che riguardano l'acquisizione e la proprietà di alcune delle opere esposte. Marion True, che è stata curatrice del museo per i reperti antichi, dal 2005 è sotto processo in Italia per traffico di reperti rubati così come il noto commerciante statunitense di opere d'arte Robert Hecht e Giacomo Medici.[5]

In una lettera al J. Paul Getty Trust datata 18 dicembre 2006, la True dichiarava di sentire su di sé tutto il "peso delle colpe" delle pratiche che erano conosciute, approvate, e giustificate dal Getty Board of Directors.[6] Marion True è inoltre finita sotto indagine delle autorità greche per l'acquisizione di una corona funeraria macedone di 2.500 anni fa. Nonostante la prescrizione del reato contestato, il Getty ha restituito l'oggetto alla Grecia nel 2006.[7]

Il 20 novembre 2006, il direttore del museo Michael Brand, ha annunciato che 26 opere saranno restituite all'Italia, ma non l'Atleta di Fano, pezzo sul quale pende ancora una causa giudiziaria. Il 14 dicembre dello stesso anno il Ministro dei beni e delle attività culturali Francesco Rutelli, rispondeva sul Corriere della Sera che se le trattative non si fossero concluse con un ritorno in Italia di tutte e 52 le opere richieste il museo sarebbe stato posto sotto l'embargo culturale italiano.[8] Il 1º agosto 2007 viene annunciato l'accordo in cui il museo restituisce 40 opere all'Italia.[9]

Nell'agosto 2022 viene annunciata la restituzione del gruppo scultoreo di un Poeta Seduto e Sirene, un gruppo di figure in terracotta a grandezza naturale della seconda metà del IV secolo a.C. proveniente dalla colonia magnogreca di Taranto, noto anche come Orfeo e le Sirene[10].

Caso del Kouros

[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei casi più controversi legati al Getty Museum è quello dell'acquisto di un kouros nel 1984. Proposto al museo statunitense per l'equivalente di allora 32 miliardi di lire, fu dichiarato immediatamente come falso dallo storico dell'arte Federico Zeri, che dal 1975 era trustee del museo. I curatori del museo si opposero alla bocciatura, esibendo documenti ed altre indagini, ma lui rimase sempre della stessa opinione. Nel frattempo il prezzo scese a 20 e poi a 12 miliardi. Alla fine il Getty comprò il kouros, ma prima della riunione decisiva Zeri venne accompagnato all'aeroporto dalla polizia, venuta a conoscenza di minacce di morte a lui rivolte. Zeri non mise mai più piede negli Stati Uniti[11].

  1. ^ Press Release. J. Paul Getty Trust., su getty.edu. URL consultato il 16 Agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2019).
  2. ^ Douglas C. McGill, Getty, The Art World's Big Spender, su The New York Times, 4 marzo 1987. URL consultato il 16 agosto 2021.
  3. ^ Eric Pace, Peter Ludwig, 71, German Art Collector, Dies, su The New York Times, 23 luglio 1996. URL consultato il 16 agosto 2021.
  4. ^ Maria Giulia Minetti, L'Acropoli della California, in Specchio della Stampa, n. 106, Torino, Editrice La Stampa Spa, 31 gennaio 1998, pp. 55-66.
  5. ^ Men's Vogue, Nov/Dec 2006, Vol. 2, No. 3, pag. 46.
  6. ^ LATimes.com ~ "Getty lets her take fall, ex-curator says"
  7. ^ (EN) Looters of the Gods: The Getty's Golden Wreath is Featured in Documentary on Museums and the Illicit Antiquities Trade, Chasing Aphrodite
  8. ^ Il Getty non restituisce le opere Rutelli: «Embargo culturale» - Corriere della Sera
  9. ^ Los Angeles, il Getty Museum restituisce quaranta opere d'arte, in La Stampa, 1º agosto 2007. URL consultato il 7 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
  10. ^ ARTE it Srl- info@arte.it, Il Getty Museum restituisce all'Italia le sculture di Orfeo e le Sirene - Arte.it, su www.arte.it. URL consultato il 5 maggio 2023.
  11. ^ Per tutto il paragrafo: Il dottore del professore, intervista al medico di Federico Zeri, Giornale dell'Arte, ottobre 2009, pagg. 24 e 26.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Sulla vicenda dell'Atleta di Fano

[modifica | modifica wikitesto]

Articoli giornalistici

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN147804499 · ISNI (EN0000 0001 2295 7127 · SBN CFIV066438 · BAV 494/10500 · ULAN (EN500115988 · LCCN (ENn79046211 · GND (DE19128-0 · BNE (ESXX135978 (data) · BNF (FRcb12066806d (data) · J9U (ENHE987007263265205171 · NDL (ENJA00683914