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Quinto Emilio Barbula

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Quinto Emilio Barbula
Console della Repubblica romana
Nome originaleQuintus Aemilius Barbula
FigliLucio Emilio Barbula
GensEmilia
Consolato317 a.C., 311 a.C.

Quinto Emilio Barbula (fl. IV secolo a.C.) è stato un politico e militare romano.

Fu eletto console nel 317 a.C., con il collega Gaio Giunio Bubulco Bruto[1]. Durante il consolato Teano in Apulia ottenne un trattato di alleanza con Roma. Emilio poi conquistò la città di Nerulo in Lucania[1].

Fu eletto di nuovo console, per la seconda volta, nel 311 a.C., insieme al collega Gaio Giunio Bubulco Bruto[2]. Roma si trovava attaccata su due fronti, così mentre a Giunio toccò in sorte la spedizione contro i Sanniti, ad Emilio toccava quella contro gli Etruschi[3].

Emilio si trovò a fronteggiare una rivolta di tutti i popoli Etruschi.

«ormai tutti i popoli dell'Etruria - fatta eccezione per gli abitanti di Arezzo - erano corsi alle armi, scatenando, con l'assedio di Sutri, città alleata dei Romani e sorta di ingresso dell'Etruria, una guerra di grosse proporzioni»

Lo scontro si svolse davanti alle mura di Sutri, e fu molto violento, ma secondo quanto riporta Livio, alla fine la vittoria toccò ai romani[4].

  1. ^ a b Tito Livio, Ab Urbe condita, IX, 20.
  2. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IX, 30.
  3. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IX, 31.
  4. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, IX, 32.

Predecessore Fasti consulares Successore
Marco Folio Flaccinatore
Lucio Plautio Venno
317 a.C.
con Gaio Giunio Bubulco Bruto
Spurio Nauzio Rutilo
Marco Popilio Lenate
I
Marco Valerio Massimo Corrino
Publio Decio Mure
311 a.C.
con Gaio Giunio Bubulco Bruto III
Quinto Fabio Massimo Rulliano II
Gaio Marcio Rutilo Censorino
II